Schema di Regolamento recante modifiche agli artt. 5 e 15 del D.M. 10 settembre 2010, n. 249 – parere

All’Onorevole Guido Possa

Presidente 7^ Commissione Permanente Istruzione Ricerca Sport e Spettacolo
Senato

All’Onorevole Manuela Ghizzoni

Presidente VII Commissione Cultura Scienza Istruzione
Camera dei Deputati

Al Professor Francesco Profumo

Ministro della Istruzione Università e Ricerca MIUR

Oggetto: Schema di Regolamento recante modifiche agli artt. 5 e 15 del D.M. 10 settembre 2010, n. 249 – parere.

Gentili Presidenti,

con la presente la UIL Scuola intende sensibilizzare la Vostra attenzione sulla questione dei Tirocini Formativi Attivi Riservati, su cui sarete a breve chiamati ad esprimere il previsto parere.

La motivazione del nostro intervento è sostenuta dalla precisa volontà di rappresentare l’esigenza di un’ampia platea di interessati costituita da docenti in servizio che, da anni, assicurano il regolare svolgimento delle attività didattiche per centinaia di migliaia di studenti delle scuole di ogni ordine e grado e non sono in possesso di abilitazione.

A questi il decreto 249/2010 non ha voluto riconoscere una competenza acquisita sul campo, come da noi richiesto a suo tempo, ma tale riconoscimento è divenuto successivamente oggetto di una procedura legislativa aggiuntiva e specifica che rischia ora di essere completamente invalidata a causa del prolungarsi di adempimenti burocratici, di un iter farraginoso e, come dimostrato in questo caso, evitabile.

A rafforzare la nostra richiesta di fornire in tempi rapidi il Vostro importante parere giunge la riflessione sul fatto che il provvedimento consentirebbe esclusivamente l’acquisizione della abilitazione, quale strumento necessario alla partecipazione ad altra procedura selettiva rappresentata dal concorso ordinario per l’insegnamento.

L’imminente conclusione del Vostro mandato, l’aspettativa maturata sull’avvio dei percorsi, anche a seguito delle rassicurazioni sui tempi brevi di approvazione diffuse a suo tempo, tra gli altri, dallo stesso ministro dell’Istruzione e l’opportunità di procedere in parallelo ai Tirocini Formativi Ordinari, impone, da un lato, che il previsto parere venga fornito rapidamente e, dall’altro, che il MIUR, per quanto di sua competenza, operi con celerità.

La nostra azione sindacale è sempre ispirata alla salvaguardia della qualificazione del sistema dell’istruzione ed alla valorizzazione delle professionalità dei suoi operatori.

Siamo certi del Vostro impegno, e di quello delle Commissioni da voi presiedute, nella medesima direzione.

In attesa di cortese riscontro, si porgono

 

Cordiali saluti

Massimo Di Menna

Segretario generale

11/01/2013 – Obiettivo/Azione H.2 “Percorsi di formazione sulle procedure di acquisto della PA in ottemperanza alle direttive europee e comunque finalizzate a promuovere la trasparenza dell’azione amministrativa e la legalità”

Oggetto: PON FSE “Competenze per lo sviluppo” – Obiettivo/Azione H.2 “Percorsi di formazione sulle procedure di acquisto della PA in ottemperanza alle direttive europee e comunque finalizzate a promuovere la trasparenza dell’azione amministrativa e la legalità” – Accordo ex art. 15 Legge 7 agosto 1990, n. 241 tra Dipartimento per la Programmazione del MIUR e Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio – Laboratori partecipativi per l’avvio delle attività di accompagnamento a supporto degli istituti scolastici

Nota n. 284 del 9 gennaio 2013 e allegato

Ferie personale a tempo determinato

Ferie personale a tempo determinato – L’Anief si unisce all’appello rivolto dagli altri sindacati al Miur: serve chiarezza. E in ogni caso, dalla legge di stabilità si evince indiscutibilmente che una diversa fruizione delle ferie maturate da docenti e Ata, con contratto breve o fino al 30 giugno, non può essere attuata prima dell’inizio dell’anno scolastico 2013/14.

 

Nel tornare a chiedere all’amministrazione scolastica il rispetto della normativa vigente in merito alla fruizione delle ferie del personale a tempo determinato, l’Anief si unisce all’appello degli altri sindacati della scuola che hanno chiesto unitariamente al Miur di produrre con urgenza “una circolare esplicativa di riferimento”. Le necessità di fornire “indicazioni applicative” deriva, in particolare, dai chiarimenti che la pubblicazione della legge di stabilità ha permesso di realizzare sull’adozione di alcune parti del D.L. 95/2012 approvato la scorsa estate. Modifiche che ora, al di là delle interpretazioni soggettive o di parte, contengono un punto fermo: qualsiasi modifica all’assetto tradizionale di fruizione delle ferie maturate dal personale a tempo determinato non può essere attuata prima dell’inizio dell’anno scolastico 2013/14.

 

Nel testo della legge di Stabilità, approvato definitivamente al Senato, al comma 54 dell’art. 1, si indica che “il personale docente di tutti i gradi di istruzione fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali, ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato e alle attività valutative”.  Di seguito, al comma 55, si ribadisce che la fruizione delle ferie del personale della scuola, docente e Ata, è subordinata alla mancanza delle lezioni. Nel comma successivo, il 56, viene tuttavia specificato che “le disposizioni di cui ai commi 54 e 55 non possono essere derogate dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le clausole contrattuali contrastanti sono disapplicate dal 1° settembre 2013”.

