da Tuttoscuola
Non è questione di maestro unico ma di tempo scuola
Il giorno dopo la pubblicazione del sondaggio del ministero sull'andamento delle iscrizioni nelle prime classi della scuola primaria è bufera. Un po' strumentale.
Tutta la critica sembra concentrarsi sulla bassa preferenza assegnata dai genitori al maestro unico individuato, tout court, sul modello orario delle 24 ore settimanali. Ma il maestro unico non è solamente quello che si ritrova nel modello orario delle 24 ore. Anche il modello a 27 ore sarà a maestro unico di riferimento, così come quello a 30 ore.
Estremizzando, i fautori del maestro unico potrebbero dire che i genitori hanno espresso preferenza per il maestro unico nel 66% dei casi, visto che il restante 34%, secondo il sondaggio, si è espresso per il tempo pieno. Ma non è questo il punto.
La questione è, piuttosto, quella del tempo scuola che le famiglie hanno richiesto per il 90% per le 30 ore o per il tempo pieno. È vero che nella circolare sulle iscrizioni si precisava chiaramente che questa opzione delle 30 ore era subordinata alla disponibilità di organico, ma i genitori ci hanno "provato" - da quanto risulta dal sondaggio del Miur - lo stesso, sperando appunto nella disponibilità di organico.
Disponibilità che ci sarà a condizione che si facciano molti risparmi con il modello a 24 ore, dato che il regolamento del I ciclo prevede esplicitamente che l'organico che sarà assegnato alle scuole verrà commisurato sulle 27 ore (e potrà liberare, quindi, risorse per le 30 ore in misura pari alle ore risparmiate per le 24 ore). A meno che non venga ritoccata questa regola.
Bisognerà aspettare la circolare sugli organici, che il Miur emanerà nelle prossime settimane, per capire realmente come andranno le cose per il prossimo anno. Per ora c'è da dire che si tratta solamente di un sondaggio, ma è probabile che le preferenze delle famiglie alla fine non si discosteranno di molto, considerata la consuetudine della scuola primaria italiana di avere un tempo scuola di 30 ore settimanali (tempo pieno escluso).
Se sul tempo scuola ad oggi non possono esserci certezze, non è così per il modello didattico: a settembre 2009 in tutte le prime classi ci sarà il maestro unico di riferimento (o prevalente), mentre il modulo dei tre maestri su due classi (o quattro maestri su tre classi) rimarrà nelle classi successive alle prime e andrà gradualmente in pensione in un quinquennio; nelle classi a tempo pieno (40 ore), che in base a quanto dichiarato dal Miur si incrementeranno gradualmente, resteranno due docenti, come oggi.