Di Meglio: abbiamo operato con correttezza e coerenza

Di Meglio: abbiamo operato con correttezza e coerenza

 

Intervista al coordinatore nazionale, che affronta le polemiche, risponde alle false notizie e spiega i risultati ottenuti. A cura di Renza Bertuzzi

 

Il 22 novembre i sindacati della scuola (esclusa la Cgil) hanno sospeso lo sciopero con manifestazione che avevano indetto a Roma per il 24 contro il blocco degli scatti di anzianità e contro l´aumento dell´orario di cattedra a 24 ore per i docenti della secondaria. La decisione, pur se conseguita alla Convocazione a Palazzo Chigi dei Sindacati e alla presentazione dell´Atto di indirizzo per il recupero degli scatti di anzianità, è arrivata a ridosso di un´organizzazione ormai predisposta e con docenti pronti allo sciopero.

 

Questa scelta ha suscitato non solo attestazioni di stima per un successo ottenuto senza che i docenti ci rimettessero una giornata di lavoro e che permetterà il passaggio di gradone, il recupero degli arretrati e un conteggio più favorevole per la pensione ma anche proteste. Proteste dure e molto polemiche contro i sindacati, pronti sempre a cedere e ancora di più contro la Gilda che è sembrata rinunciare ad uno stile che fino ad allora l´aveva contraddistinta.

 

E´ vero, tutto ciò? La Gilda – e lo sa bene chi la segue – non ha mai avuto problemi a rispondere sulle sue scelte e sulle sue decisioni, che sono, lo ribadiamo, scelte politiche e come tali vanno giudicate.

 

Per questo, intervistiamo il Coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, dando voce a quelle critiche inflessibili che si sono levate perché lo stile della Gilda è di trasparenza e di assunzione di responsabilità, nella consapevolezza che è l´appunto piuttosto che la lode lo strumento da privilegiare. Poiché permette di chiarire e di approfondire e di trovare anche nuove opportunità di azione in una situazione politica, non solo nazionale, che ogni giorno di più diventa complessa e difficile per la vita dei cittadini.

 

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► Coordinatore, voci di protesta si sono levate per la sospensione dello sciopero. Davvero i sindacati hanno ottenuto tanto da giustificare questa scelta repentina?

La piattaforma unitaria dei quattro sindacati che avevano indetto lo sciopero del 24 novembre era costituita da due richieste: l´atto di indirizzo per il recupero degli scatti di anzianità del 2011, cui si era aggiunta la questione dell´aumento dell´orario.

Quest´ultima si è risolta con il voto del Parlamento, quella dell´atto di indirizzo (i cui contenuti sono quelli richiesti lo scorso 12 giugno) nel corso dell´incontro a Palazzo Chigi del 22 novembre. Certo l´estrema tardività del Governo, che ha ceduto a 24 ore dallo sciopero, ci ha messo in grande difficoltà in quanto la macchina della protesta era avviata ormai a pieno ritmo, come ci ha messo in difficoltà la scelta della CGIL che prima si era unita alla nostra piattaforma, poi ha deciso diversamente, dichiarandosi contraria ad attingere al fondo d´istituto per pagare gli scatti.

La CGIL sa bene, sin dallo scorso 12 giugno, quale sia la strada per recuperare gli scatti. Ma non è una novità che Gilda e CGIL abbiano sulla questione del fondo idee contrapposte.

 

► Cosa rispondere a quei colleghi che ritengono questa decisione un arretramento rispetto al pericolo che l´aumento di 6 ore di cattedra, senza compenso, venga riproposto in fase contrattuale?

La legge ha fissato al 2014 il rinnovo del CCNL, è meglio non sprecare le cartucce con troppo anticipo. Chiedo ai colleghi: sarebbe stato realistico scioperare a futura memoria? Io posso sin d´ora garantire che la Gilda non firmerà mai un contratto che peggiori le condizioni della docenza.

 

► E poi, dicono altri, i problemi della scuola (aule fatiscenti e sovraffollate, precari senza posto, burocrazia invadente ecc…) avrebbero più che giustificato questo sciopero…

Sono tutti problemi reali che da sempre la Gilda segnala e che spesso ha portato all´attenzione da sola e che contrasta con impegno e sistematicità ma ritengo che una singola battaglia debba fondarsi su ciò che è realisticamente conseguibile, altrimenti si cade nel gioco di chi agita i massimi sistemi, ben sapendo che questi non possono essere modificati con uno sciopero. A nostro parere, così facendo si prende in giro la categoria.

 

► In ogni caso, restava sempre il Progetto di Legge ex Aprea per il quale protestare…

In verità il Progetto di Legge è praticamente defunto e di questo risultato rivendichiamo la nostra parte. Gli studenti l´hanno più o meno scoperta oggi, la Gilda invece si è mossa da tempo. All´indomani dell´Assemblea nazionale di Marzo in cui se ne era parlato, io stesso ho cominciato i contatti politici, avendo avuto conferma dai componenti della VII Commissione del Senato che questo Progetto non sarebbe passato. Ebbene, così è stato. Durante l´estate tutti i membri di questa Commissione avevano ricevuto copia delle nostre osservazioni e in ottobre c´è stato il convegno del Centro Studi sulla Governance della scuola, alla presenza di politici che hanno ascoltato le critiche della Gilda. Oggi, la VII Commissione del Senato ascolta i sindacati (diversamente da quella della Camera), discute la proposta in sede referente (rimandandola all´aula Parlamentare e quindi di fatto mettendola da parte) e cassando quindi la decisione della Commissione della Camera che l´aveva approvata in sede deliberante. Oggi abbiamo dunque la soddisfazione di un´operazione politica riuscita.

 

► Non sarà che la Gilda, in nome dell´unità sindacale, sta cambiando fisionomia tanto da confondersi con gli altri?

L´unità sindacale è stata una scelta sofferta, dovuta all´emergenza, ma la nostra identità resta profondamente diversa dagli altri. Voglio qui ricordare a tutti i colleghi, soprattutto a quelli più critici, che la Gilda è sempre stata ed è tuttora autonoma dai partiti. E´ una libertà di cui si vanta, ma che ha un suo prezzo: nessuno protegge la Gilda e i successi che ottiene sono il risultato di un impegno che si rinnova ogni volta e non dell´appoggio a priori delle forze politiche in Parlamento. Ho ricordato questo perché rivendico la nostra libertà in ogni scelta politica, sempre dettata dal principio dell´opportunità e non dell´opportunismo.

Poi, la questione del FIS. Noi riteniamo che così come è stata sostenuta dagli altri abbia finito per degradare la funzione docente, spingendola all´impiegatizzazione. Il fondo viene utilizzato infatti per premiare soprattutto chi si presta a funzioni burocratico organizzative o al supporto del Dirigente, la cosiddetta “produttività” nella scuola per noi può significare soltanto avere buoni docenti che si dedichino al compito fondamentale di trasmissione della cultura e dell´educazione agli alunni, ad altri appartiene la responsabilità storica di aver sempre avuto una visione quantitativa della docenza, secondo la logica operaistica: “se vuoi guadagnare di più devi stare più tempo a scuola”. Sarebbe bene che i colleghi chiedessero conto ai sindacati di piattaforme e proposte, anche per evitare il rischio di essere usati per progetti che non condividono.

 

► A proposito di “produttività”, si dice che l´atto di indirizzo, grazie al quale lo sciopero è stato sospeso, condizioni il recupero degli scatti alla produttività dei docenti. E´ vero?

Nell´incontro con il Governo non si è sottoscritto assolutamente nulla, è stata data lettura dell´atto di indirizzo sugli scatti, da parte del ministro Profumo che non conteneva la parola “produttività”. La questione della produttività è stata citata da ambienti CGIL, nella scuola è normalmente connessa al fondo d´istituto, non sicuramente agli scatti che ricordiamo bene, sono trattamento fondamentale e pensionabile, non accessorio, destinati a tutti e non a pochi. Il Ministro dell´Economia, Grilli, nel corso di uno stringato intervento ha fatto riferimento all´accordo sulla produttività siglato il giorno prima per il settore privato, ed ha detto che anche nella scuola si sarebbe dovuto ragionare di produttività nel futuro contratto di lavoro. La Gilda, replicando al Ministro Grilli, ha precisato che nella scuola produttività significa insegnamento e trasmissione della cultura e che, nella Scuola sino ad oggi le risorse per la cosiddetta produttività, quelle per del fondo di istituto, sono state in gran parte utilizzate male in quanto tese non a rafforzare l´offerta didattica, ma utilizzate per incentivare i compiti burocratici amministrativi, e talvolta inutili progettifici. La Gilda ed i docenti, ho detto, auspicano che si apra un dibattito culturale su queste tematiche, e sugli errori compiuti, prima del contratto del 2014.

 

► Come ci si muoverà nel prossimo futuro? Cosa farà la Gilda di fronte ad una deriva tragica dell´Istruzione, quali impegni intende prendere e mantenere?

La Gilda continuerà a battersi strenuamente per la difesa della Scuola pubblica statale, per i valori che essa esprime come Istituzione della Repubblica, secondo la nostra Costituzione e contro chi la vuole trasformare in un “servizio su domanda”.

La Gilda sosterrà sempre la centralità della professione docente, contro la deriva impiegatizia.

 

► Quali parole la Gilda, attraverso il suo Coordinatore nazionale, può dire a quegli iscritti un po´ delusi?

Voglio ricordare loro che usciamo a testa alta da questa vicenda perché abbiamo operato secondo i principi di correttezza e coerenza (non dimentichiamo che le richieste alla base dello sciopero sono state ottenute) anche soffrendo. Siamo insegnanti e anche questi sono valori importanti che noi dobbiamo trasmettere ai giovani.

 

R.B.

 

Sindacato: sorpresa alle ultime rilevazioni

Sindacato: sorpresa ANIEF alle ultime rilevazioni

 

È l’associazione che registra il maggior aumento di deleghe e diventa la sesta sigla sindacale, dopo aver superato i Cobas, la prima tra i non rappresentativi.

 

Alle ultime elezioni RSU che erano state rinviate per un triennio, al netto dei 200.000 lavoratori precari in meno cancellati dal Governo, perdono voti rispetto alle precedenti elezioni tra i rappresentativi CGIL (- 0.66), CISL (- 1.76), SNALS (- 3,15), aumenta la UIL (+ 2.57), stazionaria la Gilda (+0,16); mentre tra i non rappresentativi perdono COBAS (- 0,99), stazionari CISAL (- 0,11) e UNICOBAS (+ 0,07).

 

La perdita di un terzo dei voti dei Cobas è compensata dalla nascita di un nuovo sindacato alternativo, l’ANIEF, che con i suoi quasi 10.000 voti dopo la ritirata di ANP-ANQUAP risulta il vincitore di queste elezioni grazie anche al fatto che in tre anni riesce a superare la barriera delle 8.500 deleghe mentre gli stessi COBAS perdono 400 deleghe (ridotti a 6.500), CISAL più di 1.000 e UNICOBAS e ANP più di 200.

 

Il dato è tanto più importante se si pensa che finalmente, dopo venti anni, nella scuola si comincia a percepire un’alternativa ai sindacati tradizionali di potere o di base. La scelta di non connotare ideologicamente il nuovo sindacato, ma di orientarlo alla tutela dei diritti attraverso il sapiente ricorso alla magistratura, oggi risulta non soltanto apprezzata dai colleghi ma vincente in un momento in cui la contrattazione è bloccata. L’esperienza maturata nelle aule parlamentari e giudiziarie alla fine rende merito alla fiducia prestata da migliaia di lavoratori della scuola che rivendicano, grazie al sindacato, il diritto a essere nuovamente protagonisti del Paese.

 

Nelle scuole dove si voterà nei prossimi giorni si potrà confermare questa nuova scelta di campo. Nel frattempo, il giovane sindacato si avvia al primo congresso, che sarà celebrato a Cefalù (PA) il prossimo 8 dicembre; segno che la difesa della scuola non si ferma neanche per le feste.

INSEGNANTI per non morire più di luoghi comuni

INSEGNANTI
per non morire più di luoghi comuni

Qualcuno di noi pensava che la sortita delle 24 ore del Ministro Profumo, appena rientrata, sarebbe prima o poi riuscita fuori, stante i luoghi comuni radicatissimi sugli insegnanti. Magari il prossimo anno. Francamente però non ci aspettavamo tanta tempestività da parte del governo, oltretutto in evidente spregio al lavoro del Parlamento che ha unanimemente cassato l’aumento dell’orario di lezione frontale degli insegnanti nel Ddl di Stabilità.

Occorre però una riflessione sulle priorità da opporre per scardinare questi luoghi comuni che altrimenti si ripresenteranno periodicamente, puntuali come le tasse.

Il Professor Monti, infatti, si è esibito in tv in una disinvolta diagnosi dedicata ai malanni e alle storture dell’Istruzione in Italia. “In alcune sfere del personale della scuola c’è grande conservatorismo” ha affermato. Chi mai potrebbe negare una affermazione tanto ovvia quanto generica? Magari estendendola anche fuori dai recinti dell’Istruzione, naturalmente.
Poi, forse per uscire da questa nebulosa genericità, ha proseguito lanciandosi in una esemplificazione un po’ spericolata e non consueta per il personaggio: “tale conservatorismo “- ha proseguito – si è rivelato al mondo quando gli insegnanti hanno mostrato “indisponibilità a fare anche due ore in più alla settimana, che avrebbero permesso di aumentare la produttività”. A parità di stipendio naturalmente.
Ha esplicitato, unendo considerazioni da imprenditore “manchesteriano” del primo capitalismo ad una esercitazione elementare di contabilità spicciola – se per la stessa cifra il salariato rimane sul tornio due ore in più alla settimana, la produttività di quel lavoratore aumenta. Alleluja! – un pensiero condiviso da molti: gli insegnanti – quelli italiani – lavorano poco. Sono quindi dei privilegiati. Anzi sono i più privilegiati tra i pubblici dipendenti. Coerentemente solo a loro il governo aveva chiesto di lavorare di più a parità di stipendio.

La improvvida e singolarmente non corretta affermazione del Presidente – le ore di lezione frontale aggiuntive e gratuite richieste agli insegnanti erano 6 alla settimana e non 2 – può essere figlia di un momentaneo abbassamento dei freni inibitori, di una “voce dal sen fuggita” in uno studio televisivo, oppure dalla stanchezza provocata dall’attivismo che l’alto incarico esige…

Certamente l’intimo pensiero del Presidente Monti è uno dei tanti risvolti amari del sindacalismo scolastico italiano di stampo operaio ed impiegatizio, il più potente d’Europa, che ha trasformato ad hoc l’antico slogan per cui ’l’unione fa la forza” in un contratto unico che vede assemblati insieme insegnanti, personale di segreteria, bidelli etc. Tutti “operatori scolastici” quindi: todos caballeros in una non veritiera sorta di egualitarismo ideologico delle funzioni.

Nella scuola conseguentemente non ci sono che “operai non specializzati” (unskilled per il professor Monti): per tutti la produttività si misura, all’ingrosso, nelle ore passate in torneria, a fare buchi nel metallo. I nostri “buchi” al tornio? Le lezioni frontali naturalmente. Troppo pochi quei “buchi”, evidentemente, per i professori del governo.

Ma se si accetta tale logica la conclusione è inevitabile: o si fanno più ore frontali – i bidelli ne fanno già “troppe” – o si e’ più presenti a scuola, magari a imitazione dell’orario impiegatizio. Molti insegnanti si dicono d’accordo su tale seconda ipotesi: meglio passare 30-36 ore a scuola-tutto compreso – piuttosto che… passare per lavativi agli occhi dei benpensanti.
L’alternativa a questo sentire collettivo, che come uno schiacciassasi stritola la “professione docente”, è una sola: la serena accettazione che, anche a scuola, non siamo tutti, necessariamente, “eguali”. Che la specializzazione, la professionalità, la necessità di una carriera e il merito, in definitiva non sono una mera rivendicazione ideologica ma una semplice constatazione, serena, quasi ovvia: la differenza tra una dimensione “professionale”, con annessa formazione di tipo superiore, laurea, abilitazione, specializzazione e formazione continua e una dimensione impiegatizia. Con tutti gli oneri e onori connessi.

Con ciò qualcuno sul campo, potrebbe guadagnarsi, continuando nel paragone precedente, gli ambiti galloni di “operaio specializzato” che oltre a fare buchi, sa anche assemblare ad arte i pezzi di un puzzle complesso, quello della conoscenza.
Da ciò stipendi e orari diversi e contrattualmente separati da quelli di bidelli, amministrativi etc. Perchè, pacatamente, facciamo un altro mestiere. E, spesso, lo facciamo bene!
Un ultima considerazione: perché i presidi hanno un contratto separato pur potendo rientrare nell’abusato schema degli “operatori scolastici” sostenuto da sindacati &C? Semplicemente perché svolgono una attività diversa da quella della “manovalanza” fatta da bidelli e insegnanti.
E questa diversita e’ stata riconosciuta contrattualmente.
Con buona pace dell’”unione fa la forza” e di simili, superate amenità.

 

Lettera aperta sulle dichiarazioni di Monti

lettera aperta del Cidi
sulle dichiarazioni di Monti

Caro prof. Monti,
bisogna avere rispetto per la scuola, non può essere oggetto di poche e frettolose battute in un programma televisivo. Non si può scaricare sugli insegnanti la responsabilità delle scelte del governo.
Noi abbiamo un’idea diversa dalla sua di “aumento della produttività” della scuola.
Per noi significa “prendersene cura”: dalla formazione degli insegnanti ai luoghi del fare scuola, dalla ricerca all’attenzione per la cultura di tutti. Per noi “aumento della produttività” significa stare più vicini ai nostri alunni per aiutarli, attraverso lo studio, a disegnare autonomamente il proprio futuro.
Per lei, invece, significa abbassare i “costi di produzione”, causando una dequalificazione del servizio e colpendo tanti giovani docenti, espellendo dalla scuola italiana la loro cultura, professionalità ed energia. Di loro poco ci si cura, tanto sono parte di quei tanti “invisibili” su cui si regge il nostro paese, insegnanti che non alzeranno le statistiche dei licenziati perché semplicemente non verranno riassunti.

In conclusione, chi è che usa i giovani “alla stregua di scudi umani” per giustificare le proprie scelte? Chi è che cerca di convincerli che è per migliorare il loro avvenire che si peggiora quello dei loro genitori?
Per fortuna, caro professor Monti, la reazione della scuola alle sue parole e soprattutto i ragazzi e le ragazze che in questi giorni invadono le strade ci danno la sicurezza che il paese reale dà un valore all’istruzione ben diverso da quello da lei espresso.

 

Beppe Bagni

Presidente nazionale

Si crede ancora al “Sistema delle autonomie”?

SI CREDE ANCORA AL “SISTEMA DELLE AUTONOMIE”?

di Gian Carlo Sacchi

 

Qualunque nuova iniziativa politica destinata ad intervenire sul sistema scolastico del nostro Paese deve prima evidenziare in quale prospettiva di governo del sistema stesso si andrà a collocare. Siamo in una situazione totalmente confusa; da oltre un decennio, dopo che le riforme Bassanini  avevano previsto il decentramento delle competenze statali verso i territori e le autonomie scolastiche e la revisione costituzionale che individuava la riorganizzazione degli organi repubblicani, ancora tutte da realizzare, ogni provvedimento invoca una prospettiva autonomistica ma pratica il solito centralismo burocratico.

Sebbene il centro-sinistra fosse stato l’artefice dei cambiamenti di fine secolo scorso ed il nuovo titolo quinto della Costituzione sia stato confermato da un referendum popolare praticamente nulla è stato messo concretamente in pratica nemmeno in quel breve arco di tempo nel quale la stessa maggioranza è tornata a governare a pochi anni dall’inizio del 2000. Non parliamo poi dei numerosi governi che avrebbero dovuto ispirarsi alle tre i come esempio di liberismo, finiti nel più bieco statalismo dei tagli lineari, cioè senza prestare la benché minima attenzione ai bisogni ed alle caratteristiche delle realtà territoriali. Una piccola parentesi destinata al federalismo soprattutto in campo fiscale avrebbe potuto aprire una finestra su un sistema scolastico “multilivello”, cioè legato all’unità nazionale per quanto riguardava la garanzia dei diritti individuali e sociali ed ai risultati e ad una gestione regionale – locale, rimasto lettera morta  In continuità sta operando adesso un altro governo che pare intenda ispirarsi al pragmatismo economico ed alle indicazioni europee, ma che si giustifica con la necessità di fronteggiare in tempi rapidi e con ampi margini di manovra la situazione dei conti pubblici.

Nel frattempo gli scandali che hanno coinvolto alcune regioni hanno fatto arretrare nell’opinione pubblica l’idea dell’efficacia dei governi territoriali e le stesse deliberazioni della loro Conferenza nazionale in merito alla diverse materie scolastiche evidenziano un ripiegamento sulla certezza dei finanziamenti statali, senza contare che anche i migliori risultati ottenuti in questo settore dal confronto internazionale hanno riguardato il forte investimento politico prima ancora che economico nella qualità dei loro sistemi formativi. Sono stati questi ultimi infatti i migliori interlocutori dell’Europa e del mercato del lavoro, operando anche nel campo della ricerca e dello sviluppo. Quanto lontano sembra il masterplan approvato dalle stesse Regioni nel 2009 che rivendicava il governo regionale su tutto il sistema, come indicato dalle “competenze concorrenti” del predetto titolo quinto,  fino anche al personale propiziato fin dal 2004 da una sentenza della Corte Costituzionale.

Ci si sarebbe aspettato da un governo tecnico con poche disponibilità finanziarie la lungimiranza di agire sugli strumenti della governance che non solo avrebbe cercato di sistemare quel continuo conflitto di attribuzioni, ma avrebbe potuto coinvolgere centro e periferia in un concorso di progettualità e di risorse. Tutto questo non solo non è accaduto ma la discussione della riforma delle autonomie locali in atto al Senato è stata abbandonata per una statalista spending review che ha proseguito nell’azione dei tagli lineari penalizzando i servizi senza eliminare gli sprechi; il riordino degli “organi collegiali”, rivisti nell’ottica dell’autogoverno degli istituti scolastici se devono essere veramente autonomi, continua a vivere di stenti in Parlamento: la legge appena uscita dalla Camera chissà se acquisirà la necessaria priorità per iniziare l’iter al Senato; i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) che per norma costituzionale lo Stato aveva l’obbligo di emanare sono di la da venire.

Dulcis in fundo il governo propone la controriforma costituzionale, un provvedimento difficile da far approvare in fine legislatura, che cancella non tanto negli organi quanto nelle funzioni il precedente principio autonomistico.

 

SI INDEBOLISCE LA CULTURA DELL’AUTONOMIA

Si ha la fondata preoccupazione che la cultura dell’autonomia che non più di un decennio fa veniva sostenuta addirittura da un’idea di sistema istituzionale, formato dai diritti di cittadinanza sostenuti a livello nazionale (LEP), da strumenti di programmazione e gestione a carattere regionale e territoriale, da piani dell’offerta formativa e controllo degli apprendimenti proposti dalle singole scuole in forme più o meno integrate con altre agenzie educative, imprese produttive, società civile, ecc., stia perdendo terreno, forse anche perché la E di economia (i risultati e la competitività) è ritenuta più importante della E di educazione (crescita, competenza, cittadinanza) ed il “sistema educativo” è a sua volta poco autonomo rispetto al ruolo della politica e della stessa economia.

Un tale indebolimento coglie anche le scuole e lo si vede dalla scarsa capacità di associazione per richiedere maggiore rappresentatività e intervenire direttamente nella politica scolastica, evitando ancora una volta di essere surrogate dal ministerialismo anche attraverso forme di reti obbligatorie con specifiche deleghe gestionali, come indicato in uno dei tanti provvedimenti “….per l’Italia”, del governo.

E’ paradossale, ma ad una situazione di questo genere si contrappongono diverse analisi che fanno rilevare come nel nostro Paese di fronte ad un modello ancora sostanzialmente unico vi siano notevoli sperequazioni sia nel campo degli apprendimenti e nei rapporti tra questi e le condizioni sociali e territoriali e come a livello internazionali le migliori performance siano ottenute da sistemi fortemente decentrati e legati al territorio.

L’arretramento sul fronte delle autonomie territoriali sembra essere la causa della diminuzione della qualità dell’offerta formativa: non si ha l’impressione infatti che il riordino del secondo ciclo, centralistico con lievi flessibilità, peraltro vincolate dalle “classi di concorso” dei docenti, abbia realizzato molto di nuovo nell’attività concreta delle scuole, così come le indicazioni nazionali sul primo, più centrate sull’autonomia didattica, abbiano bisogno di un rilancio locale degli “istituti comprensivi”.

Si pensi ad esempio ai servizi per l’infanzia: 0-3 e 3-6, che sono collocati dalla normativa emanata dal 2009 ad oggi tra le “funzioni fondamentali” dei Comuni, ma che senza un forte rilancio della loro qualità educativa rischiano non solo di ritornare al compassionevole welfare, ma anche essere considerati marginali nei processi di riorganizzazione degli enti locali in atto.

Sarebbe necessaria una legge di settore almeno per far uscire tali attività dal servizio così detto a “domanda individuale”, ma sarebbe altresì interessante vedere quali priorità vengono assegnate nei processi di unione degli EELL e quale spazio viene dato ai servizi educativi.

Non è raro riscontrare infatti una tendenza all’appalto, global service, alle cooperative sociali o ad altre forme di assistenza a domicilio (tages mutter, ecc.) che mancando di parametri di riferimento rischiano di indebolire anche la qualità dell’offerta formativa. Accade di frequente, per effetto dei tagli unilaterali praticati dallo Stato negli organici della scuola dell’infanzia, che convivano nello stesso edificio e nello stesso servizio provenienze professionali e modelli organizzativi molto diversi nel tentativo di fronteggiare una domanda che peraltro si differenzia molto dal passato (i genitori non hanno più infatti l’orario della fabbrica) e che spesso si accontenta del minimo accudimento, che a sua volta può venire a costare anche meno, dato anche qui il sempre più consistente intervento economico della famiglie: lo Stato taglia il personale e le risorse agli EELL; il “patto di stabilità”, ecc.

Si ricorda che la scuola dell’infanzia, pur non essendo obbligatoria, fa parte del “sistema nazionale di istruzione e formazione” sancito dalla legge 62/2000, secondo l’ottica della generalizzazione.

 

FEDERALISMO FISCALE/LEP

Una legge del 2009 (n. 49), così detta del federalismo fiscale, stabilisce che anche i suddetti servizi per l’infanzia, oltre agli altri gradi scolastici, rientrano tra le “funzioni fondamentali” della Repubblica, finanziabili interamente da parte dello Stato, sia tramite interventi diretti sulla fiscalità generale (“ciò che a tutti deve essere garantito da tutti deve essere finanziato”), sia come compartecipazione alle entrate fiscali da parte di Regioni ed Enti Locali (DPR 68/2011): l’IMU non sarebbe un’imposta comunale ? Allo Stato come indicato nella Costituzione la definizione per legge dei LEP. Rimane tuttavia aperto il dibattito su come devono essere definiti tali livelli, che non sono ovviamente quelli minimi ai quali i recenti governi hanno ridotto il sistema, da cui derivare poi i “costi standard”; per fare ciò e per monitorarne lo sviluppo occorre che risparmi e investimenti vengano concertati nella predetta ottica multilivello: così come c’è un patto per la salute, anche se le finalità sono diverse, sarebbe necessario un patto per l’educazione, anche per considerare la compatibilità finanziaria e vincolarne la destinazione: non palleggiare sui singoli provvedimenti.

Il linguaggio dei LEP dovrà servire non solo ad esplicitare gli elementi essenziali (imprescindibili) che vanno in ogni caso finanziati, ma anche a far convergere i punti di vista dei vari soggetti che operano per queste finalità sui territori all’interno delle scuole, degli enti locali e della società, per evitare che il superamento del centralismo provochi dispersione o distrazione di risorse.

 

LE PROFESSIONALITA’/LA RICERCA

Le ristrettezze ed i tagli al personale, la necessità di gestire con maggiore autonomia ed eclettismo l’offerta formativa, il ruolo della scuola e dei servizi educativi nell’intercettare il cambiamento e sostenere i bisogni degli alunni e del territorio, guardando anche agli esiti di apprendimento, dove il valore dei risultati finali è legato al valore del processo che ad essi conduce, hanno necessità di una riflessione a tutto campo sulle professionalità da impiegare e non solo sulle modalità di reclutamento.

Gli appalti e il popolo delle partite IVA affollano sempre di più uno scenario lasciato libero da un sempre minor numero di docenti assunti anche a livello precario. Forse è il caso di delimitare più il perimetro delle competenze professionali, anche in relazione al versante della sussidiarietà e dell’accreditamento di una pluralità di soggetti gestori, lasciando maggiore flessibilità alle modalità di assunzione.

Bisogna far leva su una preparazione iniziale dove la cultura pedagogica sia centrata sulle modalità di esercizio della professione; occorre andare oltre il monodosciplinarismo per intervenire su aree disciplinari che meglio si adattano ad una gestione culturale e didattica della complessità, attraversata sempre di più da tecnologie, strategie di organizzazione delle relazioni, ma anche dei saperi, dei valori di cittadinanza e di competenze professionali, nella prospettiva della long life learning.

Sarà necessario definire uno status nazionale, pubblico, ma la gestione del personale deve poter andare di pari passo con la programmazione territoriale dei vari servizi; la contrattazione quindi dovrà riguardare un orario di servizio unitario in cui la didattica possa dispiegarsi in modo flessibile, proprio per stare, come si è detto, tra la funzione universalistica della promozione culturale e la realtà sociale in cui si opera, che non faccia mai venire meno l’istanza della partecipazione e della coesione sociale.

L’organico funzionale di istituto dovrà consentire un utilizzo ottimale delle risorse ed un’azione professionale più autonoma per essere come “sistema pedagogico” in permanente sinergia con lo sviluppo del territorio a diversi livelli, in relazione alla rappresentanza che deve essere accordata alle autonomie scolastiche ed ai sistemi educativi territoriali.

Non si può più pensare ad un ritorno di dette professionalità ad una visione impiegatizia e per questo occorre che sia le leggi nazionali e regionali, sia le contrattazioni ai diversi livelli prevedano spazi e risorse per la loro formazione permanente obbligatoria, con riferimenti innanzitutto alle loro competenze non solo nell’erogazione ma anche nella ricerca ed elaborazione, a cominciare dalla capacità di documentare e riflettere sulla propria esperienza e comunicare in termini di progettualità e innovazione. C’è una funzione autonoma nei docenti riguardo alla ricerca su ciò che si fa e rispetto ai territori di riferimento, anche se è necessario sempre di più la collaborazione con università ed realtà specialistiche, oggi individuabili nella società, nel mondo del lavoro e negli stessi social network.

27 novembre Prova Preselettiva Concorso a Cattedre

In merito alla prova di preselezione del concorso a posti e cattedre per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I° e II° grado, il giorno 27 novembre 2012 il MIUR comunica:

  • sedi d’esame
  • calendario delle sessioni di esame
  • archivio completo dei quesiti della prova di preselezione
  • indicazioni sulle modalità di restituzione al candidato di copia della prova svolta

A partire dalla stessa data e fino alle ore 14,00 del 12 dicembre 2012, gli interessati a far parte delle commissioni giudicatrici, in ragione di quanto previsto da:

  • il D.M. n. 91 del 23/11/2012, relativo ai requisiti dei componenti delle commissioni giudicatrici
  • l’O.M. n. 92 del 23/11/2012, contenente le modalità per la presentazione delle domande a presidente e commissario, e le istruzione per la costituzione delle commissioni giudicatrici

potranno presentare domanda, esclusivamente tramite la procedura informatica Polis (Istanze On Line). Gli aspiranti appartenenti ai ruoli dei professori universitari utilizzeranno la procedura informatica del Consorzio interuniversitario CINECA.

 

Avviso 27 novembre 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico

OGGETTO: Concorso personale docente – D.D.G. n. 82 del 24 settembre 2012 – Prove preselettive

 

CALENDARIO DELLE PROVE PRESELETTIVE

A partire dalle ore 20.00, sarà disponibile sul sito del Ministero www.istruzione.it e sui siti degli Uffici Scolastici Regionali, l’elenco delle sedi delle sessioni e dei candidati alla prova preselettiva divisi per regione.

ARCHIVIO DEI QUESITI

A partire dalle ore 20.00, i candidati potranno prendere visione dell’archivio da cui saranno estratti i quesiti di cui al comma 2 dell’art. 5 del bando di concorso attraverso una procedura che permetterà nello stesso tempo anche di familiarizzare con le modalità con le quali si svolgerà la prova preselettiva. Il simulatore infatti riproduce, in 70 blocchi da 50 quesiti ognuno, le stesse modalità di funzionamento del software che sarà utilizzato nelle aule informatizzate destinate all’espletamento della prova preselettiva.
Il simulatore consente, altresì, a ciascun candidato di avere il riepilogo delle simulazioni già effettuate.
In data 29 novembre sul sito del Ministero www.istruzione.it sarà attivata una funzione che consentirà la segnalazione di eventuali osservazioni sui quesiti presenti nell’archivio.

MODALITA’ DI RESTITUZIONE AL CANDIDATO DI COPIA DELLA PROVA SVOLTA

Premesso che il risultato della prova preselettiva sarà visualizzabile direttamente sul personal computer una volta conclusa la prova medesima, a partire dal giorno 8 gennaio 2013 il candidato potrà acquisire la propria prova sostenuta in sede di esame, servendosi delle credenziali di accesso al sistema di Presentazione On Line delle Istanze (POLIS) già in suo possesso al seguente link http://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/

Per i candidati non registrati su Polis che hanno comunque sostenuto la prova preselettiva
Il candidato non registrato, qualora desideri visualizzare la propria prova preselettiva sostenuta in virtù di provvedimento giurisdizionale cautelare, dovrà necessariamente procedere ad effettuare la registrazione su POLIS al seguente link http://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/ improrogabilmente entro la data del 28.12.2012.

 

Rassegna Stampa 27 novembre 2012

 

IN PRIMO PIANO

Italia Oggi  del  27-11-2012
MONTI CEDE E SBLOCCA GLI SCATTI (A.Ricciardi) [solo_testo] pag. 33
la Repubblica  del  27-11-2012
LA RABBIA DEI DOCENTI PER LA FRASE DEL PREMIER “LA SCUOLA E’ AL COLLASSO” (C.Zunino) [solo_testo] pag. 12
Corriere della Sera  del  27-11-2012
LA SCUOLA E’ GIUSTA? PAESE AL TOP (C.Taglietti) [solo_testo] pag. 41
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  27-11-2012
OGGI ACCADRA’ – LA MIUR CONVEGNO INTERNAZIONALE SU CYBERBULLISMO E PREVENZIONE [solo_testo] pag. 16

MINISTRO

il Messaggero  del  27-11-2012
VERDI MUTI E LA POESIA DEL MARE (R.Sala) [solo_testo] pag. 27
Corriere della Sera – ed. Roma  del  27-11-2012
FONDI DEL MINISTERO ALL’IDI, PERQUISIZIONE DELLA FINANZA (I.Sacchettoni) [solo_testo] pag. 3

MINISTERO

Corriere della Sera  del  27-11-2012
MONTI E IL CASO DEI “PROF CONSERVATORI” (M.Iossa) [solo_testo] pag. 22
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
GLI “INSEGNANTI FANNULLONI” E GLI STEREOTIPI DURI A MORIRE (I.Bossi fedrigotti) [solo_testo] pag. 9
il Giornale  del  27-11-2012
IL PROFESSORE CHE BACCHETTA I PROFESSORI (C.Borghi aquilini) [solo_testo] pag. 11
il Manifesto  del  27-11-2012
SCUOLA VERITA’ IN GIOCO (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 16
Il Fatto Quotidiano  del  27-11-2012
IL PROFESSORE IN TIVU’: GLI INSEGNANTI SONO POCO COLLABORATIVI [solo_testo] pag. 10
Secolo d’Italia  del  27-11-2012
LA RABBIA DEGLI INSEGNANTI SU FACEBOOK CONTRO MONTI [solo_testo] pag. 2
la Repubblica  del  27-11-2012
IL RUOLO SOCIALE DEGLI INSEGNANTI (S.Fiori) [solo_testo] pag. 34
Corriere della Sera  del  27-11-2012
PIU’ IMPEGNO CONTRO L’ANALFABETISMO L’ISTRUZIONE NON E’ SOLO PER GLI UMANISTI (P.Di stefano) [solo_testo] pag. 42
Italia Oggi  del  27-11-2012
CONCORSO, CHE STRESS INFORMAZIONI A RATE (M.D’adamo) [solo_testo] pag. 36
Italia Oggi  del  27-11-2012
PIU’ AUTONOMIA PER RIPARTIRE (A.Cocozza) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  27-11-2012
BOCCIATE LE CLASSI DELLA GELMINI (G.Mantica) [solo_testo] pag. 35
Italia Oggi  del  27-11-2012
LE PENSIONI SONO CARTA STRACCIA (N.Mondelli) [solo_testo] pag. 36
Italia Oggi  del  27-11-2012
MANCA IL PROF DI SOSTEGNO, ECCO IL RISARCIMENTO (D.Ferrara) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  27-11-2012
CONFERMA SUL SOSTEGNO SE LA GRADUATORIA E’ ESAURITA (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 36
Italia Oggi  del  27-11-2012
LEZIONI PRIVATE, ECCO COME FARE (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 37
Italia Oggi  del  27-11-2012
UN MERCATO SENZA CRISI (E.Micucci) [solo_testo] pag. 37
Italia Oggi  del  27-11-2012
E LE RSU SI SALVANO DALLA DIETA FORZATA (C.Forte) [solo_testo] pag. 35
Italia Oggi  del  27-11-2012
PER OBAMA UN BRAVO PROF E’ UN INVESTIMENTO (G.Scancarello) [solo_testo] pag. 37
Avvenire  del  27-11-2012
“COSTRETTI A CHIUDERE SE CI IMPONGONO L’IMU” (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 13
Il Fatto Quotidiano  del  27-11-2012
IMU ALLA CHIESA, UN REGOLAMENTO PIENO DI IMBROGLI (M.Politi) [solo_testo] pag. 18
Avvenire – Ed. Milano/Lombardia  del  27-11-2012
STRANIERI, INTEGRAZIONE NELLA PARITARIE (C.Guerrini) [solo_testo] pag. 3
il Giorno – ed. Milano  del  27-11-2012
BUSTE TRASPARENTI E LEGGIBILI SUL CONCORSO DEI PRESIDI DISPOSTA UNA NUOVA PERIZIA (L.Salvi) [solo_testo] pag. 16
Corriere della Sera – ed. Roma  del  27-11-2012
IL PRESIDE DENUNCIA GLI STUDENTI (S.De santis/R.Frignani) [solo_testo] pag. 1
Italia Oggi  del  27-11-2012
STUDENTI IN PIAZZA CONTRO QUEL CHE RESTA DELLA RIFORMA APREA (M.D’adamo) [solo_testo] pag. 33
la Gazzetta dello Sport  del  27-11-2012
60 MILIONI DA SBLOCCARE STUDENTESCHI AI BOX (V.Piccioni) [solo_testo] pag. 35
Avvenire  del  27-11-2012
Int. a C.Landuzzi: “NELLE SCUOLE SPOT PER FAVORIRE IL GIOCO” (C.Dall’olio) [solo_testo] pag. 12
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  27-11-2012
“ABUSI A RIGNANO, BIMBI CONDIZIONATI DAI GENITORI” (M.Vincenzi) [solo_testo] pag. 8
la Repubblica  del  27-11-2012
“MIO FIGLIO DERISO, LA SCUOLA SAPEVA E HA TACIUTO” (C.Zunino) [solo_testo] pag. 18
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
PAPPAGALLO PROFESSORE INSEGNA LA TOLLERANZA (P.D’amico) [solo_testo] pag. 13
la Repubblica  del  27-11-2012
TOGA E TOCCO VIA DAGLI ATENEI LA TESI DI LAUREA DIVENTA MINI. (V.Schiavazzi) [solo_testo] pag. 31
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
ECCO LE WEB RADIO TUTTO L’ATENEO MINUTO PER MINUTO (I.Fantigrossi/I.fan.) [solo_testo] pag. 14
Corriere della Sera – ed. Milano  del  27-11-2012
BICOCCA, INGLESI A CACCIA DI INFERMIERI (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  27-11-2012
NEL PALERMITANO UN POLO PER LA RICERCA BIOMEDICA (N.Amadore/P.Pierotti) [solo_testo] pag. 46
Giornale di Sicilia  del  27-11-2012
MONTI A PALERMO, OGGI UNA VISITA-LAMPO (Gia.pi.) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera  del  27-11-2012
DINO, GENIO INFORMATICO CHE L’ITALIA HA PERDUTO (F.Cavalera) [solo_testo] pag. 22
L’Unita’  del  27-11-2012
LA MENTE ARTISTICA (A.D’ausilio) [solo_testo] pag. 21

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

il Sole 24 Ore  del  27-11-2012
PA, RIMBORSI PER I MAXI STIPENDI (D.Colombo) [solo_testo] pag. 9
il Sole 24 Ore  del  27-11-2012
OK AL DDL SUL BILANCIO: LEGGE DI STABILITA’ IN SENATO (M.mo.) [solo_testo] pag. 4
Italia Oggi  del  27-11-2012
ESODATI P.A., TUTELA RIGIDA (D.Cirioli) [solo_testo] pag. 28
la Stampa  del  27-11-2012
CROLLA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI L’ISTAT: SIAMO AI MINIMI DAL 1996 (R.e.) [solo_testo] pag. 15
Corriere della Sera  del  27-11-2012
ILVA, ALTRI ARRESTI. L’AZIENDA FERMA L’IMPIANTO (V.Piccolillo) [solo_testo] pag. 2/3
il Messaggero  del  27-11-2012
Int. a C.Clini: IL MINISTRO CLINI: LA PROCURA RESPONSABILE DEI RISCHI (C.Mercuri) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera  del  27-11-2012
L’INDUSTRIA CREATIVA E’ MICRO (E.Sassi) [solo_testo] pag. 38
il Messaggero  del  27-11-2012
ECCO LA TAVOLA DORIA (F.Isman) [solo_testo] pag. 23
Pubblico Giornale  del  27-11-2012
Int. a S.Settis: “SALVARE LA CULTURA SI DEVE: C’E’ SCRITTO NELLA COSTITUZIONE” (M.Filoni) [solo_testo] pag. 12/13
il Messaggero  del  27-11-2012
Int. a E.Malato: “DANTE, LA NUOVA SFIDA” (R.Minore) [solo_testo] pag. 25
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi 

Avviso 27 novembre 2012, Prot. n.1296

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Università, l’AFAM e la ricerca
Direzione generale per l’università lo studente ed il diritto allo studio universitario
Ufficio VIII

Al fine di offrire adeguata informativa agli studenti interessati e di permettere agli Atenei di procedere nella predisposizione delle opportune misure organizzative legate alle prove concorsuali a livello nazionale, si comunica che la data della prova di ammissione al corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia in lingua inglese, per l’anno accademico 2013-2014, è fissata per  il giorno 15 aprile 2013.

Le modalità ed i contenuti saranno definiti con successivo decreto.

Roma, 27 novembre 2012

Il Direttore Generale
f.to Dott. Daniele Livon

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 277

Sommario


LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 

MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 3 ottobre 2012, n. 202
Regolamento recante accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti tra il Ministero della salute, i medici ambulatoriali, specialisti e generici e le altre professionalita’ sanitarie – biologi, chimici e psicologi – operanti negli ambulatori direttamente gestiti dal Ministero della salute per l’assistenza sanitaria e medico-legale al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile. Validita’ 1° gennaio 2006-31 dicembre 2009. (12G0223)
Pag. 1

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

 

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
DECRETO 6 novembre 2012
Modalita’ di trasmissione e tipologia di informazioni che le regioni sono tenute a comunicare per la rendicontazione alla Commissione europea sulle ricerche e i lavori riguardanti la protezione, la gestione e l’utilizzazione delle specie di uccelli, di cui all’articolo 1 della direttiva 2009/147/CE. (12A12391)
Pag. 42
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 8 novembre 2012
Trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato incorporata nell’Agenzia delle dogane. (12A12396)
Pag. 43
DECRETO 8 novembre 2012
Trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie dell’Agenzia del territorio incorporata nell’Agenzia delle entrate. (12A12397)
Pag. 46
DECRETO 16 novembre 2012
Perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2012 e valore definitivo per l’anno 2011. (12A12528)
Pag. 50
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
DECRETO 15 novembre 2012
Proroga dei termini di decadenza per il compimento di taluni atti per il mancato funzionamento della sezione Lavoro del Tribunale di Firenze. (12A12414)
Pag. 51
MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 3 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Roman Elena-Paula Timis, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12254)
Pag. 51
DECRETO 4 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Sandu Gherghina Vlad, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12255)
Pag. 52
DECRETO 4 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Stetco Titiana, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12256)
Pag. 53
DECRETO 18 ottobre 2012
Rilascio di permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario «Mectin». (12A12387)
Pag. 53
DECRETO 18 ottobre 2012
Rilascio di permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario «Western 480». (12A12388)
Pag. 57
DECRETO 18 ottobre 2012
Rilascio di permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario «Victor 240 SC». (12A12389)
Pag. 59
DECRETO 25 ottobre 2012
Rilascio di permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario «Plover II». (12A12385)
Pag. 62
DECRETO 25 ottobre 2012
Rilascio di permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario «Verde Acrinatrina». (12A12386)
Pag. 64
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Chitiga Ion Iuliana Sorina, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12190)
Pag. 66
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Csurka Stefanca Ibolya Adriana, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12191)
Pag. 66
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Voicu Botis Raluca Ioana, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12192)
Pag. 67
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Rusu Mihaela, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di infermiere. (12A12193)
Pag. 68
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Puţ Raluca Andra, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di dottore in tecniche psicologiche. (12A12287)
Pag. 69
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Meniconi Asfura Liliette Andrea, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di psicologo. (12A12288)
Pag. 70
DECRETO 30 ottobre 2012
Riconoscimento, alla sig.ra Rachieru Gina, di titolo di studio estero abilitante all’esercizio in Italia della professione di dottore in tecniche psicologiche. (12A12289)
Pag. 71
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
DECRETO 6 novembre 2012
Proroga della designazione della Camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura di Viterbo, ad effettuare i controlli della denominazione di origine protetta «Castagna di Vallerano». (12A12413)
Pag. 72
DECRETO 7 novembre 2012
Conferma dell’incarico al Consorzio per la tutela del formaggio DOP Robiola di Roccaverano, a svolgere le funzioni di cui all’articolo 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526. (12A12383)
Pag. 72
DECRETO 8 novembre 2012
Iscrizione della denominazione «Ciliegia di Vignola» nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette. (12A12382)
Pag. 74
DECRETO 14 novembre 2012
Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio «Agro.biolab Laboratory S.r.l. Societa’ unipersonale», in Rutigliano al rilascio dei certificati di analisi nel settore oleicolo. (12A12399)
Pag. 75
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 17 ottobre 2012
Scioglimento della «Sud Edile – Cooperativa di produzione e lavoro a r.l.», in Quarto e nomina del commissario liquidatore. (12A12187)
Pag. 76
DECRETO 17 ottobre 2012
Proroga della gestione commissariale della «La Laboriosa soc. coop. a r.l.», in San Salvatore Telesino. (12A12188)
Pag. 77
DECRETO 17 ottobre 2012
Scioglimento della «Domocoop Societa’ Cooperativa», in Sassuolo e nomina del commissario liquidatore. (12A12189)
Pag. 77
DECRETO 9 novembre 2012
Emissione, nell’anno 2013, di francobolli appartenenti alle serie aventi come tematiche «Il Santo Natale», «Il turismo», «Il patrimonio artistico e culturale italiano», «Il folclore italiano», «Lo sport italiano», «Le istituzioni», «Made in Italy» e «Parchi, giardini ed orti botanici d’Italia». (12A12532)
Pag. 78
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 20 novembre 2012
Primi interventi urgenti di protezione civile conseguenti all’evento sismico che il 26 ottobre 2012 ha colpito alcuni comuni del territorio delle province di Cosenza e Potenza. (Ordinanza n. 25). (12A12539)
Pag. 79

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

 

AGENZIA DEL DEMANIO
DECRETO 20 novembre 2012
Rettifica del decreto n. 42207 del 30 dicembre 2004, relativo a beni immobili di proprieta’ dello Stato. (12A12398)
Pag. 81
AGENZIA DEL TERRITORIO
PROVVEDIMENTO 15 novembre 2012
Accertamento del periodo di mancato funzionamento dell’Ufficio provinciale di Sondrio. (12A12531)
Pag. 82
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
DETERMINA 14 novembre 2012
Modifica alla Nota 13 di cui alla determina n. 163 del 15 luglio 2011. (Determina n. STDG 2049.P) (12A12365)
Pag. 83
AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
DELIBERA 14 novembre 2012
Correzione di un errore materiale dell’articolo 4 del regolamento concernente l’organizzazione e il funzionamento dell’Autorita’. (Delibera n. 549/12/CONS). (12A12540)
Pag. 99
CONSIGLIO DI PRESIDENZA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA
DELIBERA 15 maggio 2012
Modifiche al Regolamento interno di amministrazione e contabilita’. (Delibera n. 808/2012). (12A12392)
Pag. 100
DELIBERA 13 novembre 2012
Modifiche al Regolamento interno di amministrazione e contabilita’. (Delibera n. 2267/2012). (12A12393)
Pag. 100

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Ramipril Dorom». (12A12364)
Pag. 101
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Atenololo Actavis». (12A12366)
Pag. 101
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Norfloxacina Actavis». (12A12367)
Pag. 101
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Captopril Aurobindo». (12A12368)
Pag. 101
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Pravastatina Sandoz». (12A12369)
Pag. 101
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Lyogem». (12A12370)
Pag. 104
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Citalopram Sandoz». (12A12371)
Pag. 105
COMUNICATO
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Losartan Idroclorotiazide Ratiopharm» . (12A12415)
Pag. 106
COMUNICATO
Comunicato concernente l’integrazione dell’elenco di medicinali non coperti da brevetto. (12A12529)
Pag. 107
COMUNICATO
Sospensione dell’autorizzazione alla produzione di medicinali per uso umano, rilasciata alla societa’ GAMBRO DASCO s.p.a. (12A12530)
Pag. 108
AGENZIA SPAZIALE ITALIANA
COMUNICATO
Avviso relativo alla pubblicazione del «Regolamento di amministrazione» (12A12454)
Pag. 108
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
COMUNICATO
Domanda di registrazione della denominazione «SKLANDRAUSIS» (12A12390)
Pag. 108

SUPPLEMENTI ORDINARI

 

MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 15 novembre 2012
Attuazione delle disposizioni dell’articolo 32, comma 1, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sulla vendita dei medicinali previsti dall’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 21 dicembre 1993, n. 537. Decreto sostitutivo del decreto ministeriale 18 aprile 2012. (12A12450)   (Suppl. Ordinario n. 204)