Licenziamento senza giusta causa: la responsabilità erariale è del dirigente
Nei ricorsi in cui l’amministrazione pubblica è condannata a risarcire il danno subito dal dipendente. Secondo l’Anief, il vice-direttore dell’USR Puglia ha violato il c. 41 dell’art. 1 della legge 92 del 2012 e potrebbe pagare fino a 12 mensilità dell’ultima retribuzione di fatto. Inviato l’esposto alla Procura della Repubblica di Bari e alla Corte dei Conti, che in materia si è espressa con sentenza n. 1916/2010.
Il licenziamento dei dipendenti pubblici è dichiarato inefficace dal giudice se privo del requisito di motivazione per giusta causa, di cui all’art. 2 c. 2 della legge 604/1966. Non è imputabile al dipendente, infatti, né la mancata stipula del contratto a tempo indeterminato del ricorrente precario assunti per ordine del giudice a causa della condanna dell’abuso del contratto a termine in violazione della direttiva 1999/70/CE né è stata riscontrata alcuna sanzione disciplinare prevista dal decreto legislativo 150/2009. E la condotta del dirigente dell’amministrazione appare tanto più grave dopo la soccombenza in tribunale rispetto ai risarcimenti danni già disposti in sede di conversione del suddetto contratto, visto che a questi si andrebbero ad aggiungere nuovi risarcimenti per il dipendente licenziato senza alcuna giusta causa.
L’Anief invita il vice-direttore dell’USR Puglia a ritirare immediatamente la nota 775 del 29 gennaio 2013 prima di incorrere nelle stesse gravi sanzioni pecuniarie già comminate dalla Corte dei Conti – sezione giurisdizionale per il Lazio – a un sindaco colpevole di aver licenziato senza motivo un suo dipendente.
Le vere priorità dell’Atto d’indirizzo di Profumo
Il ministro Profumo ha emanato l’Atto di indirizzo per 2013 come uno degli ultimi atti del suo dicastero e come eredità al suo successore. In esso sono contenute le 10 “priorità politiche” a cui si dovrà attenere l’attività amministrativa del Ministero nell’anno in corso.
L’Atto si delinea nell’ambito di quello che è stato il leit-motiv dell’azione de Ministro: l’innovazione tecnologica che, come abbiamo visto, si è tradotta in azioni concrete come l’adozione del plico telematico per le prove degli Esami di Stato, le iscrizioni scolastiche online e la generalizzazione a tutto il personale delle istanze di pensione, trasferimento etc…, che hanno guidato tutto il processo di “dematerializzazione” che l’amministrazione scolastica ha messo in campo con determinazione in quest’ultimo anno.
Tuttavia, nel carattere tanto generale, quanto opinabile delle indicazioni contenute, emergono alcune reali priorità politiche che nel documento non sono, a nostro avviso, evidenziate con il risalto che meritano.
I prestiti d’onore
La priorità 4, relativa alla promozione del diritto allo studio universitario tra le auspicabili, ancorchè generiche, azioni indicate, contempla al punto c) un’azione concreta che, se sostenuta, oltre a dare un orizzonte di speranza per il sostegno dello studio universitario, adeguerebbe il nostro Paese, a quelle virtuose strategie che molti altri paesi della UE e non, come gli USA, hanno da tempo messo in campo. Parliamo del sostegno e della promozione di quella Fondazione per il merito, istituita due anni fa, in cui dovrebbero convogliare sia risorse pubbliche che private, con il compito di elargire i prestiti d’onore, per favorire la libertà di scelta degli studi universitari agli studenti meritevoli e capaci.
La riduzione di un anno degli studi
Nella priorità 5, al punto c) è contemplata la prospettiva di adeguare la durata del percorso di studi italiano agli standard europei, con la riduzione di un anno: “occorre superare la maggiore durata del corso di studi in Italia procedendo alla relativa riduzione di un anno in connessione anche alla destinazione delle maggiori risorse disponibili per il miglioramento della qualità e della quantità dell’offerta formativa, ampliando anche i servizi di istruzione e formazione”.
Questa, a nostro avviso, è una vera priorità da attuare, come abbiamo sempre fatto presente ai vari ministri in carica, anche se il ministro, evidentemente per non compromettere il già complesso clima della campagna elettorale al momento dell’emanazione dell’Atto, non gli ha dato il dovuto risalto. In effetti, l’attenzione di Profumo a questo argomento che, com’è noto, coinvolge la scuola dai tempi di Luigi Berlinguer, è dimostrata dal fatto che ha insediato nel settembre 2012 una commissione tecnica per studiare proposte fattibili per l’anticipo del diploma a 18 anni, in coerenza con la stragrande maggioranza dei Paesi europei.
Da anticipazioni sul documento della commissione, che avrebbe ultimato il suo lavoro, non divulgato data la chiusura anticipata della legislatura, si parte dall’enunciato di “Fissare a 18 anni l’età del completamento del ciclo di istruzione scolastica lasciando invariate le risorse umane e materiali attuali e mantenendo l’impegno generale al miglioramento degli esiti di apprendimento”.
Per risolvere la questione dell’uscita a 18 anni, tre sono le diverse modalità prese in considerazione in questo decennio di dibattito, riprese anche dalla commissione tecnica:
1. anticipare a cinque anni di età l’entrata nella scuola;
2. diluire la scuola media, aggregandone una parte alla scuola di base e un altro alla secondaria superiore;
3. ridurre a quattro anni la scuola secondaria di secondo grado.
Il ministro Berlinguer, dopo che la prima soluzione scatenò l’indignazione di sinistra e sindacati, optò per la seconda soluzione: 7 anni di scuola di base e 5 anni di scuola superiore, con l’inevitabile effetto collaterale, però, della famosa “onda anomala”.
Anche in questa fase i tecnici della commissione hanno addotto più o meno scientifiche controindicazioni “pedagogiche” per l’anticipo a 5 anni che, tuttavia, sarebbe “una soluzione poco invasiva” e più agibile, anche se lascerebbe invariato l’obiettivo della liberazione delle risorse economiche. Alla fine, la soluzione indicata dalla commissione si concentrerebbe sulla quadriennalizzazione delle superiori, una sorta di 2+2.
Comunque è stato calcolato che la riduzione del percorso scolastico da 13 a 12 anni comporterebbe, in linea di massima, un risparmio 1.380 milioni di euro.
Ad ogni modo, noi siamo favorevoli alla soluzione dell’anticipo non obbligatorio (come era previsto nella Legge 53/2003) a 5 anni, purchè la scuola lo accompagni con tutte quelle forme di flessibilità e personalizzazione dei percorsi che, dovrebbe finalmente risolversi a mettere in campo.
I nuovi profili del MIUR
Nell’ambito della priorità 10, che prevede la riorganizzazione del Ministero, al punto d) si ipotizza “la selezione di nuovi profili professionali sia a livello dirigenziale che di altre aree professionali, come statistici, informatici ed ingegneri gestionali che possano affiancare con specifiche competenze tecnico-scientifiche la tradizionale cultura giuridica e amministrativo- contabile del personale delle amministrazioni dello Stato…”.
Ebbene, noi siamo convinti che accanto ai nuovi profili auspicati, occorra prevedere la presenza di profili provenienti dalla professione e dal campo “d’interesse” del Ministero dell’istruzione e cioè di docenti e dirigenti scolastici che, possano scongiurare, con il valore aggiunto del loro apporto professionale, che il Ministero sia esclusivamente costituito da amministrativi e laureati in legge. Questo crea un danno evidente per quelle problematiche di cui il MIUR deve comunque avere una funzione di indirizzo ma con una dovuta cognizione di causa.
Data la riduzione massiccia (da 500 alle attuali 150) di unità di personale “non amministrativo” collocato nei Nuclei per l’Autonomia scolastica, il ruolo di “ponte” svolto da docenti e dirigenti scolastici tra Ministero e Scuole, verrebbe meno con innegabili conseguenze sulle attività connesse all’autonomia scolastica.
Il ministro Profumo indica poi, tra le altre priorità, quella di “completare l’attuazione del sistema nazionale di valutazione”, argomento sulla cui urgenza, valenza e necessità abbiamo più volte auspicato e ribadito.
Incendio alla Città della Scienza di Napoli
I ministri Barca e Profumo e il governatore Caldoro in prima linea per la ricostruzione
Il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, e il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, esprimono solidarietà ai lavoratori e ai vertici di Città della Scienza, simbolo positivo di cultura e innovazione nazionale, apprezzato in Italia e nel mondo.
Il museo interattivo di Napoli, distrutto nella notte da un terribile incendio, è uno straordinario esempio di divulgazione scientifica e apprendimento, che negli anni ha coinvolto centinaia di migliaia di ragazzi e famiglie di Napoli, della Campania e del Paese, con continuità e competenza. “Deve, quindi, rinascere presto e migliore di prima”.
Per realizzare questo obiettivo il Miur ha già individuato un capitolo di spesa, a valere sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR). Il Ministro Barca e il Governatore della Campania, Stefano Caldoro, raccolta l’importante disponibilità del commissario Ue alla Politica regionale, Johannes Hahn, stanno valutando alla luce delle stime del danno la riprogrammazione di risorse economiche inserite nel Piano d’Azione e Coesione o nel Fondo Sviluppo e Coesione.
Le azioni da mettere in campo, coordinandosi con le istituzioni locali – in primis Regione e Comune – dovranno servire a far ripartire il prima possibile il polo scientifico, dando certezza agli investimenti necessari, celerità agli interventi e garantendo continuità per le lavoratrici e i lavoratori.
“La cultura e la scienza devono tornare a rappresentare le chiavi indispensabili per migliorare la qualità di vita dei cittadini e le prospettive di sviluppo dei territori” sostengono i ministri.
Sgomento e indignazione per il rogo a Città della Scienza di Napoli
La FLC CGIL chiede azioni immediate per il ripristino di questo importante presidio culturale.
A cura della FLC CGIL di Napoli
Città della Scienza, gloriosa istituzione cittadina capace di promuovere e diffondere la conoscenza scientifica, e non solo, è stata incenerita in un rogo di vastissime proporzioni.
Anni di duro lavoro di tanti giovani operatori e qualificate professionalità hanno consentito una offerta didattica e divulgativa di primissima qualità.
Da oggi un’altra delle poche opportunità di stimolo culturale e aggregativo è sottratta ai giovani, agli studenti, alla cittadinanza.
La FLC CGILdi Napoli chiede che venga fatta piena luce sull’accaduto e l’attivazione di ogni possibile piano di recupero con l’immediato intervento dello Stato, della Regione e degli Enti locali interessati.
A questo appello si è immediatamente associato anche il Comitato direttivo nazionale della FLC CGIL che si sta tenendo a Roma.
Questo giornale arriverà ai suoi let- tori quando sta per iniziare una nuo- va legislatura, la diciassettesima, al- la quale i tempi affidano un compito cruciale per le sorti del paese. È sot- to gli occhi di tutti la drammaticità di una crisi economica che, soprattutto a causa della conseguente caduta dei li- velli occupazionali, è sempre più una pericolosa crisi sociale. Se questo è il terreno dell’emergenza più acuta e co- stituisce la priorità assoluta nelle atte- se degli elettori e per l’azione del nuo- vo parlamento e del nuovo governo, al legislatore neo eletto si chiede di assu- mere e portare a soluzione anche tante altre questioni irrisolte. Prima di tutto quel profondo riassetto e ridimensio- namento politico istituzionale (“ridur- re i costi della politica”) su cui, nono- stante il dilagare delle promesse, sono fin qui mancati la volontà e il corag- gio di mettere mano. La CISL ne ha fat- to da tempo un obiettivo forte di de- nuncia e di azione: è insopportabile, sul piano etico ed economico, lo spre- co rappresentato dall’abnorme prolife- razione di livelli istituzionali, politici e amministrativi. Numeri che agiscono da moltiplicatore per indennità e pre- bende spesso attestate ben oltre i limiti della decenza. Difficile contrastare effi- cacemente la deriva del qualunquismo, come sarebbe necessario, se non si in- terviene rimuovendo alla radice i fatto- ri che lo alimentano.
Il tema cruciale che abbiamo di fron- te, in avvio della nuova legislatura, è la crescita. Una crescita che da troppo tempo non avviene e la cui attesa non può durare oltre. Senza crescita econo- mica non si ha ricchezza da ridistribui- re al fine di rendere migliori le condi- zioni del mondo del lavoro.
Non può tornare a crescere un paese che non abbia la forza di farlo, e la sua forza risiede anzitutto nella possibilità di riconoscersi in un legislatore che ne sia guida autorevole e credibile, capace di esprimerne la ricchezza e la plurali- tà e insieme di generare la necessaria coesione. Compito immane se raffron- tato agli enormi squilibri sociali e ter- ritoriali da cui siamo afflitti, addirittu- ra disperato se continuasse a prevalere la pochezza di una politica rissosa e ri- piegata su se stessa, impegnata a divi- dere anziché unire.
La coesione non si può rivendicare, si deve costruire. Noi l’abbiamo fatto in questi tempi così difficili, assumendo- la a orientamento dei nostri comporta- menti e pagando, per questo, anche i costi che spesso comportano, nell’im- mediato, le scelte responsabili. È que- sto, peraltro, che da sempre fa la diffe- renza tra il sindacalista e il demagogo.
Stiamo vivendo certamente una sta- gione di sacrifici imposti dall’obbligo di governare compatibilità economi- che senza le quali non si realizza quel- la crescita che, come già detto, costitui- sce esigenza vitale per il paese e per i lavoratori. Un debito pubblico di due- mila miliardi di euro è una questione che non si liquida a battute. È una que- stione da risolvere nel primario interes- se del mondo del lavoro, che paga le disfunzioni prodotte dal debito sul fun- zionamento del sistema economico, di cui profittano invece le lobbies, a parti- re da quelle della finanza. Il rientro dal debito va però governato tagliando le spese improduttive e non la spesa so- ciale, attraverso scelte di politica fiscale che non gravino pressoché unicamen- te, come oggi accade, sul lavoro dipen- dente. Sarebbe davvero un’occasione perduta se i sacrifici oggi sopportati non fossero indirizzati a una profonda ristrutturazione dei rapporti sociali ed economici del Paese. Serve perciò una politica economica riformista, orien- tata a introdurre, nel quadro delinea- to dagli interessi nazionali, elementi di maggiore giustizia sociale.
Se l’obiettivo è la crescita, scuola e formazione possono esserne il moto- re. È il messaggio che vogliamo lan- ciare, al paese e alla politica, anche col nostro dibattito congressuale. A soste- nere la necessità, anche in una fase di crisi, di innalzare il livello di investi- mento in istruzione e formazione so- no ormai molti osservatori, talvolta con importanti ruoli in istituzioni econo- mico finanziarie. È una linea che al- tri paesi si sono dati e che per il nostro resta obiettivo da perseguire: colmare nel più breve tempo possibile almeno lo scarto che ci separa dal resto d’Euro- pa in termini di incidenza sul PIL della spesa per l’istruzione (4,5% contro una media del 5,7%).
Chi partecipa alle nostre assemblee e ai nostri congressi, in pieno svolgi- mento, sa che mentre rivendichiamo con forza più attenzione e più risor- se per la scuola non ci sottraiamo a quella che definiamo la sfida del rinno- vamento necessario: non quello finto, indotto dalla miopia di un indiscrimi- nato contenimento dei costi, ma quel- lo indispensabile per ridare ruolo e prestigio alla nostra scuola. Un picco- lo passo indietro, che ci riporta al Qua- derno Bianco del 2007 e al valore tutto- ra attuale dei suoi contenuti e obiettivi, apre il nostro sguardo verso gli oriz- zonti di un impegno che l’intero paese va sollecitato ad assumere, in un rinno- vato patto con la sua scuola.
Sono richieste che consegniamo al nuovo governo, chiedendo che si apra da subito un necessario confronto su ciò che è doveroso e urgente fare dopo anni di risorse tagliate e prestigio ne- gato a chi vive di scuola e di formazio- ne. Ha già fatto troppi danni la smania di protagonismo che da tempo sem-
bra contagiare chiunque guidi il mini- stero dell’istruzione: meno frenesia di apparire, più concretezza e buon sen- so nell’agire potrebbe essere l’invito da rivolgere al ministro che verrà. Può sembrare banale, lo è meno se visto al- la luce di quanto ci consegnano le cro- nache tormentate della legislatura ap- pena conclusa.
Non rientra, fra le urgenze della scuola, quella di rimettere mano al- l’architettura del sistema, se non per correggerne le più macroscopiche di- sfunzioni, dovute proprio al modo su- perficiale e sbagliato con cui talvolta si è intervenuti. Ridare serenità alla scuo- la, cogliere il disagio di chi ci lavora e attende almeno il segnale di una diver- sa attenzione, che apra la prospettiva di vedere le proprie fatiche adeguata- mente compensate e la sua professio- nalità giustamente valorizzata.
Troppe volte il sistema di istruzione e formazione è stato oggetto di inter- venti solo propagandistici o ragionie- ristici. Restituire serenità, recuperare serietà; promuovere dialogo sociale e non conflitto ideologico. Di questo c’è bisogno, del clima giusto per avvia- re un progetto di grande respiro e co- struire una scuola a misura di futuro.
Chi ostacola la riqualificazione del lavoro del docente?
di Enrico Maranzana
Il problema organizzativo è emerso di prepotenza nel corso del dibattito sull’eleggibilità dei dirigenti scolastici.
E’ stato chiesto a Stefano Stefanel, uno dei partecipanti alla discussione, di chiarire l’origine delle diverse opinioni espresse. Questa la risposta apparsa su Facebook: “Mi sembra impossibile dover spiegare che i decreti delegati sono degli Anni Settanta e oggi siamo nel 2013. Non so, mi dica lei cosa devo dire”.
Per cogliere la natura e il senso delle innovazioni dichiarate si può leggere il Pof del liceo Giovanni Marinelli di Udine, concepito sotto la dirigenza di Stefano Stefanel.
Il quadro che emerge è nitido, saldamente ancorato alle tipiche strutture decisionali di inizio secolo scorso.
La progressione Formazione – Educazione – Istruzione – Insegnamento non è sviluppata.
Il Consiglio di Istituto è sterilizzato in quanto “Le finalità generali del Liceo sono stabilite dal Collegio dei Docenti”. In tal modo si afferma che “la scuola non è un’istituzione della nostra repubblica, ma appartiene agli insegnanti”.
Il significato di “apprendimento” sembra più legato al conoscere che non ai comportamenti esibiti dagli studenti quando affrontano un compito [competenze].
Del feed-back, elemento cardine della progettualità, dispositivo da cui non può prescindere un’organizzazione moderna, prescritto dalla legge, non c’è traccia.
L’organigramma, che dovrebbe mostrare le interconnessioni tra i diversi soggetti, non è strutturato.
La visione sistemica è assente.
Sono tutte sfaccettature di un’offerta formativa che fornisce inequivocabili elementi a sostegno della tesi avanzata in “L’analisi della pustola che infetta la scuola”.
Un secondo articolo apparso in rete [Il formicaio e il progetto. Le tavole e le favole] sviluppa ragionamenti per contrastare l’adeguamento dell’istituzione scolastica al mondo contemporaneo: il dirigente tecnico ispettivo del Miur Franco De Anna argomenta per vanificare l’impianto organizzativo dei decreti delegati richiamato in “La scuola ha una febbre da cavallo. Curiamola!”.
Il postulato su cui poggia la contestazione è: la legge dello Stato non è vincolante.
La valorizzazione della professionalità dei docenti deriva sia dall’esatta e dettagliata descrizione dell’ambito di lavoro, sia dalla circostanziata precisazione dei risultati attesi: l’assetto organizzativo fornisce la risposta a tali esigenze.
L’organizzazione, ad alto livello, è una variabile dipendente dalla natura e dalla dimensione del problema.
Il problema assegnato al sistema scolastico [finalità] riguarda la promozione e il consolidamento delle capacità, delle competenze generali e delle competenze specifiche dei giovani.
Le capacità sono qualità che si manifestano nei comportamenti esibiti quando si affronta un compito [competenze].
Le capacità sono la stella polare del servizio scolastico [Bandura, Vygotsky].
Le capacità si stimolano e si promuovono “attraverso conoscenze e abilità”.
E’ opportuno definire le capacità per elencazione. Se ne trascrivono alcune: analizzare, applicare, argomentare/giustificare, comunicare, comprendere, decidere-scegliere, generalizzare, interpretare, memorizzare, modellare, progettare, relativizzare, riconoscere, ristrutturare, sintetizzare, sistematizzare, trasferire, valutare …
Le capacità sono dei processi e come tali sono da descrivere.
L’intensità di una capacità impiegata dipende dalla dimensione del problema affrontato.
