ANFIS: Formazione iniziale degli insegnanti

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ANFIS: Formazione iniziale degli insegnanti

Messaggiodi edscuola » 2 giugno 2009, 11:31

Formazione iniziale degli insegnanti: il testo della riforma migliora, ma ha bisogno ancora di
qualche modifica. L’A.N.F.I.S. interviene sullo schema di decreto in discussione
Dopo la pubblicazione dell’ultima versione dello schema di decreto sulla formazione iniziale degli
insegnanti, l’ANFIS (Associazione Naz. dei Formatori Insegnanti Supervisori), composta da oltre 700
formatori che hanno lavorato nei sistemi universitari di formazione degli insegnati, formula le proprie
osservazioni sullo schema presentato e avanza alcune proposte di adeguamento per portare a standard di
livello europeo la qualità della formazione degli insegnanti in Italia e per non disperdere il patrimonio
culturale e l’esperienza maturati da Atenei e Scuole nell’ultimo decennio.
Rispetto alla prima versione divulgata nei mesi scorsi, e a quanto esposto nella relazione finale del
gruppo di lavoro ministeriale ex D.M. 30.7.2008, sono state accolte alcune delle richieste formulate
dall’Associazione e da altri soggetti con i quali il Ministero ha aperto un confronto.
Le competenze necessarie a qualificare e valorizzare la funzione docente sono completate in questa
versione da alcuni importanti elementi che seguono le indicazioni dell’UE in materia (competenze
linguistiche e digitali, art. 3, c. 4; sostegno art. 14; insegnamento di una disciplina non linguistica in
lingua straniera, art. 15). Positivo inoltre l’inserimento esplicito del tirocinio anche nel percorso di
laurea magistrale (art.3, c. 5).
Si riscontrano, tuttavia, ampie zone di indeterminatezza e alcuni aspetti incompiuti da adattare e
migliorare. Permane in evidenza, nello schema di regolamento, un profilo di insegnante di scuola
secondaria che, diversamente da quanto emerge dalle ricerche internazionali sui requisiti per la
professione docente e da quanto nel regolamento stesso si dichiara in apertura, riduce in modo
eccessivo, nei percorsi previsti per la secondaria, l'ampiezza e la profondità degli interventi formativi di
area professionalizzante necessari a sviluppare adeguatamente le competenze richieste per trasformare
il sapere sapiente in sapere insegnato e quindi in apprendimento. In questo senso è urgente poter
intervenire sul percorso di laurea magistrale in coerenza con la futura definizione delle classi di
abilitazione, e articolare un quadro normativo di riferimento complessivo, coordinato e coerente, che
disciplini reclutamento, status giuridico e carriera degli insegnanti.
Restano poi ancora scarsamente definiti nello schema, alcuni standard di competenze necessari per gli
incarichi dei diversi soggetti coinvolti nella formazione (tutor, tutor coordinatori, docenti di laboratorio);
requisiti fondamentali per assicurare qualità certa ai percorsi di formazione. È ancora insufficiente, a
giudizio dell’ANFIS, la previsione di meccanismi che diano la possibilità di utilizzare le risorse umane
già formate al ruolo di formatori degli insegnanti, come i supervisori di tirocinio, che potrebbero essere
adeguatamente impiegate per l'avvio del nuovo modello e per l'attivazione dei corsi e dei tirocini,
facilitando il passaggio dal vecchio al nuovo sistema di formazione senza disperdere professionalità già
valutate e positivamente sperimentate sul campo.
Ancora insufficiente la presenza della scuola nei sistemi di valutazione dei risultati della formazione e
per quanto riguarda l’Università risulta sottovalutato il suo ruolo autonomo e i necessari spazi di delega
soprattutto per la strutturazione e gestione di Centri di Servizio collegati alle Facoltà per il governo del
nuovo sistema, che deve potersi spingere oltre l’ambito troppo ristretto delle facoltà disciplinari.
Seria preoccupazione, infine, si esprime circa i tempi necessari alla realizzazione delle misure previste
nello schema di regolamento che rischiano, nelle more, di lasciare per un ulteriore anno accademico
senza sbocco e senza possibilità di vedere riconosciuto il proprio legittimo diritto ad essere formati al
ruolo docente, una ulteriore e significativa massa di studenti universitari (8.000 - 10.000 all’anno gli
iscritti ai soli corsi di specializzazione per la secondaria) che non potrà accedere ai corsi per la
necessaria formazione professionale. Questa circostanza riaprirebbe, in alcune classi di abilitazione in
sofferenza, l’accesso a personale non specializzato, alimentando una volta di più situazioni di precariato
scolastico e abbassando il livello di servizio d’insegnamento.
L’ANFIS auspica che le indicazioni possano essere recepite e che si arrivi alle definizione del nuovo
modello in tempo utile per attivare già dal prossimo anno accademico i corsi, chiedendo di avere
certezze sui tempi di attuazione del dispositivo.

Verona, 30 maggio 2009
edscuola
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