TFA E SEMIESONERI TC IN STALLO – ISTANZA-DENUNCIA

Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori

ALERT ANFIS

TFA E SEMIESONERI TC IN STALLO – ISTANZA-DENUNCIA DELL’ANFIS

Giunti ormai al paradossso di atti seguiti da atti che ne sospendono gli effetti, come l’USR Lombardia ha fatto; nelle more dell’applicazione e di fronte a incomprensibili ritardi nel procedimento di attuazione; considerate le già gravissime conseguenze dell’aver atteso tanto da parte di Ministero e università nell’attuazione di molti procedimenti già da tempo effettuabili; l’ANFIS denuncia pubblicamente la situazione e chiede risposte precise e tempi certi per il tirocinio nelle scuole e le figure in esso coinvolte.
Ci attendiamo dal nuovo Governo, di qualunque colore esso sia, una tempestiva assunzione di responsabilità di fronte al problema, e dalle parti sociali un deciso cambiamento di strategia, con azioni più incisive e determinate.

Vi chiediamo di diffondere la notizia e l’istanza presso i colleghi coinvolti nel TFA (docenti della scuola e dell’università), presso i dirigenti scolastici, i Vostri contatti con i sindacati.

Associazione Nazionale dei Formatori Insegnanti Supervisori
Al Ministro della Istruzione Università e Ricerca
MIUR
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Alla Dott.ssa Lucrezia Stellacci
Direttore Generale del Dipartimento per l’Istruzione
Al Dott. Daniele Livon
Direttore Generale per l’università, lo studente e il diritto allo studio universitario
Al Dott. Luciano Chiappetta
Direttore Generale per il personale scolastico – Dipartimento per l’ Istruzione
e, p. c.
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Al Presidente della CRUI
Al Presidente del CUN
Al Presidente VII Commissione Istruzione Ricerca Sport e Spettacolo
Senato della Repubblica
Al Presidente VII Commissione Cultura Scienza Istruzione
Camera dei Deputati
Alle OO.SS.
Agli studenti frequentanti i corsi di TFA (loro rappresentanze presso i dipartimenti (ex facoltà) delle Università
Ai docenti vincitori di selezione e/o candidati alle selezioni per gli incarichi di Tutor Coordinatori, Tutor Organizzatori,
Tutor dei tirocinanti come disciplinato dall’Art. 11 del D.M. 10 settembre 2010 n. 249
Ai Dirigenti Scolastici delle scuole ospitanti o che si candidano ad ospitare i tirocini formativi previsti dal D.M. 10 settembre 2010 n. 249
Oggetto: Avvio dei tirocini nelle scuole e attribuzione degli incarichi ai tutor coordinatori e ai tutor dei tirocinanti nei TFA e nei percorsi di formazione iniziale degli insegnanti disciplinati dal D.M.10 settembre 2010 n. 249 – Ritardi, vizi procedurali e gravi danni alla qualità delle esperienze di tirocinio
Gentili Ministri,
Gentili Capi Dipartimento,
Gentile Direttore Generale per il personale scolastico,
interveniamo sul tema in oggetto per
  • denunciare i gravi ritardi con i quali le esperienze di tirocinio presso le scuole inizieranno
  • denunciare il serio rischio di compromissione del valore formativo dell’esperienza di tirocinio
se permarranno le more dell’applicazione del decreto di determinazione dei contingenti di tutor coordinatori da collocare in semiesonero e utilizzare presso le università che ci risulta essere stato trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze “per il prescritto concerto di cui all’art. 11 del decreto 249/2010” (prot n. AOODGPER 570 del 24 gennaio 2013 della DG Ufficio IV per il Personale Scolastico).
Con medesima nota prot. la Direzione Generale per il personale scolastico si impegna a “tenere informate le SS.LL. del successivo iter procedimentale del […] provvedimento” le Direzioni Generali degli Uffici scolastici regionali e la Direzione Generale per l’università, lo studente e il diritto allo studio universitario.
Non essendo ad oggi stata divulgata pubblicamente alcuna notizia che dia conto di progressi nel successivo iter procedimentale del provvedimento, siamo con la presente a chiedere alle SS.LL di:
  • fornire informazioni certe sull’avanzamento del procedimento e
  • definire una procedura che possa consentire alle Direzioni degli Uffici scolastici regionali di disporre i semiesoneri e consentire ai Consigli di corsi di tirocinio di insediarsi con la partecipazione, necessaria, dei tutor coordinatori,
in mancanza di date certe, chiediamo di definire con nota protocollo della Direzione Generale per il personale scolastico una procedura che consenta di disporre gli esoneri parziali dei docenti vincitori di selezione per tutor coordinatori, per evitare che accada quanto già verificatosi presso la Direzione Generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia che con nota Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 1116 del 5 febbraio 2013 ha inizialmente autorizzato il “distacco” (così si esprime la nota) degli insegnanti presso l’Università degli Studi di Bergamo per le attività di tirocinio e con nota Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 1731 del 21/02/2013 ne ha sospeso gli effetti e inviato indicazioni a nostro parere non chiare.
Nel rappresentare l’interesse dei docenti selezionati per gli incarichi tutoriali diffidiamo dal ricorrere, per l’assunzione anche temporanea di tali incarichi, a personale che non sia stato selezionato con le procedure previste dal D.M. 8 novembre 2011, che ne disciplina, per l’individuazione, modalità di selezione, requisiti e titoli.
