24 giugno CCNL Area V in Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 24 giugno, ha autorizzato il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, ad esprimere il parere favorevole del Governo sull’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dirigente (Area V) dei comparti Scuola ed Istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale (quadriennio normativo 2006-2009 e relativi bienni economici)

24 giugno Codificazione Processo amministrativo

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 24 giugno, ha approvato, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri,

un decreto legislativo, per la codificazione del processo amministrativo, in attuazione della delega conferita al Governo dall’articolo 44 della legge n. 69 del 2009. Un complesso lavoro di riforma della materia, volto a riordinare la normativa adeguandola ai moderni principi processuali: snellezza, garanzia della ragionevole durata del processo, concentrazione ed effettività della tutela, piena attuazione del contraddittorio, anche con specifico riguardo all’imprescindibile fase cautelare.

Si tratta di una riforma codicistica di portata storica, la cui esigenza è unanimemente riconosciuta, perchè il processo amministrativo è stato finora regolato da leggi risalenti anche al secolo scorso (regio decreto 17 agosto 1907, n. 642, regio decreto 26 giugno 1924, n. 1054, legge 6 dicembre 1971, n. 1034, legge 21 luglio 2000, n. 205) e da una molteplicità di norme settoriali contenute in numerose leggi speciali.

Si tratta, quindi, in assoluto, della prima codificazione del processo amministrativo nella storia d’Italia e, anche, dalla nascita del diritto amministrativo moderno.

A ciò si aggiunge l’obiettivo di far corrispondere la normativa alle rilevanti e recenti evoluzioni giuresprudenziali, a partire dal riconoscimento della risarcibilità della lesione degli interessi legittimi.

Il complesso lavoro di codificazione (conformemente a quanto previsto dalla legge delega e su incarico del Governo) si è svolto, preliminarmente, nell’ambito di una speciale Commissione istituita dal Presidente del Consiglio di Stato, alla quale hanno contribuito significative professionalità delle altre Magistrature e del mondo accademico e forense.

Successivamente ha acquisito i pareri delle competenti Commissioni parlamentari. L’entrata in vigore è prevista per il 16 settembre 2010

Nota 24 giugno 2010, Prot. 0004357 R.U.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione

Ufficio VI

Ai Referenti regionali PLS

p.c.

Al Capo Dipartimento per l’Istruzione

Giuseppe Cosentino

SEDE

Al coordinatore nazionale PLS

prof.re Nicola Vittorio

Oggetto: Ulteriori indicazioni in relazione alle attività di coordinamento dei Tavoli regionali PLS e alla progettazione delle azioni per il biennio 2010/2012.

Come è noto, l’incontro tenutosi il 7 giugno a Roma, presso il Dipartimento di Fisica dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha consentito il confronto tra i coordinatori locali delle attività PLS e i referenti degli UU.SS.RR. sulle strategie delineate dalle nuove “Linee guida”, unitamente alla determinazione delle fasi di programmazione delle nuove azioni per il biennio 2010/2012.

Durante l’incontro è stato più volte sottolineato il ruolo chiave dei Tavoli regionali, come la sede per l’individuazione e la presa in carico delle istanze e dei bisogni dei vari territori, nonché come luogo di incontro, di conoscenza tra i diversi Soggetti protagonisti e di condivisione di una comune strategia di lavoro.

Come è noto alle SS.LL., la data del 30 giugno costituisce il termine ultimo per l’approvazione dei progetti locali e per l’inoltro al coordinatore nazionale dell’ area disciplinare a cui progetto si riferisce.

Il rispetto dei tempi fissati è essenziale per garantire l’avvio delle nuove azioni progettuali in tempi coerenti con la definizione della programmazione formativa di ogni scuola. E’ stata, altresì, ribadita l’opportunità, da sostenere da parte di codesti Uffici, di coinvolgere nuove scuole, finora non entrate nel PLS, con un’attenzione specifica per le nuove scuole riformate, cioè gli istituti tecnici e professionali. Per favorire questa opera di sensibilizzazione e di promozione, si ritiene che ogni USR possa integrare il primo elenco delle scuole, inoltrato contestualmente ai progetti, entro e non oltre il mese di settembre, in ogni caso prima dell’inizio delle lezioni.

