Iscrizioni on line: dati terza giornata e potenziamento del sistema

Iscrizioni on line: dati terza giornata e potenziamento del sistema

(Roma, 23 gennaio 2013) Sono 129.145 le domande inserite per le iscrizioni on line alle 18.00 di oggi, di cui 93.989 inoltrate alle scuole. Il dato evidenzia l’afflusso straordinario dei primi giorni delle iscrizioni on line e dunque – visto che il sistema era tarato su una media di non più di 40mila accessi al giorno – non solo spiega gli sporadici problemi di accesso al sito del Ministero ma anche testimonia il successo di pubblico dell’intera procedura. Facendo una proiezione dell’afflusso di questi primi giorni si conferma dunque la praticabilità delle iscrizioni on line entro il 28 febbraio dei 1.700.000 studenti previsti.
L’architettura del sistema è stata comunque potenziata già dopo il primo giorno ed oggi alle 18 è entrata in esercizio una nuova configurazione che ha consentito nella prima ora di servizio di raddoppiare il numero delle iscrizioni passando da circa 5.000 iscrizioni l’ora a 10.000. Alle 19 di oggi quindi le domande inserite sono passate a 139.027 di cui 100.918 inoltrate alle scuole.

ALUNNI FIGLI DI IMMIGRATI SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO
Come è noto l’iscrizione deve essere garantita a tutti gli studenti in diritto dovere di istruzione, seppur privi, all’atto dell’iscrizione, del permesso di soggiorno e quindi del codice fiscale. I genitori di questi studenti devono recarsi presso le segreterie delle scuole che provvederanno ad acquisire le domande di iscrizione.

DATI IN DETTAGLIO
Questi i dati in dettaglio relativi alla terza giornata dopo l’avvio del processo di registrazione telematica che, per la prima volta nella storia della scuola, consente alle famiglie di effettuare le iscrizioni alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado esclusivamente in rete”.

Accessi del giorno 23 gennaio:
Ore 00:00-00:59 : 46352
Ore 01:00-01:59 : 13080
Ore 02:00-02:59 : 6456
Ore 03:00-03:59 : 3104
Ore 04:00-04:59 : 2712
Ore 05:00-05:59 : 7304
Ore 06:00-06:59 : 29128
Ore 07:00-07:59 : 38464
Ore 08:00-08:59 : 74480
Ore 09:00-09:59 : 112464
Ore 10:00-10:59 : 149448
Ore 11:00-11:59 : 99456
Ore 12:00-12:59 : 97944
Ore 13:00-13:59 : 82520
Ore 14:00-14:59 : 105320
Ore 15:00-15:59 : 95064
Ore 16:00-16:59 : 90496
Ore 17:00-ora : 59704

Mancato trasporto scolastico

Il mancato trasporto scolastico da parte dell’Ente Locale comporta la sua condanna al risarcimento dei danni (TAR Marche 32/12)

di Salvatore Nocera

Tfa speciali: Appello alle Commissioni Cultura

Tfa speciali – Anief si appella alla sensibilità dei presidenti e dei componenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato: nella modifica del D.M. 249/2010, necessario per avviare i corsi abilitanti del personale docente precario, vanno considerati come servizio minimo di accesso i canonici 360 giorni di servizio. E non le tre annualità di supplenze, da non meno 180 giorni di servizio ciascuna, introdotte irragionevolmente dal Miur.

 

L’Anief chiede pubblicamente ai presidenti e ai componenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato di includere tra i docenti precari che hanno diritto a partecipare ai Tfa speciali anche tutti coloro che hanno svolto – dall’a.s. 1999/2000 all’a.s. 2011/12 – i canonici 360 giorni di servizio. Ignorando le pronunce negative espresse di recente da organismi rilevanti, ad iniziare dal Cnpi, la bozza di modifica del D.M. 249/2010, prossima ad essere discussa dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato, contiene invece ancora il possesso di requisiti maggiorati sino ad oggi mai richiesti: lo svolgimento di almeno tre annualità di supplenze da non meno 180 giorni di servizio ciascuna.

 

Si tratta di una maggiorazione del tutto priva di fondamento. Dopo decenni, durante i quali i corsi abilitanti riservati sono stati organizzati prima dai Provveditorati agli Studi e poi dalle Università, chiedendo al personale precario 360 giorni di servizio svolto, il cambiamento previsto dal Miur per l’accesso ai Tfa speciali non trova riscontri. Nella normativa italiana, come in quella europea, non vi è traccia dei nuovi requisiti di servizio.

