Elezioni Politiche 2013

Elezioni Politiche 2013

LAVORO E SVILUPPO PER DARE UNA SERIA PROSPETTIVA ALL’ITALIA E ALL’EUROPA

Dal voto deve scaturire l’autorevolezza necessaria per soddisfare le attese

 

di Marco Paolo Nigi

 

Il 24 febbraio 2013 il Popolo Italiano sarà chiamato alle urne per esprimere una volontà politica finalizzata a governare il presente e garantire il futuro attraverso lo sviluppo dell’Italia nella prospettiva di una “nuova” Europa, in gran parte da costruire.

I cittadini italiani avvertono la grande responsabilità del voto nella consapevolezza della gravità della situazione sociale, economica e finanziaria determinatasi per effetto della perdurante crisi finanziaria globale e dell’Eurozona.

La complessa vicenda parlamentare e governativa dell’ultima legislatura, caratterizzata, tra l’altro, dall’avvento a fine 2011 di un governo tecnico di emergenza richiederebbe la dovuta responsabilità da parte della politica nel presentare agli elettori programmi concreti, chiari e trasparenti, nell’ambito di una campagna elettorale tenuta nel pieno rispetto della sensibilità dei cittadini, i quali vanno incoraggiati ad esprimersi con il voto, e di tutte le parti in competizione elettorale, recuperando l’indispensabile correttezza del confronto.

Eppure, al momento, il “teatrino” della politica non sembra aver cambiato né copione, né stili relazionali del recente passato nell’uso improprio del mezzo televisivo, radiofonico e della comunicazione in generale.

A questo punto si rende imperativo il rapido recupero di un reale e leale  confronto incentrato sul necessario approfondimento delle questioni centrali italiane della società civile, dell’economia e della finanza, nonché del rapporto con i processi in atto orientati a costruire su solide basi la “nuova” Europa.

La politica, innanzitutto, ha il compito primario di creare le condizioni affinché i giovani possano essere i veri protagonisti nel presente e nel futuro e tornino ad essere la vera forzadel Paese e dell’Europa. Però, affinché le giovani generazioni possano collocarsi al centro di mirate politiche di prospettiva, hanno bisogno delle giuste opportunità per il loro ingresso nelle responsabilità sociali e nel mondo del lavoro. La disoccupazione dei giovani costituisce la vera emergenza in Italia, in Eurozona e in Europa e pertanto si rende indispensabile un piano pluriennale per l’occupazione.

Sul lavoro, in un’economia regolare e legale e in una pubblica amministrazione razionalizzata ed efficiente, si può costruire la crescita economica e in parallelo il graduale risanamento della finanza pubblica e l’abbattimento del debito pubblico, a condizione che la politica si impegni concretamente sul fronte delle riforme strutturali.

Il lavoro, quale primario valore sociale e fattore determinante della produzione, può trovare la sua affermazione attraverso concrete politiche che alimentino un processo di riforme organiche per centrare obiettivi essenziali quali:

  • un fisco giusto;
  • un’economia regolare e legale;
  • un adeguato livello di investimenti pubblici strategici nei settori della istruzione e della formazione, della ricerca e dell’innovazione, dell’energia e delle infrastrutture;
  • un welfare europeo;
  • un effettivo riequilibrio socio-economico del territorio.

Riguardo all’Europa, la politica in Italia dovrà farsi carico della realizzazione dei progetti approvati a livello comunitario per l’economia reale, ovvero per l’industria, le infrastrutture, l’ambiente, l’energia e la ricerca, nonché della struttura del bilancio comunitario 2014-2020 con le connesse destinazioni finanziarie nei settori strategici.

Queste ed altre importanti questioni dovrebbero essere organicamente presenti nei programmi dei partiti e degli schieramenti politici e essere sviluppate correttamente in un necessario e utile approfondimento nel confronto politico per raggiungere almeno i due primari obiettivi della partecipazione democratica:

  • sventare il rischio reale di una larga astensione dal voto;
  • rendere l’esercizio del diritto di voto dell’elettore il più consapevole e responsabile possibile.

Infatti, l’esito di un voto largamente partecipato, consapevole e responsabile potrà dare al nuovo parlamento e al futuro governo l’indispensabile autorevolezza politica per portare a soluzione le grandi questioni sociali ed economiche del Paese e assicurare all’Eurozona e all’Europa l’indispensabile contributo dell’Italia secondo le legittime aspettative dei cittadini italiani e europei.

La Confsal, quale Confederazione sindacale autonoma e soggetto generale della politica, ritiene che la valorizzazione del lavoro, la crescita economica e lo sviluppo del Paese debbano tornare al centro del dibattito politico, del confronto parlamentare e soprattutto della futura azione governativa.

12 proposte ai politici per scommettere sulla scuola

12 proposte ai politici per scommettere sulla scuola

Su una scuola artefice del cambiamento e orgogliosa del suo mandato costituzionale

Ancora una volta, nell´imminenza delle elezioni politiche, la Gilda presenta ai candidati dei vari raggruppamenti le proprie richieste relative alla scuola. E´ un´abitudine che dura da anni e che di anno in anno è diventata sempre più avvilente. Infatti, non abbiamo visto durante il lungo periodo né diminuire i problemi (che anzi sono aumentati in maniera esponenziale), né migliorare, anche di poco, la situazione dell´istruzione in Italia. Piuttosto, abbiamo visto peggiorare le condizioni economiche e di lavoro dei docenti e sappiamo bene che senza docenti motivati e valorizzati non ci può essere un miglioramento dell´istruzione. I discorsi dei politici che sentiamo oggi sono molto simili a quelli di ieri: le solite e generiche attestazioni sull´importanza della scuola per il futuro del Paese, ma nessun programma articolato che affronti i tanti problemi ormai aggrovigliati soprattutto per l´azione confusa della politica.

Ci sarebbe da avvilirsi, ma la Gilda non intende farlo. Sappiamo che quanto più le situazioni sono serie, tanto più occorrono vigore, volontà, e capacità di non demordere. Così abbiamo sempre fatto e oggi ne siamo anche orgogliosi perché possiamo attribuire alla tenacia la vittoria sul recupero degli scatti dei docenti per il 2010 e il 2011, ottenuta, quest´ultima, grazie all´indizione di uno sciopero generale della scuola, poi correttamente sospeso per l´obiettivo conquistato.

Quindi, con la solita volontà di non dare nulla per perso, presentiamo ai colleghi, ai politici in lizza, all´opinione pubblica queste nostre richieste.

Con queste proposte articolate – che non sono un´agenda né un elenco anonimo e casuale – disegniamo quell´idea di scuola che sempre abbiamo sostenuto e difeso. Quella scuola della Costituzione, preposta alla formazione dei giovani e che attribuisce ai docenti un mandato sociale istituzionale. Non una scuola servizio che risponde ad esigenze individuali, a volte di dubbia valenza e a volte mercantili.

Per questo, al primo posto del progetto, abbiamo inserito quelle richieste che ci hanno contraddistinto da sempre: la richiesta dell´Area di contrattazione separata per i docenti e l´istituzione di un Consiglio superiore della Docenza.

Chi ci segue, conosce molto bene e condivide i motivi di queste nostre istanze che possono essere sintetizzati nel principio oramai universalmente riconosciuto secondo cui non può esserci buona scuola se non ci sono insegnanti valorizzati.

Aggiungiamo però una precisazione a chi ci potrebbe accusare di corporativismo: sì, c´è nella nostra storica richiesta una volontà di disegnare un corpo istituzionale definito e responsabile a cui la Repubblica affida l´importante compito di formare le nuove generazioni.
Fino ad oggi, alla funzione docente sono state via sottratte competenza importanti e la realtà ci segnala che l´operazione è stata un fallimento.

Per questo, confermiamo la nostra idea: ai docenti siano ridati autorevolezza, stima, e riconoscimento istituzionale.

Naturalmente con queste richieste non intendiamo sostituirci al Parlamento, sappiamo bene che la politica scolastica deve scaturire dall´azione parlamentare – e non del solo Governo – e dunque non dai sindacati e da gruppi di lobby non ben identificate. Tuttavia, i risultati degli ultimi anni hanno mostrato la grande difficoltà da parte della politica a vedere la scuola come un settore vitale del Paese. Essa è stata piuttosto un ambito in cui tagliare anche l´essenziale. Per questo, forniamo il nostro contributo, aperti al dibattito e alla collaborazione per l´interesse generale del Paese.

Il Coordinatore nazionale della Gilda-FGU
Rino Di Meglio

GdL Milano: nuova vittoria del Pettine

GdL Milano: nuova vittoria del Pettine ANIEF

Ancora successi per l’ANIEF presso il Tribunale di Milano. Nuovamente riconosciuto il diritto alla retrodatazione dell’immissione in ruolo in virtù del corretto inserimento a pettine nelle graduatorie 2009/2011. I legali ANIEF continuano a vincere in tutta Italia e il nostro sindacato continua ad ottenere piena ragione contro le “code della vergogna”.

 

Gli Avvocati Walter Miceli e Guglielmo Abbate ottengono presso il Tribunale di Milano una soddisfacente conferma della solidità delle tesi sostenute dall’ANIEF sul perdurare del diritto all’inserimento a pettine nelle graduatorie 2009/2011 anche dopo l’avvenuta immissione in ruolo dalle nuove graduatorie 2011/2014. Ricostruendo con precisione e dovizia l’estenuante vicenda giudiziaria che ha impegnato il nostro sindacato fin dalla pubblicazione del D.M. n. 42/2009, il Giudice del Lavoro di Milano, Dott. Perillo, non ha dubbi e, soprattutto alla luce delle due sentenze della Corte Costituzionale ottenute dall’ANIEF, conclude per il pieno accoglimento del ricorso.

Il Ministero convenuto è stato, pertanto, condannato “ad emanare tutti gli atti necessari al riconoscimento, a favore della ricorrente, della decorrenza giuridica ed economica dell’assunzione a tempo indeterminato sin dall’1/9/2010, con ogni conseguente effetto sulla disciplina giuridica ed economica di riferimento” oltre che alla rifusione delle spese di lite liquidate in complessivi € 2.500.

L’ANIEF esprime completa soddisfazione per la vincente azione legale portata avanti con competenza e professionalità dai propri legali nei tribunali di tutta Italia e ribadisce, a quanti si sono affidati e continuano ad affidarsi con fiducia al nostro sindacato, il proprio impegno e la propria determinazione a portare avanti questa e altre battaglie per garantire il pieno rispetto del diritto, del merito e della Costituzione.

