Auguri caro Nanni

“…Auguri caro Nanni…grazie!…”

di Gianfranco Purpi

…Auguri caro Nanni,…da oggi sei “uno splendido sessantenne” che racconta e regalerà cinema d’autore per amore della paideia formativa trasformazionale e universalizzante/antropologizzante …verso tutti gli “erga omnes” che hanno sempre… …e debbono comprendere e imparare,…con i tuoi film e i tuoi contributi unici da intellettuale organico gramsciano,…il tuo esempio di artista che “anticipa” la vita fattualizzante con la sua incantevole cultura cinematografica epistemica …e col tuo intuito ermeneutico estatico , …di talento che sa abbracciare e metaforicamente baciare le verità di…ogni dialettica esistenziale d'”immanenza e trascendenza” ,…di ogni storicità e di ogni storiografia…”da esserci” ontologico estatico e talentuoso…,criticisticamente fondato e comunque sia danzante …l’ “I Care” di un Passionale Don Milani che…vorrà sempre ricordarci che …”la Messa ,…con Bianca sacrificata al sadomasochismo dell’amore perduto per ignoranza e paura,…è finita!”…

http://www.youtube.com/watch?v=fs_oItQR6nE

Scuola Polare Estiva per Insegnanti (SPEs)

Il Museo Nazionale dell’Antartide in collaborazione con il MIUR – Direzione generale
per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica organizza la III edizione della
Scuola Polare Estiva per Insegnanti (SPEs)

Nel 2013 la SPEs si svolgerà in via eccezionale nel mese di ottobre presso la Città della
Scienza di Napoli.

La Scuola Polare Estiva si inserisce tra i compiti istituzionali del Museo Nazionale
dell’Antartide volti in modo particolare alla divulgazione delle attività scientifiche svolte
dall’Italia nel continente antartico seguendo il metodo collaudato della contiguità tra
scuola e ricerca scientifica.

La SPEs si compone di un Comitato tecnico scientifico costituito da:
Giuseppe Orombelli, Presidente Museo Nazionale dell’Antartide
Carlo Ossola, Coordinatore della SPEs – Museo Nazionale dell’Antartide
Matteo Cattadori, Responsabile della didattica, MUSE Trento
Mariangela Masini – Università degli Studi di Genova
Carlo Alberto Ricci – Università degli Studi di Siena
Nevio Pugliese MNA – Università degli Sudi di Trieste
Antonio Scinicariello, MIUR – Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e
per l’autonomia scolastica

I temi trattati nella III edizione della SPEs si inseriscono negli ambiti scientifici relativi alle
attività di ricerca condotte dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
Verranno approfonditi quegli argomenti che dimostrano di essere piu idonei a fornire
agli insegnanti gli spunti didattici più utili per spiegare in classe (con modalità pratiche e
attive) l’importanza e la profonda influenza delle regioni polari sul sistema Terra. E’
prevista altresì la trattazione di moduli inerenti la storia dell’esplorazione polare con
particolare riferimento a quella antartica.

L’iniziativa denominata SPEs si compone di 2 attività distinte:
· il corso per insegnanti che si terrà a Napoli dal 10 al 13 Ottobre 2013
·un progetto didattico a scelta, che ogni partecipante alla scuola si impegna a svolgere,
e che dovrà coinvolgere almeno una delle proprie classi durante l’anno scolastico
2013-2014. Questo progetto verrà concordato nei dettagli con gli insegnanti durante la
Scuola e utilizzerà le risorse e i servizi forniti dalla organizzazione della SPI durante e
dopo il corso.
Obiettivi
Di seguito vengono descritti i principali obiettivi che la SPEs vuole raggiungere:
– fornire agli insegnanti strumenti adatti per incorporare facilmente temi e argomenti
delle Scienze polari all’interno dei programmi di Scienze delle scuola secondaria di I e
II grado;
– dimostrare l’attualità delle Scienze Polari nell’ambito dei programmi scolastici di
numerose discipline scientifiche e non;
– ispirare gli insegnanti nella realizzazione di percorsi didattici innovativi in virtù della
natura interdisciplinare delle scienze polari;
– sfruttare il fascino di questo continente estremo per la realizzazione di esperienze
didattiche formative più motivanti per gli studenti;
– creare occasioni di contatto tra il mondo della ricerca e quello della scuola per
promuovere forme, anche innovative, di collaborazione professionale tra insegnanti e
ricercatori. ;
– mettere i partecipanti nelle condizioni di realizzare con le proprie classi e in
autonomia, delle attività didattiche di tipo attivo e interrogativo sui temi trattati
– supportare e ampliare il nucleo di insegnanti polari formatosi a seguito della I
edizione della SPEs;
– raccordare i ricercatori polari più orientati alla didattica con gli insegnanti di Scienze
più orientati alla ricerca;
– promuovere e diffondere l’uso di tecniche di insegnamento attive e interrogative nella
didattica delle scienze (hands on, attività di laboratorio di scienze e di informatica,
attività collaborative, giochi e simulazioni didattiche inquire based education, ecc.);
-promuovere un utilizzo incisivo delle nuove tecnologie nella pratica didattica.
Metodi
Nella realizzazione della SPEs si prevede di utilizzare una molteplicità di metodi
integrati tra di loro, tra cui:
– incontri con ricercatori (in presenza e tramite videoconferenza) che hanno
svolto/svolgono ricerca in ambito delle scienze polari (nella forma di esposizione
diretta);
– incontri con docenti italiani e stranieri esperti di didattica delle scienze polari;
– laboratori-workshop di tipo strutturato durante i quali gli insegnanti sperimentano dei
laboratori didattici da replicare in classe. Alcune di queste presentazioni saranno anche
nella forma di presentazioni collettive e libere
– utilizzo di tecniche di discussione a gruppi per incoraggiare e favorire lo scambio di
idee e il confronto tra insegnanti sui laboratori e sui relativi temi scientifici trattati e sulla
loro efficacia didattica;
-assistenza agli insegnanti durante tutto l’anno per la progettazione, realizzazione e
comunicazione delle attività didattiche polari. Si svolgerà con modalità prevalentemente
online (sincrona e asincrona) agli insegnanti tramite i seguenti canali :
gruppo Facebook della SPES https://www.facebook.com/groups/211871068865189/
– Skype (nome account)
– mailing (indirizzo mail)
– raccordo e diffusione delle esperienze didattiche svolte dagli insegnanti con le
principali community nazionali ed internazionali di didattica delle scienze polari e
eventualmente della didattica e ICT.

Partecipazione alla SPEs
La SPEs si svolgerà a Napoli presso la Città della Scienza dal 10 al 13 ottobre 2013.
Alla SPEs potranno partecipare 12 insegnanti di Scienze di ruolo della scuola
secondaria di I e II grado afferenti a discipline di ambito scientifico più 3 insegnant i di
ruolo appartenente a una classe di insegnamento di materia non scientifica .
La domanda di partecipazione dovrà essere compilata ed inviata ai seguenti indirizzi
email spes@mna.it e ossola@dipteris.unige.it entro il 31 agosto 2013. I risultati delle
selezioni verranno definiti entro il 15 settembre.
Le domande saranno vagliate da una Commissione costituita da 3 membri di cui 2
rappresentanti della SPEs e da un rappresentante del MIUR-Direzione Generale per gli
ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica.
La valutazione avverrà sulla base del CV del candidato presentato nel formato Europeo
e da una breve motivazione che descriva l’interesse alla partecipazione alla SPEs, da
compilare all’interno della scheda di iscrizione inserita alla fine del presente bando.
La quota di iscrizione è fissata in 50,00 euro
La Scuola fornirà vitto, alloggio, materiali didattici e trasporti durante il periodo del
corso. Sono escluse le spese di trasporto per arrivare alla sede della Scuola che sarà a
Napoli presso la Città della Scienza Via Coroglio, 104.
Eventuali insegnanti locali (comune di Napoli) avranno diritto solo alla copertura delle
spese di vitto durante lo svolgimento della Scuola.
Al termine del Corso a tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato MIUR di
partecipazione.