Con la presente istanza denunciamo con preoccupazione la mancanza totale di informazioni sulle procedure più corrette da attivare per rendere operativi i periodi di tirocinio nelle scuole. A tal proposito riteniamo più che mai urgente che:
1. siano monitorate, con una raccolta di informazioni anche in via telematica, le situazioni che in molte università vedono ancora ritardi nella selezione dei tutor coordinatori, con inevitabili ulteriori dannosi differimenti nella individuazione dei soggetti che dovranno gestire il tirocinio; riteniamo che il non aver posto una scadenza comune su tutto il territorio nazionale per la definizione di tali situazioni abbia permesso scelte che a posteriori non temiamo di definire arbitrarie, e stia di fatto danneggiando la qualità del percorso di tirocinio e ledendo il diritto dei tirocinanti di conoscere le modalità e i tempi del suo svolgimento; a tal fine ci parrebbe opportuno anche se tardivo porre un termine anche ora;
2. sia fatto un formale richiamo a tutte le scuole che intendano accogliere in tirocinio studenti inseriti nei percorsi di formazione iniziale degli insegnanti, ad applicare senza indugio le disposizioni, già da tempo applicabili (e in alcune isolate scuole applicate), previste dall’art. 2 comma 2 del D.M. 8 novembre 2011, in modo da assicurare agli studenti e agli aspiranti tutor dei tirocinanti una selezione del personale da incaricare, basata su merito e titoli posseduti, così come la ratio legis del D.M. citato chiaramente vuole. Su questo punto siamo costretti
a diffidare formalmente qualunque procedura che eluda il principio del merito e delle pari opportunità di accesso agli incarichi così come il D.M. garantisce e che affidi gli incarichi senza il rispetto delle necessarieprocedure.
Con la presente istanza intendiamo inoltre denunciare come in molte situazioni le università siano di fatto impossibilitate a insediare i Consigli di Corso di Tirocinio previsti dal D.M. 10 settembre 2010, n. 249 poiché mancano i membri di tali organi per i quali non sia stato disposto formalmente l’incarico, come i tutor coordinatori e i dirigenti scolastici che ne dovrebbero far parte.
In queste condizioni non possiamo fare a meno di denunciare l’impoverimento formativo che rischia di subire un tirocinio a scuola che dovrà esaurirsi nei mesi più difficili e impegnativi dell’anno scolastico.
Dover infatti esaurire le 475 ore di tirocinio, previste per l’intero arco dell’anno accademico e scolastico, in un arco temporale che nella migliore delle ipotesi (tutta da verificare) dovrà essere compreso fra marzo e il 9 giugno rende l’esperienza artefatta ne riduce fortemente il valore formativo e costringe chi è deputato alla sua gestione a dover fronteggiare situazioni di assoluta emergenza.
Inoltre e in rappresentanza degli interessi professionali delle figure coinvolte come tutor coordinatori nel tirocinio,chiediamo che venga stralciato dal decreto di modifica del D.M. 10 settembre 2010 n. 249 l’emendamento all’art. 11 con l’aggiunta del comma “5 bis” che riteniamo in contrasto con la ratio e l’impianto complessivo dei D.M. 10 settembre 2010, n. 249, e D.M. 8 novembre 2011 recante la “Disciplina per la determinazione dei contingenti del personale della scuola necessario per lo svolgimento dei compiti
tutoriali […]”.
Il comma aggiunto, che testualmente recita: “5-bis. La determinazione dei contingenti dei tutor coordinatori e organizzatori avviene senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. A tal fine, i parametri di assegnazione previsti dal decreto di cui al comma 5 sono derogabili al fine di assicurare l’invarianza di spesa.”.»
La modifica in aumento, dei parametri citati avrebbe infatti l’effetto di sovraccaricare il lavoro dei tutor coordinatori, complicherebbe le condizioni organizzative e operative contravvenendo al disposto dello stesso D.M. che impone di non superare il limite delle 36 ore settimanali di lavoro. Riteniamo inapplicabile, se noncon interventi e strumenti che devono essere chiariti, la disposizione che prevede di dover procedere con l’utilizzo del personale necessario allo svolgimento degli incarichi di tutor coordinatore e tutor organizzatore
senza che la finanza pubblica sopporti nuovi o maggiori oneri, circostanza evidenziata in entrambi i recenti pareri delle VII Commissioni Parlamentari.
Infine, constatate le condizioni in cui si trovano le procedure di attivazione dei TFA cosiddetti “ordinari” presso gli atenei e le scuole, riteniamo sia insostenibile sul piano organizzativo dover provvedere alla gestione di eventuali TFA cosiddetti “Speciali”, riservati al personale non abilitato che ha prestato servizio d’insegnamento, a prescindere dalle valutazioni di merito, dalle quali volutamente ci asteniamo poiché ci pare che la materia del reclutamento, dell’abilitazione all’insegnamento e della formazione qualificata alla professione richieda soluzioni più organiche e meno affini a interventi di emergenza per così dire strutturale, sintomo di politiche tardive e inadeguate.
Preoccupati per la situazione ci attendiamo un riscontro puntuale e tempestivo nel merito delle questioni sollevate e chiediamo che per le decisioni da assumere in futuro riguardanti il tirocinio e, più in generale, la formazione iniziale degli insegnanti, l’ANFIS sia formalmente ammessa a partecipare ai procedimenti in quanto associazione specializzata nello specifico del tirocinio e della formazione iniziale degli insegnanti.
Distinti saluti.
Prof. Riccardo Scaglioni
Presidente A.N.F.I.S.

