UNICOBAS: blocchiamo gli scrutini!

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UNICOBAS: blocchiamo gli scrutini!

Messaggiodi edscuola » 12 giugno 2011, 11:18

Per dare un futuro alla scuola pubblica, continuiamo le mobilitazioni:
blocchiamo gli scrutini !

Il sindacato di base UNIcobas Scuola ha indetto il blocco degli scrutini con la seguente scansione:

10 giugno 2011 Marche e Puglia
10 e 11 giugno 2011 Veneto
16 e 17 giugno 2011 Liguria e Provincia autonoma di Bolzano
14 e 15 giugno le rimanenti Regioni

L'anno scolastico che volge al termine è stato contrassegnato da proteste e mobilitazioni in tutto il paese contro i tagli e la dismissione del valore formativo della scuola pubblica.
Iniziative, come il recente boicottaggio delle prove INVALSI, che hanno visto studenti, precari, lavoratori della scuola e famiglie uniti per rilanciare un forte messaggio di opposizione e contrasto al disegno controriformistico orchestrato dal duo Gelmini-Tremonti.
Ciò nonostante l'attuale governo continua a portare avanti il progetto di smantellamento dell'istruzione pubblica, distruggendone le risorse umane e negando normali apporti finanziari.
Ai già drammatici tagli effettuati nei due precedenti anni (97.000 posti di lavoro in meno) si aggiunge la terza tranche, prevista dalla Finanziaria 2008, che si abbatterà sulla scuola il prossimo anno:19.700 docenti e 14.166 ATA in meno nell'organico di diritto.
Nonostante, quindi, le dichiarazioni ad effetto rilasciate, all'indomani dell'approvazione del "Decreto Sviluppo", da alcuni membri del Governo, subito riprese dagli esponenti dei sindacati "prontofirma", solo una piccola parte di lavoratori della scuola potrà vedere trasformato il proprio contratto di lavoro da determinato ad indeterminato, mentre si continuerà a licenziare migliaia di precari meno fortunati, a dequalificare l’istruzione “flessibilizzando” i docenti perdenti posto, “riciclati” senza rispetto per le loro abilitazioni e per la qualità della didattica, a negare il tempo pieno alle famiglie (che è vero è cresciuto in termini generali, ma in modo inadeguato alle richieste e stravolto nell’organizzazione didattica interna).
Si continuerà a costituire classi sempre più numerose, in scuole sempre meno sicure, a proporre una scuola minimalista di stampo anglosassone, dove la cosiddetta “riforma epocale”, in realtà, vuol dire un Liceo Scientifico privo del latino, una drastica riduzione dei programmi di storia nella Primaria e secondaria di I grado, l’impoverimento generalizzato delle ore di italiano, il taglio delle ore di laboratorio persino negli istituti Tecnici e nei Professionali.
A fronte di tutto ciò il Governo, anche con la complicità di CISL, UIL, SNALS e Gilda, ha bloccato il contratto ed eliminato gli scatti d’anzianità, trasformato il TFS in TFR ed avviato un nuovo stop ai pensionamenti.
Mentre in tutta Europa, nonostante le note difficoltà finanziarie, si investe nella scuola e nella conoscenza, in Italia, il Paese che, come dimostrano i recenti dati OCSE, spendeva già la percentuale più bassa del prodotto interno lordo per istruzione, università e ricerca, invece, si continua a sottrarre ulteriore denaro a questo settore nevralgico della società.
Per questi motivi gli insegnanti italiani sono chiamati ad aderire allo sciopero nazionale ed al conseguente blocco degli scrutini nelle date su indicate, per mobilitarsi, ancora una volta, contro la "scuola in 3-D" (Disuguaglianza, Diseducazione e Disoccupazione) voluta dal ministro Gelmini e a difendere la scuola democratica, inclusiva e multiculturale nata dalla Costituzione.

Stefano d'Errico
(Segretario Nazionale UNIcobas Scuola)
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