Aprire una stagione nuova per scuola, università e ricerca

Aprire una stagione nuova per scuola, università e ricerca

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

Occorre cambiare pagina nei comparti della conoscenza. Le controriforme della Gelmini, la legge Brunetta e la privatizzazione dei saperi devono essere cancellati aprendo una stagione nuova per scuola, università e ricerca.

Per questa ragione la FLC CGIL propone di investire 4 miliardi di euro annui per allineare la spesa per istruzione e ricerca alla media europea. Le nostre priorità sono:

  • più occupazione
  • superamento della precarietà
  • investimenti in infrastrutture
  • rinnovo del contratto nazionale
  • liberare la contrattazione decentrata dai vincoli assurdi della legge Brunetta
  • obbligo d’istruzione per tutti a 18 anni
  • diritto allo studio
  • miglioramento qualitativo dei sistemi di formazione, istruzione e ricerca pubblici.

Chiediamo alla Ministra Carrozza di aprire una larga consultazione pubblica per individuare quelle scelte necessarie a fare della conoscenza il riferimento centrale per cambiare un modello di sviluppo ormai al capolinea. La piena e buona occupazione sono l’obiettivo centrale dei prossimi mesi per rilegittimare socialmente l’investimento in istruzione.

Attendiamo i fatti perché siamo stanchi delle parole. La nostra mobilitazione continuerà e si allargherà perché questi anni ci hanno insegnato che senza lotte e senza autonomia del sindacato non ci possono essere risultati concreti.

Carrozza: il premier Letta mi ha rassicurato, basta tagli all’istruzione

da Tecnica della Scuola

Carrozza: il premier Letta mi ha rassicurato, basta tagli all’istruzione
di A.G.
Il capo del Governo gli ha parlato dell’importanza dei fondi per il comparto: così come lui molti colleghi deputati: questo mi conforta. Una buona notizia, ma anche Profumo aveva espresso un concetto simile… Comunque vada, il neo responsabile del Miur ha promesso che lavorerà tanto al Miur. Poi conferma l’intenzione di cambiare alcuni punti (quali?) della riforma Gelmini. E annuncia un libro bianco su Università e della Ricerca: bisogna finanziare persone, infrastrutture, laboratori con un sistema di valutazione tra pari. Consensi da Margherita Hack.
Il nuovo ministro dell’Istruzione, Maria Grazia Carrozza, per il momento non se la sente di impegnarsi. Rilascia interviste col contagocce. E quando è tirata per la giacca da giornalisti, su quel che vorrebbe fare, si esprime per concetti generali: indicando, ad esempio, la volontà di continuare ad informatizzare il settore, a valorizzare i docenti e a mettere gli edifici scolastici in sicurezza. Quando, invece, si tratta di entrare nel merito dei provvedimenti, preferisce prendere tempo.
Su un concetto, però, l’ex rettore del Sant’Anna di Pisa sembra volersi sbilanciare: l’istruzione italiana non subirà altri tagli. Lo ha detto a chiare lettere nel corso della sua visita alla Prefettura di Milano per incontrare le rappresentanze dell’Università ‘Vita e Salute’ del San Raffaele di Milano e dell’Ospedale, in conflitto da mesi: dopo aver detto di essere arrivata “qui per dimostrare che al governo e al Ministero interessa affrontare questo problema”, la Carrozza ha voluto rendere pubblico l’impegno preso da Enrico Letta, capo del Governo, ma prima ancora concittadino e amico di vecchia data: da Letta, ha detto il responsabile del Miur, “durante il suo discorso di insediamento, ho avuto rassicurazioni sull’importanza della ricerca e dei fondi per l’istruzione, così come da molti colleghi deputati. E questo mi conforta”.
Certo, parole simili le aveva pronunciate un anno mezzo fa anche Francesco Profumo. Anche in quell’occasione a pochi giorni dal suo insediamento al dicastero dell’Istruzione. Poi sappiamo come è andata. Non abbiamo assistito, di certo, ai tagli operati dalla coppia Tremonti-Gelmini. Ma le operazioni di risparmio, anche quelle andate a vuoto (chi non ricorda il tentativo di portare tutti gli insegnanti a 24 ore settimanali d’insegnamento?), non sono di certo mancate. L’impegno del Governo, comunque, sembra esserci. Bisogna capire quanto resisterà alle pressioni che, inevitabilmente, arriveranno dal dicastero di via XX Settembre.
Tornando alla Carrozza, durante la sua visita nell’ateneo meneghino il ministro ha fatto capire che non intende muoversi troppo dal palazzo bianco di viale Trastevere. “Ho in mente di lavorare parecchio a Roma”, e le mie “visite non saranno frequenti”, ha tenuto a precisare. Per poi però aggiungere: però “martedì prossimo sarò a Napoli, dove visiterò l’università, la Città della scienza e una scuola pubblica a Forcella, perché mi sta a cuore mostrare l’interesse del Governo al rilancio”. il ministro ha inoltre già in mente un programma di viaggi partendo dalle regioni del Sud fino a nord, perché “la coesione nazionale è importante in questo momento”. Quanto ai sottosegretari nominati al Miur, che come rilevavano alcuni giornalisti erano dei “sostenitori della scuola privata”, il ministro si è detta convinta che “troveremo il modo di collaborare, non credo ci saranno problemi ideologici. Mi hanno offerto la loro competenza”.
A livello di priorità invece, Carrozza conferma che non in programma la modifica della riforma Gelmini, che però “ha alcuni punti da cambiare”. Sul contenuto dei punti, però, non è dato sapere.
Quella di non stravolgere l’attuale assetto scolastico è una scelta che sembra comunque trovare consensi. È tutto dire che anche l’Anief, tra le organizzazioni meno filo-governative, ha fatto sapere che alla scuola “non serve una nuova riforma”. Per il sindacato quel che occorre è “solo il ripristino dei principi fondamentali su educazione e lavoro. Si inizi da un maggiore tempo scuola, organici stabili e l’assunzione dei precari su tutti i posti liberi”. Decisamente più loquace si è mostrata, invece, la Carrozza sulla ricerca. Un “terreno” su cui, evidentemente, si muove meglio vista la sua estrazione culturale e professionale. Il responsabile del Miur ha ricordate che quella relativa al valore della ricerca dovrà essere “una decisione collegiale”, in quanto si tratta di “un problema di tutti”. Un approccio che costituisce senza dubbio una novità, un “cambiamento importante:  parlerò con il presidente del Consiglio perché metta la questione all’attenzione del governo”. Il ministro intende inoltre presentare un libro bianco sullo stato dell’Università e della Ricerca italiane e porre il problema anche all’attenzione di tutti i ministri e delle Commissioni parlamentari. “Il Parlamento ha detto che la ricerca è importante; ora dobbiamo dimostrarlo, se vogliamo che l’Italia resti un Paese in grado di essere competitivo sul fronte dell’alta tecnologia”. Per il ministro “l’Italia deve avere una propria linea strategica sulla ricerca in termini di finanziamenti e relativamente alla valorizzazione della figura dei ricercatori”. E’ il momento, ha aggiunto, di “ritrovare l’idea che bisogna finanziare le persone, le infrastrutture, i laboratori”, sulla base di un “sistema di valutazione tra pari, adeguato al contesto internazionale e meno burocratico”. L’intenzione è fare “una ricognizione con gli enti pubblici di ricerca, il mondo dell’università e dei ricercatori, con le imprese più attive nel campo della ricerca, con le regioni: la consultazione è uno stile che vorrei inaugurare”. Molto positive le prime reazioni di alcuni esponenti del mondo scientifico italiano. Per l’astrofisica Margherita Hack la decisione collegiale sul ruolo della ricerca che Maria Chiara Carrozza intende chiedere “é un impegno positivo del ministro e del Governo rispetto alla cittadinanza”.

Quale carrozzabile imboccherà lo scuolabus del Miur?

da Tecnica della Scuola

Quale carrozzabile imboccherà lo scuolabus del Miur?
di Pasquale Almirante
Se per Bersani (Pd) l’obiettivo era: ”Più risorse e più insegnanti per compiere salto di qualità”, per Berlusconi bisognava evitare i prof “inculcatori di idee di sinistra” e implementare il “buono scuola”. Quale strada imboccherà, nel governo coalizzato, il nuovo ministro? Se ne traccerà una del tutto nuova?
In un intervento a La Repubblica, il leader Pd aveva detto: “Se toccherà a noi ci impegneremo per affrontare questa situazione: formazione offerta ai docenti in servizio per innovare la didattica, nuove tecnologie, scuole aperte tutto il giorno, rilancio della formazione tecnica e professionale, necessaria anche per sostenere il made in Italy e contrastare la disoccupazione giovanile”. Ma serve anche, aveva sottolineato Bersani: “un nuovo sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti. Dagli anni Ottanta, sono state approvate continue riforme, con una stratificazione di diritti, spesso lesi, e sistemi ingarbugliati di punteggio che hanno alimentato sfruttamento e frustrazione professionale, precarietà di vita degli insegnanti e precarietà dell’apprendere. Bisogna definire un sistema che leghi la formazione iniziale al reclutamento e sappia selezionare i migliori laureati per accedere alla professione di insegnante attraverso numeri programmati per dare una dotazione di personale stabile ad ogni istituto”. Con queste dichiarazioni si scontrano quelle pronunciate da Elena Centemero, responsabile Scuola del Pdl, che in campagna elettorale aveva detto: “Il Popolo della Libertà vuole una scuola moderna e meritocratica, in cui ci sia una seria valutazione e la valorizzazione dei docenti più preparati. Per questo, una volta al governo, intendiamo rimettere ordine nel pasticcio fatto dal ministro Profumo e dalla sinistra con i Tfa speciali, tornando invece a puntare su percorsi ordinari e ordinati”. “Al contempo, agiremo su una pluralità di altri fronti per migliorare la qualità dell’offerta formativa, favorendo la libertà delle famiglie di scegliere il percorso educativo che ritengono più giusto per i propri figli. Per questo abbiamo individuato nel buono scuola, già sperimentato con successo in Regione Lombardia, un aiuto concreto da estendere in tutto il Paese”. E poi, rivolgendosi a Vendola, alleato del Pd: “ Ricordiamo a Vendola che chi ha demolito la scuola italiana è quella sinistra di cui lui stesso è parte integrante e che ha sempre concepito la scuola non come un luogo per educare e per crescere gli studenti ma come una fabbrica di consensi attraverso la moltiplicazione dei posti di lavoro”. “Una concezione che ha avuto come unico effetto la crescita smisurata del precariato scolastico. E la demolizione prosegue ancora oggi con il perseverare delle promesse elettorali irrealizzabili. Ultimo esempio la proposta di stabilizzare i precari, per la quale non esiste, allo stato attuale, alcuna possibilità di individuare un’adeguata copertura finanziaria. Al centro della scuola dovrebbe esserci invece la formazione dei nostri giovani, con uno sguardo rivolto verso l’Europa”. Come si vede sono due diverse visoni del mondo della scuola che si “affrontano”, dove forse gli unici punti di convergenza sono l’edilizia scolastica e il contenimento degli abbandoni che però, relativamente a quest’ultimo aspetto, le strade per rintuzzarli divergono, avviando da subito i ragazzi alla formazione-lavoro, per il Pdl, implementando un biennio unico dopo la secondaria di primo grado, per il Pd, insieme ad altre strategie come il tempo pieno e l’apertura pomeridiana delle scuole. Stando tuttavia così le cose, con la formazione cioè di un Governo di “larghe” intese con Pd e Pdl, insieme alla lista Monti, e avendo alla guida del Miur un esponente del Pd, nella persona di Maria Chiara Carrozza, che però deve rendere conto anche agli alleati montiani e berlusconiani, quale “Via politica” verrà imboccata da questa inattesa maggioranza governativa? Quale piano e quale piattaforma programmatica passerà per dare finalmente alla scuola quella serenità tanta gridata? Avranno soluzione quelle speranze tanto richieste anche e soprattutto in funzione di una didattica non condizionata da ancora non del tutto dimenticati sventolii di cappi rivolti ai prof fannulloni e incompetenti, in contrapposizione ai docenti “eroi”, cari a Bersani? Quale carrozzabile dunque, fra le due proposte politiche, imboccherà lo scuolabus guidato da Carrozza? Vedremo certamente nel corso del tempo che succederà, ma con ogni probabilità si metterà in azione un cantiere che in un modo o nell’altro cercherà di unificare le due strade apparentemente opposte (come lo sono destra e sinistra), trasformandole forse in una sorta di unica mulattiera per fare passare a fatica l’ingombrante carovana ministeriale, guidata fra l’altro da altri tre sottosegretari, esponenti degli altrettanti partiti che sostengono il governo Letta, che dovranno, sempre in un modo o nell’altro, insieme viaggiare, insieme convivere e insieme decidere il da farsi lungo il percorso: resisterà la strada con lo scuolabus e i conducenti?

L’Invalsi invita i dirigenti alla collaborazione per il corretto svolgimento delle prove SNV2013

da Tecnica della Scuola

L’Invalsi invita i dirigenti alla collaborazione per il corretto svolgimento delle prove SNV2013
di L.L.
Con una lettera l’Istituto riassume gli aspetti organizzativi principali e sollecita la collaborazione dei capi d’istituto nel fornire ai docenti, al personale della scuola, agli allievi e ai loro genitori tutte le informazioni necessarie per la buona riuscita dell’operazione
Una lettera dell’Invalsi indirizzata ai Dirigenti scolastici contiene una sintesi delle principali operazioni organizzative e una raccomandazione: “Per la buona riuscita della rilevazione e la raccolta di dati attendibili, è essenziale la Sua collaborazione. Le chiediamo dunque di aiutarci nel fornire ai docenti, al personale della Sua scuola, agli allievi e ai loro genitori tutte le informazioni necessarie per la buona riuscita dell’operazione e per la condivisione dei suoi obiettivi conoscitivi. È fondamentale che docenti e alunni affrontino le prove INVALSI con la massima serenità e serietà e disponendo di tutte le informazioni necessarie”.
L’Istituto chiede dunque la collaborazione ai Dirigenti scolastici per la buona riuscita delle somministrazioni, che anche quest’anno sono accompagnate dalle consuete polemiche (i Cobas propongono uno sciopero generale per il 7 maggio, giornata dedicata alle prove di Italiano nelle classi II e V della scuola primaria), e chiede loro di “predisporre l’organizzazione della rilevazione in modo da assicurare che tutto si svolga in maniera serena e corretta”.
Le indicazioni fornite dall’Invalsi rappresentano delle linee guida che valgono come indicazioni di massima cui attenersi, ma se necessario i Dirigenti, che conoscono la situazione specifica della scuola, possono eventualmente modificare ed adattare.

Droga, cresce l’uso a scuola: gli studenti consumatori salgono a 600 mila

da Tecnica della Scuola

Droga, cresce l’uso a scuola: gli studenti consumatori salgono a 600 mila
di Alessandro Giuliani
Vasta indagine del Cnr su 45.000 studenti e oltre 500 scuole superiori. La cannabis è la sostanza più usata. Ma crescono anche la tradizionale eroina, come le ‘nuove droghe’ (stimolanti e allucinogeni). In aumento pure i consumi occasionali. Tutto ciò nonostante leggi inasprite, campagne informative e studi scientifici sulla pericolosità. Intanto dal casertano arriva una notizia esemplare: arrestati tre pusher perché rifornivano gli studenti attraverso le finestre dello spogliatoio della palestra.
La notizia è tra quelle difficile da accettare: una parte, tutt’altro che irrisoria, degli studenti delle scuole superiori fa uso di sostanze stupefacenti. D’altronde la scuola è un luogo pubblico. E quindi recepisce le tendenze della società. Dove, purtroppo, il consumo di droga è in perenne aumento. Risultato: anche nelle scuole italiane l’uso abituale di droghe è in crescita. Il dato, reso pubblico il 3 maggio, è contenuto nel rapporto Espad dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, giunto alla quindicesima edizione, che certifica un incremento nell’uso di tutte le sostanze, a cominciare da quelle che sembravano dimenticate come l’eroina: quello degli adolescenti che fanno uso di droga rimane un esercito di più di seicentomila persone, un quarto del totale della popolazione scolastica che almeno una volta ha provato una canna o ha tirato di coca. E ciò nonostante leggi inasprite, campagne informative e studi scientifici sulla pericolosità delle sostanze stupefacenti . “Tra le cose che ci hanno colpito quest’anno – ha detto Sabrina Molinaro, che ha curato il rapporto – è che abbiamo per la prima volta visto un aumento anche nei consumi occasionali. Rispetto al resto d’Europa siamo nella ‘top ten’ per il consumo di cannabis, eroina e cocaina, mentre per le altre droghe siamo nella media o sotto la media”. L’indagine ha coinvolto 45.000 studenti delle scuole medie superiori e 516 istituti scolastici di tutta la penisola, e ha stimato su una popolazione di 2,5 milioni di ragazzi e ragazze oltre 500mila consumatori di cannabis, poco più di 60mila cocaina e 30mila oppiacei,con aumenti che variano tra lo 0,6% della cannabis e lo 0,1% dell’eroina. Aumentata lievemente anche l’assunzione di stimolanti: 3,8% nella vita e 2,6% nell’ultimo anno, contro 3,6% e 2,4% della precedente rilevazione. L’eroina, sostanza in flessione rispetto al decennio scorso, segnala una lieve ripresa nell’ultimo anno: dall’1,2% nel 2011 all’1,3% (2% tra i maschi, 0,6% tra le ragazze) e anche tra gli assuntori frequenti si passa dallo 0,5% allo 0,6%. La cocaina è stata usata nell’ultimo anno dal 2,7% degli intervistati (dato uguale al 2011), in maggioranza ragazzi (3,8% contro 1,6%); si attesta sullo 0,7% la quota di chi la assume regolarmente.
“Abbiamo anche notato un aumento delle ‘nuove droghe’, come spesso riportano anche altri rapporti – ha poi detto Molinaro – i questionari non sono entrati nel dettaglio, ma gli aumenti notati per stimolanti e allucinogeni possono essere ricondotti a questo fenomeno”.
A tal proposito, relativamente alle sostanze allucinogene (Lsd, ketamina e funghi) il 2,5% dei giovani intervistati ammette l’uso nell’ultimo anno, ma tra i diciannovenni la quota arriva al 3,8%, e l’1,5% nell’ultimo mese. Dove gli studenti italiani superano la media europea è nel consumo di alcol e tabacco, che si attestano rispettivamente al 63% e al 36% del campione.
Nella stessa giornata, dal casertano arriva una notizia di cronaca che non merita commenti. Tre pusher sono stati arrestati dai carabinieri nel Casertano in un blitz che ha smantellato un ‘droga shop’ tra Piedimonte Matese, Capriati al Volturno e comuni vicini. I “fornitori” consegnavano la droga (hashish, marijuana e cocaina) a studenti, anche minorenni, attraverso le finestre dello spogliatoio della palestra scolastica. Singolare il linguaggio usato per ordinare le dosi: ‘portami insalata verde’ per la marijuana, ‘cioccolato’ per l’ hashish, mentre una ‘coca cola’ era la cocaina.

Bagnasco: “Basta tagli alla scuola. Insegnanti scoraggiati e disillusi”

da Tecnica della Scuola

Bagnasco: “Basta tagli alla scuola. Insegnanti scoraggiati e disillusi”
di P.A.
Il presidente della Cei lo ha detto aprendo a Roma i lavori del laboratorio nazionale ‘La Chiesa per la scuola’, prima tappa di un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche della scuola (statale e paritaria) e della formazione professionale, promosso dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana.
“Lo smarrimento avvertito dalla scuola è causato anche dall’insufficiente sostegno delle istituzioni, come mostrano non da ultimo i tagli al personale e ai fondi stanziati per le attività e la strumentazione”.
“Sono numerose, oggi – ha detto Bagnasco -, le carenze che presenta l’istituzione scolastica, che spesso non riesce a fare sintesi tra le varie nozioni che fornisce, finendo per separare `le dimensioni costitutive della persona, in special modo la razionalità e l’affettività, la corporeità e la spiritualità”. Il presidente dei vescovi italiani ha parlato di una ´scuola-supermarket’, che propone conoscenze quasi fossero prodotti di uguale valore tra i quali scegliere, diviene incapace di indicare i fini che conferiscono significato ai mezzi proposti”. “La frammentarietà di questo scenario – ha aggiunto – deve essere contrastata con un’educazione che offra una visione alta della vita e valorizzi tutte le dimensioni della persona, non solo gli aspetti tecnici e scientifici, né solo quelli emotivi, ma `l’uomo considerato nella sua unità e nella sua totalità, corpo e anima, l’uomo cuore e coscienza, pensiero e volontà” Una società che non investa energie economiche e umane nella scuola, nella formazione e nell’innovazione, ha proseguito, il cardinale, “finisce per subordinare l’uomo al lavoro e al denaro, come appare in modo drammatico nella finanziarizzazione dell’economia e nella conseguente subordinazione del lavoro alla finanza, elemento che interpella fortemente l’ambito educativo”. “Ora, una generazione che abdica al compito di offrire una chiara lettura della realtà – ha detto Bagnasco -, rinuncia di fatto a educare, e abbandona alla solitudine i più giovani che, anche senza saperlo esprimere, chiedono di essere accompagnati e di avere davanti a sé esempi credibili e autorevoli”. È necessario quindi che “la società nel suo insieme, tanto più in un contesto in cui l’educazione è sempre più concepita come trasmissione di saperi volti a uno sviluppo esclusivamente tecnico, impari a concepirsi come una comunità che educa, che forma persone e le accompagna nella vita”. Secondo il presidente dei vescovi italiani, “si può far questo solo se l’educazione è trasmissione dell’immenso patrimonio valoriale e culturale della tradizione, all’interno di un nuovo contesto e di nuovi linguaggi”. Questa sfida educativa “è accolta dai Vescovi italiani dedicando un intero decennio – quello attuale – proprio a questo tema. In questa luce, i problemi dell’educazione e della scuola vengono colti come occasione e necessità per un loro ripensamento e rinnovamento” Ma ha parlato pure di parità tra scuola statale e paritaria ”L’effettiva parità tra scuole statali e scuole paritarie è di fondamentale importanza e va richiamato oggi, in un contesto che spesso riconosce solo il valore delle prime”. ”Dobbiamo purtroppo riscontrare che, a fronte del conclamato diritto alla scelta educativa, nel nostro Paese non è dato un effettivo e concreto riconoscimento sul piano economico alle scuole paritarie, nonostante le disposizioni in questa direzione della stessa Comunità Europea”. ”Questo richiamo europeo al sostegno di tutti gli istituti pubblici”, deve ”far riflettere quella parte della nostra società che si oppone al finanziamento delle numerose scuole paritarie, che forniscono i loro servizi a tante famiglie sul territorio nazionale. Questa posizione si fonda su una malintesa concezione del pubblico, oltre che spesso su una presa di posizione nei confronti della Chiesa, ritenuta oggetto di privilegi che sottraggono energie alle risorse comuni”. Le scuole cattoliche, infatti, ha ricordato il presidente della Cei, ”rappresentano il 70% delle scuole paritarie. Simili posizioni non considerano il contributo sociale delle numerose scuole gestite da enti ecclesiastici o non statali, oltre al risparmio economico, e non lo spreco di risorse, che esse portano alla collettività”.

Prove Invalsi, dall’anno prossimo test di inglese e al computer

da tuttoscuola.com

Prove Invalsi, dall’anno prossimo test di inglese e al computer

Prove al computer, in inglese e sempre più comparabili nel tempo e a livello internazionale. Questo il futuro prospettato dai dirigenti dell’Invalsi, a pochi giorni dall’avvio delle prove nelle scuole italiane. Da gennaio-febbraio 2014 le prove al termine del secondo ciclo di istruzione saranno effettuate su computer. In via di definizione per l’anno scolastico 2013-14 anche prove per l’accertamento della lingua inglese al termine della V primaria e della III secondaria di primo grado; progetti similari sono in  via di definizione anche per le competenze scientifiche.

A partire dai primi mesi del 2014, sarà pubblicata in rete una ‘banca prove’ a disposizione delle singole scuole per compiere proprie autonome valutazioni. L’obiettivo che si sta perseguendo è di rendere sempre più comparabili i risultati delle prove; “per alcuni gradi scolastici, le informazioni restituite quest’anno alle scuole consentiranno non solo una comparazione col resto del sistema, ma anche una comparazione con il proprio passato, essendo ancorate alle rilevazioni svolte in passato“.

A febbraio dell’anno prossimo – spiega Roberto Ricci, responsabile dell’area prove dell’Invalsi – avremo risultai confrontabili nel tempo per le prime classi di elementari e medie“. “La guida alla lettura dei risultati già sviluppata per l’anno scolastico 2012-13 – spiega l’Invalsi – verrà aggiornata per tenere conto delle diverse innovazioni introdotte e verrà avviata la costruzione di una sorta di archivio ragionato con le principali esperienze di utilizzo dei risultati a fini di riflessione sulla didattica e per promuovere la ricerca-azione“.

L’impegno dell’istituto è anche di giungere a un maggior raccordo tra prove nazionali e prove internazionali (IEA-PIRLS, IEA-TIMMS e OCSE-PISA): l’obiettivo è di garantire un parziale ancoraggio delle prove nazionali con alcune delle scale internazionali.

La Flc-Cgil chiede di ridiscutere i test Invalsi

da tuttoscuola.com

La Flc-Cgil  chiede di ridiscutere i test Invalsi

Sull’argomento non è così radicale come i Cobas della scuola, che hanno previsto tre giorni di sciopero in occasione delle prove Invalsi, ma anche la Flc Cgil chiede al nuovo ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, di rivedere il regolamento sul sistema di valutazione “troppo centrato sui test Invalsi”.

Diciamo da tempo, ma non siamo certi i soli, che le prove Invalsi sono inefficaci – afferma il segretario generale Mimmo Pantaleo – è sbagliato partire da prove che testano l’apprendimento dell’italiano e della matematica per costruire un sistema di valutazione che è cosa complessa”.

Secondo il sindacato, il regolamento “è stato fatto in fretta e furia e crea confusione“, anche perché non garantisce l’indipendenza dell’Invalsi, “emanazione del ministero“.

Infine, con la somministrazione e la correzione delle prove i docenti “sono obbligati a un lavoro supplementare che non viene retribuito“. “Tutti questi temi vanno portati all’attenzione del nuovo ministro, che nei prossimi giorni – sottolinea Pantaleo – dovrà anche indicare le priorità dell’azione di governo su scuola e università“.

Intanto la  Cgil, che si è mobilitata ripetutamente in passato contro i test Invalsi, continuerà ad “appoggiare le iniziative promosse nelle scuole e nei territori“.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 103

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 103 del 4-5-2013

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 23 aprile 2013


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 4,50%, con godimento 1º marzo 2013 e scadenza 1º maggio
2023, quinta e sesta tranche. (13A03888)

 

 

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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 23 aprile 2013


Modifiche al decreto 28 marzo 2013 recante l’istituzione del Comitato
interistituzionale per la nuova Citta’ della Scienza di Napoli.
(13A03887)

 

 

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DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 


DELIBERA 21 dicembre 2012


Legge n. 443/2001 – Allegato infrastrutture al Documento di economia
e finanza (DEF) 2012. (Delibera n. 136/2012). (13A03805)

 

 

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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLOGNA

 


COMUNICATO


Nomina del conservatore del Registro delle imprese (13A03820)

 

 

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CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLZANO

 


COMUNICATO


Provvedimento concernente i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A03802)

 

 

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CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI ASCOLI PICENO

 


COMUNICATO


Provvedimento concernente i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A03801)

 

 

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MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Quinto elenco, di cui al punto 3.7 dell’allegato III del decreto 11
aprile 2011, dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle
verifiche periodiche di cui all’articolo 71, comma 11, del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal
decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106. (13A03931)

 

 

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