L’analisi della pustola che infetta la scuola

L’analisi della pustola che infetta la scuola

di Enrico Maranzana

Il problema del preside elettivo è stato affrontato in “Eleggere direttamente i dirigenti: una proposta oscena” in cui si richiama la norma di legge che ha accolto il “Principio di distinzione” formulato dalle scienze dell’organizzazione.

Vagliando alla luce di tale disposizione l’ipotesi di accordare al Collegio dei docenti la facoltà di eleggere il dirigente scolastico, si ottengono profili di illegalità e di irrazionalità.

Questo scritto, prendendo spunto da quanto è apparso in rete, focalizza alcune cause dell’inadeguatezza del SISTEMA scolastico e smaschera i responsabili del suo mancato adeguamento alla società contemporanea.

Antonio Valentino scrive  [A volte ritornano]:  “L’idea sottesa ai discorsi dei “favorevoli” [all’elezione diretta del D.S.] sembra essere quella che la scuola non sia una istituzione della nostra repubblica, ma appartenga agli insegnanti”.

Una lettura della realtà condivisibile, da cui emerge una concezione dell’istituzione parziale, asistemica, non finalizzata, decontestualizzata, che si esaurisce nella volontà di conquistare il potere egemone del preside.

Da cosa deriva il presunto primato del dirigente scolastico sull’intera struttura decisionale?

Come è possibile che siano messi in secondo piano i problemi formativi, educativi e dell’istruzione, sostanza del servizio scolastico?

Chi ha favorito la mancata applicazione della norma di legge che distingue e separa gli organi politici dagli organi direttivi?

I lavori della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che ha discusso per cinque anni dell’organizzazione della scuola, forniscono una risposta: i parlamentari sono stati i fautori dell’onnipotenza della funzione direttiva. Il Disegno di legge Aprea, nonostante le correzioni introdotte e il cambio della colorazione politica del presidente di commissione, attribuisce al dirigente la facoltà di concepire e di proporre il piano dell’offerta formativa: una vera invasione di campo!

Lo straboccamento delle funzioni dirigenziali nasce anche, se non soprattutto, da uno slogan oggi di moda: il merito.

Che senso ha attribuire la responsabilità dei risultati della gestione scolastica  all’organo di gestione amministrativa che non ha la facoltà di compiere scelte formative-educative-dell’istruzione? Che non ha la capacità di prendere decisioni strategiche in quanto queste appartengono agli organi di governo?

La concezione monarchica della scuola traspare nitida e precisa anche dai test predisposti dal Miur per selezionare i futuri dirigenti scolastici. A tal proposito si veda in rete “La scuola è stata imbalsamata”.

La situazione in cui versa la scuola è figlia dell’assenza d’una solida cultura dell’organizzazione e della mancata capitalizzazione delle esperienze.

Sono molte le persone che ritengono il campo in cui nascono i problemi scolastici incontaminato; sono tanti ad ascrivere l’inefficacia dei provvedimenti alla loro errata ideazione; sono  numerosi quelli che attribuiscono al trascorrere del tempo la loro obsolescenza.

Sorprendente il fatto che nessuno studi la storia scolastica recente con rispetto e attenzione, che nessuno postuli la validità delle scelte operate nel passato per ricercare e rimuovere le cause della loro inefficacia:

  • Franco De Anna [Il nuovo Ministro e il traffico postale. Una lettera per tutti gli altri] lamenta che “Gli organi di governo della singola scuola sono fermi alla legislazione di 35 anni fa, e i tentativi di riforma si susseguono di legislatura in legislatura”;
  • Maurizio Tiriticco [Un impegno per l’istituzione]  auspica il  “Coinvolgimento non solo della scuola militante, ma della popolazione intera in questo processo di riflessione e di innovazione”;
  • Antonio Valentino [A volte ritornano] propone l’implicazione: “Se l’intento è quello di far diventare l’insegnante più protagonista riconosciuto nel funzionamento complessivo della scuola allora il terreno di ricerca e di sperimentazione non può che essere comune a  quanti vogliono uscire dall’attuale declino del nostro sistema di istruzione”.

Sintetizzando: gli organi di governo della scuola sono da riformare per favorire il coinvolgimento di tutti sul terreno della ricerca e della sperimentazione.

