ISCRIZIONI, CONSULENZA ON LINE

AGe TOSCANA: ISCRIZIONI, CONSULENZA ON LINE

Per far fronte alla grossa novità delle iscrizioni unicamente on line alle classi prime di ogni ciclo scolastico (e al primo anno del triennio delle superiori, quando c’è da scegliere l’indirizzo), AGe Toscana propone un servizio di consulenza on line, sia via e-mail che telefonico. Saranno inoltre messi a disposizione sul sito www.agetoscana.it aggiornamenti, FAQ e slides utili per la registrazione al sito ministeriale e la compilazione della domanda.
Questa innovazione rischia infatti di mettere in seria difficoltà sia le scuole, che sono tenute a offrire un supporto, sia le famiglie più disagiate, che non possiedono una connessione a internet o addirittura non sanno usare il computer.

“Ci rivolgiamo sia al genitore singolo che alle Associazioni di genitori –spiega Rita Manzani Di Goro, presidente di AGe Toscana- Ci sembra infatti che si apra un momento molto critico per le segreterie delle scuole. Uno spazio che può essere coperto da genitori più esperti, che possono offrirsi di collaborare con le scuole per fare da tutor per le iscrizioni (es: sorvegliando il laboratorio informatico messo a disposizione delle famiglie per compilare la domanda). Questi genitori dovranno essere formati ed è per questo che, come Associazione Genitori A.Ge. Toscana, abbiamo pensato di offrire un servizio di consulenza che funzionerà dal lunedì al venerdì fino al 28 febbraio 2013, termine ultimo per le iscrizioni”.

“Le prime scuole contattate si sono dimostrate molto interessate –dichiara Angela Rigucci, la Presidente di AGe Argentario, che è parte in causa avendo un figlio che frequenta la quinta elementare- e non dubitiamo che anche i genitori apprezzeranno. Questa iniziativa va ad aggiungersi ad altre che stiamo portando avanti al fine di raccogliere aiuti per gli alluvionati della Maremma. Il servizio è gratuito, ma a chi beneficerà della nostra assistenza, chiederemo se vuole dare un piccolo contributo per le famiglie colpite dall’alluvione”.

L’eventuale versamento dovrà essere effettuato sul conto IT75T 08851 72300 000 000 200 028 intestato ad AGe Argentario, citando la causale “Emergenza Maremma”. I fondi così raccolti saranno consegnati in tempi brevissimi alle famiglie colpite dal disastro, così come è già stato fatto per i fondi finora raccolti.

Per ulteriori informazioni è possibile chiamare il numero 329 4191838:

lunedì, martedì  e venerdì       dalle ore  10.00 alle 12.00
mercoledì                            dalle ore  13.00 alle 15.00
giovedì                               dalle ore  14.00 alle 16.00

oppure scrivere ad ageargentario@age.it. I nostri esperti risponderanno entro il termine massimo di due giorni. Altre notizie saranno disponibili sulle pagine Facebook e Twitter di AGeToscana.

Per la scuola un mese di stop and go

da lastampa.it

Per la scuola un mese di stop and go

Verso un febbraio difficile: il ministero organizza il nuovo “concorsone” per insegnanti nei giorni di Carnevale. E molti istituti saranno sede di seggio per le elezioni
maria teresa martinengo
torino

Febbraio sarà un mese «a singhiozzo» per la scuola, con vacanze e incombenze straordinarie che qua e là imporranno la sospensione dell’attività didattica: c’è la chiusura di Carnevale dall’8 al 12 febbraio, poi un paio di giorni di stop per le elezioni, fissate «fuori stagione» il 24 e 25. E ora si è aggiunta una novità non prevista: le prove scritte del concorsone degli insegnanti, dall’11 al 21. Con la sovrapposizione dei primi due giorni con le vacanze di Carnevale previste dal calendario regionale.

 

Dopo la preselezione

Dopo la preselezione del 17 e 18 dicembre, che ha ammesso «in tempo reale» allo step successivo circa cinquemila docenti, il Miur ha calendarizzato due giorni fa a livello nazionale gli scritti. Nei primi due giorni, quelli in cui in Piemonte quasi tutte le scuole saranno prive di studenti e insegnanti, sono previste le prove di due scaglioni particolarmente numerosi: i docenti di scuola dell’infanzia e scuola primaria. A Torino – le prove si svolgono soltanto nel capoluogo di regione – dovranno essere esaminati rispettivamente 1193 e 1559 insegnanti. Che faranno, inevitabilmente, riaprire una parte delle scuole.

 

Problemi e soluzioni

«Abbiamo segnalato al Ministero che in Piemonte abbiamo le vacanze di Carnevale – spiega il direttore reggente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Silvana Di Costanzo – ma ci è stato risposto che purtroppo non è possibile variare il calendario. Le prove sono nazionali e devono essere concluse prima delle elezioni». Chi conosce l’organizzazione, le regole – scritte e non – e le consuetudini del mondo della scuola sa che il problema non è di poco conto. «Dovremo precettare docenti perché i comitati di vigilanza sono indispensabili. Le norme comunque lo prevedono», prosegue la dottoressa Di Costanzo. «Cercheremo soluzioni per dare il minor disagio possibile, il mio staff sta lavorando a questo. Sappiamo che dovremo occupare tre istituti per le prove della scuola dell’infanzia e quattro per la primaria. Cercheremo di usare i corridoi, come si fa durante la Maturità, invece delle aule, in modo da ridurre il numero dei gruppi di vigilanza».

 

Studenti a casa

Un’altra giornata «di affollamento» sarà il 18, quella della prova comune di italiano per le classi di concorso A043 e A050, oltre un migliaio con bis nel pomeriggio con matematica per le classi A047 e A049. «Abbiamo l’obbligo di fare tutto a Torino, ma non è più necessario avere a disposizione – prosegue il direttore – un computer per candidato: si userà la carta. Ci sarà, quindi, una turnazione delle scuole che dovranno sospendere le lezioni. Chi ha lasciato a casa gli studenti per le preselezioni, non lo farà questa volta».

 

Incertezza

Ma per i dirigenti, è soprattutto l’idea di precettare gli insegnanti nei giorni di Carnevale a preoccupare. Tommaso De Luca, presidente dell’Asapi, l’associazione delle scuole autonome del Piemonte è esplicito: «I docenti sarebbero “a disposizione” anche a Natale, ma tutti sanno che è una faccenda complicata far rientrare qualcuno. Già in occasione della preselezione del concorso, i Cobas hanno preso posizione sostenendo che durante la sospensione delle lezioni se l’attività per cui si chiede il rientro non è inserita nel piano dell’offerta formativa, i docenti non possono essere precettati. È vero che c’è una norma che riguarda i pubblici concorsi, ma non sarà facile. Forse, si dovrebbe ipotizzare un incentivo. Ma se penso che per le spese della preselezione sono arrivati mille euro per tutte le scuole della città…». I docenti contano su un monte ferie di 36 giorni. «Sull’orario di servizio nessuno ha mai fatto chiarezza. Alla fine – conclude De Luca – saremo noi dirigenti a dover provvedere la sorveglianza. Come sceglieremo?».

112 milioni per la messa in sicurezza di 989 scuole

da Tecnica della Scuola

112 milioni per la messa in sicurezza di 989 scuole
Domande al Ministero entro il 25 febbraio 2013. La non osservanza delle procedure e il mancato rispetto dei termini può essere motivo di revocata dei finanziamenti. Il Ministero potrà anche chiedere un risarcimento dei danni
Ben 989 scuole italiane potranno contare su quasi 112 milioni di euro per la loro messa in sicurezza: è quanto si legge in G.U. del 9 gennaio 2013 n° 7 dove è stato pubblicato il decreto del 3 ottobre 2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, recante l’approvazione del programma di edilizia scolastica nell’ambito del “Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici”. Le risorse erano state stanziate dal Cipe con la delibera 114/2008.
I fondi stanziati,111,8 milioni di euro, verranno assegnati alle singole Regioni in base agli interventi volti all’adeguamento o miglioramento della vulnerabilità sismica, lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo.
In casi di estrema necessità viene precisato che è possibile finanziare fino al 75% per la costruzione di un nuovo edificio scolastico in sostituzione di uno esistente ma che sia situato in anche un altro sito, ma dello stesso Comune, e che sia da demolire o destinare ad altro uso.
Circa 37 milioni di euro andranno alle scuole della Lombardia, seguite dal Lazio (11,8 mln), Piemonte (11 mln 62mila), Emilia Romagna (10 mln e 775 mila) e Veneto (10 mln e 696 mila euro), Sicilia (910mila). Solo 55 mila euro all’Abruzzo e 50 mila alle scuole della Valle d’Aosta.
Le Province e i Comuni hanno 45 giorni di tempo, fino al 25 febbraio 2013, per comunicare al Ministero il proprio interesse al finanziamento, secondo il modello 1 allegato al decreto, indicando anche il responsabile del procedimento.
Nei 15 giorni successivi, il Ministero comunica all’ente beneficiario la ricezione della comunicazione: da questa notifica, l’ente aggiudicatore ha tempo 240 giorni per certificare che il progetto definitivo è coerente con il programma, secondo il modello 2 allegato e per sottoscrivere un mutuo con un istituto finanziario. Entro 90 giorni dalla sottoscrizione del contratto gli enti attuatori dovranno procedere all’aggiudicazione e alla consegna dei lavori.
La non osservanza delle procedure e il mancato rispetto dei termini può fare revocare i finanziamenti. Il Ministero potrà anche chiedere un risarcimento dei danni all’ente aggiudicatore.