Al via iscrizioni on line

Al via iscrizioni on line

Soddisfazione del Miur per l’andamento delle iscrizioni:

13 mila le domande pervenute fino ad ora

(Roma, 21 gennaio 2013) Iscrizioni online al via. Grande soddisfazione da parte del Miur per l’avvio del processo di registrazione telematica che per la prima volta nella storia della scuola consente alle famiglie di effettuare le iscrizioni alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado esclusivamente in rete.

La macchina organizzativa sta funzionando al meglio e senza particolari problemi. Ad appena mezz’ora dall’apertura dei termini sono state già 1.226 le domande inviate. Alle 13.00 di oggi sono pervenute 13.002 domande, di cui 7.594 sono state inoltrate alle scuole, mentre le altre sono state compilate ma tenute in sospeso dai genitori ancora indecisi.

Di seguito i dati, ora per ora (fino alle 12.00 di oggi), relativi alle domande di iscrizione inserite:

00 1.226
01 996
02 236
03 100
04 87
05 86
06 461
07 1.376
08 504
09 794
10 297
11 339
12 4.300

Completata la fase di personalizzazione delle schede di iscrizione da parte delle scuole

Alle 00.00 di oggi sono state chiuse le applicazioni che permettevano a ciascuna scuola di personalizzare la scheda per le iscrizioni aggiungendo eventuali informazioni aggiuntive legate a servizi specifici messi a disposizione. Ben il 98,8% delle scuole ha personalizzato la propria scheda. Naturalmente le scuole che non lo hanno fatto utilizzeranno il modello standard.

Il risparmio nella scuola con le iscrizioni on line

A fronte di circa 1.700.000 studenti coinvolti, il risparmio è di circa 5 milioni di fogli di carta e 84.000 ore di lavoro delle segreterie scolastiche che non devono più inserire a mano i dati dai moduli cartacei;

Iscrizioni aperte fino al 28 febbraio

Il Miur precisa che i criteri e i parametri in base ai quali le domande vengono accolte dalle scuole sono deliberati da ciascun Consiglio di Istituto e non sono in alcun modo legati alla immediata iscrizione on line.

Per questo si precisa che le famiglie hanno tempo fino al 28 febbraio anche per consultare tutte le funzioni di Scuola in Chiaro, attivato proprio per consentire di cercare la scuola, visionare l’offerta formativa e tutti i dati strutturali di ciascun istituto per una scelta consapevole e documentata.

Sporadici rallentamenti nel funzionamento del sito sono stati inevitabili durante la mattinata in seguito ai numerosi contatti che in particolare si sono verificati alle 13.00 con 22.500 accessi.

Le iscrizioni on line fanno parte di un processo di dematerializzazione e innovazione del sistema scolastico portato avanti dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo.

Iscrizioni on line:
i dati della prima giornata di accessi e di domande pervenute
Miur: Grande successo dell’iniziativa

(Roma, 21 gennaio 2013) Il Miur rende noti i dati relativi alla prima giornata delle iscrizioni on line aggiornati alle ore 19.00. Sono state inserite 23.179 domande. Il sito ha avuto 1.529.936 accessi con dei picchi notevoli, particolarmente tra le 8 e le 13. Grande soddisfazione da parte del Miur per l’avvio del processo di registrazione telematica che per la prima volta nella storia della scuola consente alle famiglie di effettuare le iscrizioni alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado esclusivamente in rete.

Ora Domande Inserite Di cui tramesse alle scuole
00:37 1.214 467
07:39 4.640 3.578
10:15 6.452 4.490
12:00 7.867 4.828
13:00 13.002 7.594
14:00 16.965 9.923
15:00 20.115 12.990
16:00 21.105 13.904
17:00 21.464 14.108

 

ORA connessioni
’00’ 11.944
’01’ 4.848
’02’ 640
’03’ 984
’04’ 608
’05’ 2.224
’06’ 11.720
’07’ 42.024
’08’ 216.024
’09’ 313.520
’10’ 216.080
’11’ 136.240
’12’ 127.424
’13’ 126.352
’14’ 84.016
’15’ 80.728
’16’ 57.920
’17’ 96.640
1.529.936 Totale

Per favore parliamo dei nostri sentimenti

Per favore parliamo dei nostri sentimenti, di quello che noi sentiamo.

 di Adriana Rumbolo

Una giovane studentessa dai capelli corti, corti  fece la richiesta  in tono accorato

Allora nel programma presentato “Conosci te stesso” con un’insegnante di lettere mettemmo anche educazione affettiva , sessuale,  ma sessuale non si poteva.

.Bisognava  rispondere alla domanda insistente dei ragazzi,  forse più delle ragazze:”Per favore  parliamo dei nostri sentimenti , di quello che sentiamo”

Soprattutto a scuola a cominciare dalla materna i bambini “si amano”: simpatie, giochi che permettono  alle bambine che adorano esibirsi  e ai maschi di esercitare la loro attitudine a capo gruppo

.Un continuo cercarsi,  stuzzicarsi, offerte di merende e  giochi di coppia  a imitazione di  mamma e papà o giochi   dove il premio della vittoria è un bacino o il gioco del dottore o un nascondiglio per conoscersi meglio sotto i vestitini e provare sensazioni confuse,ma piacevoli,misti a espressioni di dominio, di aggressione.  di abbandono senza spiegazioni(con te non ci sto più ).  Tutto questo a dimostrazione che nella vita relazionale ,il bambino  partecipa con tutto se stesso,  corpo compreso,  fin dalla nascita anche con  i disordini emozionali che sono sfuggiti  all’ attenzione degli educatori.

.Poi  crescendo , nel percorso natura-cultura, il corpo sembra entrare in pausa, messo sotto tono,

.  All’improvviso i bambini  diventati ragazzini si trovano su una giostra impazzita:    sensazioni nuove, emozioni forti e incontrollabili, .desideri misteriosi, pulsioni  ma anche delusioni ,frustrazioni e il bisogno urgente di parlarne di chiarire  e di chiarirsi.

.Nell”adolescenza  il corpo completamente trasformato non solo nella forma ma con tante sostanze nuove ed euforizzanti ,estrogeni , testosterone dopamina  che  si  possono percepire  quando arrivano messaggi erotici  nei sogni.  sempre censurati  spesso indecifrabili. Prima  risposta a tante sensazioni improvvise ,misteriose forti , la difesa nella contrazione emotiva.

Rifugiarsi in una   rigidità psichica e corporea  spesso  avvolta nel colore blu che può reggere finchè  la mente in disagio aggredirà il corpo con disordini più o meno gravi: anoressia, bulimia crisi di panico  assunzioni di droghe e alcool scorciatoie  ingannevoli di  benessere.

Il gruppo diventa il rifugio più accogliente,  ma non meno complicato

.Il gruppo protegge, aiuta, frena l’autonomia..

Ogni gruppo ha le sue regole:il modo di vestirsi ,un linguaggio nuovo, bisogna staccare con il passato, ,l’esasperazione dell’amicizia ,pudori imbarazzanti e  l’ossessione del termometro della seduzione per sostenere un autostima vacillante..

Una studentessa di 14 anni  mi  ha scritto:”Buongiorno Dottoressa, lei sta parlando con un mio compagno in un’altra stanza, io vorrei parlare  con lei perché  ho dei problemi.

E’ da circa una settimana che non ho più dialogo con mio padre per un banale motivo: un paio di scarpe.

Oltre a questo ho  dei  problemi  per quanto riguarda il mio corpo; non lo accetto e sto male perchè penso continuamente a migliorarlo.

Ora le ho esposto brevemente i miei problemi e spero veramente di parlare con lei la prossima volta a causa delle mie insicurezze.

Lettera firmata.

Cara dottoressa, come può vedere ho seguito il suo consiglio e le ho scritto questa lettera, se così si può chiamare!!!

Prima di esporle il mio problema,però, le vorrei fare un quadro di me stessa: sono una ragazza di 15/16 anni, alta, fisicamente, anche se sono a dieta,  non mi lamento mi accetto e vengo abbastanza accettata.

Nel rapporto con gli altri, ho un mio” metodo” : io non mi sono mai fidata di nessuno.

Poi, naturalmente, andando avanti nel conoscersi, capisco se  questa persona è fidata o meno.

In famiglia sono abbastanza chiusa: a differenza di alcune mie amiche, io non considero  mia madre come una delle mie migliori amiche, alle quali vado a dire i miei problemi e a chiedere consigli.

Naturalmente non la estraneo totalmente  dalla mia vita, ma mi limito a non raccontarle i miei fatti personali, le mie esperienze, perché  penso che ognuno debba fare le proprie scelte con la propria testa, senza dipendere da altri :ho paura, infatti, che alla fine, raccontando tutto a mia madre, i suoi consigli si trasformino in obblighi e questo non mi andrebbe giù!!!

Arrivando al “nocciolo” della questione, il mio problema nasce da una situazione per me stupenda: sto insieme con un ragazzo …., da sei mesi, ma non riesco mai a dirgli quello che sento.

A dirle la verità, all’inizio  non ero sicura, ma adesso sono più che convinta di AMARLO: è una certezza, glielo assicuro!!!

Eppure la frase che vorrei dire non è complicata: TI AMO!!!

Che c’è di complicato in due parole?!?!

Non riesco a capire il perché  di questo blocco!!!

Ed è per  questo che le ho scritto queste righe, per chiederle se lei poteva  darmi sia una spiegazione che un consiglio su questo argomento: non so veramente come superare  questo  ostacolo!!!

Se non le è di troppo disturbo, potrebbe rispondere?

La ringrazio infinitamente e la prego di non parlare in classe di questa lettera

Lettera non firmata.

Poi  tante storie: è storia anche una relazione di due settimane

Sono storie soprattutto di immagine sociale, dove  possono anche farsi del male nella gara di dominio.

Ricordo  una giovane studentessa che poco prima delle vacanze di Natale camminava ,nei corridoi  fiera  ,mandando chiari messaggi dell’esplosione della maturità della  sua femminilità: .rossetto vivace, capelli molto curati e soprattutto un meraviglioso  sguardo  carico di progettualità.

Dopo le vacanze  scomparso i rossetto , i capelli in disordine e soprattutto lo sguardo triste,  spento.

Mi si strinse il cuore

.Passate un paio di settimane nell’intervallo.   mi si avvicinò  e cominciò subito: “avevo una storia,  lo amavo e sono andata in discoteca  per aspettare l’anno nuovo con lui

.Abbiamo fatto l’amore, per me era la prima volta ed ero felice

,Dal giorno dopo lui non  mi ha nemmeno  più salutata

Perchè?.

Potrei portare tanti altri esempi   più o meno uguali  ma la mia riflessione è stata che gli adolescenti  favoriti da situazioni e ambienti intriganti   facevano le loro esperienze affettive.sessuali senza coscienza di sè e dell’altro e con grave carenza affettiva-emotiva

La carenza di modulazione emotiva che proprio nel coinvolgimento più profondo denuncia tutte le sue instabilità: vecchie paure legate al ricordo di violenze,  paura di non sentirsi accettati per quello che si è ,  paura di essere abbandonati e ripiombare nella solitudine perdendo prestigio sociale, l’incapacità di gestire bene il si e il no,  l’aggressività che può esplodere  per frustrazioni mal gestite nel passato ,il pericolo di darsi reciprocamente colpe se qualcosa non va e pregiudizi a non finire.

Molti ragazzi chiedono ed hanno diritto a ricevere informazioni  anatomiche  e fisiologiche  ma è importantissimo  anche il loro percorso emotivo -relazionale e l’abbattimento di tanti,  troppi pregiudizi

La scuola è il luogo più adatto e se ci sarà attenzione al percorso emotivo-affettivo  forse in futuro diminuiranno i cosidetti “”delitti passionali”.

 

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE

La Uil: stringere i tempi per una rapida assegnazione delle risorse

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE / Applicazione dell’accordo ARAN del 12 dicembre 2012

In data 17 gennaio2013 si è tenuta una riunione sulla assegnazione delle risorse contrattuali da distribuire alle scuole in applicazione dell’accordo del 12 dicembre 2012 che ripristina gli scatti di anzianità.
L’incontro si svolto tra le organizzazioni sindacali del comparto scuola ed una delegazione della Direzione della politica Finanziaria del MIUR, guidata dal Dott. Filisetti. Per la Uil Scuola ha partecipato Antonello Lacchei.
I rappresentanti del MIUR hanno illustrato una ipotesi di assegnazione delle risorse per l’anno scolastico 2012/2013 riguardanti funzioni strumentali, incarichi aggiuntivi ore eccedenti, per la pratica sportiva e la sostituzione dei colleghi assenti, basata sulle cifre indicate nel testo contrattuale. e. conseguentemente ha ipotizzato, anche per il fondo di istituto, di utilizzare direttamente i parametri definiti dall’accordo ARAN.
La Direzione del Bilancio si è riservata verificare con il MEF, per le vie brevi, la praticabilità di “bilanciare” l’entità delle risorse in due anni scolatici  (2012/2013 –  2013/2014).
La UIL Scuola ha chiesto di adottare la procedura più rapida per consentire alle scuole ed al personale di avere certezza sulle risorse e sui tempi di erogazione delle stesse. La UIL è impegnata per una rapida certificazione del contratto anche perché non risultano rilievi da parte degli organi di controllo. Il prossimo incontro è stato fissato per il prossimo 24 gennaio.

Domande di pensionamento dal 1° settembre 2013 per quota 96 entro il 31.12.2012

Domande di pensionamento dal 1° settembre 2013 per quota 96 entro il 31.12.2012: Anief diffida il Miur e aggiorna il modello cartaceo

A seguito delle risposte pervenute da alcune amministrazioni, Anief ha inviato il 21.01.2013 formale diffida al Miur per lo sblocco del sistema Web Polis – Istanze on line. Pertanto, il personale della scuola interessato deve inviare – entro i termini di scadenza o l’eventuale proroga – il nuovo modello aggiornato, sostitutivo di quello cartaceo precedentemente spedito, che riceverà il 22 gennaio.

Considerato che si è prospettato come rilievo anche l’assenza della prova dell’impossibilità della compilazione della domanda telematica, oltre ad altre osservazioni, Anief – prima della scadenza della presentazione delle domande e ai fini dei successivi ricorsi patrocinati gratuitamente alla Corte dei conti – ha deciso di inviare in data odierna una diffida circostanziata al Miur. Pertanto, i precedenti modelli Anief di domanda cartacea già inviati in data antecedente al 22.01.2013 devono essere sostituiti con i nuovi modelli che recano, peraltro, anche la nota sulla diffida.

Tutto il personale della scuola interessato deve inviare tra il 22 e il 25 gennaio o negli eventuali giorni di proroga il modello sostitutivo con la nota di accompagnamento dell’annullamento di quello precedente. Chi ha ricevuto il precedente modello, riceverà il nuovo a partire dal 22 gennaio. Chi si è recato negli sportelli territoriali, deve compilare la scheda dati e inviarla per e-mail come allegato a pensione31agosto2013@anief.net per ricevere il nuovo modello da spedire.

La diffida inviata al Miur

La scheda dati da inviare all’Anief

Quinta bozza di Decreto sulle classi di concorso. Sarà la volta buona?

Quinta bozza di Decreto sulle classi di concorso. Sarà la volta buona?

Il MIUR ha reso nota la quinta (e probabilmente definitiva) bozza di regolamento di riforma delle classi di concorso, datata 15 gennaio 2013.
Forse proprio per l’esigenza di una maggiore speditezza dell’iter, il Ministero ha deciso di evitare lo strumento del D.P.R., e di ricorrere al più agile strumento del Decreto Ministeriale.

Secondo la relazione illustrativa, la revisione delle vigenti disposizioni intende:

  • procedere alla razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, al fine di consentire una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti e una diminuzione degli esuberi;
  • armonizzare la disciplina delle classi di concorso con le esigenze dei nuovi percorsi di istruzione del primo e del secondo ciclo di istruzione;
  • collegare le nuove classi di concorso ai percorsi formativi e di abilitazione (lauree magistrali, diplomi accademici di secondo livello, percorsi di tirocinio formativo attivo) disciplinati dal Decreto del MIUR 10 settembre 2010, n. 249;

Il Decreto, se approvato, porterebbe le classi di concorso dalle 122 esistenti (in base al vigente D.M. 39/1998) a 56 (70 con i sottocodici).

L’ennesima bozza è stata partorita all’indomani dell’incontro con le organizzazioni sindacali. Il MIUR, accogliendo le proposte dei sindacati, ha assicurato che la nuova impostazione delle classi di concorso avrà effetti ai soli fini del reclutamento legato ai futuri concorsi ordinari, lasciando inalterato il reclutamento legato alle attuali graduatorie ad esaurimento.

Nessuna novità di rilievo per le classi di concorso artistiche, musicali e coreutiche, se non nella previsione che ai fini dell’inserimento nella classe di strumento musicale e musica nel II ciclo d’istruzione sarà considerato anche il servizio prestato nei Licei musicali ordinamentali, oltre a quello prestato sulle sperimentazioni.

Il CNAFAM si riserva di emanare un documento sulla bozza attuale, dopo averla esaminata approfonditamente.

Iscrizioni on line: “Attenzione alla corretta operatività del sistema”

Al Dott. Luigi Fiorentino Capo di Gabinetto MIUR

Alla Dott.ssa Lucrezia Stellacci Capo Dipartimento per l’Istruzione MIUR

Al Dott. Giovanni Biondi Capo Dipartimento per il Bilancio MIUR

Con la circolare 96/2012 si è avviato il percorso di semplificazione delle iscrizioni al nuovo anno scolastico attraverso una procedura innovativa, quella online, che coinvolge per l’a.s. 2013/2014 milioni di cittadini tra studenti genitori ed operatori scolastici.

In sede di presentazione della circolare alle organizzazioni sindacali la UIL Scuola ha posto l’esigenza di prestare grande attenzione alla funzionalità e capacità del sistema operativo del MIUR, affinché uno dei processi di modernizzazione tecnologica non si trasformasse da opportunità in problema.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto segnalazioni dalle scuole in merito alla difficoltà di connettersi “in orario di servizio” al portale appositamente predisposto per l’inserimento dei moduli e per la presentazione della propria offerta formativa, alcune difficoltà ci sono state segnale nel collegarsi con l’ assistenza telefonica, che la stessa circolare ha reso disponibile, per ottenere indicazioni e soluzioni ai problemi.

La UIL Scuola invita i competenti uffici dell’amministrazione a seguire con la massima attenzione la questione evitando la paralisi del sistema nel momento in cui numerose famiglie, rispondendo alle indicazioni, si collegheranno al portale scuola in chiaro e, in caso di difficoltà, si riverseranno nelle scuole per ottenere la prevista assistenza, in aggiunta a quel 30% circa di famiglie che nel nostro paese non è in possesso di un personal computer, in virtù dell’invito in tal senso esse rivolto dalla circolare.

Certo che porterete la massima attenzione alla nostra nota porgo

Cordiali saluti

Massimo Di Menna

Segretario generale

Un progetto per far diventare gli istituti tecnici più “rosa”

da Il Sole 24 Ore

Un progetto per far diventare gli istituti tecnici più “rosa”

Orientamento.Sbocchi lavorativi interessanti ma è ancora bassa la frequenza femminile

Il mondo del lavoro e delle imprese scende in campo per superare l’equazione «istruzione tecnica=scuola per maschi». Ultima in ordine di tempo la leader della Cgil, Susanna Camusso, che nei giorni scorsi ha tuonato: «Basta istituti tecnici cenerentola ». E, rivolgendosi alle giovani donne, ha aggiunto: «Le ragazze riescono meglio dei maschi nei percorsi di istruzione. Dobbiamo decidere noi che lavoro vogliamo ». Parole condivise dal vicepresidente per l’Education di Confindustria, Ivan Lo Bello: «Susanna Camusso ha ragione, negli ultimi anni in Italia la formazione tecnica e professionale è stata sminuita». A tal proposito Lo Bello ricorda che «mancano alle nostre imprese oltre 65mila tecnici, che, nonostante la disoccupazione giovanile, sono introvabili». Da qui la necessità, spiega, di «orientare i giovani verso l’istruzione tecnica e rivolgersi in particolare alle ragazze. Anche per loro – aggiunge – è possibile trovare lavoro in imprese del settore meccanico, elettronico, chimico, nella green economy e nel turismo. Poco si è fatto per orientare le ragazze e per smentire il pregiudizio che l’istruzione tecnica sia una esclusiva dei ragazzi». La conferma giunge dai numeri. Le ultime stime ufficiali danno al 49% il tasso di femminilizzazione nelle scuole superiori. Con punte del 69% per il liceo classico e del 50,5% per Io scientifico. Percentuali di quote rosa che nelle 17 province che aderiscono al Club dei15 di Confindustria – Ancona, Belluno, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Monza- Brianza, Novara, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza – non vengono raggiunte neanche sommando agli istituti tecnici industriali sia i commerciali che i geometri visto che si arriva al 37,9% medio sul totale degli iscritti. Proprio per incrementare il trend di iscrizioni femminili negli istituti tecnici industriali, nel 2010 il Club dei 15 ha avviato la campagna di comunicazione «Progetto rosa». Con i risultati che Stefania Palma, responsabile Scuola e formazione di Confmdustria Lecco, riassume così: «Nel zon e nel 2012 in alcuni territori si rileva una prima, per quanto leggera inversione di tendenza. Tuttavia le iscrizioni femminili si concentrano soprattutto negli indirizzi di Informatica e telecomunicazioni, Chimica e materiali, Sistema Moda, Costruzioni, ambiente e territorio». Laddove, aggiunge sempre Palma, «sono quasi nulle per le aree Meccanica, Meccatronica ed energia, Elettronica ed elettrotecnica, Trasporti e logistica». Settori questi che assicurano uno sbocco occupazionale e che, in sede di iscrizione alle prime classi, andrebbero tenute più in considerazione. Anche dalle ragazze.

Se la scuola online «boccia» i nuovi tagli

da Il Sole 24 Ore

Se la scuola online «boccia» i nuovi tagli

Tutte le forze politiche, in campagna elettorale, dicono che per la scuola è finita l’era dei tagli. Se fosse così, si partirebbe con il piede giusto.

Il debutto delle iscrizioni online obbligatorie a scuola è senza dubbio un primo passo verso la modernizzazione del Paese. Una strada che si è tentato di intraprendere in passato; e che ora viene accelerata dalla spending review. Alle scuole viene chiesto di recuperare gli anni persi. Bisognerà adottare registri e pagelle digitali, e si dovrà sfruttare al massimo il canale telematico per le comunicazioni con le famiglie. Le intenzioni sono condivisibili. Ma rischiano di essere poco comprese dagli stessi istituti scolastici. E anche le famiglie sono in difficoltà a disbrigarsi con le procedure online, visto che solo poco più della metà possiede un pc o una connessione a internet. Per le iscrizioni, è facile prevedere che molti genitori si rivolgeranno alle segreterie delle scuole, già ridotte all’osso per via dei tagli all’istruzione praticati negli scorsi anni. Ma anche la digitalizzazione della didattica e dei servizi ha bisogno di robusti interventi per decollare. Alle medie sono poco meno del 30% le classi che possiedono un pc e si scende a poco più dell’11% alle superiori. Il ministro Profumo ha accelerato sulle innovazioni digitali. Ma ogni rivoluzione ha bisogno di tempo e di risorse per funzionare bene. Tutte le forze politiche, in campagna elettorale, dicono che per la scuola è finita l’era dei tagli. Se fosse così, si partirebbe con il piede giusto.

Scuola, riportiamo gli investimenti ai livelli OCSE

da La Stampa

Scuola, riportiamo gli investimenti ai livelli OCSE

FRANCESCA PUGLISI* *Responsabile scuola segreteria nazionale Pd

Marco Rossi-Doria, sottosegretario all’Istruzione del governo Monti, ha aperto un dibattito il 14 gennaio scorso, chiedendo che in campagna elettorale si parli di come rafforzare la scuola.
Egregio Direttore, dalle colonne del Suo giornale il Sottosegretario Rossi Doria ci invita a parlare di scuola in questa campagna elettorale. L’impegno dei democratici e dei progressisti per il nuovo governo è scritto nella Carta di Intenti: occorre smettere di cambiare la scuola attraverso norme contraddittorie e tagli nelle leggi finanziarie. La scuola ha bisogno di stabilità, risorse e fiducia. Altri sono i settori della spesa statale da sacrificare. E’ la scuola che deve svolgere il «compito» espresso dall’art.3 della Costituzione. Quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che si frappongono fra i cittadini e la loro piena partecipazione alla vita economica e sociale. La scuola per noi è il luogo dove combattere le disuguaglianze, formare cittadini consapevoli, il vero motore della crescita economica e sociale del Paese. Il governo di centrodestra non ha affrontato i problemi cronici della scuola italiana, ma li ha aggravati, tagliando 8 miliardi e 132 mila posti di lavoro, e il governo Monti non ha interrotto la sottrazione di risorse, apostrofando gli insegnanti come «conservatori». Sono state effettuate scelte in direzione contraria al resto d’Europa, pensando che il contenimento della spesa pubblica si potesse ottenere con la riduzione delle spese per l’educazione, mentre altrove si sono limitate le spese in altri settori. L’impegno dei Democratici e dei Progressisti oggi non può essere fatto di roboanti promesse, ma di un confronto aperto, affinché l’istruzione non sia il luogo delle divisioni, ma dell’unità del Paese, per rendere il sistema scolastico italiano più efficace e più equo. Non basta difendere l’esistente, dobbiamo dare a questo Paese una prospettiva di cambiamento reale, con l’impegno, innanzitutto, di riportare gradualmente l’investimento al livello medio dei Paesi Ocse. Serve una «Costituente per la scuola» che sappia mobilitare energie e intelligenze, se si vuole uscire dalla rincorsa delle emergenze, individuando una nuova direzione per lo sviluppo dell’educazione. Cambiare passo per raggiungere obiettivi concreti: la sfida che si troverà di fronte il nuovo governo è quella di abbattere oltre il 18% di dispersione in 7 anni. Il punto di sofferenza è lo snodo che va dagli 11 ai 16 anni, che coincide con il passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza. E’ qui che si registra il tasso più alto di dispersione scolastica, con punte del 30%. L’allungamento del tempo scuola è il miglior antidoto alle disuguaglianze scolastiche (tempo pieno nella primaria, scuole aperte il pomeriggio per la secondaria); comporta sicuramente oneri aggiuntivi, ma nettamente inferiori al guadagno potenziale che ne deriverebbe al Paese. E servono investimenti per la formazione in servizio degli insegnanti e un reclutamento ad hoc per questa fascia delicata di età. Alle superiori serve un biennio unitario affinché non ci siano scelte premature, che aggravano la dispersione. Va poi rafforzato il sistema dell’istruzione e della formazione tecnica e professionale, facendo dialogare scuole, enti locali, imprese, università e mondo della ricerca. Perchè siamo stati un grande Paese industriale quando abbiamo avuto eccellenti Periti Industriali. Dare stabilità, significa assicurare un organico funzionale stabile ad ogni scuola autonoma (l’unica vera riforma «epocale»), verificandone i risultati non per premiare o punire chicchessia, ma per accompagnare ogni scuola verso il miglioramento dell’efficacia della didattica.
E’ urgente un piano straordinario per l’edilizia scolastica e per attuarlo bisogna allentare il patto di stabilità interno per gli enti locali che investono nella ristrutturazione o nella edificazione di nuove scuole, e offrire la possibilità ai cittadini di destinare l’8 x mille dello Stato in modo mirato all’edilizia scolastica. Se saremo chiamati a governare vogliamo rimboccarci le maniche come si è fatto in Emilia-Romagna dopo il terremoto. E ricostruire il Paese dalle macerie economiche, sociali e morali in cui lo sta lasciando la destra, a partire dalle scuole.

Concorso ds in Lombardia, per “tamponare” potrebbero arrivare dirigenti da altre regioni

da Tecnica della Scuola

Concorso ds in Lombardia, per “tamponare” potrebbero arrivare dirigenti da altre regioni
di Alessandro Giuliani
Si sta facendo largo l’eventualità che giungano qualche centinaio di neo capi d’istituto provenienti da fuori. Paolo Pizzul, consigliere regionale Pd: oppure il rischio concreto è che nel prossimo anno scolastico le reggenze salgano a 700.
Sul concorso per dirigente scolastico della Lombardia si abbatte ora un’altra tegola. Il rinvio della sentenza, a seguito del passo indietro fatto dal dipartimento di Scienze merceologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma sull’esame che avrebbe dovuto fare delle buste “trasparenti”, potrebbe infatti allungare ulteriormente i tempi degli esiti del processo in corso. Con il fondato rischio che per il prossimo anno, con altri pensionamenti alle porte, potrebbe non essere più sufficiente ricorrere alle reggenze (con centinaia di capi d’istituto titolari a cui vengono assegnati più istituti). A tal proposito, per tamponare la situazione, si sta facendo largo l’ipotesi che giungano in Lombardia qualche centinaio di dirigenti scolastici provenienti da altre regioni.
A denunciare questa eventualità è Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd. Che con l’occasione ha anche chiesto “un intervento urgente del Ministero perchè ci siano tempi certi e risorse aggiuntive e auspichiamo che sia evitata la scorciatoia di immettere in ruolo in Lombardia dirigenti risultati idonei in altre regioni. Questo sarebbe lesivo dei diritti di coloro che hanno sostenuto il concorso nella nostra regione e che attendono da ormai troppo tempo il definitivo pronunciamento della giustizia amministrativa”.
Secondo Pizzul la notizia dell’ennesimo rinvio della sentenza sul concorso per dirigenti scolastici non è affatto positiva: “Dopo quattro mesi e mezzo – sostiene il consigliere Pd – siamo punto e a capo: non è accettabile, è un vero affronto alla scuola lombarda, agli studenti e alle loro famiglie, oltre che una beffa per chi attende l’esito del concorso e per i dirigenti costretti al doppio incarico con la reggenza“.
Per il rappresentante del Partito Democratico, anche l’eventualità di assegnare più istituti scolastici, spesso di gradi diversificati, non può essere una soluzione. “Il rischio concreto è che nel prossimo anno scolastico le reggenze salgano a 700. Come è possibile pensare che la scuola possa funzionare regolarmente?“.
Secondo noi la risposta è facile facile. Però la giriamo comunque al ministero dell’Istruzione.