COBAS Scuola: Sciopero generale 14 novembre

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COBAS Scuola: Sciopero generale 14 novembre

Messaggiodi edscuola » 23 ottobre 2012, 19:22

Con l’Europa che lotta
I COBAS indicono lo sciopero generale il 14 novembre
Il governo Monti prosegue nella demolizione di redditi, servizi pubblici e Beni comuni, triturando implacabilmente salari e pensioni, scuola e sanità, posti di lavoro e diritti, giovani e precari. Come se non fosse bastata la manovra “salva-Italia” e il furto delle pensioni, la legge Fornero e la spending review, Monti colpisce ancora con la “legge di in-stabilità” che accelera l’ingresso dell’Italia nella “spirale greca” di tagli e recessione, a cui seguono altri tagli fino alla catastrofe. Tocca di nuovo alla scuola, alla sanità, al Pubblico impiego e ai servizi sociali fare da agnelli sacrificali, malgrado l’evidente inutilità dei sacrifici visto che il debito pubblico continua ad aumentare così come la disoccupazione, la chiusura delle fabbriche e i licenziamenti; mentre spread e interessi sui titoli di Stato proseguono il saccheggio delle casse pubbliche, già devastate da una corruzione istituzionale senza freni né pudori e dalla dilagante evasione fiscale. I contratti del PI, della scuola e della sanità, già fermi dal 2009, restano bloccati fino al 2014 senza neanche l’indennità di vacanza contrattuale; la spesa per la salute pubblica sarà ancora tagliata (tra i 600 e i 1500 milioni annui), l’IVA verrà aumentata di un altro punto. E, come schiaffo brutale alla scuola pubblica, il governo vorrebbe aumentare per legge di un terzo l’orario dei professori delle medie e delle superiori a parità di salario, cosa mai successa in Italia (né altrove) per nessuna categoria, cancellando altre decine di migliaia di posti di lavoro dopo che il governo Berlusconi ne aveva già eliminati 150 mila, con un’ulteriore espulsione in massa di precari, già derisi con il “concorsaccio”. E ora di dire basta!! E oltre ad invitare ad essere con noi in piazza il prossimo 27 ottobre nella manifestazione nazionale a Roma contro il governo, le sue politiche e i partiti che lo appoggiano, convocata dal Comitato No Monti Day, i COBAS raccolgono l’invito internazionale a protestare insieme all’Europa che lotta il 14 novembre prossimo, giorno di sciopero generale in Spagna, Portogallo e Grecia e di mobilitazione europea della CES. Dunque, i COBAS indicono per il 14 novembre lo sciopero generale dell’intera giornata per tutte le categorie, invitando a parteciparvi, oltre a tutti i lavoratori/trici, gli studenti, i disoccupati, i giovani senza lavoro e coloro che vogliono impedire al governo di continuare a colpire chi ha sempre pagato, salariati, pensionati, precari, disoccupati, settori popolari, piccolo lavoro "autonomo". Nulla pagano gli evasori fiscali, i grandi patrimoni, banche, gruppi finanziari e industriali, mentre le ruberie delle caste politiche raggiungono il parossismo. E' ora che la crisi sia pagata da chi l'ha provocata e che ha continuato ad arricchirsi anche in questi anni!
Scenderemo in piazza insieme all’Europa che lotta per dire NO al governo, alla distruzione di scuola, sanità e servizi sociali, alla chiusura delle fabbriche, ai licenziamenti, alla cancellazione dei diritti del lavoro, al blocco dei contratti e degli scatti, all’aumento dell’orario per i docenti, al concorsaccio per i precari, alla deportazione degli insegnanti “inidonei”; SÌ a massicci investimenti nei Beni comuni e ambiente, all'assunzione dei precari, ad una politica economica pagata dalle finanze dei ricchi, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione della corruzione e dei privilegi delle caste politiche e manageriali; NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità, dell'attacco alla democrazia, SÌ ad una democrazia vera nel paese e nei luoghi di lavoro.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
23 ottobre 2012


Lettera aperta a Cisl scuola, Gilda, Snals e Uil scuola

Perché non anticipare sciopero e manifestazione al 14 novembre?

