Il Report dell’Istat per l’anno 2011-2012Fonte www.tecnicadellascuola.it – Nella scuola primaria la percentuale più alta di insegnanti di sostegno a tempo pieno si registra in Piemonte, con il 67,8%, quella più bassa nella Provincia autonoma di Bolzano, con il 33,4%. Nella scuola secondaria di primo grado la percentuale più elevata si riscontra in Friuli Venezia Giulia con il 72,3% degli insegnanti di sostegno, quella più bassa in Valle d’Aosta con il 56,3%.
Il numero medio di alunni con disabilità per insegnante è molto vicino, a livello nazionale, a quello previsto dalla Legge 244/2007 e cioè un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità. Si contano infatti 1,8 alunni con disabilità ogni insegnante di sostegno nella scuola primaria e 2,0 nella scuola secondaria di primo grado.
Le differenze territoriali sono molto marcate: la Provincia autonoma di Bolzano, per entrambi gli ordini scolastici, ha un numero maggiore di alunni per insegnante di sostegno e cioè 3,7 alunni nella scuola primaria, 5,0 alunni nella scuola secondaria di primo grado. Il rapporto più basso si riscontra in Molise per la scuola primaria con 1,3 alunni per insegnante di sostegno e in Sardegna per la scuola secondaria di primo grado con 1,5 alunni. L’elevato rapporto alunni con disabilità/docente di sostegno di Bolzano è dovuto a una diversa modalità di presa in carico dell’alunno con disabilità da parte della Provincia autonoma. Qui, infatti, a causa del bilinguismo, sono assegnati a ciascuna classe più docenti curriculari e in caso di alunno non autonomo è prevista la figura dell’assistente ad personam.
Gli insegnanti di sostegno, in entrambi gli ordini scolastici, svolgono prevalentemente attività di tipo didattico con l’80% degli alunni con disabilità, anche se con una quota di alunni che varia tra l’8,2% nella scuola primaria e il 7,2% in quella secondaria l’insegnante di sostegno svolge soprattutto attività di tipo assistenziale, nonostante le medesime attività siano di pertinenza di figure professionali quali l’assistente educativo culturale o l’assistente ad personam.
Tuttavia, con riferimento alle ore settimanali di sostegno assegnate in media all’alunno con disabilità, si evidenzia un gradiente territoriale per entrambi gli ordini scolastici, con un numero di ore maggiore nelle scuole del mezzogiorno dove 13,3 ore medie settimanali sono appannaggio nella scuola primaria e 10,7 ore medie settimanali nella scuola secondaria di primo grado. Più basso nelle scuole primarie e secondarie di primo grado del centro, dove le ore sono rispettivamente 10,1 e 8,0 ore medie settimanali.
Il nord si attesta in una posizione intermedia con 10,3 ore medie settimanali nella scuola primaria e 8,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Dalla rilevazione sulle scuole è emerso anche che una quota di famiglie, nel corso dell’anno, ha ritenuto che l’assegnazione delle ore di sostegno non fosse idonea a soddisfare i bisogni di supporto dell’alunno.
Circa il 9% delle famiglie ha presentato ricorso al Tribunale civile o al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) per ottenere un aumento delle ore. Per entrambi gli ordini scolastici nelle regioni del mezzogiorno la quota delle famiglie che ha fatto un ricorso è circa il doppio rispetto a quella delle regioni del nord. Nella scuola primaria rispettivamente 12,7% e 6,0%; nella scuola secondaria di primo grado rispettivamente 11,5% e 4,3%.
Da segnalare anche il fatto che ben il 17,4% delle scuole primarie e il 14,6% delle scuole secondarie di primo grado non è stato in grado di fornire una risposta al riguardo.
E’ importante, al fine della realizzazione del progetto individuale, che ci sia una continuità del rapporto docente di sostegno-alunno con disabilità, non solo nel corso dell’anno scolastico ma anche per l’intero ciclo scolastico. Questo però non sempre avviene: sono, infatti, il 14,8% gli alunni con disabilità della scuola primaria che hanno cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico, tale percentuale scende al 10,0% per gli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo grado. La percentuale maggiore di alunni che hanno cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico si riscontra nelle regioni del nord per entrambi gli ordini scolastici: 17,6% di alunni della scuola primaria e 13,4% degli alunni della scuola secondaria; quella più bassa nel mezzogiorno dove si hanno 11,0% di alunni della scuola primaria e 8,3% degli alunni della scuola secondaria.
Le percentuali aumentano drasticamente se si analizzano i cambiamenti di insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente: il 41,7% degli alunni della scuola primaria e il 39,3% di quelli della scuola secondaria di primo grado. In ogni caso dal Report dell’Istat viene fuori che per entrambi gli ordini scolastici la percentuale maggiore di alunni con diagnosi funzionale e con profilo dinamico funzionale risiede nelle regioni del mezzogiorno, mentre si trova al nord la percentuale maggiore di alunni con un programma educativo individualizzato.
A livello nazionale, e per entrambi gli ordini scolastici, non tutti gli alunni con disabilità dispongono della documentazione completa per i percorsi individuali prevista dalla legge. Nelle scuole primarie la percentuale di alunni per i quali è stata predisposta la diagnosi funzionale è pari al 95,9%, quella che ha un profilo dinamico funzionale è pari all’86,9% e per il 97,6% di alunni è stato redatto il programma educativo individualizzato. Nelle scuole secondarie di primo grado le percentuali si attestano, rispettivamente, al 95,9%, 86,9% e al 98,9%.
Per maggiori informazioni
Scarica il testo integrale dell’Istat o vai su www.istat.it
28 gennaio 2013 |