Stanno distruggendo la scuola cari sindaci fate qualcosa

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da Parma - Repubblica.it

Stanno distruggendo la scuola cari sindaci fate qualcosa

Dal gruppo Noceto Civica un appello ai primi cittadini parmigiani, in particolare quelli di centro destra, affinché protestino come hanno fatto quelli lombardi

"Siamo estremamente preoccupati per la situazione che si sta venendo a creare a Noceto nella scuola, in particolare nelle elementari", scrive in un comunicato Giorgio Sartor del gruppo Noceto Civica. "A causa della politica dei tagli del governo - si legge - già lo scorso anno l’amministrazione ha dovuto finanziare la presenza di un educatore che, integrando l’orario, potesse permettere ai bambini della prima elementare 'tempo pieno' (si fa per dire) di rimanere a scuola fino alle quattro del pomeriggio.

Ora siamo alla seconda delle tre fasi attuative del programma che il governo ha messo in atto per 'normalizzare' la scuola pubblica. La riduzione degli organici non riguarderà solo gli insegnanti ma, con ogni probabilità, anche il personale ausiliario che si occupa della gestione della nuova scuola, con tutti i problemi che essa presenta a causa di una progettazione orientata alla bellezza dell’opera piuttosto che alla sua funzionalità.

Come sempre, si sta svolgendo tutto in sordina nei tempi e modi dell’Ufficio Scolastico Provinciale e del ministero. Le famiglie, oggi, sono all'oscuro di ciò che troveranno a '… luglio o agosto' (parole del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale), ma diciamo, per sicurezza, a settembre quando inizierà la scuola. Per ora si ha, come unica certezza, a Noceto la possibilità di offrire alle famiglie UNA sola classe di prima elementare a tempo pieno (ed una sola seconda elementare a tempo pieno).

Le famiglie che hanno richiesto l’utilizzo del tempo pieno per la prima elementare sono ad oggi 63, difficilmente tutte potranno vedere soddisfatta la loro richiesta e, con ogni probabilità, ci saranno problemi anche per quelle famiglie che hanno scelto il modulo a 30 ore (che prevede un rientro pomeridiano) sempre per la riduzione degli organici prevista dal ministero. Per la verità danno ancora maggiore preoccupazione le parole del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale il quale dice, domenica scorsa: '… assicuro la massima disponibilità.', ma, precisa: '… non possiamo dare risposta alle richieste ai genitori se prima non abbiamo ricevuto le risorse necessarie.' il che, con i tempi che corrono è una chimera, e poi ci piacerebbe sapere come la pensano gli altri comuni che hanno le medesime esigenze di fronte alla massima disponibilità dell’Ufficio Scolastico Provinciale assicurata a Noceto.

Ora ci troviamo di nuovo, come amministrazione comunale, come l’anno scorso, a dover 'togliere le castagne dal fuoco' al ministero per soddisfare le legittime richieste delle famiglie. Come avevamo previsto la richiesta di tempo pieno per le scuole elementari è costante ed in aumento e si deve prevedere ancora un intervento del Comune di Noceto per il 2010, con soldi propri, per coprire un servizio dovuto dallo Stato.

Crediamo sia il caso di prendere coscienza (tutti, Cittadini ed amministratori) che le amministrazioni locali dovranno farsi carico di
un servizio per il quale i Cittadini già pagano le tasse. Quelli che le tasse le pagano, ovviamente, non certo gli evasori fiscali che, spesso ottengono anche un qualche contributo perché risultano 'poveri'.

È poi il caso di guardare un po’ più in là. Sarebbe anche opportuno iniziare a programmare un ampliamento della scuola media: quest’anno a Noceto ci saranno almeno cinque classi prime elementari, tra cinque anni diventeranno cinque classi di prima media e già ora si è al limite con le aule. È quindi necessario iniziare a pensare come risolvere il problema ora, pensarci tra due anni sarà tardi, occorre infatti trovare i soldi.

Anche l’amministrazione comunale di Noceto dovrebbe prendere coscienza del fatto che, a causa delle scelte politiche del governo (impoverire la scuola pubblica), dovrà spender soldi propri, proprio in questi momenti di estrema difficoltà economica.

Speriamo che questa volta una qualche voce si alzi, tra la maggioranza, per denunciare questo stato di fatto e non si faccia passare tutto in sordina. Siamo nelle condizioni in cui tra imposizione di rigidità contabili e tagli ai servizi, per permettere magari la costruzione del ponte sullo stretto, si nega qualunque possibilità di sviluppo delle comunità locali. Si dovrebbe alzare, pubblicamente, qualche voce e dare qualche segnale di resistenza, come hanno fatto i sindaci lombardi per esempio, ma non ne siamo tanto sicuri".