 

Come sottolinea Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, “negare la possibilità di partecipare ai corsi abilitanti a tutti coloro che hanno svolto almeno 360 giorni di servizio sarebbe quindi una gravissima mancanza di rispetto nei confronti di tantissimi docenti. Ma anche un venire meno alle norme contenute nella Legge 143 del 2002 e nella Legge 124 del 1999: entrambe indicano come titolo di accesso l’espletamento di servizio pari ad almeno 360 giorni nell’arco di alcuni anni scolastici”.

 

Secondo Marcello Pacifico mutare questo arco temporale in itinere, senza l’approvazione di nuove leggi, sarebbe un grave errore: “allargare questo requisito a tre supplenze annuali di lunga durata, come si ostina a fare il Miur, non ha alcuna ragionevolezza. Andando invece a determinareconclude il presidente Anief – una vera e propria discriminazione tra i precari che hanno svolto lo stesso lavoro”.

 

Il sindacato autonomo si appella quindi alla sensibilità di deputati e senatori: in occasione della imminente discussione del testo attraverso cui si intende introdurre i tirocini formativi del personale docente precario, avranno la possibilità di far riconoscere a diverse decine di migliaia di lavoratori della scuola un loro diritto. Quello che nel 1999 e nel 2004 non era stato negato per accedere ai corsi riservati svolti presso le Ssis.

Scuola, 52mila iscrizioni per la ‘prima’ online. Qualche disagio. Il Ministero: “Inutile affrettarsi”

da Repubblica.it

Scuola, 52mila iscrizioni per la ‘prima’ online. Qualche disagio. Il Ministero: “Inutile affrettarsi”

Le registrazioni procedono con maggiore velocità dopo i blackout del primo giorno. Profumo: “La situazione si va normalizzando, le famiglie si convincano che non c’è fretta”. Ma il numero per ogni giorno dovrà essere molto più alto per garantire tutti gli interessati: 1.700.000

di SALVO INTRAVAIA

Dopo l’esordio in salita di ieri, le iscrizioni online all’anno scolastico 2013/2014 procedono con maggiore velocità. Ma siamo ancora lontani dal numero di accessi ottimali che può scongiurare l’empasse del sistema a ridosso della data di chiusura, il 28 febbraio. Alle 13,03 di oggi, secondo quanto puntualmente comunicato dall’ufficio stampa di via Trastevere, sono state inserite 52.501 domande, di cui 36.384 inoltrate al sistema. In mezza giornata, sono state inserite più domande dell’intera giornata di ieri, quando in parecchi momenti il sistema si è inceppato risultando inaccessibile d diverse parti d’Italia.
E dal Ministero continuano gli appelli ad evitare inutili intasamenti della piattaforma perché il tempo per formalizzare l’iscrizione c’è. Già ieri sera, al termine di una giornata da incubo per mamme e papà, il Ministero pubblicava sul proprio sito il seguente “avviso agli utenti”: “Si ricorda alle famiglie interessate all’iscrizione online che la procedura rimarrà aperta fino al 28 febbraio 2013 e che è possibile operare 24 ore su 24, tutti i giorni, compresi il sabato e la domenica. Si sottolinea che la data di presentazione della domanda di iscrizione on line non rappresenta requisito di priorità nell’accoglimento della stessa da parte della scuola”.
E questa mattina, al ritorno da Auschwitz per il viaggio della Memoria, il ministro Francesco Profumo è intervenuto su quanto accaduto ieri per la “prima” delle iscrizioni online. “Il sistema sta funzionando bene. Ma in questi giorni  –  spiega Profumo  –  c’è stata una fretta che non ha motivazione perché, non è che chi primo arriva meglio alloggia. Nei prossimi giorni – ha aggiunto  –  sono certo che il numero di persone che vorranno accedere sarà più regolare, senza picchi e quindi la situazione si normalizzerà”. Anche se per parecchie famiglie è stato ancora impossibile effettuare l’iscrizione, la situazione sembra normalizzarsi.
Una protesta arriva ancora dalla Federconsumatori: “Anche oggi  forti i disagi per le iscrizioni online. La grande affluenza, perfettamente prevedibile, ha di nuovo mandato in tilt i server del ministero dell’Istruzione. Diverse le segnalazioni di disagi arrivate alla Federconsumatori. Se i disagi registrati ieri dovessero continuare  –  conclude la nota  –  molte famiglie potrebbero non riuscire ad effettuare l’iscrizione entro il termine previsto. E’ necessario, quindi, che il ministero preveda una proroga per prevenire episodi di sovraffollamento”.
Per rientrare nel numero di inserimenti che scongiurino un sovraffollamento del sito www.iscrizioni.istruzione.it entro stasera dovrebbero essere 87mila le domande inoltrate al sistema. Secondo fonti ministeriali, il problema non è tanto nel dimensionamento dei server quanto nell’accesso ai database e per questo gli esperti Oracle stanno cercando una soluzione.
Per migliorare il servizio, si sta anche provvedendo ad un secondo intervento: quello di potenziare la memoria web. Infine, spiegano i tecnici di viale Trastevere l’accesso contemporaneo attraverso versioni vecchie di alcuni browser ha affaticato il sistema più del prevedibile. Il fatto è che il numero di interessati alle iscrizioni con computer e mouse è piuttosto elevato: un milione e 700mila utenti. Le regioni al momento in testa per numero di iscrizioni sono tre: Lombardia, Lazio, Veneto e Piemonte. Al Sud, com’era immaginabile per via della minore diffusione di internet tra le famiglie, il numero di domande caricate è inferiore alla media nazionale.

