Te lo do io il tablet!

Te lo do io il tablet!

Giovani e adulti alle prese con Internet, cellulari e dintorni

c/o Istituto Salesiano dell’Immacolata
Via del Ghirlandaio, 40 – Firenze
Sabato 23 febbraio 2013 ore 15,00–19,00

Torna «Te lo do io il computer!» e diventa «Te lo do io il tablet!». Sì, perché tempo due anni, il problema non è più internet con le sue opportunità e i suoi rischi, ma questi benedetti figlioli sempre connessi, che sembrano tranquilli nella loro cameretta e invece viaggiano risucchiati in un mondo che non conosciamo e già per questo ci fa paura. Per non attuare la tecnica dello struzzo, molto in voga fra i genitori di adolescenti, il Centro diocesano di Pastorale giovanile, l’Associazione genitori A.Ge. Toscana e il Centro diocesano di Pastorale familiare di Firenze hanno ideato questi corsi per abilitare genitori ed educatori ai nuovi linguaggi. E’ anche l’occasione per strizzare l’occhio ai giovani, per aiutarli a usare i nuovi media in maniera più critica e consapevole: non basta saper navigare in rete, ma occorre conoscere gli ostacoli e i rischi che si possono incontrare.

L’appuntamento con «Te lo do io il tablet!» è per sabato 23 febbraio 2013 dalle ore 15 alle 19 presso l’Istituto Salesiano dell’Immacolata (Via del Ghirlandaio, 40 – Firenze). I Salesiani di Firenze che con la scuola, la parrocchia, l’oratorio e le attività sportive intercettano categorie (genitori, catechisti, insegnanti) interessate al problema dell’educazione digitale, hanno scelto infatti di diventare collaboratori del progetto insieme al Centro Culturale San Paolo di Firenze.

«Abbiamo lungamente pensato se usare nel titolo il termine “tablet” o “phablet”, intendendo con questo quella categoria di smartphone che ancora non hanno deciso se “da grandi” diventeranno dei tablet, dei phone o se resteranno in eterno quella via di mezzo che in questo momento sembra essere in cima ai desideri di molti − dichiara don Alessandro Lombardi, responsabile del Centro diocesano di Pastorale giovanile − A noi, che nativi digitali non siamo, già essere passati da computer a tablet sembra un gran salto; del resto phablet neppure esiste nel nostro vocabolario; figli e nipoti, invece, sono già più avanti di quello che noi soltanto con sforzo riusciamo a fare e sentire nostro».

In questo gap che fatichiamo a colmare senza riuscirci, aggiunge, sta tutto il bisogno del mondo adulto di formarsi, di conoscere, di capire. Se inizialmente i nostri corsi di formazione volevano in qualche modo cercare di porsi anche come aiuto ai giovani perché dei nuovi media facessero un retto uso, oggi sempre più ci rendiamo conto che la sfida educativa chiede a noi adulti innanzitutto tanta umiltà, quella necessaria per conoscere un territorio, una lingua e degli strumenti che per noi, anche qualora assumessero connotati familiari, resteranno sempre terra straniera nella quale abitare da immigrati. «Detto questo − conclude don Alessandro −, speriamo almeno di riuscire a strappare un po’ più di simpatia da parte degli adulti per un mondo che i ragazzi conoscono molto bene e che lungi dall’essere un mostruoso moderno Leviatano porta piuttosto con sé potenzialità enormi di bene».

Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione Genitori A.Ge. Toscana, commenta:«Siamo partiti due anni fa con l’approfondire i rischi e le risorse della Rete e poi Facebook, i social network. Adesso che siamo alla terza edizione di necessità dobbiamo confrontarci con questa nuova cultura che passa attraverso i nuovi media e il bisogno di essere sempre connessi, almeno per le generazioni più giovani. Come genitori siamo veramente lieti della bella sinergia che si è creata con gli Uffici Giovani e Famiglia dell’Arcidiocesi di Firenze e speriamo di poter andare ancora avanti con questa iniziativa gradita ai genitori e agli educatori».

Giuseppe Cuminatto, responsabile insieme alla moglie Elide e a don Vasco Giuliani del Centro Diocesano di Pastorale Familiare, afferma:«Non abbiamo la pretesa di dare la soluzione al problema, ma riteniamo di offrire alcuni strumenti utili, con proposte qualificate per aiutare genitori, educatori e giovani a confrontarsi con questa realtà dei mezzi digitali». Ecco il programma:

ore 15,00 – Saluti e Introduzione

Educare nell’era digitale: una sfida impossibile?
Enrico Viviano – Direttore di Radio Toscana

Navigare in Rete senza affondare!
Don Marco Sanavio – Esperto di nuovi media

ore 17,00 – Laboratori
E spegni quel telefono! – Essere genitori con figli sempre connessi
@Gesù ed i suoi followers – Catechisti nell’era di Twitter
Il prof mi piace – Insegnare  nell’era di Facebook

con Tommaso Galli e Mattia Marasco
(responsabili del progetto Educazione Digitale)

ore 18,30 – Conclusioni

La partecipazione all’incontro è gratuita.

Università, aprono le facoltà in lingua inglese

da LaStampa.it

Corsi attivati in sei sedi italiane

Università, aprono le facoltà in lingua inglese

Profumo “Questo progetto apre la formazione ad una dimensione internazionale”
roma

Aprono in sei università italiane le iscrizioni alle prime facoltà in lingua inglese, da medicina a ingegneria. Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, a margine della presentazione del master in Istituzioni e Politiche spaziali presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi).

«È necessaria una maggiore apertura internazionale – ha affermato Profumo – anche nel settore dell’istruzione, e proprio in questa prospettiva abbiamo attivato dei test per facoltà in lingua inglese».

