Circolare Ministeriale 23 marzo 2011, n. 22

Prot. n. 1894

 

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

 

 

Ai Direttori Generali degli

Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di

BOLZANO

 

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca

BOLZANO

 

All’Intendente Scolastico per la scuola località ladine

BOLZANO

 

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia di

TRENTO

 

Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta

AOSTA

 

e, p. c.:

All’Assessore alla P.I. Regione Siciliana

PALERMO

 

All’Assessore alla P.I. Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

 

Al Presidente della Giunta Provinciale di

BOLZANO

 

Al Presidente della Giunta Provinciale di

TRENTO

 

All’Associazione Italiana Editori A.I.E.

Corso di Porta Romana, 108

20122 MILANO

 

All’ANARPE

Via XXIV Maggio, 10

50129 FIRENZE

 

All’ALI – Via Nizza, 22

00198 ROMA

 

Oggetto: Adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2011/2012. Chiarimenti per le classi in cui sono presenti alunni non vedenti.

 

La Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza, incaricata della stampa dei libri di testo in formato “braille” per alunni non vedenti e a caratteri ingranditi per alunni ipovedenti, ha rappresentato alcune difficoltà in ordine alla stampa e alla distribuzione dei libri di testo stessi in tempo utile rispetto all’inizio delle lezioni, qualora le relative adozioni dovessero essere deliberate nella prima decade del mese di maggio 2011, come previsto dalla circolare ministeriale n. 18/2011.

Tale termine della prima decade del mese di maggio, pur comprendendo anche le adozioni dei testi scolastici per le classi in cui frequentino alunni non vedenti, è stato, tuttavia, anticipato rispetto al termine fissato per il precedente anno scolastico (seconda decade di maggio), proprio in considerazione dei maggiori tempi tecnici che richiede la stampa dei testi da parte della Biblioteca di Monza, stampa che vede anche il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali che determinano un allungamento dei tempi stessi.

Ciò premesso, i dirigenti scolastici avranno cura di anticipare, per quanto possibile, le procedure di adozione, limitatamente alle classi in cui sono presenti alunni non vedenti e per i soli libri di testo per i quali risulterebbe eventualmente possibile procedere ad una nuova adozione.

 

IL DIRETTORE GENERALE

Carmela Palumbo

 

Decreto MAE 23 marzo 2011

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Decreto MAE 23 marzo 2011
(in GU n. 132 del 9-6-2011)

Misure e limiti concernenti il rimborso delle spese di vitto e alloggio per il personale inviato in missione all’estero. (11 A07480)

Nota 23 marzo 2011, MIURAOODGOS prot. n. 1897 (GG/5) /R.U./U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

– Ufficio VII –

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma

della Valle d’Aosta

 

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Trento

 

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

 

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

 

All’Intendente Scolastico per le scuole in lingua tedesca

di Bolzano

 

Oggetto: Certamen Hodiernae Latinitatis

 

Il Liceo Scientifico “N. Palmeri” di Termini Imerese indice il Certamen Hodiernae Latinitatis.

 

La competizione prevede due sezioni: “CHL Maius” per gli studenti del triennio degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore; e il “CHL Minus” per gli alunni delle classi terze delle Scuole Secondarie di I grado che hanno attivato nel POF corsi propedeutici di Latino.

 

I Dirigenti Scolastici delle scuole partecipanti avranno cura di trasmettere al Liceo Scientifico “N. Palmeri” di Termini Imerese le domande di partecipazione degli studenti del proprio istituto entro i termini previsti dal Regolamento.

 

Si allegano il regolamento e le domande di partecipazione.

 

Il Certamen Hodiernae Latinitatis – Sezione Certamen Maius – fa parte delle iniziative riconosciute nel programma nazionale di promozione delle eccellenze riguardanti gli studenti delle scuole secondarie superiori per l’a. s. 2010/2011 (D. M. 27 luglio 2010) www.istruzione.it/web/istruzione/cm77_10.

 

La Sezione Certamen Maius si svolgerà presso i locali del Liceo Scientifico “N. Palmeri” di Termini Imerese l’8 maggio 2011 ed avrà la durata di sei ore, con inizio alle ore 9.00.

 

Il Dirigente

F.to Edvige Mastantuono

———————————

 

 

CHL

Certamen Hodiernae Latinitatis

(inserito dal M.I.U.R tra le iniziative nazionali per la

promozione delle eccellenze con D.M 27.07.2010 )

Lectio transit in mores

(Erasmus Roterodamus)

 

Bando della seconda edizione

 

L’Istituto di Istruzione Superiore “N. Palmeri” di Termini Imerese, in rete con l’Istituto I. Florio di

Palermo e con l’Istituto G. Mazzini di Messina, con il patrocinio del CLE (Centrum Latinitatis

Europae), del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, dell’ Ufficio Scolastico

Regionale per la Sicilia, dell’Assessorato alla Cultura ed all’Istruzione della Città di Termini Imerese, ,

dell’Assessorato alle Politiche dell’Istruzione e l’Assessorato ai Diritti Umani della Provincia

Regionale di Palermo e con la collaborazione scientifica di docenti delle Università degli Studi di

Palermo, di Catania e di Messina, e della Libera Università Kore di Enna,

indice il

Certamen Hodiernae Latinitatis

(certamen@liceopalmeri.it)

Regolamento

Art. 1 – Scopo del Certamen

Il CHL, pur presupponendo le indispensabili competenze grammaticali e semantiche che consentono

la giusta comprensione dei Testi, richiede ai partecipanti l’elaborazione di un saggio breve sul

contributo che la conoscenza della Latinità può offrire alla costruzione di un nuovo Umanesimo,

capace di affrontare responsabilmente le sfide del mondo contemporaneo.

Il tempo intercorso tra noi e gli Antichi non esclude infatti la possibilità di trarre valide indicazioni ‐di

merito e di metodo‐ dalle interpretazioni che il Mondo Latino elaborò, in continuità e simbiosi con la

cultura Greca, sui grandi temi della Scienza, dell’Antropologia, del Diritto e dell’Etica.

Su questi filoni di pensiero, la lezione degli Autori Latini risulta ancora oggi di grande spessore e

suggestione, soprattutto se ci si propone di ri‐conoscere il magistero degli Autori classici sottraendosi

all’ enfasi e ai travisamenti che ne hanno distorto nel tempo il significato e la portata.

Il Certamen Hodiernae Latinitatis vuole essere un invito agli studenti a guardare al passato alla luce dei

problemi e delle difficoltà del presente, nella consapevolezza che ‐‐ come ha scritto Jurgen Habermas ‐

non c’è autentica conoscenza fuori dall’interesse e dalla passione intellettuale per l’inesauribile

vastità e problematicità dell’esperienza.

La competizione prevede due sezioni: “CHL Maius” per gli studenti del triennio degli Istituti di

Istruzione Secondaria Superiore; e il “CHL Minus” per gli alunni delle classi terze delle Scuole

Secondarie di I grado che hanno attivato nel POF corsi propedeutici di Latino.

Art. 2 – La prova (CHL Maius)

Lo studente dovrà realizzare un saggio breve, nel quale rielaborerà un tema proposto dalla

riflessione di uno o più autori latini su una tematica di argomento o scientifico o antropologico, o

giuridico, o etico, alla luce degli apporti di testi di Autori antichi e di studiosi e pensatori anche

contemporanei.

I testi scelti saranno contenuti in un apposito dossier, prodotto dalla Commissione, presentati in lingua

originale, accompagnati da una breve introduzione e da alcune note esplicative. A testi di particolare

lunghezza e complessità sarà affiancata la traduzione in lingua italiana. La traduzione dei testi in lingua

originale non è espressamente richiesta e servirà ai partecipanti per ricavare elementi e dati necessari

all’elaborazione del saggio. I candidati dovranno infatti richiamare in modo esplicito e convincente ‐

dal punto di vista dei significati e delle argomentazioni – i testi in lingua latina.

Art. 3 – Il tema del Certamen Maius 2011

Il tema dell’edizione 2011 è il seguente:

“… iustitiam cole et pietatem, quae cum magna in parentibus et propinquis,

tum in patria maxima est”. (Cicerone, Somnium Scipionis)

La formazione politica del cittadino tra virtù private ed etica pubblica.

Art 4 – Destinatari

Il Certamen è riservato agli studenti frequentanti il triennio dei Licei Classici, Scientifici,

Linguistici, delle Scienze Sociali e della Comunicazione e del Liceo Europeo presenti nel territorio

nazionale. Gli studenti partecipanti dovranno aver riportato, nello scrutinio finale dell’anno

precedente a quello in corso, una votazione non inferiore ai 7/10 nella lingua e letteratura latina.

Sono inoltre ammessi a partecipare gli studenti provenienti da scuole di Paesi della UE nelle quali sia

previsto lo studio del Latino e che abbiano riportato nella valutazione finale dei due anni precedenti,

relativamente alla Lingua e Letteratura Latina, un esito equivalente, in percentuale, ad almeno 7/10.

Questi studenti possono redigere il saggio breve, oltre che in italiano, in lingua inglese o francese.

Art. 5 – Condizioni e modalità di partecipazione

Ogni scuola potrà partecipare con un numero di studenti non superiore a dieci, fatte salve le condizioni

di cui al comma 2 dell’articolo precedente.

Alla competizione saranno ammesse di norma 20 scuole, salvo che il numero di partecipanti per scuola non

consenta di accettare ulteriori istanze. Per l’iscrizione si procederà in stretto ordine di arrivo delle domande,

secondo i criteri illustrati nei commi seguenti.

Le domande, redatte secondo il modello dell’ allegato 1, dovranno essere vistate dal Dirigente scolastico (per le

scuole paritarie, dal Coordinatore didattico), che certificherà in tal modo il possesso, da parte degli studenti, dei

requisiti di ammissione. Per gli studenti minorenni è richiesta la presenza di un docente accompagnatore.

Tutte le domande dovranno pervenire, con lettera raccomandata o tramite posta elettronica certificata (PEC)

inviata a cura della scuola di appartenenza degli studenti, al Dirigente del Liceo Scientifico Statale “N. Palmeri”,

piazza Sansone, 90018 Termini Imerese (PA), entro e non oltre il 21 marzo 2011. Le domande pervenute oltre

tale data saranno accettate solo in presenza di disponibilità di posti.

Le domande potranno essere anche anticipate via fax al n. 091.8114178 o via posta elettronica all’indirizzo:

certamen@liceopalmeri.it. La regolarità dell’iscrizione sarà comunque garantita dal modulo pervenuto alla

segreteria organizzativa in originale.

A garanzia del rispetto dei termini di iscrizione farà fede il timbro postale.

Art. 6 – Tempi e modalità di svolgimento delle prove

La prova, della durata di sei ore, si svolgerà l’ 8 maggio 2011, con inizio alle ore 9,00 nei locali del

Liceo Scientifico Statale “N. Palmeri”, o in altri locali adeguati al numero dei partecipanti.

Gli studenti dovranno presentarsi presso il suddetto Liceo alle ore 8,00 muniti di un documento di identità. Sarà

concesso l’uso del vocabolario di Latino e del vocabolario di Italiano. Agli studenti dei Paesi della UE sarà

concessa la consultazione dei vocabolari della lingua di appartenenza. Per gli elaborati saranno utilizzati appositi

fogli vidimati dalla Commissione. Al termine della prova ogni concorrente consegnerà il proprio elaborato, non

firmato e privo di segni di riconoscimento, in una busta chiusa, contenente un’altra busta dove saranno inclusi

gli estremi per la sua individuazione.

Entrambe le buste saranno fornite all’inizio della prova. Le buste, contenenti gli estremi per

l’individuazione dei concorrenti, saranno aperte dalla Commissione giudicatrice al termine della revisione di

tutti gli elaborati e dell’assegnazione di tutti i punteggi, in modo da attribuire i punteggii ai nomi dei rispettivo

concorrente.

Art. 7 – La Commissione

La Commissione giudicatrice del Certamen è così composta

Presidente : un docente di Letteratura Latina proveniente da una delle Università della Sicilia.

Commissari: almeno tre docenti di Lingua e Letteratura Latina provenienti da Licei o da Istituti Statali

nel cui ordinamento è previsto l’insegnamento della Lingua e Letteratura Latina. Sono esclusi i di

docenti dell’IISS N. Palmeri .

Sulla base della tematica annuale indicata per la prova, potrà essere integrato nella Commissione, un

altro membro, con funzioni di consulenza specifica, proveniente dalle istituzioni accademiche siciliane,

dal mondo della cultura o dal mondo della scuola.

Per la valutazione delle performances degli alunni della 3^ classe della secondaria di I grado, la

Commissione sarà integrata con la presenza di un dirigente scolastico e di un docente dello stesso

grado di Scuola

La composizione della Commissione sarà resa nota nel sito www.liceopalmeri.it entro la data del 30

marzo 2011.

Art. 8 – Comitato Scientifico

Orazio Aiello, docente di Lingua e Letteratura Latina, I. I. S.S. “N. Palmeri”, Termini Imerese

Antonio Cannizzaro, dirigente scolastico in quiescenza,, Palermo

Iole Remigia Catanese docente di Lingua e Letteratura Latina, I. I. S.S. “N. Palmeri”

Fausto Clemente, dirigente scolastico, I. I. S. S. “N. Palmeri”,

Salvatore Curreri, docente di Diritto Pubblico L. U. Kore di Enna

Antonio La Spina, docente di Sociologia Univ. degli studi di Palermo

Antonietta Luppino, docente di Lingua e Letteratura Latina, I. I. S.S. “N. Palmeri

Rosa Marchese, docente di lingua Latina, Univ . degli studi di Palermo

Sebastiano Pulvirenti, Ispettore Tecnico MIUR, Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia

Art. 9 – Comitato organizzativo

Prof. Fausto Clemente, Dirigente scolastico IISS Palmeri

Prof.ssa Grazia Murabito, Dirigente scolastico SMS G.Mazzini ‐ Messina

Prof.ssa Lucia Lo Cicero Dirigente scolastico SMS I. Florio – Palermo

Rag. Leopoldo Guarneri , Direttore SGA.

Sig.ra Angela Amenta ( amministrazione )

Art. 10 – Premi individuali e Premio speciale all’Istituzione scolastica

La graduatoria completa del concorso sarà pubblicata sul sito www.liceopalmeri.it e in quello

dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, www.istruzionesicilia.it, I nominativi dei primi dieci classificati

saranno inoltre riportati su uno dei quotidiani editi in Sicilia ( Giornale di Sicilia – La Sicilia – Repubblica ed. di

Palermo)

La cerimonia di premiazione dei vincitori si svolgerà entro il mese di novembre dell’anno solare 2011.

Sono istituiti le borse di studio e i premi di seguito elencati:

Sette borse di studio in denaro:

1° classificato: borsa di studio di euro 600,00

2° classificato: borsa di studio di euro 400,00

3° classificato: borsa di studio di euro 250,00

dal 4°al 7°classificato: euro 150,00

Quattro Premi e riconoscimenti

8° ‐10° premio : libri, CD, DVD

Premio e Menzione speciale della Commissione: Libri, CD, DVD:

alla scuola che vedrà il maggior numero di alunni nella graduatoria dei primi 20 classificati.

Per l’attribuzione del Premio e della Menzione si procederà sommando i numeri corrispondenti alla

posizione rispettiva degli alunni in graduatoria, cominciando da 20 punti per la prima posizione e

finendo con 1 punto per la ventesima posizione.

Attestati

A tutti i concorrenti, fino alla 20^ posizione, sarà rilasciato un attestato di partecipazione, che potrà essere

inserito nel curriculum personale di ciascuno ai fini del credito formativo.

La Scuola e il docente di Latino del vincitore del 1° premio riceveranno una targa ricordo.

Le borse, i premi e i riconoscimenti sono offerti dalla Scuola organizzatrice, con il meritorio contributo degli

sponsors della Competizione. L’elenco dei soggetti, pubblici e/o privati, che alla data di pubblicazione del

presente bando hanno assicurato il loro sostegno è il seguente:

UNICREDIT Group

Lions International ‐ Termini Im. Host

Lions International ‐ Termini Himera Cerere

F.I.D.A.P.A. – Termini Imerese

De Agostini‐ Scuola ‐ Novara

Siculiana srl – Servizi Scuola ‐ Palermo

Farmacia Curreri – Termini Imerese

Campagna Group – Mondialpol Security – Termini Imerese

Cascino SpA – Termini Imerese

Art. 11 – Sezione speciale riservata agli alunni delle scuole secondarie di I grado (CHL

Minus)

Il CHL riserva una sezione speciale agli alunni della classe 3^ della Scuola secondaria di primo grado.

Condizione necessaria per la partecipazione è l’inserimento dello studio della lingua e civiltà latine nel POF

d’Istituto.

L’argomento suggerito agli alunni delle scuole secondarie di primo grado attiene alla stessa tematica, ma è

formulato nel modo seguente:

Praticare la giustizia e il rispetto degli altri per crescere in una società più giusta,

pacifica,democratica.

Gli alunni partecipanti affronteranno la problematica connessa al tema con la sensibilità che è loro propria e nel

modo in cui essa si pone ai nostri giorni, ma con gli opportuni riferimenti a quanto emerge dai testi

specificamente proposti nel dossier “CHL Minus”, pubblicato sul sito della scuola in allegato al presente bando.

La partecipazione è aperta a singoli alunni o a gruppi ( anche di interclasse ) non superiori a sei unità.

Agli alunni partecipanti è consentito trattare la tematica annuale attraverso le seguenti modalità espressive:

– Racconto breve (max due cartelle di 40 righe ciascuna)

– Composizione libera ( max due cartelle di 60 righe ciascuna)

– Prodotto grafico / pittorico, su supporto di formato non superiore a cm. 45 x 50. Rimane libera la scelta

del materiale del supporto (carta, tela, legno, metallo, etc) e della tecnica (matita, china, acrilico,

tempera, olio, mista, etc)

– Prodotto multimediale

– Spot pubblicitario sul tema, nell’ottica di “pubblicità‐progresso”

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 15 aprile 2011 con le stesse modalità di cui al

precedente art. 4, utilizzando il modulo allegato. 2. I prodotti dovranno pervenire alla Segreteria Organizzativa,

pena esclusione, entro 30 aprile 2011.

Art. 12 –Premi della Sezione riservata agli alunni delle Scuole Secondaria di primo

grado

La graduatoria dei vincitori sarà unica, a prescindere dalla tipologia del prodotto presentato dai concorrenti

1^ premio: Euro 250

2^ premio: Euro 150

3^ premio Euro 100

Alla scuola dell’alunno vincitore del Primo premio, sarà donato un pacco libri per la biblioteca della scuola.

A tutti i concorrenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Tutte le scuole iscritte alla competizione riceveranno una targa a ricordo della manifestazione‐

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Con pubblico ringraziamento agli sponsor della Manifestazione:

Termini Imerese Termini

HOST HIMERA

CERERE

Farmacia Curreri

Termini Imerese

 

———————–

 

IL PACCHETTO CHL 2011

Ospitalità

– Le spese di viaggio e soggiorno sono a carico dei partecipanti.

– Per il pernottamento dei partecipanti la notte del 7 maggio, è prevista la sistemazione in camera

doppia o tripla nella struttura alberghiera Hotel Dolcestate**** (quattro stelle,

www.hoteldolcestate.com) al prezzo speciale convenzionato di € 33,00 con inclusa la prima

colazione. Questa opzione riguarda anche i docenti accompagnatori, i quali, con un supplemento

di € 20,00 potranno usufruire di una camera singola fino ad esaurimento della disponibilità.

– A scelta dei partecipanti è naturalmente possibile la sistemazione in altri alberghi della città e del

territorio a prezzo non convenzionato. È indispensabile che l’opzione scelta sia chiaramente

indicata nel modulo di iscrizione.

– Per coloro che arrivassero in città nella mattinata di sabato 9 aprile si propone, nel pomeriggio, la

visita guidata del Museo Civico, dei luoghi e monumenti più significativi della città e, se

rientrante nei tempi previsti, degli scavi e dell’Antiquarium dell’antica colonia greca di

Himera. La visita guidata inizierà alle ore 15:00.

– L’8 maggio l’Istituto Palmeri, con la collaborazione degli Sponsor, offrirà agli studenti

partecipanti uno spuntino nella sede stessa della prova, in modo che possano rifocillarsi senza

interrompere la performance in corso.

► Come arrivare a Termini Imerese:

 Provenendo da Palermo, imboccare la A19 direzione Messina-Catania fino allo svincolo di Termini

Imerese

 Provenendo dall’Aeroporto Internazionale Falcone e Borsellino, imboccare la A29 in direzione Palermo

e, senza entrare in città, percorrere la circonvallazione sino all’imbocco della A19. Procedere quindi

come sopra.

 Per chi proviene da Messina o Catania, imboccare rispettivamente la A20 o la A19 in direzione Palermo

fino allo svincolo di Termini Imerese

► Come arrivare alla sede del Liceo Palmeri.

Dallo svincolo di Termini Imerese, percorrere tutta la bretella e giungere alla via Falcone e Borsellino.

Seguire quindi le indicazioni per l’Ospedale Salvatore Cimino: la Scuola si trova esattamente di fronte

all’area ospedaliera.

► Come arrivare in albergo

Provenendo dalla A19 (Palermo),dalla A20 (Messina) o dalla A29(Catania), uscire allo svincolo

Campofelice- Buonfornello, proseguire lungo la SS 113 in direzione Campofelice di Roccella e, subito

dopo il primo cavalcavia,imboccare il sottopassaggio sulla dx e proseguire per c.ca 30 m. in direzione

Palermo. Informazioni più dettagliate sul sito www.hoteldolcestate.com)

►Per la prenotazione all’hotel Dolcestate si può contattare la struttura, a partire dal 18 marzo 2011,

ai seguenti recapiti:

Tel. : 0921.933002 – 933959 / FAX : 0921.428999 / e-mail: info@hoteldolcestate.com

L’albergo si trova a 20 minuti di strada da Termini Imerese, tra il sito archeologico dell’antica Himera e il

Parco Regionale delle Madonne. Per i trasferimenti in e dalla struttura la mattina della prova, sarà predisposto

un servizio navetta gratuito.

►Per maggiori informazioni e chiarimenti sul Certamen Hodiernae Latinitatis, rivolgersi ai recapiti della

segreteria organizzativa al tel. 091.8144145 o ai docenti del coordinamento organizzativo di seguito indicati.

Prof. O. Aiello, e-mail – laureous@libero.it

Prof.ssa A. Luppino, e-mail – antonietta.luppino@alice.it.

Prof.ssa A. Messina, e-mail – antome.1@hotmail.it

.

I.I.S.S. Nicolò Palmeri, piazza G. Sansone 12, 90018 Termini Imerese (PA) –

Fax: 091.8114178

Posta elettronica certificata: liceopalmeri@pec.it

e-mail: certamen@liceopalmeri.it – preside@liceopalmeri.it

Sito WEB : www.liceopalmeri.it

 

———————

 

CHL – ALLEGATO 1

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE al CERTAMEN HODIERNAE LATINITATIS

Sezione Licei e Scuole Secondarie di 2^ grado

(da spedire per posta prioritaria o alla casella PEC)

Al Dirigente Scolastico

I.I.S.S. Nicolò Palmeri

Piazza Giovanni Sansone 12

90018 Termini Imerese

Il/la sottoscritt ………………………………………… docente di………………………………………….

presso il Liceo/Isti. Superiore ………………………….…………………… .…Cod. Mecc. …………………..

di………………………………………………..via/piazza …………………………………………………nc….

CAP ………… tel..…….…………………fax………………………e-mail ……………………………………

comunica che n…………. studenti iscritti a questo Liceo/o a questo Istituto, di cui si precisano di

seguito le generalità, intendono partecipare alla I^ edizione del Certamen Hodiernae Latinitatis.

N ognome e nome classe e

sez.

data di

nascita

altro

A tal fine il/la sottoscritto/a dichiara di essere a conoscenza e di accettare tutte le norme e le condizioni

contenute nel Regolamento e nel Bando della 2^ edizione del CHL

Data…………………………….. Firma…………………………………

Ai sensi della legge n. 196/2003, il sottoscritto autorizza il trattamento dei propri dati ed immagini personali per

tutte le attività inerenti la manifestazione. Si impegna inoltre a consegnare all’Amministrazione Scolastica dell’IISS

8

N. Palmeri analoga autorizzazione dei partecipanti, se maggiorenni, o dei rispettivi genitori, nel caso di minore

età.

Firma ___________________________

DOCENTE Accompagnatore

N. tel

e-mail :

Visto per autorizzazione del Dirigente Scolastico

………………………………….. IL DIRIGENTE SCOLASTICO

(data) (timbro e firma)

 

———————–

 

Scheda Notizie (da compilare nel caso si provenga da fuori Termini Imerese e si intenda soggiornare, la notte tra il

e il aprile 2011, presso la struttura alberghiera convenzionata (v. Pacchetto CHL))

– Il nostro arrivo a Termini Imerese è previsto

□ nella mattinata □ nel pomeriggio

□ Gli studenti della nostra scuola saranno accompagnati dal Prof. /Prof.ssa

………………………………………………………………………………………….

□ Gli studenti

……………………………………… ……………………………………..

……………………………………… ……………………………………..

saranno accompagnati dai genitori ( o da altri che eserciti la potestà parentale)

□ Abbiamo prenotato (o intendiamo prenotare entro e non oltre il 30 marzo 2010) presso la

struttura alberghiera convenzionata con la scuola.

□ Abbiamo prenotato il pernottamento del presso l’hotel ………………………………………

……………………………………………………………………………………………………….

□ All’arrivo, ci recheremo direttamente in albergo

□ Preferiamo incontrarci prima con voi a scuola

□ Intendiamo partecipare all’escursione pomeridiana a Termini e dintorni (appuntamento ore ore

15,00, atrio del Liceo)

Altro…………………………………………………………………………………………………..

Firma del docente responsabile

……………………………………………

Timbro

della

Scuola

 

———————–

 

CHL – ALLEGATO 2

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE al CERTAMEN HODIERNAE LATINITATIS

Sezione Scuola Secondaria di 1^ grado

Al Dirigente Scolastico

I.I.S.S. Nicolò Palmeri

Piazza Giovanni Sansone 12

90018 Termini Imerese

Il/la sottoscritt ………………………………………… docente di………………………………………….

presso la Scuola Media (statale- paritaria) ………………………….…………………… ……………………….

di………………………………………………..via/piazza …………………………………………………nc….

CAP ………… tel..…….…………………fax………………………e-mail ……………………………………

comunica che n………….alunni, di cui si precisano di seguito le generalità, intendono partecipare alla

I^ edizione del Certamen Hodiernae Latinitatis . Si impegnano a presentare a codesto Istituto, entro e

non oltre l’8 aprile 2011, i loro elaborati nelle forme e con le modalità indicate all’art.11 del Bando.

N Cognome e nome classe e

sez.

data di

nascita

altro

A tal fine il/la sottoscritto/a dichiara :

– Che lo studio del latino è previsto nel POF d’Istituto.

– Di essere a conoscenza e di accettare tutte le norme e le condizioni contenute nel Regolamento e nel

Bando della I^ edizione del CHL

 

Data…………………………….. Firma…………………………………

Ai sensi della legge n. 196/2003, il sottoscritto autorizza il trattamento dei propri dati ed immagini personali per

tutte le attività inerenti la manifestazione. Si impegna inoltre a consegnare all’Amministrazione Scolastica dell’IISS

N. Palmeri analoga autorizzazione dei partecipanti, se maggiorenni, o dei rispettivi genitori, nel caso di minore

età.

Firma ___________________________

Visto per autorizzazione del Dirigente Scolastico

………………………………….. IL DIRIGENTE SCOLASTICO

(data) (timbro e firma)

________________________

Timbro

della

Scuola

 

——————–

 

Testi per il concorso degli alunni della Scuola Secondaria di primo grado

Premessa

L’uomo, per sua natura, come dice l’antico filosofo Aristotele, è “un animale sociale”. Tale

fatto innegabile comporta che egli viva all’interno di una rete di relazioni, via via sempre più

ampia, che si identifica, in primo luogo, con l’ambito familiare, quindi con il gruppo dei pari

all’interno delle istituzioni educative quali la scuola, poi con la società. In ciascuno di questi

contesti l’uomo è titolare di diritti e doveri che gli consentono di rapportarsi agli altri in modo

ordinato ed armonioso. I testi selezionati per voi vogliono condurvi a riflettere sul complesso

dei doveri che ci legano agli altri. Ci è sembrato opportuno muovere da un ambito a voi

familiare, quello scolastico, con i due brani dell’Institutio oratoria di Quintiliano che illuminano

i rapporti tra alunni e docenti nelle reciproche responsabilità. Le Sententiae di Publilio Siro

suggeriscono alcune norme di interesse sociale, soprattutto nell’ambito giudiziario e

patrimoniale. Da parte loro, le Fabulae di Fedro ci danno uno spaccato delle ingiustizie

perpetrate dai potenti a danno dei deboli. Cicerone, invece, nel brano delle Ad familiares, si

consegna a noi in una veste insolita da quella dell’uomo di stato cui siamo abituati, quella del

marito e padre affettuoso, sollecito del bene dei propri cari lontani. Nel testo tratto dal De

officiis il richiamo è alla responsabilità dell’uomo politico che deve preoccuparsi in primo

luogo del bene comune sacrificando ad esso l’interesse personale. In Seneca, poi, è forte il

richiamo all’importanza dell’azione, non disgiunta, però, dalla pratica quotidiana della virtù.

Chiudono il dossier due testi sull’amicizia, il primo di Cicerone, il secondo di Virgilio; anche

l’amicizia, infatti, esige il rispetto di alcune “regole” perché possa divenire rapporto leale e

disinteressato in vista della crescita comune.

 

CHL

Certamen Hodiernae Latinitatis

Lectio transit in mores

(Erasmus Roterodamus)

DOSSIER DI TESTI

Quintiliano, Institutio oratoria 2, 9

(I doveri degli alunni):

Dopo aver parlato tanto dei doveri dei

maestri, voglio dire ai discepoli

soltanto questo, di amare i maestri

non meno dei loro studi e di ritenerli

genitori non dei corpi ma delle menti.

Questo rispetto gioverà molto allo

studio, perché, così, li ascolteranno

volentieri e crederanno alle loro

parole e desidereranno essere simili a

loro; allora, lieti e contenti si

Quintiliano, Institutio oratoria 2, 9

(I doveri degli alunni):

Plura de officiis docentium locutus

discipulos id unum interim moneo, ut

praeceptores suos non minus quam ipsa

studia ament et parentes esse non quidem

corporum, sed mentium credant. Multum

haec pietas conferet studio; nam ita et

libenter audient et dictis credent et esse

similes concupiscent, in ipsos denique

coetus scholarum laeti alacres conuenient,

emendati non irascentur, laudati

12

recheranno a scuola; se verranno

ripresi, non si adireranno, se, invece,

saranno lodati, proveranno piacere e

si adopereranno perché siano molto

amati. Infatti, come dovere del

maestro è insegnare, così dovere dei

discepoli è mostrarsi docili; del resto,

nessuna cosa è sufficiente senza

l’altra. Come la natura dell’uomo

deriva da ambedue i genitori e invano

spargerai i semi se non li alimenterà il

solco preparato in precedenza, così

l’eloquenza non può crescere se non

con lo sforzo concorde di chi dà e di

chi riceve.

gaudebunt, ut sint carissimi studio

merebuntur. Nam ut illorum officium est

docere, sic horum praebere se dociles:

alioqui neutrum sine altero sufficit; et

sicut hominis ortus ex utroque

gignentium confertur, et frustra sparseris

semina nisi illa praemollitus fouerit

sulcus, ita eloquentia coalescere nequit

nisi sociata tradentis accipientisque

concordia.

Quintiliano, Institutio oratoria 2, 4-8

(I doveri degli insegnanti):

Nei confronti dei suoi discepoli, il

docente, anzitutto, assuma i

sentimenti di un padre, e sia convinto

di prendere il posto di quanti gli

affidano i figli. Egli non abbia vizi e

non li ammetta negli altri. La sua

serietà non diventi cupa e la sua

affabilità non sia sguaiata, affinché, a

causa della prima, non gli venga

antipatia e, a causa della seconda,

scarso rispetto. Parli spesso di ciò che

è onesto e di ciò che è bene: infatti,

quanto più spesso ammonirà, tanto

più raramente punirà. Si adiri il

meno possibile, ma non finga di non

vedere i difetti da correggere, sia

semplice nelle spiegazioni, resistente

alla fatica, assiduo ma non eccessivo.

Risponda volentieri a chi gli fa

domande, di sua iniziativa interroghi

chi non gliene pone. Nel lodare le

esercitazioni degli allievi non sia né

troppo stretto né troppo largo, poiché

il primo atteggiamento rende noioso

lo studio, il secondo genera eccessiva

sicurezza. Quando corregge gli errori

non si mostri aspro e offenda il meno

possibile, perché il fatto che alcuni

biasimino i ragazzi quasi come se

provassero astio verso di loro ne

allontana molti dal proposito di

studiare.

Quintiliano, Institutio oratoria 2, 4-8

(I doveri degli insegnanti):

Sumat igitur ante omnia parentis erga

discipulos suos animum, ac succedere

se in eorum locum, a quibus sibi liberi

tradantur, existimet. Ipse nec habeat

vitia nec ferat. Non austeritas eius

tristis, non dissoluta sit comitas, ne

inde odium hinc contemptus oriatur.

Plurimus ei de honesto ac bono sermo

sit; nam quo saepius monuerit, hoc

rarius castigabit. Minime iracundus,

nec tamen eorum, quae emendanda

erunt, dissimulator, simplex in

docendo, patiens laboris, assiduus

potius quam immodicus.

Interrogantibus libenter respondeat,

non interrogantes percontetur ultro.

In laudandis discipulorum dictionibus

nec malignus nec effusus, quia res

altera taedium laboris, altera

securitatem parit. In emendando, quae

corrigenda erunt, non acerbus

minimeque contumeliosus; nam id

quidem multos a proposito studendi

fugat, quod quidam sic obiurgant

quasi oderint.

13

Publilio Siro, Sententiae:

Avere una buona reputazione

equivale ad avere un altro

patrimonio!

Giustamente perde i suoi soldi il

colpevole che dà soldi al giudice!

Sbaglia due volte chi favorisce un

colpevole!

Anche quelli che la commettono

odiano l’ingiustizia!

È una frode accettare ciò che non

puoi restituire!

Publilio Siro, Sententiae:

Bene audire alterum patrimonium est.

Bene perdit nummos, iudici cum dat

nocens.

Bis peccas, cum peccanti obsequium

accommodas.

Et qui fecerunt, oderunt iniuriam.

Fraus est accipere, quod non possis

reddere.

Cicerone, Ad familiares 14, 4 (I doveri

familiari):

Vi scrivo meno di quanto potrei,

perché, se ogni istante è miserabile

per me, quando poi scrivo a voi o

leggo le vostre lettere, allora mi

struggo in lacrime, da non poter

resistere. Oh, se avessi amato meno la

vita! Non avrei certamente visto

alcuno o molti mali nella vita stessa.

Se, dunque, la fortuna mi ha

risparmiato per qualche speranza di

ricuperare prima o poi un poco di

felicità, il mio errore non è stato

grande; ma se queste sventure sono

definitive, desidero vederti al più

presto, o vita mia, e fra le tue braccia

morire, dal momento che né gli dei,

da te onorati con molta devozione, né

Cicerone, Ad familiares 14, 4 (I

doveri familiari):

Ego minus saepe do ad vos litteras,

quam possum, propterea quod cum

omnia mihi tempora sunt misera,

tum vero, cum aut scribo ad vos aut

vestras lego, conficior lacrimis sic,

ut ferre non possim. Quod utinam

minus vitae cupidi fuissemus! certe

nihil aut non multum in vita mali

vidissemus. Quod si nos ad aliquam

alicuius commodi aliquando

recuperandi spem fortuna reservavit,

minus est erratum a nobis; si haec

mala fixa sunt, ego vero te quam

primum, mea vita, cupio videre et in

tuo complexu emori, quoniam neque

di, quos tu castissime coluisti, neque

14

gli uomini, da me sempre serviti, ci

hanno contraccambiati. Sono rimasto

a Brindisi, presso Marco Lenio Flacco,

tredici giorni. Egli, persona ottima,

trascurò, per salvarmi, il rischio di

perdere i beni e la vita, e non si lasciò

dissuadere dalla pena che una legge

molto ingiusta commina, dal

compiere cioè i sacri doveri

dell’ospitalità e dell’amicizia. Magari

un giorno possa io contraccambiargli

il beneficio! La riconoscenza sarà

comunque eterna. Partii da Brindisi il

30 aprile, diretto a Cizico attraverso la

Macedonia. Sono un uomo rovinato,

un uomo abbattuto! Come potrei

chiederti di raggiungermi, donna

malata e stremata nelle forze fisiche e

morali? Non te lo chiederò? Rimarrò

dunque senza di te? Penso di fare

così: se esistono speranze di un mio

ritorno, rafforzale e datti da fare in

questo senso; se, come temo, la partita

è chiusa, cerca di raggiungermi a

qualsiasi costo. Questo solo sappi

bene: se ti avrò con me, non mi

sembrerà di aver perso tutto. Ma che

avverrà della mia piccola Tullia?

Decidete ormai voi, io non so che fare.

In ogni caso, è certo che quella

poverina deve tener conto sia del suo

matrimonio che della sua

reputazione. E poi, che farà il mio

Cicerone? Vorrei fosse sempre sulle

mie ginocchia, fra le mie braccia. Non

posso scrivere oltre, a questo punto;

me lo impedisce lo sconforto. Cosa tu

faccia lo ignoro, non so se possiedi

qualcosa o, come temo, sia stata

spogliata di tutto. Pisone, come scrivi,

spero sarà sempre dei nostri. […] Ora,

infelice, quando più riceverò una tua

lettera? Chi me la porterà? L’avrei

aspettata a Brindisi, se non l’avessero

permesso i marinai, mentre non

vollero lasciarsi sfuggire il bel tempo.

[…] Cerca, come puoi, di star sana e

sappi che io mi turbo più per la tua

infelicità che per la mia. Terenzia mia,

fedelissima e ottima moglie, e mia

carissima figliola, e tu, speranza mia

superstite, Cicerone, state bene.

Da Brindisi il 30 aprile.

homines, quibus ego semper servivi,

nobis gratiam rettulerunt. Nos

Brundisii apud M. Laenium

Flaccum dies XIII fuimus, virum

optimum, qui periculum fortunarum

et capitis sui prae mea salute

neglexit neque legis improbissimae

poena deductus est, quo minus

hospitii et amicitiae ius officiumque

praestaret: huic utinam aliquando

gratiam referre possimus! habebimus

quidem semper. Brundisio profecti

sumus a. d. II K. Mai.: per

Macedoniam Cyzicum petebamus. O

me perditum! O afflictum! Quid

enim? Rogem te, ut venias?

Mulierem aegram, et corpore et

animo confectam. Non rogem? Sine

te igitur sim? Opinor, sic agam: si

est spes nostri reditus, eam

confirmes et rem adiuves; sin, ut ego

metuo, transactum est, quoquo modo

potes ad me fac venias. Unum hoc

scito: si te habebo, non mihi videbor

plane perisse. Sed quid Tulliola mea

fiet? iam id vos videte: mihi deest

consilium. Sed certe, quoquo modo

se res habebit, illius misellae et

matrimonio et famae serviendum est.

Quid? Cicero meus quid aget? iste

vero sit in sinu semper et complexu

meo. Non queo plura iam scribere:

impedit maeror. Tu quid egeris,

nescio: utrum aliquid teneas an,

quod metuo, plane sis spoliata.

Pisonem, ut scribis, spero fore

semper nostrum. […] Nunc miser

quando tuas iam litteras accipiam?

quis ad me perferet? quas ego

exspectassem Brundisii, si esset

licitum per nautas, qui tempestatem

praetermittere noluerunt. […] Cura,

quoad potes, ut valeas et sic

existimes, me vehementius tua

miseria quam mea commoveri. Mea

Terentia, fidissima atque optima

uxor, et mea carissima filiola et spes

reliqua nostra, Cicero, valete. Pr. K.

Mai. Brundisio.

15

Seneca, De otio 4-5:

Immaginiamoci due tipi di Stato, uno

immenso e veramente tale, nel senso

che abbracci dèi e popoli diversi, e in

cui lo sguardo nostro non si fermi su

questo o su quell’angolino, ma ne

misuri i confini seguendo il corso del

sole; l’altro assai più piccolo e

specifico, in cui siamo nati per sorte e

(intendo dire Atene, Cartagine, o

qualunque altra città), che non sia

comune a tutti gli uomini ma solo ad

una parte di essi. Ebbene, c’è chi si

adopera per entrambi gli Stati, per

quello più grande e per quello più

piccolo, chi solo per uno dei due. Il

più grande possiamo servirlo anche

conducendo vita ritirata, dedita alla

meditazione, anzi, non so come si

potrebbe farlo meglio che in questo

caso, a condizione, però, che ci si

dedichi allo studio della virtù […].

Chi guarda a tutto questo rende un

servizio a Dio: testimonia infatti

l’opera sua. Noi diciamo che il sommo

bene è vivere secondo natura e la

nostra natura ha due facce, una

rivolta alla contemplazione, l’altra,

invece, all’azione.

Seneca, De otio 4-5.

Duas res publicas animo

complectamur, alteram magnam et

uere publicam qua di atque homines

continentur, in qua non ad hunc

angulum respicimus aut ad illum sed

terminos ciuitatis nostrae cum sole

metimur, alteram cui nos adscripsit

condicio nascendi; haec aut

Atheniensium erit aut

Carthaginiensium aut alterius

alicuius urbis quae non ad omnis

pertineat homines sed ad certos.

Quidam eodem tempore utrique rei

publicae dant operam, maiori

minorique, quidam tantum minori,

quidam tantum maiori. 2. Huic

maiori rei publicae et in otio deseruire

possumus, immo uero nescio an in

otio melius, ut quaeramus quid sit

uirtus, una pluresne sint, natura an

ars bonos uiros faciat; unum sit hoc

quod maria terrasque et mari ac terris

inserta complectitur, an multa

eiusmodi corpora deus sparserit;

continua sit omnis et plena materia

ex qua cuncta gignuntur, an diducta

et solidis inane permixtum; quae sit

dei sedes, opus suum spectet an

tractet, utrumne extrinsecus illi

circumfusus sit an toti inditus;

inmortalis sit mundus an inter

caduca et ad tempus nata

numerandus. Haec qui contemplatur,

quid deo praestat? ne tanta eius opera

sine teste sint. Solemus dicere

summum bonum esse secundum

naturam uiuere: natura nos ad

utrumque genuit, et contemplationi

rerum et actioni.

Cicerone, De amicitia 45-47:

Alcuni che, a quanto sento dire,

vennero considerati sapienti in Grecia,

hanno sostenuto tesi a mio giudizio

paradossali (ma non esiste argomento

su cui non cavillino). Una parte

afferma che non dobbiamo ricercare

Cicerone, De amicitia 45-47:

Nam quibusdam, quos audio sapientes

habitos in Graecia, placuisse opinor

mirabilia quaedam (sed nihil est quod

illi non persequantur argutiis): partim

fugiendas esse nimias amicitias, ne

necesse sit unum sollicitum esse pro

16

troppe amicizie, per evitare che uno

solo si tormenti per molti; a ciascuno

bastano e avanzano i propri problemi

e farsi carico di quelli altrui è una

bella noia. La cosa migliore, secondo

loro, è allentare più che si può le

briglie dell’amicizia, tirandole o

lasciandole andare a proprio piacere;

essenziale per vivere bene è la

tranquillità, di cui l’animo non può

godere se, per così dire, fosse uno solo

a sopportare il travaglio per tutti.

Altri, invece, a quanto si dice,

sostengono una tesi ancora più

disumana; l’ho brevemente accennata

poco fa: le amicizie andrebbero

ricercate in vista di protezione e

appoggi, e non per un sentimento di

affetto e stima; insomma, quanto

meno uno è deciso e forte, tanto più

aspira all’amicizia; ecco perché le

donnicciole più degli uomini

chiedono la protezione dell’amicizia, i

poveri più dei ricchi e gli sventurati

più di chi è considerato felice. Ma che

bella saggezza! È come se privasse

l’universo del sole chi priva la vita

dell’amicizia: e niente di più bello,

niente di più gradito dell’amicizia

abbiamo ricevuto dagli dèi immortali.

Allora, che cos’è mai questa

tranquillità, in apparenza seducente,

ma in realtà da ripudiare per molti

aspetti? No, non ha senso rifiutarsi di

intraprendere una cosa o un’azione

onesta, oppure abbandonarla dopo

averla intrapresa, per evitare noie. Ma

se fuggiamo le preoccupazioni,

dobbiamo fuggire la virtù che,

all’inevitabile prezzo di qualche

apprensione, ci porta a disprezzare e

odiare il suo contrario, come fa la

bontà con la cattiveria, la temperanza

con le passioni, il coraggio con

l’ignavia. Ecco perché si vedono

soprattutto i giusti soffrire per le

ingiustizie, i coraggiosi per la viltà, i

moderati per gli eccessi. E’ proprio di

un animo ben educato, quindi,

rallegrarsi per il bene e affliggersi per

il male.

pluribus; satis superque esse sibi

suarum cuique rerum, alienis nimis

implicari molestum esse;

commodissimum esse quam laxissimas

habenas habere amicitiae, quas vel

adducas, cum velis, vel remittas; caput

enim esse ad beate vivendum

securitatem, qua frui non possit

animus, si tamquam parturiat unus

pro pluribus. Alios autem dicere aiunt

multo etiam inhumanius (quem locum

breviter paulo ante perstrinxi)

praesidii adiumentique causa, non

benevolentiae neque caritatis,

amicitias esse expetendas; itaque, ut

quisque minimum firmitatis haberet

minimumque virium, ita amicitias

appetere maxime; ex eo fieri ut

mulierculae magis amicitiarum

praesidia quaerant quam viri et inopes

quam opulenti et calamitosi quam ii

qui putentur beati. O praeclaram

sapientiam! Solem enim e mundo

tollere videntur, qui amicitiam e vita

tollunt, qua nihil a dis immortalibus

melius habemus, nihil iucundius.

Quae est enim ista securitas? Specie

quidem blanda sed reapse multis locis

repudianda. Neque enim est

consentaneum ullam honestam rem

actionemve, ne sollicitus sis, aut non

suscipere aut susceptam deponere.

Quod si curam fugimus, virtus

fugienda est, quae necesse est cum

aliqua cura res sibi contrarias

aspernetur atque oderit, ut bonitas

malitiam, temperantia libidinem,

ignaviam fortitudo; itaque videas

rebus iniustis iustos maxime dolere,

imbellibus fortes, flagitiosis modestos.

Ergo hoc proprium est animi bene

constituti, et laetari bonis rebus et

dolere contrariis.

Cicerone, De officiis 1, 85:

Cicerone, De officiis 1, 85:

17

In generale, quelli che si dispongono a

governare lo Stato, tengano ben

presenti questi due precetti di

Platone: primo, curare l’utile dei

cittadini in modo da adeguare ad esso

ogni loro azione, dimentichi e

incuranti dei propri interessi;

secondo, provvedere a tutto

l’organismo dello Stato, affinché,

mentre ne curano una parte, non

trascurino le altre. Come la tutela di

un pupillo, così il governo dello Stato

deve esercitarsi a vantaggio non dei

governanti, ma dei governati. D’altra

parte, quelli che provvedono a una

parte dei cittadini e ne trascurano

un’altra, introducono nello Stato il più

funesto dei malanni: la discordia e la

sedizione; avviene, pertanto, che

alcuni appaiono amici del popolo,

altri fautori degli ottimati; ben pochi

sono devoti al bene di tutti. Di qui

nacquero in Atene grandi discordie;

di qui scoppiarono nella nostra

repubblica, non solo sedizioni, ma

anche rovinose guerre civili; mali,

questi, che un cittadino austero e

forte, degno di primeggiare nello

Stato, fuggirà con orrore:

consacrandosi interamente allo Stato,

senza cercar per sé né ricchezze né

potenza, egli lo custodirà e lo

proteggerà tutto quanto, in modo da

provvedere al bene di tutti i cittadini.

Omnino qui rei publicae praefuturi

sunt duo Platonis praecepta teneant:

unum, ut utilitatem civium sic

tueantur, ut quaecumque agunt, ad

eam referant obliti commodorum

suorum, alterum, ut totum corpus rei

publicae curent, ne, dum partem

aliquam tuentur, reliquas deserant. Ut

enim tutela, sic procuratio rei publicae

ad eorum utilitatem, qui commissi

sunt, non ad eorum, quibus commissa

est, gerenda est. Qui autem parti

civium consulunt, partem neglegunt,

rem perniciosissimam in civitatem

inducunt, seditionem atque

discordiam; ex quo evenit, ut alii

populares, alii studiosi optimi

cuiusque videantur, pauci

universorum. Hinc apud Athenienses

magnae discordiae, in nostra re

publica non solum seditiones, sed

etiam pestifera bella civilia; quae

gravis et fortis civis et in re publica

dignus principatu fugiet atque oderit

tradetque se totum rei publicae neque

opes aut potentiam consectabitur

totamque eam sic tuebitur, ut

omnibus consulat.

Fedro, Fabulae 1, 1:

Il lupo e l’agnello

Il lupo e l’agnello erano giunti allo

stesso ruscello, spinti dalla sete. Di

sopra stava il lupo, molto più in

basso l’agnello. Allora quel disonesto,

incitato dalla gola insaziabile, inventò

un pretesto di lite. ‘Perché’ disse ‘hai

reso torbida l’acqua: sto bevendo?’

‘l’agnello replicò timoroso: ‘Come

posso, fare ciò che dici, o lupo?

L’acqua da te corre alla mia bocca’.

Quello, sconfitto dall’evidenza:

‘Sei mesi fa’ affermò ‘hai parlato male

di me’. Rispose l’agnello ‘Non ero

Fedro, Fabulae 1, 1:

Lupus et agnus

Ad rivum eundem lupus et agnus

venerant, / siti compulsi. Superior

stabat lupus, 7longeque inferior

agnus. Tunc fauce improba / latro

incitatus iurgii causam intulit; / ‘Cur’

inquit ‘turbulentam fecisti mihi /

aquam bibenti?’ Laniger contra

timens / ‘Qui possum, quaeso, facere

quod quereris, lupe?/ A te decurrit ad

meos haustus liquor’./ Repulsus ille

veritatis viribus / ‘Ante hos sex

menses male’ ait ‘dixisti mihi’. /

18

ancora nato’. Quello disse ‘Allora è

stato tuo padre, per Ercole, a parlare

male di me’; E, così, afferrandolo lo

sbrana dandogli ingiusta morte.

Questa favola è scritta per quegli

uomini che opprimono gli innocenti

con finte cause.

Respondit agnus ‘Equidem natus non

eram’./ ‘Pater hercle tuus’ ille inquit

‘male dixit mihi’;/ atque ita correptum

lacerat iniusta nece./ Haec propter

illos scripta est homines fabula /qui

fictis causis innocentes opprimunt.

Fedro, Fabulae 1, 5:

Il cane e la capra, la pecora e il leone

Non è mai prudente un’alleanza con

un potente: questa favoletta conferma

il mio pensiero. Una vacca, una capra

e una pecora mite si allearono con un

leone nei boschi. Avendo questi

catturato un cervo molto grande,

dopo aver fatto le parti, il leone così

prese la parola: “Io prendo la prima

parte perché mi chiamo leone, mi

darete la seconda poiché sono forte,

poi, perché valgo di più, la terza

toccherà a me; finirà male chi

prenderà la quarta”. Così il malvagio,

da solo, portò via tutta quanta la

preda.

Fedro, Fabulae 1, 5:

Canis et capella, ovis et leo

Numquam est fidelis cum potente

societas./ Testatur haec fabella

propositum meum./ Vacca et capella et

patiens ovis iniuriae/ socii fuere cum

leone in saltibus./ Hi cum cepissent

cervum vasti corporis,/ sic est locutus

partibus factis leo:/ ‘Ego primam tollo

nomine hoc quia rex cluo;/ secundam,

quia sum consors, tribuetis mihi;/

tum, quia plus valeo, me sequetur

tertia;/ malo adficietur si quis quartam

tetigerit’./ Sic totam praedam sola

improbitas abstulit.

Virgilio, Eneide, IX vv. :

Niso, valorosissimo, figlio di Irtaco,

che l’Ida, ricco di selvaggina, aveva

inviato come compagno di Enea, era

veloce nel lancio e nelle frecce leggere.

Egli custodiva una porta insieme

all’amico Eurialo, il più bello tra i

compagni di Enea, soldato troiano

che, ancora ragazzo, portava nelle

guance i segni della prima giovinezza.

Essi erano profondamente legati ed

insieme si lanciavano nel

combattimento; insieme erano custodi

della porta. Niso disse: “Gli dei forse

infondono coraggio nei cuori, Eurialo,

o per ciascuno è un dio l’oggetto del

proprio desiderio? Il cuore mi spinge

allo scontro o a tentare da tempo una

grande impresa e non è contento

dell’inattività. Vedi come sono

Virgilio, Eneide, IX vv. :

Nisus erat portae custos, acerrimus

armis, / Hyrtacides, comitem Aeneae

quem miserat Ida/ uenatrix iaculo

celerem leuibusque sagittis,/ et iuxta

comes Euryalus, quo pulchrior alter/

non fuit Aeneadum Troiana neque

induit arma,/ ora puer prima signans

intonsa iuuenta./ his amor unus erat

pariterque in bella ruebant;/ tum

quoque communi portam statione

tenebant./ Nisus ait: ‘dine hunc

ardorem mentibus addunt,/ Euryale,

an sua cuique deus fit dira cupido? /

aut pugnam aut aliquid iamdudum

inuadere magnum/ mens agitat mihi,

nec placida contenta quiete est./ ernis

quae Rutulos habeat fiducia rerum:/

lumina rara micant, somno uinoque

19

fiduciosi i Rutuli: le luci brillano rare,

essi, vinti dal sonno e dal vino

riposano, attorno è silenzio. Ora

capisci perché io esiti e quali pensieri

io abbia nell’animo. Tutti, popolo ed

anziani, chiedono che si richiami

Enea, e che si inviino uomini capaci di

riportare una certa vittoria. Se

promettono quello che richiedo per te,

a me basta la fama dell’impresa; spero

di trovare sotto quella altura la via

alle mura ed ai bastioni di Pallanteo”.

Eurialo si meravigliò, colpito dal

grande amore per la gloria e subito

così risponde all’amico impetuoso:

“Non mi vuoi come compagno nel

pericolo, Niso? Permetterò che tu

vada da solo ad affrontare così grandi

pericoli? Non così mi educò il padre,

Ofelte guerriero che mi ha allevato in

mezzo al terrore per gli Argolici e alle

preoccupazioni per Troia, né con te

feci tali imprese seguendo il

magnanimo Enea e il destino: io ho un

cuore che disprezza la vita e che crede

che per l’onore cui aspiri valga

morire”. Niso rispose: “Non dubitavo

affatto di te né mi sarebbe possibile;

così il gran Giove, o chiunque guardi

queste cose con occhi giusti, consenta

che io ritorni sano e salvo da te. Ma

(vedi che situazione ci incalzi) se il

destino o un dio ci portasse alla

sfortuna, vorrei che tu sopravvivessi:

la tua età (è) più degna di vivere.

Almeno saresti tu a seppellire me

colpito in uno scontro o riscattato con

denaro, o se la Fortuna lo vieterà,

celebrerai tu il mio funerale e mi darai

l’onore del sepolcro. Vorrei non

essere io causa di così grande dolore

alla tua misera madre, che, sola tra

tutte le madri dei giovani troiani, osò

seguirti e non volle rimanere presso la

città fondata dal grande Aceste.” Ma

Eurialo rispose: “Inutili sono i tuoi

pretesti e non ho cambiato idea.

Affrettiamoci”, disse.

soluti/ procubuere, silent late loca.

percipe porro/ quid dubitem et quae

nunc animo sententia surgat./ Aenean

acciri omnes, populusque patresque,/

exposcunt, mittique uiros qui certa

reportent./ si tibi quae posco

promittunt (nam mihi facti/ fama sat

est), tumulo uideor reperire sub illo /

posse uiam ad muros et moenia

Pallantea.’/ obstipuit magno laudum

percussus amore/ Euryalus, simul his

ardentem adfatur amicum:/ ‘mene

igitur socium summis adiungere

rebus,/ Nise, fugis? solum te in tanta

pericula mittam? / non ita me genitor,

bellis adsuetus Opheltes,/ Argolicum

terrorem inter Troiaeque labores/

sublatum erudiit, nec tecum talia

gessi/ magnanimum Aenean et fata

extrema secutus:/ est hic, est animus

lucis contemptor et istum / qui uita

bene credat emi, quo tendis,

honorem.’/Nisus ad haec: ‘equidem de

te nil tale uerebar,/ nec fas; non ita me

referat tibi magnus ouantem/ Iuppiter

aut quicumque oculis haec aspicit

aequis./ sed si quis (quae multa uides

discrimine tali)/ si quis in aduersum

rapiat casusue deusue,/ te superesse

uelim, tua uita dignior aetas./ sit qui

me raptum pugna pretioue

redemptum/ mandet humo, solita aut

si qua id Fortuna uetabit,/ absenti

ferat inferias decoretque sepulcro. /

neu matri miserae tanti sim causa

doloris,/ quae te sola, puer, multis e

matribus ausa/ persequitur, magni nec

moenia curat Acestae.’/ ille autem:

‘causas nequiquam nectis inanis/ nec

mea iam mutata loco sententia cedit. /

acceleremus’ ait, […]

Nota 23 marzo 2011, Prot. MIURAOODGOS n. 1890

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

– Ufficio II –

 

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione

Autonoma della Valle d’Aosta

 

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

 

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Trento

 

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

 

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca

di Bolzano

 

Oggetto: Concorso “U4energy”

 

La Commissione Europea promuove “U4energy”, un concorso, lanciato e promosso da European Schoolnet, volto a sensibilizzare gli studenti sul tema del risparmio energetico.

 

Il concorso è aperto a insegnanti e studenti dei 31 paesi europei (27 stati membri dell’Unione Europea, più Norvegia, Croazia, Islanda e Liechtenstein) e premierà le migliori pratiche di efficienza energetica nelle scuole.

 

E’ già possibile aderire all’iniziativa inviando le proprie attività scolastiche sul consumo energetico e avere la possibilità di vincere premi ed ottenere riconoscimenti a livello europeo. Tre sono le categorie di concorso:

 

* Categoria A: Provvedimenti per il risparmio energetico a scuola.

 

* Categoria B: Azioni pedagogiche per sensibilizzare circa importanza dell’educazione al risparmio energetico.

 

* Categoria C: Le migliori idee e azioni per una campagna di sensibilizzazione.

 

“U4energy” rappresenta quindi un’importante opportunità per insegnanti e ragazzi per contribuire alla costruzione di un futuro più efficiente e anche per dimostrare come risparmio energetico e tutela dell’ambiente possano essere attività divertenti.

 

Il termine per aderire è il 16 maggio 2011.

 

Sul sito internet “U4energy” (www.u4energy.eu) è possibile iscriversi e reperire ulteriori informazioni sull’iniziativa.

 

IL DIRIGENTE

Antonio Lo Bello

 

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U4energy, l’importanza dell’educazione al risparmio energetico

 

Un Concorso per le scuole di tutta Europa che premierà le migliori pratiche di efficienza energetica.

U4energy è un nuovo concorso, lanciato dalla Commissione Europea e promosso da European Schoolnet, volto a sensibilizzare sul tema del risparmio energetico. Il concorso è aperto a insegnanti e studenti dei 31 paesi europei (27 stati membri dell’Unione Europea, più Norvegia, Croazia, Islanda e Liechtenstein) e premierà le migliori pratiche di efficienza energetica nelle scuole. E’ già possibile aderire all’iniziativa inviando le proprie attività scolastiche sul consumo energetico e avere la possibilità di vincere premi ed ottenere riconoscimenti a livello europeo. Tre sono le categorie di concorso: Categoria A: Provvedimenti per il risparmio energetico a scuola. Categoria B: Azioni pedagogiche per sensibilizzare circa importanza dell’educazione al risparmio energetico. Categoria C: Le migliori idee e azioni per una campagna di sensibilizzazione.

Sottolineano l’importanza di queste tematiche come motore dello sviluppo sostenibile le parole del Commissario europeo per l’Energia Günther Oettinger, pronunciate lo scorso settembre in occasione dell’apertura ufficiale del concorso: “Sono certo che attraverso il loro impegno, il loro spirito innovativo e la loro creatività, studenti e insegnanti renderanno U4energy un’ottima piattaforma per condividere capacità e conoscenze nel campo dell’educazione e dell’uso intelligente dell’energia in tutta Europa”. U4energy rappresenta quindi un’importante opportunità per insegnanti e ragazzi per contribuire alla costruzione di un futuro più efficiente e anche per dimostrare come risparmio energetico e tutela dell’ambiente possano essere attività divertenti. Il termine per aderire è il 16 maggio 2011. Sul sito internet U4energy (www.u4energy.eu) è possibile iscriversi e reperire ulteriori informazioni sull’iniziativa.