Lo strano caso dei prof “comandati” Pagati dallo Stato per non insegnare

da lastampa.it

Lo strano caso dei prof “comandati” Pagati dallo Stato per non insegnare

Si tratta di circa cento persone impegnate con fondazioni politiche, enti cattolici o organizzazioni sindacali. Senza concorsi né   meritocrazia
flavia amabile
roma

Esiste una categoria particolare di professori, i comandati. Hanno una caratteristica: continuano ad essere pagati dal Miur – e quindi da noi cittadini – ma non insegnano, vengono distaccati presso associazioni professionali, enti cooperativi, enti ed istituzioni che per la loro finalità hanno impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica. Dopo alcune sforbiciate sono scesi a 100.

L’Adi, associazione docenti italiani, ha fatto richiesta al ministero dell’elenco completo dei nomi dei distaccati ma al Miur hanno risposto che sono coperti da privacy e hanno diffuso soltanto i nomi degli enti dove sono andati a lavorare questi professori.

L’Adi lo ha pubblicato a questo link aggiungendo alcune informazioni in modo da sapere con maggiore precisione dove stanno lavorando esattamente i prof comandati ma ancora pagati dal Miur.

Ad esempio un professore (o una professoressa) risulta distaccato alla Fondazione Nuova Italia di cui è presidente Alemanno e che nello Statuto ricorda che ha aderito al Pdl. Insomma un ente di natura politica. Ci sono 44 distacchi (quasi la metà) presso associazioni di matrice cattolica, sette preso enti legati a varie organizzazioni sindacali, altri ancora presso enti privati come il Wwf, il Forum Associazione Familiari, Italia Nostra, Legambiente che dovrebbero provvedere da soli a pagare i propri dipendenti Ci sono 4 comandi presso Università non rispettando la legge che prevede distacchi solo se pagati dalle Università mentre questi quattro sono inseriti nell’elenco a carico del Miur. E poi comandi presso associazioni di genitori.

L’Adi pubblica l’elenco attaccando il ministero per i nomi negati: “Quale privacy? Sono forse dati sensibili quelli di chi viene distaccato dalla scuola per svolgere la propria attività presso associazioni o enti secondo quanto previsto una norma di legge? La loro pubblicizzazione è il minimo che un’amministrazione dovrebbe sua sponte fornire. Non ci siamo inoltrati a chieder econ quali criteri in base ai quali, ad esempio, vengano assegnati ad un’associazione 7 comandi e ad un’altra due o uno”.

Roberto Tripodi, presidente regionale dell’Asasi, associazione delle scuole autonome siciliane, va anche oltre nella denuncia: “I comandi presso le associazioni ed enti vari sono sempre stati riserva dei vari ministri, sottosegretari e direttori generali, che quei comandi hanno sempre distribuito secondo personali e poco trasparenti criteri. La posizione dell’ASASi è nota, occorre tagliare radicalmente tutti questi comandi, a partire dagli esoneri sindacali, per riversare queste risorse sul merito del personale”.

