SNADIS: Comunicato 11 settembre 2009

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SNADIS: Comunicato 11 settembre 2009

Messaggiodi edscuola » 12 settembre 2009, 18:39

SNADIS
SINDACATO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI


IL DILEMMA DELLA SCUOLA STATALE ITALIANA: RISORSE INSUFFICIENTI DI ORGANICO E PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI DI WELFARE AI PRECARI.



IN CINA SI DICE
“Dai al povero un pesce e lo sfamerai un giorno solo;dagli una canna da pesca e lo sfamerai tutta la vita.”


Lo Snadis, in relazione a quanto si registra in questo mese di settembre 2009, inizio dell’anno scolastico 2009/10,e in particolare alle numerose iniziative di protesta ,in linea con quanto già rilevato in sede di analisi e ricerca sugli effetti degli interventi del Miur in materia di tagli al personale della scuola, rileva quanto segue:

1. Appare drammatica la determinazione assunta dal Governo Berlusconi, di procedere, senza opportuna gradualità, e senza il reinvestimento delle risorse nel medesimo settore, a drastici tagli degli organici. Ciò comporta l’eliminazione forzata dal mercato del lavoro di una intera generazione di intellettuali e operatori della scuola. Si tratta,per la maggior parte , di PERSONE che hanno acquisito titoli accademici, abilitazioni, idoneità, e spesso, decenni di servizio. A queste persone viene dato improvvisamente il “benservito”, senza alcuna speranza occupazionale valida;

2. Il 90% dei tagli occupazionali si abbatte sulle donne, in stridente contrasto con le risoluzioni dell’ONU, della Comunità europea e,in particolare, con le politiche di pari opportunità enunciati dal nostro governo. Emerge il problema umano di decine di migliaia di donne single, divorziate, con figli,che restano prive di una fonte di reddito dignitoso;




3. Appare del tutto incomprensibile il contemporaneo svolgimento di un concorso, previsto per il giorno 21 settembre, in tutti i capoluoghi di regione, voluto dal Miur, con costi di svariati milioni di euro, per il reclutamento di Ispettori/dirigenti tecnici,ruolo scarsamente significativo per il funzionamento della scuola pubblica;

4. Emerge la singolarità, accanto alla riduzione dei finanziamenti per la scuola statale, di un impegno costante del ministero dell’Istruzione Pubblica, a finanziare e sostenere la scuola privata, la cui qualità spesso lascia a desiderare,e spesso riconducibile al ruolo di diplomificio ;


5. Seguendo una logica leghista, i provvedimenti del governo generano gli effetti più nefasti nelle regioni del Meridione d’Italia, nella considerazione che le riduzioni di organico,risparmiano le classi e sezioni funzionanti a tempo pieno e prolungato, notoriamente ampiamente diffuse nel Nord Italia;

6. Gli effetti perversi del “Federalismo all’italiana” iniziano a manifestarsi: in Lombardia i 2000 precari della scuola che non avranno confermato il contratto annuale potranno avere un sussidio pari al 100% dello stipendio, mentre nelle regioni del Sud,il rilevante numero di tagli ha provocato un numero di perdenti posto e personale privo di incarico tale da non consentire tale intervento compensativo. Ad es. in Sicilia,a fronte di una popolazione scolastica inferiore a quella della Lombardia, si perdono non 2000, ma 6800 posti,e si discute della possibilità di assisterne adeguatamente circa 1500;


7. Si reputa una scelta profondamente errata quella di promettere a chi non ha ottenuto l’incarico una indennità di disoccupazione o un contratto di solidarietà: non ha senso privare del lavoro e della dignità migliaia di persone e le scuole di preziose risorse umane, per andare ad ingrossare le schiere degli assistiti;

8. Si rileva che il MIUR ha solennemente emanato, nel corso del mese di agosto 2009, due bellissime direttive inerenti l’integrazione dei diversamente abili, e l’organizzazione dei centri sportivi scolastici. Queste direttive rappresentano la sintesi delle migliori esperienze realizzate nella scuola statale negli ultimi decenni. Purtroppo l’intervento sul piano operativo risulterà impraticabile per l’oggettiva carenza di risorse umane. Basterebbe riassegnare ad ogni scuola le 5/6 risorse umane tolte dalla riforma;


9. L’intervento delle Regioni sulla attuale vicenda,che sconvolge il mondo dell’istruzione statale appare riduttivo,affannoso, e ispirato ad una logica filantropica di stampo ottocentesco. Altro è il ruolo delle Regioni: mirare a sostenere gli enti locali e le istituzioni scolastiche per realizzare strutture e servizi di qualità per l’istruzione. Anche la sola ipotesi di impiegare i fondi sociali europei,con finalità assistenzialistiche e sostitutive delle competenze ordinarie dello Stato, appare gravemente lesivo delle opportunità che l’Europa ha previsto per le Regioni Obiettivo e di dubbia legittimità;

10. Si deve,infine constatare che, sul piano del sindacato confederale,la CGIL è rimasta, per lungo tempo, da sola ad esprimere una posizione di denuncia e contrasto rispetto alle politiche governative sulla scuola. Ciò ha comportato un oggettivo indebolimento del movimento sindacale e dei lavoratori .Infatti, l’apertura delle altre forze sindacali nei confronti del Governo non ha modificato per niente i tagli previsti, portando solo ad una deriva di tipo assistenziale temporanea.

CONCLUSIONI

Nell’ipotesi di volere considerare l’azione del governo Berlusconi sistemica e non di natura rotta matrice nei confronti della scuola di Stato, si suggerisce al Ministero Pubblica Istruzione l’opportunità di rivedere la politica dei tagli negli organici. Appare infatti necessario procedere ai cambiamenti con gradualità, reinvestendo le risorse e, soprattutto, operando con il contributo degli operatori scolastici e del mondo scientifico.

Appare auspicabile che i lavoratori e il movimento sindacale ritrovino una unitarietà nell’ elaborazione di linee che definiscano opportune intese con il Governo.

Appare, infine, indispensabile che gli Assessori Regionali, Provinciali e Comunali definiscano progetti ed iniziative di medio-lungo periodo, finalizzate ad elevare la qualità del Sistema-scuola, soprattutto in termini di strutture e servizi.


11 SETTEMBRE 2009

IL PRESIDENTE NAZIONALE
CRISTINA CASCIO
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