Nota 5 ottobre 2010, Prot. n. 6078

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Al Direttori Generali Regionali

Loro sedi

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Loro sedi

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano

Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento

Trento

Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle d’Aosta

Sede

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

Bolzano

All’Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine

Bolzano

Oggetto: “Rispettiamo la Creatività” – Progetto didattico europeo per la tutela della Creatività e del Diritto d’Autore

Il progetto “Rispettiamo la Creatività”, promosso da Ellesse Edu contestualmente ad un più ampio quadro europeo di sensibilizzazione alla legalità in materia di diritti d’autore, si avvale per l’edizione italiana della collaborazione di AFI (Associazione Fonografici Italiani) e SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e si rivolge agli Istituti Secondari di I° grado, proponendo un percorso di educazione civica incentrata sull’importanza della creatività e sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di far comprendere, attraverso l’azione pedagogica ed educativa, il valore dell’attività creativa in sé, promuovendo la lotta consapevole alla pirateria affrontando l’aspetto dell’uso illegale della rete, non sul piano repressivo, ma dal punto di vista delle sue conseguenze sociali, economiche e culturali.

Il progetto si propone di avvicinare i giovani a questi argomenti creando spunti di riflessione e fornendo elementi utili alla realizzazione di scelte ponderate e consapevoli, evitando in alcun modo di porre il tema sul piano delle sue conseguenze legali previste.

L’adesione al programma è completamente gratuita e prevede, per l’anno scolastico 2010/2011, la distribuzione di 700 kit didattici che verranno distribuiti fino ad esaurimento scorte.

Ulteriori informazioni riguardanti l’adesione al progetto “Rispettiamo la Creatività” e relative all’invio del kit didattico e del modulo di adesione per gli insegnati referenti, potranno essere disponibili sul sito www.ellessedu.com oppure sul sito www.scuole.emcaweb.net oltre che al Contact Center Ellesse Edu tel. 06/70319901

In considerazione della valenza pedagogica e didattico-educativa dell’iniziativa e della significativa opportunità rappresentata dalla divulgazione critica della problematica, le SS. LL. sono pregate di assicurare la più ampia diffusione del progetto.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Massimo Zennaro

Allegato

5 ottobre Informativa su avvio anno scolastico in Senato

Il 5 ottobre si svolge in Aula al Senato l’informativa del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sull’avvio dell’anno scolastico

Illustre Presidente, onorevoli senatori, avviare un anno scolastico è sempre un’operazione di estrema complessità. Quest’anno, peraltro, la sfida era ancora più impegnativa. Si trattava, infatti, di applicare per la prima volta una riforma organica che cambia, anzi ha cambiato, completamente il volto della scuola superiore italiana. Nuovi indirizzi, nuovi orari, una riorganizzazione totale dell’offerta formativa attesa da decenni e poi, come ogni anno, i soliti adempimenti: gli uffici regionali erano chiamati ad occuparsi di rispondere alle domande di mobilità del personale docente, del personale tecnico-amministrativo e poi gli organici, le cattedre, le immissioni in ruolo, le supplenze. Insomma, una mole di lavoro considerevole, che è stata svolta però in maniera esemplare. Quindi, credo che la sfida di aprire regolarmente l’anno scolastico sia stata vinta.

Non sono mancate certo, come sempre, polemiche e contestazioni, ma sono state nella sostanza smentite le pessimistiche e spesso strumentali previsioni di un caotico e magari ritardato inizio dell’anno scolastico per effetto dell’applicazione dell’articolo 64 della legge n. 133 del 2008 e degli interventi legati all’attuazione e alla messa a regime della riforma del primo e del secondo ciclo.

Colgo dunque l’occasione per ringraziare da questa autorevole sede istituzionale le strutture ministeriali, gli uffici scolastici regionali e territoriali e tutte le istituzioni scolastiche per avere assicurato con impegno encomiabile il tempestivo svolgimento delle complesse operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico. Ritengo che soprattutto a questa maggioranza di uomini e donne, dirigenti scolastici, insegnanti motivati, vada rivolto il nostro ringraziamento quando si parla di scuola italiana.

Ma prima di entrare nel merito delle misure che hanno accompagnato necessariamente l’entrata in vigore e poi l’attuazione della riforma della scuola superiore in quest’anno scolastico, non voglio eludere il tema delle risorse attorno al quale sono nate polemiche aspre, che hanno diviso e continuano a dividere gli schieramenti e anche il Paese. Voglio partire da un’analisi, credo oggettiva, contenuta all’interno di un documento di inquadramento del sistema scolastico: mi riferisco al Libro bianco redatto durante il precedente Governo dal quale risulta, da una lettura attenta, evidente a tutti una sproporzione nella gestione delle risorse tra l’impiego del 97 per cento delle medesime per le spese correnti ed il risultato di riservare un misero 3 per cento alla qualità, agli investimenti.

Si è molto discusso sull’entità dei tagli al personale docente e amministrativo. Si è più volte lamentata una cura eccessiva, una razionalizzazione non sopportabile per la scuola. Nulla di tutto ciò, perché, se si va a vedere effettivamente la portata di quella manovra, si scopre che a fronte dei 42.000 tagli previsti dal precedente anno, ben 32.000 erano legati ai pensionamenti, e quindi la manovra di fatto si riduce da 42.000 a 10.000 tagli, e anche quest’anno i tagli sono stati di ammontare pari a 25.000 posti ma, considerati ancora una volta i pensionamenti (questi ammontano a 23.000), la differenza è presto fatta, nel senso che il taglio è di 2000 posti: certo non pochi, ma si tratta pur sempre di una manovra che continuo a pensare assolutamente sopportabile e indispensabile per invertire un trend di crescita della pianta organica non proporzionato al fabbisogno effettivo di posti da insegnante o da dirigente scolastico richiesti dalla scuola italiana.

Voglio ricordare inoltre che, per dare risposte concrete a coloro che si sono ritrovati esclusi a seguito delle riduzioni di organico effettuate da questo Governo, in considerazione dell’attuale situazione lavorativa ed in risposta alle legittime aspettative del precariato conseguente all’adozione degli ultimi due provvedimenti economici, sono stati siglati accordi con le Regioni per autorizzare 16.000 immissioni in ruolo di personale. Ciò sta a significare che il precariato frutto della manovra del 2008-2009 è stato completamente assorbito.

Si è poi molto discusso, anche a livello europeo, del fatto che il Governo, anche a seguito dell’approvazione dell’ultimo provvedimento economico in materia di pubblica amministrazione, ha previsto il blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità; ci si dimentica però di ricordare che è stata fatta un’eccezione importante per la scuola, e ciò è stato possibile grazie al fatto che, a parte i tagli, la misura prevista dal Governo (e cioè il risparmio del 30 per cento da reinvestire nella scuola) produrrà a medio termine un risparmio strutturale di un miliardo di euro, da destinare finalmente agli investimenti nella qualità e non più alle spese fisse. I primi risparmi racimolati hanno consentito agli insegnanti di non perdere gli scatti di anzianità: la scuola è cioè l’unico comparto della pubblica amministrazione a non subire il blocco degli scatti. Credo che questo, insieme alla previsione di nuovi posti di lavoro, rappresenti un elemento importante. Infatti, anche in un momento di congiuntura economica difficile, di crisi internazionale, siamo riusciti a prevedere 10.000 nuove immissioni in ruolo (spesso dimenticate), 6.500 nuove immissioni in ruolo di personale tecnico amministrativo, 170 nuovi posti di dirigente scolastico, ed è stato inoltre bandito un concorso per dirigente scolastico (per la prima volta sulla base di prove selettive e non più soltanto con concorso per titoli) per 2.800 posti.

Quanto al tema che, forse, più mi addolora, e cioè sentir parlare di tagli rispetto alla disabilità e di tagli relativi agli insegnanti di sostegno, invito gli illustri senatori a consultare le risultanze dell’ufficio dati e dell’ufficio statistiche del Ministero, piuttosto che quelle degli uffici scolastici regionali, per constatare quanto vi sto dicendo, ovvero che sono stati immessi in ruolo 3.500 nuovi insegnanti di sostegno in più rispetto all’anno precedente. Credo che anche questo sia un segno importante da sottolineare.

Ciò non significa aver risolto tutti i problemi o negare il problema del precariato. Al riguardo mi sono pronunciata più volte: nel nostro Paese esiste un problema legato al precariato, alla precarizzazione dei giovani, ma non è imputabile all’attuale Governo, né alla finanziaria, con l’articolo 64 relativo al piano di razionalizzazione del comparto della scuola, bensì è il frutto di anni nei quali la scuola è stata trattata come un ammortizzatore sociale (Applausi dal Gruppo PdL)…

ADAMO (PD). Sono i tagli della Moratti!

GELMINI, ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. … anni in cui sono stati distribuiti posti di lavoro che nei fatti si sono tradotti in posti di attesa nelle graduatorie.

Cercare di ribaltare la realtà, attribuendo ad un provvedimento dell’attuale Governo l’esistenza nelle graduatorie ad esaurimento di 220.000 precari dotati di abilitazione e di altre 300.000 persone presenti nelle graduatorie di istituto senza abilitazione, credo sia una cosa non vera che, peraltro, non aiuta il mantenimento di una coesione sociale che è competenza di ciascuno di noi: sicuramente di chi ha incarichi di Governo, di chi siede nei banchi della maggioranza, ma anche dell’opposizione.

E allora io invito ad analizzare, a riflettere, a dibattere su un tema delicato come quello della scuola (che appartiene al Paese e non è né di destra né di sinistra) non con la lente dell’ideologia o del pregiudizio, ma andando a guardare i numeri. Lì si scoprirà che ci sono sicuramente delle ombre, ma anche molte luci. Mi riferisco ad alcuni provvedimenti che sono stati messi in campo per alleviare il precariato. Voglio ricordare in proposito la disponibilità che è stata assicurata in maniera bipartisan da molte Regioni (penso alle Regioni Calabria, Campania, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Lazio), con ciascuna delle quali sono stati siglati accordi per 7, 10 o 20 milioni di euro, a seconda dei casi, e si è sicuramente cercato – e in parte ci siamo riusciti – di alleggerire la situazione dei precari. È chiaro che tale situazione non è stata risolta; è chiaro che il fenomeno del precariato resta sullo sfondo e resta un problema enorme per la realizzazione dei giovani, per la loro autonomia decisionale, per la loro prospettiva di crescita, di carriera e di autonomia dalla famiglia.

Ma questo non è – lo ribadisco – il frutto di una cattiva finanziaria, bensì è imputabile, credo, ad un sistema che, per troppi anni, non ha calcolato i fabbisogni di posti di lavoro (quindi di insegnanti) della scuola. Questo ha determinato da parte delle università, in perfetta buona fede, una moltiplicazione delle facoltà destinate a formare i nuovi insegnanti, e di conseguenza, poi, un’attesa interminabile ed inaccettabile nelle graduatorie. Noi cosa abbiamo fatto? Questo Governo ha voluto innanzitutto non essere corresponsabile dell’insorgenza di nuovo precariato. Per questo abbiamo cominciato a governare i numeri e a cambiare il regolamento sulla formazione iniziale dei docenti. Sappiamo che non può esistere una buona scuola senza dei bravi insegnanti: se è vero che le idee camminano sulle gambe degli uomini, la scuola cammina sulle gambe degli insegnanti. Rafforzare queste gambe è stato allora il primo obiettivo che ci siamo posti, con un nuovo regolamento per la formazione iniziale che prestasse attenzione alla qualità della didattica e alla qualità dell’insegnante: non solo sapere e conoscere la singola materia, ma anche saperla insegnare. In che modo? Attraverso il tirocinio: da un lato, attraverso uno studio teorico e, dall’altro, attraverso molte ore di lezione e di pratica nelle classi, con un docente tutor destinato ad accompagnare il percorso formativo e la pratica del giovane insegnante.

Ancora una volta, abbiamo rivolto attenzione alla disabilità. Abbiamo disegnato un nuovo tipo di docente, in grado di padroneggiare la propria disciplina, ma anche – ed è la prima volta in Italia – di avere una preparazione di base sulle disabilità. Noi non abbiamo formato solo gli insegnanti di sostegno, ma abbiamo preteso che tutti gli insegnanti avessero una particolare attenzione e una particolare preparazione di base sulle disabilità. Ci siamo preoccupati che i nuovi insegnanti avessero una buona preparazione in lingua inglese e fossero in grado di utilizzare le tecnologie informatiche della didattica.

Abbiamo inoltre pensato ad un numero programmato, cioè alla possibilità di sfornare tanti insegnanti quanti quelli di cui ha bisogno la scuola, con un 30 per cento in più che ci deriva dall’esperienza, perché è evidente che non c’è una piena sintonia fra coloro che iniziano il percorso all’interno delle nuove facoltà di formazione degli insegnanti e coloro che poi si laureano, si abilitano e quindi entrano nel mondo della scuola. Per questo motivo, abbiamo previsto il 30 per cento in più, ma non più di questo!

Inoltre, se da un lato, abbiamo garantito gli scatti di anzianità, dall’altro pensiamo che un sistema di formazione veramente qualitativo debba puntare al superamento dell’avanzamento per anzianità. Sottolineo che il nostro Paese, insieme alla Grecia, è rimasto uno dei pochi in Europa (se non l’unico) a non prevedere una valorizzazione della professione dell’insegnante, giacché l’avanzamento è legato soltanto al trascorrere del tempo. Ebbene, noi riteniamo che tale sistema, che oggi abbiamo garantito alla scuola anche in un momento di blocco degli scatti di anzianità, debba essere superato se vogliamo avere realmente una scuola di qualità ed insegnanti preparati e motivati. Per tale motivo, stiamo ragionando anche al tavolo sindacale per individuare una via che possa essere il più possibile condivisa: si può trattare di una strada contrattuale o normativa, ma certamente dobbiamo pensare alla valorizzazione del corpo insegnante. Pertanto, dobbiamo individuare un percorso che premi il merito e gli insegnanti migliori e non riservi i medesimi trattamenti ad insegnanti buoni e a quelli cattivi: dobbiamo imparare a premiare coloro che lo meritano, cioè gli insegnanti capaci, e a non penalizzarli come gli insegnanti che capaci non sono. (Applausi dai Gruppi PDL e LNP). Infatti, un sistema che non premia il merito e che non valorizza i risultati alla fine penalizza gli insegnanti migliori e soprattutto i nostri giovani e i nostri studenti.

Desidero affrontare anche un altro tema, spesso trattato sui giornali. Ascoltando la televisione e leggendo i giornali sembra che tutte le nostre classi siano sovraffollate, cioè siano formate da un minimo di 30 alunni. Sembra che da quando vi è il Governo Berlusconi non esista una classe formata da 20 alunni! Ebbene, ho cercato di capire se questa rappresentazione corrispondesse al vero oppure fosse – come ritenevo – un po’ ingigantita. Ancora una volta vengono in aiuto i numeri. Per quanto riguarda le classi sovraffollate, si tratta di un problema reale, ma di dimensioni molto più modeste di come taluni lo dipingono. Le classi costituite da un numero di alunni superiore a 30 (si fa presente che esse sono esclusivamente quelle dell’istruzione secondaria superiore) rispetto al totale delle classi rappresentano lo 0,4 per cento: questi sono dati che ho raccolto dai singoli uffici scolastici. Inoltre, ho scoperto che sono molto più numerose, cioè il 2,5 per cento, le classi che hanno meno di 12 alunni: queste, però, non vengono mai attenzionate dalla stampa o dai media.

RUSCONI (PD). Abolisca la montagna del bresciano!

GELMINI, ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Lascio a voi le conclusioni del caso. Io mi limito ad evidenziare che vorrei un Paese nel quale non vi fosse neanche una classe con più di 20-25 alunni; tuttavia credo abbiano fatto bene il Governo e, soprattutto, la Conferenza Stato-Regioni a trovare un accordo sul dimensionamento scolastico. Infatti, in molti casi forse è meglio avere una classe sovraffollata piuttosto che tenere in funzione una scuola pericolosa, non sicura. Quindi, il dimensionamento scolastico, che tra l’altro (come sottolineato dalla Conferenza Stato-Regioni) è di competenza degli enti locali, è un atto dovuto e doveroso se vogliamo garantire un’edilizia scolastica conforme alla normativa europea, nella quale non vi siano rischi, non solo con riferimento agli elementi strutturali, ma anche agli elementi non strutturali. Purtroppo il nostro Paese è distante dal raggiungimento di questo obiettivo.

Sottolineo poi che per il Governo l’edilizia scolastica costituisce una priorità nazionale, tanto che fin dall’avvio della legislatura ci siamo attivati con numerose iniziative, anche di sostegno finanziario, dirette a favorire i compiti degli enti locali. Innanzitutto, come dicevo, abbiamo attivato un tavolo tecnico con la Conferenza Stato-Regioni per la condivisione dell’anagrafe, perché vi era un problema di aggiornamento e di informatizzazione dell’anagrafe sull’edilizia scolastica e vi era anche un problema legato al completamento dei dati. Avevamo a disposizione, infatti, solo i rischi relativi agli elementi strutturali e, dopo la vicenda dolorosissima di Rivoli, ci siamo accorti che l’anagrafe non conteneva i rischi riferiti agli elementi non strutturali.