La formulazione di ipotesi di lungo periodo per la promozione delle capacità è l’architrave della “programmazione dell’azione educativa” del Collegio dei Docenti.
La formulazione di ipotesi di medio periodo per la promozione delle capacità è la spazio vitale del Consiglio di Classe.
Il Feed-back consente il monitoraggio dei processi di apprendimento che, capitalizzando gli scostamenti tra gli obiettivi programmati (capacità) e i risultati rilevati, consente il governo dei processi di apprendimento.
Le capacità portano a unità il servizio scolastico.
L’esatta e dettagliata indicazione del risultato da conseguire è la necessaria premessa alla progettazione didattica del docente. Il suo lavoro si qualificherà per l’ideazione di “occasioni di apprendimento” atte a conseguire sia i traguardi collegialmente individuati sia la trasmissione di una corretta immagine della disciplina d’appartenenza.
Una vera rivoluzione: i docenti, collegialmente e individualmente, diventano dei ricercatori-sperimentatori. La loro attività varia al variare delle qualità dell’interlocutore. Essi mettono a punto, gestiscono e governano interventi per sollecitare e confermare i comportamenti richiesti dalla dinamicità della società contemporanea.
Un parallelismo perfetto col pensiero di Albert Einstein [“Ideas and Opinions” Crown Publishers Inc., 1954]: “A volte si considera la scuola come uno strumento per trasferire conoscenze alle nuove generazioni. Ma questo è sbagliato. La conoscenza è morta, la scuola invece serve per vivere. Essa dovrebbe sviluppare nei giovani quelle qualità e capacità che sono importanti per il benessere della società”.
Il cambiamento della struttura decisionale metterebbe in primo piano pratiche didattiche che oggi sono latenti: la capacità di argomentare, la capacità di comunicare, la capacità di generalizzare, la capacità di costruire modelli .. non sono qualità che tutti gli insegnamenti perseguono?
Il cambiamento della struttura decisionale garantirebbe l’unitarietà del servizio, consentirebbe di sfruttare le sinergie per accrescere l’incisività delle attività scolastiche, valorizzerebbe la professionalità dei docenti, ristabilirebbe il legame scuola-società.
A titolo esemplificativo si rimanda in rete a “Laboratorio di matematica: il teorema di Pitagora” che mostra la differenza tra l’insegnamento tradizionale [abilità+conoscenza] e quello previsto dall’ordinamento vigente [capacità+conoscenza].
Il Miur ha scritto una lunga Circolare a Usr e Università per auspicare il termine dei corsi entro il corrente anno scolastico. Mentre per quelli riservati ai precari di lunga data l’iter di approvazione dovrebbe terminare per fine mese. Con i decreti attuativi in uscita dopo Pasqua. L’obiettivo, in entrambi i casi, è far partecipare i neo-abilitati al reclutamento del prossimo anno e al rinnovato concorso cattedra.
I Tfa normali vanno tutti conclusi entro l’anno scolastico in corso. L’indicazione del Miur, scritta a quattro mani dai dirigenti Raffaele Liberali e Lucrezia Stellacci, rispettivamente capo dipartimento per l’Università e l’Istruzione, è giunta in questi giorni sui tavoli dei responsabili degli Usr e dei rettori a capo degli atenei coinvolti nell’organizzazione dei corsi abilitanti. Nella Circolare, con oggetto “problematiche concernenti l’attivazione e lo svolgimento dei corsi TFA, si spiega che le diverse date d’inizio dei corsi stanno creando non pochi interrogativi sulla possibilità che il termine delle attività formative possa concludersi nei tempi previsti, utili alla partecipazione dei neo abilitati (presumibilmente oltre 20mila) alle nuove procedure concorsuali il cui avvio rimane previsto per il prossimo autunno: “dal monitoraggio relativo all’articolato percorso di selezione e svolgimento dei TFA dell’a.a. 2011/12, – scrivono gli alti dirigenti del dicastero di viale Trastevere – emerge una situazione eterogenea in relazione alla tempistica di inizio delle attività didattiche e dei tempi di prevedibile conclusione delle stesse. Tale situazione assume particolare importanza anche con riferimento alla programmazione dei prossimi concorsi per il reclutamento degli insegnanti della Scuola e l’attribuzione dei contratti di supplenza annuali”. Liberali e Stallacci chiedono, dunque, “di porre la massima attenzione alla data di conclusione delle attività didattiche e di tirocinio e alla data di attribuzione del titolo abilitante a seguito dell’esame conclusivo che, si auspica, possa essere attribuito non oltre il temine del presente anno scolastico”.
La circolare del Miur dà anche altre indicazioni. Come l’incompatibilità della frequenza del dottorato e la possibilità di non svolgere parte del tirocinio nelle scuole in presenza di almeno 360 giorni di servizio come supplenti. Come ribadisce la possibilità dei “congelati” delle Ssis, ammessi ai corsi universitari abilitanti ma che per motivi giustificati non hanno potuto concludere il percorso formativo, di poter “accedere in soprannumero ai percorsi TFA ai fini del conseguimento dell’abilitazione. Va precisato che tale disposizione – continua il Miur – non è sottoposta ad alcun limite temporale, è dunque da considerarsi permanente e può essere esercitata anche nei prossimi anni accademici”.
Intanto, per quanto riguarda i Tfa speciali, riservati ai precari con almeno tre annualità da 180 giorni ciascuna svolte negli ultimi 12 anni scolastici (escluso quello in corso), continua il complesso iter di approvazione di modifica del D.M. 249 del 2010: come indicato nella versione cartacea de “La Tecnica della Scuola n. 13”, nei giorni scorsi il Mef ha trasmesso al Miur il suo via libera sul testo che introduce i corsi abilitanti riservati. Ottenuto l’ok dal Consiglio dei ministri, sarà la volta della firma del Ministro. Poi servirà la registrazione alla Corte dei Conti. Ed infine la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I decreti attuativi dovrebbero quindi essere pubblicati ad aprile. Con i corsi, che interesserebbero almeno 50mila potenziali candidati, al via probabilmente già nel mese di maggio. La cui conclusione (non essendo previsto lo svolgimento di centinaia di ore di tirocinio presso le scuole) assieme ai Tfa ordinari. Questa, almeno, è la volontà del Miur. Se il progetto andrà in porto ancora non è chiaro.
Il 75% delle presenze alle prove scritte del concorso a cattedra non pare attendibile
di Aldo Domenico Ficara
Ora considerando i numeri come attendibili, la percentuale indicata appare a prima vista erronea. Infatti, per il calcolo della suddetta percentuale si divide il numero dei presenti alle prove scritte per il numero totale degli ammessi e il risultato si moltiplica per cento, in altre parole:
Sono decine e decine i siti web che riportano la notizia di una percentuale pari al 75% riguardante le presenze effettive dei docenti ammessi alle prove scritte del concorso a cattedra, dopo aver superato lo sbarramento della prova preselettiva. In questi articoli si può leggere che in totale i candidati ammessi in tutta Italia sono 153.165, di cui presenti alle prove 126.496 (circa il 75%) di cui 11.600 ammessi con riserva a seguito delle ordinanze cautelari di sospensione pronunciate dai vari TAR aditi dai ricorrenti.
Ora considerando i numeri proposti in questi articoli come attendibili, la percentuale indicata appare a prima vista erronea. Infatti, per il calcolo della suddetta percentuale si divide il numero dei presenti alle prove scritte per il numero totale degli ammessi e il risultato si moltiplica per cento, in altre parole:
( 126.496/ 153.165 ) x 100 = 82.58 %. Quindi non il 75% ma oltre l’82% sono le presenze effettive alle prove scritte nel concorso a cattedra, con una conseguente riduzione del numero di persone che hanno rinunciato al concorso stesso. Detto questo vediamo da dove deriva il dato del 75%, facendo le dovute prove si scopre che tale percentuale si calcola nel caso in cui a 126.496 si sottrae il numero degli ammessi con riserva ovvero 11600. Avremo quindi ( ( 126.496-11600 ) / 153.165 ) x 100 = 75%. In questo caso però si considera che tutti i docenti ammessi con riserva non siano andati a fare la prova scritta del concorso a cattedra, ipotesi del tutto priva di fondamento
I numeri delle prove scritte al concorso a cattedra
Sono 88.610 gli aspiranti docenti che hanno superato la prova di preselezione del concorsone scuola. Ognuno di loro ha potuto concorrere per diverse classi di concorso. Nel totale sono stati svolti 153.161 scritti tra gli aspiranti docenti ammessi. Un numero a cui vanno aggiunti 11.600 ammessi con riserva. Ma a presentarsi alla prova sono stati 126.496 aspiranti professori
Gli scritti sono terminati con la sessione del 28 febbraio e 1° marzo, una sessione di recupero per le prove degli aspiranti insegnanti di elementari e asilo rinviate causa maltempo. Per il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo entro fine maggio le prove scritte saranno corrette e valutate ed entro settembre i nuovi docenti saranno a scuola.
Gli aspiranti prof vengono soprattutto dal Sud e dalle Isole, dove i candidati che si sono presentati alle prove scritte sono stati circa 60mila, contro i 30mila del Centro e i 40mila al nord. Gli ammessi agli scritti, dopo aver superato la prova di preselezione di dicembre, sono 88.610 (cifra a cui vanno aggiunti gli ammessi con riserva in seguito a ricorso), ma ognuno aveva la possibilità di partecipare a prove di diverse classi di concorso.
I ‘conteggi’ del Miur considerano domande e presenze totali. Ecco gli ammessi, ammessi con riserva e presenti allo scritto regione per regione: Abruzzo: 3417 ammessi – 208 ammessi con riserva – 2.839 presenti;
Basilicata: 877 ammessi – 113 ammessi con riserva – 786 presenti;
Calabria: 6.074 ammessi – 849 ammessi con riserva – 5.421 presenti;
Campania: 22.872 ammessi – 3.186 ammessi con riserva – 20.779 presenti;
Emilia Romagna: 9.294 ammessi – 374 ammessi con riserva – 7.520 presenti;
Friuli Venezia Giulia: 707 ammessi – 31 ammessi con riserva – 649 presenti;
Lazio: 17.842 ammessi – 1.053 ammessi con riserva – 13.900 presenti;
Liguria: 1.837 ammessi – 65 ammessi con riserva – 1.552 presenti;
Lombardia: 19.871 ammessi – 977 ammessi con riserva – 16.203 presenti;
Marche: 2.557 ammessi – 93 ammessi con riserva – 2.227 presenti;
Molise: 261 ammessi – 31 ammessi con riserva – 265 presenti;
Piemonte: 8.601 ammessi – 288 ammessi con riserva – 6.754 presenti;
Puglia: 12.858 ammessi – 1.028 ammessi con riserva – 10.087presenti;
Sardegna: 2.842 ammessi – 161 ammessi con riserva – 2.180 presenti;
Sicilia: 20.422 ammessi – 2.202 ammessi con riserva – 17.238 presenti;
Toscana: 13.440 ammessi – 598 ammessi con riserva – 10.567 presenti;
Umbria: 1.170 ammessi – 68 ammessi con riserva – 1.075 presenti;
Veneto: 8.223 ammessi – 275 ammessi con riserva – 6.454 presenti;
Totale: 153.165 ammessi – 11.600 ammessi con riserva – 126.496 presenti;
Ecco gli ammessi, ammessi con riserva e presenti allo scritto tra Nord, Sud e Centro:
Nord: 48.533 ammessi – 2.010 ammessi con riserva – 39.132 presenti;
Centro: 35.009 ammessi – 1.812 ammessi con riserva – 27.769 presenti;
Sud e Isole: 69.623 ammessi – 7.778 ammessi con riserva – 59.595 presenti
Fra gli 8 punti di Bersani per il M5S manca la scuola
di Pasquale Almirante
Dice Bersani a “Che tempo che fa”: “La prima parola tocca a noi visto che abbiamo 460 parlamentari, il doppio della destra e il triplo di Grillo”. E propone 8 punti per un governo di cambiamento
Quali sono gli 8 punti che Bersani è pronto a rivolgere al Parlamento per ottenere la fiducia soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle di Grillo? Una legge contro la corruzione, una contro il conflitto di interessi, una dedicata ai costi della politica; un’altra dedicata agli interventi sull’economia verde e sull’urgenza sociale. Ma puntualizza pure le differenze tra il suo e il programma di Grillo: “Per esempio, Grillo non vuole che un figlio di immigrati nato qui sia italiano e mi sembra molto tiepido sull’evasione fiscale e questo non è di sinistra. Così come quando dice che bisogna stare fuori dall’ euro, una cosa che non sta in piedi”.
E Bersani dice pure, a proposito del finanziamento ai partiti: “Anche fosse per un solo euro non sono disposto a rinunciare al principio che la politica deve avere una qualche forma di sostegno pubblico, se no la fanno solo gli ottimati e i miliardari”.
Fra gli otto punti manca dunque qualsiasi intervento sulla scuola e quindi sui precari, i concorsi, le riforme e i finanziamenti, mentre uno spiraglio ha aperto sull’edilizia scolastica, quando ha detto di dare delle somme agli Enti locali per riqualificare il territorio e mettere a norma gli edifici pubblici per dare lavoro e dare un avvio, seppure timido, a un primo barlume di economia e di consumi.
Ma è mancato anche un richiamo all’istruzione in generale, alla ricerca e alla cultura per ridisegnare un nuovo progetto di sviluppo che, di fronte alle concorrenze internazionale, può riscattare non solo il famoso Made in Italy, ma anche le particolarità artistiche e innovative uniche della nostra Nazione.
Con ogni probabilità questi aspetti si possono trovare tra le pieghe di quell’”Urgenza sociale” annunciata tra gli otto punti, ma per saperlo occorre che il candidato premier del Pd lo espliciti meglio e che magari si lasci meno condizionare dal grillismo che, come altri “ismi” del trascorso secolo, sta cercando di condizionare, in modo, a nostro parere, non del tutto urbano, la sociologia e la cultura italiana, e anche abbastanza pesantemente.
Perché in ultima analisi, piuttosto che cercare per troppo tempo l’albero adatto e più resistente su cui appendere il nuovo Governo, forse è meglio rivotare e al più presto, ma solo per avere almeno la certezza dell’incertezza che anche dopo la seconda tornata elettorale è possibile che si crei.
Se sono riusciti,attraverso marchingegni elettorali e bizantinismi politici di ogni tipo, a implementare populismi ed esemplificazioni tanto disarmanti e che dovrebbero essere, nello stesso tempo, estranei a un popolo colto e consapevole, allora che si lasci ancora a questo popola la parola e quindi un ulteriore possibilità di puntare il dito per indicare finalmente l’albero giusto, se si trova, in questa foresta di egoismi italici e di machiavellismi stucchevoli.
Iscrizioni on line, genitori e studenti all’assalto di buone scuole
Un’analisi campionaria svolta da Tuttoscuola sulle iscrizioni evidenzia che le famiglie, consapevoli che è l’istruzione a influire sul successo dei figli, si sono impegnate nella ricerca di scuole con maggiore qualità perché ormai si è diffusa la percezione che le performance fra le scuole siano molto distanti, come dimostrano anche le indagini dell’Invalsi.
Il risultato è stato che le “buone” scuole sono state sommerse dalle domande d’iscrizione. Il sistema SIDI delle “iscrizioni on line” documenta, per esempio, che all’istituto tecnico-tecnologico “A.Volta” di Perugia, dai 150 alunni delle classi prime del 2005 si è giunti oggi a ben 400 iscritti, con la presenza anche di studentesse che normalmente non frequentano gli istituti tecnici industriali.
La dirigente scolastica Rita Coccia, contattata da Tuttoscuola, esprime“una forte gratitudine a tutti coloro che hanno collaborato a questa bella impresa. Il risultato è certamente frutto dell’’innovazione che abbiamo avviato a scuola attraverso il progetto scuol@ 2.0, l’apertura all’Europa con un flusso costante di scambi di studenti con scuole di Olanda o Danimarca, la frequenza da parte di tutti gli studenti delle quinte classi di stage della durata di tre settimane presso le 100 aziende con le quali collaboriamo. Siamo un tecnico di provincia – conclude la dirigente Coccia – che in quattro anni ha duplicato gli iscritti, conseguito risultati che ci consentono di guardare al futuro dei nostri periti industriali con serenità, di essere orgogliosi della nostra scuola non certo nuova ma pulita, accogliente, inclusiva, stimolante, e più che altro creativa”.
Un aumento esponenziale degli iscritti si verifica anche presso molti altri istituti (istituto “Lussana” di Bergamo; “Savoia Benincasa” di Ancona, istituto comprensivo di Cadeo, istituto parificato “Leone XIII” di Milano, Itis “Majorana” di Brindisi, etc.) impegnati in progetti di rinnovamento degli spazi e dei tempi della didattica, di sperimentazione di un nuovo ambiente di apprendimento digitale.
Molte scuole sono costrette o a estrarre a sorte i nomi dei privilegiati o ad introdurre dei test, pratica abbastanza diffusa, per limitare il numero di nuove iscrizioni. Con l’ovvia conseguenza che se non si è assistiti casualmente dalla fortuna o da un curriculum d’eccellenza, si è costretti, a volte fin dalla prima infanzia, a frequentare istituzioni scolastiche di minore qualità, dove si rischia di non riuscire a superare e recuperare ritardi di conoscenze e di competenze.
Per arrestare la crescente divaricazione del sistema scolastico è prioritaria la qualificazione del sistema dell’istruzione, allineandolo agli standard europei ed internazionali.
Iscrizioni on line: le segreterie non sono l’anello debole
Il comunicato ministeriale sui risultati delle iscrizioni on line, nell’esaltare una svolta storica che dovrebbe assicurare efficienza all’organizzazione del sistema, individua quello che, a suo parere, era l’anello debole, pur incolpevole, delle procedure necessarie per una programmazione e una organizzazione puntuale delle attività didattiche: le segreterie delle scuole.
“In precedenza … dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle domande cartacee, le segreterie scolastiche iniziavano un lavoro di trasmissione dei dati dai moduli cartacei alle banche dati che impegnava le circa 10mila segreterie scolastiche diffuse sul territorio per oltre un mese, posticipando così il lavoro di organizzazione e pianificazione delle attività didattiche degli istituti”.
I ritardi di avvio regolare delle lezioni colpa del lavoro antiquato delle segreterie? Non è così, e spieghiamo perché.
Nelle segreterie scolastiche i lavori non procedono in serie (uno in dipendenza dell’altro) ma in parallelo, secondo l’organizzazione del servizio, e la trasmissione dei dati all’anagrafe nazionale degli alunni non interferisce in modo assoluto con il lavoro di pianificazione delle attività didattiche. Pertanto lasciare intendere alle famiglie degli alunni che la non regolarità cronica dell’avvio dell’anno scolastico sia dipesa, fino ad oggi, dai sistemi antiquati di lavoro delle segreterie, è ingiusto.
Nei comunicati ministeriali si dice poi che “le iscrizioni on line hanno consentito un risparmio di circa 5 milioni di fogli di carta e 84mila ore di lavoro degli impiegati delle segreterie scolastiche che non hanno dovuto più inserire a mano i dati forniti con i moduli cartacei. Grazie alle iscrizioni on line, inoltre, a pochi giorni dalla conclusione della procedura ogni scuola avrà già pronto il quadro dei nuovi iscritti, la composizione e il numero degli studenti”.
Forse in futuro tutto questo potrà avvenire, ma per quest’anno quel risparmio di carta non c’è stato (molte scuole avevano già predisposto il modello cartaceo e hanno dovuto scaricare gli elenchi degli iscritti per poter procedere alla selezione e alla formazione delle classi) e le ore impiegate per aiutare quasi mezzo milione di famiglie nella compilazione on line hanno vanificato il risparmio di lavoro previsto dal Miur.
Inoltre l’iscrizione on line fornisce al massimo l’elenco, ma non il quadro degli iscritti e la composizione delle classi che è di stretta competenza delle istituzioni scolastiche autonome.
Insomma non si tratta di essere pro o contro le iscrizioni in via telematica, che rappresentano certamente un’innovazione che può offrire importanti vantaggi, anche se sono state lanciate quest’anno con tempi e modalità discutibili. Si tratta invece di individuare i fattori critici che rendono farraginoso il processo di organizzazione del servizio scolastico.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
ai Dirigenti degli Ambiti scolastici territoriali
LORO SEDI
aIl’lntendenza Scolastica per la Lingua Italiana di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica perla Lingua Tedesca di
BOLZANO
all’lntendenza Scolastica per la Lingua Ladina di
BOLZANO
alla Provincia di Trento Servizio Istruzione
TRENTO
alla Sovrintendenza Agli Studi per la Regione Autonoma della Valle D’Aosta
AOSTA
e. p.c.
ai Coordinamenti Regionali dei Presidenti delle Consulte Studentesche Provinciali
LORO SEDI
ai Forum regionali delle associazione dei genitori
LORO SEDI
al Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche
LORO SEDI
OGGETTO: 17 MARZO Giornata deIl’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera
Come più volte ricordato le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’ltaIia hanno visto un impegno straordinario di tutte le Istituzioni del Paese, e sono state una grande opportunità educativa per le scuole di ogni ordine e grado. L’entusiasmo che si è registrato intorno alle celebrazioni, soprattutto a partire dalle scuole che ne sono state protagoniste assolute per numero, qualità e creatività di proposte, hanno spinto il Parlamento, con la Legge n. 22 del 23 novembre 2012, a rendere il 17 marzo di ogni anno “Giornata dell’Unita’ nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” allo scopo di ricordare e promuovere, neIl’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”.
A tal fine l’articolo 1 della citata Legge prevede che, a decorrere dal presente anno scolastico, “nelle scuole di ogni ordine e grado, nelI’ambito delle attività finalizzate all’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», sono organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto aIl’Unità nazionale, alla scelta dell’inno di Mameli e della bandiera nazionale e aIl’approvazione della Costituzione, anche alla luce deII’evoIuzione della storia europea”. Successivamente, all’Art. 2, si suggerisce l’insegnamento dell’inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali.
Si invitano pertanto le scuole di ogni ordine e grado, nel rispetto dell’Autonomia prevista dall’attuale ordinamento, a prevedere, nella settimana precedente e successiva al 17 marzo stesso, momenti di riflessione, di incontro e di approfondimento sui temi sopra ricordati, anche in collaborazione con gli Enti Locali e le Associazioni del territorio.
Ricordare il percorso e l’importanza dell’Unità della Nazione è infatti un primo, importante passo per diffondere nelle nuove generazioni il senso e l’importanza deIl’essere cittadini del nostro Paese.
Decreto del Presidente della Repubblica 5 marzo 2013, n. 52
(GU n.113 del 16-5-2013)
Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei licei, ai seni dell’articolo 3, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 (13G00095)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 87 e 117 della Costituzione;
Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.
89, concernente regolamento recante revisione dell'assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma
dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ed
in particolare l'articolo 3, comma 2, nel quale si prevede che alla
riorganizzazione dei percorsi delle sezioni bilingue, delle sezioni
ad opzione internazionale, di liceo classico europeo, di liceo
linguistico europeo e ad indirizzo sportivo, si provvede con distinto
regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge
23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, sulla base dei
criteri previsti dallo stesso regolamento n. 89 del 2009;
Vista la legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni,
recante legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i
diritti delle persone handicappate;
Vista la legge 11 gennaio 2007, n. 1, recante disposizioni in
materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di
raccordo tra la scuola e le universita';
Visto il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con
modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, recante misure
urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della
concorrenza, lo sviluppo di attivita' economiche, la nascita di nuove
imprese, la valorizzazione dell'istruzione tecnico-professionale e la
rottamazione di autoveicoli;
Visto l'articolo 64, comma 4, lettera b), del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione
della finanza pubblica e la perequazione tributaria;
Visto l'articolo 2, commi dal 4-septiesdecies al 4-undevicies, del
decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, recante proroga
di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi
urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle
famiglie;
Visto l'articolo 19, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111,
recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante
approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti
in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e
grado;
Visto il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, recante
definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e
alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della
legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, recante norme
generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo
ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma
dell'articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive
modificazioni;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.
275, concernente regolamento recante norme in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'articolo 21 della legge
15 marzo 1997, n. 59;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n.
122, concernente regolamento recante coordinamento delle norme
vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita'
applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del
decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169;
Visto il decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto
2007, n. 139, concernente regolamento recante norme in materia di
adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1,
comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca 7 ottobre 2010, n. 211, concernente regolamento recante
indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di
apprendimento concernenti le attivita' e gli insegnamenti compresi
nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui
all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica
15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del
medesimo regolamento;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione dell'8 settembre 2011;
Sentito il parere reso dal Consiglio nazionale della pubblica
istruzione, nell'adunanza del 14 dicembre 2011;
Acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, reso in data 27
ottobre 2011;
Udito il parere del Consiglio di Stato espresso dalla sezione
consultiva per gli atti normativi nell'Adunanza del 3 aprile 2012;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei
Deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella
riunione dell'11 gennaio 2013;
Sulla proposta del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca, di concerto con i Ministri dell'economia e delle
finanze, per la pubblica amministrazione e la semplificazione e per
gli affari regionali, il turismo e lo sport;
E m a n a
il seguente regolamento:
Art. 1
Oggetto
1. Il presente decreto disciplina l'organizzazione dei percorsi
delle sezioni ad indirizzo sportivo nel sistema dei licei ai sensi
dell'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica
15 marzo 2010, n. 89, secondo i criteri in esso previsti.
2. La sezione ad indirizzo sportivo si inserisce strutturalmente, a
partire dal primo anno di studio, nel percorso del liceo scientifico
di cui all'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 15
marzo 2010, n. 89, nell'ambito del quale propone insegnamenti ed
attivita' specifiche.
3. Le istituzioni scolastiche che richiedono l'attivazione della
sezione ad indirizzo sportivo devono disporre di impianti ed
attrezzature ginnico-sportive adeguati.
Art. 2
Finalita' della sezione ad indirizzo sportivo
1. La sezione ad indirizzo sportivo e' volta all'approfondimento
delle scienze motorie e sportive e di una o piu' discipline sportive
all'interno di un quadro culturale che favorisce, in particolare,
l'acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze
matematiche, fisiche e naturali nonche' dell'economia e del diritto.
Guida lo studente a sviluppare le conoscenze e le abilita' ed a
maturare le competenze necessarie per individuare le interazioni tra
le diverse forme del sapere, l'attivita' motoria e sportiva e la
cultura propria dello sport, assicurando la padronanza dei linguaggi,
delle tecniche e delle metodologie relative.
2. Le istituzioni scolastiche coinvolte assicurano, con opportune
misure anche attraverso gli itinerari di orientamento, le pari
opportunita' di tutti gli studenti, compresi quelli che si trovano in
condizione di criticita' formativa e in condizione di disabilita' nei
limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente.
3. La sezione ad indirizzo sportivo realizza il profilo educativo,
culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo
ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il
sistema dei licei di cui all'allegato A al decreto del Presidente
della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. A tale fine, il profilo e'
integrato con i risultati di apprendimento previsti per la sezione ad
indirizzo sportivo.
4. I risultati di apprendimento, il piano degli studi e gli
obiettivi specifici di apprendimento relativi alla sezione ad
indirizzo sportivo sono riportati nell'allegato A al presente
decreto.
Art. 3
Configurazione dell'indirizzo sportivo
1. La sezione ad indirizzo sportivo adotta le forme di
flessibilita' didattica e organizzativa previste dal decreto del
Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, anche al fine di
adeguare il percorso liceale, nel quale essa e' strutturalmente
inserita, agli specifici bisogni formativi degli studenti, ivi
compresi gli alunni disabili e con bisogni educativi speciali. Ai
fini della determinazione della quota del piano degli studi rimessa
all'istituzione scolastica, si applicano le disposizioni di cui
all'articolo 10, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente
della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89.
2. L'orario annuale delle attivita' e degli insegnamenti
obbligatori per tutti gli studenti e' di n. 891 ore nel primo
biennio, corrispondenti a n. 27 ore medie settimanali e di n. 990 ore
nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a n. 30 ore
medie settimanali.
3. Al superamento dell'esame di Stato e' rilasciato il diploma di
liceo scientifico, con l'indicazione di "sezione ad indirizzo
sportivo". Il diploma e' inoltre integrato con la certificazione
delle competenze acquisite dallo studente.
4. Il diploma consente l'accesso all'universita' ed agli istituti
di alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonche' ai
percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui ai capi
II e III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25
gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11
aprile 2008, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti
gli altri effetti previsti dall'ordinamento giuridico.
5. In prima applicazione del presente regolamento, nel rispetto
della programmazione regionale dell'offerta formativa, e tenuto conto
della valutazione effettuata dall'ufficio scolastico regionale, le
sezioni ad indirizzo sportivo di ciascuna regione non possono essere
istituite in numero superiore a quello delle relative province, fermo
restando il conseguimento, a regime, degli obiettivi finanziari di
cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ed
evitando comunque che l'attivazione di tali sezioni possa determinare
esuberi di personale in una o piu' classi di concorso.
6. Eventuali sezioni aggiuntive di liceo ad indirizzo sportivo
possono essere istituite qualora le risorse di organico annualmente
assegnate lo consentano e sempreche' cio' non determini la creazione
di situazioni di esubero di personale.
Art. 4
Strumenti e misure operative
1. Al fine di assicurare il pieno raggiungimento delle finalita'
istituzionali delle sezioni ad indirizzo sportivo, e' prevista la
realizzazione di accordi e collaborazioni con soggetti qualificati.
In particolare:
a) nell'ambito del sistema delle scuole statali, i competenti
Uffici scolastici regionali stipulano apposite convenzioni con i
Comitati regionali del CONI e del CIP e con le province in materia di
rapporti tra le istituzioni scolastiche interessate ed i soggetti
associati al CONI e al CIP o da essi riconosciuti, sulla base di
linee programmatiche definite di concerto tra il Ministero
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e il Ministro con
delega allo sport e concordate con il Comitato Olimpico Nazionale
Italiano (CONI) e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP). Dalla
stipula delle convenzioni non possono derivare nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica;
b) nell'ambito del sistema delle scuole paritarie, i gestori
stipulano apposite convenzioni con i Comitati regionali del Comitato
Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e del Comitato Italiano
Paralimpico (CIP) in materia di rapporti tra le istituzioni
scolastiche interessate ed i soggetti associati al CONI e al CIP o da
essi riconosciuti. Le suddette convenzioni devono essere conformi
alle eventuali convenzioni di cui alla lettera a);
c) le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, nelle quali
sono attivate sezioni ad indirizzo sportivo, sia singolarmente che
collegate in rete, possono stipulare convenzioni con universita'
statali o private, ovvero con province, comuni, citta' metropolitane,
istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio che
intendano dare il loro apporto alla realizzazione di specifici
obiettivi legati alla formazione e all'attivita' sportiva. Dalla
stipula delle convenzioni non possono derivare nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica.
Art. 5
Regioni a statuto speciale e
province autonome di Trento e di Bolzano
1. All'attuazione del presente regolamento nelle regioni a statuto
speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano si provvede
in conformita' ai rispettivi statuti e relative norme di attuazione,
nonche' alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
2. Le disposizioni del presente regolamento si applicano anche alle
scuole con lingua di insegnamento slovena, fatte salve le modifiche
ed integrazioni per gli opportuni adattamenti agli specifici
ordinamenti di tali scuole, nel limite massimo di n. 1188 ore
annuali.
Art. 6
Verifiche periodiche
1. Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca -
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia
scolastica procede ad una verifica periodica dell'efficacia delle
attivita' della sezione ad indirizzo sportivo, anche in collegamento
con le iniziative del sistema nazionale di valutazione individuato
dall'articolo 2, commi dal 4-septiesdecies al 4-undevicies, del
decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10. A tal fine, per
un quinquennio dall'entrata in vigore del regolamento, il Ministero
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca si avvale di un
apposito gruppo di lavoro, avente la funzione di monitorare sul
territorio nazionale l'assetto organizzativo-didattico-disciplinare
della sezione ad indirizzo sportivo, nonche' le esperienze realizzate
dalle scuole in campo didattico-sportivo ai sensi degli articoli 4, 5
e 6 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275,
le professionalita' cosi' formate, l'impiantistica specifica degli
istituti scolastici e la cultura sportiva propria di ogni territorio.
Dall'istituzione del gruppo di lavoro non possono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 7
Disposizioni finali
1. Le disposizioni del presente regolamento trovano applicazione a
decorrere dall'anno scolastico successivo alla data della sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
2. All'attuazione del presente regolamento si provvede nei limiti
delle risorse finanziarie, umane e strumentali previste a
legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, fermi restando gli obiettivi previsti dall'articolo 64 del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addi' 5 marzo 2013
NAPOLITANO
Monti, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Profumo, Ministro dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca
Grilli, Ministro dell'economia e delle
finanze
Patroni Griffi, Ministro per la pubblica
amministrazione e la semplificazione
Gnudi, Ministro per gli affari regionali,
il turismo e lo sport
Visto, il Guardasigilli: Severino
Registrato alla Corte dei conti il 10 maggio 2013
Ufficio di controllo sugli atti del MIUR, del MIBAC, del Min. Salute
e del Min. Lavoro, registro n. 6, foglio n. 1
RISULTATI DI APPRENDIMENTO
Risultati di apprendimento specifici della sezione ad indirizzo
sportivo
«La sezione ad indirizzo sportivo e' volta all'approfondimento
delle scienze motorie e di una o piu' discipline sportive all'interno
di un quadro culturale che favorisce, in particolare, l'acquisizione
delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze matematiche,
fisiche e naturali e dell'economia e del diritto. Guida lo studente a
sviluppare le conoscenze e le abilita' ed a maturare le competenze
necessarie per individuare le interazioni tra le diverse forme del
sapere, l'attivita' motoria e sportiva e la cultura propria dello
sport, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e
delle metodologie relative» (art. 2, comma 1).
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a
raggiungere i risultati di apprendimento comuni ai percorsi liceali
ed i risultati di apprendimento specifici del liceo scientifico di
cui all'Allegato A al decreto del Presidente della Repubblica 15
marzo 2010, n. 89, dovranno:
saper applicare i metodi della pratica sportiva in diversi
ambiti;
saper elaborare l'analisi critica dei fenomeni sportivi, la
riflessione metodologica sullo sport e sulle procedure sperimentali
ad esso inerenti;
essere in grado di ricercare strategie atte a favorire la
scoperta del ruolo pluridisciplinare e sociale dello sport;
saper approfondire la conoscenza e la pratica delle diverse
discipline sportive;
essere in grado di orientarsi nell'ambito socio-economico del
territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e
soggetti della propria realta' territoriale con contesti nazionali ed
internazionali.
INDICAZIONI NAZIONALI RIGUARDANTI GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Lingua
La lingua italiana rappresenta un bene culturale nazionale, un
elemento essenziale dell'identita' di ogni studente e il preliminare
mezzo di accesso alla conoscenza: la dimensione linguistica si trova
infatti al crocevia fra la competenze comunicative, logico
argomentative e culturali declinate dal Profilo educativo, culturale
e professionale comune a tutti i percorsi liceali.
Al termine del percorso liceale lo studente padroneggia la lingua
italiana: e' in grado di esprimersi, in forma scritta e orale, con
chiarezza e proprieta', variando - a seconda dei diversi contesti e
scopi - l'uso personale della lingua; di compiere operazioni
fondamentali, quali riassumere e parafrasare un testo dato,
organizzare e motivare un ragionamento; di illustrare e interpretare
in termini essenziali un fenomeno storico, culturale, scientifico.
L'osservazione sistematica delle strutture linguistiche consente
allo studente di affrontare testi anche complessi, presenti in
situazioni di studio o di lavoro. A questo scopo si serve anche di
strumenti forniti da una riflessione metalinguistica basata sul
ragionamento circa le funzioni dei diversi livelli (ortografico,
interpuntivo, morfosintattico, lessicale-semantico, testuale) nella
costruzione ordinata del discorso.
Ha inoltre una complessiva coscienza della storicita' della
lingua italiana, maturata attraverso la lettura fin dal biennio di
alcuni testi letterari distanti nel tempo, e approfondita poi da
elementi di storia della lingua, delle sue caratteristiche
sociolinguistiche e della presenza dei dialetti, nel quadro
complessivo dell'Italia odierna, caratterizzato dalle varieta' d'uso
dell'italiano stesso. Nella sezione ad indirizzo sportivo, lo
studente ha maturato anche la consapevolezza della specificita'
dell'uso della lingua italiana in ambito sportivo.
Letteratura
Il gusto per la lettura resta un obiettivo primario dell'intero
percorso di istruzione, da non compromettere attraverso una indebita
e astratta insistenza sulle griglie interpretative e sugli aspetti
metodologici, la cui acquisizione avverra' progressivamente lungo
l'intero quinquennio, sempre a contatto con i testi e con i problemi
concretamente sollevati dalla loro esegesi. A descrivere il panorama
letterario saranno altri autori e testi, oltre a quelli
esplicitamente menzionati, scelti in autonomia dal docente, in
ragione dei percorsi che riterra' piu' proficuo mettere in
particolare rilievo e della specificita' dei singoli indirizzi
liceali. Nella sezione ad indirizzo sportivo, particolare attenzione
sara' dedicata allo studio di autori e di testi legati alla
letteratura sportiva.
Al termine del percorso lo studente ha compreso il valore
intrinseco della lettura, come risposta a un autonomo interesse e
come fonte di paragone con altro da se' e di ampliamento
dell'esperienza del mondo; ha inoltre acquisito stabile familiarita'
con la letteratura, con i suoi strumenti espressivi e con il metodo
che essa richiede. E' in grado di riconoscere l'interdipendenza fra
le esperienze che vengono rappresentate (i temi, i sensi espliciti e
impliciti, gli archetipi e le forme simboliche) nei testi e i modi
della rappresentazione (l'uso estetico e retorico delle forme
letterarie e la loro capacita' di contribuire al senso).
Lo studente acquisisce un metodo specifico di lavoro,
impadronendosi via via degli strumenti indispensabili per
l'interpretazione dei testi: l'analisi linguistica, stilistica,
retorica; l'intertestualita' e la relazione fra temi e generi
letterari; l'incidenza della stratificazione di letture diverse nel
tempo. Ha potuto osservare il processo creativo dell'opera
letteraria, che spesso si compie attraverso stadi diversi di
elaborazione. Nel corso del quinquennio matura un'autonoma capacita'
di interpretare e commentare testi in prosa e in versi, di porre loro
domande personali e paragonare esperienze distanti con esperienze
presenti nell'oggi.
Lo studente ha inoltre una chiara cognizione del percorso storico
della letteratura italiana dalle Origini ai nostri giorni: coglie la
dimensione storica intesa come riferimento a un dato contesto;
l'incidenza degli autori sul linguaggio e sulla codificazione
letteraria (nel senso sia della continuita' sia della rottura); il
nesso con le domande storicamente presenti nelle diverse epoche. Ha
approfondito poi la relazione fra letteratura ed altre espressioni
culturali, anche grazie all'apporto sistematico delle altre
discipline che si presentano sull'asse del tempo (storia e storia
della filosofia). Ha una adeguata idea dei rapporti con le
letterature di altri Paesi, affiancando la lettura di autori italiani
a letture di autori stranieri, da concordare eventualmente con i
docenti di Lingua e cultura straniera, e degli scambi reciproci fra
la letteratura e le altre arti. E' cosi' posto nella condizione di
riconoscere anche il valore e le potenzialita' dei beni artistici e
ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.
Ha compiuto letture dirette dei testi (opere intere o porzioni
significative di esse, in edizioni filologicamente corrette), ha
preso familiarita' con le caratteristiche della nostra lingua
letteraria, formatasi in epoca antica con l'apparire delle opere di
autori di primaria importanza, soprattutto di Dante. Ha una
conoscenza consistente della Commedia dantesca, della quale ha colto
il valore artistico e il significato per il costituirsi dell'intera
cultura italiana. Nell'arco della storia letteraria italiana ha
individuato i movimenti culturali, gli autori di maggiore importanza
e le opere di cui si e' avvertita una ricorrente presenza nel tempo,
e ha colto altresi' la coesistenza, accanto alla produzione in
italiano, della produzione in dialetto.
La lettura di testi di valore letterario ha consentito allo
studente un arricchimento anche linguistico, in particolare
l'ampliamento del patrimonio lessicale e semantico, la capacita' di
adattare la sintassi alla costruzione del significato e di adeguare
il registro e il tono ai diversi temi, l'attenzione all'efficacia
stilistica, che sono presupposto della competenza di scrittura.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Lingua
Primo Biennio
Nel primo biennio, lo studente colma eventuali lacune e consolida
e approfondisce le capacita' linguistiche orali e scritte, mediante
attivita' che promuovano un uso linguistico efficace e corretto,
affiancate da una riflessione sulla lingua orientata ai dinamismi di
coesione morfosintattica e coerenza logico-argomentativa del
discorso, senza indulgere in minuziose tassonomie e riducendo gli
aspetti nomenclatori. Le differenze generali nell'uso della lingua
orale, scritta e trasmessa saranno oggetto di particolare
osservazione, cosi' come attenzione sara' riservata alle diverse
forme della videoscrittura e della comunicazione multimediale.
Nell'ambito della produzione orale lo studente sara' abituato al
rispetto dei turni verbali, all'ordine dei temi e all'efficacia
espressiva. Nell'ambito della produzione scritta sapra' controllare
la costruzione del testo secondo progressioni tematiche coerenti,
l'organizzazione logica entro e oltre la frase, l'uso dei connettivi
(preposizioni, congiunzioni, avverbi e segnali di strutturazione del
testo), dell'interpunzione, e sapra' compiere adeguate scelte
lessicali.
Tali attivita' consentiranno di sviluppare la competenza testuale
sia nella comprensione (individuare dati e informazioni, fare
inferenze, comprendere le relazioni logiche interne) sia nella
produzione (curare la dimensione testuale, ideativa e linguistica).
Oltre alla pratica tradizionale dello scritto esteso, nelle sue varie
tipologie, lo studente sara' in grado di comporre brevi scritti su
consegne vincolate, paragrafare, riassumere cogliendo i tratti
informativi salienti di un testo, titolare, parafrasare, relazionare,
comporre testi variando i registri e i punti di vista.
Questo percorso utilizzera' le opportunita' offerte da tutte le
discipline con i loro specifici linguaggi per facilitare
l'arricchimento del lessico e sviluppare le capacita' di interazione
con diversi tipi di testo, compreso quello scientifico: la
trasversalita' dell'insegnamento della Lingua italiana impone che la
collaborazione con le altre discipline sia effettiva e programmata.
Nella sezione ad indirizzo sportivo si terra' conto anche della
comunicazione legata al mondo dello sport (il racconto sportivo, la
cronaca sportiva, le parole dello sport).
Al termine del primo biennio affrontera', in prospettiva storica,
il tema della nascita, dalla matrice latina, dei volgari italiani e
della diffusione del fiorentino letterario fino alla sua sostanziale
affermazione come lingua italiana.
Secondo Biennio e Quinto Anno
Nel secondo biennio e nell'anno finale lo studente consolida e
sviluppa le proprie conoscenze e competenze linguistiche in tutte le
occasioni adatte a riflettere ulteriormente sulla ricchezza e la
flessibilita' della lingua, considerata in una grande varieta' di
testi proposti allo studio.
L'affinamento delle competenze di comprensione e produzione sara'
perseguito sistematicamente, in collaborazione con le altre
discipline che utilizzano testi, sia per lo studio e per la
comprensione sia per la produzione (relazioni, verifiche scritte
ecc.). In questa prospettiva, si avra' particolare riguardo al
possesso dei lessici disciplinari, con particolare attenzione ai
termini che passano dalle lingue speciali alla lingua comune o che
sono dotati di diverse accezioni nei diversi ambiti di uso.
Lo studente analizzera' i testi letterari anche sotto il profilo
linguistico, praticando la spiegazione letterale per rilevare le
peculiarita' del lessico, della semantica e della sintassi e, nei
testi poetici, l'incidenza del linguaggio figurato e della metrica.
Essi, pur restando al centro dell'attenzione, andranno affiancati da
testi di altro tipo, evidenziandone volta a volta i tratti peculiari;
nella prosa saggistica, ad esempio, si metteranno in evidenza le
tecniche dell'argomentazione.
Nella prospettiva storica della lingua si metteranno in luce la
decisiva codificazione cinquecentesca, la fortuna dell'italiano in
Europa soprattutto in epoca rinascimentale, l'importanza della
coscienza linguistica nelle generazioni del Risorgimento, la
progressiva diffusione dell'italiano parlato nella comunita'
nazionale dall'Unita' ad oggi. Saranno segnalate le tendenze
evolutive piu' recenti per quanto riguarda la semplificazione delle
strutture sintattiche, la coniazione di composti e derivati,
l'accoglienza e il calco di dialettalismi e forestierismi.
Letteratura
Primo biennio
Nel corso del primo biennio lo studente incontra opere e autori
significativi della classicita', da leggere in traduzione, al fine di
individuare i caratteri principali della tradizione letteraria e
culturale, con particolare attenzione a opere fondative per la
civilta' occidentale e radicatesi - magari in modo inconsapevole -
nell'immaginario collettivo, cosi' come e' andato assestandosi nel
corso dei secoli (i poemi omerici, la tragedia attica del V secolo,
l'Eneide, qualche altro testo di primari autori greci e latini,
specie nei Licei privi di discipline classiche, la Bibbia); accanto
ad altre letture da autori di epoca moderna anche stranieri, leggera'
i Promessi Sposi di Manzoni, quale opera che somma la qualita'
artistica, il contributo decisivo alla formazione dell'italiano
moderno, l'esemplarita' realizzativa della forma-romanzo, l'ampiezza
e la varieta' di temi e di prospettive sul mondo. Nella sezione ad
indirizzo sportivo lo studente si soffermera' anche su testi, antichi
e moderni, riguardanti i temi dell'agonismo e dell'etica sportiva.
Alla fine del primo biennio si accostera', attraverso alcune
letture di testi, alle prime espressioni della letteratura italiana:
la poesia religiosa, i Siciliani, la poesia toscana prestilnovistica.
Attraverso l'esercizio sui testi inizia ad acquisire le principali
tecniche di analisi (generi letterari, metrica, retorica, ecc.).
Secondo Biennio
Il disegno storico della letteratura italiana si estendera' dallo
Stilnovo al Romanticismo. Il tracciato diacronico, essenziale alla
comprensione della storicita' di ogni fenomeno letterario, richiede
di selezionare, lungo l'asse del tempo, i momenti piu' rilevanti
della civilta' letteraria, gli scrittori e le opere che piu' hanno
contribuito sia a definire la cultura del periodo cui appartengono,
sia ad arricchire, in modo significativo e durevole, il sistema
letterario italiano ed europeo, tanto nel merito della
rappresentazione simbolica della realta', quanto attraverso la
codificazione e l'innovazione delle forme e degli istituti dei
diversi generi. Su questi occorrera', dunque, puntare, sottraendosi
alla tentazione di un generico enciclopedismo.
Il senso e l'ampiezza del contesto culturale, dentro cui la
letteratura si situa con i mezzi espressivi che le sono propri, non
possono essere ridotti a semplice sfondo narrativo sul quale si
stampano autori e testi. Un panorama composito, che sappia dar conto
delle strutture sociali e del loro rapporto con i gruppi
intellettuali (la borghesia comunale, il clero, le corti, la citta',
le forme della committenza), dell'affermarsi di visioni del mondo
(l'umanesimo, il rinascimento, il barocco, l'Illuminismo) e di nuovi
paradigmi etici e conoscitivi (la nuova scienza, la
secolarizzazione), non puo' non giovarsi dell'apporto di diversi
domini disciplinari.
E' dentro questo quadro, di descrizione e di analisi dei processi
culturali - cui concorrera' lo studio della storia, della filosofia e
delle discipline scientifiche - che troveranno necessaria
collocazione, oltre a Dante (la cui Commedia sara' letta nel corso
degli ultimi tre anni, nella misura di almeno 25 canti complessivi),
la vicenda plurisecolare della lirica (da Petrarca a Foscolo), la
grande stagione della poesia narrativa cavalleresca (Ariosto, Tasso),
le varie manifestazioni della prosa, dalla novella al romanzo (da
Boccaccio a Manzoni), dal trattato politico a quello scientifico
(Machiavelli, Galileo), l'affermarsi della tradizione teatrale
(Goldoni, Alfieri).
Quinto Anno
In ragione delle risonanze novecentesche della sua opera e,
insieme, della complessita' della sua posizione nella letteratura
europea del XIX secolo, Leopardi sara' studiato all'inizio
dell'ultimo anno. Sempre facendo ricorso ad una reale programmazione
multidisciplinare, il disegno storico, che andra' dall'Unita'
d'Italia ad oggi, prevede che lo studente sia in grado di comprendere
la relazione del sistema letterario (generi, temi, stili, rapporto
con il pubblico, nuovi mezzi espressivi) da un lato con il corso
degli eventi che hanno modificato via via l'assetto sociale e
politico italiano e dall'altro lato con i fenomeni che contrassegnano
piu' generalmente la modernita' e la postmodernita', osservate in un
panorama sufficientemente ampio, europeo ed extraeuropeo.
Al centro del percorso saranno gli autori e i testi che piu'
hanno marcato l'innovazione profonda delle forme e dei generi,
prodottasi nel passaggio cruciale fra Ottocento e Novecento, segnando
le strade lungo le quali la poesia e la prosa ridefiniranno i propri
statuti nel corso del XX secolo. Da questo profilo, le vicende della
lirica, meno che mai riducibili ai confini nazionali, non potranno
che muovere da Baudelaire e dalla ricezione italiana della stagione
simbolista europea che da quello s'inaugura. L'incidenza lungo tutto
il Novecento delle voci di Pascoli e d'Annunzio ne rende
imprescindibile lo studio; cosi' come, sul versante della narrativa,
la rappresentazione del «vero» in Verga e la scomposizione delle
forme del romanzo in Pirandello e Svevo costituiscono altrettanti
momenti non eludibili del costituirsi della «tradizione del
Novecento».
Dentro il secolo XX e fino alle soglie dell'attuale, il percorso
della poesia, che esordira' con le esperienze decisive di Ungaretti,
Saba e Montale, contemplera' un'adeguata conoscenza di testi scelti
tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio
Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, ...). Il percorso
della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprendera'
letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P.
Levi e potra' essere integrato da altri autori (per esempio Pavese,
Pasolini, Morante, Meneghello...).
Raccomandabile infine la lettura di pagine della migliore prosa
saggistica, giornalistica e memorialistica.
LINGUA E CULTURA STRANIERA
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Lo studio della lingua e della cultura straniera deve procedere
lungo due assi fondamentali tra loro interrelati: lo sviluppo di
competenze linguistico-comunicative e lo sviluppo di conoscenze
relative all'universo culturale legato alla lingua di riferimento.
Come traguardo dell'intero percorso liceale si pone il raggiungimento
di un livello di padronanza riconducibile almeno al livello B2 del
Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.
A tal fine, durante il percorso liceale lo studente acquisisce
capacita' di comprensione di testi orali e scritti inerenti a
tematiche di interesse sia personale sia scolastico (ambito
letterario, artistico, musicale, scientifico, sociale, economico,
sportivo); di produzione di testi orali e scritti per riferire fatti,
descrivere situazioni, argomentare e sostenere opinioni; di
interazione nella lingua straniera in maniera adeguata sia agli
interlocutori sia al contesto; di analisi e interpretazione di
aspetti relativi alla cultura dei Paesi di cui si parla la lingua,
con attenzione a tematiche comuni a piu' discipline. Nella sezione ad
indirizzo sportivo lo studente consolida la conoscenza del
vocabolario sportivo e della terminologia tecnica legata al
linguaggio sportivo.
Il valore aggiunto e' costituito dall'uso consapevole di
strategie comunicative efficaci e dalla riflessione sul sistema e
sugli usi linguistici, nonche' sui fenomeni culturali. Si
realizzeranno inoltre con l'opportuna gradualita' anche esperienze
d'uso della lingua straniera per la comprensione e rielaborazione
orale e scritta di contenuti di discipline non linguistiche. Tali
esperienze potrebbero rivelarsi molto utili in relazione ai contenuti
delle discipline motorie e sportive.
Il percorso formativo prevede l'utilizzo costante della lingua
straniera. Cio' consentira' agli studenti di fare esperienze
condivise sia di comunicazione linguistica sia di comprensione della
cultura straniera in un'ottica interculturale. Fondamentale e'
percio' lo sviluppo della consapevolezza di analogie e differenze
culturali, indispensabile nel contatto con culture altre, anche
all'interno del nostro Paese.
Scambi virtuali e in presenza, visite e soggiorni di studio anche
individuali, stage formativi in Italia o all'estero (in realta'
culturali, sociali, produttive, professionali) potranno essere
integrati nel percorso liceale.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Lingua
Primo Biennio
Nell'ambito della competenza linguistico-comunicativa, lo
studente comprende in modo globale e selettivo testi orali e scritti
su argomenti noti inerenti alla sfera personale e sociale; produce
testi orali e scritti, lineari e coesi per riferire fatti e
descrivere situazioni inerenti ad ambienti vicini e a esperienze
personali; partecipa a conversazioni e interagisce nella discussione,
anche con parlanti nativi, in maniera adeguata al contesto; riflette
sul sistema (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, ecc.) e sugli
usi linguistici (funzioni, varieta' di registri e testi, ecc.), anche
in un'ottica comparativa, al fine di acquisire una consapevolezza
delle analogie e differenze con la lingua italiana; riflette sulle
strategie di apprendimento della lingua straniera al fine di
sviluppare autonomia nello studio; acquisisce progressiva conoscenza
del linguaggio sportivo.
Secondo Biennio
Nell'ambito della competenza linguistico-comunicativa, lo
studente comprende in modo globale, selettivo e dettagliato testi
orali/scritti attinenti ad aree di interesse di ciascun liceo;
produce testi orali e scritti strutturati e coesi per riferire fatti,
descrivere fenomeni e situazioni, sostenere opinioni con le opportune
argomentazioni; partecipa a conversazioni e interagisce nella
discussione, anche con parlanti nativi, in maniera adeguata sia agli
interlocutori sia al contesto; riflette sul sistema (fonologia,
morfologia, sintassi, lessico, ecc.) e sugli usi linguistici
(funzioni, varieta' di registri e testi, aspetti pragmatici, ecc.),
anche in un'ottica comparativa, al fine di acquisire una
consapevolezza delle analogie e differenze tra la lingua straniera e
la lingua italiana; riflette su conoscenze, abilita' e strategie
acquisite nella lingua straniera in funzione della trasferibilita' ad
altre lingue; consolida la conoscenza del linguaggio sportivo.
Quinto Anno
Lo studente acquisisce competenze linguistico-comunicative
corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di
Riferimento per le lingue.
Produce testi orali e scritti (per riferire, descrivere,
argomentare) e riflette sulle caratteristiche formali dei testi
prodotti al fine di pervenire ad un accettabile livello di padronanza
linguistica.
In particolare, il quinto anno del percorso liceale serve a
consolidare il metodo di studio della lingua straniera per
l'apprendimento di contenuti non linguistici, coerentemente con
l'asse culturale caratterizzante ciascun liceo e in funzione dello
sviluppo di interessi personali o professionali. In particolare,
nella sezione ad indirizzo sportivo, lo studente si avvale
dell'apporto della metodologia CLIL con speciale riferimento ai
contenuti delle discipline motorie e sportive.
Cultura
Primo Biennio
Nell'ambito dello sviluppo di conoscenze sull'universo culturale
relativo alla lingua straniera, lo studente comprende aspetti
relativi alla cultura dei Paesi in cui si parla la lingua, con
particolare riferimento all'ambito sociale; analizza semplici testi
orali, scritti, iconico-grafici, quali documenti di attualita', testi
letterari di facile comprensione, film, video, ecc. per coglierne le
principali specificita' formali e culturali; riconosce similarita' e
diversita' tra fenomeni culturali di Paesi in cui si parlano lingue
diverse (es. cultura lingua straniera vs cultura lingua italiana).
Nella sezione ad indirizzo sportivo, lo studente approfondisce i
contenuti specifici della cultura e della pratica sportiva dei Paesi
in cui si parla la lingua.
Secondo Biennio
Nell'ambito dello sviluppo di conoscenze relative all'universo
culturale della lingua straniera, lo studente comprende aspetti
relativi alla cultura dei Paesi in cui si parla la lingua con
particolare riferimento agli ambiti di piu' immediato interesse di
ciascun liceo (letterario, artistico, musicale, scientifico, sociale,
economico, sportivo); comprende e contestualizza testi letterari di
epoche diverse, con priorita' per quei generi o per quelle tematiche
che risultano motivanti per lo studente; analizza e confronta testi
letterari, ma anche produzioni artistiche provenienti da
lingue/culture diverse (italiane e straniere); utilizza la lingua
straniera nello studio di argomenti provenienti da discipline non
linguistiche; utilizza le nuove tecnologie dell'informazione e della
comunicazione per approfondire argomenti di studio.
Quinto Anno
Lo studente approfondisce aspetti della cultura relativi alla
lingua di studio e alla caratterizzazione liceale (letteraria,
artistica, musicale, scientifica, sociale, economica, sportiva), con
particolare riferimento alle problematiche e ai linguaggi propri
dell'epoca moderna e contemporanea.
Analizza e confronta testi letterari provenienti da lingue e
culture diverse (italiane e straniere); comprende e interpreta
prodotti culturali di diverse tipologie e generi, su temi di
attualita', cinema, musica, arte; utilizza le nuove tecnologie per
fare ricerche, approfondire argomenti di natura non linguistica,
esprimersi creativamente e comunicare con interlocutori stranieri.
Nella sezione ad indirizzo sportivo, lo studente si sofferma in
particolare su testi e prodotti culturali afferenti al mondo e ai
valori dello sport.
STORIA E GEOGRAFIA
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Storia
Al termine del percorso liceale lo studente conosce i principali
eventi e le trasformazioni di lungo periodo della storia dell'Europa
e dell'Italia, dall'antichita' ai giorni nostri, nel quadro della
storia globale del mondo; usa in maniera appropriata il lessico e le
categorie interpretative proprie della disciplina; sa leggere e
valutare le diverse fonti; guarda alla storia come a una dimensione
significativa per comprendere, attraverso la discussione critica e il
confronto fra una varieta' di prospettive e interpretazioni, le
radici del presente.
Il punto di partenza sara' la sottolineatura della dimensione
temporale di ogni evento e la capacita' di collocarlo nella giusta
successione cronologica, in quanto insegnare storia e' proporre lo
svolgimento di eventi correlati fra loro secondo il tempo. D'altro
canto non va trascurata la seconda dimensione della storia, cioe' lo
spazio. La storia comporta infatti una dimensione geografica; e la
geografia umana, a sua volta, necessita di coordinate temporali. Le
due dimensioni spazio-temporali devono far parte integrante
dell'apprendimento della disciplina.
Avvalendosi del lessico di base della disciplina, lo studente
rielabora ed espone i temi trattati in modo articolato e attento alle
loro relazioni, coglie gli elementi di affinita-continuita' e
diversita-discontinuita' fra civilta' diverse, si orienta sui
concetti generali relativi alle istituzioni statali, ai sistemi
politici e giuridici, ai tipi di societa', alla produzione artistica
e culturale. A tal proposito uno spazio adeguato dovra' essere
riservato al tema della cittadinanza e della Costituzione
repubblicana, in modo che, al termine del quinquennio liceale, lo
studente conosca bene i fondamenti del nostro ordinamento
costituzionale, quali esplicitazioni valoriali delle esperienze
storicamente rilevanti del nostro popolo, anche in rapporto e
confronto con altri documenti fondamentali (solo per citare qualche
esempio, dalla Magna Charta Libertatum alla Dichiarazione
d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, dalla Dichiarazione dei
diritti dell'uomo e del cittadino alla Dichiarazione universale dei
diritti umani), maturando altresi', anche in relazione con le
attivita' svolte dalle istituzioni scolastiche, le necessarie
competenze per una vita civile attiva e responsabile.
E' utile ed auspicabile rivolgere l'attenzione alle civilta'
diverse da quella occidentale per tutto l'arco del percorso,
dedicando opportuno spazio, per fare qualche esempio, alla civilta'
indiana al tempo delle conquiste di Alessandro Magno; alla civilta'
cinese al tempo dell'impero romano; alle culture americane
precolombiane; ai paesi extraeuropei conquistati dal colonialismo
europeo tra Sette e Ottocento, per arrivare alla conoscenza del
quadro complessivo delle relazioni tra le diverse civilta' nel
Novecento. Una particolare attenzione sara' dedicata
all'approfondimento di particolari nuclei tematici propri dei diversi
percorsi liceali. Nella sezione ad indirizzo sportivo lo studente si
soffermera' sulla storia dello sport e dei giochi sportivi, anche
nella prospettiva di un confronto critico con quanto accade nella
nostra epoca.
Pur senza nulla togliere al quadro complessivo di riferimento,
uno spazio adeguato potra' essere riservato ad attivita' che portino
a valutare diversi tipi di fonti, a leggere documenti storici o
confrontare diverse tesi interpretative: cio' al fine di comprendere
i modi attraverso cui gli studiosi costruiscono il racconto della
storia, la varieta' delle fonti adoperate, il succedersi e il
contrapporsi di interpretazioni diverse. Lo studente maturera'
inoltre un metodo di studio conforme all'oggetto indagato, che lo
metta in grado di sintetizzare e schematizzare un testo espositivo di
natura storica, cogliendo i nodi salienti dell'interpretazione,
dell'esposizione e i significati specifici del lessico disciplinare.
Attenzione, altresi', dovra' essere dedicata alla verifica frequente
dell'esposizione orale, della quale in particolare sara' auspicabile
sorvegliare la precisione nel collocare gli eventi secondo le
corrette coordinate spazio-temporali, la coerenza del discorso e la
padronanza terminologica.
Geografia
Al termine del percorso biennale lo studente conoscera' gli
strumenti fondamentali della disciplina ed avra' acquisito
familiarita' con i suoi principali metodi, anche traendo partito da
opportune esercitazioni pratiche, che potranno beneficiare, in tale
prospettiva, delle nuove tecniche di lettura e rappresentazione del
territorio. Lo studente sapra' orientarsi criticamente dinanzi alle
principali forme di rappresentazione cartografica, nei suoi diversi
aspetti geografico-fisici e geopolitici, e avra' di conseguenza
acquisito un'adeguata consapevolezza delle complesse relazioni che
intercorrono tra le condizioni ambientali, le caratteristiche
socioeconomiche e culturali e gli assetti demografici di un
territorio. Sapra' in particolare descrivere e inquadrare nello
spazio i problemi del mondo attuale, mettendo in relazione le ragioni
storiche di «lunga durata», i processi di trasformazione, le
condizioni morfologiche e climatiche, la distribuzione delle risorse,
gli aspetti economici e demografici delle diverse realta' in chiave
multiscalare. Nella sezione ad indirizzo sportivo dovra' avere
acquisito consapevolezza delle sinergie tra strutture sportive e
territorio.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Storia
Primo Biennio
Il primo biennio sara' dedicato allo studio delle civilta'
antiche e di quella altomedievale. Nella costruzione dei percorsi
didattici non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici:
le principali civilta' dell'Antico vicino Oriente; la civilta'
giudaica; la civilta' greca; la civilta' romana; l'avvento del
Cristianesimo; l'Europa romano-barbarica; societa' ed economia
nell'Europa altomedioevale; la Chiesa nell'Europa altomedievale; la
nascita e la diffusione dell'Islam; Impero e regni nell'altomedioevo;
il particolarismo signorile e feudale. Nella sezione ad indirizzo
sportivo sara' considerata anche la storia dello sport, con
particolare riferimento alle Olimpiadi nel mondo antico.
Lo studio dei vari argomenti sara' accompagnato da una
riflessione sulla natura delle fonti utilizzate nello studio della
storia antica e medievale e sul contributo di discipline come
l'archeologia, l'epigrafia e la paleografia.
Secondo Biennio
Il terzo e il quarto anno saranno dedicati allo studio del
processo di formazione dell'Europa e del suo aprirsi ad una
dimensione globale tra medioevo ed eta' moderna, nell'arco
cronologico che va dall'XI secolo fino alle soglie del Novecento.
Nella costruzione dei percorsi didattici non potranno essere
tralasciati i seguenti nuclei tematici: i diversi aspetti della
rinascita dell'XI secolo; i poteri universali (Papato e Impero),
comuni e monarchie; la Chiesa e i movimenti religiosi; societa' ed
economia nell'Europa basso medievale; la crisi dei poteri universali
e l'avvento delle monarchie territoriali e delle Signorie; le
scoperte geografiche e le loro conseguenze; la definitiva crisi
dell'unita' religiosa dell'Europa; la costruzione degli Stati moderni
e l'assolutismo; lo sviluppo dell'economia fino alla rivoluzione
industriale; le rivoluzioni politiche del Sei-Settecento (inglese,
americana, francese); l'eta' napoleonica e la Restaurazione; il
problema della nazionalita' nell'Ottocento, il Risorgimento italiano
e l'Italia unita; l'Occidente degli Stati-Nazione; la questione
sociale e il movimento operaio; la seconda rivoluzione industriale;
l'imperialismo e il nazionalismo; lo sviluppo dello Stato italiano
fino alla fine dell'Ottocento.
E' opportuno che alcuni temi cruciali (ad esempio: societa' e
cultura del Medioevo, il Rinascimento, La nascita della cultura
scientifica nel Seicento, l'Illuminismo, il Romanticismo) siano
trattati in modo interdisciplinare, in relazione agli altri
insegnamenti.
Nella sezione ad indirizzo sportivo sara' considerata anche la
storia dell'educazione fisica e degli sport nel periodo considerato.
Quinto Anno
L'ultimo anno e' dedicato allo studio dell'epoca contemporanea,
dall'analisi delle premesse della I guerra mondiale fino ai giorni
nostri. Da un punto di vista metodologico, ferma restando
l'opportunita' che lo studente conosca e sappia discutere
criticamente anche i principali eventi contemporanei, e' tuttavia
necessario che cio' avvenga nella chiara consapevolezza della
differenza che sussiste tra storia e cronaca, tra eventi sui quali
esiste una storiografia consolidata e altri sui quali invece il
dibattito storiografico e' ancora aperto.
Nella costruzione dei percorsi didattici non potranno essere
tralasciati i seguenti nuclei tematici: l'inizio della societa' di
massa in Occidente; l'eta' giolittiana; la prima guerra mondiale; la
rivoluzione russa e l'URSS da Lenin a Stalin; la crisi del
dopoguerra; il fascismo; la crisi del '29 e le sue conseguenze negli
Stati Uniti e nel mondo; il nazismo; la shoah e gli altri genocidi
del XX secolo; la seconda guerra mondiale; l'Italia dal Fascismo alla
Resistenza e le tappe di costruzione della democrazia repubblicana.
Il quadro storico del secondo Novecento dovra' costruirsi attorno
a tre linee fondamentali: 1) dalla «guerra fredda» alle svolte di
fine Novecento: l'ONU, la questione tedesca, i due blocchi, l'eta' di
Kruscev e Kennedy, il crollo del sistema sovietico, il processo di
formazione dell'Unione Europea, i processi di globalizzazione, la
rivoluzione informatica e le nuove conflittualita' del mondo globale;
2) decolonizzazione e lotta per lo sviluppo in Asia, Africa e America
latina: la nascita dello stato d'Israele e la questione palestinese,
il movimento dei non-allineati, la rinascita della Cina e dell'India
come potenze mondiali; 3) la storia d'Italia nel secondo dopoguerra:
la ricostruzione, il boom economico, le riforme degli anni Sessanta e
Settanta, il terrorismo, Tangentopoli e la crisi del sistema politico
all'inizio degli anni 90.
Alcuni temi del mondo contemporaneo andranno esaminati tenendo
conto della loro natura «geografica» (ad esempio, la distribuzione
delle risorse naturali ed energetiche, le dinamiche migratorie, le
caratteristiche demografiche delle diverse aree del pianeta, le
relazioni tra clima ed economia). Particolare cura sara' dedicata a
trattare in maniera interdisciplinare, in relazione agli altri
insegnamenti, temi cruciali per la cultura europea (a titolo di
esempio: l'esperienza della guerra, societa' e cultura nell'epoca del
totalitarismo, il rapporto fra intellettuali e potere politico).
Nella sezione ad indirizzo sportivo sara' considerata anche la
storia dell'educazione fisica e degli sport nel periodo considerato,
con particolare riferimento ai Giochi Olimpici.
Geografia
Primo Biennio
Nel corso del biennio lo studente si concentrera' sullo studio
del pianeta contemporaneo, sotto un profilo tematico, per argomenti e
problemi, e sotto un profilo regionale, volto ad approfondire aspetti
dell'Italia, dell'Europa, dei continenti e degli Stati.
Nella costruzione dei percorsi didattici andranno considerati
come temi principali: il paesaggio, l'urbanizzazione, la
globalizzazione e le sue conseguenze, le diversita' culturali
(lingue, religioni), le migrazioni, la popolazione e la questione
demografica, la relazione tra economia, ambiente e societa', gli
squilibri fra regioni del mondo, lo sviluppo sostenibile (energia,
risorse idriche, cambiamento climatico, alimentazione e
biodiversita'), la geopolitica, l'Unione europea, l'Italia, l'Europa
e i suoi Stati principali, i continenti e i loro Stati piu'
rilevanti.
Oltre alle conoscenze di base della disciplina acquisite nel
ciclo precedente relativamente all'Italia, all'Europa e agli altri
continenti andranno proposti temi-problemi da affrontare attraverso
alcuni esempi concreti che possano consolidare la conoscenza di
concetti fondamentali e attuali, da sviluppare poi nell'arco
dell'intero quinquennio.
A livello esemplificativo lo studente descrivera' e collochera'
su base cartografica, anche attraverso l'esercizio di lettura delle
carte mute, i principali Stati del mondo (con un'attenzione
particolare all'area mediterranea ed europea). Tale descrizione
sintetica mirera' a fornire un quadro degli aspetti ambientali,
demografici, politico-economici e culturali favorendo comparazioni e
cambiamenti di scala. Importante a tale riguardo sara' anche la
capacita' di dar conto dell'importanza di alcuni fattori fondamentali
per gli insediamenti dei popoli e la costituzione degli Stati, in
prospettiva geostorica (esistenza o meno di confini naturali, vie
d'acqua navigabili e vie di comunicazione, porti e centri di
transito, dislocazione delle materie prime, flussi migratori, aree
linguistiche, diffusione delle religioni).
Nello specifico degli aspetti demografici lo studente dovra'
acquisire le competenze necessarie ad analizzare i ritmi di crescita
delle popolazioni, i flussi delle grandi migrazioni del passato e del
presente, la distribuzione e la densita' della popolazione, in
relazione a fattori ambientali (clima, risorse idriche, altitudine,
ecc.) e fattori sociali (poverta', livelli di istruzione, reddito,
ecc.).
Per questo tipo di analisi prendera' familiarita' con la lettura
e la produzione degli strumenti statistico-quantitativi (compresi
grafici e istogrammi, che consentono letture di sintesi e di
dettaglio in grado di far emergere le specificita' locali), e con le
diverse rappresentazioni della terra e le loro finalita', dalle
origini della cartografia (argomento che si presta piu' che mai a un
rapporto con la storia) fino al GIS.
Nella sezione ad indirizzo sportivo, lo studente si soffermera'
anche sugli aspetti relativi all'interazione tra sport e territorio
(eventi, manifestazioni, aspetti organizzativi, gestionali, ecc.).
FILOSOFIA
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al termine del percorso liceale lo studente e' consapevole del
significato della riflessione filosofica come modalita' specifica e
fondamentale della ragione umana che, in epoche diverse e in diverse
tradizioni culturali, ripropone costantemente la domanda sulla
conoscenza, sull'esistenza dell'uomo e sul senso dell'essere e
dell'esistere; avra' inoltre acquisito una conoscenza il piu'
possibile organica dei punti nodali dello sviluppo storico del
pensiero occidentale, cogliendo di ogni autore o tema trattato sia il
legame col contesto storico-culturale, sia la portata potenzialmente
universalistica che ogni filosofia possiede.
Grazie alla conoscenza degli autori e dei problemi filosofici
fondamentali lo studente ha sviluppato la riflessione personale, il
giudizio critico, l'attitudine all'approfondimento e alla discussione
razionale, la capacita' di argomentare una tesi, anche in forma
scritta, riconoscendo la diversita' dei metodi con cui la ragione
giunge a conoscere il reale.
Lo studio dei diversi autori e la lettura diretta dei loro testi
lo avranno messo in grado di orientarsi sui seguenti problemi
fondamentali: l'ontologia, l'etica e la questione della felicita', il
rapporto della filosofia con le tradizioni religiose, il problema
della conoscenza, i problemi logici, il rapporto tra la filosofia e
le altre forme del sapere, in particolare la scienza , il senso della
bellezza, la liberta' e il potere nel pensiero politico, nodo
quest'ultimo che si collega allo sviluppo delle competenze relative a
Cittadinanza e Costituzione.
Lo studente e' in grado di utilizzare il lessico e le categorie
specifiche della disciplina, di contestualizzare le questioni
filosofiche e i diversi campi conoscitivi, di comprendere le radici
concettuali e filosofiche delle principali correnti e dei principali
problemi della cultura contemporanea, di individuare i nessi tra la
filosofia e le altre discipline.
Il percorso qui delineato potra' essere declinato e ampliato dal
docente anche in base alle peculiari caratteristiche dei diversi
percorsi liceali, che possono richiedere la focalizzazione di
particolari temi o autori.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Secondo Biennio
Nel corso del biennio lo studente acquisira' familiarita' con la
specificita' del sapere filosofico, apprendendone il lessico
fondamentale, imparando a comprendere e ad esporre in modo organico
le idee e i sistemi di pensiero oggetto di studio. Gli autori
esaminati e i percorsi didattici svolti dovranno essere
rappresentativi delle tappe piu' significative della ricerca
filosofica dalle origini a Hegel in modo da costituire un percorso il
piu' possibile unitario, attorno alle tematiche sopra indicate. A
tale scopo ogni autore sara' inserito in un quadro sistematico e ne
saranno letti direttamente i testi, anche se solo in parte, in modo
da comprenderne volta a volta i problemi e valutarne criticamente le
soluzioni.
Nell'ambito della filosofia antica imprescindibile sara' la
trattazione di Socrate, Platone e Aristotele. Alla migliore
comprensione di questi autori giovera' la conoscenza della indagine
dei filosofi presocratici e della sofistica. L'esame degli sviluppi
del pensiero in eta' ellenistico-romana e del neoplatonismo
introdurra' il tema dell'incontro tra la filosofia greca e le
religioni bibliche.
Tra gli autori rappresentativi della tarda antichita' e del
medioevo, saranno proposti necessariamente Agostino d'Ippona,
inquadrato nel contesto della riflessione patristica, e Tommaso
d'Aquino, alla cui maggior comprensione sara' utile la conoscenza
dello sviluppo della filosofia Scolastica dalle sue origini fino alla
svolta impressa dalla «riscoperta» di Aristotele e alla sua crisi nel
XIV secolo.
Riguardo alla filosofia moderna, temi e autori imprescindibili
saranno: la rivoluzione scientifica e Galilei; il problema del metodo
e della conoscenza, con riferimento almeno a Cartesio, all'empirismo
di Hume e, in modo particolare, a Kant; il pensiero politico moderno,
con riferimento almeno a un autore tra Hobbes, Locke e Rousseau;
l'idealismo tedesco con particolare riferimento a Hegel. Per
sviluppare questi argomenti sara' opportuno inquadrare adeguatamente
gli orizzonti culturali aperti da movimenti come
l'Umanesimo-Rinascimento, l'Illuminismo e il Romanticismo, esaminando
il contributo di altri autori (come Bacone, Pascal, Vico, Diderot,
con particolare attenzione nei confronti di grandi esponenti della
tradizione metafisica, etica e logica moderna come Spinoza e Leibniz)
e allargare la riflessione ad altre tematiche (ad esempio gli
sviluppi della logica e della riflessione scientifica, i nuovi
statuti filosofici della psicologia, della biologia, della fisica e
della filosofia della storia).
Quinto Anno
L'ultimo anno e' dedicato principalmente alla filosofia
contemporanea, dalle filosofie posthegeliane fino ai giorni nostri.
Nell'ambito del pensiero ottocentesco sara' imprescindibile lo studio
di Schopenhauer, Kierkegaard, Marx, inquadrati nel contesto delle
reazioni all'hegelismo, e di Nietzsche. Il quadro culturale
dell'epoca dovra' essere completato con l'esame del Positivismo e
delle varie reazioni e discussioni che esso suscita, nonche' dei piu'
significativi sviluppi delle scienze e delle teorie della conoscenza.
Il percorso continuera' poi con almeno quattro autori o problemi
della filosofia del Novecento, indicativi di ambiti concettuali
diversi scelti tra i seguenti: a) Husserl e la fenomenologia; b)
Freud e la psicanalisi; c) Heidegger e l'esistenzialismo; d) il
neoidealismo italiano; e) Wittgenstein e la filosofia analitica; f)
vitalismo e pragmatismo; g) la filosofia d'ispirazione cristiana e la
nuova teologia; h) interpretazioni e sviluppi del marxismo, in
particolare di quello italiano; i) temi e problemi di filosofia
politica; l) gli sviluppi della riflessione epistemologica; m) la
filosofia del linguaggio; n) l'ermeneutica filosofica. Nella sezione
ad indirizzo sportivo, puo' rientrare tra gli ambiti concettuali la
filosofia della mente e il rapporto mente-corpo.
MATEMATICA
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al termine del percorso del liceo scientifico lo studente
conoscera' i concetti e i metodi elementari della matematica, sia
interni alla disciplina in se' considerata, sia rilevanti per la
descrizione e la previsione di fenomeni, in particolare del mondo
fisico. Egli sapra' inquadrare le varie teorie matematiche studiate
nel contesto storico entro cui si sono sviluppate e ne comprendera'
il significato concettuale.
Lo studente avra' acquisito una visione storico-critica dei
rapporti tra le tematiche principali del pensiero matematico e il
contesto filosofico, scientifico e tecnologico. In particolare, avra'
acquisito il senso e la portata dei tre principali momenti che
caratterizzano la formazione del pensiero matematico: la matematica
nella civilta' greca, il calcolo infinitesimale che nasce con la
rivoluzione scientifica del Seicento e che porta alla
matematizzazione del mondo fisico, la svolta che prende le mosse dal
razionalismo illuministico e che conduce alla formazione della
matematica moderna e a un nuovo processo di matematizzazione che
investe nuovi campi (tecnologia, scienze sociali, economiche,
biologiche) e che ha cambiato il volto della conoscenza scientifica.
Di qui i gruppi di concetti e metodi che saranno obiettivo dello
studio:
1) gli elementi della geometria euclidea del piano e dello spazio
entro cui prendono forma i procedimenti caratteristici del pensiero
matematico (definizioni, dimostrazioni, generalizzazioni,
assiomatizzazioni);
2) gli elementi del calcolo algebrico, gli elementi della
geometria analitica cartesiana, una buona conoscenza delle funzioni
elementari dell'analisi, le nozioni elementari del calcolo
differenziale e integrale;
3) gli strumenti matematici di base per lo studio dei fenomeni
fisici, con particolare riguardo al calcolo vettoriale e alle
equazioni differenziali, in particolare l'equazione di Newton e le
sue applicazioni elementari;
4) la conoscenza elementare di alcuni sviluppi della matematica
moderna, in particolare degli elementi del calcolo delle probabilita'
e dell'analisi statistica;
5) il concetto di modello matematico e un'idea chiara della
differenza tra la visione della matematizzazione caratteristica della
fisica classica (corrispondenza univoca tra matematica e natura) e
quello della modellistica (possibilita' di rappresentare la stessa
classe di fenomeni mediante differenti approcci);
6) costruzione e analisi di semplici modelli matematici di classi
di fenomeni, anche utilizzando strumenti informatici per la
descrizione e il calcolo;
7) una chiara visione delle caratteristiche dell'approccio
assiomatico nella sua forma moderna e delle sue specificita' rispetto
all'approccio assiomatico della geometria euclidea classica;
8) una conoscenza del principio di induzione matematica e la
capacita' di saperlo applicare, avendo inoltre un'idea chiara del
significato filosofico di questo principio («invarianza delle leggi
del pensiero»), della sua diversita' con l'induzione fisica
(«invarianza delle leggi dei fenomeni») e di come esso costituisca un
esempio elementare del carattere non strettamente deduttivo del
ragionamento matematico.
Questa articolazione di temi e di approcci costituira' la base
per istituire collegamenti e confronti concettuali e di metodo con
altre discipline come la fisica, le scienze naturali e sociali, la
filosofia e la storia.
Al termine del percorso didattico lo studente avra' approfondito
i procedimenti caratteristici del pensiero matematico (definizioni,
dimostrazioni, generalizzazioni, formalizzazioni), conoscera' le
metodologie di base per la costruzione di un modello matematico di un
insieme di fenomeni, sapra' applicare quanto appreso per la soluzione
di problemi, anche utilizzando strumenti informatici di
rappresentazione geometrica e di calcolo. Tali capacita' operative
saranno particolarmente accentuate nel percorso del liceo
scientifico, con particolare riguardo per quel che riguarda la
conoscenza del calcolo infinitesimale e dei metodi probabilistici di
base.
Gli strumenti informatici oggi disponibili offrono contesti
idonei per rappresentare e manipolare oggetti matematici.
L'insegnamento della matematica offre numerose occasioni per
acquisire familiarita' con tali strumenti e per comprenderne il
valore metodologico. Il percorso, quando cio' si rivelera' opportuno,
favorira' l'uso di questi strumenti, anche in vista del loro uso per
il trattamento dei dati nelle altre discipline scientifiche. L'uso
degli strumenti informatici e' una risorsa importante che sara'
introdotta in modo critico, senza creare l'illusione che essa sia un
mezzo automatico di risoluzione di problemi e senza compromettere la
necessaria acquisizione di capacita' di calcolo mentale.
L'ampio spettro dei contenuti che saranno affrontati dallo
studente richiedera' che l'insegnante sia consapevole della
necessita' di un buon impiego del tempo disponibile. Ferma restando
l'importanza dell'acquisizione delle tecniche, verranno evitate
dispersioni in tecnicismi ripetitivi o casistiche sterili che non
contribuiscono in modo significativo alla comprensione dei problemi.
L'approfondimento degli aspetti tecnici, sebbene maggiore nel liceo
scientifico che in altri licei, non perdera' mai di vista l'obiettivo
della comprensione in profondita' degli aspetti concettuali della
disciplina. L'indicazione principale e': pochi concetti e metodi
fondamentali, acquisiti in profondita'.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Primo Biennio
Aritmetica e algebra
Il primo biennio sara' dedicato al passaggio dal calcolo
aritmetico a quello algebrico. Lo studente sviluppera' le sue
capacita' nel calcolo (mentale, con carta e penna, mediante
strumenti) con i numeri interi, con i numeri razionali sia nella
scrittura come frazione che nella rappresentazione decimale. In
questo contesto saranno studiate le proprieta' delle operazioni. Lo
studio dell'algoritmo euclideo per la determinazione del MCD
permettera' di approfondire la conoscenza della struttura dei numeri
interi e di un esempio importante di procedimento algoritmico. Lo
studente acquisira' una conoscenza intuitiva dei numeri reali, con
particolare riferimento alla loro rappresentazione geometrica su una
retta. La dimostrazione dell'irrazionalita' di √2 e di altri numeri
sara' un'importante occasione di approfondimento concettuale. Lo
studio dei numeri irrazionali e delle espressioni in cui essi
compaiono fornira' un esempio significativo di applicazione del
calcolo algebrico e un'occasione per affrontare il tema
dell'approssimazione. L'acquisizione dei metodi di calcolo dei
radicali non sara' accompagnata da eccessivi tecnicismi manipolatori.
Lo studente apprendera' gli elementi di base del calcolo
letterale, le proprieta' dei polinomi e le operazioni tra di essi.
Sapra' fattorizzare semplici polinomi, sapra' eseguire semplici casi
di divisione con resto fra due polinomi, e ne approfondira'
l'analogia con la divisione fra numeri interi. Anche in questo
l'acquisizione della capacita' calcolistica non comportera'
tecnicismi eccessivi.
Lo studente acquisira' la capacita' di eseguire calcoli con le
espressioni letterali sia per rappresentare un problema (mediante
un'equazione, disequazioni o sistemi) e risolverlo, sia per
dimostrare risultati generali, in particolare in aritmetica.
Studiera' i concetti di vettore, di dipendenza e indipendenza
lineare, di prodotto scalare e vettoriale nel piano e nello spazio
nonche' gli elementi del calcolo matriciale. Approfondira' inoltre la
comprensione del ruolo fondamentale che i concetti dell'algebra
vettoriale e matriciale hanno nella fisica.
Geometria
Il primo biennio avra' come obiettivo la conoscenza dei
fondamenti della geometria euclidea del piano. Verra' chiarita
l'importanza e il significato dei concetti di postulato, assioma,
definizione, teorema, dimostrazione, con particolare riguardo al
fatto che, a partire dagli Elementi di Euclide, essi hanno permeato
lo sviluppo della matematica occidentale. In coerenza con il modo con
cui si e' presentato storicamente, l'approccio euclideo non sara'
ridotto a una formulazione puramente assiomatica.
Al teorema di Pitagora sara' dedicata una particolare attenzione
affinche' ne siano compresi sia gli aspetti geometrici che le
implicazioni nella teoria dei numeri (introduzione dei numeri
irrazionali) insistendo soprattutto sugli aspetti concettuali.
Lo studente acquisira' la conoscenza delle principali
trasformazioni geometriche (traslazioni, rotazioni, simmetrie,
similitudini con particolare riguardo al teorema di Talete) e sara'
in grado di riconoscere le principali proprieta' invarianti. Inoltre
studiera' le proprieta' fondamentali della circonferenza.
La realizzazione di costruzioni geometriche elementari sara'
effettuata sia mediante strumenti tradizionali (in particolare la
riga e compasso, sottolineando il significato storico di questa
metodologia nella geometria euclidea), sia mediante programmi
informatici di geometria.
Lo studente apprendera' a far uso del metodo delle coordinate
cartesiane, in una prima fase limitandosi alla rappresentazione di
punti, rette e fasci di rette nel piano e di proprieta' come il
parallelismo e la perpendicolarita'. Lo studio delle funzioni
quadratiche si accompagnera' alla rappresentazione geometrica delle
coniche nel piano cartesiano. L'intervento dell'algebra nella
rappresentazione degli oggetti geometrici non sara' disgiunto
dall'approfondimento della portata concettuale e tecnica di questa
branca della matematica.
Saranno inoltre studiate le funzioni circolari e le loro
proprieta' e relazioni elementari, i teoremi che permettono la
risoluzione dei triangoli e il loro uso nell'ambito di altre
discipline, in particolare nella fisica.
Relazioni e funzioni
Obiettivo di studio sara' il linguaggio degli insiemi e delle
funzioni (dominio, composizione, inversa, ecc.), anche per costruire
semplici rappresentazioni di fenomeni e come primo passo
all'introduzione del concetto di modello matematico. In particolare,
lo studente apprendera' a descrivere un problema con un'equazione,
una disequazione o un sistema di equazioni o disequazioni; a ottenere
informazioni e ricavare le soluzioni di un modello matematico di
fenomeni, anche in contesti di ricerca operativa o di teoria delle
decisioni.
Lo studio delle funzioni del tipo f(x) = ax + b, f(x) = ax² + bx
+ c e la rappresentazione delle rette e delle parabole nel piano
cartesiano consentiranno di acquisire i concetti di soluzione delle
equazioni di primo e secondo grado in una incognita, delle
disequazioni associate e dei sistemi di equazioni lineari in due
incognite, nonche' le tecniche per la loro risoluzione grafica e
algebrica.
Lo studente studiera' le funzioni f(x) = _x_, f(x) = a/x, le
funzioni lineari a tratti, le funzioni circolari sia in un contesto
strettamente matematico sia in funzione della rappresentazione e
soluzione di problemi applicativi. Apprendera' gli elementi della
teoria della proporzionalita' diretta e inversa. Il contemporaneo
studio della fisica offrira' esempi di funzioni che saranno oggetto
di una specifica trattazione matematica, e i risultati di questa
trattazione serviranno ad approfondire la comprensione dei fenomeni
fisici e delle relative teorie.
Lo studente sara' in grado di passare agevolmente da un registro
di rappresentazione a un altro (numerico, grafico, funzionale), anche
utilizzando strumenti informatici per la rappresentazione dei dati.
Dati e previsioni
Lo studente sara' in grado di rappresentare e analizzare in
diversi modi (anche utilizzando strumenti informatici) un insieme di
dati, scegliendo le rappresentazioni piu' idonee. Sapra' distinguere
tra caratteri qualitativi, quantitativi discreti e quantitativi
continui, operare con distribuzioni di frequenze e rappresentarle.
Saranno studiate le definizioni e le proprieta' dei valori medi e
delle misure di variabilita', nonche' l'uso strumenti di calcolo
(calcolatrice, foglio di calcolo) per analizzare raccolte di dati e
serie statistiche. Lo studio sara' svolto il piu' possibile in
collegamento con le altre discipline anche in ambiti entro cui i dati
siano raccolti direttamente dagli studenti.
Lo studente sara' in grado di ricavare semplici inferenze dai
diagrammi statistici.
Egli apprendera' la nozione di probabilita', con esempi tratti da
contesti classici e con l'introduzione di nozioni di statistica.
Sara' approfondito in modo rigoroso il concetto di modello
matematico, distinguendone la specificita' concettuale e metodica
rispetto all'approccio della fisica classica.
Elementi di informatica
Lo studente diverra' familiare con gli strumenti informatici, al
fine precipuo di rappresentare e manipolare oggetti matematici e
studiera' le modalita' di rappresentazione dei dati elementari
testuali e multimediali.
Un tema fondamentale di studio sara' il concetto di algoritmo e
l'elaborazione di strategie di risoluzioni algoritmiche nel caso di
problemi semplici e di facile modellizzazione; e, inoltre, il
concetto di funzione calcolabile e di calcolabilita' e alcuni
semplici esempi relativi.
Secondo Biennio
Aritmetica e algebra
Lo studio della circonferenza e del cerchio, del numero π, e di
contesti in cui compaiono crescite esponenziali con il numero e,
permetteranno di approfondire la conoscenza dei numeri reali, con
riguardo alla tematica dei numeri trascendenti. In questa occasione
lo studente studiera' la formalizzazione dei numeri reali anche come
introduzione alla problematica dell'infinito matematico (e alle sue
connessioni con il pensiero filosofico). Sara' anche affrontato il
tema del calcolo approssimato, sia dal punto di vista teorico sia
mediante l'uso di strumenti di calcolo.
Saranno studiate la definizione e le proprieta' di calcolo dei
numeri complessi, nella forma algebrica, geometrica e trigonometrica.
Geometria
Le sezioni coniche saranno studiate sia da un punto di vista
geometrico sintetico che analitico. Inoltre, lo studente
approfondira' la comprensione della specificita' dei due approcci
(sintetico e analitico) allo studio della geometria.
Studiera' le proprieta' della circonferenza e del cerchio e il
problema della determinazione dell'area del cerchio, nonche' la
nozione di luogo geometrico, con alcuni esempi significativi.
Lo studio della geometria proseguira' con l'estensione allo
spazio di alcuni dei temi della geometria piana, anche al fine di
sviluppare l'intuizione geometrica. In particolare, saranno studiate
le posizioni reciproche di rette e piani nello spazio, il
parallelismo e la perpendicolarita', nonche' le proprieta' dei
principali solidi geometrici (in particolare dei poliedri e dei
solidi di rotazione).
Relazioni e funzioni
Un tema di studio sara' il problema del numero delle soluzioni
delle equazioni polinomiali.
Lo studente acquisira' la conoscenza di semplici esempi di
successioni numeriche, anche definite per ricorrenza, e sapra'
trattare situazioni in cui si presentano progressioni aritmetiche e
geometriche.
Approfondira' lo studio delle funzioni elementari dell'analisi e,
in particolare, delle funzioni esponenziale e logaritmo. Sara' in
grado di costruire semplici modelli di crescita o decrescita
esponenziale, nonche' di andamenti periodici, anche in rapporto con
lo studio delle altre discipline; tutto cio' sia in un contesto
discreto sia continuo.
Infine, lo studente apprendera' ad analizzare sia graficamente
che analiticamente le principali funzioni e sapra' operare su
funzioni composte e inverse. Un tema importante di studio sara' il
concetto di velocita' di variazione di un processo rappresentato
mediante una funzione.
Dati e previsioni
Lo studente, in ambiti via via piu' complessi, il cui studio
sara' sviluppato il piu' possibile in collegamento con le altre
discipline e in cui i dati potranno essere raccolti direttamente
dagli studenti, apprendera' a far uso delle distribuzioni doppie
condizionate e marginali, dei concetti di deviazione standard,
dipendenza, correlazione e regressione, e di campione.
Studiera' la probabilita' condizionata e composta, la formula di
Bayes e le sue applicazioni, nonche' gli elementi di base del calcolo
combinatorio.
In relazione con le nuove conoscenze acquisite approfondira' il
concetto di modello matematico.
Quinto Anno
Nell'anno finale lo studente approfondira' la comprensione del
metodo assiomatico e la sua utilita' concettuale e metodologica anche
dal punto di vista della modellizzazione matematica. Gli esempi
verranno tratti dal contesto dell'aritmetica, della geometria
euclidea o della probabilita' ma e' lasciata alla scelta
dell'insegnante la decisione di quale settore disciplinare
privilegiare allo scopo.
Geometria
L'introduzione delle coordinate cartesiane nello spazio
permettera' allo studente di studiare dal punto di vista analitico
rette, piani e sfere.
Relazioni e funzioni
Lo studente proseguira' lo studio delle funzioni fondamentali
dell'analisi anche attraverso esempi tratti dalla fisica o da altre
discipline. Acquisira' il concetto di limite di una successione e di
una funzione e apprendera' a calcolare i limiti in casi semplici.
Lo studente acquisira' i principali concetti del calcolo
infinitesimale - in particolare la continuita', la derivabilita' e
l'integrabilita' - anche in relazione con le problematiche in cui
sono nati (velocita' istantanea in meccanica, tangente di una curva,
calcolo di aree e volumi). Non sara' richiesto un particolare
addestramento alle tecniche del calcolo, che si limitera' alla
capacita' di derivare le funzioni gia' note, semplici prodotti,
quozienti e composizioni di funzioni, le funzioni razionali e alla
capacita' di integrare funzioni polinomiali intere e altre funzioni
elementari, nonche' a determinare aree e volumi in casi semplici.
Altro importante tema di studio sara' il concetto di equazione
differenziale, cosa si intenda con le sue soluzioni e le loro
principali proprieta', nonche' alcuni esempi importanti e
significativi di equazioni differenziali, con particolare riguardo
per l'equazione della dinamica di Newton. Si trattera' soprattutto di
comprendere il ruolo del calcolo infinitesimale in quanto strumento
concettuale fondamentale nella descrizione e nella modellizzazione di
fenomeni fisici o di altra natura. Inoltre, lo studente acquisira'
familiarita' con l'idea generale di ottimizzazione e con le sue
applicazioni in numerosi ambiti.
Dati e previsioni
Lo studente apprendera' le caratteristiche di alcune
distribuzioni discrete e continue di probabilita' (come la
distribuzione binomiale, la distribuzione normale, la distribuzione
di Poisson).
In relazione con le nuove conoscenze acquisite, anche nell'ambito
delle relazioni della matematica con altre discipline, lo studente
approfondira' il concetto di modello matematico e sviluppera' la
capacita' di costruirne e analizzarne esempi.
FISICA
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al termine del percorso liceale lo studente avra' appreso i
concetti fondamentali della fisica, le leggi e le teorie che li
esplicitano, acquisendo consapevolezza del valore conoscitivo della
disciplina e del nesso tra lo sviluppo della conoscenza fisica ed il
contesto storico e filosofico in cui essa si e' sviluppata.
In particolare, lo studente avra' acquisito le seguenti
competenze: osservare e identificare fenomeni; formulare ipotesi
esplicative utilizzando modelli, analogie e leggi; formalizzare un
problema di fisica e applicare gli strumenti matematici e
disciplinari rilevanti per la sua risoluzione; fare esperienza e
rendere ragione del significato dei vari aspetti del metodo
sperimentale, dove l'esperimento e' inteso come interrogazione
ragionata dei fenomeni naturali, scelta delle variabili
significative, raccolta e analisi critica dei dati e
dell'affidabilita' di un processo di misura, costruzione e/o
validazione di modelli; comprendere e valutare le scelte scientifiche
e tecnologiche che interessano la societa' in cui vive.
La liberta', la competenza e la sensibilita' dell'insegnante -
che valutera' di volta in volta il percorso didattico piu' adeguato
alla singola classe - svolgeranno un ruolo fondamentale nel trovare
un raccordo con altri insegnamenti (in particolare con quelli di
matematica, scienze, storia e filosofia) e nel promuovere
collaborazioni tra la sua Istituzione scolastica e Universita', enti
di ricerca, musei della scienza e mondo del lavoro, soprattutto a
vantaggio degli studenti degli ultimi due anni.
In particolare, l'apprendimento della Fisica nell'indirizzo
sportivo avverra' in stretto collegamento con gli insegnamenti di
«Scienze motorie e sportive» e di «Discipline sportive», con
l'obiettivo di favorire l'approfondimento delle tematiche concernenti
la cinematica, la meccanica e la statica. Lo studente maturera'
inoltre competenze specifiche sul tema della misura e in materia di
teoria degli errori, con riferimento alle applicazioni in campo
sportivo.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Primo Biennio
Nel primo biennio si inizia a costruire il linguaggio della
fisica classica (grandezze fisiche scalari e vettoriali e unita' di
misura), abituando lo studente a semplificare e modellizzare
situazioni reali, a risolvere problemi e ad avere consapevolezza
critica del proprio operato.
Al tempo stesso gli esperimenti di laboratorio consentiranno di
definire con chiarezza il campo di indagine della disciplina e di
permettere allo studente di esplorare fenomeni (sviluppare abilita'
relative alla misura) e di descriverli con un linguaggio adeguato
(incertezze, cifre significative, grafici). L'attivita' sperimentale
lo accompagnera' lungo tutto l'arco del primo biennio, portandolo a
una conoscenza sempre piu' consapevole della disciplina anche
mediante la scrittura di relazioni che rielaborino in maniera critica
ogni esperimento eseguito.
Attraverso lo studio dell'ottica geometrica, lo studente sara' in
grado di interpretare i fenomeni della riflessione e della rifrazione
della luce e il funzionamento dei principali strumenti ottici.
Lo studio dei fenomeni termici definira', da un punto di vista
macroscopico, le grandezze temperatura e quantita' di calore
scambiato introducendo il concetto di equilibrio termico e trattando
i passaggi di stato.
Lo studio della meccanica riguardera' problemi relativi
all'equilibrio dei corpi e dei fluidi; i moti saranno affrontati
innanzitutto dal punto di vista cinematico giungendo alla dinamica
con una prima esposizione delle leggi di Newton, con particolare
attenzione alla seconda legge. Dall'analisi dei fenomeni meccanici,
lo studente incomincera' a familiarizzare con i concetti di lavoro ed
energia, per arrivare ad una prima trattazione della legge di
conservazione dell'energia meccanica totale.
I temi suggeriti saranno sviluppati dall'insegnante secondo
modalita' e con un ordine coerenti con gli strumenti concettuali e
con le conoscenze matematiche gia' in possesso degli studenti o
contestualmente acquisite nel corso parallelo di Matematica (secondo
quanto specificato nelle relative Indicazioni). Lo studente potra'
cosi' fare esperienza, in forma elementare ma rigorosa, del metodo di
indagine specifico della fisica, nei suoi aspetti sperimentali,
teorici e linguistici.
Secondo Biennio
Nel secondo biennio il percorso didattico dara' maggior rilievo
all'impianto teorico (le leggi della fisica) e alla sintesi formale
(strumenti e modelli matematici), con l'obiettivo di formulare e
risolvere problemi piu' impegnativi, tratti anche dall'esperienza
quotidiana, sottolineando la natura quantitativa e predittiva delle
leggi fisiche. Inoltre, l'attivita' sperimentale consentira' allo
studente di discutere e costruire concetti, progettare e condurre
osservazioni e misure, confrontare esperimenti e teorie.
Saranno riprese le leggi del moto, affiancandole alla discussione
dei sistemi di riferimento inerziali e non inerziali e del principio
di relativita' di Galilei.
L'approfondimento del principio di conservazione dell'energia
meccanica, applicato anche al moto dei fluidi e l'affronto degli
altri principi di conservazione, permetteranno allo studente di
rileggere i fenomeni meccanici mediante grandezze diverse e di
estenderne lo studio ai sistemi di corpi. Con lo studio della
gravitazione, dalle leggi di Keplero alla sintesi newtoniana, lo
studente approfondira', anche in rapporto con la storia e la
filosofia, il dibattito del XVI e XVII secolo sui sistemi
cosmologici.
Si completera' lo studio dei fenomeni termici con le leggi dei
gas, familiarizzando con la semplificazione concettuale del gas
perfetto e con la relativa teoria cinetica; lo studente potra' cosi'
vedere come il paradigma newtoniano sia in grado di connettere
l'ambito microscopico a quello macroscopico. Lo studio dei principi
della termodinamica permettera' allo studente di generalizzare la
legge di conservazione dell'energia e di comprendere i limiti
intrinseci alle trasformazioni tra forme di energia, anche nelle loro
implicazioni tecnologiche, in termini quantitativi e matematicamente
formalizzati.
Si iniziera' lo studio dei fenomeni ondulatori con le onde
meccaniche, introducendone le grandezze caratteristiche e la
formalizzazione matematica; si esamineranno i fenomeni relativi alla
loro propagazione con particolare attenzione alla sovrapposizione,
interferenza e diffrazione. In questo contesto lo studente
familiarizzera' con il suono (come esempio di onda meccanica
particolarmente significativa) e completera' lo studio della luce con
quei fenomeni che ne evidenziano la natura ondulatoria.
Lo studio dei fenomeni elettrici e magnetici permettera' allo
studente di esaminare criticamente il concetto di interazione a
distanza, gia' incontrato con la legge di gravitazione universale, e
di arrivare al suo superamento mediante l'introduzione di interazioni
mediate dal campo elettrico, del quale si dara' anche una descrizione
in termini di energia e potenziale, e dal campo magnetico.
Quinto Anno
Lo studente completera' lo studio dell'elettromagnetismo con
l'induzione magnetica e le sue applicazioni, per giungere,
privilegiando gli aspetti concettuali, alla sintesi costituita dalle
equazioni di Maxwell. Lo studente affrontera' anche lo studio delle
onde elettromagnetiche, della loro produzione e propagazione, dei
loro effetti e delle loro applicazioni nelle varie bande di
frequenza.
Il percorso didattico comprendera' le conoscenze sviluppate nel
XX secolo relative al microcosmo e al macrocosmo, accostando le
problematiche che storicamente hanno portato ai nuovi concetti di
spazio e tempo, massa ed energia. L'insegnante dovra' prestare
attenzione a utilizzare un formalismo matematico accessibile agli
studenti, ponendo sempre in evidenza i concetti fondanti.
Lo studio della teoria della relativita' ristretta di Einstein
portera' lo studente a confrontarsi con la simultaneita' degli
eventi, la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze;
l'aver affrontato l'equivalenza massa-energia gli permettera' di
sviluppare un'interpretazione energetica dei fenomeni nucleari
(radioattivita', fissione, fusione).
L'affermarsi del modello del quanto di luce potra' essere
introdotto attraverso lo studio della radiazione termica e
dell'ipotesi di Planck (affrontati anche solo in modo qualitativo), e
sara' sviluppato da un lato con lo studio dell'effetto fotoelettrico
e della sua interpretazione da parte di Einstein, e dall'altro lato
con la discussione delle teorie e dei risultati sperimentali che
evidenziano la presenza di livelli energetici discreti nell'atomo.
L'evidenza sperimentale della natura ondulatoria della materia,
postulata da De Broglie, ed il principio di indeterminazione
potrebbero concludere il percorso in modo significativo.
La dimensione sperimentale potra' essere ulteriormente
approfondita con attivita' da svolgersi non solo nel laboratorio
didattico della scuola, ma anche presso laboratori di Universita' ed
enti di ricerca, aderendo anche a progetti di orientamento.
In quest'ambito, lo studente potra' approfondire tematiche di suo
interesse, accostandosi alle scoperte piu' recenti della fisica (per
esempio nel campo dell'astrofisica e della cosmologia, o nel campo
della fisica delle particelle) o approfondendo i rapporti tra scienza
e tecnologia (per esempio la tematica dell'energia nucleare, per
acquisire i termini scientifici utili ad accostare criticamente il
dibattito attuale, o dei semiconduttori, per comprendere le
tecnologie piu' attuali anche in relazione a ricadute sul problema
delle risorse energetiche, o delle micro- e nano-tecnologie per lo
sviluppo di nuovi materiali).
SCIENZE NATURALI
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al termine del percorso liceale lo studente possiede le
conoscenze disciplinari e le metodologie tipiche delle scienze della
natura, in particolare delle scienze della Terra, della chimica e
della biologia, anche con specifico riferimento all'ambito sportivo.
Queste diverse aree disciplinari sono caratterizzate da concetti e da
metodi di indagine propri, ma si basano tutte sulla stessa strategia
dell'indagine scientifica che fa riferimento anche alla dimensione di
«osservazione e sperimentazione». L'acquisizione di questo metodo,
secondo le particolari declinazioni che esso ha nei vari ambiti,
unitamente al possesso dei contenuti disciplinari fondamentali,
costituisce l'aspetto formativo e orientativo
dell'apprendimento/insegnamento delle scienze. Questo e' il
contributo specifico che il sapere scientifico puo' dare
all'acquisizione di «strumenti culturali e metodologici per una
comprensione approfondita della realta'», ivi compresa la dimensione
dello sport.
Lo studente acquisisce la consapevolezza critica dei rapporti tra
lo sviluppo delle conoscenze all'interno delle aree disciplinari
oggetto di studio e il contesto storico, filosofico e tecnologico,
nonche' dei nessi reciproci e con l'ambito scientifico piu' in
generale.
In tale percorso riveste un'importanza fondamentale la dimensione
sperimentale, dimensione costitutiva di tali discipline e come tale
da tenere sempre presente. Il laboratorio e' uno dei momenti piu'
significativi in cui essa si esprime, in quanto circostanza
privilegiata del «fare scienza» attraverso l'organizzazione e
l'esecuzione di attivita' sperimentali, che possono comunque
utilmente svolgersi anche in classe o sul campo. Tale dimensione
rimane un aspetto irrinunciabile della formazione scientifica e una
guida per tutto il percorso formativo, anche quando non siano
possibili attivita' di laboratorio in senso stretto, ad esempio
attraverso la presentazione, discussione ed elaborazione di dati
sperimentali, l'utilizzo di filmati, simulazioni, modelli ed
esperimenti virtuali, la presentazione - anche attraverso brani
originali di scienziati - di esperimenti cruciali nello sviluppo del
sapere scientifico. L'esperimento e' infatti un momento
irrinunciabile della formazione scientifica e va pertanto promosso in
tutti gli anni di studio e in tutti gli ambiti disciplinari, perche'
educa lo studente a porre domande, a raccogliere dati e a
interpretarli, acquisendo man mano gli atteggiamenti tipici
dell'indagine scientifica.
Le tappe di un percorso di apprendimento delle scienze non
seguono una logica lineare, ma piuttosto ricorsiva. Cosi', a livello
liceale, accanto a temi e argomenti nuovi si possono approfondire
concetti gia' acquisiti negli anni precedenti, introducendo per essi
nuove chiavi interpretative. Inoltre, in termini metodologici, da un
approccio iniziale di tipo prevalentemente fenomenologico e
descrittivo si puo' passare a un approccio che ponga l'attenzione
sulle leggi, sui modelli, sulla formalizzazione, sulle relazioni tra
i vari fattori di uno stesso fenomeno e tra fenomeni differenti. Al
termine del percorso lo studente avra' percio' acquisito le seguenti
competenze: sapere effettuare connessioni logiche, riconoscere o
stabilire relazioni, classificare, formulare ipotesi in base ai dati
forniti, trarre conclusioni basate sui risultati ottenuti e sulle
ipotesi verificate, risolvere situazioni problematiche utilizzando
linguaggi specifici, applicare le conoscenze acquisite a situazioni
della vita reale, anche per porsi in modo critico e consapevole di
fronte ai temi di carattere scientifico e tecnologico della societa'
attuale.
L'apprendimento disciplinare segue quindi una scansione ispirata
a criteri di gradualita', di ricorsivita', di connessione tra i vari
temi e argomenti trattati, di sinergia tra le discipline che formano
il corso di scienze le quali, pur nel pieno rispetto della loro
specificita', sono sviluppate in modo armonico e coordinato. Tale
scansione corrisponde anche allo sviluppo storico e concettuale delle
singole discipline, sia in senso temporale, sia per i loro nessi con
tutta la realta' culturale, sociale, economica e tecnologica dei
periodi in cui si sono sviluppate.
Approfondimenti di carattere disciplinare e multidisciplinare,
scientifico e tecnologico, avranno anche valore orientativo al
proseguimento degli studi. In questo contesto e' auspicabile
coinvolgere soprattutto gli studenti degli ultimi due anni, stabilire
un raccordo con gli insegnamenti di fisica, matematica, storia e
filosofia, e attivare, ove possibile, collaborazioni con universita',
enti di ricerca, musei della scienza e mondo del lavoro.
Nella sezione ad indirizzo sportivo lo studente acquisisce, anche
attraverso raccordi interdisciplinari, i principi delle metodologie
specifiche dell'indagine scientifica in ambito sportivo.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Primo Biennio
Nel primo biennio prevale un approccio di tipo fenomenologico e
osservativo-descrittivo.
Per le scienze della Terra si completano e approfondiscono
contenuti gia' in precedenza acquisiti, ampliando in particolare il
quadro esplicativo dei moti della Terra. Si procede poi allo studio
geomorfologico di strutture che costituiscono la superficie della
Terra (fiumi, laghi, ghiacciai, mari eccetera). Si affronta la
tematica della meteorologia applicata allo sport.
Per la biologia i contenuti si riferiscono all'osservazione delle
caratteristiche degli organismi viventi, con particolare riguardo
alla loro costituzione fondamentale (la cellula) e alle diverse forme
con cui si manifestano (biodiversita'). Percio' si utilizzano le
tecniche sperimentali di base in campo biologico e l'osservazione
microscopica. La varieta' dei viventi e la complessita' delle loro
strutture e funzioni introducono allo studio dell'evoluzione e della
sistematica, della genetica mendeliana e dei rapporti
organismi-ambiente, nella prospettiva della valorizzazione e
mantenimento della biodiversita'. Sara' oggetto di analisi la
relazione tra sport e alimentazione.
Lo studio della chimica comprende l'osservazione e descrizione di
fenomeni e di reazioni semplici (il loro riconoscimento e la loro
rappresentazione) con riferimento anche a esempi tratti dalla vita
quotidiana; gli stati di aggregazione della materia e le relative
trasformazioni; il modello particellare della materia; la
classificazione della materia (miscugli omogenei ed eterogenei,
sostanze semplici e composte) e le relative definizioni operative; le
leggi fondamentali e il modello atomico di Dalton, la formula chimica
e i suoi significati, una prima classificazione degli elementi
(sistema periodico di Mendeleev).
Fatti salvi i contenuti di scienze della Terra, che andranno
affrontati nella prima classe e sviluppati in modo coordinato con i
percorsi di Geografia, i contenuti indicati saranno sviluppati dai
docenti secondo le modalita' e con l'ordine ritenuti piu' idonei alla
classe, al contesto anche territoriale, alla fisionomia della scuola
e alle scelte metodologiche da essi operate.
Secondo Biennio
Nel secondo biennio si ampliano, si consolidano e si pongono in
relazione i contenuti disciplinari, introducendo in modo graduale ma
sistematico i concetti, i modelli e il formalismo che sono propri
delle discipline oggetto di studio e che consentono una spiegazione
piu' approfondita dei fenomeni.
Biologia
Si pone l'accento soprattutto sulla complessita' dei sistemi e
dei fenomeni biologici, sulle relazioni che si stabiliscono tra i
componenti di tali sistemi e tra diversi sistemi e sulle basi
molecolari dei fenomeni stessi (struttura e funzione del DNA, sintesi
delle proteine, codice genetico). Lo studio riguarda la forma e le
funzioni degli organismi (microrganismi, vegetali e animali, uomo
compreso), trattandone gli aspetti anatomici (soprattutto con
riferimento al corpo umano) e le funzioni metaboliche di base.
Vengono inoltre considerate le strutture e le funzioni della vita di
relazione, la riproduzione e lo sviluppo, con riferimento anche agli
aspetti di educazione alla salute.
Nello studio degli apparati e dei sistemi dell'organismo umano si
privilegiano gli aspetti relativi alla fisiologia associata al gesto
motorio dell'attivita' sportiva. Lo studente acquisira' cosi' le
conoscenze scientifiche utili per comprendere i limiti che il motore
umano deve rispettare dal punto di vista cardiaco, muscolare,
energetico e nutrizionale, anche al fine di prevenire le patologie e
le disfunzioni associate al raggiungimento o al superamento di tali
limiti.
Chimica
Si riprende la classificazione dei principali composti inorganici
e la relativa nomenclatura. Si introducono lo studio della struttura
della materia e i fondamenti della relazione tra struttura e
proprieta', gli aspetti quantitativi delle trasformazioni
(stechiometria), la struttura atomica e i modelli atomici, il sistema
periodico, le proprieta' periodiche e i legami chimici. Si
introducono i concetti basilari della chimica organica
(caratteristiche dell'atomo di carbonio, legami, catene, gruppi
funzionali e classi di composti ecc.). Si studiano inoltre gli scambi
energetici associati alle trasformazioni chimiche e se ne introducono
i fondamenti degli aspetti termodinamici e cinetici, insieme agli
equilibri, anche in soluzione (reazioni acido-base e
ossidoriduzioni), e a cenni di elettrochimica. Adeguato spazio si
dara' agli aspetti quantitativi e quindi ai calcoli relativi e alle
applicazioni.
Scienze della Terra
Si introducono, soprattutto in connessione con le realta' locali
e in modo coordinato con la chimica e la fisica, cenni di
mineralogia, di petrologia (le rocce) e fenomeni come il vulcanesimo,
la sismicita' e l'orogenesi, esaminando le trasformazioni ad essi
collegate.
I contenuti indicati saranno sviluppati dai docenti secondo le
modalita' e con l'ordine ritenuti piu' idonei, secondo quanto
indicato per il I biennio. In particolare, nella sezione ad indirizzo
sportivo, lo studente approfondisce i temi correlati all'impatto
degli impianti sportivi sugli ambienti (terrestri, marini, fluviali,
lacustri, glaciali ed atmosferici) nei quali si esercita la pratica
amatoriale ed agonistica degli sport «outdoor».
Quinto Anno
Chimica - Biologia
Nel quinto anno e' previsto l'approfondimento della chimica
organica. Il percorso di chimica e quello di biologia si intrecciano
poi nella biochimica e nei biomateriali, relativamente alla struttura
e alla funzione di molecole di interesse biologico, ponendo l'accento
sui processi biologici/biochimici nelle situazioni della realta'
odierna e in relazione a temi di attualita', in particolare quelli
legati all'ingegneria genetica e alle sue applicazioni. Nella sezione
ad indirizzo sportivo lo studio della chimica organica sara'
orientato anche alla comprensione dei meccanismi chimico-biologici
dell'apparato umano impegnato nel gesto atletico. Nello studio delle
genetica lo studente approfondira' anche i temi collegati alle
ricerche sulle potenzialita' atletiche e sul doping.
Scienze della Terra
Si studiano i complessi fenomeni meteorologici e i modelli della
tettonica globale, con particolare attenzione a identificare le
interrelazioni tra i fenomeni che avvengono a livello delle diverse
organizzazioni del pianeta (litosfera, atmosfera, idrosfera).
Si potranno svolgere inoltre approfondimenti sui contenuti
precedenti e/o su temi scelti ad esempio tra quelli legati
all'ecologia, alle risorse energetiche, alle fonti rinnovabili, alle
condizioni di equilibrio dei sistemi ambientali (cicli
biogeochimici), ai nuovi materiali o su altri temi, anche legati ai
contenuti disciplinari svolti negli anni precedenti.
Tali approfondimenti saranno svolti, quando possibile, in
raccordo con i corsi di fisica, matematica, storia e filosofia. Il
raccordo con il corso di fisica, in particolare, favorira'
l'acquisizione da parte dello studente di linguaggi e strumenti
complementari che gli consentiranno di affrontare con maggiore
dimestichezza problemi complessi e interdisciplinari.
La dimensione sperimentale, infine, potra' essere ulteriormente
approfondita con attivita' da svolgersi non solo nei laboratori
didattici della scuola, ma anche presso laboratori di universita' ed
enti di ricerca, Federazioni e Societa' sportive, aderendo anche a
progetti di orientamento.
DIRITTO ED ECONOMIA DELLO SPORT
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Diritto
Al termine del percorso liceale lo studente e' in grado di: 1)
utilizzare e comprendere il linguaggio giuridico in diversi contesti
e di identificare l'ineliminabile funzione sociale della norma
giuridica valutando la necessita' di accettare i limiti che da essa
derivano alla liberta' individuale; 2) individuare la relativita' in
senso temporale e spaziale del fenomeno giuridico e la sua dipendenza
dal contesto socio-culturale in cui si sviluppa; 3) interpretare il
fenomeno sportivo sotto il profili dei soggetti, delle correlative
responsabilita' e degli organi deputati ad accertarle alla luce delle
fonti normative piu' significative dimostrando di saper confrontare
soluzioni giuridiche con situazioni reali. Lo studente ha inoltre una
conoscenza approfondita delle Costituzione Italiana, dei valori ad
essa sottesi, dei beni-interessi da essa tutelati e dei principi
ispiratori dell'assetto istituzionale e della forma di governo ed e'
in grado di confrontare l'ordinamento giuridico statale e quello
sportivo. Ha una conoscenza sicura del processo di integrazione
europea e degli organi istituzionali dell'Unione Europea.
Economia
Al termine del percorso liceale lo studente conosce le essenziali
categorie concettuali dell'economia ed e' in grado di comprendere il
linguaggio economico e l'importanza dell'economia come scienza in
grado di influire profondamente sullo sviluppo e sulla qualita' della
vita a livello globale. Egli e' in grado di confrontare modelli
economici con situazioni reali e di riconoscere e distinguere il
ruolo e le relazioni tra i diversi operatori economici pubblici e
privati anche a livello internazionale. Lo studente e' inoltre in
grado di interpretare le dinamiche economiche del mondo sportivo, di
riconoscere le implicazioni economico-aziendali e gestionali connesse
al fenomeno sport e di analizzare le metodologie e le strategie di
marketing e comunicazione applicate allo sport.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Diritto
Secondo Biennio
Nel secondo biennio lo studente apprende significato, funzione,
caratteri ed elementi della norma giuridica come fondamento della
convivenza e la distingue dalle norme prive di rilevanza giuridica;
affronta la teoria generale dell'ordinamento giuridico dello sport
con particolare riferimento al sistema delle fonti del diritto
sportivo; riconosce ed individua il rapporto tra ordinamento sportivo
e ordinamento statale; affronta il tema dei soggetti del diritto, il
ruolo e le funzioni dell'individuo e delle organizzazioni collettive;
apprende il funzionamento dell'ordinamento sportivo italiano con
specifica attenzione ai soggetti dell'ordinamento stesso ed
approfondisce le tematiche concernenti la tutela dello sportivo anche
da un punto di vista sanitario e previdenziale; apprende i valori
sottesi alla Costituzione italiana; riconosce il ruolo attribuito
allo sport dalla Costituzione e la sua correlazione con la salute
pubblica; affronta la tematica del doping e le sue implicazioni
giuridiche; apprende il tema dei comportamenti devianti e delle
correlative responsabilita' riconoscendo la funzione preventiva e
repressiva delle sanzioni con particolare riguardo al tema della
responsabilita' nell'ordinamento sportivo; apprende le principali
categorie dei diritti soggettivi con riferimento speciale a quelli
nascenti da obbligazioni e da contratti; analizza il contratto di
lavoro in generale e in particolare quelli stipulati nel mondo dello
sport secondo la legislazione vigente; analizza i «leading case»
relativi alla libera circolazione dei lavoratori sportivi.
Quinto Anno
Nel quinto anno lo studente analizza i principi della teoria
dello stato sapendo riconoscere che essa nel suo evolversi ha sempre
interpretato la condizione umana del tempo modellando le istituzioni
e la societa' e riconosce i principi fondamentali alla base dello
stato democratico, sociale e di diritto; approfondisce il ruolo dello
sport nelle varie forme di stato con particolare riferimento a quello
ad esso attribuito negli stati totalitari; analizza i poteri e le
relazioni interistituzionali nell'ambito della forma di governo
italiana e conosce a fondo gli organi costituzionali e le relazioni
tra gli stessi; esamina i principi fondamentali della responsabilita'
nell'ambito dello sport dal punto di vista civile e penale e anche
sotto il profilo processuale; riconosce e distingue le relazioni
intercorrenti tra giustizia sportiva ed ordinaria; interpreta il
ruolo della P.A. ed affronta i temi della sussidiarieta', del
decentramento, del regionalismo e della globalizzazione; analizza il
contesto delle istituzioni internazionali con particolare attenzione
al processo d'integrazione europea; analizza gli organismi
internazionali e la loro struttura in materia di governo dello sport;
al termine del quinto anno l'allevo riconosce l'importanza del
diritto sportivo quale settore di osservazione privilegiato per
l'analisi delle strategie della globalizzazione e competizione, le
quali costituiscono il fattore caratteristico del contesto
internazionale e dell'evoluzione in atto sul piano squisitamente
giuridico.
Economia
Secondo Biennio
Nel secondo biennio lo studente riconosce la natura specifica del
problema economico familiarizzando con il modo di pensare economico;
apprende la logica microeconomica e macroeconomica e ne riconosce le
differenti specificita'; analizza i concetti di ricchezza, reddito,
moneta, produzione, consumo, risparmio, investimento, costo e ricavo;
apprende il funzionamento del sistema economico a partire
dall'impresa come sua cellula costitutiva e nelle sue diverse
manifestazioni fino ad analizzare il mercato del lavoro, il sistema
monetario e finanziario; riconosce nel fenomeno sport un settore
economico e sociale di straordinario dinamismo con risvolti
occupazionali di notevole rilevanza; apprende i profili
economico-aziendali dell'attivita' sportiva; affronta le implicazioni
economiche del fenomeno del calciomercato.
Quinto Anno
Nel quinto anno l'allievo approfondisce la nozione di azienda ed
impresa sotto il profilo economico-aziendale; apprende il marketing
dello sport; acquisisce la consapevolezza che alla dimensione
agonistica si accompagna quella commerciale e professionale
caratterizzata da una serie di specifiche attivita' profit-oriented e
da emergenti figure professionali capaci di gestire esigenze e
peculiarita'; acquisisce le competenze gestionali base legate al
mondo dello sport business; analizza le esperienze del settore
sportivo «allargato» con particolare riguardo alle organizzazioni che
si trovano ad operare all'interno della cosiddetta «convergenza
sportiva» quali i produttori di abbigliamento e attrezzature
sportive, i vari media piu' o meno nuovi, le imprese in cerca di
comunicazione innovativa tramite sponsorizzazioni o altre forme di
co-marketing con lo sport e le stesse organizzazioni pubbliche che
tramite lo sport cercano di attivare un marketing territoriale di
visibilita' e accreditamento.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al temine del percorso liceale lo studente ha acquisito la
consapevolezza della propria corporeita' intesa come conoscenza,
padronanza e rispetto del proprio corpo; ha consolidato i valori
sociali dello sport e ha acquisito una buona preparazione motoria; ha
maturato un atteggiamento positivo verso uno stile di vita sano e
attivo; ha colto le implicazioni e i benefici derivanti dalla pratica
di varie attivita' fisiche svolte nei diversi ambienti.
Lo studente consegue la padronanza del proprio corpo
sperimentando un'ampia gamma di attivita' motorie e sportive: cio'
favorisce un equilibrato sviluppo fisico e neuromotorio. La
stimolazione delle capacita' motorie dello studente, sia coordinative
che di forza, resistenza, velocita' e flessibilita', e' sia obiettivo
specifico che presupposto per il raggiungimento di piu' elevati
livelli di abilita' e di prestazioni motorie.
Lo studente sa agire in maniera responsabile, ragionando su
quanto sta ponendo in atto, riconoscendo le cause dei propri errori e
mettendo a punto adeguate procedure di correzione. E' in grado di
analizzare la propria e l'altrui prestazione, identificandone aspetti
positivi e negativi.
Lo studente sara' consapevole che il corpo comunica attraverso un
linguaggio specifico e sa padroneggiare ed interpretare i messaggi,
volontari ed involontari, che esso trasmette. Tale consapevolezza
favorisce la libera espressione di stati d'animo ed emozioni
attraverso il linguaggio non verbale.
La conoscenza e la pratica di varie attivita' sportive sia
individuali che di squadra, permettono allo studente di scoprire e
valorizzare attitudini, capacita' e preferenze personali acquisendo e
padroneggiando dapprima le abilita' motorie e successivamente le
tecniche sportive specifiche, da utilizzare in forma appropriata e
controllata. L'attivita' sportiva, sperimentata nei diversi ruoli di
giocatore, arbitro, giudice od organizzatore, valorizza la
personalita' dello studente generando interessi e motivazioni
specifici, utili a scoprire ed orientare le attitudini personali che
ciascuno potra' sviluppare. L'attivita' sportiva si realizza in
armonia con l'istanza educativa, sempre prioritaria, in modo da
promuovere in tutti gli studenti l'abitudine e l'apprezzamento della
sua pratica. Essa potra' essere propedeutica all'eventuale attivita'
prevista all'interno dei Centri Sportivi Scolastici.
Lo studente, lavorando sia in gruppo che individualmente, impara
a confrontarsi e a collaborare con i compagni seguendo regole
condivise per il raggiungimento di un obiettivo comune.
La conoscenza e la consapevolezza dei benefici indotti da
un'attivita' fisica praticata in forma regolare fanno maturare nello
studente un atteggiamento positivo verso uno stile di vita attivo.
Esperienze di riuscita e di successo in differenti tipologie di
attivita' favoriscono nello studente una maggior fiducia in se
stesso. Un'adeguata base di conoscenze di metodi, tecniche di lavoro
e di esperienze vissute rende lo studente consapevole e capace di
organizzare autonomamente un proprio piano di sviluppo/mantenimento
fisico e di tenere sotto controllo la propria postura. Lo studente
matura l'esigenza di raggiungere e mantenere un adeguato livello di
forma psicofisica per poter affrontare in maniera appropriata le
esigenze quotidiane rispetto allo studio e al lavoro, allo sport ed
al tempo libero.
L'acquisizione di un consapevole e corretto rapporto con i
diversi tipi di ambiente non puo' essere disgiunto dall'apprendimento
e dall'effettivo rispetto dei principi fondamentali di prevenzione
delle situazioni a rischio (anticipazione del pericolo) o di pronta
reazione all'imprevisto, sia a casa che a scuola o all'aria aperta.
Gli studenti fruiranno inoltre di molteplici opportunita' per
familiarizzare e sperimentare l'uso di tecnologie e strumenti anche
innovativi, applicabili alle attivita' svolte ed alle altre
discipline.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Primo Biennio
Dopo aver verificato il livello di apprendimento conseguito nel
corso del primo ciclo dell'istruzione si strutturera' un percorso
didattico atto a colmare eventuali lacune nella formazione di base,
ma anche finalizzato a valorizzare le potenzialita' di ogni studente.
La percezione di se' ed il completamento dello sviluppo funzionale
delle capacita' motorie ed espressive
Lo studente dovra' conoscere il proprio corpo e la sua
funzionalita', ampliare le capacita' coordinative e condizionali
realizzando schemi motori complessi utili ad affrontare attivita'
sportive, comprendere e produrre consapevolmente i messaggi non
verbali leggendo criticamente e decodificando i propri messaggi
corporei e quelli altrui.
Lo sport, le regole e il fair play
La pratica degli sport individuali e di squadra, anche quando
assumera' carattere di competitivita', dovra' realizzarsi
privilegiando la componente educativa, in modo da promuovere in tutti
gli studenti la consuetudine all'attivita' motoria e sportiva.
E' fondamentale sperimentare nello sport i diversi ruoli e le
relative responsabilita', sia nell'arbitraggio che in compiti di
giuria.
Lo studente pratichera' gli sport di squadra applicando strategie
efficaci per la risoluzione di situazioni problematiche; si
impegnera' negli sport individuali abituandosi al confronto ed alla
assunzione di responsabilita' personali; collaborera' con i compagni
all'interno del gruppo facendo emergere le proprie potenzialita'.
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
Lo studente conoscera' i principi fondamentali di prevenzione per
la sicurezza personale in palestra, a casa e negli spazi aperti,
compreso quello stradale; adottera' i principi igienici e scientifici
essenziali per mantenere il proprio stato di salute e migliorare
l'efficienza fisica, cosi' come le norme sanitarie e alimentari
indispensabili per il mantenimento del proprio benessere.
Conoscera' gli effetti benefici dei percorsi di preparazione
fisica e gli effetti dannosi dei prodotti farmacologici tesi
esclusivamente al risultato immediato.
Relazione con l'ambiente naturale e tecnologico
Le pratiche motorie e sportive realizzate in ambiente naturale
saranno un'occasione fondamentale per orientarsi in contesti
diversificati e per il recupero di un rapporto corretto con
l'ambiente; esse inoltre favoriranno la sintesi delle conoscenze
derivanti da diverse discipline scolastiche.
Secondo Biennio
Nel secondo biennio l'azione di consolidamento e di sviluppo
delle conoscenze e delle abilita' degli studenti proseguira' al fine
di migliorare la loro formazione motoria e sportiva.
A questa eta' gli studenti, favoriti anche dalla completa
maturazione delle aree cognitive frontali, acquisiranno una sempre
piu' ampia capacita' di lavorare con senso critico e creativo, con la
consapevolezza di essere attori di ogni esperienza corporea vissuta.
La percezione di se' ed il completamento dello sviluppo funzionale
delle capacita' motorie ed espressive
La maggior padronanza di se' e l'ampliamento delle capacita'
coordinative, condizionali ed espressive permetteranno agli studenti
di realizzare movimenti complessi e di conoscere ed applicare alcune
metodiche di allenamento tali da poter affrontare attivita' motorie e
sportive di alto livello, supportate anche da approfondimenti
culturali e tecnico-tattici.
Lo studente sapra' valutare le proprie capacita' e prestazioni
confrontandole con le appropriate tabelle di riferimento e svolgere
attivita' di diversa durata e intensita', distinguendo le variazioni
fisiologiche indotte dalla pratica motoria e sportiva. Sperimentera'
varie tecniche espressivo-comunicative in lavori individuali e di
gruppo, che potranno suscitare un'autoriflessione ed un'analisi
dell'esperienza vissuta.
Lo sport, le regole e il fair play
L'accresciuto livello delle prestazioni permettera' agli allievi
un maggiore coinvolgimento in ambito sportivo, nonche' la
partecipazione e l'organizzazione di competizioni della scuola nelle
diverse specialita' sportive o attivita' espressive.
Lo studente cooperera' in equipe, utilizzando e valorizzando con
la guida del docente le propensioni individuali e l'attitudine a
ruoli definiti; sapra' osservare ed interpretare i fenomeni legati al
mondo sportivo ed all'attivita' fisica; pratichera' gli sport
approfondendone la teoria, la tecnica e la tattica.
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
Ogni allievo sapra' prendere coscienza della propria corporeita'
al fine di perseguire quotidianamente il proprio benessere
individuale. Sapra' adottare comportamenti idonei a prevenire
infortuni nelle diverse attivita', nel rispetto della propria e
dell'altrui incolumita'; egli dovra' pertanto conoscere le
informazioni relative all'intervento di primo soccorso.
Relazione con l'ambiente naturale e tecnologico
Il rapporto con la natura si sviluppera' attraverso attivita' che
permetteranno esperienze motorie ed organizzative di maggior
difficolta', stimolando il piacere di vivere esperienze
diversificate, sia individualmente che nel gruppo.
Gli allievi sapranno affrontare l'attivita' motoria e sportiva
utilizzando attrezzi, materiali ed eventuali strumenti tecnologici
e/o informatici.
Quinto Anno
La personalita' dello studente potra' essere pienamente
valorizzata attraverso l'ulteriore diversificazione delle attivita',
utili a scoprire ed orientare le attitudini personali nell'ottica del
pieno sviluppo del potenziale di ciascun individuo. In tal modo le
scienze motorie potranno far acquisire allo studente abilita'
molteplici, trasferibili in qualunque altro contesto di vita. Cio'
portera' all'acquisizione di corretti stili comportamentali che
abbiano radice nelle attivita' motorie sviluppate nell'arco del
quinquennio in sinergia con l'educazione alla salute,
all'affettivita', all'ambiente e alla legalita'.
La percezione di se' ed il completamento dello sviluppo funzionale
delle capacita' motorie ed espressive
Lo studente sara' in grado di sviluppare un'attivita' motoria
complessa, adeguata ad una completa maturazione personale.
Avra' piena conoscenza e consapevolezza degli effetti positivi
generati dai percorsi di preparazione fisica specifici. Sapra'
osservare e interpretare i fenomeni connessi al mondo dell'attivita'
motoria e sportiva proposta nell'attuale contesto socioculturale, in
una prospettiva di durata lungo tutto l'arco della vita.
Lo sport, le regole e il fair play
Lo studente conoscera' e applichera' le strategie
tecnico-tattiche dei giochi sportivi; sapra' affrontare il confronto
agonistico con un'etica corretta, con rispetto delle regole e vero
fair play. Sapra' svolgere ruoli di direzione dell'attivita'
sportiva, nonche' organizzare e gestire eventi sportivi nel tempo
scuola ed extra-scuola.
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
Lo studente assumera' stili di vita e comportamenti attivi nei
confronti della propria salute intesa come fattore dinamico,
conferendo il giusto valore all'attivita' fisica e sportiva, anche
attraverso la conoscenza dei principi generali di una corretta
alimentazione e di come essa e' utilizzata nell'ambito dell'attivita'
fisica e nei vari sport.
Relazione con l'ambiente naturale e tecnologico
Lo studente sapra' mettere in atto comportamenti responsabili nei
confronti del comune patrimonio ambientale, tutelando lo stesso ed
impegnandosi in attivita' ludiche e sportive in diversi ambiti, anche
con l'utilizzo della strumentazione tecnologica e multimediale a cio'
preposta.
DISCIPLINE SPORTIVE
LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al temine del percorso liceale lo studente ha acquisito gli
strumenti per orientare, in modo autonomo e consapevole, la propria
pratica motoria e sportiva, come stile di vita finalizzato al
mantenimento della salute e del benessere psico-fisico e relazionale.
Conosce la letteratura scientifica e tecnica delle scienze motorie e
sportive. E' in grado di suggerire mezzi, tecniche e strumenti idonei
a favorire lo sviluppo della pratica ludico-motoria e sportiva,
anche, in gruppi spontanei di coetanei. Ha acquisito i principi
fondamentali di igiene degli sport, della fisiologia dell'esercizio
fisico e sportivo, e della prevenzione dei danni derivanti nella
pratica agonistica nei diversi ambienti di competizione. Ha acquisito
le norme, organizzative e tecniche, che regolamentano le principali e
piu' diffuse pratiche sportive e delle discipline dello sport per
disabili; ha acquisito i fondamenti delle teorie di allenamento
tecnico-pratico e di strategia competitiva nei diversi sport
praticati nel ciclo scolastico. Ha acquisito la padronanza motoria e
le abilita' specifiche delle discipline sportive praticate, e sa
mettere in atto le adeguate strategie correttive degli errori di
esecuzione. Conosce i substrati teorici e metodologici che sottendono
alle diverse classificazioni degli sport e ne utilizza le ricadute
applicative.
E' in grado di svolgere compiti di giuria, arbitraggio ed
organizzazione di tornei, gare e competizioni scolastiche, in diversi
contesti ambientali.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Primo Biennio
Nel primo biennio gli studenti integrano le conoscenze di base
della biologia dell'azione motoria, della meccanica applicata al
movimento umano, dei processi mentali e dei meccanismi di produzione,
controllo del movimento e del gesto sportivo. Acquisiscono gli
strumenti di analisi dei fattori della prestazione e dei criteri
della misurazione e valutazione sportiva. Affinano le condotte
motorie e padroneggiano i fondamentali tecnici degli sport di base
(messi in pratica nel biennio).
Fitness e allenamento
Costo energetico delle attivita' fisiche, adattamenti
cardio-circolatori durante l'esercizio fisico. Sviluppo muscolare,
circolo respiratorio e delle abilita' motorie. Rendimento e
prestazione. Metabolismo energetico in relazione all'eta' e al sesso.
Aspetti ambientali. Misurazione dell'energia del lavoro e della
potenza. Metodi e Test di misurazione e valutazione.
Attivita' sportive competitive e non
Attivita' di «loisir» e «en plein-air»
Criteri e metodi di classificazione delle attivita' sportive.
Nozioni di base di fisiologia dell'esercizio fisico.
Sport individuali
Teoria e pratica delle discipline di base dell'Atletica leggera
(concorsi e gare). Strumenti e tecniche di apprendimento motorio.
Specificita' dell'esercizio fisico allenante, tipi di esercizi,
specificita' dei gruppi muscolari interessati, specificita' dei
programmi di allenamento. Tecniche esecutive e tattiche di gara.
Orienteering. Teoria e pratica. Strumenti e tecniche di
apprendimento. Specificita' dell'esercizio fisico allenante,
specificita' dei programmi di allenamento. Tattiche di gara.
Elementi di teoria e pratica di: due sport (1) . Strumenti e
tecniche di apprendimento motorio. Specificita' dell'esercizio fisico
allenante, tipi di esercizi, specificita' dei programmi di
allenamento.
Sport di squadra
Teoria e pratica di almeno due sport di squadra (2) ,
applicazione nei diversi ruoli. Strumenti e tecniche di apprendimento
motorio. Specificita' dell'esercizio fisico allenante, tipi di
esercizi, specificita' dei programmi di allenamenti. Tecniche
esecutive e tattiche di gara.
Arbitraggio e Giuria.
Aspetti e norme tecniche per la prevenzione dei danni della
pratica.
Secondo Biennio
Nel secondo biennio, nell'attuazione di un continuum didattico
metodologico con il biennio precedente, agli studenti e' dato
ampliare la conoscenza teorica e tecnico-pratica delle specialita' e
discipline sportive nel numero delle stesse e, negli approfondimenti
specifici. Gli studenti affrontano le tematiche della programmazione
dell'allenamento sportivo differenziato per specializzazioni tecniche
e per livelli di rendimento, e le conseguenti metodiche di
valutazione. Acquisiscono gli strumenti conoscitivi necessari per
rapportarsi con efficacia nelle attivita' sportive per disabili e
nello sport integrato. Affinano la produzione dei gesti sportivi e
padroneggiano i fondamentali tecnici degli sport di base (messi in
pratica nel biennio).
Attivita' motoria e sportiva per disabili e sport integrato
Principi generali della teoria e tecnica dell'attivita' motoria
adattata. Le specialita' dello sport per disabili. Fini e metodi
dello sport integrato.
Sport individuali
Completamento dello studio ed applicazione delle discipline
dell'Atletica leggera (concorsi e gare). Strumenti e tecniche di
apprendimento motorio. Specificita' dell'esercizio fisico allenante,
tipi di esercizi. Teoria e metodologia dell'allenamento.
Metodiche di allenamento con i pesi e le macchine da fitness.
Strumenti e tecniche di apprendimento. Specificita' dei programmi di
allenamento.
Teoria e tecnica di almeno due altri sport «individuali» diversi
da quelli del biennio precedente. Principi di teoria e metodologia
dell'allenamento.
Arbitraggio e Giuria.
Aspetti e norme tecniche per la prevenzione dei danni della
pratica.
Sport combinati
Classificazione; aspetti teorici e pratici. Principi di teoria e
metodologia dell'allenamento.
Metodi e Test di valutazione.
Sport di squadra
Teoria e pratica di almeno due sport di squadra (3) ,
applicazione nei diversi ruoli. Strumenti e tecniche di apprendimento
motorio. Specificita' dell'esercizio fisico allenante, tipi di
esercizi, specificita' dei gruppi muscolari interessati, specificita'
dei programmi di allenamenti. Tecniche esecutive e tattiche di gara.
Principi di teoria e metodologia dell'allenamento
Arbitraggio e Giuria.
Aspetti e norme tecniche per la prevenzione dei danni della
pratica.
Sport di combattimento
Classificazione degli sport di combattimento. Studio delle
caratteristiche tecniche principali (4) . Principi generali di teoria
e metodologia dell'allenamento.
Quinto Anno
Gli studenti completando il quadro della conoscenza teorica degli
sport piu' diffusi, saranno in grado di orientarsi nella produzione
scientifica e tecnica delle scienze dello sport ed utilizzarla in
modo pertinente. Avranno ampliato le competenze derivanti dalla
molteplice pratica motoria e sportiva, dimostrando di saperne
cogliere i significati per il successo formativo della persona e le
relazioni con lo sviluppo sociale.
Attivita' motoria e sportiva per disabili e sport integrato
Approfondimenti teorici delle specialita' dello sport per
disabili. Modelli di Sport integrato.
Sport individuali (5)
Teoria e tecnica di almeno due altri sport «individuali» diversi
da quelli del biennio precedente. Principi di teoria e metodologia
dell'allenamento. Arbitraggio e Giuria. Aspetti e norme tecniche per
la prevenzione dei danni della pratica.
Sport combinati (6)
Approfondimenti teorici delle specialita' degli sport combinati.
Sport di squadra
Teoria e pratica di ulteriori sport di squadra (7) , applicazione
nei diversi ruoli. Strumenti e tecniche di apprendimento motorio.
Specificita' dell'esercizio fisico allenante, tipi di esercizi,
specificita' dei gruppi muscolari interessati, specificita' dei
programmi di allenamenti. Tecniche esecutive e tattiche di gara.
Principi di teoria e metodologia dell'allenamento
Arbitraggio e Giuria.
Aspetti e norme tecniche per la prevenzione dei danni della
pratica.
Sport di combattimento (8)
Approfondimenti teorici delle specialita' degli sport di
combattimento.
(1) Scelti in funzione di quanto previsto nel POF, sulla base delle
disponibilita' di impianti, strutture e risorse identificate.
(2) La scelta e' in funzione di quanto previsto nel POF, sulla base
delle disponibilita' di impianti, strutture e risorse
identificate.
(3) Diversi da quelli studiati nel primo biennio.
(4) (Eventuale pratica di uno sport, se previsto nel POF ed in
relazione alle disponibilita' di strutture e risorse tecniche)
(5) Diversi da quelli studiati nei precedenti anni.
(6) (Eventuale pratica di uno sport, se previsto nel POF ed in
relazione alle disponibilita' di strutture e risorse tecniche)
(7) Diversi da quelli studiati nei precedenti anni.
(8) (Eventuale pratica di uno sport, se previsto nel POF ed in
relazione alle disponibilita' di strutture e risorse tecniche)
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