Contratto firmato, docente beffato.
Con l’odierna sottoscrizione del contratto biennale economico 2008-2009, si consuma l’ennesima nefandezza dei sindacati concertativi, omni-rappresentativi e firmaioli, nei confronti dei docenti e, più in generale, di tutto il personale della scuola.
Come ampiamente dimostrato, il contratto indecente, non solo riconosce un misero adeguamento retributivo pari allo 0,4% per il 2008 e al 3,2% per il 2009, a fronte di un tasso di inflazione che è già consolidato al 3,3% per il solo 2008, ma non rispetta nemmeno l’Accordo sulla politica dei redditi del luglio ’93.
A fronte di questa inconfutabile realtà, i sindacati concertativi, omni-rappresentativi e firmaioli non solo sottoscrivono definitivamente il contratto, ma cercano di giustificare con uno spassoso volantino che con lapsus freudiano presenta uno sgargiante sfondo “giallo”, ciò che non è giustificabile in alcun modo.
Ma vediamo di confutare quanto sostenuto dai sindacati concertativi, omni-rappresentativi e firmaioli:
1. secondo loro “un sindacato responsabile e serio non firma un contratto solo quando sa di poterne firmare uno migliore”;
- sciocchezze, si contratta appunto per spuntare condizioni migliori e se le proposte della controparte sono al di sotto dei limiti della decenza, non si firma e si attivano adeguati percorsi di mobilitazione; se i rinnovi si riducono ad una pedissequa accettazione delle imposizioni della controparte, questi signori ci devono spiegare qual è la loro funzione e a che titolo incassano centinaia di milioni di euro all’anno a titolo di quota di adesione da parte degli iscritti;
2. secondo loro “questo contratto lo hanno firmato perché oggi è, realisticamente, l'unico possibile”;
- altra sciocchezza, molte esperienze passate dimostrano che quando c’è determinazione da parte dei lavoratori e dei loro rappresentanti, tutto può essere migliorato, solo per ragioni inconfessabili i contratti diventano gli “unici possibili”;
3. secondo loro “nessuna credibile alternativa viene prospettata da chi lo contesta, semplicemente perché non è in grado di farlo”;
- falso, chi contesta chiede quanto meno che siano riconosciuti adeguamenti retributivi pari al tasso di inflazione reale (ormai consolidato al 3,3%) per il 2008 e per il 2009 adeguamenti ad un più credibile tasso di inflazione programmata;
4. secondo loro “è un contratto ponte valido, di fatto, per il solo 2009 e proiettato verso il previsto nuovo modello contrattuale triennale”;
- aria fritta, è evidente che il rinnovo del biennio economico 2008-2009, siglato con un anno di ritardo, ha validità ormai solo per il 2009 e la trovata dell’aggettivo “ponte” non ne modifica l’intrinseca indecenza; sul nuovo modello contrattuale che viene sbandierato come la panacea di tutti i mali, mentre è l’ennesima nefandezza perpetrata ai danni del lavoro dipendente, per il momento è meglio stendere un velo pietoso;
5. secondo loro “non esistono margini, nell'attuale contesto la cui difficoltà è a tutti nota, per ottenere risorse aggiuntive”;
- falso, in questo paese le risorse vengono reperite per qualunque tipo di esigenza, solo per fare un esempio si sono caricati sulle spalle dei contribuenti 3,5 miliardi per risolvere la questione Alitalia, mancano sempre e solo i pochi spiccioli necessari per garantire ai lavoratori del pubblico impiego delle retribuzioni dignitose;
6. secondo loro “i sindacati firmatari del contratto conoscono bene lo stato di disagio e le attese dei lavoratori della scuola, anche perché ne rappresentano il 71%”;
- sciocchezze, se conoscessero bene lo stato di disagio e le attese dei lavoratori della scuola, non avrebbero firmato il contratto scellerato, inoltre non rappresentano il 71% del lavoratori della scuola, ma solo il 71% dei lavoratori sindacalizzati, comunque meno del 50% del totale;
7. secondo loro “è sempre facile giocare ad alzare la posta, ma non è con un referendum bluff, che si può ottenere un contratto migliore”;
- per questi “campioni di democrazia” il coinvolgimento diretto dei lavoratori è un banale referendum “bluff”, ma se sono veramente convinti della condivisione del loro operato da parte della maggioranza dei lavoratori, perché non ne supportano lo svolgimento?
Per quel che ci riguarda, il sistema migliore per far capire ai sindacati concertativi, omni-rappresentativi e firmaioli il nostro malcontento, è quello di inviare la lettere di disdetta dell’iscrizione, così ci attribuiamo un piccolo aumento retributivo, comunque di molto superiore al poco che sono riusciti a farci riconoscere.
23 gennaio 2009