da tuttoscuola.com
Un’inchiesta di Tuttoscuola ripresa dal Corriere della Sera
Due milioni di giovani inattivi
L’inchiesta sulla dispersione scolastica pubblicata nel numero di marzo di Tuttoscuola, attualmente in edicola, è ampiamente ripresa in un articolo pubblicato oggi 16 marzo sul Corriere della Sera a firma di Alessandra Mangiarotti.
Oltre due milioni, il 21,2% della popolazione italiana tra i 15 e i 29 anni, sono in Italia i giovani della generazione Neet (Not in education, employment or training) e molti di loro non hanno conseguito nemmeno un diploma di istruzione secondaria superiore. Secondo la stima di Tuttoscuola, ricavata da dati ufficiali di Miur, Istat e Aire, sono infatti ben 120.000 all’anno (molti di più di quelli indicati dal ministro Sacconi) i giovani che lasciano la scuola statale senza entrare in alcun altro percorso formativo. Il numero complessivo di coloro che escono dalla scuola ogni anno è addirittura di quasi 190.000, di cui circa 70.000 si iscrivono poi a scuole non statali o seguono corsi di formazione professionale.
La percentuale ufficiale di abbandono precoce di qualsiasi percorso formativo che si registra in Italia è del 19,7%, cinque punti più alta di quella media europea. E’ vero che negli ultimi dieci anni sono stati realizzati notevoli progressi (nel 2000 la percentuale italiana superava il 25%), ma il traguardo minimo del 10% fissato dal piano di Lisbona per il 2020 sembra assai lontano.
Quella della dispersione scolastica e formativa, afferma Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola, in un commento rilasciato alla giornalista del Corriere, è “un’emergenza da allarme rosso che non si può fermare solo con l’innalzamento dell’asticella dell’obbligo dell’istruzione, come è stato fatto finora, ma con misure di accompagnamento e sostegno che favoriscano il successo formativo”.