Rendiamo grande la Scuola italiana
di Umberto Tenuta
Cari docenti,
cari, perché anch’io sono stato uno di voi per un cinquantennio, prima come maestro di scuola primaria, poi come dirigente scolastico ed infine come ispettore,
Cari, perché, nell’invocare il rinnovamento della scuola, si fanno anche gli interessi di tutti gli studenti e di tutti gli uomini di scuola.
La collocazione della scuola italiana agli ultimi posti delle graduatorie internazionali sull’efficacia e sull’efficienza del sistema scolastico evidentemente non porta a riservare ad essa maggiori risorse, cosa che avverrebbe senz’altro se il sistema scolastico italiano si collocasse ai più alti livelli di efficacia e di efficienza, come pure potrebbe.
Infatti, una migliore efficacia ed efficienza del sistema scolastico italiano avrebbe senz’altro un maggiore consenso dei genitori che sono la maggioranza degli elettori.
Pertanto, dovrebbe risultare lapalissiano che l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico italiano è direttamente correlato anche ai maggiori riconoscimenti economici.
I riconoscimenti si giustificano se sono ri−conoscimenti, cioè consapevolezza del merito che gli operatori scolastici possono vantare.
Ma cosa possono vantare oggi gli operatori scolastici, se le statistiche nazionali e internazionali collocano la scuola italiana agli ultimi posti?
Pertanto,dico a me stesso, dico agli amici docenti, dico agli amici dirigenti, dico agli amici ispettori tutti: rendiamo grande la scuola italiana!
Rendiamola grande per tutti gli studenti, e non solo per una ristretta cerchia di cosiddetti “capaci e meritevoli”, anche se così purtroppo scrissero nella Costituzione italiana i Padri costituenti, i quali non riuscirono ad affrancarsi completamente dal clima politico e culturale del precedente Ventennio.
Capaci e meritevoli non si nasce ma si diventa.
Si diventa attraverso un’azione sinergica del sistema formativo integrato che vede la scuola, la famiglia e le altre istituzioni tutte impegnate a garantire a tutti i figli di donna il successo formativo.
Cari amici tutti, vi sono vicino anche attraverso questa rubrica che si pone all’insegna di un imperativo ineludibile: “SCHOLA RENOVANDA EST”.
Si tratta di una rubrica di di Educazione&Scuola (scuola per educare!), una rubrica nata per offrire il contributo di tutti −genitori, uomini di scuola, operatori sociali e culturali, enti ed associazioni− al rinnovamento della scuola, rendendola più efficiente e più efficace.
Occorre rinnovare l’attuale organizzazione scolastica che deve superare quella attualmente costituita dalle classi, nelle quali vengono inseriti alunni con diversi livelli di conoscenze, di competenze, di atteggiamenti.
Ma occorre soprattutto cambiare il metodo didattico, passando dalla lezione alle attività di riscoperta (reinvenzione, costruzione dei saperi), ossia di problem solving e di cooperative learning, perché i giovani non vanno a scuola soltanto per istruirsi.
Attraverso i processi di apprendimento delle conoscenze, gli studenti debbono acquisire anche capacità e soprattutto atteggiamenti, atteggiamenti che riguardano i saperi delle diverse discipline ma anche e soprattutto la loro dimensione umana.
Occorre mettere da parte la lezione e sostituirla con i processi di apprendimento, da realizzare attraverso il lavoro di gruppo degli alunni, in modo da favorire, sia l’apprendimento dei saperi disciplinari, sia la formazione di atteggiamenti, non solo di carattere morale, sociale, civile, ma anche relativi ai diversi campi disciplinari.
Evidentemente, il ruolo del docente non diminuisce ma acquista maggiore importanza, perché il docente deve, non solo organizzare le situazioni personalizzare di apprendimento, ma anche e soprattutto motivare gli studenti.
In merito al compito della motivazione degli studenti, mi piace riportare quanto scrive il grande matematico Enriques:
«Se il nostro pensiero e le nostre parole
debbono muovere l’attività del discepolo,
bisogna che qualcosa di vivo che è in noi
passi nello spirito di lui
come scintilla di fuoco
ad accendere altro fuoco»
A proposito della figura del docente, termino con l’augurio che tutti si impegnino nel rinnovamento delle scuole come, peraltro, già avviene in tante istituzioni scolastiche, che spesso rimangono sconosciute e che invece andrebbero presentate all’opinione pubblica tutta, come esperienze estremamente significative, nelle quali sono impegnati le singole scuole, ma anche gruppi di docenti e singoli docenti.
Impegniamoci a portare avanti il discorso del rinnovamento della scuola ed a pubblicizzare le esperienze realizzate, perché possano essere di sostegno, di incoraggiamento , di stimolo per tutti i docenti delle scuole italiane.
Questo impegno porterà certamente ai dovuti riconoscimenti anche sul piano economico.
Rivolgo questo appello anche ai genitori perché favoriscano l’impegno dei docenti, collaborando con loro nella formazione dei giovani che frequentano le nostre scuole.
Auspico altresì che le associazioni professionali, le associazioni dei genitori e tutte le associazione che comunque hanno a cuore le sorti della scuola italiana si attivino, cooperando tra di loro, perché la scuola italiana raggiunta risultati ottimali e si collochi ai primi posti nelle graduatorie internazionali.
Rendiamo grande la scuola italiana!
Rinnoviamola, rendiamola grande per il benessere delle nuove generazioni, ma anche per assicurare il benessere della società italiana tutta.
Grazie di cuore, soprattutto a nome di tutti i figli donna che frequentano le nostre scuole e che hanno il diritto ineludibile al loro successo formativo, come uomini, come cittadini, come lavoratori!