 

A questo punto è evidente a tutti che le norme contrattuali in vigore che regolano la gestione delle ferie del personale precario – sottolinea Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – rimarranno, sino al termine dell’anno scolastico in corso, quelle precedenti alle disposizioni normative contenute nella legge di stabilità”.

 

Cogliamo l’occasione – continua il presidente del giovane sindacato – per ricordare che diversi dirigenti scolastici prima dell’approvazione della legge di stabilità, adottando incautamente sul personale della scuola le novità introdotte dalla spending review per gli altri comparti della pubblica amministrazione, hanno collocato coattivamente in ferie i loro dipendenti in servizio attraverso contratti brevi o fino al 30 giugno 2013. Si tratta di soluzioni che ora, alla luce delle nuove norme, devono essere obbligatoriamente cancellate: le ferie d’ufficio, almeno fino al 1° settembre 2013, non si applicano”.

 

Liceo Economico-sociale italiano e i Licei sportivi

Liceo Economico-sociale italiano e i Licei sportivi: nuove opportunità da cogliere per il nuovo anno scolastico

liceo economico-sociale
Il nostro Paese si è dotato finalmente di un indirizzo al passo con i tempi e con il futuro dei giovani: il liceo economico sociale. La novità per l’Italia, rappresentata da un percorso liceale ad indirizzo giuridico-economico, non è ancora abbastanza conosciuta dall’opinione pubblica, a causa della sua recente nascita (sono 360 in tutto licei in Italia) e ciò è in contrasto invece con i vantaggi per il sistema Paese e per il futuro di tanti giovani che un liceo di questo tipo può portare.
Se ne parlerà mercoledì 16 a Roma, in un seminario dal titolo: “Il Liceo economico-sociale italiano: una nuova opportunità per il futuro dei giovani e per il sistema paese”, presso l’università LUISS alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario Elena Ugolini, del Direttore degli Ordinamenti Carmela Palumbo e del Rettore della LUISS, prof. Massimo Egidi.
Negli altri paesi europei il liceo economico rappresenta da anni un pilastro dei sistemi scolastici e, indirettamente, dello sviluppo sociale ed economico.
Per questo motivo si è voluto che la prima azione del progetto di quest’anno consistesse in un seminario nazionale in concomitanza con l’apertura delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico e con gli interventi di orientamento attuati dalle scuole.  Il seminario è rivolto ai dirigenti scolatici e ai docenti di tutti i licei economico-sociali italiani ed è finalizzato anche a diffondere una maggiore conoscenza delle caratteristiche dell’indirizzo liceale, a non disperdere un’offerta formativa di valore i cui obiettivi sono condivisi da larga parte del mondo della scuola, dell’università, della cultura e del giornalismo.
Tutti i licei economico-sociali, statali e paritari, sono riuniti online in una “community nazionale” sul sito: www.liceoeconomicosociale.it.

I licei sportivi
La novità di quest’anno è rappresentata anche dai neo licei sportivi, approvati venerdì 11 gennaio nel corso del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo principale del provvedimento è di portare a sistema esperienze didattiche già condotte in molte scuole avvalendosi dell’autonomia. Inoltre implementare allo stesso tempo il ventaglio dell’offerta formativa rafforzando il ruolo dello sport nella scuola. Quest’anno dunque per la prima volta nel nostro ordinamento viene inserito un nuovo indirizzo di studi nell’ambito del liceo scientifico.

Rispetto alle discipline dell’ordinario liceo scientifico sono introdotte due nuove materie: “diritto ed economia dello sport” e “discipline sportive” che vanno a sostituire “disegno e storia dell’arte” e “lingua e cultura latina”. Inoltre è previsto il potenziamento di “scienze motorie e sportive”. L’iscrizione è aperta a tutti, anche ai disabili, e non sono previste prove selettive d’ingresso. In effetti, la sezione non è finalizzata solo alla formazione scolastica di giovani che praticano sport a livello agonistico e sono magari impegnati in competizioni di rilievo nazionale o internazionale, ma si rivolge anche agli studenti particolarmente interessati ai valori propri della cultura sportiva.

In prima applicazione le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze di programmazione dell’offerta formativa, potranno autorizzare un numero di sezioni non superiore a quello delle rispettive province. Le scuole  individuate dalle Regioni apriranno le iscrizioni già a partire dal prossimo anno scolastico.

11 gennaio Licei sportivi e LEP in CdM

Nella seduta dell’11 gennaio 2013, il Consiglio dei Ministri approva:

DECRETO LEGISLATIVO: Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge n. 92 del 2012 (LAVORO – ISTRUZIONE);

DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei licei, a norma dell’articolo 3, comma 2, del DPR n. 89 del 2010 (ISTRUZIONE)

Di seguito il comunicato stampa:

SISTEMA NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Su proposta dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con gli altri Ministri competenti, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, dopo aver acquisito l’intesa in sede di Conferenza unificata lo scorso 20 dicembre, un provvedimento sul Sistema nazionale di certificazione delle competenze, in attuazione della riforma del mercato del lavoro per la crescita (Cfr. comunicato stampa n. 56 del 30 novembre 2012).

Il provvedimento completa un “pacchetto di innovazioni” per innalzare i livelli di istruzione e formazione delle persone adulte, in linea con gli impegni assunti dall’Italia in sede europea.

Il nostro Paese dimostra così di rispondere alle sollecitazioni rivolte dalla Ue ai Paesi membri affinché, in un periodo di crisi economica globale, si dotino degli strumenti legislativi che consentano al maggior numero di persone, in particolare ai giovani in cerca di prima occupazione e ai giovani NEET (né al lavoro né in formazione), di far emergere e far crescere il grande capitale umano rappresentato dalle competenze, finora scarsamente valorizzate, acquisite in tutti i contesti: sul lavoro, nella vita quotidiana e nel tempo libero.

Un sistema rigoroso e coordinato a livello nazionale di riconoscimento delle competenze comunque acquisite, promuove la mobilità geografica e professionale, favorisce l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, accresce la trasparenza degli apprendimenti e dei fabbisogni e l’ampia spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale ed europeo.

Il sistema nazionale di certificazione delle competenze costituisce, pertanto, una fondamentale infrastruttura di raccordo tra le politiche di istruzione, formazione, lavoro, competitività, cittadinanza attiva e welfare in sintonia con le dinamiche e gli indirizzi di crescita e sviluppo dell’Unione europea.

ORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI DELLA SEZIONE A INDIRIZZO SPORTIVO DEL SISTEMA DEI LICEI

Il regolamento approvato oggi prevede la riorganizzazione dei percorsi delle sezioni a indirizzo sportivo dei licei. L’obiettivo principale del provvedimento è quello di portare a sistema esperienze didattiche già condotte in molte scuole, avvalendosi dell’autonomia, e di implementare allo stesso tempo il ventaglio dell’offerta formativa, rafforzando il ruolo dello sport nella scuola. Per la prima volta nel nostro ordinamento viene inserito un nuovo indirizzo di studi nell’ambito del liceo scientifico.

Rispetto alle discipline dell’ordinario liceo scientifico sono introdotte due nuove materie: “diritto ed economia dello sport” e “discipline sportive” che vanno a sostituire “disegno e storia dell’arte” e “lingua e cultura latina”. Inoltre è previsto il potenziamento di “scienze motorie e sportive”. L’iscrizione è aperta a tutti, anche ai disabili, e non sono previste prove selettive d’ingresso. In effetti, la sezione non è finalizzata solo alla formazione scolastica di giovani che praticano sport a livello agonistico e sono magari impegnati in competizioni di rilievo nazionale o internazionale, ma si rivolge anche agli studenti particolarmente interessati ai valori propri della cultura sportiva.

In prima applicazione le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze di programmazione dell’offerta formativa, potranno autorizzare un numero di sezioni non superiore a quello delle rispettive province. Le scuole individuate dalle Regioni apriranno le iscrizioni già a partire dal prossimo anno scolastico.

On line il calendario degli scritti per il concorso dei docenti

da lastampa.it

On line il calendario degli scritti per il concorso dei docenti

roma

Si svolgeranno  dall’11 e al 21 febbraio le prove scritte del concorso a cattedra. Il ministero dell’Istruzione ha reso noto il calendario spiegando che la prova scritta avrà la durata di 2 ore e trenta minuti e si articolerà in quattro quesiti a risposta aperta.

Le prove, che coinvolgeranno gli 88.610 candidati che hanno superato la preselezione, si svolgeranno presso istituzioni scolastiche nei capoluoghi di Regione.

L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti in ordine alfabetico, sarà reso noto con successivo avviso pubblicato sulla rete intranet e sul sito del ministero nonché sui siti degli Uffici Scolastici Regionali il 25 gennaio.

Viale Trastevere precisa che la prova scritta relativa all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche (A020, A033, A034, A038, A049, A059, A060 e C430), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova successiva di laboratorio, nonché le prove scritte relative all’insegnamento di discipline artistiche (ambito 01: classi A025/A028), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova pratica successiva, avranno la durata di 2 ore e si articoleranno in tre quesiti a risposta aperta.

Sono previste sessioni al mattino e al pomeriggio. Le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio alle ore 8.00 per la sessione antimeridiana e alle ore 14.00 per la sessione pomeridiana.

Lunedì 11 e martedì 12 febbraio, al mattino, sono in programma gli “scritti” per il reclutamento del personale docente di scuola dell’infanzia e primaria. Nei giorni successivi, con l’esclusione del week end, si procederà con le prove per l’insegnamento nella secondaria di primo e secondo grado relative alle varie classi di concorso con sessioni al mattino e al pomeriggio.

A dicembre il ministero aveva annunciato che il calendario delle prove scritte sarebbe stato reso pubblico nella Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio, ma ha deciso di accelerare i tempi anticipando di qualche giorno la comunicazione delle date.

