CUB Scuola: Ministro a Torino

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

CUB Scuola: Ministro a Torino

Messaggiodi edscuola » 11 novembre 2012, 6:28

Sabato 10 novembre
Francesco Profumo, Ministro dell'Istruzione,
sarà al Teatro Alfieri – Piazza Solferino

Ci saremo anche noi – dalle ore 9,00 – per chiedere
il ritiro dei provvedimenti antipopolari e contro la scuola pubblica di questo governo

Questo sabato il ministro concluderà, a Torino, un convegno dal titolo “IL FUTURO DEL LICEO CLASSICO”. Dopo aver proseguito la politica distruttiva dei suoi predecessori contro la scuola pubblica, il nostro cerca di approfittare della finestra mediatica gentilmente offerta dai suoi sodali politici Oliva, Fassino, D’Ottavio.
L’idea di scuola del ministro è ormai perfettamente chiara, basti ricordare che ha promesso e fatto attuare la politica del bastone e della carota e che:
ha accolto con entusiasmo la proposta Formigoni- Aprea che consente ai Dirigenti Scolastici l’assunzione diretta dei supplenti;
ha ingannato i precari e promosso il concorso farsa;
ha pensato di praticare l’organico funzionale aumentando del 30% l’orario degli insegnanti a parità di salario;
continua a togliere risorse alla scuola pubblica e a finanziare quella privata.
Ricordiamogli che un’altra scuola è possibile, è sufficiente smetterla di vender fumo e attuare una svolta decisa nelle politiche sull’istruzione:
ritirare i tagli operati con la manovra Tremonti-Gelmini,
modificare radicalmente il disegno di legge di stabilità 2013, cancellare spese inutili (F35 e TAV) per investire decisamente a favore della scuola pubblica,
assumere i precari, docenti ed Ata, su tutti i posti disponibili,
restituire al personale gli scatti di anzianità e garantire aumenti retributivi tali da compensare quanto ci è stato tolto negli ultimi anni;

Accogliamolo degnamente perchè capisca che non accetteremo la distruzione della scuola pubblica e la cancellazione dei diritti sociali e del welfare che ci vogliono imporre.
Francesco Profumo è il responsabile diretto dello stato in cui versa la scuola italiana.

Accogliamolo degnamente perchè capisca che non accetteremo la distruzione della scuola pubblica e la cancellazione dei diritti sociali e del welfare che ci vogliono imporre.
Francesco Profumo è il responsabile diretto dello stato in cui versa la scuola italiana.
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Continue variazioni sul tema delle 24 ore

Messaggiodi edscuola » 11 novembre 2012, 6:33

Francesco Profumo in concerto a Torino: continue variazioni sul tema delle 24 ore!

Oggi il Ministro della Pubblica Istruzione, a Torino in occasione di un convegno, ha dichiarato che non intende, per ora, procedere sulla via del prolungamento coatto dell'orario di insegnamento frontale. Intanto, all'esterno, un presidio organizzato dalla CUB Scuola - Università - Ricerca distribuiva una lettera aperta al ministro che alleghiamo.
La CUB SUR si limita ad una semplice considerazione: se il ministro vuole fugare il dubbio che la sua dichiarazione sia semplicemente volta a depotenziare lo sciopero indetto dalla CUB e da altri sindacati per mercoledì 14 e a sedare le proteste che lo hanno sommerso, non si limiti a dichiarazioni soggette a continue smentite ed esibisca il testo definitivo della Legge di Stabilità o, quantomeno, un impegno formale del suo Governo nel merito. Troviamo infatti, oltremodo stucchevole la sceneggiata che vede Profumo dire una cosa e il suo collega Grilli smentirlo.
Per quanto riguarda l'odierna performance del Ministro, inoltre rileviamo, con incredulità e sdegno, che ha avuto il coraggio di sostenere le seguenti tesi:
se in alcune scuole c'è la lavagna interattiva mentre in altre i soffitti crollano, ciò sarebbe dovuto al fatto che l’Italia è un paese CREATIVO!
che gli insegnanti dovranno “diventare come dei direttori d’orchestra davanti alla complessità degli strumenti allievi”, e perciò vanno formati e resi MIGLIORI per poter compiere interventi ampi e trasversali (?!) sugli studenti. Ovvio che perché questo rinnovamento accada ”occorre iniziare pur da qualche parte” ossia dall’aumento del loro orario di lavoro a parità di salario!
ad un precario che chiedeva chiarimenti sul concorso e sulla posizione lavorativa appunto, dei precari, ha risposto che bisogna avere pazienza, che sta lavorando per risolvere la questione (!?!) e che a febbraio (??) sapranno con chiarezza quale diventerà la loro posizione all’interno della scuola ma che comunque il paese è in una situazione gravissima e che non ci sono fondi per nessuno.
Una serie di banalità e contraddizioni condita da aneddoti sulla sua vita privata che hanno contribuito a tediare una platea composta in gran parte da studenti dei licei cittadini coinvolti nel convegno.
Va da sé che le affermazioni del ministro non ci tranquillizzano affatto e che confermiamo lo sciopero della scuola del 14 novembre sulla base delle rivendicazioni che ci hanno portato a promuoverlo:
rifiuto della legge di stabilità e delle politiche regressive di questo governo;
necessità di forti aumenti retributivi;
assunzione del personale precario su tutti i posti disponibili;
ritiro dei tagli;
vasta e coerente azione a difesa della scuola pubblica.
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LETTERA APERTA al Ministro dei tablet, dei quiz e del baston

Messaggiodi edscuola » 11 novembre 2012, 6:33

LETTERA APERTA al Ministro dei tablet, dei quiz e del bastone

Signor Ministro,
Lei deve essere un uomo che mantiene le promesse. Aveva esordito nel suo
mandato promettendo l'attuazione dell'organico funzionale, che aveva costituito il fiore all'occhiello della “riforma” Berlinguer; quel “fiore all'occhiello” restò nel mondo dei desideri, poiché il passaggio all'organico funzionale di scuola avrebbe richiesto un surplus di personale e quindi cospicui investimenti. Invece, già allora, si lavorava nelle ristrettezze: poche risorse finanziarie per il personale e per le strutture, organici sempre più ridotti, classi sempre più affollate, nessun investimento in ricerca e formazione culturale. D'altra parte, in un momento in cui alla scuola viene richiesta, per giunta, una (forse indebita) azione di supplenza sociale il personale dovrebbe essere adeguato alle molte e complesse esigenze degli studenti. Soprattutto, non dovrebbero esistere classi sovraffollate né si dovrebbe lasciare senza aiuto quegli studenti che, per le ragioni più varie, hanno bisogno di sostegno. O almeno, così dovrebbe essere in una società civile e rispettosa dei diritti di tutti.
Ma Lei, signor Ministro, è un “tecnico”: e quindi, più che per la società civile si batte per la società “moderna”. In quanto “tecnico”, individuato il problema deve trovare soluzioni. Ad esempio, se si promette l'organico funzionale e il problema sono le risorse che mancano, la soluzione è già a portata di mano. È vero, non si possono assumere i docenti necessari per la realizzazione dell'organico funzionale, ma, per giungere allo stesso risultato, basta aumentare l'orario di lavoro degli insegnanti in servizio – 6 ore in più (cioè un terzo dell'orario di cattedra) e si avrà un terzo di forza-lavoro in più a costo zero. Ma sì, si sarà detto Lei, siamo pur magnanimi: diamo anche quindici giorni di ferie in più a questi insegnanti, così il loro discredito di fronte all'opinione pubblica aumenterà ancora un po'. A costo zero. Vergogna ministro! La sua è stata una trovata furbesca e offensiva; come la sua degna collega Gelmini, che l'ha preceduta, ha dimostrato sia disprezzo verso i lavoratori della scuola sia la capacità di tirar fuori dal cappello del prestigiatorelapromessadel tablet,cheèl'omologodellalavagnamultimedialediGelmini.Etuttie due, tablet e lavagna multimediale, non hanno una funzione diversa da quella dei mitici “grembiulini” con cui il peggior ministro dell'istruzione italiano (almeno sinora) voleva riportar l'ordine nelle confuse scuole italiane. Sono puri feticci, specchietti per le allodole volti a far propaganda e a confermare luoghi comuni. Intanto il suo Ministero ha lavorato in modo cialtrone: dai test per il concorso dei dirigenti a quelli per il TFA, zeppi di quesiti errati, al pasticcio del concorso più inutile del mondo che, già a partire dal bando offre appiglio a decine di ricorsi, all'ultima provocazione dell'innalzamento dell'orario dei docenti a 24 ore, tutto indica il pressapochismo da dilettanti con cui i suoi superpagati funzionari hanno operato.
Grazie al favore di una stampa che si può, benevolmente, definire collaborazionista Lei ha cercato di confondere ulteriormente l'opinione pubblica, facendo credere che, finalmente, i problemi della scuola italiana sarebbero stati risolti. Ma chi a scuola studia e lavora sa che il suo Ministero non ha fatto che aggravare i problemi già esistenti: gli edifici scolastici cadono a pezzi, le aule sono strapiene di studenti, diviene impossibile ogni azione di recupero e, in molti casi, anche di insegnamento dignitoso, i lavoratori della scuola hanno retribuzioni ferme da anni e scatti d'anzianità bloccati. Già nel 2000 un suo collega “tecnico” anch'esso, Tullio De Mauro, aveva dichiarato che gli stipendi dei docenti italiani erano “scandalosamente bassi”: da allora il peggioramento è stato netto. Se poi guardiamo all'aspetto culturale, le nostre scuole stanno diventando recinti asfittici in cui una soffocante pseudo-pedagogia si accompagna all'inaccettabile burocratizzazione del mestiere dell'insegnante. Abbiamo perso almeno due generazioni di insegnanti, vessati dal precariato – e il suo governo ci propone di tenere in servizio, mediamente ancora per una decina d'anni, la più vecchia classe docente di tutta Europa.
Egregio Ministro, La politica dell'annuncio e del decisionismo non ci piace, faccia piuttosto qualcosa di buono e di concreto per la scuola e -visto che oggi è in compagnia di importanti esponenti del principale partito della sua maggioranza, di quelli che dicono di avere a cuore le sorti della scuola pubblica- si impegni, con loro, a restituire alla scuola statale quel paio di decine di miliardi di euro che ci distanziano dagli altri Paesi europei. E abbia l'onestà di tornare a parlare di scuola solo dopo aver affrontato e risolto, evitando trucchi indegni di un uomo di cultura, almeno qualcuno dei problemi che abbiamo fin qui elencato.
Cordialmente,
CUB Scuola – Università - Ricerca
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