Sono state infatti aperte da tre giorni le iscrizioni in sei università italiane per le prime facoltà, in vari ambiti da medicina a ingegneria, interamente in lingua. Le iscrizioni, che hanno registrato già 700 candidati, proseguiranno fino a fine marzo.

Secondo il ministro, è necessario aprire di più il mondo dell’istruzione agli studenti stranieri, così come il mercato del lavoro ha bisogno di un respiro internazionale. «Per migliorare la nostra competitività – ha proseguito il ministro – è necessario interiorizzare maggiormente l’appartenenza all’Europa. Gli studenti stranieri nelle nostre università sono appena il 2.5%, un dato troppo basso che dobbiamo assolutamente aumentare».

Arrivano i Tfa. In primavera

da La Stampa

Arrivano i Tfa. In primavera

Mancano ancora alcuni passaggi procedurali ma da maggio potrebbero partire i primi corsi

Flavia Amabile

Nessun dubbio sui Tfa speciali, quelli al centro di furiose polemiche nelle ultime settimane e riservati agli aspiranti prof con molti anni di lavoro come precari già alle spalle. Anche se si stanno moltiplicando le lettere e gli appelli da parte di chi vuole fermarli sembra che la procedura ormai non possa più essere fermata. Si faranno, dunque, ma bisognerà aspettare almeno la fine di aprile prima di veder terminare le procedure burocratiche necessarie per emanare i decreti attuativi. E quindi nulla potrà essere organizzato prima di maggio-giugno.

Si è tenuto martedì un incontro al Ministero con i sindacati per chiarire i passi successivi del provvedimento e i suoi contenuti. Sarà necessario aver effettuato almeno 3 anni di servizio entro l’anno scolastico 2011/12 ma sembra che il Miur voglia accogliere la richiesta dei sindacati di far partecipare anche i docenti in possesso di un’altra abilitazione. Restano confermate, invece, le incompatibilità di frequenza in caso di dottorati di ricerca ovvero “con qualsiasi altro corso che dia diritto al´acquisizione di crediti formativi universitari o accademici, in Italia o all´Estero, da qualsiasi ente organizzati”. Chi dovrà scegliere tra due Tfa dovrà optare per uno solo consentendo negli altri lo scorrimento della graduatoria dei partecipanti. Ugualmente in caso di rinuncia. Il decreto prevede anche che i cosiddetti “congelati SSIS” possano accedere in soprannumero ai percorsi FTA ai fini del conseguimento dell´abilitazione senza limite temporale.

Lezioni in giardino e aule senza cattedra è la scuola del futuro

da la Repubblica

Lezioni in giardino e aule senza cattedra è la scuola del futuro

Pareti scorrevoli e trasparenti, spazi relax: l´architettura si adeguerà alla didattica 2.0 Tra gli esperti ingaggiati, anche i progettisti dei rinomati asili di Reggio Emilia
LAURA MONTANARI
MARIO NERI

ROMA – Addio alla scuola chiusa in una stanza. Alla vecchia aula fatta di quattro muri e una lavagna, con quegli arredi rigidi replicati all´infinito dei banchi che guardano la cattedra e la polvere di gesso sparsa in terra. Ha fatto crescere generazioni di studenti, ma ora il ministero spera di mandarla in pensione: internet, tablet, lavagne elettroniche, stanno trasformando la didattica e presto detteranno la nuova geografia degli spazi. Via libera agli open space, ad aule con pareti scorrevoli, opache o trasparenti, a spazi relax per il cosiddetto «apprendimento informale». «La scuola 2.0 ha bisogno di ambienti flessibili, in futuro non esisterà più la centralità della lezione frontale – spiega Giovanni Biondi capo del dipartimento programmazione del Miur – di conseguenza non può esistere la centralità dell´aula per le lezioni». È una rivoluzione concentrata dal ministero dell´Istruzione in una ventina di fogli: le linee guida da seguire per progettare i nuovi edifici scolastici, un piano che oggi sarà esaminato da una commissione tecnica della Conferenza Stato Regioni ed enti locali e che il 28 potrebbe essere approvato. La scuola del futuro – dall´infanzia ai licei – immaginata dal Miur è senza i classici banchi, ma con tavoli di diverse misure e componibili. È senza cattedra, ma con un insegnante che si muove fra gli allievi e negli spazi comuni. Ha «laboratori del fare», atelier. Non ha corridoi, ma aree «connettive» per lo studio individuale con pouf, divani, sedute soffici, tappeti e una agorà, la piazza che diventa «cuore funzionale e simbolico della scuola»: «ospiterà feste e assemblee, spettacoli teatrali». «Potrà diventare anche il luogo in cui i ragazzi esporranno i lavori» spiega Cristina Bonaglia, preside del Fermi di Mantova che ha partecipato alla stesura delle linee guida (le ultime erano firmate dal ministro Malfatti, governo Rumor, e datate 1975). Al posto delle classi tradizionali la scuola di domani avrà zone «riconfigurabili» nelle dimensioni a seconda delle materie e delle esigenze degli allievi: le aule avranno «confini sfumati e flessibili» e saranno home base, cioè «una casa madre da cui si parte e a cui si torna», ma non l´unità di misura del tempo passato a scuola. Gli edifici del futuro dovranno nascere lontano dalle strade trafficate, «resteranno aperti oltre le ore di lezione e svolgeranno il ruolo di civic center» spiega Tullio Zini, l´architetto delle rinomate scuole dell´infanzia di Reggio Emilia. Gli istituti dovranno essere dotati di spazi esterni, giardini, orti e loggiati, palestre e sale musica. La scuola sognata dal ministero si ispira a modelli di architettura sperimentati nel Nord Europa, in Australia e Usa: ma con quali soldi? Attualmente a bilancio ci sono 48 milioni di euro, ma nel cassetto c´è l´idea di trovare accordi con i Comuni per dare vita a fondi immobiliari con i quali finanziare il mutuo per la costruzione di queste scuole di «frontiera». Il Miur le finanzierebbe al 30%. «Non sempre è necessario costruire ex novo per rispondere ai modelli innovativi 2.0 – spiega Elena Mosa, ricercatrice dell´Indire, istituto nazionale sull´innovazione educativa – A Stoccolma, per esempio, hanno riutilizzato un capannone della Ericsson riprogettando l´interno. Seicento metri quadri su due livelli, un grande open space nel quale si collocano gli spazi per le lezioni. L´apprendimento avviene in modi, luoghi e momenti diversi». Nei modelli scovati dai ricercatori Miur «sparisce la classe intesa come gruppo di bambini o ragazzi della stessa età, resta come unità amministrativa. Gli studenti, anche di età diverse, lavorano con più docenti e in gruppo aggregandosi per attitudini e livello di conoscenze». Insomma prepariamoci: la scuola che abbiamo frequentato, quella con la 1A all´inizio del corridoio, la 1B a destra, la 1C eccetera, i nativi digitali ce la riconsegneranno come un ricordo, magari anche un po´ noioso.

