Francesco fratello lupo

Francesco fratello lupo

di Vincenzo Andraous

Qualche momento è corso via da quella fumata bianca, da quel “buonasera” pronunciato da un amico incontrato dopo tanto tempo.

Pochi attimi e l’Uomo è venuto avanti parlando del bene da fare senza ulteriore indugio per vincere il male, sfuggendo le parole comprate al banco della pietà per ottenere una cittadinanza del mondo per lo più da ricostruire con onestà e amore.

Ricordo che me ne stavo lì senza pensare al toto papa, alle scommesse, alle probabilità per questo o quell’altro conduttore-testimone delle scelte profeticamente umane, come delle erranze esistenziali.

In quel nome c’è stato più di quanto il cuore desiderava, un passo indietro per farne cento in avanti, Francesco è il nuovo  Papa, come colui che tanto tempo fa scosse la Chiesa dalle sue fondamenta, quel giovane con le mani strette a pugno, e adulto con la spada, con il sangue, con le parole scagliate senza amore né onore.

Quel Francesco che osa dare le spalle alla sorte, alle eredità consolidate, alle verità nascoste nei colpi di maglio, quel Francesco poverello, ma che poverello non è stato mai, ricco assai più ricco delle tasche perennemente vuote.

Quel Francesco rivolto alla luna e al sole, all’uomo e alla natura, è nuovamente su quello spalto, su quella terrazza, sopra ogni testa, rinnova la storia che fa propria, dentro una preghiera sottovoce, in punta di piedi.

Abbiamo il Papa, stavo per dire il Papa buono, come lo fu un altro, come lo furono chi più, chi meno, tutti gli altri, ma su quel più e quel meno c’è a fare da ponte la resistenza e la capacità dell’umanità, che non sarà mai imbrogliata dagli eventi costruiti a misura, dagli accidenti scivolati giù da qualche palcoscenico.

Francesco è fratello lupo, non viene meno alla vita neppure da addormentato, due lupi che non si sbranano, invece s’incontrano ogni volta e si annusano, si mettono in cammino, compagni di viaggio; quanto lasciano dietro non sono segni incomprensibili di una grammatica sgangherata, ma punteggiatura visibile, contabile, sommabile, orme digitali due passi alla volta, si muovono  prima, durante e dopo, senza prestare i fianchi alla disattenzione, eretti a mezzo e di traverso alle tante diaspore, alle troppe ritirate, alle opere di bene raccontate comodamente dai comodi rifugi, dove di accettabile non c’è nulla, neanche le ribellioni, le rivolte, le fughe da una giustizia ridotta a professarsi senza fissa dimora, perennemente ubriaca di promesse mai mantenute.

Papa Francesco è la Chiesa, forse non basta più la sola coerenza, occorre la generosità che fu di  quel  “Lupo Franscesco”, come ti sei voluto chiamare,  il quale ci manda a dire ancor oggi quanto l’umiltà non possa sposarsi con l’imposizione, soprattutto quando quest’ultima giunge da quella Istituzione che a sua volta dovrebbe farne buon uso, come a noi stessi è stato chiesto, e continua a essere richiesto.

NON DIMENTICARE SCUOLA E UNIVERSITA’

GOVERNO: DI GIORGI (PD), “BENE PRIORITA’ SU OCCUPAZIONE, FISCO E RIFORME, MA NON DIMENTICARE SCUOLA E UNIVERSITA’ FONDAMENTALI PER CRESCITA PAESE”

Dichiarazione della senatrice Rosa Maria Di Giorgi, componente della Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali

“Bene le priorità dettate dal Governo per i primi cento giorni, con occupazione, fisco e riforme politiche in primo piano, ma non si dimentichi che per lo sviluppo di un paese è fondamentale tornare a investire subito su scuola, formazione e università”. E’ quanto ha dichiarato la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, componente della Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali.“Istruzione e formazione devono tornare ad essere uno dei pilastri dello Stato – ricorda la senatrice Di Giorgi – perché altrimenti continueremo a perdere terreno rispetto agli altri paesi, dando meno opportunità ai nostri giovani. Un programma di investimenti rivolto a strutture e personale, dalla scuola dell’infanzia alle secondarie di secondo grado, da impostare subito se non si vuol rischiare di perdere un ulteriore anno. Non dimentichiamo che investire nella scuola vuol dire anche pari opportunità, garantendo un supporto essenziale a tante donne”. “Secondo uno studio di Eurostat su come è stata destinata la spesa pubblica dei paesi dell’Unione Europea nel 2011 – conclude la senatrice Di Giorgi –, siamo ultimi per i fondi spesi in cultura, con l’1,1% a fronte del 2,2% dell’Ue a 27 stati, e penultimi per quelli destinati all’istruzione, con l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue: peggio di noi solo la Grecia. Dal 2011 a oggi la situazione non è certo migliorata e i settori dell’istruzione, dell’università e della ricerca scontano ancora l’onda lunga di una politica di tagli indiscriminati”.

OCCORRE INTERVENIRE ANCHE PER EMERGENZE SCUOLA

GOVERNO, PUGLISI (PD): “BENE LETTA. OCCORRE INTERVENIRE ANCHE PER EMERGENZE SCUOLA”

Dichiarazione della senatrice del Pd Francesca Puglisi, capogruppo in Commissione Istruzione a Palazzo Madama

“Un governo di servizio deve intervenire anche sulle emergenze che sta vivendo la scuola dopo 5 anni anni di tagli dissennati. Il PD le ha individuate da tempo con la propria elaborazione programmatica. Le offriamo al Governo e il contributo concreto arriverà anche dal Parlamento”. Lo dichiara la senatrice del Pd Francesca Puglisi, capogruppo in Commissione Istruzione a Palazzo Madama.
“Prima di tutto – afferma la parlamentare democratica – chiediamo di varare un piano per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Le risorse giacciono nelle casse degli Enti locali e vanno rese disponibili allentando i vincoli del patto di stabilità interno”.
“Occorre rendere effettivo – aggiunge Puglisi – il passaggio all’organico funzionale, stabilizzando coloro che lavorano su posti vacanti e quegli insegnanti, soprattutto di sostegno, che lavorano con contratti annuali. Ormai stabilmente l’organico di fatto conta 74000 docenti. Sono stipendi che lo Stato già paga, non si capisce perché debbano continuare a lavorare in condizione di precarietà. I prossimi anni sono previsti 10.000 pensionamenti all’anno. Quei posti possono servire regolarmente per l’assunzione di giovani”.
“La terza emergenza – continua Puglisi – si chiama lotta alla dispersione scolastica che va affrontata rafforzando la scuola dell’infanzia (150.000 bambini non trovano posto a scuola), tempo pieno nella scuola primaria e tempo scuola nella secondaria di primo e secondo grado per accompagnare tutti, non uno di meno al proprio successo formativo e scolastico”.

Sistema Nazionale di Valutazione e funzione ispettiva

Al Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca
Viale Trastevere, 76
Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione
Corso Vittorio Emanuele II, 116
ROMA

Oggetto: Sistema Nazionale di Valutazione e funzione ispettiva.