Riformulando: i decreti delegati del 1974 sono da riordinare in quanto non favoriscono il coinvolgimento di quanti sono interessati al servizio scolastico e non innescano processi di ricerca e sperimentazione.

La proposizione è FALSA: il legislatore [TU 297/94] ha ideato un’organizzazione per dominare la complessità del problema educativo, ha predisposto una struttura decisionale volta a stimolare la partecipazione, ha costituito organismi aventi uno specifico mandato, ha introdotto il feed-back per monitorare i processi d’apprendimento. Ecco come:

Il Consiglio di Istituto, organo strategico, elettivo, in cui sono rappresentati i principali interessi in gioco, ha il compito di

  • Elaborare e adottare gli indirizzi generali” esprimendoli sotto forma di competenze generali per circoscrivere il problema formativo che attiene al nesso scuola-società;
  • Deliberare i “criteri generali della programmazione educativa” per prescrivere al Collegio dei docenti di estrapolare dalle competenze generali le corrispondenti capacità, fondamento della  “programmazione dell’azione educativa”;
  • Disegnare un’adeguata organizzazione che espliciti le linee di comando e il flusso delle informazioni necessarie al governo del sistema.

Il Collegio dei docenti è prefigurato come un organo di ricerca in quanto

  • cura la programmazione dell’azione educativa” per identificare i traguardi da perseguire [capacità], per formulare ipotesi, per specificare la strategie operative, per governare i processi d’apprendimento “Valutando periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”.

La questione da porsi è: perché i decreti delegati non hanno prodotto gli esiti attesi? Quali sono le cause della loro inefficacia?

La lettura degli ordini del giorno che i dirigenti scolastici hanno direttamente o indirettamente stilato per le convocazioni degli organismi collegiali fornisce un’inequivocabile risposta: il Consiglio di Istituto e il Collegio dei docenti sono stati sistematicamente evirati. Le loro convocazioni non hanno  –  MAI –  previsto l’assunzione delle responsabilità connesse agli adempimenti sopra trascritti, decisioni essenziali sia per la vita degli organismi, sia per dare significato alla loro esistenza, sia per favorire la partecipazione.

Come interpretare questa generalizzata insubordinazione?

La versione originaria del DDL Aprea offre la chiave interpretativa: “Il consiglio di amministrazione è presieduto dal dirigente scolastico, il quale lo convoca e ne fissa l’ordine del giorno”.

Esplicito il tentativo di degradare il genitore alla testa dell’organo strategico del SISTEMA scolastico quale rappresentante dell’utenza [famiglie-società]  decretando il potere egemonico del dirigente scolastico.

Se la manovra avesse avuto successo la battaglia quarantennale sarebbe stata vinta!

In rete è consultabile “Coraggio! Organizziamo le scuole” che mostra come sarebbe oggi la  scuola se i dirigenti scolastici avessero onorato il mandato ricevuto e se il Ministero avesse vigilato per accertare che il flusso dell’attività scolastica fluisse all’interno dell’alveo istituzionale.

La scuola ai tempi di Twitter

da LaStampa.it

La scuola ai tempi di Twitter

Il “Pozzo di Scienza” progetto del gruppo Hera si focalizza sulle nuove forme di comunicazione digitale coinvolgedo in un mese oltre 13 mila studenti in tutta l’Emilia-Romagna
bologna

“iTunes, YouTube, We are – Abitare il mondo al tempo dei Social Network” è il tema dell’edizione 2013 del Pozzo di Scienza, il progetto del Gruppo Hera, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dedicato alla divulgazione di temi scientifici ai ragazzi delle scuole superiori di Bologna, Modena, Ferrara, Imola, Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini.

Realizzato in collaborazione con la società torinese “Codice. Idee per la cultura”, partirà il 25 febbraio e fino al 27 marzo in 46 scuole del territorio servito dalla multiutility, coinvolgendo oltre 13 mila studenti con incontri scientifici, laboratori interattivi e giochi di ruolo a tema. In totale, parteciperanno più di 30 relatori, tra cui divulgatori scientifici, docenti universitari, giornalisti e blogger, per trasmettere ai ragazzi la consapevolezza delle potenzialità degli strumenti a loro disposizione e dei rischi, inevitabili, che questi mezzi comportano.

Una recente ricerca di Eurispes con Telefono Azzurro, infatti, lo spiega bene: oggi il 95,7% degli adolescenti usa Internet tutti i giorni e almeno 8 scuole su 10 in Italia hanno computer e laboratori informatici disponibili. Non tutti gli studenti, però, sanno sfruttare al meglio le possibilità del web nella didattica. L’indagine, infatti, dice anche che solo il 23,7% dei bambini e solo il 28% degli adolescenti ha affrontato in classe il tema della sicurezza in Internet.

In particolare, la diffusione dei social network e dei media digitali, oltre a stimolare la nascita di nuovi linguaggi, sta influenzando il comportamento dei ragazzi. Tanto per dare un’idea, degli oltre 22 milioni di utenti italiani di Facebook, più di 3 milioni sono minorenni (il 15% a settembre 2013, secondo l’Osservatorio social media su vincos.it). E nel Nord Italia, l’80% degli adolescenti ha un suo profilo su un social network.