Concorso DS in Sicilia: respinto il ricorso

da Tecnica della Scuola

Concorso DS in Sicilia: respinto il ricorso
di A.D.F.
Il TAR della Sicilia respinge la domanda cautelare proposta con il ricorso avente numero di registro generale 158 del 2013, affermando che il DPR 140/2008 (regolamento sul reclutamento dei dirigenti scolastici) non prevede specifiche cause di incompatibilità
Infatti, lo stesso TAR dice “volendo estendere per analogia al concorso oggetto di ricorso, in forza del richiamo di cui agli artt. 11 del DPR 487/1994, quelle di cui agli artt. 51 e 52 c.p.c., il Collegio non rinviene il ricorrere di queste ultime nelle prospettazioni fornite dai ricorrenti, con riguardo sia alla posizione della prof.ssa Iannello (primo motivo, sub.I) che del prof. Lombardo (primo motivo, subII), entrambi nominati in un momento successivo allo svolgimento delle prove preselettive e alle stesse prove scritte, per cui l’attività svolta in precedenza (precisato che il prof. Lombardo ha svolto attività di Tutor in un master non finalizzato al concorso di che trattasi avendovi partecipato anche Dirigenti scolastici) non integra alcune delle cause di incompatibilità sopra menzionate, anche alla luce della interpretazione fornita dalla giurisprudenza amministrativa in materia (cfr. ex multis Tar Calabria, Catanzaro, sez. II, sentenze 136/2013 e 145/2013, nonché giurisprudenza ivi richiamata; Tar Lazio sentenza n. 1117/2013) “. Con questa ordinanza si crea un precedente che condizionerà sicuramente l’esito dei prossimi ricorsi riguardanti il medesimo concorso in terra di Sicilia, mentre continua lo svolgimento delle prove orali che si concluderanno nella seconda metà del mese di marzo

Viaggi d’istruzione: è paralisi

da Tecnica della Scuola

Viaggi d’istruzione: è paralisi
“È un danno generazionale oltreché operativo di proporzioni preoccupanti quello che si è abbattuto sulla nicchia dei viaggi d’istruzione, crollati del 70% su scala nazionale e del 50% su base regionale”. Questo sostiene il presidente di Fiavet Lazio, Andrea Costanzo, attraverso una nota apparsa su lagenziadiviaggi.it
Quello che era un momento formativo, un’esperienza di vita per migliaia di ragazzi delle scuole italiane, è stato infatti falcidiato dalla spending review che imponendo al corpo docente un tetto massimo di insegnamento costringerebbe i docenti a farsi carico delle spese di una trasferta scolastica sia in Italia che all’estero. Per il presidente di Fiavet Lazio, Andrea Costanzo, «non è solo un’emergenza che riguarda la nostra regione, con oltre 100 agenzie di viaggi sull’orlo del fallimento, bensì un allarme nazionale perché stimiamo che almeno 3mila adv rischino il collasso operativo. Anche se il turismo scolastico viene considerato un mercato di nicchia, può comunque vantare un fatturato di oltre un miliardo di euro e impegna almeno 10mila addetti nelle agenzie». Con la spending review si è spazzato via un fenomeno di grande valore culturale, «perché le gite scolastiche erano un’esperienza di viaggio, a volte unica per diversi ragazzi – ha proseguito Costanzo –senza considerare che proprio questo comparto poteva contribuire alla destagionalizzazione e diversificazione delle destinazioni turistiche italiane ed europee prescelte». «Scriveremo subito al governo che si insedierà dopo le elezioni per evidenziare l’urgenza di una soluzione che non riguarda solo le nostre imprese ma tutto il contesto didattico, con i suoi 4,5 milioni di studenti, poiché i viaggi d’istruzione sono – o almeno dovevano essere – parte integrante del programma di studio. Faremo poi presente – ha aggiunto il presidente di Fiavet Lazio – che il danno erariale scaturito dal mancato fatturato generato da questi viaggi, sarà decisamente superiore al risparmio prodotto dalla riduzione di ore imposta agli insegnanti. Per non parlare del diffuso fenomeno dell’abusivismo che in questo segmento di viaggi organizzati va dal 20% del Nord Italia al 45% del Mezzogiorno».
L’associazione regionale, ma anche Fiavet nazionale, sembrano avere già una soluzione da sottoporre ai referenti istituzionali, come ha spiegato Marco Zampieri, consigliere di Fiavet Lazio e delegato al turismo scolastico: «Proporremo al governo di reinserire gli insegnanti nel novero di quei dipendenti statali che possono beneficiare delle cosiddette indennità di missione, coprendo così i loro costi di viaggio. E se il governo futuro dovesse precludere anche questa eventualità, potremmo ricorrere all’estrema ratio di pagare noi la trasferta didattica dell’insegnante, come fosse un costo che normalmente l’adv contempla per gli accompagnatori». Così come non è stata esclusa l’ipotesi di richiedere un parziale uso dei Buoni-Vacanza solitamente orientati al turismo sociale, da riversare nel mercato del turismo scolastico.
Idee e ipotesi di lavoro tutte percorribili, ma bisogna far presto, perché se l’anno in corso è ormai pregiudicato, si deve perlomeno garantire una prospettiva al turismo scolastico dei prossimi anni e di conseguenza tutelare la specializzazione di migliaia di agenzie di viaggi.