Questa Associazione intende sottoporre all’attenzione degli On. Ministri in indirizzo l’esigenza di provvedere, quanto prima, all’implementazione del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) il cui regolamento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, in seconda lettura, in data 8 marzo 2013.
Si rappresenta innanzitutto che il Sistema, componente fondamentale degli ordinamenti dell’istruzione in tutti i paesi moderni, dovrebbe essere oggetto di adeguata attività d’informazione nei confronti del personale e dell’utenza perché si superi, finalmente, la diffidenza culturale che da sempre accompagna in Italia la tematica della valutazione. Tale diffidenza, talvolta, si muta in aperta ostilità a causa di periodiche prese di posizione da parte di associazioni di categoria e, persino, di associazioni di genitori e studenti. È già accaduto che l’ostilità culturale si sia impropriamente concretizzata in azioni di sciopero, strumento di lotta sindacale nel senso più alto e nobile del termine, per tentare di vanificare l’effettuazione di quelle rilevazioni censuarie dell’INVALSI che, paradossalmente, hanno proprio lo scopo di migliorare la qualità del servizio
pubblico d’istruzione.
Si sottolinea, poi, il fatto che il SNV è basato su tre distinte entità funzionali – INVALSI, INDIRE e corpo ispettivo – che dovrebbero essere dimensionate in modo adeguato rispetto all’impegnativo compito che le attende.
Del corpo ispettivo, in particolare, non può non destare preoccupazione la gravissima carenza di personale determinatasi a seguito di tre concomitanti fattori:
• il quasi totale pensionamento dei dirigenti tecnici che ne fanno parte (ad oggi ne sono in servizio attivo circa 30, tutti prossimi alla pensione);
• l’assenza di ricambio per quasi vent’anni;
• la progressiva e irragionevole riduzione del corrispondente organico la cui consistenza di quasi 700 unità, risalente ai primi anni ’90, è stata portata a 412 ex DPR 14/07/2000, 407 ex DPR 319/2003, 379 ex DPR 260/2007, 301 ex DPR 17/2009, 270 ex DPCM 22/06/2012 e, infine, a soli 191 ex Direttiva generale del 22/02/2013 sull’azione amministrativa del MIUR.
Si richiede pertanto di porre in atto, con l’urgenza richiesta dalla insostenibilità della situazione descritta, due distinte contromisure:
(1) concludere l’iter concorsuale avviato, oltre cinque anni fa (DDG del 30/01/2008), per assumere 145 dirigenti tecnici e che purtroppo (DDG del 17/04/2013) vede oggi vincitori meno di 60 concorrenti;
(2) bandire un nuovo concorso per colmare l’inaccettabile vuoto d’organico esistente.
Si coglie l’occasione per porgere i migliori auguri di buon lavoro e i più cordiali saluti.

Il Presidente Nazionale dell’Anp
Giorgio Rembado

Si passi dall’elenco dei problemi alle soluzioni

Di Menna: si passi dall’elenco dei problemi alle soluzioni

Investimenti, stabilità e meno burocrazia, le priorità Uil per la scuola pubblica

Va avviato un processo di graduale avvicinamento agli altri paesi europei della percentuale tra spesa per istruzione e spesa pubblica.

Non si può più perdere tempo. Serve una politica di interventi e di sostegno alla scuola pubblica con un graduale avvicinamento agli standard europei nel rapporto tra spesa per l’istruzione e spesa pubblica. L’Italia risulta all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1%  fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27).
In rapporto al Pil, la spesa per l’istruzione in Europa è del  6,1%, in Italia è del 4,8%.
Per questo sottolinea – il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna – vanno predisposte misure che  portino al riconoscimento del lavoro a partire dal rinnovo del contratto per il triennio 2014-16 e ad un piano triennale di adeguamento degli stipendi, ormai non più sostenibili per una professione così importante.
La scuola – aggiunge Di Menna  – ha bisogno di stabilità.  Serve un piano di immissioni in ruolo sui posti vacanti in organico di diritto; incarichi pluriennali; organico funzionale pluriennale; reti di scuola.
Sarebbe il momento anche di operare una vera ‘rivoluzione ministeriale’ – continua il segretario generale della Uil Scuola – che trasformi il ministero da organo di gestione a struttura servente, di supporto e monitoraggio con una forte caratterizzazione tecnico-professionale.
Ci sono misure che possono essere realizzate subito, per essere operative a partire dal prossimo anno scolastico – mette in chiaro Di Menna:  le immissioni in ruolo per il personale Ata, l’organico di rete, l’individuazione delle risorse per il pagamento degli scatti di anzianità per il terzo anno (2012) del blocco contrattuale.
Non si può stare fermi. Non sono permesse distrazioni su un tema così delicato come la scuola.
Il Governo apra subito un confronto con il sindacato. Nella scuola occorre passare dalle elencazione dei problemi alle soluzioni possibili.
Al nuovo Governo – conclude Di Menna – si chiede una politica decisamente europeista, che ci avvicini ai livelli degli altri paesi europei, spirito di servizio, sobrietà, capacità di recuperare l’alto valore della politica che, puntando su cultura, sapere, istruzione, favorisca la capacità del nostro Paese di affrontare le difficili nuove sfide valorizzando le tante energie positive che abbiamo nello studio, nella ricerca, nel lavoro.

Il Governo non può ignorare la scuola pubblica

Il Governo non può ignorare la scuola pubblica

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

Il Governo non può ignorare tra le priorità la scuola pubblica. Dopo i tagli epocali della Gelmini e quelli della Spending Review del Governo Monti è necessario investire in istruzione, formazione e ricerca. Invece l’effetto dei tagli e delle controriforme di questi anni rischiano di avere effetti devastanti anche nel futuro. Aumento degli organici, piano di stabilizzazione per i precari, edilizia scolastica, messa in sicurezza delle scuole, rinnovo dei contratti nazionali, valorizzazione professionale, rivisitazione del regolamento sulla valutazione e della funzione dell’Invalsi, lotta alla dispersione scolastica e Mezzogiorno sono le priorità fondamentali per ridare dignità e funzione sociale alla scuola pubblica.

La Ministra Carrozza attivi immediatamente il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali su questi temi che hanno bisogno di condivisione. Non è più tempo di annunci ma di fatti!

Nei 100 giorni di Letta scuola grande assente

Scrima, nei 100 giorni di Letta scuola grande assente

Istruzione e formazione grandi assenti nelle priorità indicate dal presidente del consiglio per i primi cento giorni del suo governo. Cento giorni, o poco più, sono anche quelli che ci separano dall’avvio di un nuovo anno scolastico, che vorremmo si aprisse in un clima finalmente nuovo e diverso.

Non chiediamo soltanto un recupero di giusta considerazione per una categoria che ha visto negli ultimi tempi diminuire i riconoscimenti e aumentare enormemente i fattori di disagio; è il paese ad aver bisogno di una politica che consideri istruzione e formazione come leve strategiche per la ripresa della crescita.

Al governo chiediamo di muoversi in coerenza con quanto affermato nel presentarsi alle Camere per il voto di fiducia. Se davvero, come affermato, si vuole “ridare entusiasmo e mezzi idonei agli educatori che in tante classi volgono il disagio in speranza”, occorre dare un segnale forte ed esplicito di considerazione, a partire dalle risposte sulle grandi emergenze (edilizia scolastica, stabilizzazione del lavoro, adeguato riconoscimento delle professionalità) e avviando una stagione di confronto che finalmente assuma l’obiettivo di una piena valorizzazione della scuola pubblica e del suo personale.

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

Mal di scuola digitale

da Il Sole 24 Ore

Mal di scuola digitale 

Roberto Casati

Il colonialismo digitale è un’ideologia che si riassume in un semplice principio, un condizionale. Si può, quindi tu devi. Se è possibile che una certa cosa o attività migri verso il digitale, allora deve migrare. I coloni digitali si adoperano per introdurre le nuove tecnologie in ogni settore della vita delle persone, dalla lettura al gioco, dal supporto alla decisione all’insegnamento, dalla comunicazione alla pianificazione, dalla costruzione di oggetti all’analisi medica; la tesi colonialista è data per scontata dai coloni, che ne apprezzano la semplicità: è assolutamente generale, dato che si applica a qualsiasi cosa o attività in modo indifferenziato. Facile da ricordare, difficile da contrastare. Chi si oppone al colono digitale viene rapidamente incasellato nella categoria dei luddisti, dei distruttori di macchine, di quelli che non sanno stare al passo con i tempi. Il dibattito, secondo i coloni, non dovrebbe neanche iniziare. In realtà, negare una tesi condizionale è prendere una posizione più debole, negoziale. Chi si oppone al colonialismo non per questo dice che le cose e le attività non digitali non devono mai compiere la migrazione digitale. Invoca il principio di precauzione; dice semplicemente che la migrazione non è un obbligo che discenderebbe dalla semplice possibilità della migrazione; e che deve essere accompagnata, perché tende a essere troppo invadente. Non basta mostrare un libro elettronico che funziona per imporre il libro elettronico. L’anticolonialista ha quindi tutti i diritti di rivendicare un atteggiamento positivo e costruttivo: la legittimità della migrazione dev’essere valutata caso per caso. In alcuni casi la digitalizzazione ha liberato, in altri no; e lo sappiamo già. A un estremo sappiamo che la fotografia si è affrancata ed è diventata, grazie al digitale, quello che avrebbe dovuto essere da sempre, un modo di prendere appunti visivi. A un altro estremo, sappiamo che il voto elettronico, e in particolare il voto online, presenta dei rischi imparabili di controllo sociale e manipolazione, e dovrebbe essere bandito per sempre dalle istituzioni democratiche. Ma entro questi estremi c’è uno spazio negoziale molto ampio in cui i casi particolari meritano una discussione; discussione che è del tutto assente e quando c’è viene mortificata dalla ripetizione ossessiva del mantra colonialista. La geolocalizzazione crea enormi possibilità ma queste non si accompagnano a enormi rischi per la sicurezza individuale? La condivisione immediata e senza riflessione della propria vita privata gratifica ma non espone i cittadini a forme sottili di aggressione commerciale e politica? L’educazione può trarre giovamento dalle nuove tecnologie o distrugge il capitale di tempo e di attenzione strutturata che la scuola dovrebbe invece faticosamente proteggere? Le nostre scelte individuali non sono sempre più condizionate da quanto ci propongono degli algoritmi? Il semplice fatto che queste domande possano essere sollevate indica che non si accetta l’ideologia colonialista; non certo che non si accetta il digitale. Non essere colonialisti non significa essere luddisti. I coloni e i colonialisti che offrono loro una sponda intellettuale hanno pronta una batteria di risposte a chi nega il «si può, quindi devi»; la ridda vorrebbe frastornarci ma dovrebbe venir vista per quello che è, un tentativo di parare con la quantità degli argomenti l’assenza di qualità degli stessi. Nell’ordine: le nuove tecnologie avrebbero poteri quasi magici per risolvere vecchi problemi sociali, in primis politica (M5S, ma anche Diebold) ed educazione (Prensky, Ferri); sono divertenti in sé e comunque più divertenti dei loro antenati (Google Mail); creano prodotto interno lordo e occupazione (ex-ministro Profumo); permettono misure oggettive dei risultati (Commissione europea); fanno tutti così, e chi sei tu per opporti (amici e colleghi che deplorano la vostra assenza da Facebook); e, ultima spiaggia, funzionano benissimo, nel senso che abbiamo riparato tutti i bug. Post-ultima spiaggia, se poi non funzionano, possiamo sempre trovare il modo di ripararle. La hybris non risparmia il lessico: vengono coniati termini come «multitasking» e «nativo digitale» che danno un’aura di scientificità agli argomenti. Non basta quindi lavorare caso per caso, ma su ogni caso si devono soppesare questi molti e diversi argomenti. Prendiamo, tanto per fare un esempio, la scuola, e mettiamo da parte il «si può, quindi devi». Quali ragioni ci sono per introdurre le nuove tecnologie nella scuola? Non certo e non più il bisogno di colmare il digital divide: i ragazzi hanno più tecnologia a casa di quanta la scuola possa mai averne. Ma quale ragione, allora? La ridda riparte: «Ci sono delle attività educative incredibili che puoi fare con il computer; i ragazzi d’oggi sono così e bisogna adattarsi alla loro forma mentis; dobbiamo dare un accesso totale all’informazione totale; ha funzionato benissimo nel settore bancario, perché non deve funzionare nella scuola?». Ma sono argomenti ideologici. Bisognerebbe chiedere se esistono dei dati per giustificare gli investimenti in tecnologia. Per esempio dei dati sul rendimento scolastico. Certamente questi dati non c’erano (per definizione!) nel momento in cui le tecnologie sono state introdotte: la loro introduzione era un esperimento alla cieca, che la dice lunga sulla qualità delle decisioni pubbliche. Uno studio recente di Marco Gui del l’Università di Milano Bicocca fa il punto su un esempio tra i tanti, il rapporto tra la frequenza d’uso dei media digitali e i livelli di apprendimento, andando a scavare nei dati del sesto volume del rapporto Pisa Ocse 2011, che coprono una popolazione di 450mila studenti quindicenni da 65 Paesi. L’analisi di Gui è quantomai interessante: le nuove tecnologie si associano positivamente all’apprendimento fintantoché se ne fa un uso modico. Non appena le tecnologie diventano invasive e colonizzano il tempo, il rendimento scende, a livelli inferiori a quelli che si hanno senza tecnologie. Vale la pena di fare un’osservazione metodologica: si tratta di associazioni e non di rapporti direttamente causali, per il momento, dato che l’identificazione di questi ultimi necessiterebbe di studi sperimentali. Tuttavia è più che abbastanza per farci venire il sospetto (il rapporto Pisa vede gli stessi dati, ma è più elusivo sulle conclusioni). Gli unici vantaggi (minimi) si hanno per quella che il rapporto Pisa chiama subdolamente «lettura digitale», un altro dei termini dalla semantica dubbia che fanno la gioia dei colonialisti, e che io renderei piuttosto con «spippolamento». A guardare da vicino, la «lettura digitale» è l’abilità di andare in giro per ipertesti, fare copia e incolla, cliccare per dire «mi piace» e cose simili. Ci sarebbe da stupirsi se almeno queste “competenze” non migliorassero almeno un po’ con un uso accanito del computer, e comunque a usarlo troppo anche queste regrediscono! Ma il punto principale è che le altre competenze, ben più serie: lettura, matematica e scienze, ne soffrono. Assai impressionante è soprattutto il fatto che il rendimento scende molto di più se a essere colonizzato non è il tempo extrascolastico, ma quello scolastico. È come se la scuola offrisse un baluardo all’erosione mentale prodotta dalle nuove tecnologie, e una volta il baluardo caduto, nulla potesse fermare l’erosione.

Scuole e imprese in rete per gli stage

da Il Sole 24 Ore

Scuole e imprese in rete per gli stage 

Claudio Tucci

Accordi “ad ampio raggio” e “di durata pluriennale” tra scuola e territorio. Riorganizzazione del percorso scolastico e orientamento verso il mondo del lavoro fin dal primo anno. Una forte spinta a realizzare sempre più progetti di alternanza, rafforzando i percorsi internazionali. Il ministero dell’Istruzione e l’agenzia tecnica Indire hanno messo nero su bianco alcune indicazioni per far decollare le esperienze di apprendimento in aula e in contesti lavorativi rivolte ai ragazzi del secondo ciclo, con più di 15 anni. Un documento su cui è aperta una consultazione pubblica fino a luglio (si punta a coinvolgere anche i centri di formazione professionale gestiti dalle Regioni); e i cui risultati saranno utilizzati per scrivere le linee guida per rendere organici e sistematici i percorsi in alternanza introdotti con il decreto legislativo 77 del 2005. L’obiettivo, sottolinea l’ex sottosegretario Elena Ugolini, «è dare a tutti i giovani l’occasione di fare almeno un’esperienza in contesti di lavoro prima di diplomarsi». I numeri del resto sono in continua ascesa. Negli ultimi due anni si è passati da 65mila a 189mila studenti in alternanza, il 7,5% dei ragazzi delle superiori. Nel 2011-2012 sono stati coinvolti 2.365 istituti secondari su 5.351, il 44,2%, e gli alunni sono stati ospitati da 65.447 strutture, di cui 37.810 imprese (il 57,8%). Ma ora si punta a cambiare passo, con un tasso di disoccupazione giovanile schizzato al 38,4%, e – paradosso – un mismatch tra domanda e offerta, soprattutto di profili tecnici. Del resto la necessità di un miglior raccordo tra scuola e mondo del lavoro è condivisa da tutti i Governi, e tra le proposte dei saggi c’è l’estensione dell’alternanza «anche agli universitari». Alle scuole, invece, si chiede di fare più «progettazione di rete», utilizzando anche i poli tecnico-professionali, e di innovare la propria struttura organizzativa, dotandosi di un gruppo dedicato all’alternanza. Fondamentale è poi redigere percorsi “personalizzati” in base pure a gruppi di studenti; e in genere creare un legame molto forte con l’impresa. In modo tale che la scuola «entri nella logica delle aziende per capire cosa serve e formare così al meglio i ragazzi», sottolinea il capo dipartimento dell’Istruzione, Lucrezia Stellacci. Dal 2012 i percorsi in alternanza sono finanziati dal Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (in cui sono confluite le risorse della legge 440 sull’offerta formativa); ma già oggi i nuovi percorsi in alternanza sono finanziati da ulteriori risorse: fondi strutturali europei, contributi di Unioncamere, enti locali, associazioni di categoria, collegi professionali, singole imprese.

Sono un dirigente scolastico e sono disperato

da L’Espresso

Sono un dirigente scolastico e sono disperato
Ho sentito il premier Letta intervistato domenica scorsa da Fazio…

Cara Rossini, ho sentito il premier Letta intervistato domenica scorsa da Fazio. Ottimi i suoi propositi su formazione, cultura e ricerca; qualcuno pero’ dovrebbe avvertirlo del fatto che mentre lui parla il “sistema” costruito dai ministri Gelmini e Tremonti e perfezionato da Profumo, continua a tagliare personale alla scuola pubblica anche per il prossimo anno. Spariranno ancora classi; chiuderanno piccoli plessi di Scuola dell’Infanzia e Primaria in comunità marginali in cui solo la scuola costruisce identità e appartenenza, e progetti di vita e di futuro; si ridurranno le ore per l’apprendimento dell’inglese. Sono un dirigente scolastico e sono disperato.

Mi manca la scuola che a me, figlio di pescatori, ha permesso di arrivare alla laurea; mi manca la scuola che accoglie, include e promuove le persone; mi mancano i docenti che “fanno” scuola innovando i processi e accompagnando gli allievi in formazione (mancano perché presi da problemi di esubero, soprannumerarietà, precarietà); mi manca un mondo che abbia senso di lealtà e sia capace di proporlo alle giovani generazioni. Se qualcuno può, informi il premier Letta del fatto che la scuola pubblica italiana, che ha accompagnato il riscatto del mio Salento e di tanti luoghi splendidi dell’Italia un tempo felice, viene tuttora taglieggiata, come viandante inerme da una masnada di vili grassatori. Con infinita, non prona, tristezza

Pasquale Ciriolo, Castro (Lecce)

Enrico Letta ha chiuso la sua prima intervista da premier (concessa alle morbide domande di Fabio Fazio) con un proposito di grande effetto: “Mi dimetterò se dovremo fare dei tagli alla cultura, alla ricerca e all’università!”. Parole decise che gli operatori dei teatri stabili, del cinema, delle arti e delle scienze, e i docenti universitari, farebbero bene a tenere a mente pretendendo le dimissioni del premier alle prime avvisaglie di tagli. Ma non gli insegnanti delle scuole di tutti gli altri ordini e gradi perché Letta, che si è portato le dita in croce sulla bocca a mo’ di giuramento, si è guardato bene dal nominare la parola “scuola”, che pure Fazio gli aveva suggerito. Ci piacerebbe credere che sia stata un’omissione innocente, ma siccome a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina (copyright Mazzarino-Andreotti), è probabile che abbia glissato di proposito. Negli ultimi cinque anni la scuola ha già subito tagli per 8 miliardi di euro, restandone dissestata negli edifici e nell’organizzazione, e chi ha il compito di dare un futuro a questo paese dovrebbe impegnarsi esclusivamente a invertire la tendenza. Anche senza giuramento in diretta.

Stipendi statali, lo stop agli aumenti ha fatto perdere 200 euro al mese

da Tecnica della Scuola

Stipendi statali, lo stop agli aumenti ha fatto perdere 200 euro al mese
di A.G.
La denuncia è della Cgil: dal 2010 ai dipendenti pubblici sono stati sottratti circa 3mila euro lordi. Ed altri 600 circa si perderanno nel 2013. Inoltre, se il blocco fosse confermato nel 2014 sfumerebbero ulteriori 500 euro. Ci sono poi blocco del turn over e calo del personale. La scuola sinora ha ridotto i danni mantenendo gli scatti fino al 2011, ma pagando di tasca propria.
Sta assumendo proporzioni più che visibili lo stop agli aumenti stipendiali imposto negli ultimi tre anni ai dipendenti statali. Il 12 maggio Michele Gentile, responsabile settori pubblici Cgil, ha reso pubblico uno studio realizzato dal sindacato Confederale: ebbene, a partire dal 2010 i dipendenti pubblici hanno perso in tre anni nel complesso circa 3mila euro lordi. Ed altri 600 circa si perderanno nel 2013. Inoltre, se il blocco fosse confermato nel 2014 sfumerebbero ulteriori 500 euro.
In termini mensili, a regime le retribuzioni, sempre secondo il sindacalista della Cgil, perderanno a fine 2013 in termini reali (a causa del mancato adeguamento rispetto all’inflazione in questi anni) circa 200 euro. In particolare, tra il 2010 e il 2012 le retribuzioni dei “travet” non hanno recuperato l’8,1% di aumento dei prezzi che si è registrato nel periodo (insieme allo scarto tra inflazione programmata e reale che c’é stato nel biennio precedente). La stima per il costo del lavoro tra il 2011 e il 2014 è di un calo di sette miliardi con il passaggio da 169 a 162 miliardi.
“E’ ora – dice Gentile – di dare forti segnali di discontinuità nelle politiche relative al lavoro pubblico. Parlare di semplificazione e di snellimento delle pubbliche amministrazioni senza affrontare e rimuovere contemporaneamente i gravi effetti distorsivi delle politiche sin qui seguite verso il lavoro pubblico, significa non voler occuparsi veramente di riforma”.
Ma i dipendenti pubblici non hanno affrontato solo un sacrificio in termine di buste paga reali più leggere. Nel periodo, gli statali hanno fatto i conti anche con il blocco del turn over e quindi con il calo del personale (ne sa qualcosa la scuola). Tra il 2007 e il 2011, secondo i dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato i dipendenti pubblici sono diminuiti di 150.000 unità (da 3,43 milioni a 3,28 milioni) con un -4,3%. Ma la diminuzione dovrebbe essere ancora più consistente negli anni successivi con una stima della Cgil di 400.000 lavoratori pubblici in meno tra il 2007 e il 2014.
Resta irrisolto inoltre il problema del precariato con circa 200.000 tra contratti a termine, lsu, interinali e collaborazioni nel complesso delle amministrazioni. “Chiediamo al Governo – dice Gentile – di congelare il decreto con il quale si proroga il blocco della contrattazione nazionale al 2014 e di riaprire su questo tema un confronto con i sindacati per far ripartire la stagione contrattuale. Chiediamo misure urgenti sul precariato nelle pubbliche amministrazioni che impediscano la perdita del lavoro alla scadenza dei contratti ; nuove e mirate politiche di assunzione nelle amministrazioni con le quali affrontare anche il problema dei tanti giovani vincitori di concorsi pubblici che ancora non hanno lavoro; la riapertura di una stagione contrattuale nella quale affrontare il problema delle retribuzioni e di progetti mirati di nuova qualità del lavoro e misure che favoriscano i processi di riforma garantendo il lavoro”.
E la scuola? Certo, è un discorso a parte. Anche se numericamente limitati, i concorsi ci sono stati. E pure gli scatti automatici, pur tra tante difficoltà e trovando parte dei fondi all’interno dello stesso comparto, alla fine sono arrivati (quelli del 2010 e di recente per il 2011). Pure per docenti e Ata, comunque, le buste paga si sono “alleggerite”: il mancato rinnovo del contratto e il ritarda di attuazione degli stessi aumenti stipendiali automatici cominciano a farsi sentire. Quel che preoccupa è che la situazione di stallo potrebbe protrarsi: il Consiglio di Stato, tranne che per lo stop all’indennità di vacanza contrattuale, ha già dato il suo via libera. Ora si attende il parere delle Camere. E poi la decisione finale sarà, comunque, del Governo Letta. Non è escluso che la “palla” verrà girata agli stessi Ministeri: se vorranno evitare il blocco stipendiale, dovranno arrangiarsi da soli sottraendo risorse in seno allo stesso comparto. La Scuola è già abituata: l’anno scorso sono saltati i fondi destinati al merito, quest’anno il 25% del Miglioramento dell’offerta formativa. Probabilmente sarebbe il male minore: gli scatti stipendiali sono un incentivo importante e bloccarli creerebbe non pochi scompensi nella categoria.

Dimensionamento: protesta la Flc-Cgil del Molise

da Tecnica della Scuola

Dimensionamento: protesta la Flc-Cgil del Molise
di L.F.
Proseguono le operazioni finalizzate a “dimensionare” le istituzioni scolastiche rispetto ai parametri previsti dalle norme approvate nella seconda metà del 2011.
È ormai noto, anche in virtù della sentenza n. 147/2012 della Corte Costituzionale, che lo Stato non può imporre alle regioni di costituire obbligatoriamente istituti comprensivi, né stabilire quale debba essere la loro dimensione in termini di alunni.  Questa sentenza non si limita soltanto a riconoscere le competenze delle regioni in tema di dimensionamento scolastico, ma sostiene anche lo Stato è legittimato a non assegnare un dirigente scolastico agli istituti di dimensioni troppo ridotte.  Quindi, mentre le regioni hanno potere esclusivo in termini di dimensionamento scolastico, rimane nelle mani dell’Amministrazione il diritto di non assegnare il Dirigente Scolastico se le dimensioni dell’istituto non raggiungono una soglia minima indicata dalla legge.  In sostanza mentre l’art. 19 comma 4 del decreto legge n. 98/2011, in cui si dispone di realizzare comprensivi di almeno 1000 alunni, risulta illegittimo, il successivo comma 5 che dispone la non assegnazione del dirigente alle scuole con meno di 500 alunni (limite aumentato a 600 con la successiva legge n. 183/2011) risulta pienamente legittimo. Nel rispetto di queste norme si sta provvedendo a predisporre, in tutte le regioni italiane, il dimensionamento per l’anno scolastico 2013/2014. Questo dimensionamento, che riduce ancora una volta il numero delle dirigenze italiane, sta suscitando numerose proteste. Secondo la Flc-Cgil il quadro complessivo nazionale sulla stima del dimensionamento scolastico 2013/2014, è allarmante.  Le scuole dotate di autonomia scolastica passano infatti da 9.131 dell’anno corrente a 8.646, con un saldo negativo di 485 unità scolastiche che perderanno l’autonomia, pari al 5,3%, mentre quelle con dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi passano da 8.106 a 8.094, perdendo circa 12 dirigenze.  Questi dati evidenziano che nessuna regione italiana avrà un incremento di scuole autonome, mentre regioni come Sicilia e Campania perderanno rispettivamente 113 e 150 autonomie scolastiche. In Molise si paventa una riduzione dell’autonomia scolastica molto pesante; infatti per il 2013/2014 spettano 54 istituzioni scolastiche autonome mentre attualmente ce ne sono 82. Il dimensionamento è superiore al 30%.  Oggettivamente si tratta di un dimensionamento demenziale, che per i dati forniti dalla Flc Cgil molisana vedono 25 scuole con un dirigente scolastico reggente, che deve occuparsi di almeno due istituzioni scolastiche. Stessa sorte è toccata ai direttori dei servizi, anche loro reggenti in più scuole. Fino ad arrivare al paradosso di qualche dirigente che ha anche più di due scuole. Si tratta di una situazione che si aggraverà ulteriormente il prossimo anno scolastico 2013/14, in quanto i dirigenti scolastici che andranno in pensione non verranno sostituiti. Tutto ciò sta comportando un caos organizzativo e gestionale, non esploso solo per la buona volontà, il senso di responsabilità e lo spirito di abnegazione di molti dirigenti e direttori interessati. Vogliamo aggiungere che questa situazione di gravità non colpisce solo il Molise, ma maggiormente situazioni come la Sicilia e la Campania, ed anche la Lombardia, che ha anche la spina nel fianco di un concorso per dirigente scolastico sub iudice.

Lo Bello, serve rapporto più stretto fra scuola e imprese

da Tecnica della Scuola

Lo Bello, serve rapporto più stretto fra scuola e imprese
“Con il ministro Maria Chiara Carrozza, così come è accaduto con il suo predecessore, pensiamo di poter avere un buon dialogo. Le sue prime dichiarazioni sono incoraggianti, guardano con attenzione al rapporto scuola-lavoro”.
A dirlo all’Adnkronos è Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria, commentando i primi passi del neonato governo Letta sul fronte della formazione. Per l’ex presidente degli industriali siciliani, che in viale dell’Astronomia si occupa di educazione, “uno dei temi centrali dell’agenda del nuovo esecutivo dovrebbe essere proprio un rapporto più stretto tra scuola e lavoro”. Un legame vincente per fronteggiare la disoccupazione giovanile secondo Lo Bello. “Certamente una parte di disoccupazione -spiega- è legata alla crisi economica, ma c’è anche una componente che dipende da uno scarso orientamento dei nostri giovani sia nella scuola secondaria che nelle università. Una mancanza che possa scegliere posti che hanno poca risposta nel mercato del lavoro”. Un esempio virtuoso, allora, potrebbe essere la Germania, dove “la disoccupazione giovanile è stata praticamente azzerata anche grazie ad una formazione che alterna il percorso scolastico con la pratica nelle aziende. I nostri giovani, invece, si affacciano sul mercato un paio di anni dopo rispetto ai loro coetanei di altri Paesi e, spesso, senza aver mai conosciuto un’azienda. Non c’è dubbio -assicura il vicepresidente nazionale di Confindustria – che alternare la formazione teorica con la pratica durante il percorso scolastico può contribuire ad abbassare il tasso di disoccupazione tra i giovani in Italia. Anche di questo -conclude Lo Bello- discuteremo nell’incontro in programma nei prossimi giorni con il ministro Carrozza”.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 110

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 110 del 13-5-2013

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 marzo 2013, n. 49


Regolamento per la disciplina delle attivita’ del Ministero della
difesa in materia di lavori, servizi e forniture militari, a norma
dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 15 novembre 2011,
n. 208, recante attuazione della direttiva 2009/81/CE. (13G00092)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 marzo 2013


Individuazione delle amministrazioni che partecipano al secondo anno
di sperimentazione di cui all’articolo 36 del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118. (13A04010)

 

 

Pag. 11

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 aprile 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Casignana e nomina della
commissione straordinaria per la provvisoria gestione del comune.
(13A04001)

 

 

Pag. 12

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

 


DECRETO 26 aprile 2013


Definizione delle procedure e dei requisiti per l’autorizzazione
degli Organismi demandati ad espletare le procedure di valutazione di
conformita’ ex art. 12, comma 3, lettera a), del decreto legislativo
n. 262 del 2002 di attuazione della direttiva 2000/14/CE, concernente
l’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature
destinate a funzionare all’aperto. (13A04085)

 

 

Pag. 26

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 19 aprile 2013


Indicazione del prezzo medio dei buoni ordinari del Tesoro a 91
giorni, relativi all’emissione del 12 aprile 2013. (13A04098)

 

 

Pag. 29

 

 

 


DECRETO 19 aprile 2013


Indicazione del prezzo medio dei buoni ordinari del Tesoro a 367
giorni, relativi all’emissione del 12 aprile 2013. (13A04099)

 

 

Pag. 29

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 28 marzo 2013


Definizione della corrispondenza dei titoli sperimentali triennali
validati dal Ministero con i diplomi accademici di I livello degli
Istituti Superiori per le Industrie Artistiche. (Decreto n. 241).
(13A04014)

 

 

Pag. 30

 

 

 


DECRETO 28 marzo 2013


Definizione della corrispondenza dei titoli sperimentali triennali
validati dal Ministero con i diplomi accademici di I livello delle
Accademie di Belle Arti e delle Accademie di Belle Arti legalmente
riconosciute. (Decreto n. 242). (13A04015)

 

 

Pag. 31

 

 

 


DECRETO 28 marzo 2013


Definizione della corrispondenza dei titoli sperimentali triennali
validati dal Ministero con i diplomi accademici di I livello degli
Istituti Superiori di Studi Musicali. (Decreto n. 243). (13A04016)

 

 

Pag. 37

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

 


PROVVEDIMENTO 6 maggio 2013


Divieto del trattamento di dati personali contenuti in corrispondenza
privata acquisita illecitamente. (Provvedimento n. 229). (13A04105)

 

 

Pag. 93

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

BANCA D’ITALIA

 


COMUNICATO


Nomina degli organi liquidatori della Banca di Credito Cooperativo di
Altavilla Silentina e Calabritto – Societa’ cooperativa, in Altavilla
Silentina. (13A04012)

 

 

Pag. 94

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Revoca dell’autorizzazione all’attivita’ bancaria e messa in
liquidazione coatta amministrativa della Banca di Credito Cooperativo
di Altavilla Silentina e Calabritto – Societa’ cooperativa, in
Altavilla Silentina. (13A04011)

 

 

Pag. 94

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Tirsan O.S.» 200 mg/g soluzione orale per uso
in acqua da bere e nel mangime liquido per suini, vitelli da latte e
broilers. (13A04009)

 

 

Pag. 94

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione all’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Lanflox». (13A04013)

 

 

Pag. 95

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Cevaxel RTU» 50 mg/ml Sospensione iniettabile
per bovini e suini. (13A04017)

 

 

Pag. 95

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Banacep» vet 20 mg compresse rivestite con
film per cani. (13A04018)

 

 

Pag. 95

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Acqua per preparazioni iniettabili Piramal».
(13A04019)

 

 

Pag. 96

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Chlortafac 200 MP». (13A04020)

 

 

Pag. 96

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Clavaseptin» 50, 250 e 500 mg
compresse per cani e gatti. (13A04021)

 

 

Pag. 96

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA’

 


COMUNICATO


Avviso pubblico per l’individuazione del gestore del Servizio
pubblico di emergenza 114. (13A04104)

 

 

Pag. 97

 

 

 

Rassegna Stampa 11 – 13 maggio 2013

IN PRIMO PIANO

 
Corriere della Sera  del  11-05-2013
SAN RAFFAELE NO AI LICENZIAMENTI ALL’UNIVERSITA’ ISCRIZIONI RIAPERTE (S.Ravizza) [solo_testo] pag. 23
la Nazione – Cronaca di Firenze  del  12-05-2013
PARITARIE NEI DIRITTI (G.Toccafondi) [solo_testo] pag. 13
il Sole 24 Ore  del  13-05-2013
INVALSI NEL MIRINO, MA I TEST FUNZIONANO E VANNO MIGLIORATI (A.Schiesaro) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  13-05-2013
SCUOLE E IMPRESE IN RETE PER GLI STAGE (C.Tucci) [solo_testo] pag. 2
Corriere della Sera  del  12-05-2013
SCUOLA E “SAPORI TECNICI”, A LEZIONE DA GERMANIA E USA (F.Basso) [solo_testo] pag. 23
 

MINISTRO

 
Gente  del  21-05-2013
PAROLA DI MINISTRO: PIU’ TACCHI PER TUTTE (L.Lezza) [solo_testo] pag. 62/64
il Sole 24 Ore  del  11-05-2013
ACCORDO PER IL SAN RAFFAELE STOP AI TAGLI, SALVO L’ATENEO (M.Meneghello) [solo_testo] pag. 16
il Giornale  del  11-05-2013
IL SAN RAFFAELE SALVA POSTI DI LAVORO E UNIVERSITA’ (M.Sorbi) [solo_testo] pag. 16
Avvenire  del  11-05-2013
SAN RAFFAELE: NIENTE LICENZIAMENTI, INTESA SULL’ATENEO (C.Arena) [solo_testo] pag. 10
Corriere della Sera  del  13-05-2013
SCONTRO LETTA ALFANO POI LA MEDIAZIONE NO AI MINISTRI AI COMIZI (M.Galluzzo) [solo_testo] pag. 2/3
Corriere della Sera  del  13-05-2013
NELL’ABBAZIA TRA PIOGGIA E SILENZI IL CLIMA TESO DELLO “SPOGLIATOIO” (F.Roncone) [solo_testo] pag. 3
il Giornale  del  13-05-2013
LITE ALFANO – LETTA SUI MINISTRI IN PIAZZA (A.Signorini) [solo_testo] pag. 7
Giorno/Resto/Nazione  del  13-05-2013
PULLMAN, ZAINETTI E STILE CASUAL MINISTRI IN GITA SOTTO LA PIOGGIA (S.Cecchi) [solo_testo] pag. 2/3
Left Avvenimenti settimanale dell’Altritalia  del  11-05-2013
UN TEST PER IL MINISTRO (G.Benedetti) [solo_testo] pag. 29
Il Tirreno  del  11-05-2013
IL MINISTRO CARROZZA E BODEI AL MUSICAL IN PIAZZA PER L’EUROPA [solo_testo] pag. 24
Il Tirreno  del  12-05-2013
IN MARCIA PER CHIEDERE UN GOVERNO EUROPEO [solo_testo] pag. 20
Il Tirreno – Ed. Massa/Massa e Carrara  del  12-05-2013
INVALSI, “TENIAMO I BIMBI A CASA” [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera – ed. Milano  del  11-05-2013
STATALE, CORTEO ANTIRETTORE PER LO SGOMBERO DELL’EX CUEM IL MINISTRO : NO AI VIOLENTI (A.Dal monte) [solo_testo] pag. 7
il Giorno – ed. Milano  del  11-05-2013
STATALE, EX CUEM IN CORTEO E IL MINISTRO STA COL RETTORE [solo_testo] pag. 21
il Messaggero  del  13-05-2013
RUSSIA, SERGEY RAZOV NUOVO AMBASCIATORE [solo_testo] pag. 49
 

MINISTERO

 
il Messaggero  del  12-05-2013
PERCHE’ MERITO ED EQUITA’ QUI GENERANO SOLO POLEMICA (M.Magnani) [solo_testo] pag. 10
il Messaggero  del  13-05-2013
COSI’ I QUIZ INVALSI DISORIENTANO I BAMBINI (G.Israel) [solo_testo] pag. 12
Corriere della Sera  del  13-05-2013
DIFFIDENZA VERSO LE VALUTAZIONI FERITA PER LA SCUOLA (E LA SOCIETA’) (S.Blanco) [solo_testo] pag. 28
il Manifesto  del  12-05-2013
I POIS DELL’ISPETTORE (G.Aragno) [solo_testo] pag. 1
Giornale di Sicilia  del  11-05-2013
TEST INVALSI TUTTO IL SISTEMA SCOLASTICO “SOTTO ESAME” (A.Ferraro) [solo_testo] pag. 15
il Messaggero  del  12-05-2013
DA SETTEMBRE ALTRE 485 SCUOLE CANCELLATE (A.Campione) [solo_testo] pag. 10
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  12-05-2013
MAL DI SCUOLA DIGITALE (R.Casati) [solo_testo] pag. 36
il Messaggero  del  13-05-2013
I PEDIATRI: TROPPO WEB FA PRENDERE BRUTTI VOTI [solo_testo] pag. 12
la Repubblica  del  11-05-2013
ALLE ELEMENTARI IN ANTICIPO? UN HANDICAP NON UN VANTANGGIO BRUCIARE I TEMPI PESERA’ A VITA (E.Franceschini) [solo_testo] pag. 23
la Repubblica  del  11-05-2013
Int. a M.Ammaniti: “NON C’E’ UNA REGOLA, VA CONSIDERATA L’INDOLE” (F.t.) [solo_testo] pag. 23
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  12-05-2013
ZANICHELLI, AFFICINA DI EDITORIA (C.De michelis) [solo_testo] pag. 41
Avvenire  del  12-05-2013
Int. a V.Merola: “AIUTI ALLE PARITARIE RISORSE NON SPRECATE” (C.Dell’olio) [solo_testo] pag. 12
il Manifesto  del  11-05-2013
PUBBLICI O PRIVATI? ASILI IN TEMPO DI CRISI (E.Martini) [solo_testo] pag. 4
Messaggero Veneto  del  11-05-2013
LA CAPORETTO DEI PROF, BOCCIATO 90% (M.Zanutto) [solo_testo] pag. 11
Il Mattino – Ed. Caserta  del  11-05-2013
ESAME DI STATO, DIMINUISCONO I “MATURANDI” [solo_testo] pag. 40
la Stampa  del  11-05-2013
LA BATTAGLIA DI LETIZIA PER IL FIGLIO DISLESSICO (C.Beria di argentine) [solo_testo] pag. 25
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  13-05-2013
VENT’ANNI DI SOLIDARIETA’ A SCUOLA CON I BAMBINI ROM (G.Serao) [solo_testo] pag. 7
la Repubblica – ed. Palermo  del  11-05-2013
A LEZIONE NELLA SCUOLA SENZA PORTE. (C.Brunetto) [solo_testo] pag. 5
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  13-05-2013
FEDERICO CAMPIONE DI OLIMPIADI MATEMATICHE (L.De cicco) [solo_testo] pag. 43
la Stampa  del  13-05-2013
L’AMERICA RICONSEGNA PISTOLE E FUCILI AGLI STUDENTI (M.mo.) [solo_testo] pag. 12
il Manifesto  del  12-05-2013
I PROF OVER 70 RIMANGONO IN CATTEDRA (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 6
la Stampa  del  13-05-2013
IMPRENDITORI DA EXPORT CON ERASMUS – 2 [solo_testo] pag. 29
Avvenire  del  11-05-2013
GLI ATENEI A OSTACOLI ALLONTANANO GLI STRANIERI (A.Guerrieri) [solo_testo] pag. 11
la Repubblica – ed. Milano  del  11-05-2013
SALARI RIDOTTI, NIENTE LICENZIATI AL SAN RAFFAELE TORNA IL SERENO “ORA STOP AI TAGLI DELLA REGIONE” (A.Corica) [solo_testo] pag. 2/3
la Repubblica – ed. Milano  del  11-05-2013
Int. a R.Mazzotta: “CURA, RICERCA E INSEGNAMENTO I TRE PILASTRI DA CUI RIPARTIREMO” (A.Montanari) [solo_testo] pag. 3
Corriere Fiorentino (Corriere della Sera)  del  12-05-2013
TOCCAFONDI (PDL) SUL CROCIFISSO TOLTO: “TESI CI RIPENSI” [solo_testo] pag. 7
il Sole 24 Ore  del  13-05-2013
UN BUSINESS GAME PER L’EDITORIA DIGITALE (F.Grattagliano) [solo_testo] pag. 13
il Giornale  del  12-05-2013
SE LA COREA BARA PER STUDIARE NEGLI USA (R.Fabbri) [solo_testo] pag. 17
il Giornale  del  12-05-2013
L’OCCIDENTE “IN CRISI”? HA IL MONOPOLIO DEL SAPERE (C.Lottieri) [solo_testo] pag. 17
il Giornale – ed. Milano  del  13-05-2013
BRERA SBARCA IN CINA: “DA NOI BOOM DI STUDENTI” [solo_testo] pag. 13
Corriere della Sera – ed. Roma  del  12-05-2013
LOTTA AL CANCRO OGGI LE AZALEE DELL’AIRC IN 82 PIAZZE [solo_testo] pag. 9
Corriere della Sera  del  11-05-2013
LE DONNE DELLA RICERCA “UN MICRO RNA ANTICANCRO” (M.Pappagallo) [solo_testo] pag. 23
la Repubblica  del  11-05-2013
“DAI GENI NUOVE SPERANZE PER COMBATTERE IL CANCRO” (E.Dusi) [solo_testo] pag. 22
il Giornale  del  12-05-2013
DONNE, IL TUMORE AL POLMONE FA PIU’ VITTIME DI QUELLO AL SENO (E.Cusmai) [solo_testo] pag. 21
il Giornale  del  11-05-2013
FABIOLA GIANOTTI (E.Cusmai) [solo_testo] pag. I/II
L’Unita’  del  11-05-2013
QUEI DETRITI NELLO SPAZIO (U.Guidoni) [solo_testo] pag. 1
il Messaggero  del  11-05-2013
IL RE ITALIANO DELLA CRITTOGRAFIA (Fed.ro.) [solo_testo] pag. 27
TTL Tuttolibritempolibero (La Stampa)  del  11-05-2013
COME NASCONO LE IDEE: ILLUMINAZIONI, PROVE, ERRORI (P.Bianucci) [solo_testo] pag. 3
TTL Tuttolibritempolibero (La Stampa)  del  11-05-2013
COME ARRIVARE A DIO PARTENDO DA VIA PANISPERNA (L.Maiani) [solo_testo] pag. 4/5
il Sole 24 Ore  del  11-05-2013
PIU’ RICERCA PER FAVORIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE (M.ag.) [solo_testo] pag. 16
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  13-05-2013
PLC CON ENEA E CNR SUL PROGEO CHE TRASFORMA L’ENERGIA SOLARE IN GAS (P.Capua) [solo_testo] pag. 23
la Repubblica  del  12-05-2013
DE RERUM NATURA (V.Gualerzi) [solo_testo] pag. 36/37
Corriere della Sera  del  13-05-2013
RESPONSABILITA’, IL SEGRETO DELLA VITA (A.Torno) [solo_testo] pag. 26
L’Unita’  del  12-05-2013
LA LINGUA ORIGINARIA (C.Pulcinelli) [solo_testo] pag. 26
 

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
Corriere della Sera  del  13-05-2013
PIANO CASA PER LA RIFORMA DI IMU, TARES E AFFITTI (M.Sensini) [solo_testo] pag. 5
il Sole 24 Ore  del  13-05-2013
LA CARICA DELLE RIFORME: SOLO UNA SU CENTO CE LA FA (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 7
il Giornale  del  13-05-2013
BUSTE PAGA PIU’ LEGGERE PER I “TRAVET” (RE) [solo_testo] pag. 23
la Repubblica  del  13-05-2013
IL GOVERNO SFIDA BRUXELLES PIANO LAVORO FUORI DAL DEFICIT CON BONUS A CHI ASSUME GIOVANI (R.Mania) [solo_testo] pag. 6/7
il Sole 24 Ore  del  11-05-2013
NELLA “FASE 2” CREDITO D’IMPOSTA PER I NEOASSUNTI (G.Pogliotti/C.Tucci) [solo_testo] pag. 2
Corriere della Sera  del  12-05-2013
NELL’EUROPA A DUE VELOCITA’ A PAGARE DI PIU’ SONO I GIOVANI (M.Magatti) [solo_testo] pag. 28
il Messaggero  del  11-05-2013
“FONDI UE PER LA DETASSAZIONE DEI NEOASSUNTI” (A.Gentili) [solo_testo] pag. 2
Corriere della Sera  del  13-05-2013
RAPPORTO CEI SUL LAVORO: NEL TUNNEL FINO AL 2020 (M.Calabro’) [solo_testo] pag. 6
il Sole 24 Ore  del  11-05-2013
RIPARTE IL PROGETTO “TERRE AI GIOVANI” (A.Capparelli) [solo_testo] pag. 16
Corriere della Sera  del  13-05-2013
LA LEGGE CHE FA MARCIRE IL CIBO (S.Tamaro) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  13-05-2013
SERVIZI NEI MUSEI, TUTTO DA RIFARE (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 12
il Messaggero  del  12-05-2013
PATRIMONIO CULTURA, UNA STRATEGIA PER LO SVILUPPO (R.Grossi/A.Regina) [solo_testo] pag. 18
L’Unita’  del  11-05-2013
VORREI UN GOVERNO CHE PUNTI TUTTO SU CULTURA E RICERCA (M.Ovadia) [solo_testo] pag. 16
 
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi