DIMENSIONAMENTO

DIMENSIONAMENTO

I sindacati falliscono anche per il prossimo anno: arrivano altre 550 scuole in reggenza e 500 soppressioni. Ora tocca all’Anief entrare in campo per salvare Dirigenti Scolastici e Dsga attraverso l’unica strada percorribile: il ricorso.

L’obiettivo è duplice: assicurare l’autonomia a queste scuole e salvare il personale scolastico coinvolto dall’ingiusta condizione di soprannumerarietà.

 

Ancora una volta sul dimensionamento siamo costretti a costatare il fallimento dell’operato dei sindacati più rappresentativi, che già per il corrente anno scolastico non erano stati capaci di fare fronte comune per evitare di lasciare quasi 2mila istituti scolastici privi dei loro dirigenti scolastici: ignorando la pronuncia della Corte costituzionale sulla materia, a partire dal prossimo mese di settembre altre 550 scuole, diffuse su tutto il territorio nazionale, avranno la loro autonomia solo sulla “carta” e verranno, invece, private dei loro capi d’istituto. Per essere dirette da un dirigente reggente. Inoltre, come se non bastasse, altri 500 istituti perderanno la loro autonomia, a causa dell’adozione da parte del Miur di parametri legati all’elevazione del numero minimo di studenti iscritti.

 

A fronte di questo andamento peggiorativo, che porterà all’ulteriore sparizione di tanti istituti scolastici e al trasferimento coatto di un numero considerevole di Dirigenti Scolastici e Dsga, l’Anief ha deciso che il tempo dell’attesa è terminato. E che quindi è giunto il momento di intervenire contro questi provvedimenti già dichiarati incostituzionali. L’obiettivo è duplice: assicurare l’autonomia a queste scuole, salvando nel contempo il personale scolastico coinvolto dall’ingiusta condizione di soprannumerarietà.

 

Marcello Pacifico, presidente Anief, ricorda che “come nel settembre scorso l’Anief ha salvato la cancellazione di tutte le Rsu coinvolte nel dimensionamento e parallelamente ha avviato i ricorsi per evitare la mobilità coatta, anche intercompartimentale, di docenti e Ata finiti in sovrannumero, oggi il sindacato ha deciso che tutelerà i diritti di quei dirigenti scolastici che si ritroveranno costretti a presentare domanda obbligatoria di trasferimento. Oltre che dei diversi direttori dei servizi generali ed amministrativi individuati come perdenti posto, i quali saranno anche costretti a subire una ingiusta regressione economico-professionale perché collocati coattivamente nel ruolo di normali impiegati”.

 

A tal proposito, vogliamo anche ricordare che il Miur continua a dare credito all’art. 19 comma 4 della Legge sul dimensionamento n. 111/11, che ha cancellato circa 2.000 scuole autonome, ignorando che è stata dichiarata incostituzionale l’anno successivo dalla sentenza n. 147 della Consulta. Ma anche che l’espressione dei giudici superiori è stata confermata dal Consiglio di Stato, il quale valutando il ricorso di un raggruppamento di genitori di Castrovillari ha annullato l’accorpamento di 10 scuole autonome di Castrovillari, in provincia di Cosenza, scongiurando di conseguenza il taglio dei posti di dirigenti, Dsga, docenti a Ata titolari in quegli istituti.

 

Appare evidente – continua il presidente Anief – che in mancanza di una legislazione adeguata, soltanto la via del ricorso può essere quella giusta per salvaguardare una didattica di qualità e i posti di lavoro. Lo sanno bene i dirigenti scolastici e i Dsga di Castrovillari. Come le Rsu rimaste in piedi nelle scuole dimensionate, malgrado le iniziali indicazioni contrarie dell’amministrazione”.

 

Tutti i dirigenti scolastici che hanno perso la titolarità a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e i Dsga che dall’anno scorso sono incappati nello stesso destino, possono chiedere quindi di essere assistiti dall’Anief.  Per ricevere le istruzioni operative per ricorrere e avviare eventuali azioni giudiziarie contro il dimensionamento e la salvaguardia del posto di lavoro, è possibile inviare sin d’ora una e-mail a dimensionamento@anief.net indicando nell’oggetto la rispettiva voce: dsga, ata, docente, dirigente.

 

Iscrizioni al secondo ciclo – Anno Scolastico 2013/2014

Il MIUR rende disponibili i dati completi sulle iscrizioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per l’anno scolastico 2013/2014.

Le iscrizioni al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione

(Roma, 24 Aprile 2013) Sono disponibili i dati completi sulle iscrizioni – effettuate quest’anno per la prima volta interamente attraverso la procedura on line – relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per l’anno scolastico 2013/2014. I dati della pubblicazione, curata dall’Ufficio di Statistica del MIUR, sono aggiornati al 26 marzo 2013.

La grande novità di quest’anno in tema di iscrizioni è senz’altro rappresentata dalla procedura esclusivamente on line realizzata dal Miur. Si è trattato di un vero e proprio punto di svolta nella modernizzazione dei processi. Un’iniziativa che ha reso più efficiente il meccanismo di iscrizione e consentito di ridurre la spesa prevista. Superate le prime incertezze sul funzionamento del sistema, il processo di acquisizione delle domande si è progressivamente stabilizzato, arrivando fino al 100% delle iscrizioni attese.