Abbiamo quindi proceduto con un lavoro sinergico con le Regioni, con gli uffici scolastici regionali e anche con i Comuni e le Province, a seconda della competenza sulla scuola primaria e secondaria di primo e secondo livello, a fare anche dei sopralluoghi. Pertanto, l’80 per cento del patrimonio edilizio scolastico italiano è stato oggetto di sopralluogo con tecnici del Comune o della Provincia, a seconda dei casi, con un referente regionale e anche con un referente del Ministero delle infrastrutture e del Ministero della pubblica istruzione, al fine di avere una ricognizione puntuale della situazione prima di decidere dove andare ad investire.

È chiaro che il fabbisogno è molto oneroso, ma nel frattempo è stato però attivato il piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole nelle zone a rischio sismico. Si è disposto l’utilizzo di 20 milioni annui per la sicurezza delle scuole, derivanti dai risparmi sulle cosiddette spese per la politica. Si è proceduto alla definitiva assegnazione agli enti locali, attraverso un accordo con l’INAIL, di 70 milioni di euro; sono stati opportunamente reperiti un miliardo di euro dal fondo FAS per l’edilizia scolastica, di cui 226 milioni sono serviti alla ricostruzione delle scuole in Abruzzo e, del resto, dopo faticose trattative, è stato quantomeno ripartito il primo stralcio, di circa 300 milioni, e stiamo procedendo al secondo stralcio, in accordo con il ministro Matteoli e con il sottosegretario Mantovani, al fine di posizionare queste risorse, dando la priorità agli interventi più urgenti, così come risulta dall’anagrafe ormai aggiornata.

Come dicevo, oltre l’80 per cento degli edifici scolastici sono stati visitati da squadre tecniche appositamente costituite, che hanno verificato tutti gli elementi di pericolosità di carattere non strutturale. Con i primi risultati è stato predisposto un piano straordinario d’intervento. La Commissione bilancio della Camera sta peraltro procedendo alla ripartizione, a parte il miliardo di euro, di altri 300 milioni. È chiaro che non sono cifre esaustive e sufficienti per far fronte al fabbisogno di miglioramento dell’edilizia scolastica; sono però cifre importanti che, se verranno compartecipate dagli enti locali, potranno produrre un effetto moltiplicatore e diventare somme ancora più ingenti.

La difficoltà sta nel velocizzare i tempi d’impiego di queste risorse, però credo che, anche in fase di stesura del piano per il Mezzogiorno – ne abbiamo già discusso con il ministro Tremonti e con il ministro Fitto – dovremo liberare risorse per migliorare in modo particolare il patrimonio edilizio scolastico del Mezzogiorno, e stiamo trovando anche alcune formule per recuperare risorse da enti privati, perché non esistono buone scuole se non sono sicure. Questo è un impegno complessivo: si tratta di orientare le proprie risorse dando la priorità assoluta a questo tipo di investimento. Si tratta anche in alcuni casi di decidere se sia più conveniente la ristrutturazione di una scuola fortemente disagiata e compromessa, o la costruzione di un nuovo polo scolastico; sicuramente l’investimento in questo settore è sacrosanto e assolutamente urgente.

Nel frattempo, nelle direttive europee (e anche nel pacchetto di direttive della cosiddetta Europa 20-20-20) si legge un cambio della conformazione degli ambienti di apprendimento. Ora, pur non intendendo parlare della scuola digitale, oggi presente solo marginalmente nelle nostre scuole, il 15 per cento degli alunni oggi può disporre della cosiddetta LIM, la lavagna interattiva multimediale: certamente stiamo svolgendo azioni importanti in questa direzione, anche con l’aiuto del Ministero della funzione pubblica e di importanti aziende internazionali. Il piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali infatti procede e, alla fine di quest’anno scolastico, saranno oltre 40.000 le classi dotate di una lavagna interattiva multimediale; un milione di studenti potrà apprendere le diverse materie attraverso questa nuova tecnologia e sono già stati formati 300.000 insegnanti per l’utilizzo di questo nuovo metodo.

È evidente che ci troviamo in una fase di start up, cioè ancora iniziale, ma comunque credo si tratti di un fatto importante, anche perché l’obiettivo è di far sì che la rivoluzione digitale tocchi anche le famiglie; ciò significa, in sostanza, poter seguire l’andamento scolastico del proprio figlio attraverso Internet, consultare la pagella, prenotare colloqui con i professori, ricevere un sms quando il figlio è assente da scuola. Insomma, è destinato a finire anche uno dei rituali più longevi che si consuma ogni giorno nelle nostre scuole, l’appello, e attraverso la carta dello studente, che ogni alunno già da anni possiede, si potrà entrare ed uscire da scuola ed essere registrati automaticamente. In questo caso, quasi la metà delle scuole superiori è stata dotata degli strumenti necessari.

Quindi, si tratta di un percorso ancora lungo, che abbiamo appena avviato; un percorso che potrà giovarsi delle risorse frutto dei risparmi che abbiamo potuto accumulare e accumuleremo grazie alla famigerata legge finanziaria: grazie a quel miliardo di euro, che dal 2012 sarà una misura strutturale a disposizione delle scuole, anche la scuola digitale e l’informatizzazione della scuola potranno compiere notevoli passi in avanti.

Abbiamo, inoltre, avviato e cercato di potenziare il sistema di valutazione. È noto che da tempo esiste l’INVALSI, un’agenzia di valutazione e di somministrazione dei test. Ebbene, intendiamo rafforzare i suoi poteri e la sua struttura e affiancare un corpo di ispettori che possa, dal centro, verificare precisamente l’andamento dell’apprendimento e della qualità dell’istruzione nelle scuole prese a campione. Infine, vogliamo attivarci affinché l’INDIRE possa diventare l’agenzia di formazione degli insegnanti.

Ebbene, il nuovo sistema di valutazione (come accade con l’università attraverso l’ANVUR), con l’istituzione di un’agenzia deputata alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti e attraverso sperimentazioni già messe in campo per comprendere qual è il meccanismo incentivante premiale migliore (se quello di distribuire risorse incentivanti alla scuola piuttosto che ai singoli insegnanti), è destinato a cambiare la scuola italiana e ad avvicinarla all’Europa, così come ci viene chiesto ripetutamente dai documenti OCSE.

In conclusione, mi sento di dire che il piano di razionalizzazione era già stato scritto nel Quaderno bianco. Ci siamo assunti la responsabilità di attuarlo. I primi risultati gli insegnanti già li vedono quest’anno, non avendo il blocco degli scatti di anzianità ed essendosi liberate risorse per la qualità. Non sono peraltro convinta che si possa ridurre il tema della scuola esclusivamente ad una questione di risorse: è un problema di riforme, ed è legato alla modalità con cui le risorse stesse vengono spese.

Se riusciamo ad evitare gli sprechi, a cambiare le regole, a migliorare l’impianto formativo per la scuola secondaria di primo e soprattutto di secondo grado, come abbiamo fatto – capitalizzando tra l’altro una riforma, quella sull’istruzione tecnica, portata avanti dal precedente Governo – credo che l’insieme di queste misure a medio termine consegnerà al Paese sicuramente una scuola migliore. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).

Nota 5 ottobre 2010, Prot. n. 0006076

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Ai Direttori Generali degli

Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia di

T R E N T O

Al Sovrintendente Scolastico per

la scuola in lingua italiana

B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca

B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico per la

scuola delle località ladine

B O L Z A N O

Al Sovrintendente Scolastico

per la Regione Valle d’Aosta

A O S T A

Ai Dirigenti degli

Ambiti Territoriali

LORO SEDI

E p.c. Al Forum Nazionale delle

Associazioni dei Genitori a Scuola

Ai Forum Regionali delle

Associazioni dei Genitori a Scuola

Ai Forum Provinciali delle

Associazioni dei Genitori a Scuola

OGGETTO: 12 ottobre 2010 – IX Giornata Europea dei Genitori e della Scuola Famiglia e Scuola: un patto per la cittadinanza.

Il Ministero dell’Istruzione, dell Università e della Ricerca, in accordo con le Associazioni Nazionali dei Genitori componenti il FONAGS, celebrerà il giorno 12 ottobre 2010 a Roma, presso la Sala della Comunicazione la nona Giornata Europea dei Genitori e della Scuola. Nel corso dell iniziativa, promossa dall Associazione Europea dei Genitori (EPA) e sostenuta dal Forum nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola (FoNAGS) nonché da questo Ministero, avrà luogo un incontro dal titolo Famiglia e Scuola: un patto per la cittadinanza .

Come ogni anno tale iniziativa è l’occasione per confermare la collaborazione che lega la Scuola alle famiglie nella formazione delle giovani generazioni come cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri, alleanza che viene sancita con la firma del Patto di Corresponsabilità. Sarà inoltre un momento di riflessione e di valorizzazione delle migliori pratiche messe in campo dalle Istituzioni scolastiche in tema di partecipazione delle famiglie alla vita scolastica.

Per il secondo anno la Giornata si inserisce nell’ambito delle iniziative previste in occasione della Settimana contro la violenza (11 – 17 ottobre) istituita con Protocollo d Intesa tra questo Dicastero e il Dipartimento per le Pari Opportunità.

Gli atti dell’incontro saranno disponibili sul sito: http://www.istruzione.it .

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Massimo ZENNARO

Nota 5 ottobre 2010, Prot. n. 6079

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Al Direttori Generali Regionali

Loro sedi

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Loro sedi

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano

Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento

Trento

Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle d’Aosta

Sede

All’ Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

Bolzano

All’ Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine

Bolzano

Oggetto: Bando di Concorso “Un Mondo a Colori – Giornata della non violenza e del dialogo”.

L’Associazione Ponte Mediterraneo, in collaborazione con il Segretariato del Summit dei Premi Nobel per la Pace, ha indetto il concorso “Un Mondo a Colori” lanciato ogni anno il 2 Ottobre in corrispondenza della Giornata della non-violenza e del Dialogo.

Il concorso è rivolto agli studenti delle classi terze, quarte e quinte degli Istituti di Istruzione Secondaria di II° grado ed ai giovani di età non superiore ai 30 anni che frequentano i corsi di italiano degli Istituti Italiani di Cultura o che studiano la lingua italiana presso le Università all’estero in collegamento con le nostre sedi diplomatiche. Gli elaborati presentati dovranno vertere sulle tematiche riguardanti la convivenza, l’integrazione ed il confronto fra culture e religioni diverse, ispirati a situazioni generali, a realtà particolari o a esperienze dirette maturate nel territorio o con i compagni di scuola; possono venire riportate situazioni positive tanto quanto problemi ed episodi negativi contro il dialogo e la convivenza. Possono partecipare i singoli studenti, la classe nel suo insieme o gruppi di studenti. Ogni classe o gruppo di studenti o singolo studente, può produrre non più di un elaborato, la cui selezione sarà a cura dell’insegnante o svolta autonomamente dai ragazzi stessi.

Ulteriori dettagli dell’iniziativa sono reperibili nel bando allegato alla presente.

In considerazione della rilevanza culturale e sociale dell’iniziativa e della significativa opportunità che la partecipazione al Concorso offre, la SS. LL. sono pregate di assicurarne la più ampia diffusione.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Massimo Zennaro

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UN MONDO A COLORI

Bando di concorso per gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore e gli Istituti Italiani di Cultura

all’Estero

Comitato Promotore

Associazione Ponte Mediterraneo con il supporto del Segretariato del Summit dei Premi Nobel per la Pace

Premessa

Un mondo a colori è l’iniziativa specificamente rivolta al mondo della scuola e dei giovani per celebrare la Giornata

della Nonviolenza e del Dialogo (2 Ottobre) e per promuoverne i valori soprattutto tra le fasce giovanili.

La Giornata della Non-violenza e del dialogo è il punto di riferimento di un più ampio progetto sostenuto dal

Parlamento, dal Ministero Esteri e dal Segretariato del Summit dei Premi Nobel per la Pace, l’organizzazione

presieduta da Mikhail Gorbachev che raggruppa buona parte dei Premi Nobel viventi. Il progetto si prefigge di

promuovere il dialogo tra culture e religioni diverse a livello internazionale e tra le varie comunità che

compongono i singoli Paesi: si compone di diverse iniziative, tra cui la più significativa è il Premio Internazionale

Testimone del Dialogo, con i patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero

Affari Esteri. Viene assegnato ogni anno, in concomitanza con il lancio del concorso “Un mondo a colori”, ad un

personaggio scelto dal Segretariato del Summit dei Premi Nobel per la Pace particolarmente distintosi nella

promozione del dialogo tra culture e religioni diverse.

Regolamento

Il concorso Un Mondo a Colori è lanciato ogni anno il 2 Ottobre (Giornata della Non-violenza e del Dialogo).

E’ riservato agli studenti delle classi terze, quarte e quinte degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore e ai

giovani di età non superiore a 30 anni che frequentano i corsi di italiano degli Istituti Italiani di Cultura o

studiano la lingua italiana presso le Università all’estero in collegamento con le nostre sedi diplomatiche.

Devono essere presentati elaborati relativi ai temi della convivenza, integrazione o confronto tra culture e

religioni diverse, ispirati alla situazione generale o a particolari realtà ed esperienze dirette maturate nel territorio

o con i compagni di scuola provenienti da altri Paesi: possono essere riportate situazioni positive, ma anche

problemi o episodi negativi contro il dialogo e la convivenza.

Possono partecipare i singoli studenti, la classe nel suo insieme o gruppi di studenti: la scelta tra le varie

soluzioni è libera

Sono previste due sezioni:

A) Sezione elaborato scritto: un elaborato scritto (in forma di racconto o articolo giornalistico o intervista)

formato file PDF e word ( lunghezza massima 4 cartelle A4, carattere Arial, 12 pt, giustificato) ;

B)Sezione elaborato artistico: un elaborato grafico, pittorico o fotografico (dimensioni libere) formato file PDF o

JPG.

Iscrizione al concorso :

Per l’iscrizione è sufficiente inviare, entro il 31 Dicembre 2010, una mail alla segreteria del concorso

(pontemediterraneo@gmail.com) indicando nell’oggetto “Iscrizione Concorso nazionale “Un Mondo a

Colori – Giornata della Non violenza e del Dialogo”. I partecipanti dall’estero oltre alla dicitura prima

menzionata indicheranno anche “sezione estero”.

Si dovrà indicare oltre al nome della scuola, il nominativo, qualifica, numero di telefono ed indirizzo e-mail del

referente per ogni classe o gruppo di studenti o del singolo partecipante.

Modalità di partecipazione:

Ogni classe o gruppo di studenti o singolo studente, può produrre non più di un (1) elaborato: sarà cura

dell’insegnate, o autonomamente degli stessi ragazzi, scegliere l’elaborato da inviare nel caso ne siano stati

prodotti più di uno.

Ogni Istituto deve raccogliere tutti gli elaborati (scritti o grafici, pittorici, fotografici) prodotti dalle varie classi, o

gruppi di ragazzi o singoli, in un unico CD o DVD e dovrà inviarlo per posta ordinaria alla Segreteria del

concorso.

Gli elaborati prodotti con lavoro comune dell’intera classe, dovranno riportare l’indicazione della classe (anno,

sezione) e dell’insegnante di riferimento (nome, telefono e email).

Gli elaborati realizzati dai singoli studenti dovranno recare l’indicazione del nome, cognome, indirizzo, numero

di telefono ed email dell’autore.

Il CD o DVD deve essere spedito in busta chiusa, recante all’esterno la dicitura Concorso Nazionale “Un

Mondo a Colori – Giornata della non violenza e del Dialogo”. I partecipanti dall’estero oltre alla dicitura prima

menzionata indicheranno anche “sezione estero”.

Gli elaborati dovranno essere spediti entro il 30 Aprile 2011 ( fa fede il timbro postale), alla segreteria

organizzativa del concorso:

Associazione Ponte Mediterraneo

Piazza Vittoria, 93

73018 Squinzano (Lecce)- Italia

(per informazioni : pontemediterraneo@gmail.com – tel. +39 347 7020804 – www.progettodialogo.it)

La Giuria è composta dagli organizzatori del concorso con il supporto del Segretariato dei Premi Nobel per la

Pace, ed è integrata ogni anno da personalità del mondo della cultura, del giornalismo, della politica e

dell’associazionismo.

Il giudizio della Giuria è insindacabile.

Gli elaborati pervenuti resteranno di proprietà dell’Associazione Ponte Mediterraneo che si riserva la facoltà di

pubblicarli successivamente.