Iscrizioni on line: siamo allo sprint finale

da Tecnica della Scuola

Iscrizioni on line: siamo allo sprint finale
di L.F.
La procedura di iscrizione, che da quest’anno si può fare esclusivamente on-line, ha creato qualche intoppo “telematico”, ma adesso a pochi giorno dalla scadenza, le iscrizioni vengono trasmesse alle scuole, con un ritmo più regolare, come ha anche comunicato lo stesso Ministero
Tuttavia emergono zone del Paese dove i dati di iscrizione, rispetto alle previsioni attese al termine fissato al 28 febbraio 2013, rimangono sotto il 50%. E’ l’esempio della Calabria ed in particolare della provincia di Reggio Calabria, che rispetto alle iscrizioni totali previste, rimane sotto la metà degli aventi diritto. Il rischio concreto, visto che siamo allo sprint finale e il conto alla rovescia segna – 8, è quello di un altro ingorgo internautico, che costringerebbe il Miur ad una deroga dei tempi di scadenza. Tuttavia il ritmo delle iscrizioni sta crescendo di giorno in giorno, e molte famiglie hanno dato mandato alle scuole di caricare on line i dati d’iscrizione, presentando, agli sportelli delle segreterie didattiche delle singole scuole, il modello cartaceo di nuova iscrizione alla classe prima. A livello nazionale la percentuale complessiva di domande già registrate, da studenti e famiglie, e trasmesse alle relative scuole è del 65,3 per cento rispetto al totale pari a 1,7 milioni di domande attese per le scuole di ogni ordine e grado. Il ritardo più significativo si registra nelle scuole secondarie di II grado, mentre il dato di scuole primarie e secondarie di primo grado è più solido e sarà al completo, presumibilmente già qualche giorno prima del termine di scadenza. Al Miur si sta valutando , in virtù della chiusura di molte scuole, perché sedi di seggio elettorale, l’opportunità di dare qualche giorno di deroga, che potrebbe portare la scadenza delle iscrizioni al 2 marzo. Comunque se deroga dovrà esserci, questa verrà decisa all’ultimo istante, considerando il monitoraggio costante che viene fatto dai responsabili del Miur. Nel frattempo i dirigenti scolastici, sono attaccati al web a controllare i numeri delle iscrizioni recepite a sistema nella loro scuola. Questo monitoraggio continuo, fatto dai Ds sulle iscrizioni acquisite dalla scuola che dirigono, produce evidenti reazioni di carattere umorale. Ci sono dirigenti scolastici che vedono crescere, rispetto all’anno scolastico passato, il numero delle iscrizioni, e quindi stanno gongolando e si mostrano felici e ostentano una certa sicurezza. Al contrario ci sono dirigenti presi dallo sconforto e in preda a crisi di panico per il fatto che vedono, in diretta on line, crollare il numero delle iscrizioni e temono di perdere anche l’autonomia scolastica della propria scuola.

Giornata nazionale del Braille

da tuttoscuola.com

Giornata nazionale del Braille

Istituita per legge, la giornata nazionale del Braille è celebrata il 21 febbraio dall’Unione ciechi, quest’anno con con un convegno nazionale a Napoli che punta l’attenzione sulla scuola e sull’accesso alle nuove tecnologie.

Il diritto degli studenti ai testi scolastici elettronici, le lavagne multimediali, i registri di classe elettronici, iscrizioni e comunicazioni genitori-insegnanti on line, corsi obbligatori per la sicurezza: questi i temi centrali dell’iniziativa organizzata dall’Unione nazionale ciechi e ipovedenti insieme al Club italiano del Braille ed enti fondatori a Napoli presso il Teatro Cilea in via San Domenico, 11.

Il Braille oggi viene letto spesso e volentieri attraverso l’ausilio informatico, se il programma è inaccessibile il Braille diventa cieco“, spiega l’Uici.

E’ la legge 3 agosto 2007 n. 126 a istituire la Giornata nazionale del Braille, il metodo di lettura e scrittura per i ciechi ideato da Louis Braille. La Legge ha stabilito che la celebrazione di questa giornata sia considerata solennità civile da utilizzare per “promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonche’ studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i principali mass-media, per richiamare l’attenzione e l’informazione sull’importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende“.

Spiega l’Uici: “Ottenere che l’educazione dei ciechi e degli ipovedenti avvenisse nella scuola di tutti ha costituito una grande conquista, un segno di civiltà. Tuttavia, la scuola non era allora e non è ancora preparata a garantire a questi soggetti le pari opportunità”.

Molte le criticità elencate: “I testi scolastici che devono essere adottati arrivano in ritardo, qualche volta a metà anno scolastico; gli insegnanti di sostegno non hanno una preparazione specifica e spesso non conoscono neppure il Braille; la scuola non crea le condizioni perchè i nostri ragazzi possano praticare le attività sportive e giocare con i compagni di classe; manca del tutto l’assistenza scolastica domiciliare e qualsiasi forma di consulenza ai genitori ed agli insegnanti di sostegno“.

Tfa speciali e ordinari, e classi di concorso, la decisione è di non decidere

da tuttoscuola.com

Tfa speciali e ordinari, e classi di concorso, la decisione è di non decidere

Martedì 19 febbraio si è tenuta una riunione tra Ministero dell’Istruzione e organizzazioni sindacali, avente come principale ordine del giorno i TFA (Tirocini formativi attivi) ordinari, i TFA speciali e la riforma delle classi di concorso.

Per il clamore che avevano suscitato molti appelli che volevano fermarli, l’argomento più sentito era quello dei Tfa speciali. Questi si faranno, ma non prima di maggio-giugno prossimi, dato che il testo da approvare deve passare prima per il Ministero dell’Economia e la Funzione Pubblica per il previsto parere di merito, e poi potrà andare al Consiglio dei ministri per la ratifica definitiva.

Per quanto riguarda i Tfa ordinari in corso, il Ministero si è impegnato ad emanare una nota di chiarimento su tutte le questioni relative alla loro organizzazione e svolgimento.

Sono confermate le modalità di accesso e le incompatibilità della frequenza dei Tfa con altre attività contemporanee (dottorati, e ”qualsiasi altro corso che dia diritto al´acquisizione di crediti formativi universitari o accademici, in Italia o all´Estero, da qualsiasi ente organizzati“). Tutte le casistiche sono capillarmente elencate in un lungo resoconto della riunione elaborato dalla Gilda (cui riteniamo utile rimandare).

Infine, per quello che riguarda le classi di concorso, si riferisce che il Ministero “ha cercato di ripresentare una ulteriore bozza di decreto per l´avvio delle nuove classi di concorso” (notizia confermata anche nel più sintetico resoconto della Uil Scuola), ma l’opposizione dei sindacati (ieri si è registrata una anche una dura presa di posizione della Flc Cgil al riguardo), oltre che le imminenti elezioni, sembra avere dissuaso l’amministrazione dal proseguire oltre.

In realtà, su tutte le tre questioni a decidere saranno il futuro ministro dell’Istruzione e il futuro esecutivo, e la maggioranza, al momento ovviamente non nota, che ne sarà espressione dopo la scadenza elettorale. A nostro avviso, qualsiasi previsione che vada oltre la presa d’atto delle volontà delle parti coinvolte è azzardata.

Il cyberbullismo è più pericoloso del bullismo

da tuttoscuola.com

Il cyberbullismo è più pericoloso del bullismo

Quasi la metà degli adolescenti italiani (45,5%) ha assistito ad episodi di bullismo, oltre uno su tre (34,2%) li ha subiti personalmente o ha un amico che ne è stato vittima attraverso Internet (Facebook, chat, youtube), quindi ha fatto esperienza del cyberbullismo, fenomeno oggi in crescita in modo sempre più preoccupante.

I dati sono forniti da una recente indagine nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) intitolata ‘Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani’.

Secondo il questionario dei pediatri mentre il bullismo nella sua forma classica spaventa meno – a dichiarare di aver assistito ad atti di bullismo è complessivamente il 54% del campione contro il 61,5% registrato nel 2011 e il 75% del 2008 – cresce in modo preoccupante il cyberbullismo, ovvero le persecuzioni, offese e molestie perpetrate in rete, soprattutto attraverso i social network. Lo registra già il 43% degli adolescenti, percentuale che sale al 62% tra i grandi utilizzatori della rete. Il cyberbullismo può avere ripercussioni negative sulla vittima anche peggiori rispetto al bullismo tradizionale, perchè la persecuzione mediatica non è circoscritta ad un singolo ambiente (la scuola, la palestra, ecc) al di fuori del quale la vittima può avere un suo ‘riscatto’ psicologicamente compensativo, ma raggiunge tutti gli ‘ambienti di riferimento’ dell’interessato, spiega Giovanni Corsello, nuovo Presidente Sip.

Non meno preoccupanti i dati di un’altra indagine sul cyberbullismo, ‘I ragazzi e il Cyberbullismo’ realizzata da Ipsos per Save the Children e diffusa alla vigilia del Safer Internet Day, la giornata istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei nuovi media tra i più giovani.

Secondo questa ricerca la vittima del cyberbullo è scelta perchè  ‘diversa’ per il suo aspetto estetico (67%), per la timidezza (67%), per il suo supposto orientamento sessuale (56%), perchè straniero (43%), per il suo abbigliamento non convenzionale (48%), per la bellezza femminile che ‘spicca’ nel gruppo (42%), e persino perchè disabile (31%).

La modalità d’attacco preferita dai giovani cyberbulli è la persecuzione della vittima attraverso il suo profilo su un social network (61%). L’invasività del cyberbullismo e l’anonimato di cui può godere il persecutore rende il fenomeno ancora più pesante e traumatico per le giovani vittime.

 

Crollo gite, allarme del TCI

da tuttoscuola.com

Crollo gite, allarme del TCI

I dati pubblicati dai quotidiani sul crollo del 70% dei viaggi d’istruzione ci preoccupano molto. Il Touring Club Italiano, che esattamente 100 anni fa ha inventato l’idea e la pratica della gita scolastica, riconosce nel viaggio d’istruzione un ruolo fondamentale e insostituibile nel percorso educativo di uno studente“.

Fabrizio Galeotti, direttore generale del Touring Club Italiano, chiede perciò al governo “misure concrete che possano essere d’aiuto a scuole e famiglie per tutelare e valorizzare il viaggio di istruzione che sta affrontando una crisi profonda a causa, principalmente, dei forti tagli operati alla scuola, non certo per mancanza o calo di volontà di partecipazione”.

Secondo il TCI occorre motivare e incentivare i docenti, ripristinando l’indennità di missione e prevedendo per loro lo sgravio di responsabilità.

