Esiti Esami di Stato 2012-13

Il 27 luglio il MIUR rende noti i primi dati sugli esiti degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di Istruzione dell’A.S. 2012/2013

Maturità 2013, scende la percentuale dei non ammessi
Leggero aumento dei 100 e 100 e lode

Aumenta, seppure di poco, la percentuale dei 100 e 100 e lode negli Esami di Stato appena conclusi, cresce il numero degli studenti diplomati con voti compresi tra 81 e 99, diminuiscono i voti tra 60 e 70. Resta invariata la percentuale dei voti tra 71 e 80. E’ questo il quadro della maturità 2013, basato su una percentuale del 90% delle scuole.
I non ammessi all’esame quest’anno diminuiscono: dal 5,6% del 2011/2012 al 4,5% di quest’anno. Gli ammessi dunque sono stati il 95,5%.
Ha superato l’esame il 99,1% dei ragazzi. Di conseguenza i non diplomati sono lo 0,9%.

Votazioni con lode
I diplomati con lode, finora comunicati dalle scuole, sono 2.949, ovvero lo 0,7%. Lo scorso anno invece il dato definitivo è stato di  2.581 lodi, ovvero lo 0,6% dei diplomati. Le Regioni con il maggior numero di 100 e lode sono: Puglia e Umbria (1,6%), Marche (1,2%), Emilia Romagna, Abruzzo e Basilicata (0,8%).

Votazioni con 100
Aumenta anche il numero dei diplomati con 100: 4,4% l’anno scorso, 4,8% quest’anno. La Regione con il maggior numero di 100 è la Calabria (8,1%), seguita dalla Puglia (6,9%), Marche (6,0%), Sicilia e Umbria (5,6%).

Aumentano gli studenti con voti compresi tra 81 e 99
81-90: 18,1% rispetto al 17,4% dell’anno precedente;
91-99: 8,0% rispetto al 7,3%.

Diminuiscono gli studenti con voti compresi tra 60 e 70
60: 9,3% rispetto al 10,1 dell’anno scorso;
61-70: 30,6% rispetto al 31,7%.

Invariata la percentuale degli studenti con voto compreso tra 71 e 80 che resta 28,5%.

Per tipologia di scuola
L’aumento più significativo delle votazioni nella fascia da 91 a 100 si riscontra nei licei.
Diminuiscono gli studenti con voto 60 in particolare negli istituti tecnici e professionali.

Divieto totale di fumo a scuola: stop anche alle sigarette in cortile

da LaStampa.it

Divieto totale di fumo a scuola: stop anche alle sigarette in cortile

 ANSA
roma

Ricreazione senza sigarette: anche i cortili delle scuole diventeranno area completamente off-limits al fumo. Il divieto riguarderà tutti, studenti ma anche i professori e i dipendenti degli istituti, estendendo così anche alle aree esterne il divieto che fino ad ora riguardava l’interno degli edifici.

 

Il divieto totale al fumo, che riguarda sigarette normali ma anche quelle elettroniche, è inserito nel disegno di legge che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato e fatto approvate in consiglio dei ministri. Un provvedimento che farà discutere, come ha detto il premier Enrico Letta, condiviso dai presidi che però si dicono preoccupati sulla possibilità di far rispettare la norma. Resta il fatto che ben una scuola su 4 non espone neppure il cartello con il divieto dentro l’edificio.

 

«È stata estesa la legge Sirchia alle scuole con il divieto di fumo per dare un segnale molto forte al fatto che la scuola è un luogo di formazione e educazione». Contro il fumo, soprattutto nelle scuole, il governo vuole dare un «segnale molto forte», ha detto Letta annunciando al termine del Cdm un «importante provvedimento che, anche se farà discutere, conferma e inasprisce il divieto di fumo. Noi lo riteniamo necessario soprattutto nelle pertinenze degli edifici scolastici, dove spesso viene aggirato ». Inizialmente il testo prevedeva un’altra norma contro il tabacco: un divieto al fumo in auto in presenza di donne in gravidanza e di minori e che non avrebbe mancato di sollevare polemiche e provocare reazioni. E il confronto fra ministri, proprio alla luce di alcuni rilievi, ha portato alla scelta di un rinvio. «Abbiamo dibattuto sull’opportunità di una norma innovativa diffusa in paesi europei ma preferiamo che ci sia un dibattito parlamentare che sensibilizzi l’opinione pubblico» ha spiegato i ministro.

 

Il Codacons, pur approvando l’accelerazione sul divieto di fumo in auto, «boccia senza appello » il ddl proprio nella parte sul divieto totale di fumo all’interno degli istituti scolastici. «Esiste già dal 1975 e riguarda tutte le aree di pertinenza delle scuole – afferma il presidente Carlo Rienzi – per questo le misure presentate oggi dal ministro Lorenzin ci paiono fumo negli occhi, poiché nulla aggiungono ai divieti già esistenti». Il Codacons ritiene inoltre insoddisfacenti i provvedimenti contenuti nel ddl relativi alle sigarette elettroniche. «Non basta vietare le e-cigarette solo all’interno delle scuole ma i divieti vanno estesi a tutti i luoghi pubblici, esattamente come avviene per le normali sigarette. A tal fine è sufficiente applicare le norme attualmente vigenti nel nostro Paese sul divieto di fumo ». Di diverso avviso Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva. «Siamo del tutto favorevoli all’estensione del divieto di fumo in cortili e spazi all’interno delle scuole, ma sappiamo che esiste un problema di inadempienza alla legge visto che una scuola su quattro non espone i cartelli di divieto di fumo e che spesso il cattivo esempio proviene già da personale docente e non docente». Per gli stili di vita dei ragazzi c’è anche altro da fare: «Serve favorire l’attività motoria all’interno delle nostre scuole che, ben in un caso su due, sono prive di palestre o di spazi attrezzati per l’educazione fisica».

 

IL NUOVO CODICE DELLA STRADA: PATENTE ANCHE PER LE “MACCHININE”

Il consiglio dei ministri ha approvato anche «un testo di legge delega per la riforma del codice della strada per mettere maggiore premialita’ per i comportamenti virtuosi e maggiori sanzioni per le recidive e i comportamenti non virtuosi». Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del Cdm. Il ddl delega sulla riforma del codice della strada è pensato «a difesa degli utenti deboli della strada, in particolare tocchiamo il tema dei ciclisti»,  dice  il premier Enrico Letta al termine del Cdm che ha approvato il provvedimento. La legge delega prevede anche un intervento sui quadricicli: «Le strade sono riempite di quadricicli leggeri usati da ragazzi non sempre bravissimi a guidare e non sempre pienamente consapevoli dei rischi. Si dà delega al governo per intervenire per far sì che tutta la logica della patente a punti intervenga anche per utilizzo delle macchinine, è necessario considerarle come le altre automobili».

 

RIFORMA DEGLI ORDINI

Il provvedimento contiene anche norme sulle sperimentazioni cliniche e sulla riforma degli Ordini professionali, e prevede «disposizioni in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di riordino delle professioni sanitarie e formazione medico specialistica, di sicurezza alimentare, di benessere animale, nonché norme per corretti stili di vita».  Previsto infine un inasprimento delle pene per maltrattamenti nelle cliniche per disabili e anziani e nei confronti degli animali.

Ok al Dl Fare: dalle multe al wi-fi, da Equitalia alle scuole

da ANSA

Ok al Dl Fare: dalle multe al wi-fi, da Equitalia alle scuole

(ANSA) Arriva dopo tre giorni di discussione ed ostruzionismo l’ok della Camera al dl fare, maxi provvedimento di 114 articoli, ‘lievitato’ di oltre il 30% rispetto agli 84 iniziali, con misure in vari settori: dalle semplificazioni allo smaltimento dell’arretrato della giustizia civile, dalle infrastrutture al sostegno alle Pmi, passando per le multe e la sicurezza nella scuole. Il testo sarà modificato in Senato su due punti fondamentali, per cancellare l’erronea eliminazione del tetto agli stipendi dei manager e per modificare il Durt, il nuovo ‘documento unico di regolarità tributarià che secondo i costruttori, rischia di affossare le imprese, portando con sé 21 adempimenti aggiuntivi. Ecco le norme.

Semplificazioni: verranno sperimentate ”zone a burocrazia zero” per le imprese; in più indennizzo in caso di ritardo da parte delle PA nel concludere la pratica. Abolito il certificato di sana e robusta costituzione per i lavoratori.

Edilizia: gli interventi di ristrutturazione edilizie con modifiche della sagoma non sono più soggetti a permesso di costruire: per loro basta la procedura semplificata (Scia).

Appalti: stop responsabilità solidale dell’appaltatore per i versamenti Iva del sub-appaltatore: rimane quella per i versamenti delle ritenute sui redditi dei dipendenti. Tra le polemiche arriva il Durt. Già annunciato un cambiamento al Senato.

Lavoro: modifiche alle semplificazioni in questo settore, per evitare che incidano sulla sicurezza: precisate le competenze che dovrà avere l’Incaricato per la sicurezza, che sostituirà il Documento di valutazione del rischio (il Duvri); specificati gli elementi da tener conto nella valutazione del rischio.

Giustizia: misure per smaltire l’arretrato civile. La Camera ha eliminato l’obbligo della proposta conciliativa del giudice e ha modificato la mediazione obbligatoria: questa si considera avverata se il primo incontro si conclude senza accordo.

Infrastrutture: 2 mld in 5 anni per opere immediatamente cantierabili. Finanziate tre opere in Piemonte per 170 milioni, la terza corsia della A4 in Friuli, la ”telesina” e la Termoli-San Vittore in Campania, l’eliminazione dei passaggi a livello sulla linea ferroviaria adriatica. Incentivi fiscali per le opere sopra i 200 milioni euro (finora era 500).

Scuola: Per la messa in sicurezza delle scuole arrivano 150 milioni in più per il 2014, da ripartire tra le Regioni. Domicilio digitale: la casella di posta elettronica certificata (Pec) e’ assegnata di diritto ad ogni cittadino ed e’ poi attivabile in via telematica dall’interessato; Wi-Fi: gli esercizi commerciali che lo offrono gratis non dovranno più identificare il cliente che si connette.

Cinema: prorogato al 2014 il credito di imposta.

Pmi: ampliata platea delle imprese che possono accedere al Fondo di Garanzia: anche i professionisti e le imprese sociali. Finanziamento di 2,5 mld a favore di micro, piccole e medie imprese per rinnovo macchinari (fino a 2 mln per azienda). A

ppalti PA: le imprese che ottengono un appalto da una PA, sia con bando che con contratto, potranno avere un anticipo del 10% delle somme dovute.

Fondi Ue: norme per accelerare il loro utilizzo. Le risorse ancora da spendere ammontano a 30 mld. Se gli EE.LL non agiscono interviene il Governo nominando un Commissario.

Ricerca: il Miur sosterrà una serie di interventi di sostegno e sviluppo della ricerca fondamentale industriale, con un contributo alla spesa. Fine del blocco del Turn Over nelle Università e negli Enti di Ricerca.

Università: da 2014 30.000 borse di studio da circa 5.000 euro per gli studenti italiani meritevoli, per favorirne la mobilità negli Atenei lontani da casa.

Spending review: diventa permanente, con un Comitato interministeriale con un Commissario con poteri ispettivi, compreso l’invio della Gdf. Federalismo fiscale: accelerato il passaggio di beni demaniali agli EELL: l’introito in caso di vendita andrà per il 25% allo Stato per abbattere il debito.

Fisco: Equitalia non potrà sequestrare il macchinario o il bene mobile se l’azienda o il professionista dimostra che esso e’ ”strumentale” alla propria attività. L’unica casa di abitazione non puo’ essere pignorata. Per le partite Iva comunicazioni telematiche semplificate. Disoccupati ed esodati che non hanno più il datore di lavoro a fare da sostituto di imposta, avranno comunque i crediti fiscali entro l’anno rivolgendosi al Caf.

Tobin Tax: proroga all’ 1 settembre 2013 la decorrenza e al 16 ottobre 2013 il termine di versamento.

Sindaci-deputati salvano scranno: i sindaci delle città fino a 15.000 abitanti eletti in Parlamento salvano entrambi gli scranni fino alle prossime amministrative (2015).

Farmaci: Corsia preferenziale per quelli innovativi per avere tempi rapidi per la loro autorizzazione.

Medici: slitta all’agosto 2014 l’obbligo del personale sanitario di avere una assicurazione Rc.

Multe: sconto del 30% sul quelle pagate entro 5 giorni. Debiti Pa: Per Puglia e Piemonte, Emilia e Lazio altri 280 milioni per saldare i proprie debiti sanitari.

Tv Locali-Banda Larga: evitato il taglio di 19 milioni nel 2013 alle Tv locali, ma a danno dei Fondi per la Banda Larga.

Croce rossa italiana: arrivano 150 milioni di anticipazioni di liquidità per il 2014 da parte del Tesoro.

Poste: per le spa pubbliche non quotate non vale il taglio del 50% delle spese sulle auto previsto dalla spending review.

Cinema: prorogato al 2014 il credito di imposta.

Rifiuti: divieto di importazione in Campania di rifiuti speciali e di rifiuti urbani pericolosi da smaltire.

Assunzioni Ata 2012, i sindacati scrivono al Ministro: vanno fatte nell’anno in corso!

da Tecnica della Scuola

Assunzioni Ata 2012, i sindacati scrivono al Ministro: vanno fatte nell’anno in corso!
di A.G.
Con una lettera, Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda tornano a chiedere l’attuazione del provvedimento previsto dal piano triennale di assunzioni in ruolo inserito nel decreto interministeriale del 3 agosto 2011: da quasi un anno, in attesa che si sblocchi la vicenda dei prof inidonei, le oltre 5.300 immissioni in ruolo sono invece rimaste “congelate”.
Si torna ancora una volta a parlare delle mancate assunzioni di oltre 5.300 amministrativi, tecnici, ausiliari, relative all’anno scolastico in corso e già stabilite da tempo attraverso un provvedimento interministeriale. L’ancora irrisolta vicenda del personale docenti inidonei, da trasferire in base alla spending review della scorsa estate coattivamente proprio sui posti vacanti del personale Ata – su cui però nel Governo Letta praticamente tutti si sono detti d’accordo nel voler cancellare ma prima occorre trovare i fondi necessari – ha, di fatto, “congelato” ormai da quasi un anno le già decretate immissioni in ruolo.
Stavolta a farsi sentire, attraverso una lettera unitaria indirizzata al ministro Carrozza, al capo di gabinetto Luigi Fiorentino e al neo capo dipartimento Luciano Chiappetta, sono tutti i sindacati con maggiore rappresentatività: Domenico Pantaleo (Flc-Cgil), Francesco Scrima (Cisl Scuola), Massimo Di Menna (Uil Scuola), Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal) e Rino Di Meglio (Gilda-Unams) hanno sollecitato “l’immediata emanazione del provvedimento per le nomine in ruolo del personale ATA”.
Secondo i sindacati, l’esortazione a emanare le assunzioni a tempo indeterminato deriva in prima battuta dal fatto che si tratta di un provvedimento previsto “dal piano triennale di assunzioni in ruolo previsto dal decreto interministeriale del 3 agosto 2011”; all’interno del quale era stata decisa “la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili nel triennio 2011/2013, docenti ed ATA”. Mentre, sottolineano i sindacati, “in questo anno scolastico sono state effettuate esclusivamente le assunzioni dei docenti”.
Pertanto, si legge ancora nella lettera, “l’esclusione del personale ATA non ha alcuna giustificazione”. Dopo aver ricordare che c’è l’esigenza che anche “le nomine ATA siano fatte nell’anno in corso”, i leader dei maggiori sindacati della scuola italiana chiudono ricordando al Miur che “occorre fare presto: il ritardo con cui si sta procedendo potrebbe incidere negativamente su tutte le procedure di avvio dell’anno scolastico e sta alimentando un clima di sfiducia e di diffidenza”. Due sentimenti negativi che però, a questo punto, anche le speriamo prossime assunzioni difficilmente dissiperanno.

La commissione bilancio sposta la decisione per “Quota 96”

da Tecnica della Scuola

La commissione bilancio sposta la decisione per “Quota 96”
di Pasquale Almirante
Ci siamo con l’approvazione definitiva della Proposta di legge per pensionare i “Quota 96”? L’ultima parola, prima di passare nell’Aula del senato per l’approvazione definita, spetta alla Commissione bilancio della Camera che ha dovuto rinviare a giovedì il “verdetto”. L’on Ghizzoni tuttavia, da un post su Fb, sembra ottimista
L’on Manuela Ghizzoni, del Pd, e che dal primo momento, a onor del vero, ha preso a cuore la vicenda di questo personale punito dalla riforma sulle pensioni dalla legge Fornero, posta un breve resoconto su Fb intorno agli esiti della riunione di oggi in commissione bilancio che avrebbe dovuto risolvere il noto impasse nato dalla mancata considerazione che la quiescenza per i lavoratori dell’istruzione parte non con l’anno solare ma con l’anno scolastico- Il dato positivo, dice Ghizzoni, consiste nel fatto che la “relatrice ha affermato che il problema posto dal pdl è di “interesse rilevante”, poichè trattasi verosimilmente di “un errore formale della riforma Fornero”; e aggiunge anche che il “ Governo – rappresentato dal sottosegretario Baretta – in scia alla relatrice, si è soffermato sulla specificità della finestra unica al 31 agosto del comparto scuola”. Ma anche “il capogruppo PD, Marchi, ha ribadito questo aspetto e ne ha. rilanciato un altro, relativo ai maggiori risparmi prodotti dall’applicazione della riforma Fornero, che i recenti dati attuariali stimano in 80 miliardi al 2021”. La logica sembra allora quella, sempre ribadita, di cancellare una ingiustizia, tanto che, dice Ghizzoni, “Corsaro, FdI, ha dichiarato corretta la richiesta di inclusione dell’a.s. 2011/2012 nella clausola di salvaguardia prevista dall’art. 24 del DL SalvaItalia.” Se questi dunque rimangono gli elementi positivi per un proficuo andamento della Proposta di legge, non bisogna dimenticare, continua nel suo post la Ghizzoni, gli aspetti un po’ controversi: “ma prevedibili dato il dibattito già avvenuto in Commissione Lavoro e richiamato nel dossier della Comm. Bilancio sull’Analisi degli effetti finanziari” e in modo particolare alla differenza di numeri tra INPS (9000 pensionandi quota 96 e 3500 del MIUR). Ma altro elemento che bisogna chiarire riguarda: “la richiesta da parte della relatrice (condivisa dai componenti della commissione) di una dettagliata relazione tecnica e dell’”avviso del Governo” da consegnare entro giovedì in ordine alla platea, alla propensione al pensionamento di questi lavoratori e in particolare dell’esercizio dell’opzione del pensionamento d’anzianità, agli effetti depressivi sulla domanda di alcolici a fronte di un aumento del prezzo di vendita, ad altre possibili coperture. In modo parti colare , dice la deputata, “su questo aspetto il presidente Boccia ritiene che vi sia margine per recuperare risorse senza ricorre a nuove tasse”. In ogni caso, sottolinea Ghizzoni, “tra 6 giorni sapremo definitivamente che indirizzo avrà la “nostra” vicenda. E non saranno giorni che lasceremo passare invano.” Su questa materia tuttavia rimane l’interrogativo riguardante i tempi per l’approvazione della legge: “Sarà troppo tardi poi per andare in pensione il 1 di settembre?”
Una bella domanda ma che avrebbe una sua soluzione nel momento in cui la legge viene approvata: intanto si manda a casa questo personale, aprendo un canale privilegiato con l’Inps (sono sempre poche migliaia di persone) e al loro posto si procede con le nomine dei docenti delle GaE. Oltre alla gioia dei “quota 96”, riusciamo a immaginare anche quella di questi colleghi in lista di attesa da anni per un posto stabile- Intanto, continua Ghizzioni nel suo post ”la priorità è orientata ad un solo obiettivo: “portare a casa la legge”.

Chi paga per gli errori dell’Amministrazione quando è soccombente?

da Tecnica della Scuola

Chi paga per gli errori dell’Amministrazione quando è soccombente?
di Lucio Ficara
Sono migliaia i provvedimenti giurisprudenziali che vedono l’Amministrazione scolastica soccombere per le sentenze emanate dal giudice del lavoro di un dato territorio che danno ragione al personale scolastico ricorrente
Il dirigente scolastico sbaglia ma a pagare devono essere le Ragionerie Territoriali dello Stato, che si fanno carico degli errori di valutazione del capo d’Istituto e devono risarcire il dipendente che vince il ricorso.  A spiegarlo è una nota del Miur firmata dal capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, dott. Marco Ugo Filisetti. Si tratta nello specifico della nota n. 4494 del 4 luglio 2013, in cui si riferisce che i dipartimenti della Ragioneria Generale dello Stato e degli Affari Generali del Ministero dell’economia e delle finanze hanno accolto la richiesta formulata dallo stesso dott. Filisetti, riguardo la procedura da seguire per il corretto pagamento delle somme riferite all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali aventi efficacia esecutiva, comportanti il pagamento di somme relative alle spese di personale.  Per cui il personale scolastico, che dovrà essere risarcito dall’Amministrazione soccombente, visto che le partite di spesa fissa del suddetto personale sono gestite dalle Ragionerie Territoriali dello Stato, provvederanno le medesime Ragionerie su richiesta motivata degli Uffici Scolastici Regionali, titolari della competenza relativa la gestione del contenzioso del personale in questione. In particolare, gli Usr, a seguito degli atti giurisdizionali riferiti al contenzioso tra datore di lavoro e dipendente o di altri obblighi, dovranno predisporre la relativa richiesta completa di tutta la documentazione necessaria (es. sentenza, ecc.), trasmettendola alle Ragionerie Territoriali dello Stato affinché quest’ultime, secondo quanto previsto dalla legge 191/2009, art. 2, comma 197, provvedano al pagamento utilizzando all’uopo le specifiche funzioni offerte dal service NoiPA.  Qualora il provvedimento giurisdizionale abbia riflessi anche sulla posizione di stato giuridico (ad es., variazione di classe stipendiale economica) dovrà essere cura di codesti Usr comunicare detta circostanza alla competente RTS perché provveda anche all’aggiornamento della partita stipendiale.  Questa nuova procedura di pagamento dovrebbe avvenire in modo più celere dal momento della sentenza, agevolando, per il dipendente della scuola, il ripristino della legalità violata in un tempo più breve. A nostro avviso bisognerebbe trovare il modo di fare pagare direttamente ai dirigenti scolastici questo tipo di errori, facendo in modo che la Ragioneria dello Stato, prelevi dai loro stipendi le spese imposte dalla sentenza e li versi al contempo nella busta paga del dipendente che ha subito il danno. In questo modo molti dirigenti scolastici eviterebbero di andare così facilmente a contenzioso, magari solo per il semplice gusto di fare sentire la loro autorità costituita.

Il Miur interviene su un caso di incompatibilità

da Tecnica della Scuola

Il Miur interviene su un caso di incompatibilità
di L.L.
Il Dirigente scolastico può mantenere la carica di componente presso la giunta o il consiglio regionale, provinciale o comunale
Buone notizie per i dirigenti scolastici che in questi mesi si erano visti costretti dagli Uffici scolastici regionali ad abbandonare i propri incarichi di componenti della giunta o del consiglio di una regione, provincia o comune.
Secondo molti UU.SS.RR., che hanno emanato circolari in tal senso, sussisterebbe, infatti, una situazione di incompatibilità ai sensi del D.Lgs. n. 39 del 2013.
In particolare, la disposizione in questione è contenuta nell’art. 12, commi 3 e 4, che così recitano:
“3. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili:
a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione interessata;
b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;
c) con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione.

4. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili: a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione; b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione dell’amministrazione locale che ha conferito l’incarico; c) con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la medesima popolazione della stessa regione”.

A tale proposito, il Miur, con nota prot. n. 7704 del 25 luglio 2013, ha messo uno stop all’azione arbitraria degli Uffici, chiedendo il ritiro degli atti finora emessi e di astenersi, per il futuro, dall’adozione di “provvedimenti di qualunque natura che, in mancanza di una interpretazione univoca delle norme richiamate, potrebbero esporre l’amministrazione a situazioni di contenzioso dall’esito incerto”.
Questo perché, secondo il Miur, la norma non è così chiara e, da una prima interpretazione, dovrebbe riguardare esclusivamente le amministrazioni di livello “regionale, provinciale e comunale”, tra le quali sembra difficile includere anche le scuole.
Per dissipare ogni dubbio il Ministero ha chiesto l’intervento della Civit, l’organismo deputato a decidere in tal senso. Nel frattempo, in attesa della risposta, il Miur sceglie la strada meno rischiosa.

I contrari al digitale a scuola sono proprio gli studenti

da Tecnica della Scuola

I contrari al digitale a scuola sono proprio gli studenti
di Pasquale Almirante
3 studenti su 5 hanno dichiarato a Skuola.net di non essere per niente dispiaciuti del rinvio dei libri digitali a scuola. I ragazzi sembrano più conservatori di quanto si possa immaginare, ma evidentemente gli studenti preferiscono che i metodi di insegnamento restino così come sono.
Nativi digitali sulla carta, ma agli effetti pratici sono sospettosi della innovazione tecnologica che faccia entrare a scuola i libri digitali. E infatti 3 su 5 studenti hanno affermato di preferire i manuali cartacei ai più moderni eBook. Chi dunque pensava che i ragazzi avrebbero accolto con applausi e brindisi la digitalizzazione della scuola deve ricredersi, perché i nostri studenti preferiscono che la scuola, o almeno i suoi metodi di insegnamento, restino così come sono. Sarebbero dei conservatori insomma e non avrebbero alcuna voglia di vedere sostituito il vecchio manuale cartaceo col più cattivante, moderno, efficace eBook. Ma non solo quello, non sarebbero neanche favorevoli ai registri elettronici né a tutto il resto che renderebbe la scuola più moderna e al passo coi tempi. Secondo il sito degli studenti dunque circa il 60% degli studenti che ha risposto al sondaggio è nettamente contrario e solo il 22% dei ragazzi si è dichiarato favorevole all’idea di studiare sui sopporti digitali. La motivazione: farlo renderebbe meno noiose quelle materie che per alcuni ora sono proprio insopportabili.
Ma forse la motivazione più vera risiede nella consapevolezza che coi nuovi metodi tecnologici magari i prof possano riuscire meglio a controllare e verificare ciò che combinano, a partire dall’uso più veloce e preciso del registro digitale e continuare coi libri e gli esercizi. Conoscendo infatti bene, loro nativi digitali, le potenzialità degli strumenti informatici, si rendono conto che i prof possono avare in mano un potenziale mezzo di controllo e verifica più raffinato e anche meno eludibile degli ormai obsoleti libri e quaderni. Anche se sotto sotto ci potrebbe sempre essere la paura di una novità che possa spezzare equilibri antichi e su cui generazioni di studenti sono già passati. Rompere infatti uno “statu quo” secolare porta con sé azzardi che è meglio non correre, e forse anche per questo è stata registrata una nicchia di “incerti” nel sondaggio, di coloro che pensano sarebbe meglio studiare un po’ sul digitale e un po’ sul cartaceo, proprio per non scontentare nessuno e provare i pro e i contro.

Concorso dirigenti, tutti i consigli al Ministro per evitare il caos

da Tecnica della Scuola

Concorso dirigenti, tutti i consigli al Ministro per evitare il caos
di Alessandro Giuliani
Disal e Anp scrivono a Carrozza: in Lombardia una situazione di pesantezza unica, con 840 istituti, su un totale di 1.149, gestiti da un dirigente ‘a mezzo servizio’. Pittoni (LN) auspica un provvedimento ad hoc del Miur (utile anche in altre regioni), che consenta di gestire l’emergenza in attesa delle assegnazioni definitive. E dice basta alle idoneità. Per l’Anief il problema è nazionale: a settembre un istituto su quattro senza il proprio ds, urge una soluzione politica che salvi gli idonei e rimetta in gioco i ricorrenti.
Il concorso per dirigenti scolastici sembra essere destinato a diventare il leit motive dell’estate. La sentenza del Consiglio di Stato n. 3747 dell’11 luglio scorso ha fatto scattare l’allarme: il rifacimento delle prove scritte per selezionare i 355 ds lombardi è sembrato a molti come una punizione eccessiva. Che ora lascerà orfani un terzo degli istituti della regione. E ci sono poi altri Usr che tremano, anche se a detta del Ministro la situazione sarebbe meno critica. Nelle ultime ore sono arrivate diversi pareri da parte di vari addetti al settore. Disal e Anp si sono rivolti direttamente al ministro Carrozza, sottolineando che “ad oggi gli istituti che dovrebbero andare in reggenza dal prossimo primo settembre sono circa 420 (…): questo significa che 840 istituti, su un totale di 1.149, saranno costretti ad essere gestiti da un dirigente ‘a mezzo servizio’, che dovrà correre da una scuola all’altra, spesso anche a distanza di parecchi chilometri, senza peraltro acquisire il diritto di vedersi riconosciuta l’indennità di missione e neanche il rimborso delle spese di viaggio. Nessun’altra regione italiana è chiamata a sopportare una situazione di tale pesantezza”. Secondo i due sindacati dei ds la “gravità della situazione” è tale che ormai non vi è altra scelta: occorre che prima possibile venga assegnato “ad ogni scuola un dirigente scolastico stabile”.
C’è un sistema per raggiungere questo obiettivo, assicura Mario Pittoni, che nella passata legislatura ha ricoperto il ruolo di capogruppo della Lega Nord in Commissione Istruzione del Senato: introdurre “un contratto da dirigente scolastico ‘a tempo’, recuperando gli iscritti alle graduatorie di merito lombarde 2012 annullate con luglio scorso, e nuovi meccanismi concorsuali sostituendo l’idoneità con graduatorie regionali progressive”. Secondo Pittoni “con più di un terzo delle scuole autonome lombarde senza dirigente titolare, ormai il caos si può evitare solo con un provvedimento ad hoc del ministero (utile anche in altre regioni dove dovessero manifestarsi le stesse criticità), che consenta di gestire l’emergenza in attesa delle assegnazioni definitive. C’è poi la questione – molto sentita al Nord – delle regioni dove, nonostante il buon livello medio di preparazione certificato dalle indagini internazionali, troppi candidati alla dirigenza scolastica non superano le prove di idoneità, con Il rischio che per i posti vacanti scatti l’ennesimo provvedimento che consente il trasferimento di colleghi dal Meridione, dove – chissà perché? – le idoneità abbondano. Per questo motivo proporremo una revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato al progetto che abbiamo depositato la scorsa legislatura per l’assunzione di docenti, basato su graduatorie regionali progressive”. Per
Pittoni bisogna dire basta alle “idoneità: l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e norme europee), dipenderà dalla posizione in lista sulla base di un punteggio in buona parte acquisito sottoponendosi a una valutazione approfondita a parità di condizioni con gli altri iscritti in quella regione”.
Sulla questione ds è tornata in giornata anche l’Anief, a cui risulta che “a settembre un istituto su quattro sarà privo del proprio dirigente scolastico. E che altrettante scuole dovranno mettere a disposizione il proprio capo d’istituto per le reggenze. Tutto per colpa della pessima gestione del concorso per dirigenti scolastici, che avrebbe dovuto selezionare 2.386 nuovi presidi, ma che a due anni di distanza ha prodotto una mole di contenziosi da guinness dei primati. Con 8mila ricorrenti che attendono gli esiti della giustizia e le procedure concorsuali a rischio rifacimento in almeno cinque regioni”. Il suo presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, Marcello Pacifico, sostiene che il Ministro deve prendere “atto di essere subentrato a gestire un concorso gestito male sin dall’inizio, con migliaia di candidati che sono ricorsi al Tar perché l’amministrazione ha sommato errori su errori. Ad iniziare dalla realizzazione di migliaia di quiz sbagliati. L’Anief, pertanto, ribadisce l’esigenza di attuare il prima possibile una soluzione politica: Carrozza deve trovare il coraggio per procedere alla rinnovazione dell’intera procedura concorsuale. Inficiata sin da delle prove preselettive”.

Precari al Ministro: coprire tutti i 25mila posti disponibili

da Tecnica della Scuola

Precari al Ministro: coprire tutti i 25mila posti disponibili
di R.P.
Il Ministro ha parlato più volte di assunzioni per 12mila docenti, ma i precari rilanciano e chiedono che vengano coperti almeno tutti i posti che risultano disponibili in organico di diritto (poco più di 25mila secondo la recente rilevazione della Flc-Cgil). Ma i conti non sono semplici.
Con una lettera indirizzata al ministro Maria Chiara Carrozza i docenti di 4 gruppi attivi su FB (Difendiamo il piano triennale delle immissioni in ruolo, Precari Scuola Napoli, Professione Insegnante, Scuola tutti uniti per resistere) chiedono che i 25mila posti attualmente disponibili sull’organico di diritto vengano tutti coperti con altrettante assunzioni in ruolo. D’altronde, sostengono i docenti firmatari della lettera, c’è già un atto formale dell’esecutivo, il decreto interministeriale del 3 agosto 2011, che prevede espressamente l’assunzione di 22mila docenti e 7mila Ata per l’anno 2013/2014. Vi sono – ammettono i docenti – 8mila esuberi nella scuola secondaria che però potranno essere riassorbiti dai 6mila pensionamenti legati alla approvazione del disegno di legge sulla questione della “Quota 96”. A fronte di tale situazione Maria Chiara Carrozza ha più volte dichiarato di voler procedere alla assunzione di 12mila insegnanti a partire da settembre ed è proprio questo che i precari contestano al Ministro. La questione è in verità piuttosto complessa.
Intanto c’è da dire che se anche il ddl 249 sulla questione della “Quota 96” venisse approvato, sarebbe comunque difficile se non addirittura impossibile che i 6mila docenti interessati vadano in pensione a partire dal 1° settembre 2013 e quindi non è detto che gli 8mila esuberi possano essere annullati dai pensionamenti dei “quota 96”. Resta poi il problema dei docenti vincitori del concorso che si sta concludendo. Se i 25mila posti disponibili venissero coperti con assunzioni di precari delle graduatorie ad esaurimento, non vi sarebbe posto per i vincitori di concorso e questo innescherebbe un contenzioso difficilmente controllabile. Il problema vero è che tagli e calo demografico (con la complicità della “riforma Fornero”) stanno erodendo pesantemente il numero delle cattedre e quindi il piano triennale dell’estate 2010 risulta di difficile attuazione. A meno che non si ponga mano al cosiddetto “organico funzionale” sul quale però MEF e Ragioneria generale dello Stato hanno più volte espresso serie riserve in merito alla compatibilità finanziaria.

Stop aumento IVA su allegati digitali ai libri di testo. Forse

da tuttoscuola.com

Stop aumento IVA su allegati digitali ai libri di testo. Forse

Si va verso lo stop dell’aumento dell’Iva sui prodotti allegati ai libri contenuto nel decreto ecobonus. Ma è stallo sulla copertura alternativa da trovare all’interno dello stesso governo. L’accordo nel merito per ‘salvare’ i libri di scuola sarebbe infatti stato trovato tra governo e maggioranza. A riferirlo la relatrice Silvia Fregolent (Pd).

La seduta delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, che deve dare il via libera al provvedimento, è stata sospesa dopo che nella stessa riunione la copertura per ‘salvare’ i libri, individuata dal ministero dell’Economia è stata contestata, secondo quanto riferisce la relatrice Silvia Fregolent, dal ministero dello Sviluppo economico.

Il rappresentante dell’economia, Pier Paolo Baretta, aveva proposto un aumento delle accise sulla benzina o una misura che colpisce i produttori di energia rinnovabile“, ha spiegato Fregolent. Ma quello dell Sviluppo economico si è opposto. Si sta cercando una ‘copertura’ diversa, finora però non trovata.

Fumo a scuola: divieto assoluto

da tuttoscuola.com

Fumo a scuola: divieto assoluto

Come si può ascoltare in questo AUDIO, il Consiglio dei ministri ha approvato oggi un provvedimento sulla salute che inasprisce il divieto di fumo “che noi riteniamo essere necessario in particolare nelle pertinenze degli edifici scolastici, dove il divieto viene costantemente aggirato“. Lo ha detto il capo del Governo Enrico Letta, parlando a palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei ministri. Con questo provvedimento, ha spiegato, “riteniamo di dare un segnale molto forte“.

Via dunque le sigarette, elettroniche e tradizionali, anche dai cortili delle scuole: il disegno di legge, firmato dal ministro della salute Beatrice Lorenzin, prevede l’estensione del divieto di fumo che ora vale solo per i luoghi chiusi ”anche alle aree all’aperto di pertinenza degli istituti scolastici di ogni ordine e grado”.

La normativa – ha spiegato Lorenzin – estende la legge Sirchia ai luoghi pertinenti ai plessi scolastici: dunque “Divieto di fumo per tutti, non solo gli studenti, per dare un segnale molto forte che la scuola è un luogo di formazione ed educazione“.

Parità: istituito il Gruppo di lavoro nazionale

da tuttoscuola.com

Parità: istituito il Gruppo di lavoro nazionale

Con il D.M.  n. 19 del 25 luglio 2013 il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza ha istituito “Gruppo di lavoro con compiti di consulenza, proposta e supporto tecnico, scientifico e metodologico all’area della parità scolastica”.

Il Gdl è presieduto dal Ministro o dal Sottosegretario di Stato con delega sul sistema delle scuole paritarie, ed è così composto:

In rappresentanza dell’Amministrazione scolastica

– il Capo di Gabinetto o un suo delegato – il Capo del Dipartimento per l’istruzione – il Direttore generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica

In rappresentanza delle Associazioni maggiormente rappresentative dei gestori e delle scuole paritarie:

– i Presidenti AGIDAE, FIDAE, FISM, FOE, O.N. Montessori, ANINSEI

In rappresentanza delle Associazioni dei genitori

– i presidenti AGESC, MSC, FAES.

Il Gdl durerà in carica “fino al raggiungimento degli obiettivi”, e comunque non oltre tre anni.

Dl del fare, il Pd annuncia modifiche al Senato sul diritto allo studio

da tuttoscuola.com

Dl del fare, il Pd annuncia modifiche al Senato sul diritto allo studio

Il ‘dl del Fare’ verrà presto modificato al Senato, sulla norma che riguarda il diritto allo studio: in accordo con il Governo e con la Conferenza delle Regioni”. La sostiene Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Istruzione a Palazzo Madama.

È necessario continuare ad affermare – ha detto – come enuncia la nostra Costituzione, che anche gli studenti privi di mezzi capaci e meritevoli devono avere la possibilità di raggiungere i più alti gradi di istruzione. Nel frattempo credo sia giusto valorizzare l’intervento del Governo, che prevede 30mila borse di studio aggiuntive da 5.000 euro nel 2014 per gli studenti meritevoli, per favorire la mobilità nelle università lontane da casa, lo sblocco del turn-over nelle università e negli enti di ricerca, e quei 150 milioni in più per il 2014 che serviranno per la messa in sicurezza delle scuole, da ripartire tra le Regioni”.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 175

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 175 del 27-7-2013

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


LEGGE 19 luglio 2013, n. 87


Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno
delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
(13G00130)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 luglio 2013


Sostituzione di un componente della commissione straordinaria per la
gestione del comune di Plati’. (13A06430)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 luglio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Alfiano Natta e nomina del
commissario straordinario. (13A06425)

 

 

Pag. 7

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 luglio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di San Marco in Lamis. (13A06426)

 

 

Pag. 7

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 luglio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Apricena e nomina del
commissario straordinario. (13A06427)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 luglio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Santarcangelo di Romagna e
nomina del commissario straordinario. (13A06428)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 luglio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Bernalda e nomina del
commissario straordinario (13A06429)

 

 

Pag. 9

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 luglio 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Dalmine. (13A06431)

 

 

Pag. 10

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’INTERNO

 


DECRETO 28 dicembre 2012


Anticipazione di somme da destinare ai comuni in stato di dissesto
finanziario di competenza dell’esercizio 2012. (13A06432)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 30 aprile 2013


Decadenza dai benefici per gruppi di imprese agevolate dalla legge 19
dicembre 1992, n. 488. (13A06409)

 

 

Pag. 13

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 12 luglio 2013


Rinegoziazione del medicinale per uso umano «Duodopa», ai sensi
dell’art.8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
(Determina n. 649/2013). (13A06434)

 

 

Pag. 19

 

 

 


DETERMINA 12 luglio 2013


Attivita’ di rimborso alle regioni, per il ripiano dell’eccedenza del
tetto di spesa per il medicinale «Duodopa». (Determina n. 650/2013).
(13A06436)

 

 

Pag. 20

 

 

 


DETERMINA 16 luglio 2013


Modalita’ e condizioni di impiego del medicinale «PHT Eparine».
(Determina n. 662). (13A06435)

 

 

Pag. 22

 

 

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 


DELIBERA 18 febbraio 2013


Programma delle infrastrutture strategiche (Legge n. 443/2001).
Itinerario Napoli – Bari. 1ˆ Tratta: variante alla linea Napoli –
Cancello (CUP J61H94000000011). Approvazione progetto preliminare.
(Delibera n.2/2013). (13A06438)

 

 

Pag. 23

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Rettifica relativa all’estratto della determina V & A/751/2013 del 10
maggio 2013 concernente il medicinale per uso umano «Docetaxel
Sandoz». (13A06407)

 

 

Pag. 38

 

 

 


COMUNICATO


Rettifica relativa all’estratto della determina n. 577/2013 del 14
giugno 2013 concernente il medicinale per uso umano «Ziprasidone
Teva». (13A06408)

 

 

Pag. 38

 

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 


COMUNICATO


Annuncio di una richiesta di referendum popolare (13A06506)

 

 

Pag. 38

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


COMUNICATO


Riconoscimento e classificazione di un manufatto esplosivo.
(13A06437)

 

 

Pag. 38

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo all’elenco di notai dispensandi per
limite di eta’ – Secondo quadrimestre 2013 (13A06471)

 

 

Pag. 39

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale veterinario «Flunifen» 50 mg/ml Soluzione iniettabile per
bovini, suini ed equini. (13A06423)

 

 

Pag. 39

 

 

 


COMUNICATO


Registrazione mediante procedura centralizzata, attribuzione del
numero identificativo (N.I.N.) e regime di dispensazione del
medicinale per uso veterinario «Ecoporc Shiga». (13A06424)

 

 

Pag. 39

 

 

 


COMUNICATO


Registrazione mediante procedura centralizzata del medicinale per uso
veterinario «Loxicom». (13A06433)

 

 

Pag. 40