La cerimonia di Premiazione avverrà il 2 Ottobre dell’anno successivo in un’apposita manifestazione presso il

Parlamento o in altra sede prestigiosa.

Sono poste in palio quattro (4) borse di studio di €uro 500,00 ciascuna offerte dall’Associazione Ponte

Mediterraneo (2 per i partecipanti al concorso dall’Italia e 2 per i partecipanti dall’estero). Verranno assegnate alle

classi o studenti o giovani che avranno realizzato il miglior elaborato scritto e il miglior elaborato artistico.

La Giuria si riserva di non assegnare una o più borse di studio nel caso i lavori pervenuti non raggiungano il

livello qualitativo giudicato adeguato dall’importanza del Concorso.

Alle scuole da cui provengono le classi o gli studenti vincitori verrà consegnata la Targa “Progetto Dialogo /

Concorso nazionale Un Mondo a Colori”. Ai docenti che hanno coordinato il lavoro delle classi o degli studenti

vincitori verrà consegnata una pergamena/medaglia di riconoscimento.

Gli elaborati (scritti e artistici) vincitori del concorso e gli altri elaborati ritenuti particolarmente validi dalla Giuria

saranno pubblicati nel libro “Un mondo a colori”, che verrà presentato in occasione della cerimonia di

premiazione.

Il libro verrà distribuito agli Istituti scolastici che hanno prodotto gli elaborati pubblicati, e ai numerosi Comuni

che hanno aderito alla Giornata della Nonviolenza e del Dialogo e alle altre Istituzioni che si sono impegnati a

dare massima diffusione al volume, e alle varie attività collegate.

La partecipazione al concorso comporta l’incondizionata accettazione del presente Regolamento.

——————————–

Riferimenti utili:

Associazione Ponte Mediterraneo

Piazza Vittoria, 93

73018 Squinzano (Lecce)- Italia

Tel. +39 347 7020804 – fax +39 0521 406934

mail: pontemediterraneo@gmail.com – info@progettodialogo.it

Nota 5 ottobre 2010, Prot. AOODGSC/Regg. Uff./n.0006080

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Al Direttori Generali Regionali

Loro sedi

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Loro sedi

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano

Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento

Trento

Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle d’Aosta

Sede

All’ Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

Bolzano

All’ Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine

Bolzano

Oggetto: Progetto “PattiChiari” per le scuole – A.S. 2010/2011

Il Consorzio “PattiChiari” propone anche per quest’anno una serie di progetti rivolti alle ultime classi delle scuole dei tre ordini di istruzione al fine di promuovere una sensibilizzazione ed un’ effettiva comprensione delle dinamiche economiche proprie del territorio e del mercato moderno.

I percorsi formativi, differenziati in base all’età ed alla classe di appartenenza dei partecipanti, attraverso l’adozione di una metodologia didattica innovativa e basata sul coinvolgimento permetteranno agli studenti di avvicinarsi alle dinamiche economiche di base, di apprendere e padroneggiare i contenuti economici più complessi e astratti, di acquisire i principi alla base di una gestione responsabile delle finanze fino ad arrivare, per le Scuole Secondarie di II° grado, allo sviluppo di un vero progetto imprenditoriale che parteciperà al Concorso Nazionale di Business Plan “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”.

Tutti i programmi prevedono l’invio di un kit didattico gratuito contenente tutti i materiali necessari per lo sviluppo delle lezioni;. è prevista inoltre la presenza di un tutor d’azienda per l’affiancamento durante le lezioni frontali.

Ulteriori informazioni sulla tipologia dei programmi formativi e delle offerte didattiche e sui materiali disponibili sono consultabili sul sito www.economiascuola.it.

In considerazione della valenza didattica ed educativa dei programmi proposti e della significativa opportunità rappresentata dalla partecipazione all’iniziativa, le SS. LL. sono pregate di assicurare la più ampia diffusione del progetto.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Massimo Zennaro

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Il programma di PattiChiari per le scuole

primarie – a.s. 2010/2011

OUR COMMUNITY® …SCOPRIAMOLA INSIEME! È il percorso formativo, promosso in

collaborazione con Junior Achievement Italia che, adottando una metodologia didattica

innovativa e coinvolgente, permette agli studenti di avvicinarsi al territorio locale, scoprendo le

dinamiche economiche di base e i comportamenti responsabili che caratterizzano il buon

funzionamento di una comunità.

A CHI SI RIVOLGE

Agli studenti delle classi IV e V della Scuola Primaria.

I CONTENUTI

Il programma prevede una prima parte dove vengono evidenziati, attraverso esercizi visivi e

manuali, le componenti fondamentali di una comunità e i meccanismi che la caratterizzano, e

una seconda dedicata alla comprensione del ruolo dell’economia e delle istituzioni.

IL MIX DIDATTICO

La metodologia del learning by doing consente agli studenti di apprendere anche i contenuti

economici più complessi e astratti. Le lezioni proposte si caratterizzano per semplicità e

interattività e per la presenza in aula di un tutor d’azienda che mette a disposizione degli

studenti le proprie competenze e l’esperienza maturata nel corso della sua carriera

professionale.

IL KIT DIDATTICO

Le classi aderenti all’iniziativa ricevono gratuitamente un kit didattico che contiene tutti i

materiali per lo sviluppo delle lezioni: manuali per gli studenti, guida per l’esperto d’azienda e

l’insegnante, depliant informativo per le famiglie, segnaposto, attestati di partecipazione e

materiali per le attività quali poster e adesivi.

GLI INCONTRI

Il programma prevede un percorso di 4 incontri di 1 ora ciascuno e l’affiancamento di un tutor

d’azienda.

1. La comunità. Gli studenti scoprono cos’è una comunità identificandone persone,

professioni e attività.

2. Lavoro pubblico e privato. Gli studenti propongono idee per una comunità che soddisfi i

bisogni e i desideri dei cittadini.

3. Stato e tasse. La classe apprende l’importanza dei servizi offerti dallo Stato e la

necessità di pagare le tasse per poterne usufruire.

4. Flusso di denaro. Attraverso attività di role playing, gli alunni comprendono come circola

il denaro all’interno dell’economia locale, scoprono il ruolo della banca e ricevono gli attestati

di partecipazione.

PER INFORMAZIONI

Ufficio Programmi Educazione Finanziaria – Consorzio PattiChiari

06 6767859 scuola@pattichiari.it

www.economiascuola.it

Il programma di PattiChiari per le scuole

secondarie di I grado – a.s. 2010/2011

IO E L’ECONOMIA™ è il programma didattico, promosso in collaborazione con Junior

Achievement Italia, che avvicina gli studenti più giovani al mondo dell’economia individuandone

meccanismi e valori. Attraverso un percorso formativo che li stimola a riflettere sulle proprie

necessità economiche, Io e l’economia si propone di indirizzare gli studenti verso una gestione

più responsabile delle proprie finanze e di aiutarli a percepire il giusto valore del denaro e del

risparmio.

A CHI SI RIVOLGE

Agli studenti delle classi III della Scuola Secondaria di I grado.

I CONTENUTI

Il programma didattico affronta alcuni concetti legati all’orientamento e alla finanza personale:

analisi delle attitudini personali, mercato del lavoro, gestione consapevole del denaro, budget,

risparmio e strumenti di pagamento.

IL MIX DIDATTICO

La metodologia del learning by doing consente agli studenti di apprendere anche i contenuti

economici più complessi e astratti. Le attività proposte si caratterizzano per semplicità e

interattività e per la presenza in aula di un tutor d’azienda che mette a disposizione degli

studenti le proprie competenze e l’esperienza maturata nel corso della sua carriera

professionale.

IL KIT DIDATTICO

Le classi aderenti all’iniziativa ricevono gratuitamente un kit didattico che contiene tutti i

materiali per lo sviluppo delle lezioni: manuali per gli studenti, guida per l’esperto d’azienda e

l’insegnante, depliant informativo per le famiglie, segnaposto, attestati di partecipazione e

schede per lo sviluppo delle attività.

GLI INCONTRI

Il programma prevede 2 incontri di 2 ore ciascuno e l’affiancamento di un tutor d’azienda.

Primo incontro

L’economia. Gli studenti apprendono il modello economico attraverso la definizione di mercato

come luogo di scambio.

Il mercato del lavoro. Attraverso l’analisi e la stesura del curriculum vitae viene introdotto il

funzionamento del mercato del lavoro.

Secondo incontro

Il budget. Viene proposta un’attività di role playing mirata a pianificare e gestire il risparmio, al

fine di mantenere un rapporto equilibrato tra entrate e uscite.

Gli strumenti di pagamento. La classe apprende le caratteristiche dei principali strumenti di

pagamento, nonché il loro utilizzo nei diversi contesti. Al termine della lezione gli studenti

ricevono gli attestati di partecipazione.

PER INFORMAZIONI

Ufficio Programmi Educazione Finanziaria – Consorzio PattiChiari

06 6767859 scuola@pattichiari.it

www.economiascuola.it

Il programma di PattiChiari per le scuole

secondarie di II grado – a.s. 2010/2011

“PattiChiari con l’economia” è un programma didattico che avvicina i ragazzi alla realtà

sociale, professionale ed economica che li circonda. Nato nel 2007 dalla collaborazione tra

PattiChiari e Ministero della Pubblica Istruzione, prevede un percorso didattico che, nella sua

fase finale, coinvolge gli studenti nello sviluppo di un vero progetto imprenditoriale.

A CHI SI RIVOLGE

Agli studenti degli ultimi anni della Scuola Secondaria di II grado

I CONTENUTI

E’ un programma che affronta, in 13 capitoli, le principali tematiche economiche suddivise in tre

macro aree: etica ed economia, il sistema bancario, lo sviluppo di un’impresa.

IL KIT DIDATTICO

Il kit didattico di “PattiChiari con l’economia” viene inviato gratuitamente a tutte le scuole delle

città in cui ha luogo il programma. ll kit contiene il quaderno didattico per l’insegnante, per lo

svolgimento delle lezioni in aula, e la guida alla realizzazione del Business Plan, ad uso di

insegnanti e studenti. Sul sito www.economiascuola.it gli insegnanti possono scaricare delle

schede di approfondimento sui diversi temi economici.

GLI INCONTRI

Attraverso l’intervento formativo dei tutor aziendali, i ragazzi e i loro insegnanti partecipano ad

un incontro preliminare sul tema dell’economia, del sistema bancario e dell’imprenditorialità con

l’obiettivo di sviluppare un vero e proprio Business Plan e di apprendere le prime nozioni

necessarie per pianificare in termini economici un’attività imprenditoriale.

IL CONCORSO

Il programma didattico prevede, al termine del percorso, la partecipazione al concorso nazionale

“Sviluppa la tua idea imprenditoriale” che propone alle classi la realizzazione di un Business Plan

attraverso un software guidato progettato appositamente per il programma. Il concorso prevede

una prima selezione locale che premia la classe che ha realizzato il miglior progetto in base ai

requisiti posti dal regolamento e una seconda, a livello nazionale, che determina il vincitore

assoluto. Le giurie sono composte da rappresentanti delle istituzioni locali, della pubblica

amministrazione, dell’imprenditoria, degli organi di stampa locali e delle banche tutor.

PER INFORMAZIONI

Ufficio Programmi Educazione Finanziaria – Consorzio PattiChiari

06 6767859 scuola@pattichiari.it

www.economiascuola.it

Il portale web per gli insegnanti

www.economiascuola.it è il portale di educazione finanziaria dedicato ai docenti di ogni

ordine e materia per favorire l’insegnamento dell’economia a scuola, realizzato da PattiChiari in

collaborazione con ANP (Unione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della scuola). Oltre a

nozioni di carattere generale sul tema dell’economia, gli insegnanti hanno a disposizione

strumenti per la didattica e un’area interattiva per lo scambio di informazioni ed esperienze.

Il sito è strutturato in tre aree principali:

 Area Informativa dove si trovano informazioni di carattere generale sulle teorie

dei grandi economisti, sui Premi Nobel per l’economia, sul mondo delle banche e

una rubrica di recensioni con libri e siti di interesse.

 Area Didattica dedicata all’offerta formativa che PattiChiari mette a disposizione

delle scuole: “Our Community” per le scuole elementari, “Io e l’economia”, per le

scuole secondarie di primo grado, “PattiChiari con l’economia” per le scuole

superiori e“PattiChiari con l’economia – speciale insegnanti”, dedicato ai docenti.

 Area Community in cui è attiva una community di insegnanti che condividono

interesse ed esperienze per l’insegnamento agli giovani studenti dell’educazione

finanziaria.

PER INFORMAZIONI

Ufficio Programmi Educazione Finanziaria – Consorzio PattiChiari

06 6767859 scuola@pattichiari.it

www.economiascuola.it

5 ottobre Giornata Mondiale degli Insegnanti

Il 5 ottobre si svolge la Giornata Mondiale degli Insegnanti con il patrocinio dell’UNESCO

Di seguito il comunicato stampa relativo alla mostra fotografica virtuale “Tributo agli insegnanti” ed il messaggio congiunto dei capi delle Agenzie ONU, UNESCO, UNICEF, UNDP, ILO e Education International

UNESCO celebrates World Teachers’ Day on 5 October 2010, with the theme “Recovery Begins with Teachers!”

Day after day, in classes across the world, teachers bring knowledge to life.

Through the lenses of photojournalists, the virtual exhibition, “Tribute to Teachers”, presents snapshots of teachers exercising their profession in difficult circumstances – in remote rural communities, in zones recovering from conflict, in areas struck by natural disasters. They show teachers working with migrants, refugees, with children from nomadic families or with special needs.

Every year, World Teachers’ Day pays homage to teachers and their impact, recognizes their working conditions, and the need for teachers around the world.

To celebrate the profession and bring attention to its state on a global level, UNESCO is hosting events at its Paris headquarters on 5 October 2010, that highlight the role that teachers play in reconstruction and recovery from crises of all kinds – natural, humanitarian, social or economic. Indonesian actress and producer Christine Hakim, who serves as the UNESCO Goodwill Ambassador for Teacher Education in South-East Asia, will join teachers from around the world to celebrate World Teachers’ Day and to emphasize the work of those performing their profession in emergency situations.

Both the “Tribute to Teachers” exhibition, which will be inaugurated by UNESCO Director-General Irina Bokova, and the Official World Teachers’ Day Ceremony, chaired by UNESCO’s Assistant Director-General for Education, will be available online via podcast, video interviews and a virtual exhibition.

The day’s activities will also include presentations of the latest statistics on teachers; initiatives to promote excellence in teaching; developments from the Task Force on Teachers for Education For All; teacher education activities of the UN Relief and Works Agency, and discussion on how new technologies can accelerate teacher development.

World Teachers’ Day – 5 October 2010

The photography exhibit, “Tribute to Teachers” at UNESCO headquarters runs through 19 November 2010

Visit the virtual gallery at: http://www.unesco.org/new/en/a-tribute-to-teachers/

The photos in this virtual exhibition are copyrighted. Using the images in any context other than the virtual exhibition is not permitted.

Link (French): http://www.unesco.org/new/fr/a-tribute-to-teachers/

Link (Spanish): http://www.unesco.org/new/es/a-tribute-to-teachers/

Link (Russian): http://www.unesco.org/new/ru/a-tribute-to-teachers/

Link (Chinese): http://www.unesco.org/new/zh/a-tribute-to-teachers/

Link (Arabic): http://www.unesco.org/new/ar/a-tribute-to-teachers/

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JOINT MESSAGE

by Irina Bokova, UNESCO Director-General; Anthony Lake, UNICEF Executive Director; Helen Clark, UNDP Administrator; Juan Somavia, ILO Director-General; and Fred van Leeuwen, General Secretary of Education International.

English / Français / Español

Message from the heads of UNESCO, UNICEF, UNDP, ILO and Education International on the occasion of the World Teachers’ Day 2010 “Recovery Begins with Teachers”, 5 October 2010

Today, on World Teachers’ Day, we pay homage to all teachers for their pivotal role in shaping children’s lives and for their critical contribution to the social, economic and intellectual development of nations. Teachers are change agents, providing the impetus for the emergence of educated communities.

Many teachers work in extremely challenging circumstances, serving in communities with high rates of poverty, coping with violence within and outside the classroom, or confronting the demoralizing impact of HIV and AIDS on colleagues, students and families. There are those who are seeking to ensure the right to education of 18.5 million refugee children throughout the world. In countries affected by conflict, teachers are instrumental to reconstruction and peace-building.

We take this opportunity to commend the efforts of teachers, especially female teachers, who accept to serve in high risk, deprived and disadvantaged areas, reaching out to the excluded, and bringing them the prospect of a better life through education. Teachers are also crucial to sustainable recovery and growth in post-conflict and emergency situations. In Haiti, the devastating earthquake that struck last January claimed the lives of some 38,000 pupils and 1,300 teachers and education personnel. In Pakistan, according to UN estimates, half of the 20 million people affected by the floods are children. From the outset, reactivating the education system has been a priority of the humanitarian and recovery effort in both countries. We especially honour the memory and commitment of those teachers who have lost their lives in emergency situations.

Teachers provide continuity and reassurance, both during and after natural disasters and other crises. By giving hope for the future and providing structure and a sense of normalcy, they help to mitigate the effects of conflict, disaster and displacement. They provide much-needed psycho-social support to ease the trauma of children and youth who have witnessed extreme violence, or lived through the destruction of their homes and the loss of family members. Supporting teachers in post-crisis situations is an investment in peace and development.

While many governments are making efforts to protect education budgets, teachers’ jobs, salaries and decent teaching/learning conditions, we are deeply concerned by the probable impact of the global economic slowdown on the teaching profession. As a catalyst for human growth and development, education is key to the achievement of all the Millennium Development Goals (MDGs) and Education for All (EFA) targets. But without sufficient numbers of well-trained and professionally motivated teachers, we risk falling short of the promise made ten years ago at the World Education Forum to the world’s children and youth, because teachers are at the heart of the education system.

On this Day we call for adherence to the ILO/UNESCO Recommendation concerning the Status of Teachers (which was adopted on this date in 1966) and to the 1997 UNESCO Recommendation concerning the Status of Higher Education Teaching Personnel. The moral force of these Recommendations remains as pertinent as ever. Low status, low salary and poor working conditions infringe on the rights of teachers whilst discouraging talented young people from joining and remaining in the teaching profession. The situation must be redressed at a time when the world needs an estimated 10.3 million new teachers to reach internationally-agreed education targets by 2015.

The quality of teacher training is equally important. Teachers who are well-trained and adequately remunerated are better equipped to provide a decent education and be active promoters of the values of citizenship, peace and intercultural dialogue. Governments are therefore urged to continue investing in viable national policies and programmes for teacher training, recruitment, and incentives so that teachers remain and develop within the profession. At the same time, we urge development partners to support governments, particularly in developing countries, in their determination to invest in well trained teachers.

We also call for greater efforts and structures of social dialogue that give teachers a voice in decision-making through their democratically elected organizations.  Without teachers’ inputs to shape education reforms, recovery processes are not likely to achieve all their goals.

On World Teachers’ Day, we appeal to governments, communities, national and international institutions worldwide to renew their commitment towards teachers, particularly in the poorest countries and those affected by conflict or disasters. Recovery begins with teachers. We can best honour teachers by giving them decent working conditions to fulfil their mission of preparing the younger generation to become responsible citizens, equipped with the knowledge and skills to shape a sustainable future.

Join us today, 5 October 2010, in celebrating teachers around the world!

Message des dirigeants de l’UNESCO, de l’UNICEF, du PNUD, de l’OIT et de l’Internationale de l’éducation à l’occasion de la Journée mondiale des enseignants 2010 « La reconstruction passe par les enseignants » ; 5 octobre 2010

En cette Journée mondiale des enseignants, nous leur rendons à tous hommage pour la formation déterminante qu’ils apportent aux enfants et pour leur contribution décisive au développement social, économique et intellectuel des nations. Les enseignants sont des vecteurs de changement, eux qui donnent l’impulsion nécessaire à l’émergence de collectivités instruites.

Nombre d’entre eux travaillent dans des conditions extrêmement difficiles, qui s’occupent de communautés caractérisées par un fort taux de pauvreté, qui font face à la violence en salle de classe et à l’extérieur, ou qui se heurtent aux conséquences démoralisantes du VIH et du SIDA sur leurs collègues, leurs élèves et les familles. Ce sont eux qui défendent le droit à l’éducation des 18,5 millions d’enfants réfugiés à travers le monde. Dans les pays touchés par les conflits, ils contribuent à la reconstruction et à la consolidation de la paix.

Nous profitons de cette occasion pour louer les efforts des enseignants, en particulier les femmes qui, en acceptant de travailler dans des zones très dangereuses, où la population est privée de tout et défavorisée, viennent en aide aux exclus et leur offrent la perspective d’une vie meilleure grâce à l’éducation. Les enseignants sont aussi indispensables pour assurer une reconstruction et une croissance durables dans les situations d’urgence et d’après-conflit. En Haïti, le tremblement de terre dévastateur qui a frappé le pays en janvier dernier a coûté la vie à quelque 38 000 écoliers et 1 300 professeurs et membres du personnel éducatif. Au Pakistan, selon les estimations de l’ONU, les 20 millions de personnes touchées par les inondations sont pour moitié des enfants. Dès le début, la réactivation du système éducatif a constitué une priorité des interventions humanitaires et des opérations de relèvement dans ces deux pays. Nous honorons tout particulièrement la mémoire et l’engagement des enseignants qui ont perdu la vie dans des situations d’urgence.

Les enseignants assurent la continuité tout en apportant du réconfort, à la fois pendant et après les catastrophes naturelles et d’autres crises. En redonnant espoir en l’avenir et en restaurant un cadre structuré et un sentiment de normalité, ils aident à atténuer les effets des conflits, des catastrophes et des déplacements de population. Ils apportent un appui psychosocial indispensable, apaisant les enfants et les jeunes traumatisés par des scènes d’une extrême violence ou par la destruction de leur maison et la perte de membres de leur famille. Aussi soutenir les enseignants dans les situations de post-conflit revient-il à investir dans la paix et le développement.

Si de nombreux gouvernements s’efforcent de préserver le budget alloué à l’éducation, les postes d’enseignant et les salaires, et de garantir des conditions décentes d’enseignement/d’apprentissage, nous sommes néanmoins profondément préoccupés par l’incidence probable que la crise économique mondiale aura sur la profession. Catalyseur de la croissance humaine et du développement, l’éducation constituera un levier déterminant pour la réalisation des Objectifs du Millénaire pour le développement (OMD) et de ceux de l’Éducation pour tous (EPT). Mais sans un nombre suffisant d’enseignants bien formés et motivés, nous risquons de ne pas tenir la promesse faite il y a 10 ans aux enfants et aux jeunes du monde entier lors du Forum mondial sur l’éducation : en effet, les enseignants sont au cœur même du système éducatif.

En cette Journée des enseignants, nous demandons que la Recommandation de l’OIT/UNESCO concernant la condition du personnel enseignant (adoptée un 5 octobre, en 1966) et la Recommandation de l’UNESCO de 1997 concernant la condition du personnel enseignant de l’enseignement supérieur soient toutes deux suivies d’effet. La force morale de ces recommandations est plus pertinente que jamais. Le manque de considération, la faiblesse des rémunérations et les mauvaises conditions de travail portent atteinte aux droits des enseignants tout en décourageant les jeunes gens talentueux d’embrasser durablement cette profession. Il faut y remédier, car, selon les estimations, le monde aura besoin de 10,3 millions de nouveaux enseignants pour être en mesure d’atteindre d’ici à 2015 les objectifs éducatifs convenus au niveau international.

La qualité de la formation des enseignants est tout aussi importante. Des professeurs bien formés et correctement rémunérés sont plus à même d’offrir un bon enseignement et de promouvoir activement les valeurs civiques, la paix et le dialogue interculturel. Nous prions donc instamment les gouvernements de continuer à investir dans des politiques et des programmes viables en matière de formation, de recrutement et de maintien en fonction des enseignants, afin que ces derniers restent en poste et évoluent au sein de la profession. Dans le même temps, nous exhortons les partenaires de développement à apporter leur appui aux gouvernements, en particulier ceux de pays en développement, qui sont déterminés à investir dans la formation des enseignants.

Nous demandons aussi que plus d’efforts soient consentis et que davantage de structures de dialogue social soient mises en place pour que les enseignants aient voix au chapitre au moment où les décisions sont prises, par l’entremise de leurs organisations démocratiquement élues. Si les enseignants n’apportent aucune contribution aux réformes éducatives, il y a peu de chances que l’ensemble des objectifs des programmes de reconstruction soient atteints.

En cette Journée mondiale des enseignants, nous appelons les gouvernements, les communautés et les institutions nationales et internationales partout dans le monde à renouveler leur engagement envers les enseignants, en particulier dans les pays les plus pauvres et dans ceux qui sont touchés par un conflit ou ont été victimes d’une catastrophe. La reconstruction passe par les enseignants. La meilleure façon de leur rendre hommage consiste à leur offrir des conditions de travail décentes afin qu’ils puissent remplir leur mission, c’est-à-dire préparer les jeunes à devenir des citoyens responsables, dotés du savoir et des compétences nécessaires pour forger un avenir viable pour leur génération.

Rejoignez-nous, en ce 5 octobre 2010, pour honorer les enseignants partout dans le monde !

Mensaje de los directores de la UNESCO, el UNICEF, el PNUD, la OIT y la Internacional de la Educación, con motivo del Día Mundial de los Docentes 2010 “La recuperación empieza con los docentes”, 5 de octubre de 2010

Hoy, Día Mundial de los Docentes, rendimos homenaje a todos los educadores por la función esencial que desempeñan en la formación de la vida de los niños y por su contribución fundamental al desarrollo social, económico e intelectual de las naciones. Los docentes son agentes del cambio, que aportan el impulso necesario para el surgimiento de comunidades instruidas.

Son numerosos los educadores que trabajan en circunstancias sumamente difíciles, al servicio de comunidades en las que prevalecen altos índices de pobreza, y que deben enfrentarse a la violencia dentro y fuera del aula o afrontar las desalentadoras consecuencias del VIH y el SIDA en sus colegas, los alumnos y las familias. Otros se esfuerzan por hacer realidad el derecho a la educación de 18,5 millones de niños refugiados en todo el mundo. En los países afectados por conflictos, los docentes son indispensables para la reconstrucción y la consolidación de la paz.

Aprovechamos esta oportunidad para elogiar los esfuerzos que realizan los docentes, en particular las maestras, que aceptan prestar servicios en zonas de alto riesgo, marginadas y desfavorecidas, y que llegan hasta los excluidos y les aportan la esperanza de una vida mejor gracias a la educación. Los docentes son esenciales también para lograr la recuperación y el desarrollo sostenibles en situaciones posteriores a conflictos y de emergencia. En Haití, el devastador terremoto que asoló el país en enero pasado se cobró la vida de unos 38.000 alumnos y 1.300 maestros y personal educativo. En Pakistán, según las estimaciones de las Naciones Unidas, la mitad de los 20 millones de personas damnificadas por las inundaciones son menores de edad. Desde el primer momento, la reactivación del sistema educativo ha sido una prioridad en el marco de los esfuerzos humanitarios y de recuperación que se realizan en ambos países. Hoy honramos especialmente la memoria y la abnegación de los educadores que perdieron la vida en situaciones de emergencia.

Los docentes aportan continuidad y seguridad, tanto durante los desastres naturales y otras crisis como después. Al infundir esperanza en el futuro y aportar estabilidad y una impresión de normalidad, los maestros contribuyen a atenuar los efectos de las situaciones de conflicto, desastre y desplazamiento. Además, brindan el apoyo psicosocial que tanto necesitan los niños y jóvenes que han sido testigos de hechos de extrema violencia o han padecido la destrucción de sus hogares y la pérdida de sus seres queridos. Apoyar a los docentes en situaciones posteriores a crisis equivale a invertir en la paz y el desarrollo.

Aunque muchos gobiernos procuran proteger los presupuestos destinados a la educación, los puestos de docentes, sus salarios y condiciones decorosas de enseñanza y aprendizaje, nos preocupa sobremanera la posible repercusión de la recesión económica mundial en la profesión docente. Como catalizadora del crecimiento y el desarrollo humanos, la educación es esencial para la consecución de todos los Objetivos de Desarrollo del Milenio (ODM) y las metas de la Educación para Todos (EPT). Pero si no se dispone de un número suficiente de maestros bien capacitados y profesionalmente motivados, corremos el riesgo de incumplir la promesa que se hizo a los niños y jóvenes del mundo hace diez años, en el Foro Mundial sobre la Educación, porque los docentes ocupan un lugar central en el sistema educativo.

En este Día Mundial, exhortamos a que se observen la Recomendación conjunta OIT/UNESCO relativa a la Situación del Personal Docente (aprobada en esta fecha en 1966) y la Recomendación relativa a la condición del personal docente de la enseñanza superior, de 1997. La fuerza moral de ambas recomendaciones sigue siendo tan pertinente como siempre. La situación social inferior, los bajos salarios y las malas condiciones de trabajo menoscaban los derechos de los educadores y disuaden a los jóvenes talentosos de ingresar y permanecer en la profesión docente. Esta situación debe corregirse, ahora que el mundo necesita unos 10,3 millones de nuevos docentes para alcanzar en 2015 las metas educativas acordadas en el plano internacional.

La calidad de la formación que reciben los docentes reviste también suma importancia. Los maestros bien capacitados y que perciben una remuneración suficiente están mejor dotados para impartir una educación adecuada y promover activamente los valores cívicos, la paz y el diálogo intercultural. Por consiguiente, se insta a los gobiernos a que sigan invirtiendo en políticas y programas nacionales viables para capacitar, contratar y motivar a los docentes, de manera que éstos permanezcan y prosperen en la profesión. Al mismo tiempo, exhortamos a los asociados para el desarrollo a que apoyen a los gobiernos, en particular en los países en desarrollo, en su determinación de invertir en la capacitación de docentes.

Asimismo instamos a que se realicen mayores esfuerzos y se constituyan estructuras de diálogo social que permitan a los educadores influir en el proceso de adopción de decisiones por conducto de sus organizaciones elegidas democráticamente. Sin el aporte de los docentes a la tarea de renovar los sistemas educativos, es poco probable que el proceso de recuperación económica alcance todos sus objetivos.

En este Día Mundial de los Docentes exhortamos a los gobiernos, las comunidades y las instituciones nacionales e internacionales de todo el mundo a que renueven su compromiso con los educadores, especialmente en los países más pobres y en los que se han visto afectados por conflictos o desastres. La recuperación empieza con los docentes. La mejor manera de honrarlos consiste en ofrecerles condiciones laborales decorosas para que puedan cumplir su misión de preparar a los jóvenes, a fin de que lleguen a ser ciudadanos responsables, dotados de los conocimientos y las competencias que necesitan para construir un futuro sostenible.

¡Únanse a nosotros hoy, 5 de octubre de 2010, en este homenaje a los docentes de todo el mundo!

Nota 5 ottobre 2010, Prot. n. 6077

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Al Direttori Generali Regionali

Loro sedi

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Loro sedi

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano

Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento

Trento

Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle d’Aosta

Sede

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

Bolzano

All’Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine

Bolzano

Oggetto: Bando di Concorso Internazionale di Disegno “Diritti a Colori”

La Fondazione Malagutti ONLUS, in occasione della Giornata Universale dedicata ai Diritti dell’Infanzia ha indetto la IX edizione del Concorso Internazionale di Disegno “Diritti a Colori”

Il Concorso, rivolto ai bambini dai 3 ai 14 anni, si propone di sostenere e difendere i diritti di ogni fanciullo, promuovendo la libertà di espressione artistica a sostegno dello sviluppo intellettivo. La finalità è quella di coinvolgere i bambini stimolando la creatività, la fantasia e l’intelligenza, creando un importante momento di confronto tra realtà differenti, coinvolgendo famiglie, scuola e mass media al fine di sensibilizzarli per la salvaguardia dei Diritti dell’Infanzia.

Nelle singole regioni italiane “Diritti a Colori” organizzerà una giornata di festa in cui verranno esposti i lavori pervenuti e verranno preselezionati quelli che concorreranno alla finale del Concorso Internazionale che si terrà a Mantova il 14 Novembre 2010 presso il PalaBam. Al vincitore assoluto sarà consegnata una medaglia donata dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e un soggiorno per 3 persone in una località europea. Verranno premiati anche i disegni classificati.

Le date delle manifestazioni di preselezione e consegna dei disegni ed il regolamento del Concorso sono allegati alla circolare e consultabili sul sito www.dirittiacolori.it.

In considerazione della valenza sociale e culturale dell’iniziativa e della significativa opportunità rappresentata dal concorso in questione, le SS. LL. sono pregate di assicurarne la più ampia diffusione.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Massimo Zennaro

Allegato

Nota 5 ottobre 2010, Prot. n. MPIAOODGRUREG.UFF.

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali

All’Ufficio di Gabinetto On.le Ministro

Alla Segreteria dell’ On.le Sottosegretario

All’ Ufficio Legislativo

Ai Capi Dipartimento

Alle Direzioni Generali

Agli Uffici Scolastici Regionali

All’ Ufficio Centrale di Bilancio

LOROSEDI

N.D.G.

e p. c. AIl’ Ufficio Relazioni con il Pubblico

SEDE

Oggetto: SIDI – Integrazione base dati nazionale del personale amministrativo collocato in part time in servizio negli uffici del MIUR

Nota 5 ottobre 2010, Prot. n. MPIAOODGRUREG.UFF.