Ecco perché il Pozzo 2013 si è posto l’obiettivo di diffondere presso i cittadini del futuro l’idea di conoscenza accanto a quella di responsabilità, facendo passare il concetto di una cultura scientifica applicata alla vita quotidiana.

Gli incontri si apriranno il 25 febbraio a Bologna con un’importante key note lecture dal titolo “Vivere in rete, come vivere il mondo”, sul modo in cui il web ha cambiato la vita di tutti, soprattutto quella sociale. Parteciperanno Luca Morena, co-fondatore della start-up iCoolhunt, social network attraverso il quale gli utenti possono scambiarsi informazioni su design, moda, tecnologia, musica e stili di vita, e Fabio Lalli, CEO a IQUII e Presidente fondatore dell’associazione Indigeni Digitali, che da 12 anni si occupa di esperienza ICT. A fare da moderatore, Salvatore Perri, fondatore, presidente e amministratore delegato di Dunter, una delle società organizzatrici della Social Media Week a Torino nel 2012. Laboratori e attività proseguiranno nelle scuole fino al 7 marzo.

Il progetto ha attirato 46 licei e istituti tecnici in tutto il territorio servito da Hera, entrando in più di 500 classi e coinvolgendo 13.700 ragazzi. A Bologna le classi che hanno aderito al programma 2013 sono 66 in 7 scuole, mentre i partecipanti saranno circa 1.600.

Laboratori e conferenze seguiranno 5 filoni principali: “Partecipare”, “Comunicare”, “Scuola 2.0”, “Innovare” e “Vivere in rete”. Tra le attività proposte, ci sarà il gioco di ruolo “Log in – Log out”, appositamente pensato per gli studenti delle superiori per capire le dinamiche e i retroscena dei social network, e incontri con esperti su temi attuali come i giochi on line e le dipendenze da internet, la trasformazione del sistema musicale con l’avvento del web e i download illegale, il passaggio da pellicola fotografica alla tanto amata “app” per smart phone Instagram.

Tra gli ospiti, ci saranno anche Gianumberto Accinelli, entomologo e fondatore dello spin off universitario Eugea, che parlerà di una start up di successo nata in rete, Alessandro Bernard, filmaker indipendente, Frieda Brioschi, presidente di Wikimedia Italia (con l’incontro “Come costruire la conoscenza in rete. Il caso wikimedia”) e Luca Conti, autore, giornalista freelance e blogger del Sole24Ore. Inoltre, ci saranno anche le fondatrici della start up al femminile Urbano Creativo, innovativa società di Como che si occupa di progettazione di smart city.

Il programma completo del Pozzo di Scienza si trova su http://ragazzi.gruppohera.it

Insieme alle attività di divulgazione scientifica, il Gruppo Hera lancia quest’anno anche il concorso “Un pozzo di idee”: i ragazzi sono invitati a lanciare suggerimenti e proposte “smart”, per migliorare la propria città, e a condividerli sul social network Uptu (www.uptu.com), una piattaforma di collaborazione sociale, per raccogliere idee, ricercare esperienze, trovare soluzioni a problemi collettivi. In palio ci sono: un tablet di ultima generazione e abbonamenti a riviste come Le Scienze e Wired, Gli studenti potranno caricare le loro proposte fino al 27 marzo, ad aprile i nomi dei vincitori verranno pubblicati sul sito, scelti da una giuria tecnica di esperti.

Hack4School: gli studenti sviluppano il futuro della scuola

da LaStampa.it

Hack4School: gli studenti sviluppano il futuro della scuola

 Così attraverso le nuove tecnologie i ragazzi provano ad abbattere le barriere e a unire gli istituti
luca indemini

La scuola del futuro la immaginano e la progettano gli studenti. Una scuola aperta, che guarda al mondo del lavoro, con nuove forme di orientamento e che attraverso le nuove tecnologie abbatte le barriere spaziali, mettendo in contatto diversi istituti, italiani e stranieri.

È quanto emerge dal concorso “Hack4School: progettare il futuro” , che ha vissuto la sua fase finale mercoledì 20 febbraio al Miur. Nell’occasione sono stati presentati al Ministro Francesco Profumo i lavori realizzati dai tre progetti selezionati a ottobre durante l’evento iSchool, promosso da Asset Camera – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. In quell’occasione, ai tre prescelti, tra le oltre 100 proposte pervenute, il Ministro aveva lanciato una sfida, invitando gli studenti a tradurre i progetti in prototipi reali, da presentare nei primi mesi del 2013.

La sfida è stata raccolta. Il Consorzio TOP-IX e Junior Achievement Italia, che avevano già supportato gli studenti nella prima tappa, hanno deciso di accompagnare i tre progetti premiati, nella fase di start up. Per tre mesi gli studenti della quattro scuole (uno dei progetti era infatti promosso da studenti di due istituti diversi) sono stati supportati dai mentori di TOP-IX e Junior Achevement, e in particolare da Alex Comunian, SW developer e studente del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Torino, e Laura Pippinato, Graphic Designer che ha appena conseguito la Laurea in Progetto Grafico Virtuale presso il Politecnico di Torino.

In 4 mesi di lavoro, i progetti si sono trasformati in prototipi funzionanti. E mercoledì 20, questi prototipi sono stati portati al Ministro Profumo.

Si tratta di Choice , una piattaforma che aiuta gli studenti, attraverso un quiz e un percorso interattivo, a sceglliere il tipo di scuola più adatto; Loyc, che permette di aprire le porte della propria classe a studenti e insegnanti di altre scuole italiane e straniere, attraverso piattaforme di videoconferencing e lezioni interattive, e Eleckto, piattaforma che raccoglie e ricerca Best Practices, per facilitare gli studenti nella ricerca di stimolanti attività extrascolastiche, mirate alla formazione di competenze necessarie per l’inserimento in ambito lavorativo. L’offerta spazia dalle esperienze di “Impresa simulata” alle vacanze-studio, dall’alternanza scuola-lavoro ai corsi extracurricolari, gli stages estivi e gli scambi culturali.

E tutto con pochi e semplici click.

Hack4School 2012 è solo il primo passo di una più ampia strategia di progettazione partecipativa tra Ministero, studenti e docenti, che si pone tre obiettivi principali. Promuovere una cultura dell’innovazione, avviare processi progettuali in cui gli studenti possano apprendere “facendo” (lerning by doing) e stimolare il coinvolgimento degli studenti nell’immaginare e realizzare la scuola del futuro.

Al docente non è consentito impartire lezioni private ad alunni del proprio Istituto

da Tecnica della Scuola

Al docente non è consentito impartire lezioni private ad alunni del proprio Istituto
di Lucio Ficara
Non è consentito impartire lezioni private ad alunni del proprio Istituto. In questo articolo al comma 2 è scritta la norma che impone al docente che decidesse di dare lezioni private di informare il dirigente scolastico, al quale deve altresì comunicare il nome degli alunni e la loro provenienza
E’ sempre utile ricordare, affinché non venga dimenticato, che il testo unico delle disposizioni legislative in materia d’istruzione, legge 297/1994, oltre a contenere , come è giusto che sia, i diritti del lavoratore, contiene anche, in modo altrettanto chiaro, i doveri che il personale scolastico è chiamato a rispettare.
Ad esempio nelle norme previste nella legge 297/94, Titolo I dedicate al personale docente, educativo, direttivo ed ispettivo, Sezione I, all’art.508 sulle incompatibilità , c’è scritto che non è consentito impartire lezioni private ad alunni del proprio Istituto. In questo articolo al comma 2 è scritta la norma che impone al docente che decidesse di dare lezioni private di informare il dirigente scolastico, al quale deve altresì comunicare il nome degli alunni e la loro provenienza;
il Ds, come è scritto nel comma 3, può vietare l’assunzione di lezioni private o interdirne la continuazione, sentito il consiglio di circolo o di istituto.
Nessun alunno può essere giudicato dal docente dal quale abbia ricevuto lezioni private; sono nulli gli scrutini o le prove di esame svoltisi in contravvenzione a tale divieto. In sostanza l’art.508 Titolo I sezione I della legge 297/94, vieta, al docente di una data scuola, le lezioni private impartite ad alunni della propria scuola, e condiziona le lezioni private fatte ad alunni di altre scuole, ad una informativa scritta al proprio docente correlata di nome cognome e scuola dell’alunno seguito privatamente. Questo dichiarazione è obbligatoria per il fatto che anche in futuro nessun alunno può essere giudicato dall’insegnate che né ha curato privatamente la preparazione.
Questa norma viene poco applicata e sono veramente pochissimi i docenti che informano i propri dirigenti delle lezioni private che svolgono. Esiste un mercato delle lezioni private inimmaginabile, che purtroppo dilaga in un vero e proprio malcostume tutto italiano. Esistono anche docenti che tengono lezioni private ai propri alunni, altri si limitano, si fa per dire ad alunni del proprio istituto, altri ancora, con un minimo di pudore, solamente ad alunni di altri istituti. Tutto questo avviene senza dare alcuna comunicazione al proprio dirigente scolastico, contravvenendo le norme di legge.

Le opinabili allerta meteo nel concorso a cattedra

da Tecnica della Scuola

Le opinabili allerta meteo nel concorso a cattedra
di Aldo Domenico Ficara
Nel periodo di Carnevale le prove scritte del concorso a cattedra furono rinviate “causa mal tempo”, creando una serie di proteste. Nel frattempo altre allarmi sono scattati ma senza determinare rinvii. E se ci fosse l’allerta il 24 e 25?
Il 20 febbraio è pubblicata dalla protezione civile una nuova allerta meteo per neve sul Nord Italia che dice “Sulla base delle previsioni disponibili e di concerto con tutte le Regioni coinvolte, cui spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse”.
L’avviso prevede, in particolare, dalle prime ore della giornata di domani, giovedì 21 febbraio, precipitazioni a prevalente carattere nevoso fino a quote di pianura con apporti al suolo significativi su Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ma questa volta le prove scritte si sono svolte regolarmente, senza la proposta da parte del Miur di alcun rinvio.
Si ricorda che il testo del rinvio (datato 12 febbraio 2013) delle prime prove scritte diceva: “le prove di esame previste per i giorni 11 e 12 febbraio 2013 e non tenutesi per le avverse condizioni meteorologiche si svolgeranno nelle sedi già individuate dagli Uffici Scolastici Regionali, secondo il seguente calendario: giovedì 28 febbraio 2013, mattina: Infanzia – pomeriggio: A017 (Discipline economico- aziendali); venerdì 1° marzo 2013, mattina: Primaria – pomeriggio: A033 (Tecnologia). Resta confermato per le restanti procedure concorsuali il calendario pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (IV Serie Speciale – Concorsi ed Esami) n. 4 del 15 gennaio 2013“.
Conferme e rinvii di date che rendono estremamente aleatorio il condizionamento degli eventi meteorologici con le procedure organizzative del concorso a cattedra.

Seggi elettorali e assenze del personale

da Tecnica della Scuola

Seggi elettorali e assenze del personale
di P.A.
La Fgu-Gilda chiarisce alcuni dubbi relativi alle assenze del personale nelle giornate di chiusura dei plessi adibiti a seggi elettorali. Non vanno globalmente recuperati i giorni di lezione perduti per tali cause esterne, anche se non si raggiungono i 200 giorni
Intanto, tiene a sottolineare il sindacato, il tema della chiusura temporanea delle sedi scolastiche, quando ha ripercussioni sul rapporto di lavoro intercorrente con i lavoratori, trova risposta nei principi giuridici contrattuali. Quindi è nel contratto di lavoro che il personale può trovare tutte le risposte al suo corretto rapporto con l’istituzione scolastica dove lavora.
Una delle domande più frequenti e che dunque crea incertezza è la seguente:”In occasione delle prossime elezioni, essendo il nostro plesso sede di seggio elettorale, può il Dirigente Scolastico utilizzarci in un altro plesso della stessa istituzione scolastica?”. La risposta dice Gilda è inequivocabile:no!
“In tale occasione infatti le lezioni vengono sospese e i docenti assegnati ai plessi sedi di seggio elettorale non prestano la loro attività didattica. Conseguentemente non si ravvisa la necessità di spostare altrove il personale docente per utilizzarlo in altri plessi o sedi o in sostituzione di colleghi assenti; anzi, un provvedimento in tal senso sarebbe illegittimo e perciò stesso impugnabile”.
Si ricorda infatti che la chiusura temporanea delle istituzioni scolastiche e/o di plessi singoli appartenenti alle medesime è da considerarsi causa di forza maggiore e le assenze così determinate sono equiparabili a quelle conseguenti a provvedimenti di emergenza per esigenze straordinarie e indifferibili, trattandosi di una causa istituzionale, non imputabile ai docenti.
Essendo il rapporto di lavoro del Comparto Scuola di natura civilistica e obbligazionaria tra le parti che lo sottoscrivono, il principio giuridico di riferimento è l´art. 1256 del Codice civile, laddove recita che: “L´obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile. Se l´impossibilità è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo dell´adempimento”.
Tali assenze non sono ricomprese in nessuna fattispecie di congedo prevista dalla normativa contrattuale e quindi non possono nemmeno essere oggetto di decurtazione economica o di recupero.
Né vanno globalmente recuperati i giorni di lezione perduti per tali cause esterne (al pari di nevicate eccezionali, ordinanze dei sindaci, ecc.). L´anno scolastico resta valido anche se le cause di forza maggiore hanno determinato la discesa del totale sotto i 200 giorni di lezione previsti dall´art. 74 del D.Lgs. 297 del 16/04/1994. I dirigenti scolastici procedonospesso e volentieri a convocare consigli d´ istituto e/o collegi docenti per deliberare in merito al recupero dei giorni di chiusura della scuola per motivi di forza maggiore e, di conseguenza, per modificare le delibere relative alla durata dell´anno scolastico, ma, allo stato, dalla normativa vigente non risulta per tali casi alcun obbligo a provvedere in tal senso”.