Le qualifiche professionali con maggiori possibilità occupazionali

da Tecnica della Scuola

Le qualifiche professionali con maggiori possibilità occupazionali
di Aldo Domenico Ficara
Superato lo scoglio delle difficoltà procedurali per le iscrizioni, quali sono negli istituti tecnici e professionali le migliori scelte in funzione di possibili sbocchi occupazionali?
Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico alla scuola primaria e secondaria di primo grado, si dovranno eseguire on-line. La novità ha ingenerato non poche perplessità nelle famiglie, molte delle quali non sono in possesso di adeguati strumenti informatici o non sono in grado di effettuare autonomamente la procedura. Pertanto sono molte le scuole che hanno organizzato una serie di incontri utili per fornire tutte le informazioni e i chiarimenti sulla procedura on line, mettendo a disposizione il più delle volte il servizio di supporto e aiuto delle loro Segreterie amministrative. Ma superato lo scoglio delle difficoltà procedurali, quali sono negli istituti tecnici e professionali le migliori scelte in funzione di possibili sbocchi occupazionali? Quelle che seguono, nel caso non si vogliano proseguire gli studi nei licei, sono le qualifiche professionali più richieste secondo Unioncamere durante l’anno appena concluso
Indirizzo amministrativo-commerciale: circa 40.000 assunzioni
Indirizzo meccanico: più di 15.00 assunzioni
Indirizzo turistico-alberghiero: più di 9.000 assunzioni
Indirizzo socio-sanitario: più di 7.000 assunzioni
Indirizzo informatico: circa 4.600 assunzioni
Indirizzo elettrotecnico: oltre 4.000 assunzioni
Dall’indagine della Unioncamere si può osservare che le maggior assunzioni di diplomati riguardano le competenze ragionieristiche, mentre non sono trascurabili i posti occupati nel settore turistico alberghiero. Un ragionamento a parte merita il settore tecnologico molto condizionato dalla crisi produttiva dell’area euro. Nonostante ciò, le specializzazioni di meccanica, elettrotecnica e informatica hanno ancora buone possibilità di reali sbocchi occupazionali.

Siamo a Pomezia

Siamo a Pomezia

“Una serie di foto ci riportano un paesaggio devastato, sembra sia passato un tifone, un uragano che abbia lasciato solo detriti, si tratta  invece solo di ordinaria amministrazione….

E’ Lazzaro PAPPAGALLO della rete televisiva “RAI 3 BUONGIORNO REGIONE  TG LAZIO”   in una diretta televisiva, all’alba della mattina del 10/01/2013, con la presenza di alcuni inquilini e del Presidente del Comitato Inquilini di via Federico Fellini, è presente l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pomezia: Rosaria Del Buono, è assente il Comune di Roma.

Cumuli d’immondizia fanno da scenario agli interventi succedutosi  al microfono della giornalista della RAI M.ANZIANO. Forte la richiesta d’intervento delle Istituzioni affinché venga posta la parola fine a questo degrado e di abbandono. 124 famiglie abbandonate e alla mercé di pochi individui che utilizzano gli spazi comuni adibiti a garage, ma non idonei a questo scopo perché mancanti dei requisiti necessari.

Una spoliazione di tutto ciò che è di ferro o di altro materiale ferroso. Perfino dei chiusini in ferro dei pozzetti dove transitano i liquami degli edifici prima di immettersi nella rete fognaria. Pieni, questi ultimi, di detriti e calcinacci provocando come conseguenza la fuoriuscita di questo liquido maleodorante. Un odore nauseabondo! Atti di vandalismo compiuti da individui dello stesso complesso edilizio. La stupidità umama on ha limit!i  Per non parlare delle persone che effettuano il recupero e il trasporto per conto terzi di inerti e  rifiuti tossici da individui senza scrupoli, come pure ad esempio, batterie esauste di auto/moto, gomme auto/moto, automezzi rubati, pastiglie per freni., pannelli di amianto e di svariato materiale ferroso, che verosimilmente estraggono da oggetti in disuso. Lasciato lì, in quell’ampio spazio a disposizione e aperto a tutti.

Di fronte a questa emergenza sanitaria le istituzioni se ne lavano le mani. Prt dichiarazione al microfono dello stesso Assessore De Buono: NON CI SONO FONDI, per tanto non possiamo fare nulla!

Insomma, abbandonati a se stessi, con la latitanza della Polizia Locale e delle altre Forze dell’Ordine, in balia di pochi individui che fanno il bello e cattivo tempo, che inquinano e degradano l’ambiente circostante oltre che l’ambiente stesso dove vivono. SEMPRE IMPUNITI!

Sono queste le Forze dell’Ordine che dovrebbero garantire la sicurezza del cittadino? E’ questa la Pubblica Amministrazione che dovrebbe governare una città per l’eguaglianza dei diritti e la trasparenza oltre che per correttezza degli Atti Amministrativi?

Non c’è solo un clima negazionista sulla Giustizia, ma quello che ancora più grave lo è dalla parte delle Forze dell’Ordine. La loro impreparazione e la volontà di sottovalutare ciò che invece per il cittadino onesto è evidente.

Di “crisi della Giustizia”, in Italia come nel mondo, è vero, se ne parla da tempo immemorabile: se ne parlava persino nel periodo arcaico di vigenza dell’ordinamento giuridico romano, ma allora la crisi della Giustizia era soltanto correlata alla sua limitata, intrinseca, difficoltà di distinguere, con assoluta precisione, il lecito dall’illecito.

Il cittadino comune come me e come tanti altri, che ancora non sono entrati in quella categoria di cittadini omertosi (ma, prima o poi, ci si arriva ad esserlo) a volte è sconcertato, non sa a chi rivolgersi, non sa più quali siano i suoi diritti, manca la certezza del Diritto. Quella certezza che è il principio in base al quale il Diritto deve ricevere una applicazione prevedibile. In altri termini, a fronte di una violazione di una norma deve seguire l’applicazione della sanzione che la norma stessa ha stabilito per la sua violazione. Insomma, Mi sembra manchi completamente una cultura della Giustizia e, quindi, manca una spinta concreta dalla Società Civile e dalla politica per affrontare il problema. Aiutateci a capire, perché non abbiamo più la certezza di niente.

 

COSTRUZIONI ABUSIVE NEI LOCALI SEMINTERRATI DI VIA FELLINI 4

 

Risulta da corrispondenza anonima arrivata per posta, che in merito alla costruzione abusiva dei box una prima denuncia anonima fu fatta nel mese di maggio esattamente il giorno otto maggio 2009 indirizzata al Comune di Pomezia. Una seconda denuncia con data 06/07/2009 indirizzata a: Carabinieri di Pomezia, Polizia locale di Pomezia, Procura della Repubblica, Romeo Gestioni Roma,’ in questa lettera si denunciava quanto segue:

Alcune persone abitanti nell’edificio (omissis) di Via Federico Fellini n. 4 hanno eseguito dei lavori nei garage utilizzando transenne metalliche ostruendo il passaggio pedonale e collegandosi abusivamente prelevando energia elettrica condominiale per poter utilizzare dei frigoriferi atti a contenere il ghiaccio per essere utilizzato nella preparazione delle granite per essere vendute sulla spiaggia senza alcuna osservanza delle piu’ elementari norme di sicurezza e igiene. Essendo tali persone poco raccomandabili e note alle forze dell’ordine evito di espormi personalmente per paura di eventuali rappresaglie nei miei confronti”.

