UCIIM: Sulle nuove Indicazioni Nazionali

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UCIIM: Sulle nuove Indicazioni Nazionali

Messaggiodi edscuola » 19 ottobre 2007, 22:07

Parere UCIIM sulle nuove Indicazioni Nazionali


A seguito della richiesta effettuata nella riunione tra il Forum delle Associazioni Professionali e i Dirett.ri Cosentino e Dutto, ecco il contributo di osservazioni e di proposte della nostra Associazione.
Considerazioni generali
L'UCIIM considera positivamente l'approccio seguito da codesto Ministero nell'attribuzione di carattere sperimentale alle Nuove Indicazioni Nazionali e nella consultazione del Forum delle Associazioni per le attività di diffusione e conoscenza delle suddette.
Come si è evidenziato negli anni precedenti il coinvolgimento diretto degli insegnanti è indispensabile per la realizzazione di ogni cambiamento e/o integrazione delle leggi e delle attività della scuola. Solo se coinvolti, in prima persona, gli insegnanti cercheranno le strade più efficaci per svolgere proficuamente il proprio lavoro e troveranno indispensabile anche la susseguente riflessione sui percorsi attivati e sui risultati conseguiti.
È giusto seguire la via " a cascata" nella diffusione delle nuove normative, ma sottolineiamo anche urgenza di progettare e attivare per i docenti un serio Piano di Formazione e di Sostegno, al quale diamo fin d'ora la disponibilità delle nostre équipes di progetto e della nostra rete operativa disseminata su tutto il territorio nazionale,.
Alla luce delle più recenti teorie psicopedagogiche, cui s'ispirano anche le Indicazioni, troviamo necessario orientare le scuole verso la loro costituzione come Comunità Professionali, in modo da stimolare la consapevolezza del senso e del significato della "funzione docente" negli insegnanti e nei dirigenti e da favorire la costruzione della classe come " comunità che apprende" potenziando fra le altre metodologie del Cooperative Learning che mirano a conseguire duraturi risultati di apprendimenti significativi e hanno anche positiva ricaduta nella interazione sociale, contribuendo a prevenire fenomeni di bullismo e di devianza.
Ci sembra che il fenomeno della dispersione vada sanato o per lo meno limitato molto prima di giungere al biennio con una forte azione di prevenzione che preveda tempestive e sistematiche occasioni di recupero iniziali e in itinere. Anche in questo caso le recenti ricerche pedagogico didattiche sulle modalità di progettazione, che tengano conto della motivazione, delle disposizioni mentali, e del Cooperative Learning nel suo complesso, di una valutazione autentica e adeguata agli Obiettivi e ai Traguardi nazionali, possono aiutare le scuole a organizzare e a gestire i "recuperi" all'interno della classe o in organizzazioni diverse dalla classe stessa. Va da sé che le scuole dovranno essere sostenute in questa scelta didattico organizzativa da un Piano di Formazione appropriato e contestualizzato.
Condividiamo in linea di massima le finalità che hanno ispirato l'impostazione nelle Indicazioni dei Traguardi di sviluppo delle competenze e degli Obiettivi di apprendimento, ma segnaliamo la difficoltà di coniugarli in modo corretto per non esporli a una frammentazione e disomogeneità territoriali. È indispensabile che, pur nel rispetto dell'autonomia delle scuole, si vigili affinché vi sia il rispetto delle linee di fondo nazionali.
Bisogna lavorare sull'organizzazione del tempo scuola e sulle quote curricolari, spingendo le scuole a sperimentare l'autonomia di ricerca e sviluppo per approfondire aspetti pedagogicodidattici sotto il profilo teorico e pratico. Questa impostazione di fondo potrebbe essere una modalità per favorire il superamento della distribuzione della qualità a macchia di leopardo.
Riguardo all'innalzamento della scuola di base troviamo assolutamente prioritario che vengano richieste, favorite, agevolate e monitorate le reti di scuole che studiano, in comune, possibili proposte di curricolo unitario verticale. Anche nelle attuali scuole di primo livello è determinante che si lavori subito sul curricolo, ridefinendolo nella linea delle Indicazioni e delle Competenze della Raccomandazione europea.
Troviamo indispensabile focalizzare l'impegno non solo sugli aspetti disciplinari in ottica di un curricolo verticale, ma anche sul problema della valutazione e del collegamento scuola e lavoro. In tutti questi ambiti è bene che le scuole vengano sostenute e monitorate da nuclei di supporto, composti da esperti anche delle Associazioni Professionali
Considerazioni disciplinari
Nelle indicazioni andrebbe evidenziata la trasversalità della lingua italiana come strumento per l' interazione sociale e per l' acquisizione di una capacità cognitiva ed espressiva di sè e del proprio mondo interiore (costruire un alfabeto e un lessico emotivo). Per quel che riguarda l'italiano, inoltra, ci si domanda come potrà essere possibile un necessario potenziamento della lingua italiana orale e scritta e della riflessione sulla lingua, se non vengono restituite alla cattedra di lettere delle medie le ore "tagliate " dalla riforma moratti.
Per la Cittadinanza troviamo giusto che questa si esplichi nei comportamenti e negli atteggiamenti dei ragazzi, ma riaffermiamo che non può diventare un habitus mentale se non è sostenuta da una chiara conoscenza dei documenti basilari della Costituzione italiane europea, della Dichiarazione dei diritti dell'uomo ........, che non risultano "materia" di studio in nessuna disciplina. Non vogliamo ripristinare la vecchia "ed. Civica" ma riaffermiamo che per praticare consapevolmente il ruolo di cittadino è indispensabile conoscere le Carte che lo identificano e lo definiscono.
Nella Storia troviamo infine pedagogicamente poco proficuo che i concetti basilari della disciplina, i più astratti che esigono un'elevata capacità di astrazione come ad esempio concetti di datazione, di fonte, di classe sociale, di ordinamento politico....... siano proposti ai bambini di 3° elementare ancora molto legati alla concretezza! Troviamo indispensabile che si preveda almeno una riflessione approfondita al primo anno della media, quando i ragazzi sono in grado di ragionare sulle astrazioni.
Nell'area matematico-scientifico-tecnologica è sottinteso ma non sufficientemente evidenziato né nei Traguardi né negli Obiettivi il passaggio da una osservazione qualitativa alla ricerca di grandezze e la successiva trasformazione delle relazione tra di esse in un linguaggio matematico. Solo se questo passaggio sarà padroneggiato potrà fornire ai ragazzi, dopo la relativa elaborazione, informazioni utili a una arricchita conoscenza dei fenomeni naturali.Senza questo passaggio i laboratori scientifici potrebbero diventare meno efficaci e meno strettamente collegati alle teorie studiate.
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