LIM, scuola digitale, e soluzioni a costo zero

da L’Espresso.it

LIM, scuola digitale, e soluzioni a costo zero

Questo è un post squisitamente tecnico, destinato in qualche modo ai colleghi insegnanti che si ritrovano in classe uno di quegli aggeggi, le LIM, e non sanno bene cosa farsene.

Perché le LIM, diciamolo, quando ci vengono date e così come ci vengono date, sono degli strumenti un po’ zoppi. Hanno la possibilità di essere usate come lavagne, con il dito al posto del gessetto ed un programma dentro apposta, che consente di salvare gli schemi e le cose che vengono scritte. Ok, ma dopo che le ho salvate, che me ne fo? Perché il problema del docente è questo. Molte LIM salvano in un formato tutto loro, che non è condivisibile facilmente, perché se cerco di uplodarlo (perdonatemi, lo so che è un verbo orrendo: caricarlo, va’) su un qualsiasi altro sito, blog, o pagina della scuola non si legge, si legge male o perde le formattazioni.

Poi c’è il problema che non tutte le scuole hanno un sito dove caricare i materiali salvati, anche se sono fatti banalmente in power point o word; al che nasce un bel problema: io in classe faccio assieme agli alunni un sacco di bei materiali, ma poi, con loro, come li condivido? Come permetto loro di avere a casa, consultabili, gli appunti del giorno fatti in classe?

La maggioranza dei professori sceglie il metodo della “Chiavetta”: cioè si fanno a casa delle slide o dei documenti di word, le caricano su una chiavetta, poi le scaricano sul pc della LIM a scuola. Però questa cosa pone due problemi: primo, che io ho delle lezioni molto “congelate”, nel senso che le slide sono state fatte prima, senza poter raccogliere quegli spunti che magari vengono fuori dal dibattito in classe. Sono lezioni frontali quindi con una serie di appunti dati a priori, poco adattabili alle pieghe che qualche volta la lezione di fronte agli alunni prende. Il secondo guaio è che sono problematiche da condividere: o finita la lezione io faccio una copia per ogni alunno su una chiavetta che mi fornisce lui (il che vuol dire che ci si perdono le mezz’ore, se la classe è di 25/30 alunni), oppure posso inviargliele tramite mail, ma con il rischio che se lui a casa ha un altro programma rispetto a quello usato a scuola, poi non riesca ad aprirle, perda le formattazioni, etc.

Insomma, per usare un termine tecnico, un casino.

Be’, da qualche giorno sto sperimentando nelle mie classi un sistema a costo zero, anche perché soldi per comprare programmi non ce n’erano. Ci ho pensato per dieci giorni, poi ho deciso di sfruttare qualcosa che c’è già, ovvero Google drive.

Ho fatto un account per la mia classe, e ho detto a tutti i miei alunni di farsi una casella mail su Google. Poi ho messo le loro caselle mail fra quelle che possono condividere i materiali della mail di classe.

Grazie a Google Drive, io mi trovo on line un programma per fare slide, uno di word e volendo (ma io non lo uso) anche un foglio di calcolo. Volendo posso mettere nella cartella, salvate come pdf, anche eventuali appunti volanti della lavagna fatti con wordpad.

Quindi, cosa faccio? Quando arrivo in classe, apro la LIM e mi collego all’account su Google Drive: posso quindi in tempo reale creare slide, scrivere  documenti di word, condividere con loro, tramite un semplice copia-incolla testi, persino dare loro link a formati (spezzoni di film, canzoni, etc) su You Tube. Il tutto viene condiviso immediatamente sulle loro caselle di posta elettronica: loro lo possono consultare da casa, scaricarselo sul pc se vogliono, o guardarlo on line. Ogni volta che io carico un nuovo documento o modifico uno già presente, gli arriva una mail di notifica in tempo reale. Ho risolto il problema dei testi in fotocopia che poi venivano persi, e anche degli appunti per gli assenti che dovevano essere recuperati tramite telefonate ai compagni: no, basta, tutto quello che fornisco o spiego in classe se lo ritrovano nella loro casella mail.

Questa mattina, per dire, siamo partiti da un documento word in cui avevo copinicollato un passo delle Confessioni di un Italiano. Abbiamo letto il testo in classe dalla LIM, poi lo abbiamo commentato assieme. Abbiamo scritto assieme le note per spiegare il significato delle parole difficili, poi scritto un piccolo commento al testo e le note grammaticali. Il tutto in tempo reale, mentre lo facevamo. Tutto quello che si diceva io lo digitavo sul documento: quando sono andati a casa, i ragazzi si sono ritrovati il documento aggiornato accessibile dalla loro mail.

Non ho più nemmeno bisogno, volendo, dell’Antologia e del libro di testo: mi scelgo i passi che voglio, costruisco i percorsi didattici come mi è più utile, e non devo far acquistare materiale in più dagli alunni, fotocopiarlo o distribuirlo.

Il tutto a costo zero per la scuola e per gli alunni.

A me ha dato una immensa soddisfazione. Il metodo, per ora, funziona alla grande, e i ragazzi sono interessatissimi e si divertono.

Incrocio solo le dita che il collegamento internet regga, ma anche se si impalla per un giorno, posso sempre salvare le cose che faccio in classe e caricarle in un secondo momento.

Ecco, cari colleghi, questo post è un modo per indicare una strada per rendere digitale una classe senza investimento alcuno (se non quello della wifi della scuola o del collegamento ad internet della LIM).

Se qualcun altro lo vuole provare a sperimentare, me lo dica, che così magari proviamo a vedere se si può migliorare ancora e creare ancora più materiali.

Ciao.

Come scegliere la scuola giusta? Passaparola o comparazione?

da Tecnica della Scuola

Come scegliere la scuola giusta? Passaparola o comparazione?
di Lucio Ficara
Esiste uno strumento in più per valutare la qualità dell’ insegnamento, che è quello di confrontare i risultati dei test nazionali Invalsi, con quelli pubblicati dalle singole scuole. Ma c’è pure l’esperienza vissuta
Dal boom di iscrizioni, registrate dal sistema informatico del MIUR , messo in linea da appena un giorno sul sito del ministero , si potrebbe dire che diverse famiglie avevano già le idee molto chiare su dove iscrivere i propri figli. Infatti alle 18.00 di questo pomeriggio, il contatore delle iscrizioni on line ha superato le 60mila unità di domande inserite sul sistema, ma soltanto 40mila circa risultano effettivamente inoltrate. Si tratta del 3,8% del milione e seicentomila studenti che entro il 28 febbraio avranno l’obbligo di iscriversi alla nuova scuola che hanno deciso di frequentare per l’anno scolastico 2013-2014. Ricordiamo che per chi si iscrive alla prima classe della scuola primaria, alla prima classe della scuola secondaria di primo grado e a quella di secondo grado, la modalità d’iscrizione è esclusivamente on line. A cavallo tra la fine del mese di gennaio e gli inizi del mese di febbraio è previsto un intensissimo periodo di iscrizioni on line, una fase delicata che metterà a dura prova la resistenza dei server del Miur, che dovranno sostenere uno scambio di dati e informazioni di diversi Gigabyte. Gli studenti o le famiglie che non si sono ancora registrati al sistema per l’iscrizione, sono ancora indecisi sulla scuola da scegliere e si stanno guardando intorno. Ma quali sono i motivi che fanno scegliere una scuola piuttosto che un’altra? A questa domanda ha risposto oggi, in un’intervista al Tg1, Roger Abravanel, che sostiene l’importanza di farsi un’idea sulla qualità degli insegnamenti, Abravanel ricorda, che oggi esiste uno strumento in più per valutare la qualità dell’insegnamento, che è quello di confrontare i risultati dei test nazionali Invalsi, con quelli pubblicati dalle singole scuole. La scelta della scuola che il proprio figlio dovrà frequentare è una scelta importante che deve essere ben ponderata. Come fare per non sbagliare? Oltre ad affidarsi al sempre e pur valido passaparola, che si basa sulle esperienze avvenute ai figli dei propri amici e alla comodità della vicinanza della scuola dalla propria abitazione, possiamo anche basarci, dice Roger Abravanel, su un criterio di valutazione “più scientifico”. Confrontare i risultati ai test nazionali Invalsi pubblicati dai vari istituti in modo da farsi un’idea sulla qualità dell’insegnamento offerto da quella scuola. Noi pensiamo che, senza togliere nulla al criterio scientifico di valutazione consigliato da Abravanel, l’esperienza vissuta e dichiarata dai figli delle persone di cui avete stima, è senza ombra di dubbio il criterio di valutazione più efficace e veritiero, che vale molto di più di mille test Invalsi.