Tramite il protocollo generale del Comune di Pomezia, l’Ufficio delle Politiche Abitative del Comune di Roma inviava una missiva, in cui Codesto Settore affermava, che loro personale tecnico, appositamente inviato sui luoghi teatro delle vicenda, aveva riscontrato la veridicità dei contenuti degli  esposti e in particolare aveva acclarato gli evidenti abusi edilizi, messi in opera  nei locali garage dello stabile di proprietà del Comune di Roma, siti in via  Federico Fellini, n. 4. Il tutto veniva peraltro trasmesso con preghiera di  intervento, correlato da numerose fotografie.

A questo punto, poiché persisteva e per quanto in mio sapere persiste a utt’ oggi detto stato dei luoghi, sarebbe interessante per i cittadini di Pomezia (se non perla Magistratura) sapere quanto veniva posto in essere dalla Polizia  Municipale quale Organo di P.G. competente sia territorialmente, che per materia.

L’assenza di sigilli, cartelli di avviso di locali e manufatti sottoposti a sequestro giudiziario e di quant’altro viene solitamente esperito dalla Polizia Municipale, nei casi di rilevamento di abusi edilizi, lasciano spazio in alcuni  maligni, per perplessità e forti  dubbi in ordine alla legittimità dell’ operato di tale Istituzione che,  contrariamente, per senso di giustizia e pari opportunità, si invita a fornire  una sua versione dei fatti.

 

Il traffico dei rifiuti pericolosi sul Territorio: Via FELLINI 9 SCALA i, h, h, i Locali garage

Un affare che ha preso piede, proprio per il forte guadagno e il basso rischio, con la complicità di una legislazione soft. Fino al 2001 si rischiavano solo qualche mese di arresto e pochi spiccioli di ammenda, visto che il traffico illecito di rifiuti era trattato come contravvenzione e non come delitto.

A Napoli fu aperto il primo procedimento contestando anche il 416-bis del Codice penale, associazione di tipo mafioso, che prevede la reclusione da 5 a 10 anni, da 7 a 12 per chi dirige l’associazione. Ora si punta all’inserimento nel codice penale del reato di associazione a delinquere finalizzata al crimine ambientale..

I metodi per gestire i rifiuti pericolosi sono tanto fantasiosi, quanto criminali: i rifiuti vengono abbandonati in zone poco frequentate o nascoste, trasformandole in discariche a cielo aperto, scaricati in mare o nei corsi d’acqua, mischiati ai rifiuti urbani o spalmati sui terreni come fertilizzanti.

Esentasse e guadagni favolosi e, magari, prendono contributi economici da parte dei servizi sociali!

 

La microcriminalità in via Fellini

La microcriminalità è una battaglia che si poteva vincere, ma non con i sussidi, ma con l’inserimento lavorativo. Il lavoro si erge come importante fattore di contrasto all’emarginazione, nel momento in cui ci permette di adottare un ruolo, scoprire la dignità del nostro essere, vivere l’esperienza di un’identità positiva. La dimensione lavorativa concorre a formare l’idea che abbiamo di noi e struttura la nostra vita, riempie di senso la quotidianità e stabilisce un legame tra noi stessi e il mondo esterno, favorendo la rinascita della persona e la scoperta di una propria progettualità esistenziale. Il lavoro favorisce l’acquisizione di regole e norme ed ha una profonda valenza educativa nel momento in cui diviene punto cruciale dove essere se stessi, raccordandosi però con le esigenze degli altri. Accresce il senso di responsabilità ed è occasione di crescita e maturazione. Una opportunità che si da a questi giovani che non vanno lasciati soli, vanno costruiti progetti personalizzati. Ma queste persone vanno seguite, il percorso va monitorato, magari con la ASL quando si tratta di soggetti che fanno uso di droga. Una battaglia che si doveva vincere e lo si può ancora vincere, ma servono le palle ma non con l’obiettivo di qualcosa di “ritorno” in termini di voto. Si sono persi otto anni!

 

Lo stato degli edifici

Da un sopraluogo effettuato dall’Arch. Giuseppe Cognale del Comune di Pomezia, in data 26/07/2006 si accertava lo stato di deplorevole abbandono da parte della proprietà. Ancor prima, in una visita effettuata il giorno 20/07/2006 si constatava

1)   Le parti esterne dell’edificio, aiuole, cigli, percorsi carrabili e pedonali, impianto di illuminazione, sono in stato di abbandono.

2)   Le parti condominiali sottostante le residenze dell’edificio sono in stato deplorevole

3)   Le  medesime parti sottostante le residenze, destinate ai servizi condominiali e parcheggi per le auto, locali tecnici, ecc., non utilizzati dagli assegnatari degli alloggi, sono in pessime condizioni di conservazione e presumibilmente, di non funzionamento dei meccanismi di sicurezza quali antincendio ed altro.

4)   Le parti sottostanti il solaio degli alloggi sono ridotte a pezzi

5)   Nella facciata in corrispondenza del sottopassaggio delle auto, oltre alla mancanza della segnaletica indicante la massima altezza da rispettare, sono presenti alcune fessure. Inoltre nel solaio fiancheggiante il medesimo percorso presenta un importante imbarcamento di alcuni centimetri

 

Manutenzioni apportate dopo questo sopralluogo: nessuna Lo stabile nel frattempo ha subito due incendi, uno nella parte sottostante l’edificio per via di una bombola di gas e l’altro in un appartamento della scal G (Bper Pomezia) dove hanno rischiato di morire madre e due figli. Dell’impianto antincendio (obbligatorio) al pianerottolo c’era solo la manichetta. Mancava il meglio: l’acqua, perché non esiste più l’autoclave.

 

Vigili del Fuoco

Esposto presentato dal Comitato Inquilini di via Federico Fellini, n° 9 scale F, G, H, I – in data 16/03/2007.

“Trattasi di un fabbricato con altezza in gronda superiore a 24 metri, con annesso al volume un’autorimessa composta di due piani, interrato e piano terra con parcamento superiore ai nove autoveicoli. L’intero stabile versa in stato di degrado. Esiste impianto antincendio nell’autorimessa e nei vari piani delle scale, da cui non fuoriesce l’acqua. Nell’autorimessa non c’è presenza di mezzi di estinzione portatili.

Agli atti di questo ufficio non risultano richieste di rilascio di CPI né di Parere di Conformità  per nessuna attività.

Ancora: […] Nelle more di cui sopra l’autorimessa e l’edificio di civile abitazione sprovvisto di CPI a parere di questo Comando non può essere esercita.

 

Conclusioni: invio da parte della Romeo Gestioni S.p.A. una lettera di diffida all’utilizzo sia delle cantine che dell’autorimessa, dimenticando tutto il resto. Un gesto ipocrita da Ponzio Pilato, perché era evidente che nessuno l’avrebbe rispettato.

Le competenze del Sindaco in campo sanitario e salute pubblica

Con l’emanazione del D.Lgs. 267/2000, sono state definite ed ampliate rispetto al passato le mansioni svolte dal sindaco in qualità di capo dell’amministrazione locale (tutte le ipotesi delineate dall’art. 50), mentre, quale ufficiale del Governo, egli interviene soltanto quando sia necessario prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini (art. 54 comma II), e nei casi di emergenza, connessi con il traffico e/o l’inquinamento atmosferico o acustico o in altre circostanze  straordinarie (art. 54 comma III), ….

Via Fellini. Si interrogano gli abitanti del posto, quelli che ambiscono ad avere un po’ di tranquillità, di sicurezza, quelli che vorrebbero uscire da questo stato di degrado, quelli che ambiscono ad avere una vita normale, quelli che credono nel rispetto della persona, nell’amore del loro territorio e nel contrasto ad ogni forma di illegalità, quelli che in questi anni hanno perso la dignità per questo vivere incivile. La dignità è quella forza che ti da l’autostima e che ti aiuta a vincere le battaglie più dure. I cittadini di via Fellini si domandano, questo è un caso straordinario? E’ un caso che può smuovere le coscienze dei sindaci di Roma e Pomezia, o dopo 8 anni ci vogliono lasciare ancora nella merda, perché viene considerato un caso ordinario?

Il Sindaco è il responsabile della salute pubblica nel territorio di competenza. Il ruolo sui servizi sanitari è complementare al ruolo specifico di governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario.