FLASH MOB a Torino: LA SCOMPARSA DELLE RETRIBUZIONI

Oggi 24 dicembre  alle 16 ci sarà un FLASH MOB a Torino in Piazza Palazzo di Città.

Il tema sarà: LA SCOMPARSA DELLE RETRIBUZIONI

Parteciperanno:

1. lavoratori e lavoratrici delle cooperative che non ricevono la tredicesima e lo stipendio;
2. precari della scuola che non ricevono da tre mesi, se non di più, lo stipendio;
3. precari del comune licenziati o esternalizzati;
4. TUTTI COLORO CHE SONO SOLIDALI CION I FATTI E NON CON LE CHIACCHIERE CON CHI SUBISCE QUESTE SITUAZIONI VERGOGNOSE

Per la Confederazione Unitaria di Base
Alessandro Zanetti

Auguri e sempre al vostro fianco: il ministro scrive al popolo dell’istruzione

da Tecnica della Scuola

Auguri e sempre al vostro fianco: il ministro scrive al popolo dell’istruzione
Auguri a tutti, scrive il ministro, nel corso del mandato ce l’ho messa tutta per migliorare l’istruzione, ma… . Nel confermare la stima nei confronti di tutto il personale ci tiene pure a fare il bilancio della sua azione di governo: tante le cose realizzate.
Cari colleghi professori, ricercatori e personale scolastico dell’università e del ministero, care famiglie, carissimi studenti, desidero innanzitutto farvi i miei migliori auguri affinché le vostre feste siano serene e felici, e lo sia altrettanto il prossimo anno. Considero un vero privilegio aver trascorso con voi questo anno di lavoro e di comune impegno. Ho imparato tanto. Nonostante infatti tutta la mia vita si sia svolta nella scuola e nella formazione – per la mia professione, il mio ruolo di marito e di padre di tre figli – la responsabilità di fare il ministro in un momento così difficile per il nostro Paese è stata per me un’occasione unica per sentire quanto valore, orgoglio, professionalità, forza e risorse voi offriate all’Italia, giorno per giorno con il vostro impegno e fatica.
Occorre però riconoscere, e me ne assumo per intero tutta la responsabilità politica e morale, che nonostante i miei sinceri sforzi non sempre questo impegno è stato capito, raramente è stato valorizzato, quasi mai ha rappresentato una priorità per il Paese e le sue classi dirigenti. Basti pensare al mancato stanziamento di 300 milioni per il fondo di finanziamento ordinario delle università, un errore strategico che pregiudica il funzionamento dell’intero sistema della formazione superiore. Oppure ricordare come anche quest’anno si sia ritenuto di chiedere alla scuola, nonostante i tagli e le carenze di risorse e investimenti subiti negli ultimi anni, una riduzione delle risorse complessive.
A questa richiesta, che implicitamente sottintendeva purtroppo un mancato riconoscimento della centralità della scuola italiana nell’agenda politica dell’Italia, ho cercato di dare una risposta – purtroppo obbligata – che almeno prefigurasse un cammino di riforma del modello di insegnamento attuale, con tutte le difficoltà e le inevitabili incomprensioni, suscitate anche dal fatto che lo si doveva fare senza investimenti.
Forse ciò era quasi impossibile da evitare, viste le condizioni dell’Italia quando il governo un anno fa ha cominciato a lavorare. Ciononostante, questa ultima questione, come altre – a partire dalla necessità di una riforma della struttura organizzativa della ricerca nazionale – rimangono aperte e saranno necessariamente affrontate da chi mi seguirà in questa delicata funzione.
In particolare, penso all’edilizia scolastica, un patrimonio bisognoso di urgenti cure e ristrutturazioni, necessarie per assicurare una sicurezza e un agio ai nostri studenti che non possono venire da una pur necessaria modernizzazione e innovazione della didattica.
Il mio augurio a voi di serene festività coincide quest’anno con la conclusione del pieno mandato ministeriale e l’apertura di una fase di ordinaria amministrazione, nella quale vi assicuro lavorerò con la stessa energia e impegno dell’anno appena trascorso. Questo passaggio inevitabilmente mi spinge a tracciare un bilancio.
Come avete letto, non solo non ho voluto evitarlo, ma per serietà ho inteso farlo cominciando dalle ombre e dalle questioni irrisolte, perché la soddisfazione piena e auto assolutoria non può essere mai parte di un incarico civile, inteso come missione e progetto verso il futuro. Avere a cuore lo Stato e il bene pubblico significa infatti, per un sabaudo come me, guardare prima a ciò che rimane da fare piuttosto che alle cose fatte.
Ciò nondimeno, quest’anno abbiamo insieme realizzato molte cose che rimangono e costituiscono eredità e modello non solo per il sistema della formazione, ma per tutta la pubblica amministrazione:
penso innanzitutto al concorso per nuovi insegnanti, il cui avvio senza macchia e senza problemi costituisce non solo un esempio di rispetto della legge e delle pari opportunità per tutti, ma anche un modello di efficienza e di processo esemplare per tutta la pubblica amministrazione dello Stato. Un successo il cui terreno è stato anticipato dal buon esito dell’entrata in vigore del plico telematico negli esami di Stato. Penso anche allo straordinario e meticoloso lavoro di riprogettazione di tutto il sistema di bandi della ricerca, per farne un volano di sviluppo e un moltiplicatore di risorse, invertendo quella tendenza alla dispersione che oggi vede l’Italia ottenere solo 60 centesimi per ogni euro versato all’Ue, a fronte dell’euro e mezzo circa di paesi come Gran Bretagna, Belgio e Austria; ed infine all’avvio del nuovo sistema universitario, con il definitivo varo del sistema dell’abilitazione nazionale.
Abbiamo tutti lavorato duramente. Le nostre fatiche acquistano un senso speciale perché sono per lo più rivolte a voi studenti e ai nostri figli e nipoti. Questo senso del futuro è una bussola di cui il Paese non può privarsi senza correre il rischio di smarrirsi.
Il mio augurio per il prossimo anno è dunque quello che esso venga compreso e raccolto da chi viene dopo di noi. Anche su questo, potrete contare su di me.
Buone feste e buon anno a tutti voi
Francesco Profumo

Concorso e assunzioni Ata, i chiarimenti dopo l’Epifania

da Tecnica della Scuola

Concorso e assunzioni Ata, i chiarimenti dopo l’Epifania
di A.G.
Qualche giorno fa i Precari Uniti contro i Tagli hanno scritto al capo dipartimento, Lucrezia Stellacci, come indicato dal ministro Profumo, per avere lumi su delle affermazioni dello stesso responsabile del Miur. Tra cui quella che il concorso a cattedra sarebbe stato bandito solo nelle classi di concorso e regioni prive di abilitati. La risposta: sono fuori sede fino al 7 gennaio, inviate un’e-mail.
Sono fuori sede fino al 7 gennaio 2013. Le richieste di informazioni inerenti il concorso e le immissioni in ruolo degli ATA dovranno essere inviate all’indirizzo: urp@istruzione.it”. È un risposta sintetica quella fornita dalla dottoressa Lucreazia Stellacci, capo dipartimento del Miur, al gruppo di docenti “Precari Uniti contro i Tagli” che nei giorni scorsi avevano aderito all’invito del ministro Profumo – espresso durante la video chat andata in onda al TG1 20 dicembre – di inviare proprio all’alto dirigente del Miur eventuali richieste sulle mancate immissioni in ruolo del personale Ata.
Il rinvio della Stellacci, che di fatto procrastina il chiarimento a dopo le festività natalizie, non piacerà ai precari. I quali nella lettera sottolineavano scarsa considerazione per delle recenti dichiarazioni di Profumo. E facevano intendere di avere una certa fretta nel conoscere come stanno effettivamente le cose.
“Il Ministro afferma erroneamente per ben due volte – hanno scritto i Precari Uniti contro i Tagli – che al concorso inizialmente non erano stati ammessi i non abilitati, ma che questi hanno potuto partecipare alla preselezione grazie ad un ricorso. Successivamente afferma anche, sempre erroneamente, che il concorso è stato bandito solo in classi di concorso e regioni in cui non sono presenti abilitati (cioè in c.d.c. esaurite). Da dove nascono affermazioni simili? Dall’ignoranza del Ministro oppure da una strumentalizzazione dei media? E’ stato dichiarato il falso e Lei lo sa bene quanto noi precari”.
I precari ricordano che il concorso “è stato bandito su classi di concorso in Regioni in cui risultano esuberi: Campania, Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia. Regioni che sono state a suo tempo già abbondantemente massacrate dai tagli, le cui graduatorie ad esaurimento sono infinite, inesauribili; ci sono addirittura ancora le graduatorie di merito (del concorso del ’99 e in alcuni casi anche del ’90) e gli esuberi dei docenti di ruolo. E il concorso era aperto ai non abilitati di tutte queste c.d.c., come risulta dal bando. Perché – chiedono pubblicamente – dire il falso, perché affermare il contrario quando esistono dati e tabelle da voi stessi pubblicati?”.
Nella lettera, i precari si rivolgono quindi all’ex responsabile dell’Usr della Puglia con toni decisi. “Ci illumini, Dott.ssa Stellacci perché altrimenti non capiamo come mai ci siano così tanti insegnanti precari della scuola in attesa di stabilizzazione. I dati sulle graduatorie e sui posti messi in bando dal concorso sono accessibili da chiunque, non sono segrete ma pubbliche, vogliamo mettere a confronto tali dati? Vogliamo dare una smentita a ciò che il ministro Profumo ha asserito con tanto candore?”.
E ancora: “Indignati? Offesi? Sì!”. Prima di chiudere, i precari, “in nome della trasparenza”, hanno anche chiesto che siano rese pubbliche, “in tempi brevi, le effettive disponibilità per Provincia e non per Regione” del concorso a cattedra.
Nessuna risposta, almeno sino all’Epifania, nemmeno per quanto riguarda i tempi di assunzione dei circa 5.400 precari Ata che attendono dalla scorsa estate e per i quali nelle ultime settimane hanno fatto pressioni anche i sindacati della scuola, in particolare la Flc-Cgil e l’Anief.

Concorso, il numero degli esclusi potrebbe salire

da Tecnica della Scuola

Concorso, il numero degli esclusi potrebbe salire
di Alessandro Giuliani
Tra assenti alle preselettive e non idonei se ne contano già 240mila: i tre quarti dei candidati iniziali! Ora però anche i laureati prima del 2002-2004, pur avendo ottenuto da 35 punti in su, se non hanno fatto ricorso al Tar riceveranno nei prossimi giorni la notifica di esclusione. A meno che non facciano ora ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
La selezione per il concorso a cattedra si è rivelata più spietata del previsto: a seguito dei risultati delle prove preselettive sono rimasti esclusi, infatti, 175.815 dei 264.423 che hanno svolto la verifica. Se a questi aggiungiamo i 63.375 che non si sono presentati, il numero di candidati che non potranno svolgere le prove scritte, in programma a gennaio, sfiora quota 240mila. Considerando i 327.798 aspiranti docenti che hanno fatto domanda, le preselettive sono sicuramente servite a centrare lo scopo iniziale: tenere lontani dalle prove vere e proprie ben tre candidati su quattro iniziali.

Più di qualcuno ha detto che si è esagerato, proponendo dei test preselettivi davvero ostici. Il ministro Profumo ha invece parlato, riferendosi all’ausilio della rete informatica per realizzare le verifiche, di “primo passo verso la modernizzazione” e di modalità da esportare anche in altri settori delle pubblica amministrazione, visto che “chi ha studiato ha ottenuto ottimi risultati”.
Impossibile capire chi ha ragione. Di sicuro, però, la selezione non è certamente finita. Dalle risultanze delle prove successive dovranno infatti scaturire gli 11.542 vincitori. Che significa escludere ancora più o meno un candidato ogni otto ammessi. O forse anche meno. Visto che gli Usr nei giorni a cavallo delle festività natalizie avranno il compito di verificare i titoli di accesso. E poiché, a quanto sembra, vi sono diversi candidati che hanno svolto le prove pur avendo superato la soglia, posta dal Miur tra il 2002 ed il 2004, che intendeva discernere i titoli utili all’accesso al concorso da quelli ritenuti non utili, c’è da aspettarsi che il numero di esclusi possa anche crescere.
Questa possibilità è stata messa in evidenza in queste ore dall’Anief: il sindacato autonomo, dopo aver deciso da qualche giorno di difendere il diritto a proseguire le prove per coloro che hanno conseguito un punteggio tra 30-34,5/50, stavolta annuncia di voler tutelare i diritti dei “moltissimi” candidati prof che hanno partecipato con successo alle preselettive, pur essendosi laureati prima della fatidica soglia. L’Anief ricorda che tutti quelli che sono approdati alle preselettive in questa situazione senza fare ricorso al Tar del Lazio, è praticamente scontato “che riceveranno nei prossimi giorni la notifica di esclusione”.
Su di loro “pende adesso la spada di Damocle dell’esclusione per mancanza dei requisiti d’accesso previsti. Per evitare la loro esclusione, Anief riapre i termini di adesione proponendo un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (i cui termini di scadenza sono di 120 giorni dall’emanazione del bando), al fine di consentire a questi candidati di poter prendere parte alle prove scritte”.

La C.M. n. 98/2012 è indirizzata “agli uffici scolastici regionali e ai Ds”. Spetta a loro la gestione delle istanze di pensione (Terza parte)

da Tecnica della Scuola

La C.M. n. 98/2012 è indirizzata “agli uffici scolastici regionali e ai Ds”. Spetta a loro la gestione delle istanze di pensione (Terza parte)
di Giovanni Sicali
Come negli anni precedenti, gli Uffici scolastici territoriali utilizzano il Sidi per predisporre i prospetti dati di pensione destinati alle competenti sedi Inps- gestione ex Inpdap per la liquidazione del trattamento pensionistico. La funzione Sidi per la predisposizione dei prospetti accederà alla banca dati Polis per recepire le informazioni contenute nelle domande
1^ parte
2^ parte

Si rende necessaria l’emissione di un provvedimento formale nel caso in cui le autorità competenti abbiano comunicato agli interessati (entro il 25 febbraio c.a.) l’eventuale rifiuto o ritardo nell’accoglimento della domanda di dimissioni per provvedimento disciplinare in corso. Nella domanda di cessazione dal servizio gli interessati devono, preventivamente dichiarare la volontà di cessare o di permanere in servizio nel caso che sia accertata l’eventuale mancanza dei requisiti pensionistici. Di ciò sarà data in ogni caso informazione al dipendente da parte della segreteria scolastica o l’ufficio scolastico.
Le domande di pensione devono essere inviate direttamente all’Ente Previdenziale, esclusivamente attraverso tre modalità, le uniche valide ai fini dell’accesso alla prestazione pensionistica:

1) Presentazione della domanda on-line accedendo al sito dell’Istituto, previa registrazione.
2) Presentazione della domanda tramite contact center Integrato (n. 803164)
3) Presentazione telematica della domanda attraverso l’assistenza gratuita del patronato.

Per la valutazione delle istanze di permanenza in servizio, sarà considerata, con particolare attenzione, la capienza della classe di concorso, posto o profilo di appartenenza, non solo per evitare esuberi, ma anche nell’ottica di non vanificare le aspettative occupazionali del personale precario. Anche per i DS le istanze di trattenimento devono essere valutate sia in relazione ad eventuali situazioni di esubero determinate dal processo di dimensionamento della rete scolastica che all’esigenza di mantenere la disponibilità dei posti per le immissioni in ruolo dei nuovi DS in seguito al superamento dei concorsi. Al fine della concessione della proroga della permanenza in servizio, accanto alla valutazione dell’esperienza professionale acquisita dal richiedente in specifici ambiti, vengono privilegiati coloro che hanno minor numero di anni di anzianità di servizio rispetto a quelli con almeno 35. Tale tipologia di istanza può essere presentata da coloro che (avendo maturato i requisiti per il diritto a pensione entro il 31/12/2011) compiono 65 anni di età entro il 31 agosto 2013 e da coloro che raggiungono 66 anni e 3 mesi di età al 31 agosto 2013 negli altri casi. In particolare, nel 2013 potranno chiedere la permanenza in servizio i soli soggetti che compiendo 66 anni e tre mesi di età entro il 31 agosto 2013 non sono in possesso di 20 anni di anzianità contributiva entro tale data.
Come chiarito dalla circolare del Dipartimento della Funzione pubblica, la risoluzione del rapporto di lavoro al compimento dei 40 anni di anzianità contributiva, previo preavviso di sei mesi, può operare solo nei confronti di coloro che hanno maturato i requisiti per il diritto a pensione entro il 31/12/2011. L’Amministrazione può altresì procedere alla risoluzione unilaterale del contratto al compimento, entro il 31 agosto 2013, dell’anzianità contributiva di 41 anni e 5 mesi per le donne o 42 anni e 5 mesi per gli uomini. In tale ultima ipotesi, poiché la norma sulla pensione anticipata prevede la possibilità di una penalizzazione nel trattamento per i dipendenti che sono in possesso di una età inferiore ai 62 anni, le amministrazioni non eserciteranno la risoluzione nei confronti dei soggetti per i quali potrebbe operare la penalizzazione legale. Si ricorda inoltre che, per legge, i periodi di riscatto, eventualmente richiesti, contribuiscono al raggiungimento dei requisiti contributivi nella sola ipotesi che siano già stati accettati i relativi provvedimenti.
Pensionamenti d’ufficio per età. Sono dimessi dal servizio d’ufficio quanti maturano entro il 31 agosto 2013 i 65 anni, se al 31/12/2013 hanno i requisiti per la pensione; a meno che non abbiano chiesto e ottenuto la proroga di due anni oppure fino a max 70 anni. Pertanto nel 2013 sono interessati:
(A) il personale maschile nato dall’1/9/1947 al 31/8/1948 che ha maturato al 31/12/2011 una anzianità contributiva di 35 anni in quanto al 31/12/11 aveva maturato quota 96;
(B) il personale femminile nato dall’1/9/1947 al 31/8/1948 che ha maturato al 31/12/2011 20 anni di anzianità contributiva ovvero 15 anni nelle situazioni previste dal D.L. n. 503/92, in quanto al 31/12/2011 aveva maturato, unitamente al requisito dei 61 anni, la pensione di vecchiaia;
(C) indipendentemente dal servizio, il personale che al 31/8/2013 compie anni 66 e mesi 3.
Pensionamenti d’ufficio per servizio. Sono dimessi dal servizio d’ufficio, con comunicazione scritta entro il 25 febbraio 2013, coloro che al 31 agosto 2013 maturano:se maschi: 42 anni e 5 mesi;se donne: 41 anni e 5 mesi.
Tre annotazioni critiche alla C.M. n. 98/2012:
• A pag 3 in alto è scritto che “La pensione anticipata (…) potrà conseguirsi (…) senza operare alcun arrotondamento”. Ma il non-arrotondamento costituisce una novità rispetto all’analoga precedente C.M. n. 23/2012. Finora è stato esplicitato il non-arrotondamento solo nel determinare le quote con la somma di età e di anzianità. Riteniamo che non sia sufficiente una circolare per estendere il principio del non-arrotondamento. Non risulta che la norma che stabilisce l’arrotondamento dell’anzianità pensionistica in anni e mesi sia stata abrogata. Pertanto se una docente che ha 41 anni, 4 mesi e 16 giorni al 31/12/2013 (a mio parere e contrariamente alla C.M.) può andare in pensioni in quanto 16 giorni si arrotondano ad 1 mese.
• A pag. 6 in basso si legge “Come chiarito dalla circolare del DFP, la risoluzione del rapporto di lavoro al compimento dei 40 anni di anzianità contributiva, previo preavviso di sei mesi, può operare solo nei confronti di coloro che hanno maturato i requisiti per il diritto a pensione entro il 31/12/2011”. Ma nella circolare in questione questo concetto non è esplicitato in modo chiaro. Significherebbe che chi aveva maturato la quota 96 al 31/12/2011 e successivamente (ad esempio nel 2013) matura i 40 anni di servizio al 31 agosto (non al 31 dicembre) può essere dimissionato d’ufficio entro il 25 febbraio? E’ ben strano!
• Oltre la metà di pag. 5 si tratta della concessione della proroga per la permanenza in servizio e accanto alla valutazione dell’esperienza professionale acquisita dal richiedente in specifici ambiti, è detto che è opportuno privilegiare coloro che hanno minor numero di anni di anzianità di servizio rispetto a coloro che ne abbiano almeno 35. Non è chiaro però a quale ufficio (Usr, Usp, al Ds?) spetti, per competenza, la concessione della proroga oltre i 65 anni o oltre i 66 anni e 3 mesi.
In conclusione, nel rispetto della legge di riforma Fornero, l’Ufficio competente: deve concedere il trattenimento, fino a 70 anni, al personale in esubero se esistono le motivazioni (per es. maturare il minimo per la pensione); deve comunicare la cessazione automatica per vecchiaia tranne che sia chiesta e ottenuta la proroga di due anni o il trattenimento fino a 70 anni; deve escludere qualsiasi proroga e deroga alla cessazione d’ufficio per anzianità (anticipata) quando la documentazione è completa e in regola (riscatti, computi, assenza di penalizzazioni per l’età ecc).

Uno spiraglio per “Quota 96”: per il CdS competente è la Corte dei conti

da Tecnica della Scuola

Uno spiraglio per “Quota 96”: per il CdS competente è la Corte dei conti
di Pasquale Almirante
Il Consiglio di Stato ha stabilito, con sentenza registrata il 21/12/2012, che competente per decidere del pensionamento di quel personale della scuola tralasciato dalla legge Fornero deve essere la Corte dei conti della giurisdizione regionale del Lazio. Entro 3 mesi dovrà pronunciarsi.
“Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, sezione VI, accoglie l’appello incidentale e rigetta quello principale (r.g.n. 6244/2012), riforma l’impugnata sentenza e dichiara sussistente la giurisdizione della Corte dei conti, sezione giurisdizionale del Lazio, Roma, dinanzi alla quale il giudizio potrà essere riassunto entro il termine perentorio di tre mesi, decorrenti dall’avvenuta notificazione o comunicazione della presente sentenza, salvi gli effetti della translatio iudicii.
Oneri processuali compensati per il doppio grado di giudizio.
Ordina che la pubblica amministrazione dia esecuzione alla presente sentenza.”
Una nuova vittoria, seppure ancora parziale, del personale della scuola appartenente alla “Quota 96” che con questa sentenza vede aprirsi la possibilità di concentrare presso un unico giudice la stranissima quanto incomprensibile questione aperta dalla legge sulle pensione voluta dal ministro Fornero che non ha tenuto conto della specificità della scuola e delle sue rigidità didattiche.
Con risoluzione per lo più draconiana, la legge Fornero ha bloccato tutti i benefici della precedente disposizione sulla quiescenza al 31/12/ 2011, tralasciando di prendere in considerazione il personale della scuola che maturava il diritto al 31 agosto del 2012 in quanto bloccato da quest’unica finestra di uscita.
Gli immediati ricorsi al Tar del Lazio del comitato civico “Quota 96”, avviati in contemporanea anche da alcuni sindacati, hanno avuto il solo effetto di demandare al giudice del lavoro per ciascuna provincia la decisione, senza tralasciare tuttavia, come ha specificato l’avvocato dei ricorrenti, di investire nello stesso tempo con un appello anche il Consiglio di Stato che si è appunto pronunciato riconoscendo alla Corte dei Conti del Lazio il diritto di pronunciarsi sulla materia.
Questo significa pure che tutte le istanze presentate negli uffici periferici faranno capo a Roma e significa pure che il Consiglio di Stato ha visto del “fumus” nella intera faccenda, così come del resto anche un illustre giudice come Imposimato aveva illustrato.
Esponenti del comitato “Quota 96” hanno pure denunciato, nel loro sito Facebook, come sia stato calpestato impunemente, con la legge Fornero, il principio del diritto acquisto che però qualche esponente politico ha preteso debba applicarsi, con una manovra emendativa sotterranea, ad altri gruppi di potere assai vicini alla casta.
Ma hanno pure sottolineato che il Governo, con decisione strabica, abbia consentito ai sovra numerai della scuola di andare in pensione il 1° settembre 2013, se entro quella data avessero maturato quegli stessi requisiti che però si negano con caparbia asperità al personale della “Quota 96” che ne è già in possesso e che vuole togliere il disturbo.

I provvedimenti fatti per la scuola nella XVI legislatura: riassunto per gli addetti

da Tecnica della Scuola

I provvedimenti fatti per la scuola nella XVI legislatura: riassunto per gli addetti
di Lucio Ficara

Ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sciolto le camere a seguito delle dimissioni del Governo Monti, preparando il terreno per le elezioni politiche. Così è finita ufficialmente la XVI legislatura. Ma cosa è successo nell’arco di questi anni tra i labirinti e le giravolte della scuola? Un breve riassunto in attesa del nuovo Governo e del nuovo ministro
Legislatura che era iniziata il 29 aprile 2008 con l’accettazione da parte di Berlusconi dell’incarico di formare il governo, che sarebbe dovuto arrivare, visto i grandi numeri della maggioranza che lo supportava, a fine della legislatura. Gli ultimi 13 mesi di legislatura hanno registrato le urgenti dimissioni del governo Berlusconi e il contemporaneo insediamento a palazzo Chigi di Monti, che attraverso un governo tecnico, denominato il “governo dei professori” ha portato a termine la XVI legislatura. Quali sono stati i provvedimenti fatti per la scuola in questa legislatura? Ci sembra utile, come memoria storica, ricordare quali politiche hanno interessato il mondo dell’istruzione, anche per verificare se la prossima legislatura sarà in continuità con la precedente oppure in netta discontinuità. Per dovere di cronaca, bisogna anche dire che la XVI legislatura ha visto governare la scuola da due ministri.
Il primo ministro nominato dal governo Berlusconi è stato l’on. Maria Stella Gelmini, che ha diretto il ministero di viale Trastevere dal maggio 2008 a novembre 2011, di seguito è stato nominato dal Presidente del Consiglio Mario Monti, il Prof. Francesco Profumo, che fino ad ieri è stato ministro dell’Istruzione. Da più parti si è detto che la staffetta Gelmini-Profumo si è passato il testimone con sincronismo e all’insegna della più invidiabile continuità.
Cerchiamo di ripercorrere le fasi politiche essenziali che hanno interessato il mondo dell’Istruzione in questi 5 anni di legislatura.
Il primo provvedimento preso dalla ministra Gelmini è quello contenuto in particolare all’art. 64 della legge n. 133/2008. Questa legge fortemente voluta dal ministro dell’economia Tremonti, ha ridotto gli investimenti per la scuola pubblica di 8 miliardi di euro. L’art.16 della L. 133/2008, permette la trasformazione in fondazioni delle Università, l’art. 17 della stessa legge sopprime la fondazione dell’IRI e devolve tutti i proventi ad un’altra fondazione denominata Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia. L’art. 64 della legge n. 133/2008, dà un colpo mortale alla scuola pubblica per i successivi tre anni.
Questo articolo si occupa delle disposizioni in materia di organizzazione scolastica, si parla di incrementare, gradualmente, di un punto il rapporto alunni/docente, da realizzare comunque entro l’anno scolastico 2011/2012, disposizione che ha generato le cosiddette “classi pollaio”, si parla di riduzione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata), in modo da conseguire, nel triennio 2009-2011 una riduzione complessiva del 17 per cento della consistenza numerica della dotazione organica determinata per l’anno scolastico 2007/2008, si parla di razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti. In buona sostanza la ratio di questa legge per la scuola è ottimamente sintetizzata dal comma 6 dell’art. 64, che evidenzia la speciosità di fare cassa e non di riformare adeguatamente il sistema scolastico italiano. Infatti nel comma 6 dell’art. 64 c’è scritto: devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012. Anche il sostegno a favore dei più deboli ha dovuto contribuire al “risanamento” del Paese. Nel 2008/2009, 175.778 alunni disabili potevano contare sul supporto di 90.026 insegnanti di sostegno, con un rapporto di 1,95 alunni per docente di sostegno, mentre nel 2011 prima che la Gelmini si dimettesse dal ruolo di ministro, 198.672 alunni disabili vengono supportati da 97.636 insegnanti specializzati, con un indice di rapporto alunni/docenti che per la prima volta supera la soglia dei due alunni per docente.
Partendo dalla legge 133/2008, si è avviata fattivamente ed a tappe forzate la riforma Gelmini che è proseguita con la legge n. 169/2008, il cui scopo principale è quello di riformare l’intero sistema scolastico italiano. Oggi ci troviamo già al terzo anno di attuazione della riforma, con curricoli orari più snelli ed un tempo scuola fortemente ridotto. La norma che prevedeva, a partire dal 2011, che i docenti migliori in via sperimentale in alcune scuole potessero ricevere un bonus di massimo €7.000 come premio produttività è stata preclusa dalla finanziaria 2010 d.l. n. 78/2010, convertito in legge 122 30/7/2010. La XVI legislatura rimarrà anche famosa, per il costante tentativo di invadere il terreno dei patti contrattuali vigenti, sottoscritti e indirizzati all’Aran. Ricordiamo il caso più eclatante e controverso, che è quello della legge n. 150/2009, che a dire di alcuni, ma non di tutti, escluderebbe dalla contrattazione integrativa una parte dell’art. 6 del CCNL 2006-2009. In particolare, escluderebbe le materie di cui alle lettere da h) ad m) elencate nell´art. 6 CCNL ritenute di competenza esclusiva della parte datoriale e declassate a materie di informazione preventiva, secondo un´interpretazione unilaterale ed erronea riguardante la presunta inapplicabilità del vigente contratto, in seguito all´emanazione della legge Brunetta.
Un altro provvedimento attuato sotto l’egida del ministero Gelmini è quello indicato nella legge 122/2010 all’art.9 comma 23 , che blocca per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. Una norma vergognosa e anti costituzionale, passata senza alcuna resistenza da parte dell’ex Ministro Gelmini. Non possiamo scordare il tentativo, poi naufragato per pura opportunità elettorale, di portare avanti la legge Aprea sulla riforma degli organi collegiali, che avrebbe introdotto nella scuola pubblica una mentalità tipica delle aziende private. Nel novembre 2011 il passaggio di testimone dalla Gelmini si passa a Francesco Profumo. In che stato trova la scuola italiana il nuovo ministro tecnico dell’istruzione? Classi strapiene al limite della sicurezza, servizio scolastico assottigliato al minimo e taglio delle cattedre, edilizia scolastica fuori controllo, si parla di un edificio scolastico su due non a norma, personale Ata ridotto all’osso, l’aumento esponenziale delle reggenze da parte di Ds e Dsga , costretti a fare la spola fra più scuole. Ecco l’eredità che l’ex ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, lascia al neoministro per l’istruzione Francesco Profumo.
La speranza era quella, che un ministro tecnico, facente parte di una squadra di professori, desse un forte segno di discontinuità rispetto il disastro politico dell’ultimo triennio. Invece la delusione è stata forte, perché riuscire a fare peggio della Gelmini, francamente era impossibile. Ma cosa ha fatto il ministro Profumo nell’ultimo anno di legislatura? Ha mantenuto tutti i provvedimenti presi dal suo predecessore ed ha rincarato la dose, fino ad arrivare a proporre l’aumento dell’orario di servizio da 18 a 24 ore settimanali, a parità di stipendio. Questa bella idea era stata scritta nella legge di stabilità art.3 comma 42, poi abrogata per l’insurrezione unitaria di tutti i sindacati.
Nell’era Profumo si è continuato a raschiare il fondo del barile, cercando di fare altre risparmi sul settore della conoscenza. Si è iniziato con il decreto “salva Italia”, che ha esteso il sistema contributivo per andare in pensione a tutti che combinato con la legge della lacrimevole Fornero ha fortemente penalizzato soprattutto i docenti delle scuole. È scandaloso che Profumo non abbia preteso almeno per i cosiddetti “Quota 96”, lo stesso trattamento che è stato riservato agli altri dipendenti pubblici. Anche la famosa legge spending review ha continuato ad abbattersi sulla scuola, prevedendo dei tagli ai fondi dell’Istruzione per 157 milioni euro nel 2013, 172 nel 2014 e 236,7 nel 2015.
Altra contestazione fatta al ministro Profumo è quella del bando di concorso a cattedra, che ha fortemente penalizzato il precariato storico, sottoponendolo ad un ulteriore sforzo per il raggiungimento di una cattedra. Si contesta a Profumo, anche il flop della digitalizzazione della scuola, che già da quest’anno avrebbe dovuto avere i registri elettronici, in un contesto di dematerializzazione del cartaceo, ma che in realtà non ha ottenuto i risultati pensati.
Adesso questa legislatura è terminata e la valutazione sui provvedimenti fatti per la scuola è molto negativa, speriamo che la XVII legislatura, a prescindere dal numero della cabala, possa essere più fortunato, ma soprattutto che segni una forte discontinuità con il recente passato.

Lettera di congedo e auguri del ministro Profumo

da tuttoscuola.com

Profumo sui tagli: un errore strategico
Lettera di congedo e auguri del ministro Profumo
Cari colleghi professori, ricercatori e personale scolastico dell’università e del ministero, care famiglie, carissimi studenti, desidero innanzitutto farvi i miei migliori auguri affinché le vostre feste siano serene e felici e lo sia altrettanto il prossimo anno. Considero un vero privilegio aver trascorso con voi questo anno di lavoro e di comune impegno”.

Così comincia la lettera che il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo pubblica sul sito del Miur. Ma la lettera  non si limita solo agli auguri. Con l’occasione il ministro fa anche un bilancio del lavoro svolto con toni apertamente autocritici.

Dopo aver premesso che “La responsabilità di fare il ministro in un momento così difficile per il nostro Paese è stata per me un’occasione unica per sentire quanto valore, orgoglio, professionalità, forza e risorse voi offriate all’Italia, giorno per giorno con il vostro impegno e fatica”, Profumo riconosce, assumendosene “per intero tutta la responsabilità politica e morale, che nonostante i miei sinceri sforzi non sempre questo impegno è stato capito, raramente è stato valorizzato, quasi mai ha rappresentato una priorità per il Paese e le sue classi dirigenti”.

Il ministro fa due esempi: il mancato stanziamento di 300 milioni per il fondo di finanziamento ordinario delle università, “un errore strategico che pregiudica il funzionamento dell’intero sistema della formazione superiore”, e il fatto che “anche quest’anno si sia ritenuto di chiedere alla scuola, nonostante i tagli e le carenze di risorse e investimenti subiti negli ultimi anni, una riduzione delle risorse complessive”.

Tra le iniziative messe in cantiere ma da implementare (con adeguati finanziamenti) Profumo cita il concorso per nuovi insegnanti, la riprogettazione del sistema dei bandi di ricerca, il varo del sistema di abilitazione nazionale nell’università, le misure per l’edilizia scolastica. Un lavoro appena iniziato, “con tutte le difficoltà e le inevitabili incomprensioni, suscitate anche dal fatto che lo si doveva fare senza investimenti”, ma che egli auspica “venga compreso e raccolto da chi viene dopo di noi”.

Un bilancio pieno di “ombre e questioni irrisolte” ma necessario e doveroso perché “avere a cuore lo Stato e il bene pubblico significa infatti, per un sabaudo come me, guardare prima a ciò che rimane da fare piuttosto che alle cose fatte”.

Profumo ha ribadito la sua intenzione di tornare all’università e di non dare uno sbocco politico alla sua esperienza ministeriale, ma la sua lettera di auguri e di bilancio delle cose fatte, e soprattutto da fare, ha anche l’aspetto di un promemoria inviato al premier uscente Mario Monti affinchè ne tenga conto nella definizione della sua Agenda.

Rassegna Stampa da Sabato 22 – 24 dicembre 2012

IN  PRIMO  PIANO

 
   
Pubblico Giornale  del  24-12-2012  
PROFUMO: LA SCUOLA NON E’ UNA PRIORITA’ [solo_testo] pag. 19  
L’Unita’  del  24-12-2012  
CRAC UNIVERSITA’ ORA A RISCHIO SERVIZI E STIPENDI (L.Cimino) [solo_testo] pag. 10  
la Repubblica  del  24-12-2012  
UN BOOM INFORMATICO RIVOLUZIONA LA SCUOLA (M.Pirani) [solo_testo] pag. 31  
il Sole 24 Ore  del  24-12-2012  
LA RACCOLTA PUNTI PREMIA 4500 SCUOLE (A.Curiat) [solo_testo] pag. 17  
   

MINISTRO

 
   
Corriere della Sera  del  24-12-2012  
E IL SUPER TECNICO “DEBUTTO'” IN POLITICA (R.zuc.) [solo_testo] pag. 2  
Giorno/Resto/Nazione  del  24-12-2012  
MONTI IN CAMPO CONTRO PDL E SINISTRA RADICALE : “PRONTO A FARE IL PREMIER” (P.De robertis) [solo_testo] pag. 2/3  
il Tempo  del  24-12-2012  
FORNERO E SEVERINO TORNANO A CASA [solo_testo] pag. 5  
il Sole 24 Ore  del  22-12-2012  
LE PAGELLE DEL SOLE: PROMOSSI E BOCCIATI DEL GOVERNO MONTI (A.Candidi) [solo_testo] pag. 4/5  
Il Fatto Quotidiano  del  22-12-2012  
LE PAGELLE AI PROFESSORI: NON BASTA ESSERE TECNICI (S.Feltri) [solo_testo] pag. 6/7  
il Messaggero  del  24-12-2012  
PROFUMO: UN ERRORE I TAGLI ALLA SCUOLA [solo_testo] pag. 4  
Corriere dell’Irpinia  del  22-12-2012  
IL CORO DI S. ANGELO CANTA PER PROFUMO [solo_testo] pag. 22  
   

MINISTERO

 
   
Italia Oggi  del  22-12-2012  
COMPETENZE CON IL BOLLINO (S.D’alessio) [solo_testo] pag. 42  
Il Secolo XIX  del  22-12-2012  
IL MIUR PREMIA LA SCUOLA IN OSPEDALE DEL GASLINI [solo_testo] pag. 25  
Corriere dell’Irpinia  del  22-12-2012  
INTEGRAZIONE, ACCORDO PREFETTO-PROVVEDITORE [solo_testo] pag. 5  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  23-12-2012  
LA RESISTENZA DEL SUPPlENTE (R.Carnero) [solo_testo] pag. 23  
Pubblico Giornale  del  24-12-2012  
LA BATTAGLIA PER LA SCUOLA E LA SCUOLA HA SEGUITO PUBBLICO (M.Boscaino) [solo_testo] pag. 9  
la Stampa  del  23-12-2012
I LICEALI DEL TERREMOTO A LEZIONE DI RINASCITA (F.Taddia) [solo_testo] pag. 1
Corriere della Sera – ed. Milano  del  23-12-2012  
“SONO AUTISTICO, TI INSEGNO COME SI FA A DIVENTARMI AMICO” (N.Saldutti) [solo_testo] pag. 8  
Pubblico Giornale  del  22-12-2012  
Int. a A.Calvani: “SOLO DEMAGOGIA, IL DIGITALE A SCUOLA NON MIGLIORA L’APPRENDIMENTO” (M.Boscaino) [solo_testo] pag. 8  
Avvenire  del  22-12-2012  
BOTTE AI BIMBI: MAESTRE CONDANNATE (D.Frambati) [solo_testo] pag. 11  
Avvenire  del  22-12-2012
PRESEPE A SCUOLA? A FAENZA NASCE UN CASO DOPO LA LETTERA DEL VESCOVO, SCRIVONO I DOCENTI (Q.Cappelli) [solo_testo] pag. 12
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  24-12-2012
I GIOVANI BOCCIANO LA POLITICA E PROMUOVONO LA SCUOLA (G.Barbieri) [solo_testo] pag. 45
il Giornale di Napoli  del  22-12-2012  
STUDENTI E L’EUROPA, PREMIATI ALLIEVI FLEGREI [solo_testo] pag. 6  
L’Unita’  del  24-12-2012
LA CARTA SECONDO BENIGNI IN CLASSE [solo_testo] pag. 18
la Repubblica  del  22-12-2012  
SI PUO’ AMARE LA NOSTRA COSTITUZIONE? (G.Zagrebelsky) [solo_testo] pag. 1  
il Giornale  del  24-12-2012  
LA SPAGNA DA’ LA PAGHETTA: MILLE EURO AL MESE AGLI STUDENTI SVOGLIATI (G.Cesare) [solo_testo] pag. 12  
L’Unita’  del  24-12-2012  
IL GOVERNO TECNICO IN CONTINUITA’ CON TREMONTI (M.Mancini) [solo_testo] pag. 10  
il Manifesto  del  22-12-2012  
VENTI ATENEI SONO A UN PASSO DAL DEFAULT (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 2  
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  22-12-2012  
Int. a C.Petrocelli: “I FONDI PER GLI ATENEI NON ERANO NEGOZIABILI” (L.Barile) [solo_testo] pag. IX  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  23-12-2012  
AGENDA FITTA PER GLI ATENEI (A.Kerbaker) [solo_testo] pag. 1  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  23-12-2012  
Int. a G.Vago: VAGO: “STATALE PIU’ APERTA ALLA CITTA’ E UN’ALLEANZA TRA POLI UNIVERSITARI” (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 6  
il Sole 24 Ore  del  22-12-2012  
AZIENDE APERTE PER I DOTTORANDI (M.Bartoloni) [solo_testo] pag. 21  
il Sole 24 Ore  del  24-12-2012  
IL PRIMO CONTRATTO? IN UN CASO SU DUE NON SUPERA I 7 GIORNI (C.Tucci) [solo_testo] pag. 17  
Plus24 (il Sole 24 Ore)  del  22-12-2012  
Int. a A.Antonietti: LO STRUMENTO PIU’ REMUNERATIVO E’ IL TEMPO (M.Lo conte/F.Pezzatti) [solo_testo] pag. 4/8  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  22-12-2012  
E’ ALLARME FONDI PER L’ARCHEOLOGIA (F.Isman) [solo_testo] pag. 51  
la Repubblica  del  22-12-2012  
Int. a F.Gianotti: LA SIGNORA DELLE SCIENZE (L.Fraioli) [solo_testo] pag. 56/57  
la Repubblica  del  22-12-2012  
E I RICERCATORI STRANIERI NON CI TROVANO ATTRAENTI (R.Simone) [solo_testo] pag. 57  
Giorno/Resto/Nazione  del  24-12-2012  
QUANDO LA RICERCA E’ RALLENTATA DALLA BUROCRAZIA [solo_testo] pag. 35  
il Messaggero  del  24-12-2012  
LE TRADIZIONI DIVENTANO SCIENZA (A.Dose/M.Presta) [solo_testo] pag. 1  
   

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
   
il Sole 24 Ore  del  24-12-2012  
LAVORO, EDILIZIA, LIBERALIZZAZIONI: LE MOSSE “SALVA-RIFORME” (A.Cherchi/A.Marini) [solo_testo] pag. 2/3  
Corriere della Sera  del  24-12-2012  
NELL’AGENDA CRESCITA, LAVORO MENO TASSE E PATRIMONIALE (S.Tamburello) [solo_testo] pag. 5  
Corriere della Sera  del  22-12-2012  
TASSE, COMUNI E FAMIGLIE: CHE COSA CAMBIA (A.bac./M.Sensini) [solo_testo] pag. 14/15  
la Repubblica  del  23-12-2012  
Int. a M.Monti: COSA MI HA DETTO IL PREMIER DEL SUO FUTURO IN POLITICA (E.Scalfari) [solo_testo] pag. 1  
il Sole 24 Ore  del  23-12-2012  
IL PESO DELLA BUROCRAZIA RIMANE INSOPPORTABILE (E.Bruno) [solo_testo] pag. 5  
il Sole 24 Ore  del  23-12-2012  
TORNA LA BUONUSCITA “PESANTE” (G.Trovati) [solo_testo] pag. 8  
Italia Oggi Sette  del  24-12-2012  
VIA PEC ANCHE IL RICORSO AMMINISTRATIVO [solo_testo] pag. 12  
Avvenire  del  23-12-2012  
LA CRISI? I GIOVANI SI RIFUGIANO A CASA [solo_testo] pag. 24  
il Sole 24 Ore  del  23-12-2012  
I GIOVANI, IL LAVORO E L’INQUIETUDINE PER UN FUTURO FRAGILE (A.Bonomi) [solo_testo] pag. 14  
la Stampa  del  24-12-2012  
COME COSTRUIRE UN FUTURO PINK (M.Gramaglia) [solo_testo] pag. 25  
La Gazzetta dell’Economia  del  28-12-2012  
LA POVERTA’ MINACCIA O ITALIANI: E (AL SOLITO) IL SUD RISCHIA DI’ PIU’ (G.Puzzovio) [solo_testo] pag. 7  
Corriere della Sera  del  23-12-2012  
L’ITALIA DELLE DISPARITA’ (R.La capria) [solo_testo] pag. 39  
Corriere della Sera  del  24-12-2012  
LE 21 NOTTI PER FAR RISPLENDERE MICHELANGELO (L.Colonnelli) [solo_testo] pag. 34/35  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  23-12-2012  
IL MINISTRO CHE CONFERMA LA REGOLA (S.Luzzatto) [solo_testo] pag. 32  
   
 A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 
   

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 299

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale  n. 299 del 24-12-2012
Sommario

 


LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 dicembre 2012, n. 225
Scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. (12G0248)
Pag. 1
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 dicembre 2012, n. 226
Convocazione dei comizi per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. (12G0249)
Pag. 1

DECRETI PRESIDENZIALI

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 6 dicembre 2012
Sospensione del sig. Michele Giovine dalla carica di consigliere regionale della Regione Piemonte. (12A13367)
Pag. 2
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 dicembre 2012
Sostituzione del commissario straordinario per la gestione del comune di Margherita di Savoia. (12A13350)
Pag. 2
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 dicembre 2012
Scioglimento del Consiglio comunale di Lignana e nomina del commissario straordinario. (12A13351)
Pag. 3
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 dicembre 2012
Scioglimento del Consiglio comunale di Belmonte in Sabina e nomina del commissario straordinario. (12A13352)
Pag. 3
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 dicembre 2012
Scioglimento del Consiglio comunale di Bagnara di Romagna. (12A13353)
Pag. 4
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 dicembre 2012
Scioglimento del Consiglio comunale di Vallata e nomina del commissario straordinario. (12A13354)
Pag. 5
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 dicembre 2012
Assegnazione alle circoscrizioni elettorali del territorio nazionale e alle ripartizioni della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per l’elezione della Camera dei deputati. (12A13658)
Pag. 6
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 dicembre 2012
Assegnazione alle regioni del territorio nazionale e alle ripartizioni della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per l’elezione del Senato della Repubblica. (12A13659)
Pag. 9

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

 

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
DECRETO 29 novembre 2012
Individuazione delle stazioni speciali di misurazione della qualita’ dell’aria previste dall’articolo 6, comma 1, e dall’articolo 8, commi 6 e 7 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. (12A13349)
Pag. 12
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 12 dicembre 2012
Determinazione, per l’anno 2013, del contributo dovuto dalle imprese di assicurazione alla Consap S.p.a. – Gestione autonoma del Fondo di garanzia per le vittime delle strada. (12A13329)
Pag. 15
DECRETO 12 dicembre 2012
Determinazione, per l’anno 2013, del contributo dovuto dalle imprese di assicurazione alla Consap S.p.A. – Gestione autonoma del Fondo di garanzia per le vittime della caccia. (12A13330)
Pag. 16
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 13 dicembre 2012
Ordinanza di protezione civile per favorire e regolare il subentro della regione Toscana nelle iniziative finalizzate al definitivo risanamento ambientale della laguna. (Ordinanza n. 0031). (12A13348)
Pag. 16

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

 

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERA 26 ottobre 2012
Contratto di programma tra il ministero dello sviluppo economico e il Consorzio Prokemia (Rettifica della delibera n. 67/2011). (Delibera n. 119/2012). (12A13456)
Pag. 18

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
COMUNICATO
Presentazione delle lettere credenziali (12A13328)
Pag. 19
MINISTERO DELL’INTERNO
COMUNICATO
Estinzione della Confraternita del SS. Sacramento e SS. Rosario, in Pellezzano (12A13337)
Pag. 19
COMUNICATO
Estinzione della Confraternita Maria SS. del Rosario di Sava, in Baronissi (12A13338)
Pag. 19
COMUNICATO
Estinzione della Confraternita di S. Antonio di Padova, in Salerno (12A13339)
Pag. 19
MINISTERO DELLA SALUTE
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario ad azione immunologica «PA OLVAC+PM+I» vaccino inattivo in emulsione iniettabile per tacchini. (12A13317)
Pag. 20
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Butox 7,5 Pour on». (12A13318)
Pag. 20
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Effydral» (12A13319)
Pag. 20
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Sebacil» soluzione al 50%, 500 mg/ml, concentrato per emulsione per uso cutaneo, per ovini e suini. (12A13320)
Pag. 20
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Cobactan LA 7,5%» sospensione iniettabile per bovini. (12A13321)
Pag. 21
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario ad azione immunologica «PA OLVAC+I+E» vaccino inattivato in emulsione iniettabile per tacchini. (12A13324)
Pag. 21
COMUNICATO
Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso veterinario «Tilosina 20% Liquida TREI». (12A13325)
Pag. 22
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Rinnovo di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «Servizi Isacchi S.r.l.», in Bergamo. (12A13326)
Pag. 22
COMUNICATO
Rinnovo di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «SEB – Servizi Elettrici Branchi S.r.l.», in Castelnuovo del Garda. (12A13327)
Pag. 22
COMUNICATO
Rinnovo di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «ANCCP S.r.l.», in Livorno. (12A13331)
Pag. 22
COMUNICATO
Rinnovo di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «OVERTEC S.r.l.», in Roma. (12A13332)
Pag. 22
COMUNICATO
Estensione di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «Genesia Certificazioni S.r.l.», in Milano. (12A13333)
Pag. 22
COMUNICATO
Rinuncia dell’organismo Ecosim S.r.l. all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 462/01. (12A13334)
Pag. 23
COMUNICATO
Rinnovo di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «OEC S.r.l.», in Spadafora. (12A13335)
Pag. 23
COMUNICATO
Rinnovo di abilitazioni all’effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla «Verimpianti S.r.l.», in Roma. (12A13336)
Pag. 23

Legge 24 dicembre 2012, n. 228

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga la seguente legge:

Legge 24 dicembre 2012, n. 228
(in SO n. 212 alla GU n. 302 del 29-12-2012)

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita’ 2013). (12G0252)

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addi’ 24 dicembre 2012

NAPOLITANO

Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri

Grilli, Ministro dell’economia e delle finanze

Visto, il Guardasigilli: Severino

 

LAVORI PREPARATORI

Camera dei deputati (atto n. 5534-bis): Disegno di legge risultante dallo stralcio, deliberato dall’Aula il 18 ottobre 2012, degli articoli 1 e 2, art. 3, commi 1-8, art. 3, comma 9, lettera a), art. 3, comma 10, secondo per., art. 3, comma 14, art. 13, commi 17-27, art. 3, commi 29-31, art. 3, commi 37 e 38, art. 3, commi 42-76, articoli 4, 5, 6, art. 7, commi 1-11, art. 7, commi 14-21, art. 7, commi 25 e 26, art. 7, commi 35-39, art. 8, commi 1-14, art. 8, commi 17 e 18, art. 8, commi 20-23, art. 9, comma 1, cpv. «Art. 16-bis, comma 1, 2, 4-6», art. 9, comma 2, articoli 12, 13 e 14 del C.5534 d’iniziativa del Ministro dell’economia e delle finanze (Grilli).
Assegnato dalla V Commissione (Bilancio), in sede referente il 18 ottobre 2012, con pareri delle Commissioni I, II, III, IV, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XII, XIV e Questioni regionali.
Esaminato dalla V Commissione, in sede referente, il 23, 24, 25, 29 ottobre; 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12, 13 e 14 novembre 2012.
Esaminato in Aula il 15, 20, 21 novembre 2012 ed approvato il 22 novembre 2012.

Senato della Repubblica (atto n. 3584): Assegnato alla 5ª Commissione, in sede referente, il 5, 6, 11, 12, 13, 14, 15, 17, 18 e 19 dicembre 2012.
Esaminato in Aula il 29 novembre; 11, 18, 19 dicembre 2012 ed approvato il 20 dicembre 2012.

Camera dei deputati (atto n. 5534-bis-B): Assegnato alla V Commissione (Bilancio), in sede referente, il 20 dicembre 2012.
Esaminato dalla V Commissione, in sede referente, il 20 dicembre 2012.
Esaminato in Aula ed approvato il 21 dicembre 2012.


Norme specifiche relative al settore Istruzione:

ART. 1.

(Risultati differenziali, gestioni previdenziali e disposizioni per la riduzione delle spese delle pubbliche amministrazioni).

(…)

43. Concorrono al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca le disposizioni di cui ai commi da 44 a 59.

44. A decorrere dall’anno scolastico 2012/2013, l’articolo 1, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, trova applicazione anche nel caso degli assistenti amministrativi incaricati di svolgere mansioni superiori per l’intero anno scolastico ai sensi dell’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, per la copertura di posti vacanti o disponibili di direttore dei servizi generali e amministrativi.

45. La liquidazione del compenso per l’incarico di cui al comma 44 è effettuata ai sensi dell’articolo 52, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in misura pari alla differenza tra il trattamento previsto per il direttore dei servizi generali amministrativi al livello iniziale della progressione economica e quello complessivamente in godimento dall’assistente amministrativo incaricato.

46. Il comma 15 dell’articolo 404 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, è abrogato.

47. Al presidente e ai componenti delle commissioni esaminatrici dei concorsi indetti per il personale docente della scuola è corrisposto il compenso previsto per le commissioni esaminatrici dei concorsi a dirigente scolastico stabilito con decreto interministeriale ai sensi dell’articolo 10, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 luglio 2008, n. 140. I componenti delle commissioni giudicatrici non possono chiedere l’esonero dal servizio per il periodo di svolgimento del concorso.

48. A decorrere dal 1o gennaio 2014 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca dismette la sede romana di piazzale Kennedy e il relativo contratto di locazione è risolto. Da tale dismissione derivano risparmi di spesa pari a 6 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014.

49. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 870, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è ridotta di euro 20 milioni a decorrere dall’anno 2013.

50. Nell’esercizio finanziario 2013 è versata all’entrata del bilancio dello Stato la somma di 30 milioni di euro a valere sulla contabilità speciale relativa al Fondo per le agevolazioni alla ricerca di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297, e successive modificazioni, a valere sulla quota relativa alla contribuzione a fondo perduto.

51. Le risorse finanziarie disponibili per le competenze accessorie del personale del comparto scuola sono ridotte di 47,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013, per la quota parte attinente al Fondo delle istituzioni scolastiche.

52. Il Fondo di cui all’articolo 4, comma 82, della legge 12 novembre 2011, n. 183, è ridotto di 83,6 milioni di euro nell’anno 2013, di 119,4 milioni di euro nell’anno 2014 e di 122,4 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015.

53. Il concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica di cui all’articolo 7 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è assicurato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca anche mediante l’attuazione del comma 15 del medesimo articolo. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, entro il 31 gennaio 2013, può formulare proposte di rimodulazione delle riduzioni di spesa di cui al primo periodo. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.

54. Il personale docente di tutti i gradi di istruzione fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali, ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato e alle attività valutative. Durante la rimanente parte dell’anno la fruizione delle ferie è consentita per un periodo non superiore a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.

55. All’articolo 5, comma 8, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il presente comma non si applica al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario supplente breve e saltuario o docente con contratto fino al termine delle lezioni o delle attività didattiche, limitatamente alla differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie».

56. Le disposizioni di cui ai commi 54 e 55 non possono essere derogate dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le clausole contrattuali contrastanti sono di- sapplicate dal 1o settembre 2013.

57. All’articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al primo periodo, le parole: «trecento unità » sono sostituite dalle seguenti: « centocinquanta unità »;

b) al terzo periodo, le parole: « cento unità » sono sostituite dalle seguenti: « cin- quanta unità».

58. Sono fatti salvi i provvedimenti di collocamento fuori ruolo, già adottati ai sensi dell’articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, nel testo vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge, per l’anno scolastico 2012/2013.

59. Salve le ipotesi di collocamento fuori ruolo di cui all’articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, come da ultimo modificato dal comma 57 del presente articolo, e delle prerogative sindacali ai sensi della normativa vigente, il personale appartenente al comparto scuola può essere posto in posizione di comando presso altre amministrazioni pubbliche solo con oneri a carico dell’amministrazione richiedente.

60. All’articolo 16, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:

«c-bis) per i collegi universitari già legalmente riconosciuti dal MIUR non si applicano i requisiti di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 338 ».

(…)

98. Al fine di dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 223 del 2012 e di salvaguardare gli obiettivi di finanza pubblica, l’articolo 12, comma 10, del decreto‐legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è abrogato a decorrere dal 1o gennaio 2011. I trattamenti di fine servizio, comunque denominati, liquidati in base alla predetta disposizione prima della data di entrata in vigore del decreto‐ legge 29 ottobre 2012 n. 185, sono riliquidati d’ufficio entro un anno dalla predetta data ai sensi della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del citato articolo 12, comma 10, e, in ogni caso, non si provvede al recupero a carico del dipendente delle eventuali somme già erogate in eccedenza. Gli oneri di cui al presente comma sono valutati in 1 milione di euro per l’anno 2012, 7 milioni di euro per l’anno 2013, 13 milioni di euro per l’anno 2014 e 20 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015. All’onere di 1 milione di euro per l’anno 2012 si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto‐legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

99. I processi pendenti aventi ad oggetto la restituzione del contributo previdenziale obbligatorio nella misura del 2,5 per cento della base contributiva utile prevista dall’articolo 11 della legge 8 marzo 1968, n. 152, e dall’articolo 37 del testo unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032, si estinguono di diritto; l’estinzione è dichiarata con decreto, anche d’ufficio; le sentenze eventualmente emesse, fatta eccezione per quelle passate in giudicato, restano prive di effetti.

100. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base delle norme del decreto‐legge 29 ottobre 2012, n. 185, recante «Disposizioni urgenti in materia di trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici» non convertite in legge.

101. I commi da 98 a 100 entrano in vigore dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.

102. Al fine di valorizzare il sistema dell’alta formazione artistica e musicale e favorire la crescita del Paese e al fine esclusivo dell’ammissione ai pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso, i diplomi accademici di primo livello rilasciati dalle istituzioni facenti parte del sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508, sono equipollenti ai titoli di laurea rilasciati dalle università appartenenti alla classe L-3 dei corsi di laurea nelle discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda di cui al decreto ministeriale 16 marzo 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 6 luglio 2007.

103. Al fine esclusivo dell’ammissione ai pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso, i diplomi accademici di secondo livello rilasciati dalle istituzioni di cui al comma 102 sono equipollenti ai titoli di laurea magistrale rilasciati dalle università appartenenti alle seguenti classi dei corsi di laurea magistrale di cui al decreto ministeriale 16 marzo 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 del 9 luglio 2007:

a) Classe LM-12 (Design) per i diplomi rilasciati dagli Istituti superiori per le industrie artistiche, nonché dalle Accademie di belle arti nell’ambito della scuola di « Progettazione artistica per l’impresa », di cui alla Tabella A del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212;

b) Classe LM-45 (Musicologia e beni musicali) per i diplomi rilasciati dai Conservatori di musica, dall’Accademia nazionale di danza e dagli Istituti musicali pareggiati;

c) Classe LM-65 (Scienze dello spettacolo e produzione multimediale) per i diplomi rilasciati dall’Accademia nazionale di arte drammatica, nonché dalle Accademie di belle arti nell’ambito delle scuole di « Scenografia » e di « Nuove tecnologie del- l’arte », di cui alla Tabella A del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212;

d) Classe LM-89 (Storia dell’arte) per i diplomi rilasciati dalle Accademie di belle arti nell’ambito di tutte le altre scuole di cui alla Tabella A del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212, ad eccezione di quelle citate alle lettere a) e c).

104. I diplomi accademici di secondo livello rilasciati dalle istituzioni di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508 costituiscono titolo di accesso ai concorsi di ammissione ai corsi o scuole di dottorato di ricerca o di specializzazione in ambito artistico, musicale, storico artistico o storico-musicale istituiti dalle università.

105. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge le istituzioni di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508 concludono la procedura di messa a ordinamento di tutti i corsi accademici di secondo livello.

106. I titoli sperimentali conseguiti al termine di percorsi validati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nelle istituzioni di cui al comma 102, entro la data di cui al comma 105, sono equipollenti ai diplomi accademici di primo e di secondo livello, secondo una tabella di corrispondenza determinata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulla base dei medesimi principi di cui ai commi 102 e 103, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

107. I diplomi finali rilasciati dalle istituzioni di cui al comma 102, al termine dei percorsi formativi del previgente ordi- namento, conseguiti prima dell’entrata in vigore della presente legge e congiuntamente al possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, sono equipollenti ai diplomi accademici di secondo livello secondo una tabella di corrispondenza de- terminata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulla base dei medesimi principi di cui ai commi 102 e 103, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

(…)

149. Al comma 450 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al secondo periodo:
1) dopo le parole: «gli obblighi» sono inserite le seguenti: «e le facoltà»;
2) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «ovvero al sistema telematico messo a disposizione dalla centrale regionale di riferimento per lo svolgimento delle relative procedure»;
b) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Per gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e le università statali, tenendo conto delle rispettive specificità, sono definite, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, linee guida indirizzate alla razionalizzazione e al coordinamento degli acquisti di beni e servizi omogenei per natura merceologica tra più istituzioni, avvalendosi delle procedure di cui al presente comma. A decorrere dal 2014 i risultati conseguiti dalle singole istituzioni sono presi in considerazione ai fini della distribuzione delle risorse per il funzionamento».

150. All’articolo 1, comma 449, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, le parole: «ad esclusione degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni universitarie,» sono sostituite dalle seguenti: «ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e le istituzioni universitarie».

(…)