Allo stesso modo si ritiene opportuno favorire, altresì, l’apertura ad altri e nuovi Atenei della Regione di riferimento, qualora se ne ravvisino le necessità e l’opportunità. In tal caso, i Tavoli regionali, già strutturati ed operanti, saranno integrati con i rappresentanti dei nuovi Atenei coinvolti e sarà cura del Tavolo definire le condizioni e i modi per ampliare il raggio delle azioni progettuali e delle scuole da coinvolgere.

A seguito di rinnovate richieste, pervenute all’Ufficio scrivente, si ribadisce che i finanziamenti relativi al Piano Lauree Scientifiche, messi a disposizione dall’Ufficio scrivente e dal Ministero dell’Università, si devono intendere utilizzabili su due anni scolastici. Per tale motivo si ritiene più idonea la divisione del finanziamento ricevuto in due tranche, in modo che sia chiara l’ammontare delle risorse assegnate per i due anni scolastici interessati, cioè 2010/2011 e 2011/2012.

Come avviene anche in altre situazioni, in cui ci sia un concorso di finanziamenti da più fonti, l’esperienza e il buon senso consigliano un governo delle azioni all’insegna della flessibilità. Sembra opportuno, infatti, suggerire che sia proprio l’analisi concreta delle singole situazioni locali a far scaturire unitariamente tra i partners coinvolti la decisione in merito alle modalità di utilizzo delle risorse finanziarie, finalizzate ad ottimizzare la realizzazione degli interventi programmati e a superare qualsivoglia rigidità, che rischierebbe di vanificare le intese raggiunte e le programmazioni già concordate.

Flessibilità, infatti, significa anche utilizzare le risorse sia dell’Università sia dell’Istruzione senza predefinizioni unilaterali, bensì come conseguenza di un confronto aperto con gli altri partners.

Flessibilità può significare ancora, per alcune realtà territoriali, trovare le modalità più idonee e rispettose delle esigenze di tutti per rendere possibile il coinvolgimento di Atenei non appartenenti alla propria regione, ma assolutamente contigui a livello geografico e, di conseguenza, più opportuni e congrui per le scelte degli studenti al termine della scuola secondaria di 2° grado.

L’assegnazione delle risorse del Ministero dell’Istruzione, come è ben noto, è avvenuta prima della definizione delle nuove “linee guida” del Piano e prima della definizione della valutazione finale sulle azioni e sulle cifre utilizzate nel quadriennio precedente.

Di conseguenza, c’è una profonda differenziazione tra l’ammontare delle somme attribuite a ciascun USR. E’ in base a questa riflessione, sviluppata nell’ambito del CTS nazionale, che è scaturita la proposta di fare riferimento, in ogni sede regionale, all’ammontare complessivo della somma attribuita (Istruzione + Università) per definire le azioni da sostenere e le modalità di utilizzo e distribuzione delle stesse, a seconda delle esigenze. La condivisione delle risorse complessive, nonché le modalità di utilizzo e distribuzione potranno efficacemente servire a compensare situazioni deficitarie, dal punto di vista finanziario, sia che facciano capo agli USR sia alle Università.

Si coglie, infine, l’occasione per ribadire l’importanza del co-finanziamento, ove e se possibile, e ad integrare le risorse previste per il prossimo biennio anche con somme residue, provenienti da azioni PLS non realizzate negli anni precedenti.

Nel ringraziare per la consueta fattiva collaborazione, si resta a disposizione per qualsivoglia esigenza.

f.to IL VICE DIRETTORE GENERALE

Sergio Scala