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Riordino Istruzione Professionale


Via libera il 21 dicembre 2017 in Conferenza Stato-Regioni all’intesa al Regolamento attuativo per il riordino dell’Istruzione professionale. Prende corpo, dunque, la riforma disegnata da uno dei decreti legislativi (il numero 61 del 2017) della legge 107 del 2015, la Buona Scuola. Per il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca era presente il Sottosegretario Vito De Filippo.

“La revisione dell’Istruzione professionale ha l’obiettivo di dare una chiara identità a questi istituti, innovando e rendendo più flessibile la loro offerta formativa, superando l’attuale sovrapposizione con l’Istruzione tecnica che ha causato, in passato, la perdita di iscrizioni, e mettendo ordine in un ambito frammentato tra competenze statali e regionali – sottolinea la Ministra Valeria Fedeli -. Rilanceremo i laboratori, stanziando anche apposite risorse PON per rinnovarli, e sarà potenziato l’organico del personale docente, con quasi 48 milioni stanziati per l’anno scolastico 2018/2019 e ulteriori finanziamenti a regime. Possiamo davvero scrivere una nuova e importante pagina per queste scuole che possono e devono avere un ruolo centrale nel rilancio economico del Paese e che possono essere davvero laboratori territoriali di innovazione. Nelle prossime settimane, anche in vista delle iscrizioni, accompagneremo scuole e famiglie, informandole sul nuovo sistema e sulle sue opportunità”.

“Il rilancio dei professionali è un tassello decisivo della riforma varata nel 2015. Si tratta di novità attese per dare una risposta qualitativamente alta a chi oggi decide di intraprendere questo percorso di studi. Dopo l’intesa di oggi lavoreremo rapidamente per fare in modo che tutto sia pronto per il prossimo anno scolastico: a settembre 2018 è previsto il debutto dei nuovi percorsi”, aggiunge il Sottosegretario Vito De Filippo.

I percorsi saranno di 5 anni: biennio più triennio. Gli indirizzi passeranno da 6 a 11: agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane; pesca commerciale e produzioni ittiche; industria e artigianato per il Made in Italy; manutenzione e assistenza tecnica; gestione delle acque e risanamento ambientale; servizi commerciali; enogastronomia e ospitalità alberghiera; servizi culturali e dello spettacolo; servizi per la sanità e l’assistenza sociale; arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico; arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.

Ogni scuola potrà declinare questi indirizzi in base alle richieste e alle peculiarità del territorio, coerentemente con le priorità indicate dalle Regioni. Il riordino punta ad una sempre maggiore personalizzazione degli apprendimenti in modo tale che le studentesse e gli studenti, attraverso un progetto formativo individuale, possano sviluppare e acquisire competenze che li aiutino nell’accesso del mondo del lavoro. Nel biennio vengono inseriti gli assi culturali, ovvero aggregazioni di insegnamenti omogenei che forniscono competenze chiave di cittadinanza alle giovani e ai giovani.

Le scuole potranno utilizzare le loro quote di autonomia, in relazione all’orario complessivo, per rafforzare i laboratori e qualificare la loro offerta in modo flessibile.

Per una informazione preliminare alle istituzioni scolastiche e alle famiglie in merito alle novità previste, in vista delle imminenti iscrizioni, il Ministero ha predisposto una circolare inviata a tutte le scuole con i punti principali del Regolamento approvato oggi. Il Ministero ha già avviato gli incontri informativi con gli Uffici scolastici regionali (USR) e stanziato oltre 1 milione di euro per l’accompagnamento della riforma: sono previsti, nei prossimi mesi, ulteriori incontri con gli USR e apposite conferenze di servizio con i dirigenti scolastici.


Dall’anno scolastico 2018/2019, l’istruzione professionale cambia e si rinnova profondamente.

