Gite scolastiche troppo care, genitori in rivolta

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Gite scolastiche troppo care, genitori in rivolta

Messaggiodi edscuola » 19 marzo 2010, 10:57

da Bari - Repubblica.it

Gite scolastiche troppo care, genitori in rivolta

Allo Scacchi 860 euro per Londra. Molti ragazzi costretti a rinunciare. È stata una scelta dolorosa dire no al viaggio ma ho due figli e non potevo in un mese spendere 1200 euro
di FRANCESCA RUSSI

Una gita a Londra di sette giorni con aereo di linea, pernotto in albergo a tre stelle e corso di lingua mattutino: costo 865 euro. Troppi per Paolo, quinto anno del liceo scientifico Scacchi di Bari, che ha deciso di rimanere a casa. Ma non è l'unico studente del liceo della Bari bene ad aver rinunciato al viaggio d'istruzione, troppo esoso per le tasche dei genitori.
Su 70 alunni delle sezioni sperimentali in bilinguismo, 19 hanno preferito restare a Bari.

In una classe sono mancati i due terzi necessari per la partenza e della gita non se è fatto più nulla. "I nostri sono veri e propri stage linguistici all'estero - si difende il preside della scuola, Giovanni Magistrale - ogni anno mandiamo i ragazzi a Londra e Parigi per imparare l'inglese e il francese, ma sosteniamo le famiglie in difficoltà attraverso un contributo del 50 per cento sulla somma da versare". Basta presentare all'istituto il modulo Isee che certifica il reddito inferiore a 11mila euro. In molti, tuttavia, declinano l'offerta: sono i nuovi poveri che provano vergogna a dichiarare pubblicamente le proprie difficoltà economiche. "Abbiamo pensato anche a questo - aggiunge il professor Magistrale - abbiamo chiesto ai docenti di indicarci gli studenti più indigenti e in assoluta riservatezza abbiamo erogato loro il contributo per poter partecipare al viaggio, quest'anno ne abbiamo consegnati venti".

Nonostante gli aiuti forniti dai licei, a potersi permettere le gite sono solo i figli di papà. "Non è necessario avere meno di 12mila euro per non riuscire a pagare 860 euro - protesta Andrea Scuteri, studente del quinto anno - i miei compagni sono partiti, io no". Gli fa eco il rappresentante d'istituto, Daniele Di Mitri. "Effettivamente i costi sono alti, io sono stato a Londra da solo e ho speso in cinque giorni solo 320 euro, meno della metà di quanto chiede la scuola. Molti studenti si organizzano diversamente". Ma gli stage a peso d'oro, spiega il preside dello Scacchi, non sono obbligatori e ogni classe può optare per una meta alternativa.

I dati però confermano che le gite d'istruzione, al tempo della crisi, sono diminuite. Allo scientifico Fermi tre classi non sono partite, al Salvemini 50 ragazzi sono rimasti a terra. "Una scelta dolorosa - confessa una madre - ma ho due figli e non potevo in un mese spendere 1200 euro".
Per visite di due giorni in località pugliesi si parte dai 150 euro e si sale a 350-400 se si vuole andare nelle grandi città italiane come Firenze e Roma. Per Praga o Berlino la quota da pagare si aggira intorno ai 450-500 euro. Al liceo classico Socrate per risparmiare sono partiti in nave da Napoli per Barcellona. Un tour di cinque giorni in Sicilia, sempre al Socrate, costa 350 euro. Spese di base cui bisogna aggiungere i soldi da dare ai ragazzi per la permanenza.
All'istituto tecnico commerciale Marco Polo il preside Antonio Guida ha trovato un'alternativa conveniente. "Non ci rivolgiamo alle agenzie, paghiamo attraverso una carta di credito scolastica, così riusciamo a prenotare voli low cost". Corsi linguistici di dieci giorni a Monaco o Marsiglia costano 400 euro. "Oppure facciamo gli scambi di classe finanziati dai fondi Comenius, ospitiamo gli studenti di Montpellier e viceversa, da pagare così c'è solo il biglietto aereo"
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