Con blocco gite 3 mila imprese a rischio

da tuttoscuola.com

Allarme della Federazione Imprese Viaggi
Con blocco gite 3 mila imprese a rischio

La Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) Lazio lancia l’allarme in vista delle settimane ‘calde’ delle gite scolastiche, quelle comprese fra fine febbraio e marzo.

Secondo la Fiavet sarebbero a rischio tremila imprese per un totale di oltre 10 mila addetti e un fatturato nazionale da 450 milioni di euro.

La crisi “incombe” e non aiuta: gli italiani – rileva la Federazione – già partono meno, soprattutto se con famiglia al seguito. E ora ci si mettono anche gli insegnanti che da questo autunno, in centinaia di scuole italiane, hanno detto il loro “no” alle gite per protesta contro le politiche scolastiche nazionali e perché ormai da tempo non ci sono rimborsi per chi porta i propri studenti fuori assumendosi la responsabilità anche della loro salute.

Il protrarsi del blocco delle attività extra curriculari del personale docente – spiega la Fiavet Lazio – sta  paralizzando di fatto la programmazione dei viaggi di istruzione con pesanti ripercussioni sulle  Imprese specializzate nel settore del turismo scolastico.

Pur condividendo le motivazioni del blocco, la Fiavet Lazio richiede l’apertura di un tavolo di lavoro con le Istituzioni preposte affinché si trovino soluzioni condivise, perché il blocco sta mettendo a rischio l’esistenza di circa 3000 imprese, con oltre diecimila addetti, con un fatturato nazionale di 450 milioni di euro.

Rassegna Stampa 21 febbraio 2013

IN PRIMO PIANO

 
   
la Repubblica  del  21-02-2013  
LEZIONI IN GIARDINO E AULE SENZA CATTEDRA E’ LA SCUOLA DEL FUTURO (L.Montanari/M.Neri) [solo_testo] pag. 23  
la Repubblica  del  21-02-2013  
I RICERCATORI A NAPOLITANO: “PIU’ FONDI PER LA SCIENZA” (E.Dusi) [solo_testo] pag. 23  
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
INNOVAZIONE, PATTO IMPRESE-CNR (N.Picchio) [solo_testo] pag. 4  
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
LA BUROCRAZIA BLOCCA L’80% DELLE OPERE (G.Santilli) [solo_testo] pag. 3  
   

MINISTRO

 
   
Il Risveglio  del  21-02-2013  
PROFUMO DA’ FORFAIT [solo_testo] pag. 43  
il Tempo  del  21-02-2013  
“OK NUOVA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA” [solo_testo] pag. 6  
   

MINISTERO

 
   
Il Resto del Carlino  del  20-02-2013
E GLI STUDENTI DI MODENA E BOLOGNA ANDRANNO A “STUDIARE” IN CASA DUCATI E LAMBORGHINI (A.Samoggia) [solo_testo] pag. 20
il Resto del Carlino – Cronaca di Bologna  del  20-02-2013
ALDINI E DUCATI, STAGE IN GERMANIA (F.Gieri) [solo_testo] pag. 7
la Repubblica – ed. Bologna  del  20-02-2013
STAGE INCROCIATI IN DUCATI E AUDI (I.Venturi) [solo_testo] pag. XIII
il Manifesto  del  21-02-2013  
PRECARI E SOTTOPAGATI, ECCO I DIPLOMATI: IL 44% DICE DI AVER “SBAGLIATO SCUOLA” (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 5  
Avvenire  del  21-02-2013  
SE A SCUOLA RINASCE LA BIBLIOTECA (R.Zanini) [solo_testo] pag. 23  
la Stampa  del  21-02-2013  
IL POPOLO CHE SOGNA DI DIVENTARE CRACCO (R.Silipo) [solo_testo] pag. 20  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  21-02-2013  
APREA: PRONTI A RINNOVARE L’IMPEGNO PER LA SCUOLA [solo_testo] pag. 5  
la Repubblica – ed. Firenze  del  21-02-2013  
LA FINANZA SALE IN CATTEDRA NELLE SCUOLE SI INSEGNA L’ONESTA’ (M.Carratu’) [solo_testo] pag. VII  
Corriere della Sera – ed. Roma  del  21-02-2013  
“LE GITE SCOLASTICHE? IMPORTANTI PER I RAGAZZI” (F.Galeotti) [solo_testo] pag. 12  
Avvenire  del  21-02-2013  
ALUNNI TENTANO DI BRUCIARE LA SCUOLA (D.mar.) [solo_testo] pag. 12  
Il Fatto Quotidiano  del  21-02-2013  
RAGAZZA PICCHIATA DA COETANEE PERCHE’ NERA (S.Frangini) [solo_testo] pag. 13  
il Mattino  del  21-02-2013  
IL GRIDO DI DOLORE DELLE UNIVERSITA’ (L.D’alessandro) [solo_testo] pag. 1  
Italia Oggi  del  21-02-2013  
Int. a S.Blanco: L’UNIVERSITA’ IN MANO ALLE FAMIGLIE (G.Pistelli) [solo_testo] pag. 11  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  21-02-2013  
SAN RAFFAELE, I SINDACATI AL PREFETTO “NO AL REFERENDUM-BIS SULL’ACCORDO” (S.Ravizza) [solo_testo] pag. 8  
la Repubblica – ed. Milano  del  21-02-2013  
SAN RAFFAELE,UNA NUOVA PROTESTA GLI STUDENTI OCCUPANO IL RETTORATO (A.Corica/L.De vito) [solo_testo] pag. 9  
la Repubblica – ed. Torino  del  21-02-2013  
“ALL’UNIVERSITA’ A RISCHIO TAGLI UNA DECINA DI CORSI DI LAUREA” (S.Parola) [solo_testo] pag. 7  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  21-02-2013  
I RAGAZZI INTERROGANO I CANDIDATI IL “DUELLO” SUL LAVORO E SANITA’ (P.Lio) [solo_testo] pag. 5  
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  21-02-2013  
MALATTIE E FORMAZIONE. ACCORDO CON L’ALBANIA [solo_testo] pag. 6  
la Repubblica  del  21-02-2013  
FALSE LAUREE, GIANNINO SI DIMETTE “HO DETTO GRAVI BALLE PRIVATE” (T.Ciriaco) [solo_testo] pag. 6/7  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  21-02-2013  
DANZA, LA PROTESTA ANTI-PARRILLA SANZIONI DISCIPLINARI PER I PROF (L.De bartolo) [solo_testo] pag. 41  
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
SPECIALIZZAZIONI IN ATENEO PENALIZZATE DAI FONDI RIDOTTI (P.Maciocchi) [solo_testo] pag. 21  
Italia Oggi  del  21-02-2013  
DM SUI PARAMETRI AL RUSH FINALE (I.Marino/B.Pacelli) [solo_testo] pag. 29  
Corriere della Sera  del  21-02-2013  
SANZIONI AI CRONISTI GLI ORDINI IN RIVOLTA (A.Ribaudo) [solo_testo] pag. 31  
Corriere della Sera  del  21-02-2013  
“HO CHIESTO INVANO FONDI PER LA RICERCA” (A.Arachi) [solo_testo] pag. 29  
il Denaro  del  21-02-2013  
CERVELLI AL SERVIZIO DELLE IMPRESE C’E’ IL PATTO TRA INDUSTRIA E CNR [solo_testo] pag. 12  
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
NEI LABORATORI TRIESTINI POCO SPAZIO PER LE PMI (M.Maugeri) [solo_testo] pag. 38  
il Messaggero  del  21-02-2013  
L’ANTI-NOBEL DELLA SILICON VALLEY PREMIATO ANCHE UN RICERCATORE ITALIANO [solo_testo] pag. 19  
il Messaggero  del  21-02-2013  
AI CONFINI DELL’UNIVERSO (S.Ardito) [solo_testo] pag. 19  
   

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
   
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
LA BCE SOLUZIONE PER I DEBITI DELLA PA (D.Masciandaro) [solo_testo] pag. 1  
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
“PROMESSE” SUI PAGAMENTI PA SU OPERE E CASE MANCA LA SVOLTA (M.Frontera) [solo_testo] pag. 2  
Italia Oggi  del  21-02-2013  
IL PATTO BLOCCA 13 MLD DI RISORSE (M.Barbero) [solo_testo] pag. 26  
Corriere della Sera  del  21-02-2013  
LA MACROREGIONE SENZA PATRIA UN’INSIDIA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA (A.Polito) [solo_testo] pag. 55  
il Messaggero  del  21-02-2013  
LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA E IL VALORE DELLE QUOTE ROSA (M.Adinolfi) [solo_testo] pag. 22  
il Sole 24 Ore  del  21-02-2013  
SI’ ALLA PA TELEMATICA MA CON REALISMO [solo_testo] pag. 14  
Italia Oggi  del  21-02-2013  
NIENTE CONGEDO DI PATERNITA’ PER GLI STATALI (F.Cerisano) [solo_testo] pag. 26  
Corriere della Sera  del  21-02-2013  
“LA NEGRA LE BUSCA” I VIDEO SU YOUTUBE E GLI INSULTI DEI RAGAZZI (M.Gasperetti) [solo_testo] pag. 21  
Corriere della Sera  del  21-02-2013  
L’ULTIMA FUGA DI HABTAMU, CHE SOGNAVA L’AFRICA (I.Bossi fedrigotti) [solo_testo] pag. 21  
Corriere della Sera – ed. Roma  del  21-02-2013  
LA CITTA’ INVISIBILE (G.Buccini) [solo_testo] pag. 1  
Il Fatto Quotidiano  del  21-02-2013  
UNA POLITICA SENZA CULTURA (O.Ponte di pino) [solo_testo] pag. 22  
   
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 

Nota 21 febbraio 2013, Prot. MIURAOODGOS n. 918

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Uff.II

Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
di Bolzano

Oggetto: IV Seminario nazionale “Le vicende del Confine orientale e il mondo della scuola – La storia del confine orientale nell’insegnamento scolastico: attualità e prospettive future”. Sala dell’Auditorium – Museo “Revoltella” Via Diaz, 27 Trieste, 14-16 marzo 2013

La Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica con nota MIURAOODGOS Prot. n. 7034 del 29 ottobre 2012 ha comunicato le iniziative del Gruppo di lavoro per la conoscenza della storia degli Esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia istituito con Decreto Direttoriale del 26 ottobre 2009 al fine di individuare proposte operative da indirizzare alle istituzioni scolastiche per una migliore conoscenza delle vicende del confine orientale italiano e dell’esodo dei cittadini italiani dai territori istriani, fiumani e dalmati.
Tra le iniziative intraprese a tale scopo, particolare significato ha rivestito l’organizzazione di tre Seminari nazionali rivolti ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado negli anni scolastici 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012 che hanno sviluppato e approfondito tematiche volte a “valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate; [e] preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale ed estero” (art.1 L. 92/2004).
In continuità con gli anni scolastici precedenti, per l’anno scolastico in corso la Scrivente organizza a Trieste il IV Seminario nazionale con l’intento di proseguire riflessioni sulla delicata vicenda del confine orientale italiano, nonché delineare focus sulla storiografia scolastica e sulle possibili prospettive future.
L’incontro seminariale – “La storia del confine orientale nell’insegnamento scolastico: attualità e prospettive future” – si terrà a Trieste il 14, 15 e 16 marzo 2013, in collaborazione con le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati e con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia, presso il Museo “Rivoltella” – Via Diaz, 27 Tel. 040 675 4350 / 4158, secondo il programma che si allega in bozza. Al fine di rappresentare la mappa delle iniziative realizzate a livello nazionale in relazione alle tematiche del “Confine orientale”, si invitano le SS.LL. a svolgere azioni di ricognizione delle attività di formazione e di sensibilizzazione perseguite da codesti Uffici, dagli Uffici Territoriali Regionali e/o da Istituzioni/Enti Locali e di darne comunicazione con breve nota entro l’11 marzo 2013, al seguente indirizzo email: caterina.spezzano@istruzione.it
Al Seminario sono invitate le SS.LL. in indirizzo o, in caso di impossibilità alla presenza, un Referente regionale con compiti di sensibilizzazione sul territorio di appartenenza. Si prega di effettuare la registrazione del nominativo, con i dati richiesti, al link che segue (Menu sinistra – Iscrizione USR), entro il 4 marzo 2013: www.confine-orientale.it
Le scuole che intendano aderire dovranno compilare la scheda di partecipazione al link su riportato (Menu sinistra – Iscrizione scuole), registrando puntualmente i dati richiesti entro il 6 marzo 2013.
Il sistema segnalerà automaticamente il buon fine delle iscrizioni fino al limite dei posti disponibili ed eventualmente segnalerà prenotazioni in eccesso, che riceveranno successiva comunicazione di accettazione – entro l’11 marzo 2013 – in ragione di eventuali rinunce.
In seguito alla registrazione, il sistema renderà disponibili per la visione e la stampa le “Note organizzative”. Al Seminario sono altresì invitati i docenti vincitori del Concorso “Cultura e vita materiale tra la terra e il mare Adriatico orientale: i mestieri e la loro impronta nelle arti figurative e nella letteratura” bandito con la nota succitata e finalizzato a promuovere l’educazione alla cittadinanza europea e della storia italiana attraverso la conoscenza dei rapporti storici e culturali nell’area dell’Adriatico orientale. Anche i docenti delle Istituzioni scolastiche suddette registreranno la presenza al Seminario attraverso la compilazione della scheda di partecipazione al link citato (Menu sinistra – Iscrizione scuole).
Con l’occasione si segnala che la premiazione del Concorso si è svolta in occasione della cerimonia di celebrazione del “Giorno del Ricordo 2013” al Palazzo del Quirinale l’11 febbraio 2013. Alunni, docenti e dirigenti scolastici sono stati premiati dal Presidente della Repubblica G. Napolitano alla presenza del Ministro Francesco Profumo e di alte rappresentanze del Governo e delle Istituzioni.
Di seguito l’elenco delle scuole premiate:

Sezione Primo Ciclo – Primo premio ex-aequo:
Scuola Primaria “L. Gabelli” di Porcia (PN)
Progetto: “I mestieri tra la terra e il mare Adriatico orientale”.
Motivazione.
“L’elaborato cartaceo, in forma di “quadernone”, presenta una strutturazione che prevede brevi testi descrittivi a corredo di immagini corrispondenti, sia riprodotte che disegni originali riguardanti alcune attività lavorative del passato, in ampia attinenza al tema. Lavoro creativo e originale si avvale di fonti scritte, iconiche e testimonianze dirette, come delineato nella presentazione. È evidente il ruolo attivo degli alunni nella realizzazione del prodotto con una ricaduta formativa evidente.
La Commissione plaude, inoltre, l’audacia dell’iniziativa che le insegnanti hanno intrapreso con 50 alunni di due classi prime di scuola primaria, conseguendo risultati magistrali”.
Scuola Elementare italiana “G. Galilei” di Umago – Sezione Periferica di Bassania Umago – Istria – Croazia Progetto: “I veci Mestieri”.
Motivazione.
“Il lavoro presenta elementi di originalità e creatività. Parte dagli assunti teorici delle tradizioni popolari ed evidenzia come gli alunni siano condotti prima in un’esplorazione articolata delle caratteristiche di alcuni antichi mestieri, quindi in una rielaborazione delle diverse figure attraverso l’integrazione di diversi linguaggi che trova la sua conclusione in una breve rappresentazione teatrale, di indubbia ricaduta formativa”.

Sezione Secondo Ciclo – Menzione speciale:
Liceo Scientifico e Musicale Statale “G. Marconi” – Pesaro (PU)
Progetto: “Il Mare che Unisce: le due sponde dell’Adriatico sulle note dei suoi musicisti. Cultura e tradizione musicale nelle terre istriane, giuliane e dalmate ”.
Motivazione “
Gli studenti delle sezioni musicali presentano una dispensa che raccoglie un buon approfondimento biografico di alcune celebri figure di compositori di origine istriana. Apprezzabili risultano le esecuzioni musicali e canore degli studenti impegnati nel progetto, che coniuga le diverse finalità formative del percorso scolastico”.
In allegato alla presente nota la scheda di partecipazione di cui prendere visione e da compilare online e l’elenco delle Associazioni degli Esuli e dei siti web di maggiore interesse.
Si ringrazia della collaborazione e si sottolinea la necessità del rispetto della data di prenotazione per favorire un’efficiente gestione della manifestazione.

IL DIRETTORE GENERALE
F.to Carmela PALUMBO

Allegati

Accordo Territoriale/Aziendale 21 febbraio 2013

Il giorno 21 febbraio 2013 si sono incontrati i rappresentanti dell’Agidae e i rappresentanti delle OO.SS. Nazionali – FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS Conf-Sal, SINASCA – al fine di condividere un modello di “Accordo Territoriale/Aziendale” da proporre alle proprie rappresentanze Regionali e per l’applicazione al personale dipendente delle strutture associate all’Agidae della “detassazione” sulle componenti accessorie della retribuzione corrisposte in relazione ad incrementi di produttività e ad innovazione ed efficienza organizzativa

Accordo Territoriale/Aziendale 21 febbraio 2013