Per dare risposte alla domanda diffusa di una formazione di qualità e fornire opportunità sempre più interessanti alle giovani e ai giovani, il processo di riforma si concretizza in un nuovo modello organizzativo basato su:

  • Nuovi indirizzi: si passa da 6 a 11. Il profilo dei nuovi indirizzi è stato predisposto in modo innovativo e sempre più coerente con il sistema produttivo che caratterizza il “Made in Italy”.
  • Un nuovo modello didattico, basato sulla personalizzazione, sull’uso diffuso ed intelligente dei laboratori, su un’integrazione piena tra competenze, abilità e conoscenze.
  • Una didattica orientativa, finalizzata ad accompagnare e indirizzare le studentesse e gli studenti in tutto il corso di studi.
  • Maggiore flessibilità.
  • Materie aggregate per assi culturali.
  • Un biennio sostanzialmente unitario, seguito da un triennio finalizzato all’approfondimento della formazione dello studente.

I cambiamenti sono stati previsti dal decreto legislativo 61 del 13 aprile 2017, con l’obiettivo di rilanciare l’istruzione professionale, puntando ad aumentare la qualità educativa e con l’obiettivo fondamentale di formare cittadine e cittadini di domani, aiutando le ragazze e i ragazzi a maturare autonomia, consapevolezza e responsabilità e ad acquisire strumenti per crescere e costruirsi un futuro in ulteriori percorsi di studio o direttamente nel mondo del lavoro.

Per perseguire questi obiettivi, il sistema scolastico e formativo investe risorse finanziarie e professionali. Grazie alla riforma ci saranno:

  • Più insegnanti tecnico-pratici, in piena integrazione con gli insegnanti curricolari.
  • Più fondi per laboratori ed attrezzature specialistiche.
    Una maggiore valorizzazione dell’autonomia scolastica.

L’istruzione professionale punta a diventare un laboratorio permanente di ricerca e di innovazione, in continuo rapporto con il mondo del lavoro, motore di sviluppo e di crescita.

Linee Guida Poli tecnico-professionali e I.T.S.

Il 26 settembre Stato, Regioni e Autonomie locali hanno raggiunto un’intesa sulle Linee Guida per i Poli tecnico-professionali e Istituti tecnici Superiori.

Di seguito il comunicato stampa del MIUR:

Linee Guida per Poli tecnico-professionali e I.T.S.

(Roma, 27 settembre 2012) Stato, Regioni e Autonomie locali hanno raggiunto ieri un’importante intesa sulle Linee Guida per consolidare e sviluppare i rapporti tra istituti tecnici, istituti professionali, centri di formazione professionale e imprese, con la definizione della “mappa” per collegare filiere formative e filiere produttive, la costituzione dei Poli tecnico-professionali a livello provinciale e il potenziamento del’autonomia e del ruolo degli Istituti tecnici Superiori (I.T.S.).
Il relativo decreto, che giunge dopo pochi mesi dall’entrata in vigore dell’articolo 52 della legge n.35/2012, è stato condiviso dal MIUR con il Ministero del lavoro e politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’economia, perché l’istruzione tecnica e professionale, attraverso un impegno comune, possa offrire più opportunità di occupazione per i giovani e per la crescita del sistema produttivo del Paese.
La mappa visualizza i collegamenti tra aree economiche e professionali, filiere produttive, cluster tecnologici, aree tecnologiche, ambiti e figure degli I.T.S., indirizzi degli istituti tecnici e degli istituti professionali, diplomi e qualifiche professionali. In questo modo i giovani e le loro famiglie, i soggetti del territorio e le imprese hanno – finalmente – una bussola per orientarsi.
Le Linee guida contengono gli standard per realizzare i Poli tecnico professionali, definiti a distanza di cinque anni dall’attuazione delle norme contenute all’articolo 13 della legge n. 40/2007, volute al tempo dai ministri Fioroni e Bersani, – ma rimasti sinora sulla carta. I Poli sono reti tra istituti tecnici e professionali, centri di formazione professionale accreditati e imprese per favorire lo sviluppo della cultura tecnica e scientifica, l’occupazione dei giovani anche attraverso i percorsi in apprendistato e nuovi modelli organizzativi, come le scuole bottega e le piazze dei mestieri, di cui vi sono già alcune positive esperienze pilota in Lombardia e in Piemonte.
Con il decreto, oggetto della raggiunta intesa, viene fissata anche la composizione delle commissioni che esamineranno, a partire dal prossimo mese di giugno, gli studenti a conclusione dei percorsi biennali degli istituti tecnici superiori già funzionanti.
Nella fase 2009/2011 sono state già costituite 62 Fondazioni ITS che hanno attivato 80 percorsi, ai quali si aggiungono 71 nuove classi prime nel corrente anno scolastico. Si farà a tutti un check up per consolidare e sviluppare quelli che hanno già dimostrato di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e istituirne nuovi, ove è richiesto dalle imprese. Lo specifico Fondo, istituito con la legge finanziaria 2007, è stato dotato, per la prima volta con la recente legge n.135/2012, di un contributo stabile del MIUR, pari a 14 milioni di euro a partire dal 2013, in modo che i percorsi di specializzazione tecnica superiore degli ITS vadano a regime dal prossimo anno. Non ci potrà comunque essere, in ciascuna regione, più di un istituto tecnico superiore in relazione agli ambiti tecnologici indicati nella mappa, allo scopo di evitare inutili duplicazioni e integrare meglio tutte le risorse pubbliche e private disponibili sul territorio.
Anche il Presidente della Repubblica, in occasione dell’apertura ufficiale dell’anno scolastico al Quirinale, ha elogiato le misure per collegare l’istruzione agli sbocchi lavorativi, per potenziare l’istruzione tecnica e la formazione professionale superiore in relazione alla realtà e produttività del Paese. Soprattutto ha posto l’accento sulla necessità di rafforzare l’istruzione tecnica superiore, dando più autonomia e ruolo agli Istituti Tecnici Superiori (ITS), quali scuole speciali di tecnologia che devono rispondere a rigorosi standard per l’accesso ai contribuiti del Ministero dell’Istruzione e per il riconoscimento del Diploma di Tecnico Superiore