Mobilità, la Funzione Pubblica ha da ridire sul contratto: i tempi si allungano

da Tecnica della Scuola

Mobilità, la Funzione Pubblica ha da ridire sul contratto: i tempi si allungano
di Alessandro Giuliani
Vanificata la sottoscrizione dell’accordo sulla mobilità dello scorso 6 dicembre: la bozza rivista dovrà tornare all’esame del ministero per la Pubblica amministrazione. E passerà almeno un altro mese. Con conseguente slittamento di trasferimenti, utilizzazioni, assegnazione provvisorie, nomine in ruolo e supplenze.
Si allungano i tempi per vedere avviata la mobilità del personale docente e Ata, da mettere in moto nelle prossime settimane per vederla poi tradotta all’inizio del prossimo anno scolastico. La notizia è arrivata, in verità inaspettata, il 21 gennaio, nel corso di un incontro dei sindacati al ministero dell’Istruzione. Dai dirigenti di viale Trastevere è stato spiegato che la Funzione Pubblica ha rilevato dei mancati adeguamenti, da parte del Miur, ai contenuti delle istruzioni emanate dal MEF al riguardo attraverso la circolare del 19/7/2012, dal titolo: “Schemi di relazione illustrativa e relazione tecnico-finanziaria ai contratti integrativi (art. 40 comma 3sexies Decr. Leg.vo n. 165 del 2001)”.
Si vanifica, quindi, in tal modo la sottoscrizione avvenuta quest’anno in tempi rapidi dell’ipotesti di contratto sulla mobilità (CCNI) dello scorso 6 dicembre. La bozza, con i rilievi della Funzione Pubblica, è stata così restituita dall’UCB alla Direzione Generale del Personale della scuola.
L’Amministrazione ha comunicato anche ai sindacati, fa rilevare lo Snals, “che a seguito di tale rilievo, è stata già predisposta e inoltrata una nuova relazione conforme alle osservazioni”. Lo stesso Miur si è impegnato “a comunicare alle OO.SS. la data di inoltro della ipotesi del CCNI alla Funzione Pubblica e al MEF per la prevista verifica”.
I sindacati, tra cui l’organizzazione guidata da Marco Paolo Nigi, hanno “richiesto che si proceda, con urgenza, all’invio dell’ipotesi di CCNI a Funzione Pubblica e MEF, anche se ormai i tempi prevedibili per la presentazione delle domande dovrebbero essere lunghi, in quanto la verifica potrà essere attuata da tali ministeri nel termine di 30 giorni dalla ricezione della ipotesi di contratto. Tale invio sarà effettuato al termine della verifica della nuova relazione da parte dell’U.C.B.”.
Amara la conclusione dello Snals. Perchè “tutto ciò ovviamente, determinerà, ancora una volta, i consueti ritardi sia nella pubblicazione dei movimenti che sulle successive operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria, nomine in ruolo e supplenze”.

Fare attenzione alle e-mail istruzione.it non utilizzate

da Tecnica della Scuola

Fare attenzione alle e-mail istruzione.it non utilizzate
di A.D.F.
Gli utenti interessati a mantenere la propria casella di posta dovranno eseguire un accesso alla stessa entro 30 giorni dal 27 gennaio quindi entro il 26 febbraio 2013
Il Miur da molti anni a questa parte fornisce a tutto il suo personale docente e Ata in servizio una casella e-mail nel dominio istruzione.it, incoraggiando in questo modo l’uso della posta elettronica affinché si possano scambiare informazioni, migliorare le comunicazioni, e per poter rendere più efficaci ed efficienti i processi di lavoro a supporto della missione istituzionale dell’Amministrazione. Questo servizio di posta elettronica è gratuito per il personale delle nostre scuole, ma non lo è per l’Amministrazione, ragion per cui onde ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie utilizzate dal ministero e per motivi di necessarie riduzioni di bilancio da attuare per l’anno 2013, lo stesso MIUR comunica che a partire dal 27 gennaio 2013, sarà effettuata periodicamente (ogni mese) un’attività di cancellazione delle caselle di posta elettronica istituzionale dei docenti e degli ATA non appartenenti alle segreterie scolastiche e non utilizzate da 9 mesi. Le scuole di appartenenza degli utenti interessati riceveranno periodicamente un messaggio di posta così da poter avvertire il personale coinvolto. Il primo di tali messaggi arriverà il 27 gennaio e avvertirà quindi della cancellazione che sarà effettuata dopo 30 giorni, vale a dire il 26 febbraio 2013. Gli utenti interessati a mantenere la propria casella di posta dovranno semplicemente eseguire un accesso alla stessa entro 30 giorni dal 27 gennaio quindi entro il 26 febbraio 2013.

Le proposte Uil per affrontare la questione del personale precario

da Tecnica della Scuola

Le proposte Uil per affrontare la questione del personale precario
“La scuola e il nodo del precariato”: la Uil ha predisposto una tabella. Di Menna: immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili in organico di diritto.
Ecco l’intervento della Uil Scuola, con la tabella di sintesi:
“Sono più di 600 mila (600.839) i posti in organico di diritto. Di questi 591 mila sono coperti da insegnanti con contratto a tempo indeterminato. Nell’anno scolastico 2012/2013 sono ben 9.465 gli insegnanti precari assunti con contratti di durata annuale per coprire posti stabilmente disponibili.
Partire dall’organico di diritto nell’anno in corso  – sottolinea Massimo Di Menna, nell’analizzare la tabella di sintesi della Uil Scuola – significa prendere a riferimento un numero di posti di insegnamento che servono ‘stabilmente’ alla scuola, al netto dei tagli che sono stati fatti.
Anno scolastico 2012/2013
DOCENTI
CONTRATTI
ORGANICO DIRITTO
TEMPO INDETERMINATO
31-ago
30-giu
Infanzia
81049
80346
703
6929
Primaria
198614
196664
1950
24744
I grado
132534
128360
4174
28507
II grado
188642
186004
2638
38331
600.839
591.374
9.465
98.511
ATA
CONTRATTI
ORGANICO DIRITTO
TEMPO INDETERMINATO
31-ago
30-giu
Coll. Scol
131698
126678
5020
7309
Tecnici
16053
16038
15
1428
Amm.vi
47837
47827
10
4302
Altri
1322
1195
127
221
Dsga
7978
7978
204.888
199.716
5.172
13.260
(*) compresi11.857( posti accantonati per ex lsu)
L’accordo sottoscritto all’Aran lo scorso anno prevede un piano pluriennale di assunzioni. Un piano che nei tre anni deve portare alla copertura di tutti i posti in organico di diritto. Non c’è alcuna motivazione per non procedere con le nomine in ruolo. Il nuovo Governo – precisa il segretario generale della Uil Scuola – deve prevedere su tali posti le assunzioni a tempo indeterminato.
Stessa logica, seppur in una situazione diversa perché in questo anno scolastico non ci sono state nomine in ruolo, riguarda il personale Ata. Vanno fatte già nell’anno in corso – ribadisce Di Menna –  le assunzioni dei 5 mila collaboratori scolastici impegnati nelle scuole con contratti a tempo determinato su posti di organico di diritto e su tutti i posti vacanti per le altre categorie.
Il prossimo anno scolastico, conclusivo del piano triennale, oltre alla piena copertura dei posti disponibili in organico di diritto con immissioni in ruolo, si potrà affrontare con il nuovo Governo la migliore soluzione per la copertura delle supplenze in relazione all’organico di fatto, che di determina a seguito di condizioni temporanee”.

Il segretraio generale della Uil Scuola Di Menna spiega: “Sono due le direttrici a cui vogliamo fare riferimento:
1.      Organico funzionale di rete Può consentire di inserire nel piano dell’offerta formativa la copertura delle ore di insegnamento in caso di assenza breve (le attuali supplenze)
2.      Incarichi pluriennali Mantenere gli incarichi annuali sullo stesso posto, evitando che ci siano cambiamenti di insegnanti in corso d’anno.
Ovviamente, per le supplenze lunghe, è ineliminabile il ricorso a supplenti con contratto a termine.
Va considerato che l’attuale reiterazione dei contratti annuali sui posti in organico di diritto risulta illegittima perché non legata alle esigenze della scuola. E’ un atto unilaterale dell’amministrazione che penalizza scuole e personale.
Su questo punto la Uil scuola ha avuto sentenze favorevoli ai ricorsi promossi in materia.
In assenza di una decisione politica – continua il segretario generale della Uil Scuola – che riporti a normalità la questione, le inadempienze e gli abusi dello Stato italiano saranno sottoposti alla verifica della Corte Europea di Strasburgo”.

Interrogazione Pd: più insegnanti di religione ma meno studenti in classe

da Tecnica della Scuola

Interrogazione Pd: più insegnanti di religione ma meno studenti in classe
In un’interrogazione urgente al ministro Profumo, il senatore del Pd, Andrea Marcucci, chiede il motivo per cui a fronte di una diminuzione di alunni che chiedono l’irc crescono i docenti
“Sempre più insegnanti di religione, sono quasi 24 mila, e sempre meno studenti in classe. Tutto questo avviene mentre negli ultimi quattro anni sono state tagliate 90 mila cattedre dalla scuola pubblica”. “I dati – aggiunge il senatore del PD – sono stati diffusi dalla Cei. Dal governo vorrei sapere se sono reali e in che modo si possa affrontare una situazione così clamorosa, soprattutto nel contesto di una scuola sempre più multietnica”.

Di Menna (Uil Scuola): immissioni in ruolo in organico di diritto

da tuttoscuola.com

Di Menna (Uil Scuola): immissioni in ruolo in organico di diritto

Una nota del segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, rilancia la questione della immediata immissione in ruolo dei docenti precari che coprono con contratti di durata annuale posti stabilmente disponibili.

Secondo i calcoli del sindacato nell’anno scolastico 2012/2013 gli insegnanti interessati ammontano 9.465. Al netto dei tagli che sono stati fatti gli insegnanti con contratto a tempo indeterminato sono infatti 591.374, mentre l’organico di diritto è di 600.839 posti.

L’accordo sottoscritto all’Aran lo scorso anno prevede un piano pluriennale di assunzioni. Un piano che nei tre anni deve portare alla copertura di tutti i posti in organico di diritto. Non c’è alcuna motivazione per non procedere con le nomine in ruolo. Il nuovo Governo – sottolinea il segretario della Uil Scuola –  deve prevedere su tali posti le assunzioni a tempo indeterminato”.

Con la stessa logica, aggiunge il sindacalista, dovrebbe essere prevista l’assunzione  di 5 mila collaboratori scolastici impegnati nelle scuole con contratti a tempo determinato su posti di organico di diritto.

In assenza di una decisione politica – conclude il segretario generale della Uil Scuola – che riporti a normalità la questione, le inadempienze e gli abusi dello Stato italiano saranno sottoposti alla verifica della Corte Europea di Strasburgo”.

Concorso: sorteggiate le prove scritte

da tuttoscuola.com

Concorso: sorteggiate le prove scritte

Oggi, presso la Sala dei Ministri del Miur, alle ore 11.30, è avvenuto il sorteggio delle prove scritte del concorso a posti e cattedre per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I° e II° grado di ciascuna classe di concorso, che resteranno secretate fino al giorno dell’inizio della prova.

Inoltre, come previsto, sono stati estratti gli elenchi dei presidenti, dei commissari e dei componenti aggregati delle commissioni regionali.

Tutte le estrazioni sono avvenute utilizzando un sistema automatico governato da un algoritmo di generazione casuale di sequenze numeriche che garantisce l’imparzialità di tutte le operazioni.

Il processo è stato avviato con un“clic” dal presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino alla presenza del Ministro Francesco Profumo. Tutta la procedura è avvenuta in diretta, proiettata su una Lim.

PROVE SCRITTE

L’estrazione delle prove avviene in più fasi. Le prove sono state costruite da un esperto per ogni disciplina all’interno di un ambiente protetto a cui solo lui poteva accedere.

Per ogni classe di concorso sono stati realizzati 3 pacchetti da 4 quesiti o da 3 a seconda della classe di concorso. Nel sistema ciascun pacchetto è numerato da 1 a 3. Nella prima fase viene attribuita una lettera a ciascuno dei 3 pacchetti attraverso un algoritmo di generazione casuale di sequenze numeriche.

Il file del risultato dell’estrazione, opportunamente cifrato, viene consegnato, subito dopo l’estrazione, al nucleo dei carabinieri del MIUR che lo custodirà in vista della costruzione del plico telematico.

Le prove scritte del concorso a posti e cattedre, per titoli ed esami, per il reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I° e II° grado si svolgeranno a partire dall’11 febbraio fino al 21 dello stesso mese, dalle ore 8.00 per la sessione antimeridiana e alle ore 14.00 per la sessione pomeridiana.

Le prove avranno luogo presso istituzioni scolastiche site nei capoluoghi di Regione.

La prova scritta avrà la durata di 2 ore e trenta minutie si articolerà in 4 quesiti a risposta aperta.