“InvFactor – anche tu genio” concorso per giovani inventori

da LaStampa.it

“InvFactor – anche tu genio” concorso per giovani inventori

Per la prima volta aperto a tutti i ragazzi italiani con meno di 20 anni
roma

Quarta edizione  per “InvFactor – anche tu genio”, la competizione organizzata dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr), in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea per valorizzare la creatività sviluppata dagli studenti italiani durante la formazione scolastica.

La partecipazione, quest’anno, viene per la prima volta estesa a tutti i ragazzi italiani con meno di 20 anni.

Le proposte presentate da studenti e insegnanti (la scadenza è il 15 maggio) saranno giudicate da una commissione di esperti che selezionerà una rosa di finalisti e decreterà i vincitori.

«Nella passata edizione – ricorda Rossella Palomba dell’ Irpps-Cnr, ideatrice della manifestazione – hanno vinto una proposta sull’estrazione di coloranti naturale per tessuti, un dispositivo antiribaltamento per trattori, un sistema che simula situazioni di traffico per migliorare la sicurezza stradale e un metodo di disinquinamento delle acque reflue. Sicurezza e ambiente si confermano sempre tra i principali campi di interesse dei giovani.»

«Il genio, la creatività e l’innovazione vanno stimolati a partire dalla più giovane età; essi rappresentano le fondamenta del futuro dell’Europa», ha dichiarato Lucio Battistotti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

La premiazione dei finalisti avverrà in settembre, a Roma, presso lo Spazio Europa. Inoltre i vincitori saranno invitati a esporre e illustrare le loro tecnologie in occasione di “Light: accendi la luce sulla scienza” manifestazione organizzata dall’Irpps-Cnr nell’ambito della “Notte europea dei ricercatori”, che si terrà al Planetario di Roma il 27 settembre.

Pubblicato il decreto interministeriale sui percorsi IFTS

da Tecnica della Scuola

Pubblicato il decreto interministeriale sui percorsi IFTS
E’ stato pubblicato in G.U. il decreto interministeriale 7 febbraio 2013 riguardante le specializzazioni tecniche superiori relative ai percorsi post secondari di istruzione e formazione tecnica superiore di durata annuale (IFTS) previste dal Capo III del DPCM del 25 gennaio 2008, concernente le “Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori”.
La notizia è riportata sul sito della Flc-Cgil che ne dà un breve resoconto Come è noto i percorsi IFTS • sono programmati dalle regioni nell’ambito delle loro competenze esclusive in materia di programmazione dell’offerta formativa • hanno, di regola, la durata di due semestri, per un totale di 800/1000 ore • sono finalizzati al conseguimento di un certificato di specializzazione tecnica superiore. Possono iscriversi i giovani e gli adulti in possesso di uno dei seguenti titoli • diploma di istruzione secondaria superiore; • diploma professionale quadriennale di tecnico conseguito nell’ambito dell’istruzione e Formazione Professionale (IeFP).
Inoltre, possono iscriversi anche coloro che sono in possesso dell’ammissione al quinto anno dei percorsi della secondaria di II grado nonché coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all’assolvimento dell’obbligo di istruzione Inoltre i percorsi IFTS • sono progettati e gestiti da università, scuole secondarie di II grado, enti pubblici di ricerca, centri e agenzie di formazione professionale accreditati e imprese o loro associazioni, tra loro associati anche in forma consortile • si riferiscono a settori produttivi individuati, per ogni triennio, con accordo in sede di conferenza unificata. Il decreto concerne • la definizione delle specializzazioni, che costituiscono le figure di riferimento a livello nazionale, e dei relativi standard formativi minimi • l’adozione di modelli di certificati di specializzazione tecnica superiore “per il loro riconoscimento tra i sistemi regionali e tra questi e il sistema dell’istruzione”. Il decreto è costituito da sette articoli e da otto allegati. Questi gli aspetti più rilevanti: • sono istituite 20 specializzazioni tecniche superiori che costituiscono le figure di riferimento a livello nazionale declinabili in specifici profili regionali in base alle esigenze del territorio (Art. 2 comma 1 e Allegato C) • le specializzazioni sono declinati in termini di competenze comuni a tutte le figure o tecnico-professionali specifiche di ciascuna figura. (Art. 3 comma 1) Le competenze sono a loro volte declinate in termini di abilità minime e conoscenze essenziali. Le competenze tecnico professionali sono descritte nell’Allegato D) mentre quelle comuni si trovano nell’Allegato E)
• ai fini della referenziazione al quadro europeo delle qualifiche (EQF), i percorsi IFTS sono considerati specializzazioni dei percorsi dell’Istruzione e Formazione professionale (IeFP) e dei percorsi dell’istruzione tecnica e professionale nell’ambito della secondaria di secondo grado. (Art. 3 comma 2)
• i percorsi IFTS fanno riferimento ai sistemi di classificazione statistica delle professioni e delle aree economiche (art. 3 comma 3) • è previsto il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti nei percorsi IFTS nonché la registrazione delle competenze certificate nel Libretto formativo del cittadino (Art. 3 comma 6) • al termine dei percorsi IFTS è prevista una apposita verifica finale. (Art. 4 comma 1) • i certificati di specializzazione tecnica superiore sono rilasciati dalle Regioni. L’allegato F contiene il modello di certificato nonché le note di compilazione. (Art. 4 comma 1) • I certificati rilasciati al termine dei percorsi IFTS costituiscono titolo di accesso per i pubblici concorsi (art. 4 comma 2) • Riguardo al riconoscimento in termini di crediti formativi universitari dei percorsi IFTS si rimanda alle norme di settore ed in particolare all’art. 14 comma 3 della Legge 240/10 (art. 4 comma 3). Importante è l’allegato B che, aggiornando l’allegato alle Linee guida sull’istruzione tecnica e professionale approvate in sede di conferenza unificata il 26 settembre 2012, riporta la correlazione tra aree economiche-professionali, principali filiere produttive, cluster tecnologici, aree tecnologiche di riferimento degli istituti tecnici superiori (ITS), indirizzi di studio degli istituti tecnici e professionali, qualifiche e diplomi dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e certificati di specializzazioni di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). Il decreto prevede oltre venti specializzazioni nazionali. Questo l’elenco: 1. Agro-alimentare 2. Manifattura e Artigianato • Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del made in Italy 3. Meccanica Impianti e Costruzione • Tecniche di disegno e progettazione industriale
• Tecniche di industrializzazione del prodotto e del processo • Tecniche per la programmazione della produzione e la logistica • Tecniche di installazione e manutenzione di impianti civili e industriali • Tecniche dei sistemi di sicurezza ambientali e qualità dei processi industriali • Tecniche di monitoraggio e gestione del territorio e dell’ambiente • Tecniche di manutenzione, riparazione e collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici • Tecniche di organizzazione e gestione del cantiere edile • Tecniche innovative per l’edilizia 4. Cultura, Informazione e Tecnologie informatiche • Tecniche per la sicurezza delle reti e dei sistemi • Tecniche per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche • Tecniche per l’integrazione dei sistemi e di apparati TLC • Tecniche per la progettazione e gestione di database • Tecniche di informatica medica • Tecniche di produzione multimediale • Tecniche di allestimento scenico
5. Servizi commerciali • Tecniche per l’amministrazione economico-finanziaria 6. Turismo e Sport • Tecniche di progettazione e realizzazione di processi artigianali e di trasformazione agroalimentare con produzioni tipiche del territorio e della tradizione enogastronomica • Tecniche per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione alle risorse, opportunità ed eventi del territorio 7. Servizi alla persona
L’avvio in prima applicazione dei percorsi IFTS, definiti dallo schema di decreto, è previsto per l’anno formativo 2013/14. A conclusione dell’anno formativo 2013/14 è previsto un monitoraggio e una valutazione dei percorsi IFTS attivati ai fini della loro definitiva messa a regime. Tenuto conto che il decreto interministeriale del 7 settembre 2011 prevede che con l’anno formativo 2013/14 termini la fase sperimentale di prima attuazione dei percorsi degli istituti tecnici superiori (ITS), a partire dal 2014/15 dovrebbe essere messa a regime tutta la filiera dell’istruzione e formazione tecnica superiore.

Concorso docenti: indicazioni sulle prove orali

da Tecnica della Scuola

Concorso docenti: indicazioni sulle prove orali
di L.L.
In due note, alcuni chiarimenti sulla lezione simulata e lo svolgimento dei colloqui
Con due note successive (Nota prot.n. 3833 del 17 aprile 2013 e Nota prot.n. 3889 del 19 aprile 2013), di cui la seconda è solo l’integrazione normativa della prima, il Miur fornisce indicazioni relative allo svolgimento delle prove orali del concorso per il reclutamento di docenti. In particolare, il Ministero precisa alcuni aspetti riguardanti la lezione simulata, per la quale i 30 minuti previsti hanno il significato di un vincolo temporale intrinseco alla modalità di svolgimento della lezione simulata e rappresentano dunque un tempo da rispettare. Quindi, le commissioni dovranno valutare anche la capacità del candidato di riuscire a regolare i tempi della sua presentazione. Realisticamente le commissioni potrebbero decidere che venga considerato rispettato il vincolo temporale quando il candidato svolge e completa la lezione simulata in un tempo compreso tra 25 e 35 minuti.  Per tale ragione, è opportuno che durante i trenta minuti della lezione simulata il candidato non venga interrotto dalla commissione, né da altri, al fine di consentirgli di esprimere al meglio le sue capacità e anche per evitare contestazioni sull’effettivo tempo a disposizione del candidato. Per il colloquio successivo, invece, il candidato ha un vincolo massimo di 30 minuti e quindi l’intero colloquio potrebbe svolgersi anche in un tempo inferiore. L’impostazione e la conduzione del colloquio successivo alla lezione simulata è rimesso alle scelte e alla discrezionalità della commissione. La finalità del colloquio è comunque quella di analizzare ed approfondire i contenuti e le scelte metodologiche relativi alla lezione simulata.

Il Collegio dei docenti è un organismo di governo e non un ufficio che ratifica le strategie dirigenziali

da Tecnica della Scuola

Il Collegio dei docenti è un organismo di governo e non un ufficio che ratifica le strategie dirigenziali
di Lucio Ficara
La scuola degli ultimi 10 anni ha perso, lentamente ma costantemente, il valore della collegialità, lasciando strada ad una forma di potere oligarchico, che viene gestito ed amministrato dal Dirigente scolastico e dai suoi più stretti collaboratori
Nel nuovo mondo scolastico dell’autonomia, in questi ultimi due lustri, si sono modificate tante cose, si è modificato il modo di pensare, quello di agire, di organizzare il lavoro ed anche il linguaggio si è modificato. Prima le decisioni venivano prese collegialmente, nel luogo deputato che era il Collegio dei docenti, oggi anche se formalmente è ancora, per volere dei decreti delegati del 1974, lo stesso Collegio che delibera, le decisioni vengono prese in altre stanze e da un ristretto numero di persone.
In molte scuole sono nati i cosiddetti “Consigli di direzione”, in cui si propongono strategie didattiche, di orientamento, di marketing, si propone addirittura la flessibilità oraria dei curricoli didattici, per decidere la rotta di direzione della scuola. In seguito, le decisioni prese e votate in seno a quello che viene chiamato deliberatamente “Consiglio di direzione”, viene ratificato dal Collegio dei docenti, che a volte non si rende nemmeno conto della vera e propria usurpazione di potere che viene di fatto indotta. La domanda che sorge spontanea è : “ma dove sono finiti quei bei Collegi di una volta?”. “Quei Collegi in cui si discuteva, a volte anche animatamente e senza esclusione di colpi, e alla fine si decideva anche a stretta maggioranza?” “Dove sono finiti quei docenti che amavano partecipare, come primi attori, alle decisioni governative della scuola?” Si tratta di flebili ricordi del passato, di una scuola che non c’è più, di cui è rimasta solo la vecchia normativa dei decreti delegati del 74, integrata dalla legge 297/94, in cui è chiaro che il Collegio dei docenti è un organismo di governo della scuola , ma che di fatto è stato esautorato da un’altra norma non scritta, ma che viene attuata con fermezza e decisione, in nome dell’autonomia scolastica. Che il Collegio dei docenti è un organismo di governo, in cui chi lo presiede, cioè il Dirigente scolastico, è chiamato ad eseguire le delibere approvate dallo stesso con una votazione interna, è detto e scritto nel DPR 416 del 31 maggio 1974. All’art.4 di tale decreto è chiaramente spiegato che il Collegio dei docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto. In particolare cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun insegnante; formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto. È cosa nota, a tutti i docenti , che molte delle prerogative del Collegio, scritte nel DPR 416/74, sono diventate, nella scuola dell’autonomia, anacronistiche e non sono figlie di questo tempo. L’asse del potere governativo della scuola di oggi , si è spostato tanto e tale spostamento ha generato un’insanabile frattura tra il Collegio e chi nella realtà governa la scuola. Oggi in alcune scuole, con l’avanzamento di una sorta di governo autarchico, che tutto regola all’interno dell’istituzione scolastica, si è arrivati al punto di minare addirittura la libertà d’insegnamento di molti docenti, che si sentono sempre più vessati e ingabbiati in una logica di scuola che non condividono. La riflessione che molti docenti si pongono è la seguente: “ l’autonomia scolastica sta facendo inesorabilmente il suo corso, per un volere politico trasversale, ma gli organi collegiali della scuola di oggi, sono ormai completamente svuotati di significato e privi di ogni potere, anche se le norme vigenti dicono completamente il contrario.”

Individuazione precoce dei Dsa

da Tecnica della Scuola

Individuazione precoce dei Dsa
di L.L.
Ministro della Salute e Ministro dell’Istruzione hanno firmato il decreto per le attività di individuazione precoce dei DSA a scuola. Regioni e Usr dovranno firmare a breve protocolli di intesa per regolamentare modalità e tempi delle rilevazioni che potranno essere avviate già a partire dal prossimo anno scolastico.
Con un comunicato di oggi, 19 aprile, il Miur ha comunicato l’avvenuta firma, ad opera del Ministro della Salute Renato Balduzzi e del Ministro dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, di un decreto per le attività di individuazione precoce dei DSA a scuola.
Si tratta di un ulteriore tassello che va ad aggiungersi ai recenti interventi del Ministero sulla materia, dal Decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, attuativo della Legge 170 dell’8 ottobre 2010, all’ultima Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 sui Bisogni Educativi Speciali.
Le nuove “Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA” del 17 aprile 2013 – il cui testo definitivo non è ancora noto – prevede che le Regioni e gli Uffici Scolastici Regionali dovranno firmare a breve protocolli di intesa per regolamentare modalità e tempi delle rilevazioni che potranno essere avviate già a partire dal prossimo anno scolastico. Tali attività hanno il fine di individuare casi sospetti o a rischio di DSA sin dai primi anni del percorso scolare, perché la diagnosi precoce può consentire di attivare per tempo tutte le misure previste dalla normativa.

Quali tipologie sceglieranno gli studenti alla prima prova degli esami di Stato

da Tecnica della Scuola

Quali tipologie sceglieranno gli studenti alla prima prova degli esami di Stato
A due mesi dagli esami di Stato un sondaggio di Scuolazoo chiede ai maturandi quale tipologia di traccia intendono scegliere il 19 giugno
ScuolaZoo, a poco più di due mesi dagli esami di stato, ha dato il via al consueto toto tema e alle prime indiscrezioni chiedendo ai ragazzi come si comporteranno per la prima prova. Si scopre a sorpresa che il 30% dei maturandi non sceglierà la tipologia A, analisi testuale e, prediligerà il tema o il saggio breve. Scuola Zoo ha condotto il sondaggio rivolgendosi agli oltre 57.000 fan della pagina Facebook dedicata alla maturità 2013 . Al fine di equiparare il nostro titolo di studio a quelli europei, la maturità è cambiata e ha visto l’introduzione di più tracce per dare ai ragazzi la possibilità di cimentarsi con la prova più in linea con le attitudini personali.
Stando alle risposte del sondaggio si apprende che il 30% degli studenti non si orienterà verso la tipologia A, l’analisi testuale. Da sempre infatti viene considerata la traccia più complessa, in quanto il candidato dev’essere preparato al 100% per poter rispondere correttamente alle domande. Ad intimorire anche i nomi degli autori “papabili”. Gli studenti hanno indicato al primo posto (27%) Giovanni Pascoli, al secondo Gabriele D’Annunzio (14%) e al terzo Giacomo Leopardi con il 10% dei voti. Queste ipotesi hanno portato, a soli due mesi dall’esame, le preferenze verso il tema di ordine generale 20%, l’articolo di giornale 7% o saggio 3% . Prove in cui gli argomenti sono certamente più legati all’attualità che alla letteratura.

La prova orale del concorsone

da tuttoscuola.com

La prova orale del concorsone/1: Il Miur accelera i tempi

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato agli Uffici Scolastici Regionali le indicazioni relative allo svolgimento delle prove orali e integrazione riferimenti normativi relative al concorso, meglio noto come “concorsone”, per la copertura di 11.542 posti e cattedre di personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado.

Le indicazioni sono particolarmente utili anche per i candidati, dato che sono dirimenti su alcuni dubbi che serpeggiano ormai da mesi tra gli aspiranti insegnanti. Vediamoli insieme.

Anzitutto, il Ministero raccomanda “osservanza delle disposizioni contenute nel Bando, Allegato 3, “Avvertenze generali””, cui si spiega che la prova orale “ha per oggetto le discipline di insegnamento e valuta la padronanza delle medesime e la capacità di trasmissione da parte del candidato, la capacità di progettazione didattica, anche con riferimento alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e agli studenti con bisogni educativi speciali”.

Questa prova orale, come noto, si svolge consiste in: “a) in una lezione simulata, della durata di 30 minuti, su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima della data programmata per la sua prova orale. A tal fine la commissione predispone un numero di tracce pari a tre volte il numero dei candidati. Le tracce estratte sono escluse dai successivi sorteggi; b) in un colloquio immediatamente successivo, della durata massima di 30 minuti, nel corso del quale sono approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione di cui alla lettera a)”.

Segue poi la parte più importante, che concerne l’”interpretazione operativa” delle “questioni più rilevanti”.

Per quello che riguarda i tempi, è evidente l’intenzione del Ministero di accelerare le procedure concorsuali, tanto che da viale Trastevere si dispone, “per fare in modo che la prova orale si concluda in tempo utile all’immissione in ruolo dei vincitori del concorso (1 settembre 2013)” che i ritmi di lavoro siano celeri e “le commissioni di esame operino anche in orario antimeridiano”. L’estrazione della traccia della lezione simulata deve potere avvenire anche di domenica, “per consentire lo svolgimento degli esami anche di lunedì”.

La prova orale del concorsone/2: Ambito 9 e ambiti ‘a cascata’

Dopo le indicazioni per accelerare i tempi, da viale Trastevere si danno indicazioni per l’ambito 9 e per i cosiddetti ambiti “a cascata”.

In particolare, in merito alle prove orali dell’ambito 9, il Ministero “ricorda che i candidati delle classi di concorso A051 e A052 dovranno obbligatoriamente superare la prova orale di Italiano, storia e geografia, prima di sostenere quelle di Latino e/o di Greco, anche nel caso in cui , nella domanda di partecipazione al concorso, non abbiano richiesto le classi di concorso comprese nell’ambito 4”.

Per quanto – prosegue la comunicazione agli Uffici Scolastici Regionali – attiene gli ambiti c.d. “a cascata”, se il candidato ha scelto di partecipare solo per la classe di concorso più ampia (ad es. , Ambito 8 – Classe di concorso A049 – Matematica e Fisica), il mancato superamento di una delle prove scritte previste (nell’esempio fatto, Fisica) non consente l’accesso alla prova orale di altra classe di concorso presente nell’ambito (nell’esempio fatto, cl. A047 – Matematica), se quest’ultima non sia stata specificamente richiesta dal candidato all’atto della presentazione dell’istanza di partecipazione al concorso (cfr., articolo 3, del citato decreto direttoriale di indizione)”.

In pratica, il meccanismo è lo stesso delle prove scritte, penalizzante nei confronti del candidato. All’aspirante docente viene chiesto di prepararsi su tutto e di svolgere le prove a prescindere dal risultato di quelle propedeutiche. All’amministrazione di correggere e valutare solo laddove il candidato abbia superato la prova propedeutica.

La prova orale del concorsone/3: la lezione simulata è di 25-35 minuti

Dopo le indicazioni per alcuni ambiti particolari, il Ministero spiega che i 30 minuti previsti per la lezione simulata “hanno il significato di un vincolo temporale intrinseco alla modalità di svolgimento della lezione simulata”.

Fortunatamente viale Trastevere chiarisce subito il senso di questa affermazione, chiosando: “Realisticamente le commissioni potrebbero decidere che venga considerato rispettato il vincolo temporale quando il candidato svolge e completa la lezione simulata in un tempo compreso tra 25 e 35 minuti”.

Tempi dunque indicativi, utili alle commissioni per “valutare anche la capacità del candidato di riuscire a regolare i tempi della sua presentazione”. Non si tratta quindi di un tempo massimo o minimo da rispettare.

È del tutto priva di vincoli minimi invece la seconda parte della prova orale, nella quale sono approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione simulata: “Per il colloquio successivo, invece, il candidato ha un vincolo massimo di 30 minuti e quindi l’intero colloquio potrebbe svolgersi anche in un tempo inferiore”.

Sempre in relazione ai tempi, poco più avanti, il Ministero spiega che le commissioni non devono interrompere il candidato: “E’ opportuno far presente che durante i trenta minuti della lezione simulata il candidato non venga interrotto dalla commissione, né da altri, al fine di consentirgli di esprimere al meglio le sue capacità e anche per evitare contestazioni sull’effettivo tempo a disposizione del candidato“.

La prova orale del concorsone/4: in realtà la lezione è dis-simulata

Chiarita la questione dei tempi della lezione, il Ministero entra nel merito dei contenuti della lezione simulata.

Riportiamo integralmente questa parte della comunicazione agli Uffici Scolastici Regionali, perché a nostro avviso va letta dal candidato con particolare attenzione:

Si sottolinea anzitutto che nelle avvertenze generali, a proposito della prova orale, si parla di “discipline di insegnamento” e non di “programmi d’esame”. Ciò vuol dire che l’intera prova orale, lezione simulata e colloquio successivo, verte sugli argomenti previsti per i diversi gradi di istruzione e per le diverse discipline di insegnamento come risultano, a seconda dei casi, dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” (D.M. 254/2012), dalle “Indicazioni nazionali per il sistema dei licei” (D.M. 211/2010) e dalle “Linee guida per gli istituti tecnici e professionali” (Direttive n. 57 e 65 del 2010).

Le tracce predisposte dalla commissione in un numero pari al triplo del numero dei candidati sono formulate in modo tale che il candidato possa dimostrare le seguenti competenze:

a) padronanza delle discipline di insegnamento;

b) capacità di comunicazione;

c) capacità di progettazione didattica anche con riferimento alle TIC e agli alunni con bisogni educativi speciali”.

Il candidato, si noti bene, per il Ministero, non deve dunque in realtà simulare una lezione, ma dimostrare “di essere in grado di progettare un’attività didattica reale, esplicitandone gli elementi essenziali”. In questo senso, il testo di viale Trastevere è davvero molto chiaro:

Sembra quindi opportuno che, anche nella formulazione delle tracce, risulti chiaramente che la lezione simulata non serve per esporre un argomento “come se ci si rivolgesse a degli studenti”, la qualcosa risulterebbe anche artificiosa, ma per consentire al candidato di dimostrare di essere in grado di progettare un’attività didattica reale, esplicitandone gli elementi essenziali:

− il tema prescelto;

− l’ordine o l’indirizzo scolastico;

− l’età degli alunni;

− la durata della proposta;

− gli strumenti e i materiali previsti anche con riferimento a tecnologie avanzate e alla presenza eventuale di alunni con bisogni educativi speciali. Si fa presente che sugli alunni con bisogni educativi speciali la complessa letteratura scientifica sull’argomento è stata recentemente oggetto di un chiarimento normativo con un’apposita direttiva del Ministro dell’Istruzione del 27/12/2012”.

La prova orale del concorsone/5: dopo la lezione, il colloquio è su tutto

Chiariti i contenuti della lezione simulata, il Ministero spiega molto sinteticamente, il senso del colloquio successivo: “L’impostazione e la conduzione del colloquio successivo alla lezione simulata è rimesso alle scelte e alla discrezionalità della commissione”.

Discrezionalità assoluta dunque? Non esattamente, al punto che da viale Trastevere si precisa: “La finalità del colloquio è comunque quella di analizzare ed approfondire i contenuti e le scelte metodologiche relativi alla lezione simulata”.

Il colloquio potrà vertere tanto sulla disciplina, quanto sulle scelte didattiche appena compiute: “Si potrà trattare di approfondimenti di carattere disciplinare che consentano di mettere in risalto l’ampiezza e la profondità delle conoscenze del candidato, oppure di sollecitare il candidato a giustificare e ad arricchire le scelte didattiche illustrate, facendo anche riferimento alle modalità di documentazione e di verifica”.

Sembra di capire quindi che, per esempio, la simulazione di una lezione su Petrarca non impedirà alla commissione di fare domande, nel colloquio successivo, su Manzoni, e si potrebbe andare avanti con esempi simili per le varie discipline…

Il testo della comunicazione del Miur agli Uffici Scolastici Regionali è consultabile a partire da questo link.

Maturità, per gli studenti l’ansia è il primo nemico da battere

da tuttoscuola.com

Maturità, per gli studenti l’ansia è il primo nemico da battere

Studio, preparazione e originalità sono le armi vincenti per arrivare alla maturità senza ansia e preoccupazioni. Questo il risultato di un sondaggio condotto tra i suoi utenti da Studenti.it, il portale dedicato al mondo della scuola, che ha condotto un sondaggio sull’argomento.

Mancano ancora due mesi all`esame finale eppure il 54,1% degli studenti, in maniera saggia e previdente, si sta già organizzando in vista delle prove. Del resto, l`ansia, si sa, può giocare brutti scherzi. Secondo il 44% dei maturandi, infatti, panico e paura possono influire negativamente sulle prove d`esame. Non resta dunque che organizzarsi con anticipo, preparando tabelle di marcia con l`elenco degli argomenti da ripassare quotidianamente e arrivare preparati al fatidico momento. I metodi di studio preferiti restano quelli tradizionali: il 90% degli studenti dichiara di organizzarsi con schemi e brevi riassunti delle varie materie.

Ma è il colloquio orale a restare l`ostacolo più grande per la maggior parte degli studenti. Il 53,6% degli intervistati ha difatti già pensato all`argomento della propria tesina. Il 41,8% punterà su argomenti originali e nuovi per far colpo sulla commissione d`esame. Il segreto è non copiare, ma scegliere temi che possano sorprendere e sui quali discutere senza difficoltà e con coinvolgimento. Fondamentale dunque la preparazione secondo il 48% dei maturandi.

La maggior parte dei ragazzi confessa inoltre che ritiene opportuno seguire l`attualità (46,4%) e navigare sul web (31,1%), piuttosto che sperare in un miracolo o accendere un cero a Papa Francesco (22,4%). Ma fra i segreti c`è anche una buona dose di svago e una giusta alimentazione. Il 43,4% pensa di allenare la memoria in vista del temutissimo quizzone stando appunto attenti all`alimentazione; altri invece (56,9%) confessano di preferire i giochi di abilità, approfittando dell`occasione anche per divertirsi con gli amici.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 93

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale

Sommario

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

PARLAMENTO NAZIONALE

 


AVVISO


ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (13A03424)

Pag. 1

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI

 


CONVOCAZIONE


Convocazione del Parlamento in seduta comune (13A03687)

Pag. 1

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 25 marzo 2013


Estensione di impiego del prodotto fitosanitario «CABRIO DUO».
(13A03462)

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 31 gennaio 2013


Approvazione del Piano Assicurativo Agricolo per l’anno 2013.
(13A03469)

Pag. 4

 

 

 


DECRETO 2 aprile 2013


Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio «Marino S.r.l.», in Santa
Maria a Vico al rilascio dei certificati di analisi nel settore
vitivinicolo. (13A03410)

Pag. 15

 

 

 


DECRETO 2 aprile 2013


Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio «Marino S.r.l.», in Santa
Maria a Vico al rilascio dei certificati di analisi nel settore
oleicolo. (13A03411)

Pag. 16

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 18 marzo 2013


Scioglimento della «Societa’ cooperativa Piccola Pesca a r.l.», in
Stella e nomina del commissario liquidatore. (13A03178)

Pag. 17

 

 

 


DECRETO 18 marzo 2013


Scioglimento della «J. & S. – Societa’ cooperativa a r.l.», in Roma e
nomina del commissario liquidatore. (13A03179)

Pag. 18

 

 

 


DECRETO 18 marzo 2013


Scioglimento della «Oltre societa’ cooperativa sociale», in
Montefiascone e nomina del commissario liquidatore. (13A03180)

Pag. 19

 

 

 


DECRETO 18 marzo 2013


Scioglimento della «Zootecnica Monte Petrella – Societa’
cooperativa», in Santomenna e nomina del commissario liquidatore.
(13A03181)

Pag. 19

 

 

 


DECRETO 22 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «CO.SV.EDIL – Consorzio
sviluppo edilizio – Societa’ cooperativa», in Bologna e nomina del
commissario liquidatore. (13A03177)

Pag. 20

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA

 


DECRETO RETTORALE 3 aprile 2013


Modificazioni allo Statuto. (13A03421)

Pag. 21

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 


COMUNICATO


Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (13A03671)

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MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

 


COMUNICATO


Aggiornamento dell’autorizzazione integrata ambientale alla Societa’
Edipower S.p.A. per l’esercizio della centrale termoelettrica, in San
Filippo del Mela. (13E03422)

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MINISTERO DELL’INTERNO

 


COMUNICATO


Approvazione del trasferimento della Casa di Procura della
Congregazione delle Domenicane di Betania, in Monte Porzio Catone.
(13A03420)

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