16 gennaio Linee Guida secondo biennio e quinto anno IT e IP

Il Ministro firma le Direttive nn. 4 e 5 del 16 gennaio 2012 in materia di Linee Guida per il secondo biennio e il quinto anno per i percorsi degli istituti Tecnici e degli istituti Professionali. Le stesse saranno ora inviate alla Corte dei Conti per la reistrazione e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Con le Direttive nn. 57, del 15 luglio 2010, e 65, del 28 luglio 2010, erano state trasmesse le Linee guida per il biennio iniziale, rispettivamente, degli istituti Tecnici e degli istituti Professionali.

28 settembre Consiglio di Stato su riduzione oraria Tecnici e Professionali

Con l’ordinanza n. 4413/10 il Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensiva dell’ordinanza n. 3363/10 del TAR Lazio, che sospendeva i decreti di ridefinizione dell’orario delle classi degli istituti tecnici e professionali (rispettivamente per le seconde, terze e quarte classi e per le seconde e terze classi),

“(…) considerato che l’appello cautelare non appare assistito da fumus boni iuris, tenuto conto anche del fatto che alla luce del sopravvenuto parere emesso dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione l’Amministrazione scolastica non potrebbe esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell’orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali”.

Di seguito il comunicato stampa del MIUR:

La notizia secondo la quale il Ministero debba rivedere completamente tutti gli organici delle classi 2°, 3° e 4° degli Istituti tecnici e professionali è priva di ogni fondamento. Secondo la sentenza del Consiglio di Stato il Miur dovrà semplicemente tener conto del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (parere non richiesto precedentemente) nella determinazione degli organici per le classi a cui fa riferimento la sentenza. Non si verificherà quindi alcun cambiamento nell’attività e nella programmazione scolastica prevista.

28 maggio – Valutazione e Riordino Tecnici e Professionali in CdM

Il 28 maggio il Consiglio dei Ministri ha varato, in via definitiva, un regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti.
Approvati anche due schemi di regolamenti, sui quali verranno acquisiti i pareri prescritti, rispettivamente per il riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali, in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n.112 del 2008, articolo 64, comma 4.