Arriva la scuola degli studenti-atleti iscrizioni al via in cento licei sportivi

da la Repubblica

Arriva la scuola degli studenti-atleti iscrizioni al via in cento licei sportivi

Salvo Intravaia

Sembra proprio fatta: dal prossimo 21 gennaio gli studenti dell’ultimo anno di scuole medie potranno scegliere anche il “liceo sportivo”. Oggi il Consiglio dei ministri approverà infatti decreto che istituisce il liceo scientifico ad indirizzo sportivo, ultima novità in termini di offerta formativa nel panorama delle scuole secondarie italiane. Una scuola a lungo sognata dai ragazzi e che adesso diventa realtà. In prima battuta, dal 2013/2014, il nuovo indirizzo dovrebbe fare il proprio esordio in non più di una scuola per provincia: un centinaio in tutto. Si prefigura però una situazione a macchia di leopardo: alcune regioni e province si sono mosse per tempo e — se in Consiglio dei ministri non ci saranno sorprese — il liceo sportivo potrà partire dal prossimo anno scolastico. È il caso della Liguria, dove ne partiranno tre: alMartin Luther King di Genova, al liceo Giordano Bruno di Savona e al Liceo Colombo di Imperia. In provincia di Belluno sarà il liceo Leonardo da Vinci ad ospitare una sezione di liceo scientifico ad indirizzo sportivo e a Grosseto sarà attivato invece al polo liceale Pietro Aldi. Anche le private sperano di attrarre qualche studente in più con il liceo sportivo: i Padri Scolopi lo attiveranno presso Scuole Pie Fiorentine, in collaborazione con la società Viola. In altre regioni invece il liceo potrebbe partire soltanto dall’anno 2014/2015. Perché — dopo l’approvazione dell’esecutivo, il parere della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta — la parola passa alle Regioni che dovranno integrare il nuovo indirizzo nel cosiddetto Piano dell’offerta formativa regionale e individuare le scuole, cosa che alcune realtà hanno già fatto. Ma cosa si studierà al liceo sportivo? Sarà un diploma “di serie A” come quello del liceo o no? Sarà un diploma di liceo scientifico a tutti gli effetti, fortemente orientato all’attività sportiva, che nel proprio quadro orario settimanale sostituisce il Latino e la Storia dell’Arte con due nuove discipline: Diritto e Economia dello sport — dal terzo anno — e Discipline sportive. Ma che incrementa anche le ore di Scienze motorie — la vecchia Educazione fisica — da due a tre settimanali e di Scienze naturali. Per ospitare il nuovo indirizzo le scuole devono «disporre di impianti ed attrezzature ginnicosportive adeguate», cui possono provvedere anche attraverso convenzioni con centri sportivi specializzati. A fine percorso, tra le altre cose, il diplomato al liceo sportivo «avrà acquisito i principi fondamentali di igiene degli sport, della fisiologia dell’esercizio fisico e sportivo e della prevenzione dei danni derivanti nella pratica agonistica nei diversi ambienti di competizione». Intanto, nonostante la legislatura sia agli sgoccioli, Profumo e la sua squadra stanno lavorando con lo stesso impegno del primo giorno di mandato. E a viale Trastevere sarebbero pronti ad emanare una circolare integrativa sulle iscrizioni al liceo sportivo. Quello che trapela è che, contrariamente a tutto il resto del panorama delle opzioni, l’iscrizione non sarà online.

Per l’assunzione dei precari, decide l’Ue

da Tecnica della Scuola

Per l’assunzione dei precari, decide l’Ue
Sulla pesante problematica relativa all’assunzione dei precari con più di 36 mesi di servizio a tempo determinato, l’Anief aveva fatto ricorso nel 2011, la Cassazione l’aveva bocciato; l’Anief ne ha fatta un altro. A questo punto il giudice del lavoro di Napoli ha spedito tutto alla Suprema Corte europea di Strasburgo
Il giudice del lavoro di Napoli ha rinviato il 2 gennaio 2013 alla Suprema Corte un ricorso il cui esito interesserà quelli presentati da più di 20.000 precari della scuola con contratti a tempo determinato per un periodo superiore a 36 mesi, in merito alla legge derogatoria n. 106/11. La sentenza sarà vincolante per ogni giudice nazionale. Anief chiederà la sospensione dei processi in corso. L‘Anief, nel gennaio 2010 lancia sulla stampa la campagna di denuncia di violazione della direttiva comunitaria 1999/70/CE da parte dello Stato italiano che, in un decennio, ha utilizzato più di 300.000 precari per coprire incarichi anche su posti vacanti e disponibili che dovrebbero essere assegnati in ruolo dopo 36 mesi di servizio, come nel privato. Nel 2011 partono i ricorsi seriali dell’Anief per migliaia di precari, a cui fanno seguito anche quelli di altre organizzazioni sindacali, con condanne alle spese che nelle prime udienze di merito arrivano fino a 30.000 euro di risarcimento danni a carico dell’amministrazione per abuso del contratto a termine e in alcuni – pochi – casi alla stabilizzazione, tanto da indurre il Governo Berlusconi a presentare con decreto legge in Parlamento una norma derogatoria che vorrebbe interpretare retroattivamente il decreto legislativo 368/01 (con il quale l’Italia ha recepito la suddetta direttiva) e la legge 124/99 (che disciplina l’affidamento degli incarichi di supplenza annuale).
Nei mesi scorsi, il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, dopo l’apertura di alcune procedure di infrazione – una, la 2120/10 trasformata in messa in mora da parte della Commissione UE -, era volato a Bruxelles per depositare una circostanziata denuncia a cui è seguito l’invio di altre migliaia di denunce dal contenuto analogo da parte dei precari della scuola, su testi redatti dagli avvocati Ganci, Miceli e Galleano. Ora, il giudice del lavoro di Napoli rimette gli atti a Strasburgo e chiede ai colleghi europei di pronunciarsi sulla legittimità dell’intervento retroattivo e derogatorio del legislatore italiano in tema di stabilizzazione dei precari della scuola. In caso di risposta negativa, ovvero di censura della norma italiana, ogni giudice del lavoro dovrà adeguarsi e ordinare la stabilizzazione del ricorrente precario oltre a condannare alle spese legali il Miur. Soltanto così sarà messa la parola fine a una cattiva abitudine che mortifica la condizione lavorativa di migliaia di precari della scuola e incide anche non soltanto sulla continuità didattica ma sulla motivazione professionale.

Se la Cisl chiede di bloccare le nuove classi di concorso, la Flc-Cgil diffida il ministro

da Tecnica della Scuola

Se la Cisl chiede di bloccare le nuove classi di concorso, la Flc-Cgil diffida il ministro
La Cisl scuola, con una lettera, chiede al ministro Profumo di non procedere alla firma del decreto ministeriale. La FLC CGIL invece diffida il Ministro dall’assumere provvedimenti che travalicano l’ordinaria amministrazione, in assenza dei prescritti pareri e di un Governo in carica.
Similare richiesta era partita pure dal Partito democratico e ora si aggiunge anche quella della Cisl, mentre già la Flc-Cgil era stata molto critica sulle modalità di approvazione attraverso decreto e ne chiedeva il blocco. La richiesta della Cisl è contenuta in una lettera inviata oggi 10 gennaio dal segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, al ministro Profumo. Pesante la presa di posizione della Flc-Cgil: “Non è pensabile che un Ministro, in carica solo per l’ordinaria amministrazione, possa permettersi di forzare norme e procedure per arricchire una già discutibile “bacheca dei trofei”. Lo abbiamo già segnalato formalmente e informalmente al Ministro e ai suoi collaboratori e lo ribadiremo nell’incontro sulle classi di concorso convocato per il 14 gennaio. Come FLC CGIL non tollereremo nessuna forzatura e utilizzeremo tutti gli strumenti necessari per fermare questi provvedimenti illegittimi e sbagliati.

Riammissione in servizio: domande entro il 15 gennaio 2013

da Tecnica della Scuola

Riammissione in servizio: domande entro il 15 gennaio 2013
di L.L.
Chi può presentare l’istanza e come. Il modello di domanda da compilare e presentare
Come ogni anno, entro il 15 gennaio è possibile presentare domanda per la riammissione in servizio, a decorrere dall’anno scolastico successivo.
Questa scadenza riguarda il personale ispettivo, direttivo, docente educativo e Ata cessato dal servizio per dimissioni volontarie, per dispensa per malattia, per superamento del periodo di comporto o a causa di infermità non dipendenti dalla causa di servizio.
Le domande devono essere presentate ai dirigenti dei competenti ambiti territoriali delle provincia scelta (ex Usp). Devono contenere, oltre ai dati anagrafici, la sede di titolarità al momento della cessazione, la tipologia di insegnamento, la classe di concorso (per i docenti delle superiori) o il profilo professionale (per gli Ata), la causa della cessazione, i motivi per cui si richiede la riammissione, le preferenze sulle sedi e il proprio assenso (o diniego) ad accettare un’assegnazione d’ufficio nel caso in cui le sedi prescelte non fossero disponibili.
Alla domanda deve essere allegata la documentazione utile ai fini delle valutazioni che l’Amministrazione deve effettuare per l’adozione del provvedimento di riammissione.

Partecipazione genitori: Profumo batte Aprea 1-0

da Tecnica della Scuola

Partecipazione genitori: Profumo batte Aprea 1-0
di Age Toscana
I genitori hanno trovato il loro paladino? chissà… L’Age Toscana sostiene che le linee guida per la partecipazione dei genitori nella scuola emanate – sia pure in sordina – dal ministro dell’istruzione Profumo nel dicembre scorso segnano una profonda discontinuità rispetto al disegno di riforma degli organi collegiali stilato da Valentina Aprea.
Le linee si richiamano al vigente Testo unico della scuola: “è auspicabile la valorizzazione di tutti gli organi collegiali della scuola rappresentativi delle diverse componenti scolastiche, interne ed esterne, così come delineate all’interno del decreto legislativo 297/1994”.
A differenza dell’ex presidente della Commissione Cultura della Camera (la cui proposta spazzava via i rappresentanti di classe e comprimeva di molto la rappresentatività dei genitori nei consigli d’istituto) Francesco Profumo si è lasciato andare ad affermazioni molto impegnative a proposito di genitori a scuola: “E’ opportuno consolidare e diffondere ulteriormente politiche di governance che agevolino il passaggio dalla programmazione pianificata alla progettazione partecipata, dall’informazione alla consultazione, dalle responsabilità istituzionali alle responsabilità condivise” si legge nelle linee guida”.
Questo documento non è, come si può pensare, un semplice pour parler, ma diventa vincolante per tutte le scuole dal momento che lo riceveranno: “Le scuole, pertanto, dovranno sfruttare al meglio strumenti e risorse disponibili in modo da consolidare queste nuove forme di collaborazione con le famiglie e aprire nuove forme di dialogo e di comunicazione basate su uno scambio continuo, interno ed esterno, tali da caratterizzare realmente una comunità educante”.
E ancora: “La sfida da rilanciare consiste, per un verso, nel favorire la partecipazione dei genitori alla vita scolastica attraverso i comitati, le associazioni, le iniziative locali di formazione, il dialogo nel colloquio individuale e nelle assemblee e, dall’altro, nel sostenere la rappresentanza e incrementare l’attività nei FoRAGS (Forum Regionali dei Genitori della Scuola) e nel FoNAGS (Forum Nazionale dei Genitori della Scuola)”.
Non che il Ministro sia diventato improvvisamente fan della componente dei genitori (ne sia riprova la convocazione affrettata per l’XI Giornata Europea dei Genitori e della Scuola, cui in certi casi non hanno potuto partecipare neppure gli unici aventi diritto) fatto sta che al Ministero si sono accorti che “Molte scuole hanno problemi di comunicazione interna e fra le componenti” (verbale FoNAGS 6/11/2012) e che esistono valide esperienze di formazione dei genitori da parte dei Forum, che hanno inciso positivamente sui rapporti fra le varie componenti e sulla legalità dell’azione amministrativa.
A questo aggiungiamo che la partecipazione dei genitori è correlata a un miglior successo scolastico, e allora perché buttare via la risorsa genitori? In effetti era da tempo che noi genitori ce lo chiedevamo e siamo lieti che se ne siano accorti anche loro.
Da un sondaggio fatto fra coloro che quotidianamente fruiscono della consulenza di AGe Toscana, si è rilevato che i genitori impegnati nella scuola si sono detti molto contenti del documento, anche se certe affermazioni (es: “il protagonismo attivo delle famiglie è ormai un dato acquisito”) hanno suscitato qualche sorriso e l’auspicio che sia presto davvero così.
“Non possiamo che dirci soddisfatti per i contenuti delle Linee guida – afferma Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione Genitori A.Ge. Toscana – Preoccupa semmai che gli stessi promotori (Ministero e FoNAGS) vi abbiamo dato così scarso rilievo. Auspichiamo quindi che si adoperino fattivamente per concretizzare ciò che hanno siglato”.
Altro motivo di perplessità è stata l’enfasi con cui si tratta del patto di corresponsabilità educativa (“E’ opportuno e auspicabile che il processo di redazione del patto sia esso stesso esperienza di corresponsabilità tra la scuola e la componente genitori, in tutte le sue espressioni”, quando invece chi pratica la scuola sa benissimo che il patto è stato per lo più predisposto dalle scuole, che in certi casi contiene clausole vessatorie per le famiglie (anche se nulle perché adottate in violazione del codice civile) e che più di un Presidente di Consiglio di istituto si è rifiutato di sottoscriverlo in veste di genitore.
“Auspichiamo che il bilancio sociale, come già il patto, non divenga per le scuole un’ulteriore incombenza, che rende ancor meno graditi i genitori – conclude Di Goro – Tanta carta e tanto lavoro per diffondere contenuti spesso copiati su internet: non è certo aumentando gli adempimenti che si migliora la scuola. Ci riconosciamo invece nelle parole del Capo dipartimento Lucrezia Stellacci, che nella lettera di trasmissione agli Uffici scolastici regionali afferma che l’educazione e l’istruzione sono un servizio alle famiglie che non può prescindere da rapporti di fiducia e di continuità che vanno costruiti, riconosciuti, sostenuti e valorizzati”.

Concorso a cattedra, gli scritti tra l’11 e il 21 febbraio: 4 quesiti e 2 ore e mezzo per le risposte

da Tecnica della Scuola

Concorso a cattedra, gli scritti tra l’11 e il 21 febbraio: 4 quesiti e 2 ore e mezzo per le risposte
di Alessandro Giuliani
Il Miur anticipa il calendario delle prove scritte: si parte con Infanzia e Primaria. Anche stavolta prevista una sessione antimeridiana a una pomeridiana. Confermate tutte le anticipazioni pubblicate sul n. 9 della versione cartacea de La Tecnica della Scuola. Le domande saranno aperte, ma dai conteniti definiti: gli 88.610 candidati ammessi dovrebbero avere a disposizione non più di una pagina di spazio. La Uil-Scuola pubblica gli ammessi regione per regione. Slitta al 25 gennaio l’elenco delle sedi d’esame.
Cominciano a delinersi i contorni delle prove scritte del concorso a cattedra per 11.542 nuovi docenti. Il 10 gennaio si è aperto con la notizia fornita dal Miur di slittamento, al 16 gennaio, della pubblicazione on line delle prove preselettive svolte il 17 e 18 dicembre. E nel pomeriggio della stessa giornata è stato pubblicato il calendario delle prove scritte. Le quali si svolgeranno tra l’11 e il 21 febbraio. Questo il passaggio saliente dell’avviso del Miur, firmato dal direttore generale Luciano Chiappetta: “la prova scritta avrà la durata di 2 ore e trenta minuti e si articolerà in quattro quesiti a risposta aperta. La prova scritta relativa all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche (A020, A033, A034, A038, A049, A059, A060 e C430), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova successiva di laboratorio, nonché le prove scritte relative all’insegnamento di discipline artistiche (ambito 01: classi A025/A028), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova pratica successiva, avranno la durata di 2 ore e si articoleranno in tre quesiti a risposta aperta”. Prevista, come nelle prove preselettive, una doppia seduta giornaliera di prove: “le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio alle ore 08.00 per la sessione antimeridiana e alle ore 14.00 per la sessione pomeridiana”, ha sottolineato il Miur. Da viale Trastevere non arrivano, invece, ulteriori indiscrezioni sui contenuti e lo spazio che verrà concesso ad ogni quesito. Lasciando ancora dei dubbi agli 88.610 che hanno superato il primo scoglio della verifica preselettiva dai contenuti generalisti.

La Tecnica della Scuola, come riportato all’interno del n. 9 della versione cartacea, disponibile anche on line, è in grado di fornire alcune anticipazione. Innanzituto, trattandosi di domande disciplinari, viene da sé che queste cambieranno a seconda delle classi di concorso. Per quanto riguarda la tipologia di domande, gli esperti del Miur sono orientati a proporre argomenti “abbastanza definiti”. Ciò significa che pur trattandosi di risposte aperte, i candidati non potranno impostarle come se fosse un tema. “Certo, si potrà scrivere ciò che si vuole – ci ha detto un dirigente ministeriale – ma i margini non saranno poi così ampi. I partecipanti dovranno infatti muoversi all’interno di un format piuttosto delineato”. Sembrerebbe, quindi, che le domande convoglino più verso un modello semi-strutturato, con argomenti chiari, mirati, poco trasversali, piuttosto che verso i quesiti aperti tradizionali che lasciano più spazio a risposte ad ampio spettro.
In questi giorni gli organizzatori del concorso stanno inoltre vagliando, attraverso delle simulazioni, il numero massimo di righe che ogni aspirante prof potrà riempire. Dalle ultime indicazioni, difficilmente si andrà oltre ad una pagina per quesito.
Intanto, l’Anief ha fatto sapere che oltre 6mila dei 175.815 esclusi dalle prove scritte hanno fatto ricorso: si tratta di candidati che hanno conseguito tra i 30 e i 34,5 punti. Un risultato che, alla luce della normativa vigente sui pubblici concorsi nella scuola, sempre secondo l’associazione degli educatori in formazione, basterebbe per passare agli scritti. E che invece il Miur ha reputato insufficiente, alzando “l’asticella” fino a 35 punti. “I ricorsi – scrive l’Anief – saranno notificati il 14 gennaio per intercettare l’udienza del 7 febbraio”. Ma il numero di ricorrenti potrebbe anche salire. Gli indecisi hanno ancora una settimana di tempo: potranno infatti chuedere di fare ricorso sino al 18 gennaio.

Posizioni economiche personale Ata

da Tecnica della Scuola

Posizioni economiche personale Ata
La nota prot.n. 171 del 10 gennaio 2013 sottolinea che le nuove graduatorie che si rendono necessarie qualora le preesistenti siano esaurite ovvero in via di esaurimento avranno effetto dall’a.s. 2013/2014. La presentazione delle domande, sia per la prima che per la seconda posizione economica del personale Ata, è fissata tra il 16 gennaio e il 6 febbraio.
In premessa alla nota prot. n. 171 del 10 gennaio 2013, che ha per oggetto “Posizioni economiche personale A.T.A. – Nuove graduatorie con effetto dall’a.s. 2013/2014 – presentazione domande”, viene specificato dalla Direzione generale per il personale scolastico che i destinatari della stessa nota “sono da intendersi esclusivamente gli uffici scolastici regionali che entro il 13 dicembre 2012 hanno richiesto, tramite Sidi, la formulazione di nuove graduatorie per l’attribuzione delle posizioni economiche di cui in oggetto”.

La suddetta nota ministeriale sottolinea che “le nuove graduatorie si rendono necessarie qualora le preesistenti siano esaurite ovvero in via di esaurimento. Sono da considerare in via di esaurimento quelle nelle quali il numero di aspiranti ancora in attesa di nomina risulta inferiore alle posizioni economiche che, presumibilmente, si renderanno disponibili nel successivo triennio”.
Qualora non avessero già provveduto, gli Usr avranno cura di indire entro il 14 gennaio, “secondo la calendarizzazione e le modalità già riportate nella nota prot. n. 8887 del  23 novembre 2012, le nuove procedure concorsuali per le posizioni economiche da attribuire per surroga dei beneficiari, in quiescenza dal 1° settembre 2013”.
Le relative domande, sia per la prima sia per la seconda posizione economica del personale Ata, devono essere inoltrate dal 16 gennaio al 6 febbraio 2013 (entro le ore 14), utilizzando i modelli on line, disponibili sul sito del Miur (le istanze presentate su moduli cartacei non verranno prese in considerazione).

Gli aspiranti inclusi nelle graduatorie non ancora esaurite non devono presentare alcuna domanda, avendo titolo ad essere convocati d’ufficio, in relazione alle disponibilità annualmente esistenti e secondo l’ordine di collocazione nelle preesistenti graduatorie.

L’andamento lento della rivoluzione digitale delle scuole

da Tecnica della Scuola

L’andamento lento della rivoluzione digitale delle scuole
di L.F.
Ricordate il tormentone dell’estate 2012 chiamato “spending review”? Ebbene in quel decreto legge (n. 95 del 6 luglio 2012) alcuni provvedimenti avrebbero dovuto portare alla dematerializzazione della pubblica amministrazione, introducendo obbligatoriamente nelle scuole registri elettronici, pagelle e iscrizioni on line, comunicazioni scuola famiglia in formato elettronico.
Ricordiamo che nella G.U. del 6 luglio 2012, in seguito alla pubblicazione del decreto legge n. 95, all’art. 7, comma 28, di tale decreto è scritto: “a decorrere dall’anno scolastico 2012/2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito applicativo che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle scuole e delle famiglie”. Nel comma 29 è scritto quanto segue: “a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche ed educative redigono la pagella degli alunni in formato elettronico”. Nel comma 30: ”La pagella elettronica ha la medesima validità legale del documento cartaceo ed è resa disponibile per le famiglie sul web o tramite posta elettronica o altra modalità digitale. Resta comunque fermo il diritto dell’interessato di ottenere su richiesta gratuitamente copia cartacea del documento redatto in formato elettronico” nel comma 31: “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 le istituzioni scolastiche e i docenti adottano registri on line e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico”. In buona sostanza il decreto legge n. 95/2012 introduce obbligatoriamente, nelle scuole pubbliche italiane, una vera e propria rivoluzione digitale. Come sta procedendo allo stato attuale questa rivoluzione digitale “obbligatoria”? Si può certamente dire, senza la paura di essere smentiti, la rivoluzione digitale procede a passo lento e con non poche criticità. Se per le iscrizioni 2013/2014, pilotate centralmente dal Miur, con un applicativo web che accompagna le famiglie nel percorso per l’iscrizione on line: dalla registrazione, alla ricerca della scuola desiderata, dalla compilazione del modulo di iscrizione al suo inoltro, le operazioni procedono speditamente anche se con molte preoccupazioni per gli utenti, dove invece emergono forti criticità, sono i registri elettronici e le pagelle on line con conseguente comunicazione alle famiglie. L’andamento lento della rivoluzione digitale delle scuole è stata percepita evidentemente anche al Miur, che in data 3 ottobre 2012, ad anno scolastico avviato, ha prodotto una nota n.1682/U, in cui si parla che questo in corso è un anno scolastico di “transizione” durante il quale le scuole dovranno attivarsi per realizzare al meglio il cambiamento. Questa nota ha il sapore di una certificazione dell’andamento lento della rivoluzione digitale, che sarebbe dovuta essere obbligatoria per legge dello Stato, ma diventa facoltativa a causa di un ben chiaro periodo di transizione.
A quanto è dato sapere, allo stato attuale, il maggior numero delle scuole italiane, usa ancora il registro di carta, contravvenendo alla legge, farà gli scrutini del primo quadrimestre o a mano o con software off line, non comunicherà le pagelle alle famiglie in formato elettronico. Mentre l’andamento lento della rivoluzione digitale nelle scuole tanto voluta da Profumo, è un evidente dato di fatto, associazioni dei genitori degli studenti e sindacati protestano per il caos amministrativo che le prossime iscrizioni on line potrebbero causare. Protesta anche l’Adiconsum, associazione dei consumatori, che invita le famiglie a segnalare eventuali disagi.

Concorsone, le prove scritte sono dall’11 al 21 gennaio

da tuttoscuola.com

Concorsone, le prove scritte sono dall’11 al 21 gennaio

Per una scadenza che il Ministero non ha rispettato (la pubblicazione dei risultati della prova preselettiva di ciascun candidato sul portale Istanze on line, inizialmente prevista per l’8 gennaio, e ora rimandata al 16), oggi si registra un anticipo da parte di viale Trastevere nella pubblicazione del diario delle prove scritte, pubblicazione attesa per il 15 gennaio in Gazzetta Ufficiale (a cui l’avviso del Miur comunque rimanda)

Innanzitutto, nessun rinvio a dopo le elezioni: si inizia comincia l’11 febbraio con Infanzia nella sessione del mattino e A017 di pomeriggio, si conclude con Inglese il 21.

L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti in ordine alfabetico, sarà reso noto con successivo avviso pubblicato sulla rete intranet e sul sito del MIUR, nonché sui siti internet degli Uffici Scolastici Regionali competenti a gestire la procedura, il 25/01/2013.

La prova scritta avrà la durata di 2 ore e trenta minuti e si articolerà in quattro quesiti a risposta aperta.

La prova scritta relativa all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche (A020, A033, A034, A038, A049, A059, A060 e C430), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova successiva di laboratorio, nonché le prove scritte relative all’insegnamento di discipline artistiche (ambito 01: classi A025/A028), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova pratica successiva, avranno la durata di 2 ore e si articoleranno in tre quesiti a risposta aperta.

Le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio alle ore 08.00 per la sessione antimeridiana e alle ore 14.00 per la sessione pomeridiana.

Questo il link all’avviso del Miur.

Il sito specializzato Orizzontescuola, molto attento ai fatti relativi al concorso, va oltre questa notizia e fornisce un altro dato molto atteso, ancorché al momento privo di fonte: quello relativo ai numeri dei candidati ammessi alla prova scritta del concorso, suddivisi per singola classe di concorso per tutte le regioni (ricordiamo che solo un numero ristretto di regioni hanno pubblicato ufficialmente questi dati). Forniamo il link alla tabella.