SPEs -MODULO DI ISCRIZIONE

COGNOME E NOME ………………………………………………………………….
INDIRIZZO ……………………………………………………………………………….
CITTA’ ……………………………………………………………………………………..
EMAIL ……………………………………………………………………………………..
TEL …………………………………….. CELL. ………………………………………
ANNI DI INSEGNAMENTO ………………………………………………………
MATERIE DI INSEGNAMENTO ………………………………………………….
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CONOSCENZA DELLA LINGUA INGLESE …………………………………….
TITOLARITA’ DELLA SCUOLA
NOME SCUOLA ………………………………………………………………………..
TIPOLOGIA SCUOLA ………………………………………………………………….
INDIRIZZO ……………………………………………………………………………….
CITTA’ ……………………………………………………………………………………..
EMAIL ……………………………………………………………………………………..
TEL …………………………………….. CELL. ………………………………………
BandoSPEs 2013
Spazio a disposizione per fornire qualunque ulteriore informazione, non inclusa
nella Sua richiesta di partecipazione che vorrebbe fosse presa in considerazione
come parte della Sua candidatura
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Clil, la “rete” fa acqua da tutte le parti

da www.ilsussidiario.net

SCUOLA/ Clil, la “rete” fa acqua da tutte le parti

Silvia Ballabio

lunedì 19 agosto 2013

L’anno scolastico 2012/13 ha visto, in fase di chiusura, l’attivazione di reti regionali di Licei linguistici a supporto della metodologia Clil (Content and Language Integrated Learning); sarebbe interessante poter dare lo stato dell’arte per tutte le regioni, ma il caso della Lombardia può essere ritenuto sufficientemente esemplificativo. In merito alla creazione delle reti regionali, l’Ufficio scolastico regionale della Regione Lombardia ha redatto, in un protocollo del 3 luglio 2013, una bozza d’intesa, a fronte della mappatura dei licei linguistici della regione in quattro sottoaree per un totale di 135 licei linguistici, di cui 46 paritari, circa un terzo del totale, e l’individuazione di una scuola capofila per la regione. La bozza d’intesa indica anche gli obbiettivi delle nascenti reti e il protocollo segnala che entro il 30 agosto va comunicato alle autorità competenti se le aggregazioni “ipotizzate” siano state realizzate, con elenco delle scuole effettivamente aderenti e l’indicazione dell’istituto capofila per le sottoreti ragionali. Si evince dalla tempistica della bozza che a inizio del prossimo anno scolastico le reti in Lombardia dovrebbero essere già costituite, in modo da affiancarsi al processo di formazione dei docenti Dnl (di discipline non linguistiche) partecipanti ai corsi metodologici gestiti dall’Università statale e cattolica di Milano, iniziati a fine aprile, essendo in tutta Italia le università gli unici enti autorizzati a rilasciare, a fronte del corso di formazione metodologico completato con successo, quella che può ritenersi una “abilitazione Clil”. Continuano le attività di formazione linguistica, anche attraverso i programmi dedicati quali Llp Comenius, che permettono ai docenti di partecipare, con parziale copertura dei costi, al Lifelong Learning Programme, attraverso varie modalità. Tutto questo andrà a coesistere in Lombardia con altre reti sorte spontaneamente in passato come risultato della libera aggregazione di numerosi istituti, generalmente non linguistici, ed esperienze di moduli/percorsi Clil realizzate in ordini di scuola non interessati dall’obbligo di legge, anche a partire dalla primaria, e numerosi momenti di formazione a carattere seminariale. Si tenga inoltre conto che la Regione Lombardia non è nemmeno fra le più “attive” in questo ambito, in quanto le regioni a Statuto speciale hanno, per tradizione culturale e collocazione geografica, una storia molto più consistente e articolata sia di costruzione di reti che di singole esperienze Clil. Ma anche in altre regioni si possono rintracciare esperienze significative di collaborazione fra vari istituti e con il mondo universitario. Una mappatura completa di tutte le reti e, soprattutto, delle singole esperienze richiederebbe uno sforzo notevole, ben superiore a quello pur ampio e articolato fatto ad esempio in Lombardia con il rapporto Ali-Clil del 2001-2006, all’interno del Progetto Lingue; il monitoraggio aveva riguardato 105 scuole della regione, di ogni ordine e grado, e il dato ancora interessante, pur a distanza di sei anni dalla chiusura del rapporto, è la crescita rapidissima del Clil che si era registrata nel quinquennio esaminato, come numero di istituti e classi coinvolte. È una tendenza confermata dalla nascita di reti Clil in regione Lombardia, aggreganti numerosi istituti in maniera spontanea, molti dei quali non linguistici, e quindi presumibilmente interessati al Clil per una sua qualche intrinseca validità, e non per l’adempimento di un obbligo di legge che per taluni istituti si prospettava, al momento della creazione delle esperienze, ancora ben lontano. Tutto questo fervore di iniziative ha sicuramente svolto in Lombardia un’efficace opera di sensibilizzazione docenti, implicitamente riconosciuta come valida se si considerano alcuni degli obiettivi indicati nella bozza d’intesa di cui sopra, proposta alle nascenti reti dei licei linguistici, in particolare il punto che sottolinea la necessità di “promuovere attività di formazione sia linguistico-comunicative, sia didattico-metodologiche del personale scolastico, nonché momenti seminariali finalizzati alla condivisione di buone pratiche, attività, progetti e processi messi in campo dalle scuole in seguito all’implementazione della metodologia Clil all’interno del curricolo e all’innovazione metodologica e didattica, in particolare attenzione all’uso delle tecnologie multimediali”. Quanto qui proposto potrebbe assegnare agli istituti in rete un ruolo attivo nel processo di formazione dei docenti stessi, anche se i termini usati, “promuovere”, “condivisione”, alla luce della situazione della formazione metodologica Clil per i docenti Dnl sopra descritta, non lascia realisticamente intravedere altre possibilità se non  quella della sensibilizzazione e dell’erogazione di corsi di formazione linguistica (il docente Dnl deve infatti conseguire il livello C1 di competenza linguistica). Il dettaglio analitico del protocollo, se ben esaminato, fa emergere una serie di punti irrisolti; le nascenti reti dei linguistici si rapporteranno alle realtà di reti già esistenti, e se sì, come? Il modello verticistico delineato dal protocollo stesso, con la creazione di sottoaree in regione Lombardia i cui istituti capofila sono già noti per passaparola prima che le reti stessi siano costituite, verrà replicato per ulteriori future reti di istituti non linguistici, nel momento in cui anche per essi scatterà l’obbligo dell’erogazione del Clil nell’anno scolastico 2014/15? Le reti comprenderanno anche i licei linguistici paritari, ovviamente su libera adesione degli stessi, ma i docenti in servizio nelle paritarie non hanno avuto accesso ai corsi di formazione metodologica, e quindi a che titolo possono/potranno erogare moduli o percorsi Clil non avendo, diciamo, le qualifiche necessarie? La stessa situazione di “irregolarità” (docenti che erogano per obbligo di legge moduli/percorsi Clil ma non hanno accesso alla formazione, a meno che non si “organizzino in proprio”) si ripeterà per i docenti dei licei non linguistici paritari? In che modo si pensa di ovviare a questa situazione? È certamente cosa lodevole che gli istituti, statali o paritari che siano, si attivino, anzi, si siano attivati, coinvolgendosi anche con le università e le associazioni presenti nel variegato mondo delle lingue, ma quando comincerà a prevalere, per il Clil così come per altre situazioni, una logica diversa, in cui i docenti seriamente impegnati con se stessi e la propria professione, magari di lungo corso o ricchi di nuove esperienze legate alla formazione all’estero, diventino protagonisti non più solo informali del processo di Lifelong Learning? Una simile prospettiva richiederebbe ovviamente una revisione della figura del docente a livello normativo di portata rivoluzionaria per la scuola italiana, ma sicuramente favorirebbe il processo di motivazione dei docenti stessi, protagonisti con altri soggetti del processo di formazione di se medesimi.

Scuola, allarme di studenti e sindacati “Nomine in ritardo, si rischia il caos docenti”

da la Repubblica

Scuola, allarme di studenti e sindacati “Nomine in ritardo, si rischia il caos docenti”

Mancano le “immissioni in ruolo” di 11.600 insegnanti. Il ministero: “Avviate procedure speciali, faremo meglio dello scorso anno”.

Mancano le “immissioni in ruolo” di 11.600 insegnanti. Il ministero: “Avviate procedure speciali, faremo meglio dello scorso anno”. Nel 2012 furono comunicate il 10 agosto e rimasero scoperte almeno 24mila cattedre. “Non ci sono più i tempi necessari: tra 10 e 12 settembre iniziano le lezioni in 11 regioni”

di SALVO INTRAVAIA

ROMA – “Rischiamo di iniziare l’anno scolastico senza migliaia di supplenti in cattedra”. È questo l’allarme lanciato dai sindacati che, insieme agli studenti, si preparano a manifestare il proprio dissenso nei confronti del governo, accusato di “non dare le risposte adeguate alle esigenze della scuola”. Potrebbe dunque essere caotica la situazione che si prospetta per i 7 milioni e 800mila alunni a tre settimane dall’inizio della nuova stagione tra i banchi. Tanto che la Rete degli studenti ha già fissato la data – 11 ottobre – della prima manifestazione.
Perché tutta questa agitazione? In metà delle regioni – e province autonome – italiane, dove le lezioni ricominceranno tra il 10 e il 12 settembre sembra ormai quasi certo mancheranno molti insegnanti. “La norma impone ai provveditorati di effettuare tutte le nomine del personale entro il 31 agosto – spiega Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil – . Ma non abbiamo ancora avuto notizia di immissioni in ruolo. E la situazione rischia di essere ancora più grave per i supplenti, che mancheranno a migliaia”. Per capirsi: lo scorso anno, i contingenti provinciali delle immissioni in ruolo vennero resi noti il 10 agosto, eppure l’11 settembre rimanevano ancora scoperte 24mila cattedre: il 32 per cento delle supplenze assegnate all’inizio dell’anno. “Quest’anno ci saranno più classi scoperte dello scorso anno, più precari senza contratto e più caos negli uffici scolastici periferici costretti a fare le operazioni in tempi strettissimi”, conclude Pantaleo. “In alcune classi – aggiunge Massimo Di Menna, leader della Uil scuola – potrà addirittura capitare che manchino contemporaneamente anche più insegnanti”.
Ma dal ministero dell’Istruzione arrivano parole rassicuranti. “Se tutto funzionerà come abbiamo previsto – spiega infatti Luciano Chiappetta, a capo del dipartimento Istruzione – quest’anno, faremo addirittura meglio dello scorso anno. Tra il 20 e il 22 agosto dovremmo comunicare i contingenti provinciali ai sindacati e abbiamo anche reso più efficiente la macchina organizzativa per l’avvio dell’anno scolastico. Inoltre, abbiamo sollecitato i grossi ambiti territoriali (Milano, Roma, Napoli, Palermo) a organizzarsi al meglio per assegnare tutte le supplenze prima dell’inizio delle lezioni”.
In attesa di quanto succederà (o meno) nei prossimi giorni, resta comunque il punto interrogativo degli insegnanti di sostegno e dei concorsi ancora aperti. Nell’anno appena trascorso furono quasi 38mila – su 101mila posti totali – i supplenti di sostegno nominati dai provveditorati agli studi. Ma quest’anno – ai primi di settembre – potrebbero arrivare altre 16/17mila immissioni in ruolo su sostegno richieste dal ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, D’Alia, per dare stabilità a un settore molto delicato. Una bella notizia che però bloccherebbe immissioni in ruolo e supplenze

su sostegno fino a quella data. E a rallentare la macchina ministeriale ci sono anche i concorsi a cattedra banditi nel 2011dall’ex ministro Profumo. In molte regioni le graduatorie definitive verranno pubblicate a fine agosto: una situazione che rallenterà le immissioni in ruolo suddivise a metà fra precari delle graduatorie provinciali e vincitori di concorso. Così, in attesa dei supplenti, i presidi potrebbero doversi arrangiare con orari ridotti e docenti tappabuchi.

Perché la scuola di massa tradisce la scuola di cultura

da Corriere della sera

Perché la scuola di massa tradisce la scuola di cultura

Era il retaggio umanistico a creare uguaglianza – di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

N on credo che ci siano molte probabilità che il libro di Adolfo Scotto di Luzio, La scuola che vorrei (Bruno Mondadori, pp. XX-122, € 15), venga letto dal ministro Carrozza. Peccato, perché le sarebbe senz’altro di grande utilità. In verità mi accontenterei che le sue pagine fossero lette e meditate dai membri delle due Commissioni parlamentari intitolate all’istruzione. Ma anche in questo caso non mi faccio illusioni: lo spero giusto perché, come si dice, la speranza è l’ultima a morire. Quello di Scotto di Luzio — uno dei rari studiosi che guardano alle cose della scuola non con occhiali di specialista ma con acuta sensibilità d’intellettuale (secondo un costume che in Italia ha avuto il suo fulcro nella grande tradizione della pedagogia idealistica: ahimè da tempo sbriciolatasi) — è un libro nuovo e importante. Anzi unico, direi, per il punto di vista che fa proprio e che lo anima. Un punto di vista che può essere riassunto in poche righe: la contrapposizione tra scuola democratica e scuola di élite — una contrapposizione sulla quale per decenni si è fondato il dibattito politico italiano — non ha senso. Parlando di scuola, infatti, secondo l’autore, la vera distinzione non passa tra democrazia e antidemocrazia, ma tra scuola di massa e scuola di cultura. Non averlo capito è ciò che ha prodotto «il grande equivoco della scuola democratica», consistito nel «pensare che distruggendo le basi della cultura tradizionale si sarebbe permesso a molti di raggiungere i vertici dell’istruzione». La scuola democratica per tutti, in altre parole, ha creduto che per esistere essa dovesse troncare ogni relazione, e anzi porsi in rapporto polemico, con la scuola per le élite dell’età liberale. Un errore — frutto innanzi tutto di una clamorosa miopia storiografica — che ha comportato un prezzo altissimo: cioè quello di gettare a mare la tradizione dello Stato nazionale e della sua cultura nella quale affondava per l’appunto le radici la scuola per le élite di matrice ottocentesca. Si è pensato stoltamente che per le masse quella tradizione e la sua cultura rappresentassero un ferrovecchio, un pericoloso trabocchetto classista sulla strada del loro progresso. Si è completamente oscurato il fatto importantissimo che invece quella tradizione aveva soprattutto rappresentato uno scudo potente contro il mondo: un formidabile dispositivo di difesa contro gli imperativi brutali della politica, dell’economia, del mercato del lavoro. Priva di un tale scudo la scuola democratica, la nostra scuola, si è trovata indifesa: alla mercé della burocrazia ministeriale, delle famiglie, delle mode, delle ragioni del «privatismo» — inteso vuoi come l’illusione di una possibile configurazione e gestione di tipo aziendal-privatistica dei singoli istituti scolastici, vuoi inteso come l’ambizione a fornire curricula ritagliati sul singolo studente e sulle sue specifiche attitudini ed attese. Specialmente da condividere a me pare un’osservazione centrale che fa Scotto di Luzio. Vale a dire che tutt’altro che far attingere più facilmente il traguardo dell’eguaglianza, il rifiuto del retaggio umanistico proprio dell’antica ed elitaria scuola di cultura, ha voluto dire, paradossalmente, l’impossibilità per la scuola democratica proprio di essere tale, di essere democratica. Era precisamente quel retaggio e i suoi prodotti letterari, storici, artistici, filosofici, infatti, era il loro studio e il loro assorbimento, ciò che assolveva alla funzione di integrazione nazionale, di costruzione di una koiné, di un senso del «noi», a sua volta premessa indispensabile di ogni civica égalité o fraternité. Obbligata a fare a meno di questo «noi», frutto e insieme possibilità di una storia comune, ecco allora la nostra scuola democratica cercare un surrogato facendo ricorso a un diverso «noi», a un «noi» inteso come «metodologia della cooperazione educativa». Divenendo cioè, in qualche modo, il contenuto di sé medesima: la sua identità non consiste più nell’essere il luogo dove s’insegnano delle cose quanto nell’essere il luogo dove si applicano le tecniche dell’insegnamento, la sede di «un’impalcatura teorico-organizzativa» sempre sul punto di cadere nell’autoreferenzialità; al più con il frigido orpello della «cultura della Costituzione». Eliminata la prospettiva del vincolo connesso alla dimensione del passato culturale, si è aperto il campo per quelli che l’autore chiama i «nuovi insegnanti» e i «nuovi studenti». I primi sono quelli che avendo preso atto che il baricentro della scuola si è ormai spostato dal terreno della norma (il programma eguale per tutti) alla definizione dei criteri di base con cui valutare, «tornano a concepire la propria funzione non come trasmissione del sapere ma come gestione su base pedagogica di una moltitudine». Mentre i «nuovi studenti», dal canto loro, sono indotti sempre più a concepire l’istruzione come uno specifico, individuale, «percorso», aperto a molteplici esperienze di vita, di cui essi sono i titolari: «Una trasformazione intrisa di occasioni di libertà e di euforia, ma che attribuisce al singolo anche tutta la responsabilità della propria riuscita». Una trasformazione dietro la quale Scotto intravede «una vera e propria dismissione pubblica dell’istruzione». È tutto questo «passatismo», rimpianto sterile del tempo passato? Assolutamente no. È piuttosto la premessa — insieme a molte altre preziose e acute considerazioni che si trovano in queste pagine — per un’analisi realistica e profonda, com’è appunto quella di Scotto, della crisi di tutto il nostro sistema educativo. Una crisi che è una delle cause non minori del declino dell’Italia, e della quale, però, non riesce a dirci nulla, la dolciastra narrazione sulla «scuola democratica», ancora usa a riempire tante chiacchiere ufficiali. La realtà è ben altra: è la diserzione della scuola pubblica da parte delle élite, è la frattura tra cultura accademica e scuola, la burocratizzazione soffocante del lavoro scolastico, la virtuale espulsione del canone culturale nazionale, la rimozione del retaggio umanistico e con esso di un principio educativo fondato sulla conoscenza realistica dell’essere umano; e per concludere è la fortissima penalizzazione delle classi meno abbienti, alla cui formazione e progresso sociale la scuola, ormai, serve poco o nulla. Non è giunta l’ora di chiederci tutti, in una grande discussione politico-pubblica, come e perché è accaduto questo disastro? E dunque come porvi rimedio?

Percorsi abilitanti speciali, ultimi 10 giorni per presentare la domanda

da Tecnica della Scuola

Percorsi abilitanti speciali, ultimi 10 giorni per presentare la domanda
di A.G.
La gran parte dei docenti precari interessati deve ancora inviare la propria candidatura. E molti di quelli che l’hanno già inviata devono modificarla, attraverso un nuovo inoltro (che cancella automaticamente il precedente). Ancor di più perché da alcuni giorni il Miur ha cambiato l’interfaccia della sezione della piattaforma più controversa: quella sui “Servizi”. Per illustrarne i motivi e far cadere anche gli ultimi dubbi, sempre ai fini della corretta compilazione, sono in arrivo altre FAQ ministeriali.
Ormai siamo al conto alla rovescia: gli almeno 80mila aspiranti a partecipare ai Pas, i Percorsi abilitanti speciali, hanno infatti solo 10 giorni di tempo per candidarsi ai corsi abilitanti, riservati a coloro che hanno svolto almeno tre annualità (da 180 giorni ciascuna o consecutivamente dal 1° febbraio fino allo svolgimento degli scrutini) dall’a.s. 1999/2000 in poi: per farlo devono necessariamente inviare la propria domanda attraverso la piattaforma telematica “Istanze On Line”. E, ancora prima, essersi impossessati delle credenziali di accesso, identificandosi attraverso un istituto scolastico qualsiasi o un ufficio scolastico regionale o territoriale.
Sembra che la gran parte dei candidati ai Pas non abbia ancora provveduto ad inoltrare la domanda. E chi lo ha fatto ha comunque intenzione di integrarla (può farlo sino all’ultimo giorno, considerando che l’ultima domanda inoltrata cancella sempre la vecchia versione) con ulteriori titoli o indicazioni. Ancor di più perché nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione hanno cambiato qualcosa nell’interfaccia della  sezione più controversa: quella relativa alla presentazione dei “Servizi”.
Certo, più che di cambiamento si dovrebbe parlare di ampliamento dei campi descrittivi dei servizi svolti. Si tratta, infatti, dell’inserimento della riga “Note” tra la “Classe di concorso” e la “Tipologia di servizio”. Uno spazio, in pratica, dove il candidato ai corsi abilitanti ha la possibilità di meglio definire le supplenze realizzate (altrimenti presentate solo attraverso “fredde” diciture e numeri non sempre chiarissimi): in particolare, lo spazio potrebbe servire per indicare che il servizio è stato svolto per meno di 180 giorni, ma comunque ininterrottamente dal 1° febbraio sino allo svolgimento degli scrutini; oppure se nello stesso anno si sono attuate supplenze nella scuola statale, paritaria e nei Cfp (nel caso della sezione “Ulteriori anni di servizio” priva del testo +). Ma anche nel caso in cui l’aspirante debba indicare un titolo congiunto che non è presente nel menù a tendina previsto dall’applicazione: come specificato dal Miur, attraverso la FAQ n. 1588, l’aspirante “deve selezionare dal menù a tendina il titolo principale e deve inserire il titolo congiunto, con gli estremi del titolo (anno di conseguimento, presso) nel campo note”.
Per sapere se ci sono altre motivazioni che hanno spinto il Miur ha inserire il nuovo campo riempibile “Note”, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Dal viale Trastevere hanno annunciato, seppure in via informale, che nei prossimi giorni (probabilmente nella settimana che va tra il 19 ed il 23 agosto) verranno aggiunte delle nuove FAQ a quelle già esistenti. Serviranno, tra le altre cose, per dare indicazioni ulteriori sulla validità dei titoli di studio, in possesso degli aspiranti corsisti nel periodo di svolgimento delle supplenze. E anche per chiarire una volta per tutte se può essere considerato interretto un servizio che comporta sospensione di giorni (a volte solo uno) tra la fine della scuola e lo svolgimento degli scrutini.

Una volta chiariti anche questi ultimi dubbi, allora sarà veramente giunto il momento per inviare (oppure per modificare-integrare) la domanda. Ricordando sempre di completare il percorso sino in fondo: quindi spuntando e facendo apparire in verde anche la sezione “Inoltro domanda”.

Cobas: “docenti e Ata stanno perdendo troppi soldi. Sarà sciopero il 18 ottobre”

da Tecnica della Scuola

Cobas: “docenti e Ata stanno perdendo troppi soldi. Sarà sciopero il 18 ottobre”
di R.P.
Per i Cobas la perdita del potere d’acquisto per i dipendenti pubblici e per il personale della scuola è molto più elevata di quanto dicano i dati della Cgil. Un fatto è certo: l’ulteriore il blocco dei contratti deciso dal Governo sta surriscaldando gli animi e non è da escludere che le proteste dei sindacati di base si saldino con quelle delle altre organizzazioni.
Se per la Cgil il personale della scuola almeno 4mila euro a causa del blocco di stipendi e contratti, per i Cobas la riduzione è molto più pesante. Il sindacato di base di Piero Bernocchi va indietro nel tempo e fa conti precisi: “In base al confronto tra le tabelle stipendiali e il FOI (indice Istat dei prezzi per famiglie, operai e impiegati) dal 1990 al 2013 un dipendente della scuola con 20 anni di servizio ha perso mediamente il 28,5% di potere d’acquisto, corrispondenti a una perdita lorda mensile di 460 € per il collaboratore scolastico o di 650 € per un docente laureato delle superiori”. Giusti o sbagliati che siano questi conti, resta il fatto che secondo i Cobas “il taglio dei salari reali non solo è iniquo, ma è dannoso per l’economia nazionale e per gli stessi conti pubblici”. “Infatti – spiega il sindacato di base – tagliare i salari reali comprime la domanda interna di beni e servizi, che a sua volta riduce la produzione, l’occupazione e, di conseguenza, lo stesso gettito fiscale”. Ovviamente secondo Bernocchi la recente decisione del Governo di prorogare il blocco degli stipendi fino al 31 dicembre 2014 è del tutto inaccettabile e per questo motivo conferma lo sciopero generale indetto da diversi sindacati di base per il 18 ottobre, sciopero che prevede anche una manifestazione nazionale a Roma. Così come, per i Cobas, “è del tutto inaccettabile che qualcuno in rappresentanza dei lavoratori si sieda ad un tavolo di contrattazione della sola parte normativa che in questa congiuntura risulterebbe peggiorativa unendo così il taglio dei diritti al taglio degli stipendi”. C’è solo da chiedersi, a questo punto, se la protesta già decisa dai sindacati di base potrà saldarsi con eventuali iniziative dei sindacati rappresentativi. Se dobbiamo stare alla storia recente e passata una manifestazione unitaria è da escludere, ma è anche vero che la situazione attuale è del tutto nuova e inedita.

Letta al Meeting di Rimini: sulla scuola serve un cambio di passo

da Tecnica della Scuola

Letta al Meeting di Rimini: sulla scuola serve un cambio di passo
di P.A.
Prioritario è il cambiamento della legge elettorale. La politica non ha funzionato. E sulla scuola occorre cambiare passo. Non lasceremo soli i giovani
Nel suo intervento di apertura del Meeting di Rimini, il presidente del Consiglio, Enrico Letta , ha fatto riferimento al discorso di due anni fa del capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “in questi due anni un percorso faticoso si è compiuto: un periodo in cui in Italia non ha funzionato la politica, il sistema di regole che abbiamo non ha funzionato”. Per questo bisogna voltare pagina, e infatti, ha aggiunto: “Dall’1 settembre in commissione alla Camera si discuta sulla legge elettorale per approvare una riforma ad ottobre”. Per Letta tuttavia il Paese può farcela a uscire dalla crisi: “Non voglio minimamente che nessuno interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato. L’uscita dalla crisi è a portata di mano. Il futuro ci porta le risposte se ci mettiamo di impegno per uscire da questa situazione. Gli italiani puniranno coloro che faranno in modo che non si persegua l’interesse comune, che è quello di uscire dalla crisi. È un errore far prevalere gli interessi di parte. Se noi vogliamo farcela non ci batte nessuno”.
Ma ha parlato pure di tasse e di alleggerire la pressione fiscale: “Le tasse dovranno scendere nel modo giusto che si potrà fare, le spese andranno contenute”. Pure un riferimento ha fatto al cambiamento del modo di fare politica: “non possiamo dire che a febbraio non è successo nulla, è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l’ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi”. Per quanto riguarda la scuola, ha ribadito un concetto troppe volte sentito nel corso degli ultimi decenni: “Penso al ruolo dell’istruzione, uno dei temi più bistrattati, al lavoro degli insegnanti, agli studenti. Penso al primo finanziamento dopo molti anni ai programmi di edilizia scolastica. Penso alla necessità di un cambio di passo”.
Certamente quale sia il suo pensiero esatto sul cambio di passo che si dovrebbe imprimere alla scuola non è stato chiarito, ha però fatto un riferimento ai giovani parlando coi giornalisti: “Non lasceremo soli i giovani, lavoreremo e faremo di tutto perché riescano ad avere quelle opportunità che i giovani in altri Paesi d’Europa già hanno. Grazie a un’Europa e a un’Italia migliore – ha aggiunto il premier – vi daremo questa opportunità”.

La Lombardia per evitare le reggenze punta sul numero 17

da Tecnica della Scuola

La Lombardia per evitare le reggenze punta sul numero 17
di A.D.F.
Diciassette è il numero dell’articolo del decreto D’Alia riguardante le misure urgenti per l’avvio dell’anno scolastico. L’articolo in bozza recita:
“1. Al fine di consentire l’avvio del regolare anno scolastico, in deroga all’articolo 1-sexies, comma 1, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, possono essere conferiti incarichi di presidenza per il solo anno scolastico 2013-2014 ai seguenti soggetti: a) soggetti non in quiescenza risultati idonei a seguito dell’espletamento di un concorso a dirigente scolastico indetto antecedentemente alla data del 1° gennaio 2011, ma che non hanno frequentato il corso di formazione o che pur avendolo frequentato non hanno comunque completato la procedura concorsuale; b) soggetti per i quali è pendente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto un contenzioso con oggetto la partecipazione al concorso a posti di dirigente scolastico indetto con il decreto direttoriale 22 novembre 2004 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004 o la partecipazione al concorso a posti di dirigente scolastico indetto con il decreto del Ministro della pubblica istruzione 3 ottobre 2006; c) soggetti che hanno ottenuto l’annullamento degli atti del concorso bandito nella regione Lombardia ai sensi del DDG del 13 luglio 2011 e ai controinteressati nel relativo giudizio, nei limiti di spesa già previsti in relazione alla autorizzazione alla copertura di posti disponibili dell’area V. 2. Gli incarichi cessano comunque alla data di nomina dell’avente diritto. All’incaricato spetta, oltre allo stipendio proprio della relativa qualifica, una indennità di natura accessoria sostitutiva di qualunque altro emolumento di pari natura inclusa la retribuzione professionale docenti, pari all’80 per cento della retribuzione di posizione, parte variabile, di un dirigente scolastico. Alla relativa spesa si dà copertura, per la quota parte relativa la didattica sostitutiva mediante corrispondente riduzione delle facoltà assunzionali relative i dirigenti scolastici limitatamente al periodo di effettiva durata degli incarichi e per la quota parte relativa l’indennità mediante corrispondente riduzione del Fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici “. Non trascurabili dubbi giuridici suggeriscono maggiore prudenza e soprattutto maggiori approfondimenti normativi, tempo permettendo.

Organici: molti i problemi aperti

da Tecnica della Scuola

Organici: molti i problemi aperti
di R.P.
Dai territori arrivano notizie poco rassicuranti per il Ministro. Lo sciopero è dietro l’angolo. Protestano anche gli Enti Locali che giudicano risibile il Piano per l’edilizia scolastica. E nei prossimi giorni potrebbe esplodere la grana di assegnazioni e utilizzazioni.
Stanno creando qualche preoccupazione al Governo e in particolare al ministro Carrozza i segnali che arrivano dai territori. In Friuli, per esempio, sindacati e Usr sono ai ferri corti sulla questione degli organici; nei giorni scorsi, presso la Prefettura, è stato esperito anche il tentativo obbligatorio di conciliazione ma senza risultato. I sindacati, conseguentemente, hanno proclamato lo stato di agitazione che, spesso, preannuncia uno sciopero. Situazione simile (ma non è ancora stato deciso lo stato di agitazione) in Piemonte, dove i sindacati rivendicano 600 posti in più per il personale Ata. Proteste (e in questo caso ai sindacati si associano anche gli stessi Enti Locali) arrivano poi da molte aree del sud dove gli organici sono diminuiti a causa del decremento demografico. A Palermo, in un’area a rischio come il quartiere Zen, se ne sono andati alcuni dirigenti scolastici (pensionamento ma anche trasferimento in sedi meno “stressanti”): il Comune si dichiara preoccupato, il direttore regionale rassicura tutti, ma se nessun dirigente sceglierà le sedi rimaste scoperte nel quartiere, a settembre i problemi si aggraveranno. Intanto stanno arrivando al pettine anche i nodi del tanto decantato piano per l’edilizia. I tempi a disposizione per Comuni, province e regioni sono strettissimi e i fondi sono non modesti ma modestissimi: a Milano la Giunta comunale ha già pronto un piano di interventi per almeno un centinaio di milioni (e si tratta solo delle urgenze più evidenti), ma a conti fatti in città potrebbero arrivare, nella migliore delle ipotesi, 5-10 milioni. Forse si riuscirà a malapena a demolire un paio di edifici scolastici stracarichi di amianto per ricostruirli interamente. E la prossima settimana tornerà certamente a galla una questione di cui nessuno parla ma che potrebbe mettere seriamente in discussione il regolare avvio dell’anno scolastico: il contratto integrativo su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie non è ancora stato sottoscritto in via definitiva e per ora le operazioni si stanno svolgendo sulla base delle indicazioni fornite dal Miur con una circolare di inizio luglio. Ma se gli organi di controllo dovessero riscontrare qualche irregolarità nell’ipotesi contrattuale, i problemi non mancherebbero.

Scuola, niente tagli. Ma il decreto D’Alia si fa sempre più sottile

da Tecnica della Scuola

Scuola, niente tagli. Ma il decreto D’Alia si fa sempre più sottile
di Alessandro Giuliani
Al Governo servono con urgenza 10 miliardi di euro. Il settore dell’Istruzione non dovrebbe essere toccato, come il sociale e gli investimenti per l’innovazione. Per i ministri D’Alia e Carrozza si fa però davvero dura chiedere i circa 500 milioni di euro per salvare precari, inidonei e Quota 96. Che ancora una volta dovranno attendere tempi migliori.
Al Governo servono 10 miliardi di euro. Ma la scuola non si tocca. Il comparto dell’istruzione pubblica rimane escluso: assieme al sociale e agli investimenti per l’innovazione, rimane un settore prioritario. Che, almeno nelle intenzioni, andrebbe incentivato. Quindi di tagli non se ne parla.
A meno che lo scenario cambi. Rendendo necessari sacrifici a tutti i settori. Tra qualche giorno, alla ripresa dopo la breve pausa estiva, il Consiglio dei ministri si ritroverà a sbrogliare più di una ‘matassa’: rivedere l’Imu sulla prima casa (tutta 4 miliardi o 2 per la sola prima rata); evitare l’aumento dell’Iva (1 miliardo circa); fermare l’aumento della Tares (costerebbe 2 miliardi), mettere la parola fine al problema dei 150mila precari degli altri comparti della pubblica amministrazione (stabilizzarli costerebbe 100 milioni); rifinanziare gli ammortizzatori sociali (servirebbero 3 miliardi per il 2014). E resta sempre da risolvere il nodo degli esodati (rimasti senza pensione e senza lavoro).
In tutto servono più di 10 miliardi: sul tavolo del Consiglio dei ministri potrebbe spuntare un ‘dossier’, all’interno dei quali stabilire priorità e timing. Con i ministri D’Alia e Carrozza che, a quel punto, sarebbero costretti a giocare in “difesa”: puntando i piedi sui tagli. E rimandando, anche stavolta, i provvedimenti tanto attesi a favore del settore scolastico. Al momento, quindi, come già preannunciato su questa testata giornalistica, si fa largo l’ipotesi di un decreto per la scuola a “costo zero”: della bozza iniziale del decreto redatto dalla Funzione pubblica, da presentare in CdM forse già il prossimo 23 agosto, rimarrebbe ben poco (potrebbe passare la trasformazione di 27mila posti di sostegno da organico di fatto a di diritto). Il Governo in questo momento non sarebbe proprio in grado di trovare quasi mezzo miliardo di euro necessari. Con la corsia preferenziale per i precari (anche per la altre pubbliche amministrazioni), le soluzioni per inidonei e Quota96, come per tutti i provvedimenti sostenuti da una copertura finanziaria, ancora una volta rimandati a tempi migliori.

Comparto “Scuola” – Incontro del 20 agosto 2013, ore 15,30

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione generale per il personale scolastico

 

Prot. n. 8246 del 19.8.2013

 

FLC CGIL

CISL SCUOLA

UIL SCUOLA

SNALS – CONFSAL

Federazione GILDA UNAMS

 

OGGETTO: Comparto “Scuola” Incontro del 20 agosto 2013, ore 15,30.

 

Le organizzazioni sindacali in indirizzo sono invitate a partecipare all’incontro che si terrà – presso la Direzione generale per il personale scolastico, stanza n. 474, III piano – il giorno 20 agosto 2013, alle ore 15.30, con il seguente ordine del giorno:

 

Ø  Informativa su nomine in ruolo del personale docente per l’a.s. 2013/14

 

per IL DIRETTORE GENERALE
Il Dirigente Vicario
Gildo De Angelis

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 193

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 193 del 19-8-2013

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


LEGGE 9 agosto 2013, n. 94


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio
2013, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione
della pena. (13G00139)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 25 giugno 2013, n. 95


Regolamento recante: «Accordo collettivo nazionale per la disciplina
dei rapporti libero professionali tra il Ministero della salute ed i
medici generici fiduciari incaricati dell’assistenza sanitaria e
medico-legale al personale navigante, marittimo e dell’aviazione
civile». (13G00136)

 

 

Pag. 11

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 6 giugno 2013


Esercizio dei poteri speciali per il sistema di difesa e di sicurezza
nazionale in relazione alla cessione di ramo d’azienda della societa’
AVIO S.p.a. (13A07049)

 

 

Pag. 22

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

 


DECRETO 7 agosto 2013


Applicazione della formula per il calcolo dell’efficienza energetica
degli impianti di incenerimento in relazione alla condizioni
climatiche. (13A06936)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 31 luglio 2013


Iscrizione di varieta’ di mais e sorgo al registro nazionale.
(13A06880)

 

 

Pag. 27

 

 

 


DECRETO 5 agosto 2013


Disciplina sostituzione motori dei pescherecci. (13A06857)

 

 

Pag. 28

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 28 giugno 2013


Revoca del decreto 30 gennaio 2013, nella parte relativa allo
scioglimento della «S. Anna societa’ cooperativa edilizia a r.l.», in
Cosenza. (13A06829)

 

 

Pag. 29

 

 

 


DECRETO 28 giugno 2013


Revoca del decreto 13 marzo 2013, nella parte relativa allo
scioglimento della «San Valentino 73 – Societa’ cooperativa edilizia
a responsabilita’ limitata», in Roma. (13A06830)

 

 

Pag. 30

 

 

 


DECRETO 28 giugno 2013


Revoca del decreto 30 gennaio 2013, nella parte relativa allo
scioglimento della «Bellona Rinascita societa’ cooperativa sociale»,
in Bellona. (13A06831)

 

 

Pag. 31

 

 

 


DECRETO 29 luglio 2013


Definizione e riconoscimento a Consap S.p.A. dell’intera quota del
contributo di vigilanza sui periti assicurativi (100%), dovuto
all’IVASS, a copertura degli oneri sostenuti per l’esercizio delle
funzioni trasferite a Consap S.p.A. (13A06958)

 

 

Pag. 31

 

 

 


DECRETO 7 agosto 2013


Individuazione dei fornitori di ultima istanza per l’anno termico
2013-2014. (13A07048)

 

 

Pag. 32

 

 

 


DECRETO 9 agosto 2013


Determinazione della data di avvio del mercato a termine del gas
naturale. (13A07050)

 

 

Pag. 35

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

 


ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 6 agosto 2013


Ulteriori disposizioni di protezione civile finalizzate al
superamento della situazione di criticita’ determinatasi nel settore
portuale ed in quello dell’approvvigionamento idrico nel territorio
dell’isola di Pantelleria in provincia di Trapani. (Ordinanza n.
109). (13A06878)

 

 

Pag. 36

 

 

 


ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 6 agosto 2013


Ulteriori disposizioni per fronteggiare la grave situazione di
emergenza determinatasi nello stabilimento Stoppani sito nel comune
di Cogoleto in provincia di Genova. (Ordinanza n. 110). (13A06879)

 

 

Pag. 37

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale per uso
umano «Exelon (rivastigmina)». (Determina n. 739/2013). (13A06852)

 

 

Pag. 38

 

 

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Riclassificazione, regime di rimborsabilita’, prezzo e aggiunta di
nuove indicazioni terapeutiche di taluni medicinali per uso umano.
(Determina n. 737/2013). (13A06853)

 

 

Pag. 39

 

 

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Rinegoziazione del medicinale per uso umano «Morfina Cloridrato
S.A.L.F.». (Determina n. 736/2013). (13A06854)

 

 

Pag. 41

 

 

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Rinegoziazione del medicinale per uso umano «Adrenalina S.A.L.F.».
(Determina n. 735/2013). (13A06855)

 

 

Pag. 42

 

 

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Rinegoziazione del medicinale per uso umano «Endoxan Baxter
(ciclofosfamide)». (Determina n. 734/2013). (13A06856)

 

 

Pag. 43

 

 

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Inserimento del medicinale per uso umano «Litak (cladribina)»
nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del servizio
sanitario nazionale, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648,
per le seguenti indicazioni terapeutiche: mastocitosi sistemica
aggressiva in terapia di prima linea o successiva; leucemia a
mastcellule in terapia di prima linea o successiva. (Determina n.
746/2013). (13A06859)

 

 

Pag. 44

 

 

 


DETERMINA 2 agosto 2013


Inserimento del medicinale per uso umano «lomitapide» nell’elenco dei
medicinali erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale
ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648, per il trattamento
della ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH). (Determina n.
745/2013). (13A06860)

 

 

Pag. 46

 

 

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

 


DELIBERA 1 agosto 2013


Regolamento sugli obblighi di pubblicita’ e trasparenza relativi
all’organizzazione e all’attivita’ del Garante per la protezione dei
dati personali (articoli 154 e 156, comma 3, del decreto legislativo
30 giugno 2003, n. 196). (Provvedimento n. 380) (13A07072)

 

 

Pag. 48

 

 

TESTI COORDINATI E AGGIORNATI

 


TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO-LEGGE 1 luglio 2013, n. 78


Testo del decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78, (in Gazzetta Ufficiale
– Serie generale – n. 153 del 2 luglio 2013), coordinato con la legge
di conversione 9 agosto 2013, n. 94 (in questa stessa Gazzetta
Ufficiale alla pag. 1), recante: «Disposizioni urgenti in materia di
esecuzione della pena.». (13A07047)

 

 

Pag. 57

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

CAMERA DI COMMERCIO DI VICENZA

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi. (13A06865)

 

 

Pag. 66

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Avviso di adozione da parte dei comuni di regolamenti disciplinanti
tributi propri. (13A06910)

 

 

Pag. 67

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 9 agosto
2013 (13A07078)

 

 

Pag. 72

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 12
agosto 2013 (13A07079)

 

 

Pag. 72

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 13
agosto 2013 (13A07080)

 

 

Pag. 73

 

 

REGIONE TOSCANA

 


COMUNICATO


Approvazione delle ordinanze n. 11 e n. 12 del 16 luglio 2013
(13A06828)

 

 

Pag. 73

Rassegna Stampa 17 – 19 agosto 2013

IN PRIMO PIANO

 
   
L’Unita’  del  19-08-2013  
Int. a M.Carrozza: “IL 2014 SARA’ L’ANNO DEI GIOVANI RICERCATORI” (A.Comaschi) [solo_testo] pag. 11  
L’Unita’  del  19-08-2013  
GLI ATENEI E LE BRUTTE CLASSIFICHE: “FACCIAMO MIRACOLI” (A.com.) [solo_testo] pag. 11  
L’Unita’  del  19-08-2013  
NAPOLITANO: UNA NUOVA FASE DI SVILUPPO PER I GIOVANI (C.Lupi) [solo_testo] pag. 3  
Giorno/Resto/Nazione  del  19-08-2013  
ATENEI TRICOLORI FUORI DAI PRIMI 100 “MA LA LAUREA E’ UNA CARTA VINCENTE” (D.Barbetta) [solo_testo] pag. 12/13  
Giorno/Resto/Nazione  del  19-08-2013  
Int. a C.Carrozza: “QUELLE CLASSIFICHE? SBAGLIATE” IL MINISTRO VUOLE REGOLE EUROPEE (D.Casali) [solo_testo] pag. 13  
Corriere della Sera  del  18-08-2013  
ATENEI, LE CLASSIFICHE INSTABILI LA SAPIENZA OSCILLA DI 109 POSTI (L.Berberi) [solo_testo] pag. 20  
Corriere della Sera  del  19-08-2013  
“CLASSIFICHE, TRASPARENZA SUGLI ATENEI” (L.ber.) [solo_testo] pag. 16  
Corriere della Sera  del  18-08-2013  
LE CLASSIFICHE DELLE UNIVERSITA’: POSSIAMO DAVVERO FIDARCI? (A.Ichino) [solo_testo] pag. 29  
Alto Adige  del  18-08-2013  
ACCORDO TRA ATENEI, AD ALPBACH L’UNIVERSITA’ IN CHIAVE EUREGIO [solo_testo] pag. 18  
   

MINISTRO

 
   
TRENTINO  del  17-08-2013  
Int. a D.De pretis: “CON L’EUREGIO DEGLI ATENEI L’UNIVERSITA’ SARA’ PIU’ FORTE” (G.Merlo) [solo_testo] pag. 23  
L’Unita’  del  18-08-2013  
AL VIA FESTAREGGIO SFILATA DI BIG TRA GOVERNO E PARTITO [solo_testo] pag. 4  
Avvenire  del  17-08-2013  
RIMINI MEETING – LA POLITICA [solo_testo] pag. I  
Il Tirreno – Ed. Viareggio  del  18-08-2013  
IL MINISTRO CARROZZA VISITA IL MUSEO E ASSISTE ALL’OPERA [solo_testo] pag. 3  
il Giornale  del  18-08-2013  
DAL MEETING LEZIONE AI POLITICI: LA PRIORITA’ DEVE ESSERE L’UOMO (L.Doninelli) [solo_testo] pag. 13  
Libero Quotidiano  del  18-08-2013  
FRATTINI, VIOLANTE E GELMINI A RIMINI VOLANO LE COLOMBE (C.Maniaci) [solo_testo] pag. 6  
Gazzetta di Parma  del  18-08-2013  
FESTA DEL PD DI REGGIO: IN ARRIVO EPIFANI, RENZI, BERSANI E LA KYENGE [solo_testo] pag. 4  
GAZZETTA DI REGGIO  del  18-08-2013  
MEZZO GOVERNO A REGGIO PER LA FESTA PD (V.Barbieri) [solo_testo] pag. 12  
   

MINISTERO

 
   
l’Eco di Bergamo  del  17-08-2013  
“VIA LE PROVINCE? L’AUTONOMIA RESTA” (S.Pesenti) [solo_testo] pag. 27  
Corriere della Sera  del  18-08-2013  
PERCHE’ LA SCUOLA DI MASSA TRADISCE LA SCUOLA DI CULTURA (E.Galli della loggia) [solo_testo] pag. 31  
Corriere di Rieti e della Sabina  del  18-08-2013  
“INVALSI, NESSUN BUON AUSPICIO DUL DECOLLO” [solo_testo] pag. 8  
Gazzetta di Parma  del  18-08-2013  
INVALSI E POLEMICHE: SANZIONATO IL MAESTRO CHE NON CORREGGE I TEST [solo_testo] pag. 14  
il Messaggero  del  17-08-2013  
AULE A RISCHIO TERREMOTO: SOLO L’8% COSTRUITE CON CRITERI ANTISISMICI (A.cam.) [solo_testo] pag. 12  
il Messaggero  del  17-08-2013  
SCUOLE, 150 MILINI PER TOGLIERE L’AMIANTO (A.Campione) [solo_testo] pag. 12  
Roma  del  18-08-2013  
“AMIANTO, 18 MILIONI PER RIMUOVERLO” [solo_testo] pag. 7  
il Giorno – ed. Milano  del  18-08-2013  
SCUOLE DA RIFARE, SERVONO 100 MILIONI “I FONDI DEL GOVERNO? GOCCIA NEL MARE” (G.Anastasio) [solo_testo] pag. 7  
la Repubblica  del  19-08-2013
SCUOLA, STUDENTI E SINDACATI LANCIANO L’ALLARME “NOMINE IN RITARDO, SI RISCHIA IL CAOS DOCENTI” (S.Intravaia) [solo_testo] pag. 18
il Mattino  del  18-08-2013  
CONCORSONE: PIU’ PROF CHE POSTI PRECARI IN APNEA (E.Romanazzi) [solo_testo] pag. 38  
Corriere dell’Irpinia  del  17-08-2013  
SCUOLA, MOBILITAZIONI E SCIOPERI CON L’AVVIO DELL’ANNO 2013-2014 [solo_testo] pag. 4  
Corriere dell’Irpinia  del  17-08-2013  
ED ORA L’ASSEMBLEA DEGLI INSEGNANTI PRECARI [solo_testo] pag. 21  
Messaggero Veneto  del  17-08-2013  
NIENTE INTESA, LA SCUOLA IN AGITAZIONE (M.Zanutto) [solo_testo] pag. 19  
Corriere della Sera  del  18-08-2013  
LA RAGAZZINA CHE SFIDA LE REGOLE DEL FOOTBALL (E VINCE) (S.Danna) [solo_testo] pag. 21  
L’Unita’  del  18-08-2013  
ARRETRANO I NOSTRI ATENEI: “TROPPI TAGLI” (G.Masiero) [solo_testo] pag. 13  
la Repubblica  del  17-08-2013  
CRESCONO SOLO LE FACOLTA’ TECNICHE ATENEI IMPOVERITI DA 5 ANNI DI RECESSIONE (A.Ananasso) [solo_testo] pag. 29  
il Manifesto  del  17-08-2013  
PISA E SAPIENZA, PRIME ITALIANE NEL RANKING SHANGAI [solo_testo] pag. 6  
Corriere Fiorentino (Corriere della Sera)  del  18-08-2013  
ATENEI BOCCIATI, PISA CHIAMA ROMA [solo_testo] pag. 9  
il Resto del Carlino – Cronaca di Bologna  del  17-08-2013  
L’INCHIESTA A ROMA TRA DIECI GIORNI [solo_testo] pag. 11  
la Repubblica – ed. Bologna  del  17-08-2013  
BELLE ARTI, IL PRESIDENTE USCENTE “ROVERSI MONACO, NOMINA A RISCHIO” [solo_testo] pag. 6  
Giorno/Resto/Nazione  del  19-08-2013  
TEST D’AMMISSIONE, I CANDIDATI AL RUSH FINALE [solo_testo] pag. 12  
il Mattino  del  18-08-2013  
VIA ALLE SPECIALIZZAZIONI IN 720 PER IL SOSTEGNO (E.r.) [solo_testo] pag. 38  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  18-08-2013  
MASTER DEL TURISMO ALLA BOCCONI: BORSE PER 9MILA EURO [solo_testo] pag. 32  
Italia Oggi Sette  del  19-08-2013  
L’ARTE DI NARRARE (F.Grossi) [solo_testo] pag. 42  
Il Secolo XIX  del  18-08-2013  
“COSTRUIRE UN OSPEDALE AGLI ERZELLI E’ UN’IDEA IMBECILLE” (G.fil.) [solo_testo] pag. 15  
Corriere della Sera  del  17-08-2013  
COSSIGA, NASCE UNA BORSA DI STUDIO [solo_testo] pag. 13  
il Tempo  del  17-08-2013  
NASCE IL MASTER SUL VOLONTARIATO [solo_testo] pag. 21  
Gente  del  27-08-2013  
QUALI ATENEI OFFRONO UN ANNO GRATIS AI FIGLI DEI LAVORATORI IN DIFFICOLTA’? [solo_testo] pag. 14  
Gazzetta di Parma  del  18-08-2013  
I SOGNI DI BRAY? MUSEI APERTI E ACCOGLIENTI [solo_testo] pag. 27  
il Sole 24 Ore  del  18-08-2013  
NEGLI USA ESPLODE LA BOLLA DEI DEBITI STUDENTESCHI (M.Valsania) [solo_testo] pag. 10  
Ciociaria Editoriale Oggi  del  18-08-2013  
“SUBITO UN POLO DI RICERCA PER SOSTENERE IL RILANCIO” [solo_testo] pag. 4  
La Provincia Frosinone  del  18-08-2013  
POLO DI RICERCA NELL’AREA TRA FROSINONE E ANAGNI [solo_testo] pag. 3  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  18-08-2013  
SCOPERTO IL CAMPO MAGNETICO PIU’ INTENSO DELL’UNIVERSO [solo_testo] pag. 28  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  18-08-2013  
MA LA MENTE NON SI LEGGE (A.Benini) [solo_testo] pag. 28  
La Lettura (Corriere della Sera)  del  18-08-2013  
Int. a E.Stone/D.Spadaro: LA CORSA VERSO IL SOLE (S.Gattei) [solo_testo] pag. 6/7  
La Lettura (Corriere della Sera)  del  18-08-2013  
I MISTERI E IL GENIO: IL SECOLO DI PONTECORVO (G.Caprara) [solo_testo] pag. 7  
Corriere della Sera  del  17-08-2013  
IL SOGNO DEL PIANETA GEMELLO BLOCCATO DA UN SATELLITE IN PANNE (T.Avoledo) [solo_testo] pag. 25  
Il Secolo XIX  del  17-08-2013  
TORRIDO, COSTOSO MA PIU’ ALLEGRO ECCO IL MONDO FRA SETTANT’ANNI (I.Linetti) [solo_testo] pag. 33  
la Repubblica  del  17-08-2013  
SCIENZA SOCIAL LA BATTAGLIA ALL’ULTIMO TWEET DEI NUOVI PIONIERI DELLA RICERCA (M.Bucchi) [solo_testo] pag. 52/53  
il Foglio  del  19-08-2013  
SALVIAMO GLI OGM (E L’AGRICOLTURA) DAGLI ANALFABETI DEL BIOLOGICO (G.Corbellini) [solo_testo] pag. 2  
   
   

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SOCIETÀ

 
   
il Sole 24 Ore  del  18-08-2013  
PRECARI, DECRETO AL VAGLIO DEL GOVERNO (D.col.) [solo_testo] pag. 3  
il Tempo  del  18-08-2013  
PRECARI A RISCHIO E CROLLO DEGLI STIPENDI (L.Della pasqua) [solo_testo] pag. 4/5  
Corriere della Sera  del  18-08-2013  
STATALI, ARRIVANO NUOVI TAGLI L’IPOTESI PREPENSIONAMENTI (E.Marro) [solo_testo] pag. 12  
il Messaggero  del  18-08-2013  
CRESCE IL PRESSING DEI SINDACATI PER I DIPENDENTI PUBBLICI PRECARI (M.Di branco) [solo_testo] pag. 10  
il Messaggero  del  18-08-2013  
LETTA SPINGE IL GOVERNO E AVVERTE BRUXELLES: “BASTA CON L’AUSTERITY” (C.Guasco) [solo_testo] pag. 8  
il Messaggero  del  18-08-2013  
SPENDING REVIEW, PIANO DA 5 MILIARDI (U.Mancini) [solo_testo] pag. 10  
il Sole 24 Ore  del  18-08-2013  
SE LA PA RITARDA SCATTA L’INDENNIZZO (D.Colombo) [solo_testo] pag. 3  
il Sole 24 Ore  del  19-08-2013  
COSTI DELLA POLITICA, ALLE REGIONI IL PRIMATO DELLA SPESA (V.Uva) [solo_testo] pag. 2  
Italia Oggi Sette  del  19-08-2013  
P.A., MAGLIE STRETTE SULLE INTESE (A.Mascolini) [solo_testo] pag. 16  
Liberta’  del  17-08-2013  
IL PD RISPONDA AD ALCUNE DOMANDE DI CHI VUOLE MAGARI DARGLI IL SUO VOTO [solo_testo] pag. 37  
Corriere Fiorentino (Corriere della Sera)  del  17-08-2013  
Int. a G.Toccafondi: TOCCAFONDI LANCIA LA CORSA “PRIMARIE PDL? ENTRO L’ANNO” (D.Allegranti) [solo_testo] pag. 5  
il Sole 24 Ore  del  19-08-2013  
NORME – SPESA MENO RIGIDA NEI COMUNI (P.Ruffini) [solo_testo] pag. 8  
la Stampa  del  18-08-2013  
“DAL CROLLO MIA FIGLIA HA SEMPRE PAURA” (P.Italiano) [solo_testo] pag. 42  
Giorno/Resto/Nazione  del  19-08-2013  
PICCOLE IMPRESE SEMPRE PIU’ ANZIANE “FISCO E CREDITO OSTACOLANO I GIOVANI” (O.Posani) [solo_testo] pag. 6/7  
Italia Oggi Sette  del  19-08-2013  
OCCUPAZIONE, E’ L’APPRENDISTATO LA VERA CHANCE PER I GIOVANI (D.Cirioli) [solo_testo] pag. 40  
La Provincia Frosinone  del  19-08-2013  
GIOVANI E FISCO IN PRIMO [solo_testo] pag. 12  
il Sole 24 Ore  del  17-08-2013  
DIFFAMAZIONE DARE DEL “GAY” AL PROFESSORE [solo_testo] pag. 25  
L’Unita’  del  17-08-2013  
UNA VITA, LA VITA DI UN RAGAZZINO GAY (M.Ovadia) [solo_testo] pag. 16  
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  17-08-2013  
RAGAZZINO PESTATO DALLA BABY GANG (M.Lugli) [solo_testo] pag. 7  
   
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi