Rendiamo grande la Scuola italiana

Rendiamo grande la Scuola italiana

di Umberto Tenuta

 

Cari docenti,

cari, perché anch’io sono stato uno di voi per un cinquantennio, prima come maestro di scuola primaria, poi come dirigente scolastico ed infine come ispettore,

Cari, perché, nell’invocare il rinnovamento della scuola, si fanno anche gli interessi di tutti gli studenti e di tutti gli uomini di scuola.

 

La collocazione della scuola italiana agli ultimi posti delle graduatorie internazionali sull’efficacia e sull’efficienza del sistema scolastico evidentemente non porta a riservare ad essa maggiori risorse, cosa che avverrebbe senz’altro se il sistema scolastico italiano si collocasse ai più alti livelli di efficacia e di efficienza, come pure potrebbe.

Infatti, una migliore efficacia ed efficienza del sistema scolastico italiano avrebbe senz’altro un maggiore consenso dei genitori che sono la maggioranza degli elettori.

Pertanto, dovrebbe risultare lapalissiano che l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico italiano è direttamente correlato anche ai maggiori riconoscimenti economici.

I riconoscimenti si giustificano se sono ri−conoscimenti, cioè consapevolezza del merito che gli operatori scolastici possono vantare.

Ma cosa possono vantare oggi gli operatori scolastici, se le statistiche nazionali e internazionali collocano la scuola italiana agli ultimi posti?

 

Pertanto,dico a me stesso, dico agli amici docenti, dico agli amici dirigenti, dico agli amici ispettori tutti: rendiamo grande la scuola italiana!

Rendiamola grande per tutti gli studenti, e non solo per una ristretta cerchia di cosiddetti “capaci e meritevoli”, anche se così purtroppo scrissero nella Costituzione italiana i Padri costituenti, i quali non riuscirono ad affrancarsi completamente dal clima politico e culturale del precedente Ventennio.

Capaci  e meritevoli non si nasce ma si diventa.

Si diventa attraverso un’azione sinergica del sistema formativo integrato che vede la scuola, la famiglia e le altre istituzioni tutte impegnate a garantire a tutti i figli di donna il successo formativo.

 

Cari amici tutti, vi sono vicino anche attraverso questa rubrica che si pone all’insegna di un imperativo ineludibile:  “SCHOLA RENOVANDA EST”.

Si tratta di una rubrica di di Educazione&Scuola (scuola per educare!), una rubrica nata per offrire il contributo di tutti −genitori, uomini di scuola, operatori sociali e culturali, enti ed associazioni− al rinnovamento della scuola, rendendola più efficiente e più efficace.

 

Occorre rinnovare l’attuale organizzazione scolastica che deve superare quella attualmente costituita dalle classi, nelle quali vengono inseriti alunni con diversi livelli di conoscenze, di competenze, di atteggiamenti.

Ma occorre soprattutto cambiare il metodo didattico, passando dalla lezione alle attività di riscoperta (reinvenzione, costruzione dei saperi), ossia di problem solving e di cooperative learning, perché i giovani non vanno a scuola soltanto per istruirsi.

Attraverso i processi di apprendimento delle conoscenze, gli studenti debbono acquisire anche capacità e soprattutto atteggiamenti, atteggiamenti che riguardano i saperi delle diverse discipline ma anche e soprattutto la loro dimensione umana.

Occorre mettere da parte la lezione e sostituirla con i processi di apprendimento, da realizzare attraverso il lavoro di gruppo degli alunni, in modo da favorire, sia l’apprendimento dei saperi disciplinari, sia la formazione di atteggiamenti, non solo di carattere morale, sociale, civile,  ma anche relativi ai diversi campi disciplinari.

 

Evidentemente, il ruolo del docente non diminuisce ma acquista maggiore importanza, perché il docente deve, non solo organizzare le situazioni personalizzare di apprendimento, ma anche e soprattutto motivare gli studenti.

 

In merito al compito della motivazione degli studenti, mi piace riportare quanto scrive il grande matematico Enriques:

«Se il nostro pensiero e le nostre parole

debbono muovere l’attività del discepolo,

bisogna che qualcosa di vivo che è in noi

passi nello spirito di lui

come scintilla di fuoco

ad accendere altro fuoco»

 

A proposito della figura del docente, termino con l’augurio che tutti si impegnino nel rinnovamento delle scuole come, peraltro, già avviene in tante istituzioni scolastiche, che spesso rimangono sconosciute e che invece andrebbero presentate all’opinione pubblica tutta, come esperienze estremamente significative, nelle quali sono impegnati le singole scuole, ma anche gruppi di docenti e singoli docenti.

 

Impegniamoci a portare avanti il discorso  del rinnovamento della scuola ed a pubblicizzare le esperienze realizzate, perché possano essere di sostegno, di incoraggiamento , di stimolo per tutti i docenti delle scuole italiane.

Questo impegno porterà certamente ai dovuti riconoscimenti anche sul piano economico.

 

Rivolgo questo appello anche ai genitori perché favoriscano l’impegno dei docenti, collaborando con loro nella formazione dei giovani che frequentano le nostre scuole.

Auspico altresì che le associazioni professionali, le associazioni dei genitori e tutte le associazione che comunque hanno a cuore le sorti della scuola italiana si attivino, cooperando tra di loro, perché la scuola italiana raggiunta risultati ottimali e si collochi ai primi posti nelle graduatorie internazionali.

 

Rendiamo grande la scuola italiana!

Rinnoviamola, rendiamola grande per il benessere delle nuove generazioni, ma anche per assicurare il benessere della società italiana tutta.

 

Grazie di cuore, soprattutto a nome di tutti i figli donna che frequentano le nostre scuole e che hanno il diritto ineludibile al loro successo formativo, come uomini, come cittadini, come lavoratori!

Prima sentenza in Italia

Prima sentenza in Italia: è carta straccia il famigerato accordo del 31 maggio 2013 dove CGIL,CISL e UIL si arrogano il diritto esclusivo ad indire le elezioni RSU.

La magistratura ha messo in mora l’ultimo accordo sulla rappresentanza nel settore privato (che poi si vorrebbe esteso pattiziamente anche al pubblico), in base al quale si stabilisce che tutti i diritti sindacali spetterebbero solo a coloro che preventivamente accettano quell’accordo (esigibilità). In sostanza solo chi accetta la flessibilità e le deroghe peggiorative ai contratti e soprattutto si impegna a non scioperare, pur in caso di dissenso dall’accordo raggiunto a maggioranza, potrà partecipare alla misurazione della rappresentanza e alle elezioni delle Rsu. Prima di questa sentenza, la democrazia sindacale veniva quindi subordinata alla rinuncia a qualsiasi forma di critica sindacale ed a qualsiasi strumento di lotta.
Quest’accordo ANTICOSTITUZIONALE, infatti, fino ad oggi non è stato recepito né da leggi né da contratti, per cui è tuttora valido quanto scritto nel CCNL 2009-2012. Ergo, l’Unicobas, anche da solo, può indire l’elezione della RSU. Questo è in sostanza quanto dice la magistratura, accogliendo tutte le nostre argomentazioni.
Con sentenza N° 1582 del 21/11/2013 il giudice Raffaella Calò del Tribunale di Livorno ha riconosciuto la validità dell’indizione della RSU all’ALP (ex AGELP) di Livorno effettuata solo dall’UNICOBAS, che recepiva le richieste della maggioranza dei lavoratori. CGIL,CISL e UIL, nonostante il nostro invito a fare una indizione comune, non solo si sono defilati ma hanno in tutti i modi cercato di ostacolarci appellandosi alla parte padronale (ALP) ed alla Confindustria affinché non riconoscessero la validità di tale indizione, nonostante l’Unicobas fosse il primo sindacato dell’azienda per numero di iscritti.
Il giudice ha invece accolto in pieno il ricorso presentato dall’avv. Claudio Altini ed ha quindi condannato per condotta antisindacale l’ALP ed ordinato la messa a disposizione dei locali per effettuare le elezioni.
La questione è di livello nazionale e riguarda un insieme enorme di istituti contrattuali. L’accordo (sottoscritto anche dalla FIOM di Landini) faceva infatti proprio il tristemente famoso “sistema Marchionne”, utilizzato con i lavoratori FIAT di Pomigliano, di Mirafiori e della Bertone e lo impone ad altri settori produttivi. Vi si stabiliva, tra l’altro, che l’indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello Europeo (IPCA), depurato dai prezzi energetici, che ha sostituito il riferimento all’inflazione programmata dal Governo con la riforma della contrattazione istituita nel 2009, doveva indicare solo il tetto massimo del possibile aumento salariale subordinando, comunque l’aumento delle retribuzioni alle tendenze generali dell’economia, del mercato del lavoro, della concorrenza internazionale e alle ‘compatibilità’, con l’obiettivo generale di comprimere i salari. In tal modo CGIL, CISL e UIL hanno eliminato di fatto la libertà di contrattazione.
Cgil, Cisl e Uil hanno sempre evitato di indire le elezioni delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nelle varie ditte e cooperative del porto di Livorno nonostante che da 20 anni questo sia previsto dai Contratti Nazionali da loro sottoscritti. La ragione è evidente: è molto più semplice e meno “rischioso” per loro inviare alla trattativa aziendale degli emissari del sindacato (RSA) piuttosto che metterla in mano a dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori (RSU).
Per 20 anni quindi hanno continuato a imporre la loro dittatura nel porto di Livorno perseguendo oltretutto una politica fallimentare come quella dei padroni e dei dirigenti delle cooperative. Ma adesso questo giochino si è rotto. IL 2 E 3 DICEMBRE SI TERRANNO LE ELEZIONI DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE. FINITA LA DITTATURA DI CGIL, CISL E UIL!
ORA VEDREMO DAL RESPONSO DELLE URNE, ANCHE FRA I PORTUALI, CHI RAPPRESENTA EFFETTIVAMENTE I LAVORATORI.

Stefano d’Errico
(Segretario generale)

L’autonomia scolastica, un’araba fenice

L’autonomia scolastica, un’araba fenice

di Enrico Maranzana

 

L’autonomia delle istituzioni scolastiche è una  “araba fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”.  Un’analogia calzante, originata dal rigetto della disposizione che l’ha introdotta:  “L’autonomia delle istituzioni scolastiche …  si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione interventi di educazione, formazione e istruzione”.

Una norma che ha rinforzato il modello di scuola elaborato negli ultimi decenni dal legislatore, una norma che avrebbe potuto produrre un’innovazione profonda. Così non è stato a causa del contrasto radicale che contrappone gli itinerari contenuti nei POF all’indirizzo prefigurato dal decreto sull’autonomia.

Un’innovazione rifiutata, un’innovazione che non ha inciso sull’ordinario e inefficace trantran, un’innovazione snaturata da richieste d’indipendenza e di libertà d’azione.

 

Quale cambiamento avrebbe indotto l’applicazione della legge?

 

L’intreccio di tre disposizioni costituisce la piattaforma interpretativa della volontà del legislatore:

1)    Legge 53/2003     – orienta il sistema educativo, di istruzione e di formazione [art.2];

2)    D.P.R. 275/1999  – introduce l’autonomia delle istituzioni scolastiche [art. 1];

3)    T.U.   297/94       –  istituisce organismi cui affidare le tre funzioni del sistema

scuola [art. 5,7,8].

 

PROGETTAZIONE FORMATIVA

FINALITA’       Promuovere apprendimenti   “adeguati  all’inserimento nella  vita sociale  e  nel

            mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

OBIETTIVI       Il Consiglio di circolo/di istituto “elabora e adotta gli indirizzi generali” e li esprime

sotto forma di competenze generali, orientando il servizio scolastico.

STRATEGIA      Il Consiglio di circolo/di istituto delibera “i criteri generali della programmazione

             educativa” per prefigurare gli iter decisionali e per vincolare tutti gli organismi

collegiali al  rispetto del mandato ricevuto. In particolare disegna la struttura     organizzativa e la  corrispondente struttura informativa.

CONTROLLO    Le dinamiche formative evolvono nel lungo periodo. Le informazioni necessarie

per  il loro monitoraggio  deriveranno della “valutazione periodica dell’andamento

                         complessivo  dell’azione  didattica”, responsabilità  assolta  dall’organismo  che

l’organigramma d’istituto deve includere.

 

 

PROGETTAZIONE EDUCATIVA

FINALITA’        “Sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali

             e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali.

OBIETTIVI        Il  Collegio  dei  docenti “cura  la  programmazione  dell’azione educativa” che si

sostanzia nell’identificazione delle capacità sottese alle competenze generali elencate dal Consiglio di circolo/di istituto.

STRATEGIA      La formulazione di ipotesi per la promozione di capacità è l’aspetto che qualifica il

lavoro del collegio.  A titolo esemplificativo si trascrive quanto ha suggerito il progetto ministeriale Mercurio : “Si tratta di individuare, per ogni anno scolastico, alcuni obiettivi trasversali prevalenti: ad essi tutti i docenti si dedicheranno con particolare sistematicità ed intenzionalità, senza tuttavia escludere che, a seconda delle circostanze, altri possano essere anticipati, ripresi, ampliati, approfonditi”.

CONTROLLO   E’  prescritto  dal 1974 .. mai  praticato:    “valuta  periodicamente  l’andamento

complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”.

 

 

PROGETTAZIONE DELL’ISTRUZIONE

FINALITA’       “Realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari”.

OBIETTIVI       Selezionati dalle le capacità indicate dal Collegio dei docenti,  da perseguire nel

breve periodo.

STRATEGIA     Formulata  dal Consiglio  di classe  in  relazione  alla tipologia  degli  studenti

di riferimento.

CONTROLLO   Sintesi delle sistematiche osservazione dei docenti.

 

 

PROGETTAZIONE DELL’INSEGNAMENTO

FINALITA’        Trasmettere una corretta e consistente immagine della disciplina insegnata e promuovere le capacità selezionate dal consiglio di classe.

OBIETTIVI       Espressi sotto forma di   competenze   specifiche  che compendiano capacità  e

oggetti disciplinari.

STRATEGIA     La  promozione  delle  competenze  ha successo  solamente se  si  adotta  una

didattica ascendente, da realizzare praticando attività di ricerca [laboratori]: il metodo disciplinare risulta essere il necessario fondamento del lavoro di classe, è stimolato dai problemi che la disciplina ha affrontato e risolto.

[Un esempio riguardante la capacità “applicare e costruire modelli” è visibile  in rete “Problema – modello – esecutore”. La materia di riferimento è informatica].

CONTROLLO   Ambienti collaborativi, di mutua fiducia sono dei facilitatori della promozione di

competenze. La valutazione formativa, finalizzata al recupero delle devianze, appare come scelta obbligata.

Il Consiglio di circolo/di istituto dovrebbe vagliare l’ipotesi di trasferire la valutazione sommativa, che ha finalità amministrative, a un organismo terzo.

 

 

Chi si è messo di traverso per impedire l’innovazione?

La fissità, l’assenza d’una visione sistemica e della cultura dell’organizzazione, il radicamento nel passato, l’incertezza che accompagna ogni cambiamento sono all’origine della mancata applicazione della legge:

  • gli organi di governo della scuola non sono mai stati convocati per onorare il loro mandato fondante;
  • gli organi di vigilanza non sono mai intervenuti per affermare l’obbligatorietà della legge.

Le balle hanno le gambe corte

Le balle hanno le gambe corte

 di Vincenzo Andraous

Giovani e adulti, facoltosi e meno abbienti, ognuno a “farsi grande” con l’uso di sostanze stupefacenti.

In questo consumo smodato di illusioni in pillole, non esistono confini sufficienti a identificare le ideologie nè le culture.

Eppure non fa difetto l’eredità pesante che ci portiamo addosso, quell’esperienza dolorosa a indicatore di quei giovani che soccombono nella dose quotidiana.

Continuiamo ad azzuffarci per decidere se sia meglio punire o prevenire, o ancora meglio assolvere chi sniffa, chi si buca, chi fuma.

Mentre inarchiamo le sopracciglia per l’ennesimo giovane perduto, noi replichiamo la sconfitta nella prossima legge emanata a furor di popolo, la quale ammalia il voto ghermito a quattro mani,  ma non porta il risultato voluto.

Viviamo questa vita come fossimo “turisti per caso “, camminiamo tra le incertezze che ci colgono, senza preoccuparci delle macerie che ci lasciamo alle spalle.

Nelle scuole i cani poliziotto delineano scenari incredibili, dove gli adolescenti di ieri appaiono improvvisamente travestiti di tanti domani…. nel fumo di una canna.

Nelle discoteche tribù di giovani si muovono nervosamente, imbottiti di energia in polvere, per guarire da fragilità e solitudini.

Nelle fabbriche, nei laboratori, negli uffici, uomini e donne, ben intruppati nella trasgressione, non più visibile come tale,  divenuta piuttosto una dimensione, una sintesi sgangherata, per  tentare di arginare le proprie rese all’efficienza.

Così nelle strade, nei tanti sguardi stanchi, avamposti alla berlina, per calcolo o per inadeguatezza politica, postazioni mobili del dolore, per nascondere la nuova e logora  assunzione di droghe, per una tantum, per tappe intermittenti, solo per qualche volta, per qualche momento…….

Chissà forse il volo pindarico causato dalla droga sta davvero a divertimento, a svago, a tendenza che attrae, nulla di più e nulla di meno di un tentennamento della ragione.

Forse è proprio così, perché il nostro è proprio il paese di Pirandello: sappiamo urlare, disperarci, condannare, scrivere a caratteri cubitali che non esiste una droga buona, che ogni droga fa male.

Ma poi quando cala il sipario sulle grandi adunate, sulle tracce lasciate indietro dai nobili ideali, ecco che dal Golgota laico, coloro che vergano le leggi per tutelare l’inalienabile diritto alla salute, quindi alla vita, ( che non può essere interpretato come diritto alla sopravvivenza ), improvvisamente, sconfessando se stessi, indossano il passamontagna per rapinare anonimamente la possibilità di una scelta, soprattutto nei riguardi di chi ancora questa possibilità non possiede, trasformando quello che dovrebbe essere il compito più alto, in un dialogo a senso unico.

Maturità alla francese: due diplomi con un esame

da Corriere della Sera

Dopo Germania, Spagna e usa, dal 2010 il programma è attivo anche in italia

Maturità alla  francese:  due diplomi con un  esame

L’EsaBac unisce Esame di stato e  Baccalauréat al termine di percorsi biculturali e bilingue. Entro il 2015, 18mila allievi coinvolti

PARIGI – Un esame per due diplomi. «EsaBac» è la contrazione dell’Esame di Stato italiano e del Baccalauréat francese, e permette di ottenere i due diplomi con un unico corso di studi. Dal 2010 è scelto da allievi italiani e francesi che nei rispettivi Paesi seguono il programma concordato dai due governi che integra il normale corso di studi. Non sono pochi: 700 il primo anno, 1000 nel 2012, e 4500 previsti nel 2015, quando in Italia i licei con programma EsaBac diventeranno 280, e 18 mila gli allievi dell’ultimo triennio delle superiori coinvolti. Prima di EsaBac la Francia aveva già programmi simili con altri Paesi: la Germania (Abibac), la Spagna (Bachibac) e gli Stati Uniti (Baccalauréat franco-americain). Per l’Italia invece si tratta di una novità, decisa per sottolineare i legami storici e culturali unici tra le due «sorelle latine».

DOPPIO PERCORSO – Il percorso EsaBac è accessibile da subito agli allievi del liceo classico, scientifico e linguistico, ma è destinato a essere allargato agli istituti tecnici. Prevede che al liceo venga rafforzato lo studio della lingua francese, e che l’insegnamento della storia venga fatto in francese. Il programma di storia è comune tra Francia e Italia, con l’ambizione di creare un base culturale comune, un passo verso un’identità transnazionale europea che si basi su una visione unica dei grandi eventi che hanno attraversato il continente.

L’ESAME –  I ragazzi italiani che si sono iscritti al percorso Esabac affronteranno, nei giorni della Maturità, delle prove supplementari per ottenere anche il Baccalauréat: una prova scritta di storia (in francese) e una prova scritta e orale di lingua e letteratura. I candidati che superano con successo le prove dell’Esame di Stato e le due prove proprie dell’EsaBac avranno entrambi i diplomi (chi fallisce l’EsaBac avrà comunque il diploma italiano, se l’esame è andato bene).

PROVA SELETTIVA – Se in Italia l’indice di promossi alla Maturità è tradizionalmente piuttosto alto (99,1% nel 2013), in Francia il Baccalauréat è da sempre una prova piuttosto selettiva (86,8% di promossi nel 2013, un record in positivo), che non rappresenta solo la fine degli studi secondari ma anche il primo diploma del ciclo universitario. Grazie all’EsaBac, i ragazzi italiani che ottengono il «Bac» possono iscriversi a qualsiasi università francese senza bisogno di esami integrativi, o fare domanda per entrare in una delle Grandes Écoles (come Ena o Polythecnique) dietro concorso, esattamente come i compagni francesi.

“Scuola sicura”: Gdf sequestra 140mila pastelli cancerogeni

da Repubblica.it

“Scuola sicura”: Gdf sequestra 140mila pastelli cancerogeni

Trovata una sostanza in grado di causare deficit mentali e fisici nei piu” piccoli, in particolare per lo sviluppo dell’apparato riproduttivo, e provocare danni seri e permanenti agli organi interni

La Guardia di finanza di Trento impegnata nell’operazione “Scuola sicura” ha sequestrato in 800 punti vendita di tutta Italia 140mila pastelli pericolosi per la salute, provenienti dalla Cina, destinati a ragazzi e bambini anche in età pre-scolare. Le analisi chimiche hanno svelato la tossicità della quasi totalità dei colori a causa della presenza, sulla superficie esterna, di una sostanza in concentrazione tale da poter causare deficit mentali e fisici nei piu” piccoli, in particolare per lo sviluppo dell’apparato riproduttivo, e provocare danni seri e permanenti agli organi interni, compresi effetti cancerogeni.

Il titolare della società che ha importato il prodotto dalla Cina è stato denunciato per il reato previsto dall’articolo 31 del decreto legislativo numero 54 del 2011, che, nel campo della sicurezza dei giocattoli, prevede l’arresto fino ad un anno. A settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, la Guardia di finanza di Trento ha avviato un piano di controlli a tutela del mercato e della sicurezza dei prodotti destinati in particolare alla scuola.

In tale ambito, sono stati individuati, sugli scaffali di diversi supermercati del Trentino, migliaia di pastelli di produzione cinese privi del marchio CE di sicurezza, reclamizzati anche su un volantino promozionale di tre grandi catene distributive italiane.

Il prodotto è stato immediatamente sequestrato: i finanzieri, coordinati dal procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, Giorgio Grandinetti, hanno risalito l’intera filiera distributiva sino all’importatore e primo distributore, una nota e regolare società emiliana, che li aveva acquistati da un fornitore cinese, per poi procedere ai sequestri su tutto il territorio nazionale. Individuato anche un container in arrivo via mare dalla Cina, che le Fiamme gialle trentine hanno intercettato al porto di La Spezia e seguito sino all’interporto doganale di Bologna, sequestrandolo al momento dello sdoganamento e poco prima dell’immissione del prodotto sul mercato. Vista l’assenza di certificazioni di sicurezza, su delega della procura di Reggio Emilia, i pastelli sono stati immediatamente sottoposti a specifici accertamenti meccanici e chimici ad opera di un laboratorio specializzato. E le analisi hanno messo in luce che la vernice esterna di una serie di pastelli fluorescenti è intrisa di ftalati di tipo DEHP per un valore 3 volte superiore a quello consentito.

Una sostanza che la letteratura medica ritiene in grado di produrre effetti analoghi a quelli di un ormone estrogenante, ossia disturbi nello sviluppo dell’apparato riproduttivo maschile nonchè danni al fegato, ai reni ed ai polmoni e possibili ulteriori effetti di ritardo nello sviluppo mentale dei neonati nonchè cancerogeni.

Carrozza: il liceo in 4 anni è un esperimento non una minaccia

da La Stampa

Carrozza: il liceo in 4 anni è un esperimento non una minaccia

ANSA
“Il cambiamento deve essere visto sempre come un’opportunità”
Bruxelles

 «Il liceo in quattro anni è una sperimentazione con poche scuole, vedremo quello che succederà. Sicuramente dovremmo aspettare l’esito di questa sperimentazione prima di riparlarne».

Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, al termine del Consiglio Ue Educazione e Giovani, tenutosi nei giorni scorsi  a Bruxelles.

Il ministro ha spiegato che «non c’è una previsione» di quando terminerà la sperimentazione che «viene dal basso: sono richieste fatte dalle scuole, quindi lasciamo che sperimentino questa possibilità».

Per il ministro «la sperimentazione di poche scuole non deve essere vista come una minaccia, ma come un’opportunità di vedere quello che le scuole progettano in termini di cambiamento. Il cambiamento deve essere visto sempre come un’opportunità».

Occupazioni, insorgono genitori e docenti

da Tecnica della Scuola

Occupazioni, insorgono genitori e docenti
di Alessandro Giuliani
Cresce l’intolleranza verso la forma estrema di protesta studentesca. Per illegittima occupazione del liceo classico Umberto I, a Palermo un centinaio di padri e madri presentano un esposto alla Procura: pochi studenti da oltre una settimana impediscono con la forza al personale di avere accesso all’istituto e il regolare servizio scolastico. In un altro liceo ci pensano prof e ds a impedire lo stop alle lezioni.
Cambiano i tempi. Sino a qualche anno fa le occupazioni studentesche erano tollerate, potevano durare anche settimane. Ora no. Vengono considerate un abuso. Quasi sempre dai dirigenti. Che informano le forze dell’ordine. La cui sopportazione, prima di intervenire con lo sgombero, ha una durata limitata. A volte, però, ad intervenire sono anche i genitori. E quest’ultimo caso è accaduto a Palermo, dove un centinaio di alunni del liceo classico Umberto I, il 27 novembre hanno presentato un esposto alla Procura per denunciare “la illegittima occupazione dei locali della sede centrale dell’istituto sita in via Filippo Parlatore, a opera di una minoranza di studenti che da oltre una settimana impedisce con la forza al personale docente e non docente di avere accesso all’istituto e di garantire il regolare servizio scolastico”. I genitori lamentano “un’evidente violazione del diritto allo studio dei propri figli che vengono di fatto privati della possibilità di frequentare le lezioni, con conseguente pregiudizio”.
L’Ansa riporta che sono ancora 23 le scuole occupate nel capoluogo sicialiano. “Resiste” il liceo Garibaldi dove ventiquattrore prima i docenti si erano chiusi dentro, impedendo in tal modo l’assalto degli studenti che volevano occupare l’istituto. Con loro si è schierata anche la dirigente scolastica, Rosalia Gerbino, che ha chiesto l’intervento della polizia per permettere l’ingresso ai ragazzi che volevano partecipare alle lezioni. Cambiano i tempi….

Lingue di scolarizzazione e curricolo plurilingue ed interculturale


Seminario internazionale- Progetto Lingue di scolarizzazione e curricolo plurilingue ed interculturale – LSCPI”.
“La scuola – laboratorio: sperimentazione di pratiche educative plurilingui ed interculturali”

Dal 26 al 28 novembre 2013 si è tenuto a Spoleto (PG) il seminario internazionale “La scuola – laboratorio: sperimentazione di pratiche educative plurilingui ed interculturali”, promosso dalla Direzione Generale per il personale scolastico del MIUR, con il patrocinio del Comune di Spoleto, della Provincia di Perugia, della Regione Umbria e con il contributo dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria. L’incontro ha coinvolto esperti del Consiglio d’Europa, dirigenti del MIUR e delle Istituzioni scolastiche, docenti universitari italiani e stranieri, rappresentanti dell’Associazione LEM e referenti regionali del progetto LSCPI, insegnanti e docenti della rete italiana “Lingue di scolarizzazione e curricolo plurilingue ed interculturale – LSCPI”. Il Seminario è stata una preziosa occasione di confronto dialettico sull’importanza strategica che riveste oggi, in Italia e in Europa, l’educazione plurilingue ed interculturale e di riflessione sulla sperimentazione di approcci didattici innovativi, volti alla valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale presente nelle nostre scuole.


Programma del seminario

Nota DGPER prot.n. 7610 del 23 luglio 2013

Relazioni:
Gildo De Angelis, Apertura dei lavori
Luciano Chiappetta, Le politiche formative nell’area linguistica in Italia
Johanna Panthier, La politique linguistique educative du Conseil de l’Europe
The language policy education of the Council of Europe
Michael Byram, Plurilingual and Intercultural Education
Angiolina Ponziano, Il progetto “LSCPI” in Italia
Mike Fleming, The concept of “convergence” in language education: the importance of language in teaching and learning
Luciana Favaro, Apprendimento linguistico in ambienti multimediali
Giuliana Grego Bolli, La valutazione delle competenze linguistiche: Concetti, modelli, metodi
Andrea Moro, I confini di Babele: il cervello e l’enigma delle lingue impossibili
Paola Falteri, Parole – chiave per una ricerca didattica in prospettiva interculturale

Progetti formativi rivolti alle scuole per competenze digitali

da Tecnica della Scuola

Progetti formativi rivolti alle scuole per competenze digitali
Con nota ministeriale prot. n. 2952 del 26 novembre 2013, il Miur  trasmette il decreto direttoriale del 25 novembre 2013 relativo all’avviso per l’acquisizione e la valutazione di progetti formativi volti al potenziamento delle competenze relativamente ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica.
La nota ministeriale, che ha per oggetto Avviso per l’acquisizione e la valutazione di progetti formativi competenze digitali, fa riferimento al decreto del 25 novembre scorso, prot. 2945 della Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi riguardante l’acquisizione e la valutazione di progetti formativi volti al potenziamento delle competenze relativamente ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica di cui all’articolo 3, comma 1, lett. i) del decreto ministeriale n. 821 dell’11 ottobre 2013 concernente “Criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche nonché per la determinazione delle misure relative la missione istruzione scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle Istituzioni scolastiche”. Nella nota si legge che obiettivo dell’avviso è la progettazione sul territorio, da parte di Poli formativi regionali ovvero provinciali, di azioni che consentano di formare i docenti ad un impiego consapevole dei linguaggi multimediali e dell’integrazione tra risorse cartacee e digitali in una logica di modularità e flessibilità, in risposta ai livelli differenziati, base ed avanzato, dei bisogni formativi delle istituzioni scolastiche. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate dalle scuole, sia singolarmente che in rete, di ogni ordine e grado, ad eccezione delle istituzioni scolastiche della regione Sardegna, già destinatarie di un piano di formazione dedicato, come indicato in premessa all’avviso medesimo, entro le ore 14.00 del 9 dicembre 2013, alla Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi, esclusivamente via Pec (posta elettronica certificata), all’indirizzo dgsssi@postacert.istruzione.it, secondo le modalità indicate nell’art. 6 del decreto direttoriale prot. 2945, che specifica in che modalità le scuole possono candidarsi al finanziamento di progetti formativi di livello base e avanzato, i requisiti di ammissione, i criteri di priorità, la valutazione delle domande, le modalità di assegnazione delle risorse, il monitoraggio e la rendicontazione previsti.

In apposita pagina del sito del Miur è possibile visionare la nota prot. 2952, il D.D. prot. 2945, il modello di candidatura, i vari allegati (compreso quello con gli importi finanziabili nelle varie province delle regioni interessate). Eventuali richieste di chiarimenti potranno essere inviate al seguente indirizzo e-mail: dgsssi.ufficio5@istruzione.it.

RoboCup Jr Italia. Emanato il bando 2013-2014

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

AVVISO

RoboCup Jr Italia. Emanato il bando 2013-2014

La Rete di scuole per la realizzazione della manifestazione RoboCup Jr Italia organizza:
– la sesta edizione della Gara Nazionale RoboCup Jr Italia 2014 under 19
– la quarta edizione della Gara Nazionale RoboCup Jr Italia 2014 under 14
– la seconda edizione delle Gare Nazionali RoboCup under 14 non competitive
Le gare si terranno a Pisa dal 9 al 12 aprile 2014 presso l’area ex Piaggio di Pontedera (Pisa) e saranno a cura del Dipartimento di Biorobotica della Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa.
Gli Istituti superiori statali e parificati sono invitati a iscrivere proprie squadre alle gare che vedranno i robot realizzati dalle scuole sfidarsi in competizioni di Calcio, di “Rescue” e anche nella prova di Danza e Teatro.
L’iniziativa, promossa da quattordici Istituti Secondarie di II grado con esperienza nel campo della Robotica educativa, mira a valorizzare le esperienze in corso in tante scuole italiane, ma anche ad aiutare chi volesse avviare una prima esperienza.
Sono previste due fasi di iscrizione, una dall’11 novembre al 7 dicembre, un’altra dal 7 al 31 gennaio. Le iscrizione devono avvenire esclusivamente online sul sito http://www.robocupjr.it
Docenti e studenti che intendono partecipare ad una o più gare della manifestazione Robocup Jr Italia possono trovare ampia documentazione nell’area del sito dedicata al supporto delle squadre e delle scuole partecipanti http://www.robocupjr.it oppure sul canale YouTube della rete http://www.youtube.com/user/RoboCupJrItalia

Gli studenti incontrano Carrozza: vogliamo fatti concreti!

da Tecnica della Scuola

Gli studenti incontrano Carrozza: vogliamo fatti concreti!
di A.G.
Nel corso del forum nazionale delle associazioni studentesche e del Cnsu, i rappresentanti della Rete e dell’Udu consegneranno al Ministro le dieci domande per migliorare scuola e università alle quali sinora non hanno avuto risposta. E mettono le mani avanti: non chiediamo risposte di “cortesia” o “incontri spot”. Corteo di proteste a Bologna.
Gli studenti tornano ad incontrare il ministro dell’Istruzione. L’occasione sarà quella, in programma mercoledì 27 novembre, del forum nazionale delle associazioni studentesche e del Consiglio nazionale degli studenti universitari. Cui parteciperà, appunto, anche Maria Chiara Carrozza: il portavoce della Rete degli studenti medi Daniele Lanni ha tenuto a far sapere che consegnerà al responsabile del Miur le dieci domande per migliorare scuola e università alle quali gli studenti non hanno ancora ricevuto risposta.
Secondo Lanni è sempre più urgente attuare quell’inversione di marcia, “che a gran voce abbiamo chiesto in questi mesi”. Per gli studenti, purtroppo, “i segnali di cambiamento non ci sono ancora stati”: mancano “fatti concreti”.
Anche Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari, la pensa allo stesso modo: “anche i rappresentanti del’UDU al Consiglio nazionale degli studenti universitari porteranno le dieci domande al Ministro Carrozza partendo dal Diritto allo studio, ormai quasi inesistente nel nostro Paese, al numero chiuso, al blocco del turnover. Non chiediamo solo risposte di “cortesia” o “incontri spot”: chiediamo – conclude il rappresentante Udu – che le nostre richieste vengano ascoltate, chiediamo che si passi ai fatti concreti, chiediamo quell’inversione di marcia che, da troppo tempo, ci viene negata su scuola e Università”.
Intanto, da Bologna giungono notizie sulle proteste crescenti degli studenti medi: nel corso della mattina del 27 novembre, assieme al collettivo universitario Cua hanno dato vita a una manifestazione contro i tagli alla scuola, gli istituti sempre più fatiscenti e il caro trasporti: un centinaio di ragazzi, riferisce l’Ansa, sono partiti verso le 9 da piazza XX Settembre e sono stati fatti blocchi del traffico all’altezza dei viali, fra le proteste di alcuni automobilisti che sono scesi dalle macchine. Poi il corteo si è diretto in centro, attraversando via Marconi dove, ancora una volta, la sede di Tper è stata presa di mira con il lancio di uova e alcune scritte. Alla testa della manifestazione, uno striscione recita: ‘Ripartiamo dai nostri bisogni, i nostri diritti non si discutono’.

Avviso di selezione esterna per contratto a progetto

Avviso di selezione esterna per contratto a progetto

L’Ufficio III – Ufficio per la Promozione, programmazione e coordinamento della ricerca in ambito europeo – della Direzione Generale per l’Internazionalizzazione della Ricerca –indice una selezione esterna finalizzata alla sottoscrizione di contratto a progetto per attività connesse alla realizzazione, al management e alla rendicontazione di progetti di ricerca ERA-Net ed Azioni di coordinamento e di supporto, finanziati con risorse del 7° Programma quadro di RST 2007-2013 e del futuro Programma Horizon 2020 (2014-2020).
Il presente avviso viene emanato nel rispetto della legge 125/1991, che garantisce pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro.

OGGETTO, DURATA E COMPENSO

L’oggetto della collaborazione riguarda:

– Attività segretariali attinenti ai progetti;

– Assistenza ai profili senior incaricati di svolgere le seguenti funzioni:

  • Gestione procedurale, amministrativa e rendicontazione dei progetti comunitari (ERA – Net e Azioni di coordinamento e di supporto del Programma Quadro di RST) in tutte le loro fasi, fino alla rendicontazione delle spese sostenute;
  • Gestione delle procedure di affidamento dei servizi relativi alle attività¿ di progetto e relativa redazione della documentazione procedurale e amministrativa necessaria per dare attuazione alle attività¿ progettuali;
  • Tenuta dei rapporti con lo staff di progetto per quanto attiene alla condivisione degli adempimenti necessari per dare attuazione alle attività¿ e all’impostazione delle modalità¿ di rendicontazione delle spese e dei relativi atti;
  • Partecipazione a riunioni in Italia e all’estero, con relativa redazione di verbali o minute in lingua inglese;
  • Verifica della completezza e della regolarità¿ della documentazione giustificativa delle spese da effettuarsi nell’ambito del progetto;
  • Monitoraggio amministrativo della gestione del progetto e verifica dell’ammissibilità¿ delle spese sostenute per la realizzazione dello stesso, in ottemperanza alla normativa comunitaria e nazionale;
  • Registrazione delle spese di progetto e imputazione su centri di costo di progetto;
  • Gestione del budget di spesa dei progetti in conformità¿ alla normativa nazionale e comunitaria;
  • Predisposizione dei report e dei dossier di rendicontazione a cadenza periodica sull’attività¿ di progetto (andamento fisico e procedurale);
  • Organizzazione delle modalità¿ di archiviazione e conservazione della documentazione amministrativa e contabile del progetto al fine della verifica da parte degli Organi competenti;
  • Attività¿ di monitoraggio e valutazione.

L’attività avrà la durata di 6 mesi, eventualmente prorogabili.

La collaborazione prevede un corrispettivo complessivo pari a Euro 5700 al lordo degli oneri previdenziali/assicurativi e delle ritenute fiscali di legge, che sarà corrisposto a cadenza mensile, in rate di importo pari a Euro 950 lordi.
Oltre al compenso, sarà riconosciuto il rimborso delle spese di viaggio e di trasferta per lo svolgimento delle attività inerenti alle funzioni nell’ambito del progetto, nel caso in cui queste si debbano svolgere fuori dal territorio del comune di Roma.

L’incarico prevede la presenza del collaboratore presso l’Ufficio per almeno 100 ore al mese, nel quadro della flessibilità e con le modalità programmate per conseguire gli obiettivi del progetto.
La collaborazione sarà espletata personalmente dal soggetto selezionato, in piena autonomia, senza vincoli di subordinazione, in coordinamento con l’Ufficio.
I soggetti interessati, in possesso dei requisiti sotto precisati, sono invitati ad inviare la propria candidatura, accompagnata da copia digitale di un documento di identità in corso di validità e dal curriculum vitae in formato europeo (specificando nell’oggetto “Candidatura per contratto a progetto”), entro e non oltre il 4 dicembre 2013, al seguente indirizzo di posta elettronica:

maria.uccellatore@miur.it

Si richiede la disponibilità a partire dal mese di gennaio 2014.

La candidatura, redatta in lingua italiana, dovrà contenere:
1. cognome e nome, data e luogo di nascita, codice fiscale, cittadinanza, residenza e recapito, CAP, numero di telefono ed e-mail del richiedente;
2. la dichiarazione del possesso dei requisiti di ammissione:
3. la dichiarazione :

  • di non prestare servizio presso pubbliche amministrazioni ;
  • essere in possesso dei titoli di studio ____________ conseguiti in data ______________ e rilasciati da ____________________ con la votazione di _____________________;
  • di avere la cittadinanza italiana o la cittadinanza di uno degli stati membri dell’Unione Europea;
  • di non essere stato dichiarato decaduto da un impiego pubblico;
  • di godere dei diritti civili e politici; in caso di mancato godimento indicarne i motivi;
  • di non aver procedimenti penali a proprio carico; in caso contrario, dichiarare i procedimenti penali eventualmente pendenti a proprio carico presso l’Autorità giudiziaria di qualsiasi grado, italiana o estera.

Alla propria candidatura sarà apposta la firma autografa del candidato, nel momento in cui sarà convocato per il colloquio.

Requisiti di ammissibilità¿:

Cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione europea;

Perfetta padronanza della lingua italiana;

Buona conoscenza parlata e scritta della lingua inglese (B2) ;

Diploma di laurea di secondo livello (o vecchio ordinamento), conseguito presso Università¿ Italiane, o titolo di studio conseguito all’estero e riconosciuto equipollente in base ad accordi internazionali.

Requisiti di preferenza:

Esperienze professionale nelle mansioni richieste;

Conoscenza parlata e scritta di altre lingue comunitarie;

Esperienze professionali all’estero.

Valutazione dei curricula e colloquio

Sarà istituita una commissione per la valutazione dei curricula dei candidati e per la verifica della loro corrispondenza ai requisiti richiesti.

I candidati ritenuti più adatti al profilo ricercato saranno invitati presso la sede del MIUR per una verifica della preparazione professionale e dell’attitudine allo svolgimento dell’incarico.

I dirigenti scolastici alla manifestazione nazionale dei sindacati scuola del 30 novembre

da Tecnica della Scuola

I dirigenti scolastici alla manifestazione nazionale dei sindacati scuola del 30 novembre
Le organizzazioni maggiormente rappresentative del comparto della dirigenza scolastica il 30 novembre 2013 saranno in piazza Montecitorio, a partire dalle ore 10,00, per chiedere insieme a tutti gli altri lavoratori della scuola, come anticipato in altro articolo,  di cambiare la legge di “stabilità” e tornare ad investire in istruzione per allineare la spesa alla media europea.
I dirigenti scolastici aggiungono agli obiettivi della manifestazione che riguarda tutti i lavoratori della scuola anche quello di difendere la retribuzione di posizione e di risultato aggredita dal MEF con una interpretazione restrittiva e penalizzante del decreto Tremonti (2010). I dirigenti scolastici non vogliono vedersi diminuita la retribuzione rispetto all’anno scolastico 2010/11. Non è accettabile che meno dirigenti si facciano carico del funzionamento di scuole rese più complesse dai dimensionamenti e dalle innovazioni e vengano compensati con una riduzione della loro retribuzione. La manifestazione, dopo piazza Monte Citorio, si trasferirà nel teatro Quirino dove sono stati invitati a intervenire anche i responsabili scuola delle forze politiche presenti in Parlamento, ai quali è stata inviata una lettera che illustra le ragioni della mobilitazione

Bonus maturità tra ricorsi, leggi e TAR

da tuttoscuola.com

Bonus maturità tra ricorsi, leggi e TAR

Il Miur sul proprio sito internet fa sapere che venerdì prossimo sarà pubblicato il Decreto Ministeriale che fissa “le modalità e il calendario per la definizione e gestione della graduatoria con il bonus di maturità in applicazione dell’articolo 20 del Decreto Legge 104/2013 come convertito nella Legge 128/2013”.

Contemporaneamente si apprende che anche il TAR del Lazio attraverso alcuni decreti cautelari ha ammesso con riserva i candidati ricorrenti col bonus, “invitando il ministero a provvedere il prima possibile sulla questione delle graduatorie del bonus”, come riferisce l’Udu (Unione degli universitari) in una nota.

Problema risolto? Bisogna vedere se il TAR giudicherà soddisfacente il decreto ministeriale, e comunque l’Udu non si accontenta: “Le contraddizioni del nostro sistema di accesso”, si legge nella nota, “sono la palese espressione di un sistema al collasso che va necessariamente superato”.

Nel mirino dell’Unione sta in realtà il sistema del numero chiuso. Per questo l’Udu considera “le aperture odierne del ministro Carrozza durante l’incontro con il Cnsu per un tavolo tecnico sulla revisione totale del sistema d’accesso” come “un primo riconoscimento di come il sistema sia al collasso anche da parte del Governo”.