Come sapete, alcuni giorni fa vi abbiamo comunicato con una lettera di aver raccolto il vostro invito a scioperare nella scuola il 24 novembre, convocandolo anche noi e proponendovi un incontro per trovare un accordo per un’unica manifestazione nazionale a Roma. Non abbiamo ricevuto risposte ma, ciò malgrado, vi scriviamo nuovamente facendoci carico della generale volontà di docenti ed Ata di avere a disposizione una giornata di sciopero e di manifestazione massimamente unitari in difesa della scuola pubblica e delle condizioni di lavoro dei suoi protagonisti. Vi abbiamo segnalato nella precedente lettera che la data scelta non ci sembrava proprio la migliore, sia perché essendo di sabato impedisce a tantissimi/e docenti di scioperare sia perché arriverebbe dopo l’approvazione della “legge di in-stabilità”alla Camera (voto finale il 15 o il 16 novembre). Pur tuttavia, aggiungevamo che non volevamo dividerci scegliendo una data diversa. Però nel frattempo sono successe tre cose rilevanti: 1) da tutte le scuole in agitazione (e sono moltissime) è venuta la stessa richiesta: “ottimo che 5 dei 6 sindacati più rilevanti della scuola convochino uno sciopero insieme, e anzi che ci si aggiunga anche la Cgil; ma anticipate la data e soprattutto non di sabato”; 2) a livello europeo i sindacati spagnoli, portoghesi e greci hanno deciso per il 14 novembre lo sciopero generale coordinato nei loro tre paesi contro le politiche liberiste che colpiscono la scuola come i salari, le pensioni e i servizi pubblici, i lavoratori/trici e i disoccupati; e la CES, riferimento europeo di Cisl e Uil come della Cgil, ha invitato i sindacati degli altri paesi a far confluire nella data del 14, se possibile, le azioni di lotta già programmate; 3) sotto la pressione delle massicce proteste dei protagonisti della scuola e del timore di un grandioso sciopero che delegittimi il governo e soprattutto i partiti che lo sostengono (e che vanno verso le elezioni), il ministro Profumo sta annunciando la marcia indietro sulle 24 ore, che però deve essere concretizzata in Parlamento nei prossimi giorni e che comunque lascia aperti gli altri fronti di conflitto, dai contratti e scatti bloccati, ai precari e inidonei, fino (per quel che ci riguarda) alla legge Aprea-Ghizzoni.
E allora perché non raccogliere tutte queste spinte ed anticipare tutti insieme lo sciopero e la manifestazione nazionale al 14 novembre? Ci sembra la scelta che la categoria che sta lottando ci chiede di fare: e vorremmo farla insieme. Ci auguriamo di ricevere da voi una risposta ragionevolmente rapida e pubblica, visto che riguarda l’intero popolo della scuola. Vi diciamo fin d’ora, comunque, che nel caso non siate d’accordo per l’anticipo, noi manterremmo comunque il nostro impegno per il 24 anche se intendiamo dare la possibilità di scioperare anche a quei docenti ed Ata che non potranno farlo il 24, nonché a tutti i lavoratori/trici delle altre categorie che vorranno essere in piazza il 14 insieme all’Europa che lotta. E quindi vi reiteriamo la richiesta di incontrarci per arrivare, oltre che allo sciopero unitario, anche ad una manifestazione nazionale unica, con pari dignità. Perché sulla partecipazione agli scioperi si apre sempre un balletto di cifre con il MIUR, mentre i numeri delle manifestazioni non sono occultabili e incidono direttamente sul Parlamento, sul governo e sui partiti che lo sostengono, sui mass-media. E noi tutti insieme (invitando anche la Cgil ad aggiungersi) possiamo mettere in campo una manifestazione che potrebbe essere per la scuola la più grande del decennio. Restiamo in attesa di una vostra risposta.

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

23 ottobre 2012
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