Un impegno per l’istruzione

da Tecnica della Scuola

Un impegno per l’istruzione
Maurizio Tiriticco, su Educazione e Scuola, abbozza un elenco di priorità che la nuova maggioranza al Governo della Nazione dovrebbe avviare nel quinquennio riguardo al “Sistema Educativo di Istruzione e Formazione” (l. 53/03, art. 2 e D.P.R. 275/99, art. 1, c. 2) e alle iniziative a lungo termine.
1) PRETENDERE che l’istruzione costituisca un Ministero chiave – se è vero che la conoscenza è la molla dello sviluppo, oggi e domani, nelle società avanzate – e che sia affidato a una personalità che sia veramente…capace e meritevole!!!
2) PRETENDERE che si pensi al “Sistema Educativo di Istruzione e Formazione” con criteri lungimiranti e che si lavori a un Piano di legislatura che non riguardi modifiche di percorso, che creerebbero un ulteriore sconcerto presso gli insegnanti… e non solo, ma che contenga, almeno, i seguenti punti:
a) STANZIAMENTI finalizzati a dare due segnali alla ‘scuola militante’: 1. “rimpinguare” il contratto di lavoro degli insegnanti; 2. finanziare la loro formazione in servizio (FIS) almeno su tre tematiche: Curricolo verticale;Misurazione, valutazione e certificazione; didattiche attive, da considerarsi cruciali al fine di progettare, condurre e realizzare con successo i quattro riordini in atto (primo ciclo, licei, tecnici e professionali);
b) ABROGAZIONE dell’esame di licenza media che, com’è noto, sotto il profilo formale normativo, non vale più nulla. Sarebbe sufficiente una legge di un solo rigo che affermasse che il PRIMO CICLO di istruzione non termina più dopo otto anni di studi obbligatori, ma dopo dieci. E sarebbe anche fatto salvo l’art. 33, c. 5 Cost;
c) INSISTENZA sulla necessità di procedere a una reale certificazione delle competenze di cittadinanza (attualmente indebitamente ignorate) e culturali acquisite dagli studenti “obbligati” a conclusione di un curricolo decennale, al termine di un biennio che sia veramente unitario, verticale, orizzontale ed equivalente (si veda il dm 139/07);
d) RIFORMA dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione al fine di consentire che nella tornata del 2015 si certifichino VERAMENTE e FINALMENTE le competenze acquisite dagli studenti;
e) SOSPENSIONE per almeno un anno delle prove Invalsi, non perché siano “brutte e cattive”, ma perché si innestano su una assoluta impreparazione della scuola per la quale, da oltre dieci anni, l’amministrazione non ha fatto nulla per incrementare una cultura della valutazione di processo e di prodotto. Nel corso dell’anno, con opportune attività di Formazione in servizio sui temi della Misurazione, valutazione e certificazione dovrebbe essere possibile: – per le scuole comprendere valore e fini delle prove Invalsi; – per l’Invalsi procedere a un miglioramento dei suoi prodotti valutativi.
3) COINVOLGERE non solo la scuola militante, ma la popolazione intera in questo processo di riflessione e di innovazione, un po’ sulla scorta di quanto fece nel 2004 Claude Thelot in Francia “Pour la réussite de tous les élèves“, In effetti, occorre avviare una sorta di “pacificazione” tra scuole, sempre più povere e inadeguate a fronte di esigenze formative sempre più complesse, e studenti e famiglie, sempre più esigenti e intolleranti.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 46

 

 

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 46 del 23-2-2013

Sommario

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 febbraio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Cervara di Roma. (13A01493)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 febbraio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Parghelia e nomina del
commissario straordinario. (13A01494)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 febbraio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Ghislarengo e nomina del
commissario straordinario. (13A01495)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 2

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 25 gennaio 2013


Attuazione della decisione della Commissione europea n. 2012/728/UE
del 23 novembre 2012, concernente la non iscrizione del bifentrin per
il tipo di prodotto 18 negli allegati I, IA o IB della direttiva
98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa
all’emissione sul mercato di biocidi, e conseguente revoca
dell’autorizzazione di alcuni presidi medico-chirurgici. (13A01460)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 3

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 16 gennaio 2013


Sostituzione del commissario liquidatore della «G.A.I.A. Societa’
Cooperativa a r.l.», in Barbania. (13A01465)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO 22 gennaio 2013


Sostituzione del commissario liquidatore della «Edilimpianti societa’
cooperativa», in Potenza. (13A01466)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO 24 gennaio 2013


Chiusura delle societa’ del Gruppo Flotta Lauro: S.n.c. Achille Lauro
ed altri, Gestione Motonave Angelina Lauro, Aretusa – societa’ di
navigazione S.p.A., Nereide – societa’ di navigazione S.p.a. in
amministrazione straordinaria. (13A01496)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 5

 

 

 


DECRETO 7 febbraio 2013


Proroga dell’autorizzazione ad effettuare attivita’ di verifica per
gli ascensori, rilasciata all’organismo INCSA S.r.l., in Roma.
(13A01461)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO 7 febbraio 2013


Proroga dell’autorizzazione ad effettuare attivita’ di verifica per
gli ascensori, rilasciata all’organismo ICT S.r.l., in Milano.
(13A01462)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 7

 

 

 


DECRETO 11 febbraio 2013


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
Pianelli & Traversa s.a.s. (13A01497)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 8

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI MODENA

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi. (13A01498)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 9

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


COMUNICATO


Riconoscimento della personalita’ giuridica della Parrocchia «Santa
Maria Madre della Speranza», in Ischitella. (13A01463)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 9

 

 

 


COMUNICATO


Riconoscimento della personalita’ giuridica della Casa religiosa
denominata Casa «Madre Maria Caterina», in Modena. (13A01464)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 9

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Elenco dei presidi medico chirurgici che sono stati registrati o di
cui sia stata autorizzata la variazione dell’autorizzazione
all’immissione in commercio dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012.
(13A01668)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 9

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


COMUNICATO


Proposta di riconoscimento della denominazione di origine protetta
«Pecorino Crotonese» (13A01459)


(GU n.46 del 23-2-2013

)

 

Pag. 20