RITORNA DELEGA GOVERNO SU ISTRUZIONE: ‘RIORDINO’ (DISTRUZIONE) ORGANI COLLEGIALI DENTRO DDL ‘SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA’
ECCO LA ‘COSTITUENTE DELLA SCUOLA’ ANNUNCIATA DA LETTA: RITORNO AL METODO APREA E TAGLIO DEL SUPERIORE A 4 ANNI. COSÌ, COME HA DICHIARATO SUA MOGLIE (MINISTRO OMBRA DELL’ISTRUZIONE?) A ‘REPUBBLICA’, SI ‘RISPARMIANO 5 MILIARDI’… PECCATO CHE SI DISTRUGGA LA TRADIZIONE EDUCATIVA ITALIANA!
VECCHIE STRATEGIE: COME CON IL DDL APREA NELL’ALTRA LEGISLATURA, TENTANO DI FAR APPROVARE – SENZA DIBATTITO PARLAMENTARE – L’ELIMINAZIONE DEGLI ORGANI COLLEGIALI, IL RECLUTAMENTO DIRETTO E L’ABOLIZIONE DELLA LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO. PROCLAMATO LO STATO D’AGITAZIONE
ED ECCO RIAPPARIRE LA DELEGA AL GOVERNO CHE INIZIALMENTE (L’8 DI NOVEMBRE) ERA APPARSA COME ‘COLLEGATO’ ALLA LEGGE DI STABILITÀ. DOPO LE PROTESTE IL TESTO VENNE DICHIARATO ‘SUPERATO’ DALLA CARROZZA. MA ERA SOLO UNA BOUTADE TATTICA: OGGI LA DELEGA È INSERITA NEL ‘DECRETO SEMPLIFICAZIONE’ (ART. 2, DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA)
DALLA RELAZIONE INTRODUTTIVA. ‘L’ARTICOLO 2 DISCIPLINA LA DELEGA AL GOVERNO PER L’ADOZIONE, ENTRO DUE ANNI, DI DECRETI LEGISLATIVI CONTENENTI DISPOSIZIONI ANCHE MODIFICATIVE DELLA DISCIPLINA VIGENTE, PER IL RIORDINO, L’ARMONIZZAZIONE E IL COORDINAMENTO DI TUTTE LE NORME LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI IN MATERIA DI ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA (…) IVI COMPRESI GLI ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA’.
L’AZIONE SU QUESTE MATERIE, ED IN PARTICOLARE SUGLI ORGANI COLLEGIALI (VOLTA AD ABROGARE I DECRETI DELEGATI 416 E 417 DEL 1974, TUTT’ORA VIGENTI), HA LO SCOPO EVIDENTE DI COMPLETARE LA DISTRUZIONE DELLO STATO GIURIDICO DEI DOCENTI – PASSAGGIO DALLO STATUS DI LAVORATORI NON SUBORDINATI A QUELLO DI MERI ESECUTORI DI TIPO IMPIEGATIZIO, ALLA FACCIA DELLA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO – STATUS GIÀ COMPROMESSO CON IL D.L. 29/93 (PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO E CONTRATTO-FOTOCOPIA DEL PUBBLICO IMPIEGO E AD ESSO VINCOLATO). TUTTO CIÒ APRE LA STRADA ALLA DEFINITIVA TRASFORMAZIONE DELLE SCUOLE PUBBLICHE IN FONDAZIONI GESTITE PRIVATISTICAMENTE DA CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE (E NON PIÙ DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO), PRESIEDUTI DAL ‘DIRIGENTE SCOLASTICO’ (E NON PIÙ DA UN GENITORE), NONCHÉ ALLA VALUTAZIONE DISCREZIONALE DEL PERSONALE DA PARTE DEL ‘DIRIGENTE’ MEDESIMO E DI ENTI PRIVATI ED ALL’ASSUNZIONE DIRETTA DI DOCENTI ED ATA FUORI DA OGNI GRADUATORIA PUBBLICA (COME NELLE SCUOLE PARITARIE). CHE FANNO (O DICONO) I ‘SINDACATI’ CONFEDERALI ED ‘AUTONOMI’? LA DOMANDA È RETORICA, LA RISPOSTA MENO: …NULLA !!!
COSA VOGLIONO? ESATTAMENTE QUANTO GIÀ PREVISTO NEL DDL ‘RITIRATO’:
RECLUTAMENTO DEL PERSONALE SCOLASTICO: “RICORSO AL CORSO-CONCORSO PER L’ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE”. UNA ‘RIFORMA’ CHE SIGNIFICA “CHIAMATA DIRETTA” DISCREZIONALE DEGLI INSEGNANTI DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO, GIÀ INTENTATA LO SCORSO ANNO DALL’ON. APREA, PRIMA IN VESTE DI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA (CON APPOSITO DDL), POI IN QUELLA DI ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA E CONTRO CUI SI È SCAGLIATO UNANIME IL DISSENSO DEL MONDO DELLA SCUOLA, CONSAPEVOLE DEL RISCHIO PER IL NOSTRO SISTEMA DI ISTRUZIONE PUBBLICO DI NON ESSERE PIÙ IN GRADO DI GARANTIRE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DEL MERITO NELLA SCELTA DEGLI INSEGNANTI, E DI VEDERE SACRIFICATE ANCHE LE SCUOLE PUBBLICHE ALLE LOGICHE DEL CLIENTELISMO LOCALE.
RIFORMA DEGLI ORGANI COLLEGIALI: “MANTENIMENTO DELLE SOLE FUNZIONI CONSULTIVE”. EVIDENTE LA VOLONTÀ DI UNA MODIFICA SOSTANZIALE ALL’ATTUALE NORMATIVA CON LA DEFINITIVA RINUNCIA AL PRINCIPIO DEMOCRATICO DELLA COLLEGIALITÀ CHE È STATO POSTO A FONDAMENTO IRRINUNCIABILE PER IL BUON FUNZIONAMENTO DELLE NOSTRE ISTITUZIONI SCOLASTICHE. ECCO IL SACRIFICIO DEFINITIVO DELLA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO, GARANTITO DALLA COSTITUZIONE, ED ESERCITATO IN PARTICOLARE NELL’AMBITO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI, ATTRAVERSO IL RUOLO DELIBERANTE IMPRESCINDIBILMENTE ESERCITATO DAGLI INSEGNANTI NELLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE SCELTE DIDATTICO-EDUCATIVE DELLA SCUOLA. ANCHE IL CONSIGLIO DI ISTITUTO (CON STUDENTI E GENITORI) PERDEREBBE OGNI PREROGATIVA, VENENDO ASSOGGETTATO ANCH’ESSO ALLA DISCREZIONALITÀ DEI DIRIGENTI SCOLASTICI.
STATO GIURIDICO DEI DOCENTI (E DI TUTTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA): CON LA SCUSA DI UNA “PRECISA DEFINIZIONE DEI RAPPORTI TRA LE DIVERSE FONTI DI DISCIPLINA PUBBLICISTICA E NEGOZIALE”, IL GOVERNO CHE, NON DIMENTICHIAMOLO, È ANCHE PARTE DATORIALE, INTERVERRÀ, SENZA ALCUNA MEDIAZIONE, SULL’ASSETTO CONTRATTUALE. SI TRATTA DELLA DEFINITIVA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, CON L’ELIMINAZIONE DI OGNI AUTONOMIA PROFESSIONALE E LA TOTALE SUBORDINAZIONE DISCIPLINARE, ANCORA UNA VOLTA, ALLA DISCREZIONALITÀ DEI DIRIGENTI SCOLASTICI, SECONDO UNA LOGICA AZIENDALISTA ED IMPIEGATIZIA CHE NULLA HA A CHE FARE CON UNA COMUNITÀ EDUCANTE E NON MANCHERÀ DI APRIRE LA PORTA A FORME DI VALUTAZIONE ALTRETTANTO DISCREZIONALI. PER I DOCENTI, IN PARTICOLARE, TALE NORMATIVA FA IL PAIO CON L’OBBLIGO, DISPOSTO NELL’ALTRO DECRETO-SCUOLA APPROVATO DA QUESTO GOVERNO, DI ASSOGGETTARSI A CORSI PUNITIVI IN ORDINE ALL’ESITO DELLE VERGOGNOSE PROVE (A TEST) DELL’INVALSI.
DI TUTT’ALTRA NATURA SONO GLI INTERVENTI NECESSARI PER IL NOSTRO SISTEMA DI ISTRUZIONE: RIFINANZIAMENTO, DOPO I DRASTICI TAGLI DEGLI ULTIMI ANNI (8,5 MILIARDI DI EURO CON L’INTONSA CONTRORIFORMA GELMINI), PER ALLINEARE GLI INVESTIMENTI DELL’ITALIA A QUELLI DEGLI ALTRI PAESI DELL’OCSE, E NON ALTRO MINIMALISMO AL RIBASSO (RIDUZIONE DEI LICEI A 4 ANNI) COME AUSPICA LA CARROZZA. QUEL DECRETO È STATO RITIRATO. ORA CI RIPROVANO !!! MA NON PASSERANNO NEPPURE QUESTA VOLTA !!!
STEFANO D’ERRICO (SEGRETARIO NAZIONALE)
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