Iniziate il 21 gennaio 2013, attraverso il portale www.iscrizioni.istruzione.it, le iscrizioni on line hanno riguardato, come noto, le prime classi delle scuole statali primarie, secondarie di I e di II grado. Complessivamente, le domande di iscrizione on line trasmesse sono state 1.568.570. Di queste, 1.054.069 sono state inserite direttamente dalle famiglie. Nello specifico, 342.341 per la scuola primaria, 341.642 per la scuola secondaria di I grado, 370.086 per la scuola secondaria di II grado. Le domande on line immesse nel sistema per il tramite delle scuole sono state invece 514.051. Di queste, 175.162 per la scuola primaria, 186.199 per la scuola secondaria di I grado, 153.140 per la scuola secondaria di II grado.

Dai dati a disposizione emerge che il 94,2% degli studenti ha scelto di proseguire il proprio percorso nel sistema di istruzione secondaria superiore. Il restante 5,8% ha scelto di proseguire frequentando esclusivamente i percorsi IeFP: il 23,2% presso gli istituti Professionali in modalità complementare e il 76,8% presso strutture Formative accreditate dalle Regioni.

Rispetto allo scorso anno si registra un aumento degli iscritti ai percorsi liceali (+1,4%), un lieve incremento degli iscritti agli Istituti Tecnici (+0,2%) e un calo delle iscrizioni negli Istituti Professionali (-1,6%). Per quanto riguarda quest’ultimo dato è necessario specificare che il calo registrato negli Istituti professionali deve tener conto dell’aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate. Specialmente in Lombardia e Veneto.

Passando all’esame dell’aumento registrato nelle iscrizioni verso i licei, il maggior contributo alla crescita di questo indirizzo di studio è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze applicate” del Liceo scientifico (+6,3%), che fa registrare l’aumento più significativo passando dal 4,1% al 6,3% (ovvero un incremento pari a 2,2%). L’indirizzo tradizionale dello scientifico fa segnare, invece, un calo nelle scelte degli studenti (il 16,4% degli studenti si è iscritto al liceo scientifico tradizionale, registrando rispetto all’anno precedente un decremento dell’ 1,7%). In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico, che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,3%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 48,8%.

Negli Istituti tecnici le iscrizioni, rispetto all’anno precedente, aumentano dello 0,2%, passando dal 31% al 31,2%. Di questi, il 12,7% ha preferito il settore economico e il 18,5% il settore tecnologico. Gli istituti professionali, infine, hanno complessivamente raccolto il 20% delle preferenze degli studenti, così suddivisi: il 4,1% ha optato per il settore “Industria e Artigianato”, mentre il 14,4% il settore “Servizi”

Miur e MAXXI siglano un protocollo d’intesa per disegnare un prototipo di scuole del futuro

Miur e MAXXI siglano un protocollo d’intesa per disegnare un prototipo di scuole del futuro

 

(Roma, 24 aprile 2013) Miur e MAXXI insieme per la promozione della qualità architettonica nelle scuole. E’ questo, in sintesi, il contenuto del protocollo d’intesa siglato questa mattina dal ministro Francesco Profumo e dal presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, intitolato “Edilizia scolastica innovativa”.

Primo atto di questa collaborazione sarà un programma pilota per “scuole tipo” rispondenti ai nuovi indirizzi nei campi della progettazione architettonica, nel design degli interni e degli arredi scolastici.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è impegnato in un ampio e complessivo progetto di innovazione del sistema educativo. Questo progetto attribuisce fondamentale importanza alla necessità di rinnovare profondamente il modo di concepire gli ambienti destinati all’apprendimento, adeguando le strutture didattiche al linguaggio della generazione dei “nativi digitali”, rendendo cioè l’offerta educativa e formativa coerente con l’evoluzione in senso digitale di tutti gli altri settori della società. Per raggiungere quest’obiettivo è indispensabile che scuole, aule, arredi, spazi educativi sia interni che esterni rispondano a criteri del tutto nuovi e adeguati ad una didattica supportata integralmente dalle nuove tecnologie.

Tra i punti qualificanti dell’accordo, che avrà la durata di un anno, figura un concorso per giovani architetti, destinato a valorizzare i migliori progettisti italiani e stranieri, per individuare nuove soluzioni architettoniche e nuove tipologie di arredi per le scuole del futuro. I lavori presentati verranno, in seguito, esposti in una mostra e saranno oggetto di un’apposita pubblicazione. Il Miur si impegna a fornire indicazioni per l’attuazione delle attività previste dal protocollo d’intesa e a pubblicare le Linee guida in materia di edilizia scolastica innovativa.

L’evoluzione della didattica e del modo di lavorare a scuola, resi impellenti dai bisogni educativi dei nostri studenti e dalle esigenze di misurarsi con le nuove frontiere dell’apprendimento – commenta Francesco Profumo – impongono di ripensare completamente gli spazi e le modalità di lavoro, e dunque le stesse strutture degli edifici scolastici. La divisione degli spazi in aule e corridoi appare oggi superata, mentre nel futuro si parlerà sempre più di scuole tecnologiche e aperte al territorio, ovvero civic center capaci di diventare poli di aggregazione delle comunità locali. Per raggiungere questo obiettivo, il MIUR ha realizzato nuove Linee guida in materia di edilizia scolastica, aggiornando le precedenti, ferme agli anni ’70. La preziosa collaborazione con il MAXXI – aggiunge il ministro – consentirà ora, attraverso un concorso di idee aperto a giovani progettisti, italiani e internazionali, di individuare le più funzionali soluzioni architettoniche, e le nuove tipologie di arredi per le scuole del futuro. 

Questa collaborazione – dice Giovanna Melandri –  sottolinea ancora una volta come il MAXXI, oltre a essere uno spazio espositivo straordinario con mostre bellissime da vedere (come quelle dedicate a Luigi Ghirri, appena inaugurata, Fiona Tan e Alighiero Boetti, oppure Energy), sia anche una fucina di idee, un luogo di ricerca e sperimentazione con altissime professionalità e  competenze. La promozione della qualità architettonica fa parte della missione del MAXXI.  Contribuire a ideare le scuole del futuro in modo innovativo e contemporaneo sarà un impegno importante e una grande sfida per tutti noi”. 

“Questo accordo – dice Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura – rafforza ulteriormente l’interesse del MAXXI a sviluppare programmi sperimentali e progetti di ricerca che promuovano il valore della qualità, del progetto e dell’architettura”. 

L’indirizzo scientifico dell’iniziativa sarà affidato a un prestigioso Consiglio, composto da esperti nelle discipline specifiche. Sarà presieduto da Cino Zucchi, tra i più noti architetti italiani, menzione speciale alla 13.Biennale Architettura di Venezia nel 2012.  Lo sviluppo e l’attuazione del progetto sono curati da un Comitato con rappresentanti delle due Istituzioni: Il MIUR, attraverso INDIRE, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca innovativa, la Fondazione MAXXI attraverso il MAXXI Architettura che, nel corso degli anni, ha maturato una notevole competenza a supporto e consulenza per la realizzazione di interventi architettonici qualificati.

Diritto di accesso negato dal dirigente scolastico

Oggetto: La Commissione per l’Accesso Documenti Amministrativi c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri,

               riconosce il diritto di accesso negato prima dal dirigente scolastico dell’Istituto Magistrale Liceo “L.

               della Valle” di Cosenza. Soddisfatto il sindacato SAB che ha patrocinato il contenzioso.

 

La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, che è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1991 a seguito dell’entrata in vigore della legge 7 agosto 1990, n. 241 sul procedimento amministrativo, è l’organismo preposto alla vigilanza sull’attuazione del principio della piena conoscibilità e trasparenza dell’attività della pubblica amministrazione, al quale possono rivolgersi privati cittadini e pubbliche amministrazioni. La legge 11 febbraio 2005 n. 15, di modifica e integrazione della legge generale, ha conferito maggiore incisività al ruolo della Commissione, accrescendone le funzioni e attribuendole nuovi poteri.

Gli interessati possono ricorrere in via amministrativa alla Commissione avverso le determinazioni (diniego, espresso o tacito, o differimento dell’accesso) concernenti il diritto di accesso adottate dalle amministrazioni statali o dai soggetti a esse equiparati operanti in ambito ultraregionale.

Il procedimento innanzi alla Commissione è gratuito e si svolge in tempi particolarmente rapidi e garantisce il rispetto del contraddittorio; le parti possono, infatti, essere udite anche personalmente senza necessità dell’assistenza del difensore. La Commissione, in caso di accoglimento del ricorso, ordina all’amministrazione l’esibizione del documento richiesto, fissando, ove necessario, un termine perentorio. La presentazione del ricorso innanzi alla Commissione sospende i termini per il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale che è l’altro organo al quale si può ricorrere avverso il diniego di accesso, con spese per il ricorrente. Il ricorso amministrativo non è alternativo a quello giurisdizionale. La Commissione, oltre ad adottare le determinazioni che le competono in materia di ricorsi, vigila affinché sia attuato il principio di piena conoscibilità dell’attività della pubblica amministrazione con il rispetto dei limiti fissati dalla legge 241/1990 e successive modifiche e integrazioni.

Nel merito, il prof. P.S. di Rende, docente di ruolo di educazione musicale, aveva richiesto, anche per l’a.s. 2012/13, la riconferma dell’utilizzazione c/o il Liceo Musicale “L. della Valle” di Cosenza, per esservi stato utilizzato negli anni precedenti, nelle classi sperimentali per l’insegnamento musica d’insieme ed interpretazione ed esecuzione e per lo strumento TROMBA, ai sensi dell’art. 6 bis del contratto sulla mobilità annuale del 23/8/2012; l’ATP di Cosenza aveva escluso il predetto dalle graduatorie ed al suo posto aveva utilizzato altro docente che, nel frattempo, rinunciava all’utilizzazione.

Non essendovi più docenti nella graduatoria provinciale delle utilizzazioni, il posto disponibile veniva conferito a contratto annuale da parte del dirigente scolastico del predetto istituto; da qui la richiesta di accesso atti per conoscere il nominativo, il domicilio, la domanda e tutti gli atti connessi e/o consequenziali posti a base per il conferimento della predetta nomina del docente effettivamente in servizio nel corrente anno che, nel frattempo, era diventato contro interessato,  per la notifica del rincorso da presentare al Giudice del Lavoro avverso la mancata conferma del prof. P.S..

Il dirigente scolastico negava il diritto richiesto con la seguente motivazione “ questo istituto deve respingere la Sua richiesta in quanto priva dei diritti di legittimazione. Le utilizzazioni sono procedure a carico dell’Ufficio Scolastico Provinciale che ha emanato il provvedimento di assegnazione degli incarichi in data 8/11/2012 prot. n. 10044/6 ”; la posizione del dirigente rimaneva tale anche dopo ulteriore diffida notificata anche all’USR della Calabria, anch’esso insensibile alla legittima richiesta, da qui il ricorso alla Commissione che, con decisione notificata il 14/4/2013 ha così deciso “ DIRITTO Il provvedimento oggetto di impugnativa nega l’accesso adducendo che Le utilizzazioni sono procedure a carico dell’Ufficio scolastico Provinciale che ha emanato il provvedimento di assegnazione in data 8/11/2012. Tale locuzione sembrerebbe voler intendere che il procedimento che ha portato alla formazione dei documenti negati al ricorrente, è di competenza dell’Ufficio scolastico provinciale.

Tale circostanza, tuttavia, è irrilevante ai fini del chiesto e negato accesso, atteso che, in disparte ogni valutazione sulla competenza procedimentale, a venire in rilievo è il fatto che i documenti richiesti siano comunque detenuti dall’amministrazione destinataria della domanda di accesso.

Trattandosi di contratto sottoscritto dall’amministrazione resistente e della documentazione connessa, è chiaro che essa sia nella disponibilità di parte resistente. Pertanto, ritenuto nel caso di specie sussistere un interesse qualificato all’accesso in capo al ricorrente, il ricorso merita di essere accolto. P.Q.M.  La Commissione accoglie il ricorso e per l’effetto invita l’amministrazione a riesaminare la questione sulla base delle considerazioni svolte.

Il SAB, con il segretario generale prof. Francesco Sola, che ha patrocinato tutto il contenzioso, nello stigmatizzare il comportamento tenuto dal dirigente scolastico con l’aggravante che il diniego sia avvenuto da parte di chi svolge  un doppio ruolo di dirigente scolastico e dirigente sindacale di organizzazione sindacale confederale maggiormente rappresentativa che dovrebbe rappresentare gli interessi dei lavoratori, si ritiene soddisfatto della decisione della Commissione che ha autorizzato l’accesso richiesto e che tale pronuncia sia d’esempio anche per coloro che continuano ad ostinarsi nell’applicazione della legge n. 241/90 e successive modifiche sul diritto di accesso ad atti detenuti stabilmente  dai medesimi, con  richieste ampiamente motivate.

F.to Prof. Francesco Sola

Segretario Generale SAB

Scuola, vecchie aule addio: nuove regole per costruirle

da Repubblica.it

Scuola, vecchie aule addio: nuove regole per costruirle

Dopo quarant’anni varato un progetto per la nuova architettura. Si rompe il tradizionale rapporto tra cattedra e banchi. “Spazi aperti in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione a seconda della attività desiderata”

Di ANNA MARIA DE LUCA

Per la prima volta dal 1975 si mette mano all’architettura interna delle scuole: nuove regole per costruire spazi d’apprendimento coerenti con le innovazioni determinate dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica. Ambienti capaci di rompere la vecchia modalità trasmissiva cattedra  –  banco e la centralità della lezione frontale. Cosi le scuole diventano “tessuto ambientale per l’apprendimento”, dall’atrio ai servizi igienici agli spogliatoi, alle pareti mobili. Una scuola pensata “in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione dello spazio a seconda della attività desiderata”.
Stop alle vecchie aule. “Per molto tempo  –  si legge nelle Linee Guida varate su proposta del ministro Profumo dopo il parere della Conferenza Unificata – l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica. Tutti gli spazi della scuola erano strumentali o accessori: i corridoi utilizzati solo per il transito degli studenti, o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali”. Oggi non può essere più cosi: la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell’organizzazione dello spazio del tutto nuovi. Le scuole “non luoghi”.  Stop alle scuole anestetizzanti, tutte uguali, abbastanza tristi, con colori spenti o casuali, stop alle scuole “non luoghi”.  “Oggi  –  si legge nelle Linee Guida a cui dovranno attenersi, in tutto il Paese, i progetti per le scuole – emerge la necessità di vedere. La scuola diventa il risultato del sovrapporsi di diversi tessuti ambientali: quello delle informazioni, delle relazioni, degli spazi e dei componenti architettonici, dei materiali, che a volte interagiscono generando stati emergenti significativi”. Ed ecco quindi che spuntano atelier e laboratori, spazi connettivi che diventano relazionali e offrono diverse modalità di attività informali individuali, in piccoli gruppi. Il docente non ha più un posto fisso ma si muove tra i vari tavoli offrendo il supporto all’apprendimento che all’interno di ogni gruppo prende forma.
Progettazione integrata e nuove tecnologie. Alla base delle Linee Guida c’è una nuova progettazione integrata “di microambienti finalizzati ad attività diversificate per offrire funzionalità, confort e benessere” insieme ad un’attenzione per il risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili. “Ambienti che potremmo definire, mutuando un’espressione dal mondo degli ambienti on line, “interoperabili”, in cui si pratica una didattica coinvolgente che non ha paura di “pareti trasparenti” che consentono la condivisione oltre l’aula”.  Dallo spazio  inteso come “lo “spazio del fare” – e di qui l’uso del termine “atelier” per la creazione di contesti di esperienza  –  allo spazio informale e di relax con  risorse a disposizione (libri, video, ecc), aree per giochi di gruppo e piccoli lavori manuali.
Scuole civic center. L’eliminazione degli spazi di mero passaggio e l’adattabilità degli spazi cambia anche all’esterno: “offrendosi alla comunità locale e al territorio la  scuola si configura come civic center in grado di fungere da motore del territorio in grado di valorizzare istanze sociali, formative e culturali”.

Rossi Doria: chi ci seguirà all’Istruzione ascolti sempre gli studenti

da Tecnica della Scuola

Rossi Doria: chi ci seguirà all’Istruzione ascolti sempre gli studenti
di A.G.
Il sottosegretario lo ha detto chiaramente: bisogna sempre ascoltare e prendere seriamente in considerazione le loro proposte. Poi su di lui: tornerò a fare l’insegnante.
“Bisogna ascoltare e prendere seriamente in considerazione le proposte degli studenti”, ad iniziare da quelle che riguardano una valida politica di sicurezza nella scuola. E’ questo l’invito che il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, ha rivolto il 23 aprile “a chiunque verrà dopo di lui al Ministero dell’Istruzione”. L’invito è arrivato parlando a margine di un incontro a Roma, promosso da Cittadinanzattiva: “Gli adulti – ha sottolineato il sottosegretario – devono essere in grado di ascoltare i ragazzi: sono stato all’Aquila di recente e dalle consulte studentesche sono arrivate buone proposte. Bisogna prendere più seriamente” le idee dei nostri giovani. Soprattutto quando sono costruttive.
Rossi Doria ha affermato che finita l’esperienza di governo “tornerà a fare l’insegnante (ha portato avanti per diversi anni un progetto come maestro di ‘strada’ a Napoli n.d.r.) e lavorerà assieme agli studenti per continuare a fare proposte concrete”.

I 3 punti della agenda Monti sulla dirigenza scolastica

da Tecnica della Scuola

I 3 punti della agenda Monti sulla dirigenza scolastica
di Aldo Domenico Ficara
Con l’ipotesi Mario Mauro al Miur ritornano al centro della discussione i punti dell’agenda Monti per il mondo della scuola, secondo i quali il grado di civiltà di un Paese si misura dal livello del suo sistema di istruzione e formazione
Un sistema di istruzione e formazione di qualità deve avere come priorità inclusione, merito, flessibilità, personalizzazione dei percorsi, respiro internazionale, raccordo efficace con il mondo universitario e con quello del lavoro. Per ottenere ciò l’agenda Monti per i dirigenti scolastici prevede di:
• riconoscere il ruolo e la professionalità dei dirigenti scolastici, dando loro autonomia e responsabilità di scelta per il raggiungimento dei risultati, promuovendo una leadership distribuita all’interno della scuola, che valorizzi professionalità e funzioni specifiche dei docenti;
• realizzare un sistema di reclutamento dei dirigenti, con l’obiettivo di attrarre e selezionare professionalità con attitudini alla dirigenza, facendo una selezione che, in linea con tutte le esperienze internazionali, valorizzi le professionalità dimostrate dai docenti nelle esperienze di middle management ricoperte nella scuola; • aprire la dirigenza scolastica italiana al confronto internazionale ed in particolare a partnership con i colleghi europei, anche per la formazione in servizio.
A questo punto la palla passa al Presidente della Repubblica per affidare il prossimo mandato al Presidente del Consiglio che sceglierà sicuramente le migliori competenze per il Miur.

Concorso ds, la sentenza del Tar della Toscana riaccende le polemiche

da Tecnica della Scuola

Concorso ds, la sentenza del Tar della Toscana riaccende le polemiche
di A.G.
Contro l’annullamento si schiera la Regione con la vicepresidente all’Istruzione, Stella Targetti: il Miur prenda posizione sia per tutelare le aspettative dei presidi, per un “diritto che hanno maturato”, ma anche per garantire certezza alle scuole toscane già oggi con 170 reggenti. Di parere opposto la Gilda: danno di risorse e di immagine, ma esito inevitabile. Dura l’Anief, che però torna a chiedere una soluzione politica per salvare vincitori e ricorrenti.
Non è passata inosservata la sentenza del 19 aprile scorso, attraverso cui il Tar della Toscana ha di fatto annullato le procedure di assunzione dei 106 dirigenti scolastici della Regione, a causa dei “vizi” formali riscontrati nella composizione delle commissioni e nel corso della selezione. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti riscontrato delle evidenti irregolarità nella scelta dei commissari, ipotizzando anche un danno all’erario da parte dell’amministrazione organizzatrice delle selezioni visto che ha dato anche mandato di inviare “copia della sentenza alla Procura regionale della Toscana della Corte dei Conti”.
In attesa dell’esito del contro-ricorso, che non farà solo il Miur, gli addetti ai lavori hanno voluto esprimersi. Una parte si è detta preoccupata e contrariata. Come Stella Targetti, vicepresidente della Regione con delega all’Istruzione, che ha chiesto al Miur di prendere posizione sia per tutelare le aspettative dei presidi, per un “diritto di fatto che hanno maturato”, sia per garantire “certezza alle scuole toscane”, un cui numero considerevole, ben 170, sono già oggi affidate a reggenti.
Targetti lo ha detto chiaramente, nel corso di un incontro a Palazzo Sacrati Strozzi, a cui erano presenti anche due delegazioni di dirigenti scolastici, di cui una accompagnata da Alessandro Rapezzi, segreterio regionale Flc-Cgil. L’alto esponente della giunta regionale ha ricordato che quelli riscontrati dei giudici sono “vizi formali, e pur nel rispetto della sentenza, contro la quale l’Usr della Toscana comunque farà appello, la Regione Toscana chiederà al Miur di trovare una soluzione politica urgente che rispetti la sostanza del concorso: le competenze professionali dei dirigenti selezionati infatti non sono state messe in discussione e si sono arricchite con un anno di lavoro di prova che terminerà il 31 agosto 2013”. Secondo il vicepresidente della Regione a  quella data, queste 106 persone dovranno avere certezze sul loro futuro, in particolare se proseguire il lavoro come dirigenti scolastici oppure se chiedere di tornare al ruolo precedente: di sicuro “comunque gravi – ha concluso Stella Targetti – i danni per la scuola toscana che di un colpo si troverebbe con 106 dirigenti in meno e 106 insegnanti in meno (quelli che hanno preso nel frattempo il loro posto); ecco perché occorre una decisione del Miur che tuteli le aspettative e il diritto di fatto maturato da questi lavoratori ed al tempo stesso metta in sicurezza le scuole toscane”.
Di diverso avviso sembrano i sindacati. La Gilda degli Insegnanti, ad esempio, condivide “pienamente le ragioni che hanno portato il Tar della Toscana ad annullare il concorso”. L’organizzazione coordinata da Rino Di Meglio si schiera al fianco della decisione assunta dal tribunale amministrativo con la definendo “inammissibili le leggerezze commesse nella gestione della procedura concorsuale”. Per il sindacato “l’amministrazione scolastica si è resa protagonista dell’ennesima brutta figura, gettando discredito sulla figura dei dipendenti pubblici le cui prestazioni, proprio in questo periodo, sono oggetto di un acceso dibattito riguardante la loro valutazione. E’ scandaloso – sottolinea la Gilda – come tante risorse economiche, intellettuali e professionali siano state dissipate da prassi che denotano una superficialità sfociata addirittura nell’illegittimità”.
Il sindacato degli insegnanti ha cercato di rappresentare, nella sua presa di posizione, il ruolo assunto dai docenti nel corso di questa tormentata selezione: “centinaia di concorrenti si sono preparati duramente, e purtroppo inutilmente, per le prove scritte e lo Stato dovrà sborsare non pochi soldi per pagare le spese processuali a cui è stato condannato (3.000 euro per ogni sentenza, e se ne preannunciano molte altre ancora). Senza considerare i costi che dovrà sostenere l’Avvocatura dello Stato, un organismo pagato dal cittadino con le proprie tasse ma che si erge a difensore di un’amministrazione indiscutibilmente colpevole di non aver proceduto secondo la legge. Per non dimenticare – conclude la Gilda – le 105 scuole che si ritrovano adesso senza un dirigente scolastico”.
Una posizione meno intransigente viene invece assunta dall’Anief: per il sindacato guidato da Marcello Pacifico “l’unica soluzione di buon senso è quella di assegnare comunque i posti agli idonei e dare la possibilità ai ricorrenti di essere finalmente valutati in modo corretto”. Premesso questo, l’Anief coglie l’occasione per ricordare che la sentenza toscana arriva dopo che “il Tar della Lombardia e del Lazio, dove le prove sono state annullate, e della Calabria, dove a causa del dimensionamento sono spariti i posti disponibili”, sono giunte a conclusioni simili. Con la lista delle presunte irregolarità che si allunga di mese in mese: “commissioni e verbali illegittimi, buste trasparenti, una valanga di quesiti errati o inesatti, probabili danni erariali”.
A spiegare i motivi della soluzione che accontenti tutti, vincitori di concorso e di tribunale, è direttamente Marcello Pacifico, presidente Anief: “gli ultimi accadimenti nei tribunali – spiega il sindacalista – indicano la necessità di trovare una soluzione politica. Che tuteli vincitori e ricorrenti (…). Solo in tal caso si ridurrebbero gli effetti negativi di questa pessima procedura concorsuale, nata male e finita peggio. Con decine di migliaia di candidati costretti a subire le conseguenze di una selezione dimostratasi davvero disorganizzata, per certi versi addirittura improvvisata. E su cui pende anche il giudizio della Corte di Conti”. Oltre che l’esito del ricorso dello stesso sindacato, a cui si sono rivolti oltre 2mila ricorrenti.

Regolare il versamento dei contributi previdenziali dei precari della scuola pubblica?

da Tecnica della Scuola

Regolare il versamento dei contributi previdenziali dei precari della scuola pubblica?
di Lucio Ficara
Se fosse vero si aprirebbe un abisso drammatico sullo stato dei conti pubblici italiani. Si tratta del dubbio, che circola in queste ore, sul regolare versamento dei contributi previdenziali che le scuole pubbliche avrebbero dovuto versare per il servizio prestato dai supplenti
Quindi dopo lo scandaloso disguido che ha visto centinaia di migliaia di supplenti della scuola pubblica, per diversi mesi senza stipendio, adesso si aggiunge un’altra grave denuncia sull’ omesso o ritardato versamento previdenziale dei precari della scuola.  Un danno che si riverbera inevitabilmente, non soltanto sulla posizione contributiva dei precari della scuola, ma in particolare modo sui requisiti necessari per ottenere l’indennità di disoccupazione. Bisogna ricordare, per completezza d’informazione che le supplenze brevi e saltuarie per servizio prestato dopo il primo gennaio 2013 sono pagate, a seguito dell’inserimento del contratto di supplenza da parte di ciascuna scuola, mediante la procedura del Cedolino Unico e quindi a mezzo del sistema informativo NoiPA.  Dunque il pagamento dipende da due fattori, il caricamento del contratto tramite sistema informatizzato del Sidi è la cura di presa in carico da parte della Direzione provinciale del tesoro che provvederà ad assegnare tramite la stessa procedura le somme occorrenti allo scopo. La denuncia che viene dai precari, vittime di ritardi prolungati sui pagamenti , è quella che con la nuova modalità di pagamento dei supplenti, piuttosto che sburocratizzare e rendere più semplice il pagamento , si sia trovato il modo piratesco di trattenere i fondi nelle casse statali e mettere in difficoltà migliaia e migliaia di insegnanti, di amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola in tutta Italia. A supporto di queste denunce, che ripetiamo sono di tutta evidenza sulla rete internet, è nata anche una pagina Facebook dal titolo “supplenti della scuola senza stipendio”, dove si raccontano storie di un Paese che sta lentamente ma, sentendo certe tristi storie, inesorabilmente diventando come la Grecia

Mobilità e titolarità nella secondaria superiore

da Tecnica della Scuola

Mobilità e titolarità nella secondaria superiore
Il Ministero, su richiesta dei sindacati, ha pubblicato la nota 4024 del 23 aprile 2013 per chiarire le modalità di applicazione del comma 2 dell’art. 20 del CCNI 11 marzo 2013.
La Flc-Cgil chiarisce: Il comma 2 dell’art. 20 prevede che, qualora negli istituti di scuola secondaria di secondo grado dotati in passato di unico organico, si costituiscano organici distinti per “trasformazione” di precedenti corsi (anche sperimentali) in nuovi percorsi di studio come previsto dal riordino del secondo ciclo, i docenti titolari nella scuola possano esercitare l’opzione (in base alla graduatoria d’istituto) prima delle normali operazioni di mobilità per diventare titolari nel nuovo organico.
Con la nota del Miur si chiarisce che l’opzione si esercita non necessariamente per un solo anno (ovvero una volta soltanto) ma anche nel caso in cui la “trasformazione” avvenga gradualmente e, quindi, fino alla messa a regime della trasformazione anche nelle classi quarte e quinte. Ovviamente questa modalità di acquisizione della titolarità non si applica in caso di attivazione ora di “nuovi” percorsi, nel qual caso si diventa titolari nel nuovo organico solo con le consuete procedure di mobilità in cui è prevista, comunque, una precedenza transitare tra i diversi indirizzi, e quindi organici, all’interno dello stesso istituto (allegato C, prima fase, lett. C).

Utilizzazioni docenti, le domande saranno on line

da Tecnica della Scuola

Utilizzazioni docenti, le domande saranno on line
di A.T.
Da quest’anno le istanze di utilizzazione e assegnazione provvisoria relative ai docenti saranno gestite tramite “Istanze on line”. Nella riunione del 22 aprile al Miur è stato anche discusso delle utilizzazioni nei licei musicali.
Il giorno 22 aprile è proseguito il confronto tra il Miur e le organizzazioni sindacali per definire il Ccni su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie relative al personale docente, educativo e Ata, per l’anno scolastico 2013/2014. In premessa, i rappresentanti del Ministero hanno comunicato che, per la prima volta, le domande di utilizzazione e assegnazione provvisoria del personale docente saranno presentate on line, attraverso il sistema Polis. Si intende procedere anche con una gestione informatizzata delle operazioni (con una specifica formazione, che dovrebbe riguardare funzionari/dirigenti e poi chi, nelle scuole, opera nell’inserimento dei dati a sistema; ma i sindacati hanno manifestato forti dubbi sui tempi di procedura visti gli ormai consueti ritardi nel definire l’organico di fatto). Le assegnazioni provvisorie tra province diverse seguiranno, invece, la procedura manuale.  Per il personale Ata le le domande relative alla mobilità annuale non dovranno essere inoltrate via web ma seguiranno il metodo “tradizionale”. Nel merito del Ccni, nell’incontro del 22 aprile sono stati affrontati gli aspetti relativi alle utilizzazioni del personale nei licei musicali e coreutici. Come segnala la Uil Scuola in un suo comunicato, “le parti hanno discusso sulla possibilità di prevedere una conferma per il personale già utilizzato presso i licei musicali nei tre anni scolastici precedenti, riservandosi di fare ulteriori approfondimenti”. In particolare, i rappresentanti della Uil Scuola hanno chiesto di “modificare il comma 8 dell’art. 6-bis, prevedendo, in subordine ai docenti con i requisiti specifici, che i posti disponibili vengano destinati equamente sia al personale di ruolo nella classe di concorso 77/A che al personale precario”. Anche su questo aspetto le parti si sono riservate un ulteriore approfondimento nel prossimo incontro, già programmato per il 7 maggio, quando verranno anche affrontate tematiche relative al personale Ata.

Attivazione di tre nuove classi di concorso di lingua e civiltà straniera

da Tecnica della Scuola

Attivazione di tre nuove classi di concorso di lingua e civiltà straniera
Lo comunica il Miur con nota prot.n. 3943 del 22 aprile 2013: si tratta di lingua e civiltà straniera Albanese/Sloveno, lingua e civiltà straniera Arabo/Ebraico, lingua e civiltà straniera Cinese/Giapponese.
Il Miur comunica che sono state istituite 3 nuove classi di concorso di lingua e civiltà straniera così codificate:
1) A746 lingua e civiltà straniera Albanese/Sloveno
2) A846 lingua e civiltà straniera Arabo/Ebraico
3) A946 lingua e civiltà straniera Cinese/Giapponese.
Nella nota ministeriale dello scorso 22 aprile si legge che “Le predette classi di concorso potranno essere selezionate dal menù ‘a tendina’ che prospetta le lingue straniere attivabili nell’istruzione secondaria di secondo grado”.
“Per la ristrettezza dei tempi e per evitare il mal funzionamento della procedura di definizione della cattedre delle lingue straniere – prosegue la nota della Direzione generale per il personale scolastico – le stesse sono stata abbinate due a due per consentire, già in organico di diritto, di assegnare le ore di lingua straniera alle classi che le hanno prescelte, ricordando che le attuali disposizioni non consentono l’attivazione di classi formate con gruppi di ragazzi che studiano lingue diverse.
In organico di fatto verrà assegnata la nuova codifica ad ognuna delle citate lingue straniere”.

Aran: nuova sezione dedicata al monitoraggio sulla contrattazione integrativa

da Tecnica della Scuola

Aran: nuova sezione dedicata al monitoraggio sulla contrattazione integrativa
di L.L.
Presentato il rapporto riferito al 2011
L’Aran informa che nella sezione “Statistiche e pubblicazioni“, è stata inserita una pagina dedicata all’attività di monitoraggio sulla contrattazione integrativa, nella quale è disponibile  il rapporto sulla contrattazione integrativa relativa all’anno 2011. L’attività di monitoraggio è effettuata dall’Aran per verificare  la congruenza della ripartizione fra le materie regolate dalla legge, quelle di competenza della contrattazione nazionale e quelle di competenza dei contratti integrativi, nonché le principali criticità emerse in sede di contrattazione collettiva nazionale e integrativa.
Per quanto riguarda il Comparto Scuola, la rilevazione effettuata rappresenta un primo passo, in vista di una ben più ampia attività in programma per l’anno 2012, che dovrebbe anche tenere conto dell’accorpamento in atto degli istituti scolastici, permettendo la costituzione di un campione di rilevamento affidabile e organizzato per tipologia, dimensioni e aree geografiche.
Sono stati presi in considerazione solo gli uffici scolastici regionali e, fra questi, solo 5 hanno inviato i contratti integrativi: si tratta, esclusivamente, di contratti annuali economici.
Le materie trattate riguardano solo due istituti di carattere economico (trattamento accessorio personale comandato, ripartizione del fondo aree a rischio).

L’Invalsi dà le istruzioni agli studenti sui test

da tuttoscuola.com

L’Invalsi dà le istruzioni agli studenti sui test

È esplicito il titolo dell’opuscolo che l’Istituto di valutazione quest’anno, per la prima volta, ha deciso di destinare agli studenti in vista dei test che si terranno a maggio.

Cari studenti, questo opuscolo è dedicato a voi che tra pochi mesi affronterete le prove Invalsi. Leggetelo con attenzione. Ci troverete – scrive Paolo Sestito, commissario straordinario Invalsi – molte informazioni utili. Grazie per la vostra collaborazione e buon lavoro!

Nella brochure l’Istituto di Frascati spiega ai ragazzi le modalità di preparazione, sottolinea che la partecipazione “è molto importante” e li invita a impegnarsi “al massimo”.

Nel volantino si ribadisce anche l’obbligatorietà delle prove: “tutte le scuole devono effettuare le prove perché obbligatorie per legge (art. 51 comma 2 del Decreto-Legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito in  legge n. 35)”.

Education for all: mancano 1,7 milioni di maestri

da tuttoscuola.com

Education for all: mancano 1,7 milioni di maestri

Nel mondo mancano all’appello 1,7 milioni di insegnanti per garantire un’educazione universale di qualità a livello della scuola primaria entro il 2015. E nei prossimi anni ne serviranno altri 5.100.000 per sostituire quelli in uscita.

Ad accendere i riflettori su questo problema è anche quest’anno la  Global Action Week (Settimana di Azione Globale) che si tiene fino al 27 aprile in oltre 100 paesi di tutto il mondo per affermare la necessità di intervenire a tutti i livelli per colmare tale carenza e per veicolare un messaggio forte: “Every Child Needs a Teacher!” è il titolo-slogan della campagna 2013.

La Global Action Week (Settimana di Azione Globale) è l’occasione per sollecitare i Governi che nel 2000 hanno sottoscritto gli Obiettivi dell’Education for All (Efa) – il programma lanciato dall’Unesco nel 1990 con la conferenza di Jomtien,  in Thailandia – ad attivarsi per il loro perseguimento.

La Global Action Week è promossa in Italia dalla ‘Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione’. La coordinatrice, Anna Rita De Bellis, sottolinea che “ogni bambino nel mondo ha diritto ad una educazione di qualità, ma nessun bambino avrà la possibilità che tale diritto venga rispettato senza un insegnante adeguatamente preparato”. Esiste infatti “una grossa e persistente carenza di insegnanti professionali ben preparati e supportati che incide fortemente sulla qualità dell’educazione e sulla capacità di apprendimento“.

La campagna di quest’anno ha ricevuto il sostegno del Miur che ha diffuso l’informazione in ogni istituto tramite una circolare.