CERVELLO NUTRIZIONE E BENESSERE

CERVELLO NUTRIZIONE E BENESSERE

 

Paolo Manzelli Programma NUTRA-SCIENZA 2014 ;pmanzelli.lre@gmail.com

 

 

 Premessa : Alimentazione e salute mentale

 

L’alimentazione è uno dei determinanti del benessere psico-fisico  in quanto la informazione epigenetica derivante dal cibo conduce a modificare la espressione del DNA nell’ azione metabolica , agendo nell’influenzare lo stato di salute;

Ciò che mangiamo ha forti influenze sugli stati mentali .Fin dall’antichità il consumo di cibo e bevande è stato collegato all’ umore e quindi a stati di soddisfazione o di malessere.

Piu’ recentemente il cibo e’ stato riduttivamente percepito come un mezzo che fornisce energia e materiali molecolari di costruzione per il rinnovamento del corpo, e pertanto poco si e detto sull’ apporto del “ cibo come informazione” che agendo nei circuiti neuronali attiva il controllo cerebrale su quanto ingeriamo, cosi che la mente nel suo complesso viene ad essere  l’ elemento  fondamentale per il controllo metabolico ed il mantenimento dello stato di salute. Pertanto oggigiorno per correlare opportunamente alimentazione e salute e benessere  psicofisico e’ necessario riflettere su  come la salute mentale passi attraverso i nostri comportamenti alimentari e come viceversa uno stato di benessere emotivo e psicologico faciliti l’ attivita’ di controllo cerebrale sui processi metabolici che permettono al cervello di partecipare costruttivamente al mantenimento dello stato di salute e di invecchiamento attivo dalla nascita fino a tarda eta.

 

Il Cervello come organo del controllo della nutrizione.

 

In primo luogo e importante considerare come i processi mentali catalizzino le sensazioni di fame e sete , e il senso di soddisfazione e quindi di limite della necessita di ingestione di alimenti ; tali sensazioni sono conseguenti alla produzione nell’ ipotalamo di due ormoni : la leptina e la grelina. Questi due ormoni regolano infatti l’appetito (attivandolo a Grelina) e il senso di sazietà (attivato dalla Leptina)ed nell’ insieme agiscano in modo da anticipare le necessita metaboli stimolando l’ ipotalamo nell’ emettere segnali di fame e di sete. Ritmi alterati di vita ( es insonnia) determinano un aumento della grelina e in corrispondenza una diminuzione della leptina , perche tendono ad aumentare il consumo di cibo per recuperare energie psicofisiche Pertanto il controllo cerebrale della produzione di tali ormoni antagonisti e’ decisivo e cio significa che le attivita mentali hanno una influenza notevole fin dall’ inizio sulle attivita metaboliche .Lo stress favorisce comportamenti alimentari scorretti, mentre il benessere ed anche il buonumore che nasce ad es. dal cenare assieme agli amici, provocando uno stato di buona predisposizione al cibo, sono prodromi necessari a favorire una buona alimentazione che certamente dipende da molteplici altri fattori che in vero il cervello, come organo di controllo alimentare, e’ capace di analizzare e coordinare. Purtroppo delle potenzialita’ del controllo cerebrale sulla alimentazione, sia la medicina tradizionale cosi come la neurologia, se ne accorgono normalmente solo nei casi estremi di anoressia e bulimia; cio’ proprio in quanto il business in campo medico e’ la cura anziche’ la prevenzione della salute. .

 

FOOD to THINK

 

Egocreanet (Onlus di R&S) nel proprio programma “NUTRA-SCIENZA  “FOOD to THINK” 20014”, si propone di mettere in evidenza come lo stato emotivo e l’umore siano regolati dall’equilibrio di un certo numero di neurotrasmettitori che agiscono da catalizzatori di informazione nelle reti neuronali . Il nostro cervello produce infatti dei neurotrasmettitori, chiamati endocannabinoidi, che agiscono colpendo gli stessi bersagli cellulari attivati dalla marijuana (in latino, Cannabis).In particolare i cannabinoidi endogeni agiscono da molecole segnale che utilizzano gli stessi recettori della cannabis,e che quindi hanno un forte impatto  sulla neuro-genesi e quindi sulla regolazione della neurotrasmissione e dei flussi ormonali ed infine sulla risposta immunitaria. 

Pertanto tale complessa regolazione di informazione prodotta dal cervello va ad interagire con la alimentazione ed il suo metabolismo , per tramite la circolazione di neurotrasmettitori ,anche di quelli prodotti dal cervello enterico, quali la serotonina e le beta-endorfine, che sono fortemente influenzati dall’assunzione di zuccheri, producendo così un aumento del pool di serotonina disponibile. Il cervello inoltre controlla  il sistema ormonale ed infatti modula, attraverso una rete di ricettori del gusto situati non solo nelle lingua ma anche nell’ intestino nel cuore e nei polmoni. Cosi ad es viene modulato il  sistema di regolazione dei due i due ormoni antagonisti ( Insulina e Glucagone) prodotti dal pancreas, i quali consentono di mantenere entro un appropriato intervallo la glicemia, ovvero la concentrazione di glucosio disciolto nel sangue.

 

Inoltre il Cervello controlla la produzione di tutti gli enzimi che permettono la digestione del cibo , dalla ptialina nella saliva,che inizia la trasformazione in zucchero carboidrati del pane pasta e del riso .ecc.. ; e quindi induce la produzione del succo gastrico contenente enzimi dello stomaco, tra quali la pepsina che assieme all’acido cloridrico inizia la digestione delle proteine ed anche la rennina che fa coagulare il latte e lo rende più digeribile ecc. Il cervello inoltre controlla come far passare il cibo attraverso il piloro (in greco “custode della porta“) che è la valvola posta tra lo stomaco e il duodeno, in modo che piccole porzioni del bolo possano essere neutralizzate sistematicamente dalla bile Infatti gli enzimi dello stomaco hanno bisogno di un ambiente acido,mentre gli enzimi del primo tratto dell’ intestino tenue necessitano di un ambiente alcalino . La neutralizzazione avviene per un controllo stechiometrico attuato dal cervello su il flusso della bile immesso dalla cistifellea ( una vescichetta correlata al fegato che sgocciola un liquido amaro giallo-oro essenziale alla digestione dei grassi). La bile e’ prodotta dal fegato ed e’ immessa puntualmente nel duodeno in quantità variante in correlazione al flusso determinato dalla apertura del piloro . Infine il cervello controlla tramite il nervo vago le attivita di motilita’ intestinale cosi che ‘intestino tenue copie la sua fase di digestione del cibo con l’aiuto degli enzimi prodotti dai batteri in un ambiente simile alla schiuma del sapone che permette alla bile di disintegrare sistematicamente i grassi. Dopo di cio’ i residui liquidi passano nell’intestino crasso (detto anche colon- lungo circa un metro e settanta) dove agisce la simbiosi con i batteri intestinali che e’ anche essa controllata indirettamente dal cervello tramite il complesso sistema di informazioni, in modo da favore la biocenosi tra uomo e batteri, in modo da permettere la assimilazione dei nutrienti ricavati dalla alimentazione. Alla fine dell’ intestino crasso si ha la espulsione dei residui e dei batteri non piu attivi. In tal modo quasi tutti gli alimenti ingeriti vengono trasformati nelle sostanze essenziali alla vita. glucosio, amminoacidi, acidi grassi , glicerina, vitamine ed altri metaboliti. In parte essi sono assorbiti direttamente dai villi intestinali e immessi nel sistema dei vasi sanguigni e linfatici filtrando attraverso la parete intestinale, altri sono raccolti e condotti , sotto un preciso controllo del “sistema neuronale enterico,” dalla vena porta al fegato per poi essere utilizzati nel metabolismo generale, che e’ sostanzialmente modulato mediante il ritmo del flusso sanguigno, armonizzato in funzione della necessaria costanza del metabolismo neuronale che di fatto e quello che ci permette di vivere per un certo numero di anni favorendo un nostro invecchiamento attivo ben controllato dalle nostre attivita’ cerebrali.

 

Conclusione .

 

Il programma NUTRA SCIENZA  “FOOD to THINK” – 2014 , pone in rilievo la necessita di sviluppare la tematica “CIBO per PENSARE” capace di ottimizzare il metabolismo alimentare per migliorare la qualita della vita psico-fisica ed il benessere visto in termini di prevenzione  della salute da giovani fino a tarda eta’, evitando condizioni di malnutrizione mediante la valorizzazione del componenti nutraceutici sia dei cibi naturali che fortificati o nutraceutici, in diete particolarmente funzionali allo sviluppo evolutivo delle funzionalita di controllo celebrale sulla alimentazione. I

In particolare  la sezione progettuale “Nutra-Africa” verra realizzata in una ottica di cooperazione Europea ed internazionale di Horizon 2020 con i paesi emergenti dell’ Africa.

 

 

BIBLIO ON LINE

 

http://www.coripe.unito.it/files/9_6_gentile.pdf

http://www.giornaledicardiologia.it/allegati/00669_2008_04/fulltext/S1-4_2008_10%2074-82.pdf

http://dabpensiero.wordpress.com/2013/11/03/cervello-nutrizione-e-benessere-la-nuova-visione-paolo-manzelli/

http://pforster.ch/ShiatsuLuigina/070923/Luigina070923Bioggio.html

http://dabpensiero.wordpress.com/2013/01/08/gut-brain-axis/

https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=17323

http://www.edscuola.it/archivio/lre/alimentazione_e_metabolismo.pdf

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http://www.edscuola.it/archivio/lre/nutrigenomica.pdf

http://www.egocrea.net/MALNUTRITION_IN_AFRICA.pdf

https://www.facebook.com/groups/483765628411000/?fref=ts

https://www.facebook.com/groups/195771803846822/?fref=ts

Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza

“””    “…Nota essenziale di Gianfranco Purpi sul film di Paolo Sorrentino (del 2013) :<La Grande Bellezza>…”

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« A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: “La fessa”. Io, invece, rispondevo: “L’odore delle case dei vecchi”. La domanda era: “Che cosa ti piace di più veramente nella vita?”.
Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella. »

…citazione tratta testualmente da un monologo del film : “La grande bellezza”;…. un film del 2013, diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino,con un magico inarrivabile Toni Servillo e una Sabrina Ferilli davvero all’altezza delle sue interpretazioni più da tesoreggiare.
Il film stesso è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2013;
Il 25 settembre 2013 viene designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar 2014 a miglior film in lingua non inglese ….e conquista ,pochi giorni fa,la nomination di Premio stesso Oscar per film stranieri

Trama del Film in questione:

Jep Gambardella è un giornalista di costume e critico teatrale navigato, dal fascino innegabile, impegnato a districarsi tra gli eventi mondani di una Roma …così immersa nella bellezza del passato, da epopea da dolce vita felliniana ,…quanto distrutta dallo squallore del presente. Cimentatosi in gioventù anche nella scrittura, ha scritto un solo libro,L’apparato umano. Non ha più scritto altri libri – nonostante questa sua prima opera fosse stata apprezzata – per la sua pigrizia e per una tremenda, inconfessata crisi della pagina bianca da cui non riesce ad uscire.
Frequenta ogni notte un siparietto confuso e statico di amici intimi e compagni di sventure, tra cui Romano, scrittore teatrale mai realizzato e perennemente al guinzaglio di una giovane donna che lo sfrutta; Lello, venditore di giocattoli dalla parlantina sciolta e marito infedele di Trumeau; Viola, ricca borghese con un figlio pazzo; Stefania, egocentrica scrittrice <a>radical chic</a>; Dadina, la caporedattrice <a>nana</a> del giornale in cui Jep scrive.
Una mattina, tornando da uno di quegli insipidi salotti, incontra il marito di Elisa, il suo primo (e probabilmente unico) amore, che lo attende davanti alla porta di casa. Sua moglie è morta, lasciandosi dietro solo un diario dove narra dell’amore, mai perduto, verso Jep, di cui il marito è stato semplice surrogato per 35 anni, nient’altro che “un buon compagno”.
Quest’episodio, unito al compimento del suo sessantacinquesimo compleanno, spingono Jep ad una profonda e laconica rivisitazione della sua vita, a una lunga meditazione su se stesso e sul mondo che lo circonda. E, soprattutto, innescano in lui un pensiero che, probabilmente, albergava nascosto in lui da molto tempo: «Ho una mezza idea di riprendere a scrivere».
Roma diventa così teatro onirico di siparietti, vignette, presagi e incontri casuali, da cardinali che si intendono di cucina a spogliarelliste dai segreti dolorosi; ma, soprattutto, diventa il vero palcoscenico di Jep, sempre più convinto della futilità e dell’inutilità della sua esistenza. Il sogno di recuperare la sua identità di scrittore e letterato, di ritornare a quell’innocente bellezza del primo amore adolescenziale, sembrano infrangersi di fronte allo spettacolo aberrante e miserabile con cui Jep ogni sera deve confrontarsi.
La povertà di contenuti che scorge in queste feste trash e volgari lo induce, in un momento di ebbrezza, a un’amara confessione a cuore aperto: «Mi chiedono perché non ho più scritto un libro. Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io?». Sembra il segno di un fallimento durato un’intera vita. Ma proprio nel momento in cui le speranze sembrano abbandonarlo definitivamente, ecco che l’illuminazione arriva.
Questa serie di episodi, l’incontro con nuovi personaggi, il ritorno alla memoria di Elisa e dell’innocenza del primo amore hanno fatto riaffiorare in Jep una scintilla, una speranza. Il suo prossimo romanzo è finalmente pronto per venire alla luce. Sullo sguardo, finalmente sereno, di Jep che osserva con rinnovata speranza l’alba romana, si chiude il film sulle note di The beatitudes dei <a>Kronos Quartet</a>.

Commento finale al film in questione:

…E finalmente con l’arte e la poesia del vero cinema dalla “grande bellezza”…si può nuotare consapevolmente e disperatamente …e ironicamente…e in cosciente sadomasochismo e nichilismo di totem e tabù e reificazioni,…. e feticci pietosi e squallidi e schizoidi,…e in miti continui teoretici e poetici di corruzione ideologica e di illusionismo chimerico!
…Di una ricerca sempre perdente ontologicamente e scientificamente epistemico/razionalistica,…ma sempre intenzionata e approdante ineluttabilmente entro una chimerica e e indecifrabile felicità cercata nella mondanità spersonalizzante e…,per l’appunto,di una “grande bellezza” mistica e alienatamente sacralizzante,…che riesce solo …alla fin fine …a nascondere il tormento,…l’amore avviluppante e solo istintualmente passionale,… e il terrore introspezionato e introspezionante… di dover ammettere e ammettersi …e “scovarsi” di vero in fondo…che la vita è una grande stupefacente commedia di cartapesta e di incantesimo subliminalmente sirenico e rifrangentemente mago,…laddove il “Regno della morte” fisiologicamente caducitante è …”altrove” ,…in un mondo che ontologicamente non sarà mai nè epistemico e nè teoreticamente fondabile,…anche nella sua indiscutibile fattualità empiriofenomenologica che dà la mano alla imperforabile e fantasmagorica montagna ontica del Noumeno Terroristico di ogni nostra paranoiia trasfigurante e trasognante …solo per la nostra ingordigia di cercare sempre questa stessa “grande bellezza” di tutto e di niente…e senza etica deontologica assiologicamente dantesca!
…Di te amore caro e bello…che forse sei te stessa autenticamente meravigliosa…veramente …quando non vivi …”da te stessa verace e divinamente bella… AI MIEI OCCHI e A TUTTO ME STESSO…DI UN NOI …noumenicamente trascendentale”…

Gianfranco Purpi

La Grande Bellezza 2013 scena finale

Paolo Virzì, Il capitale umano

“””NOTA DI COMMENTO AL FILM :”IL CAPITALE UMANO” , DI PAOLO VIRZì (DEL 2013 e uscito nelle sale dal 9 gennaio 2014)

…Film imperdibile (del 2013) di spietata caustica denuncia descrittiva delle contraddizioni graffianti e delle dialettiche artificiose …ipocrite …e ideologicamente mistificate/mistificanti… della civiltà disumana degli ultimi decenni e di ogni sua tragica sequenza epocale di genocidio di ogni vera intelligenza autenticamente creativa e di ogni valorialità personalistica laico/cristianizzante ed esteticamente davvero artistico/poetica;…,entro crudeltà e cinismi inauditi da sadomasochismi esistenziali tanto inconsapevoli o soventi occulti… quanto paradossalmente ineluttabili…e accettati passivamente dalle culture dell’indifferenza e del conformismo perbenista clerical/borghese (…il tutto,attraverso le osmosi terribili delle “vulgate” omologanti illiberalmente … di ogni “senso comune” idiota indotto alla coscienzializzazione spuria dalle manipolazioni delle opinioni pubbliche mediatiche…e dalle conseguenti alfabetizzazioni assiologiche strumentalizzanti all’asservimento volitivo …delle “coazioni a ripetere” feticistico/totemiche ideologiche e ideologicizzanti,…nonchè reificanti e reificate,…e quindi mercificate/mercificanti!)…
…Al servizio criminalizzante dei Poteri Forti e di ogni Dominio finalizzati all’oppressione ed alla violenza socio/psicologica o addirittura di tutti i fenomeni tangibili di male fisico e terrificante …
…Grandiosa emerge la bravura degli attori protagonisti (Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Vincent Nemeth, Luigi Lo Cascio, Gigio Alberti, Bebo Storti, Pia Engleberth, Giovanni Anzaldo, Guglielmo Pinelli, Matilde Gioli),….e la talentuosità filmica/ideativa di Paolo Virzì,…regista rigorosamente sociologico e storicistico , …e autore immenso di questa narrazione cinematografica di rarissima paideia formativa …dalla nitida neo/realistica rappresentazione istruzionale dei “capitali umani” distruttivamente avviati dalle ignare generazioni genitoriali …sul palcoscenico antropologicamente variopinto delle “vite perdute” e delle “gioventù bruciate” ,…con ogni speranza loro rubata e poi corrosa attraverso le dominanti predonerie …da sanguisughe plagianti …di una Società Civile e Politica…senza alcuna etica condivisibile razionalizzante “erga omnes”,…sceneggiato nei dietro le quinte del Potere assolutamente Rapace del Principe Capillarmente propagato in microfisica da Piovra …senza scrupoli…,da Maliardi Caimani tragicamente ferini!)…!

Gianfranco Purpi   “””

su Lucio Dalla

“… Ricordi personalizzati …su Lucio Dalla …” – Nota  essenziale di Gianfranco Purpi

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…Lucio,a partire dalla mia scuola elementare,…è cominciato ad essere colonna sonora e modello di identificazione e di criticismo sempre civilmente sovversivo e rigenerante,…e di costante ricomposizione dialettica di ogni bene culturale,personale e sociale…della mia personalità precocemente impegnata e significativamente rivoluzionaria…
…Da quel Lucio da ancora fresco Convitto Repressivo…di “Paff …Bum”…alle poesie soavi e da cantastorie sublime dei testi con Roversi;…da quel Lucio di fine anni 70 e primi anni 80′,…a quei tempi di “Banana Repubblic”…in cui nelle metafore subliminali e incantevolmente dense di storia e di filosofia della storia e dell’esistenza,…vi scoprivo e rinvenivo sempre…le sue e le mie assiologie e teleologie,…fino a diventare ,io,…la persona che certamente ha suonato e cantato,con diverse generazioni di alunni e genitori e docenti,…”L’anno che verrà” …più di tutti (…dopo lo stesso Lucio,ovviamente!)…
…E una volta,a Milo glielo dissi,…e questa mia interpretazione del suo capolavoro augurale di Buon Anno …gliela accennai con la chitarra;…e Lui replicò empaticamente e intuitivamente che io dovevo essere uno che non avrebbe interpretato mai un pezzo…allo stesso modo…nemmeno dopo tre minuti;…e mi aggiunse…anche…che potevo giovarmi della sua sala di registrazione…o della sua visita a scuola per una festa “cantata e animata”,di quelle che mi sono consone (chi mi conosce lo sa…),con alunni e grandi !
…Poi,identificandomi e transferializzandomi  -io-  nella storia e nell’immaginario collettivo e artistico/poetico delle generazioni rinvenibili nel film “Borotalco” di Carlo Verdone,…lo vidi sovente allegro e incuriosito dai fenomeni lavici dell’Etna che mi dà sempre gioie e timori …sublimi di per potermi interiorizzare visceralmente la natura più infuocata e viscerale della “pancia” di Dio;…parlammo sovente vicino al Bar della Piazza;…e …fui testimone di suoi atti di generosità costante e diffusa nell’habitat etneo della sua Villa di Milo (CT,a pochi chilometri da Zafferana,dove abito),…che abitava assiduamente molti giorni all’anno …e dove divenne assolutamente integrato alla nostra comunità montana etnea…
…Potrei raccontare tanto,…di tutto …e su tutto,…percepito personalmente (…anche non noto alla gente nazional/popolare esterna alle mie zone vulcaniche di geografia e di temperamento,…come lo era anche lui di idee,di creatività,di bontà,di carattere e temperamento,di espressività sempre impulsiva e di creatività artistica ancestralmente metaculturale,…e anche di voglia talentuosa di lottare a fianco dei deboli e degli oppressi!);…potrei narrare davvero …”tanto”… di Lucio stesso …e sulle sue partecipazioni a spettacoli improvvisati tra la gente o a concerti memorabili richiamanti platee oceaniche da stadio o da teatri metropolitani e da palazzetti sportivi, ….sempre vive ed originalmente critiche,… e di una lucidità e profondità interpretativa e temporalizzante storiograficamente nell’anima di tutti “quelli che c’eravamo”,…alla stessa stregua …di gente come Pier Paolo Pasolini o Alberto Moravia…(e forse ,per certi versi , con animazionalità viscerale…resa più acuta e sbalorditiva dal suo senso profondo di amore e di solidarietà infinito,per tutti e con tutti,e amato da tutti,…così come lui amava da matti i giochi d’artificio intravedendovi lo stupore della personalità ancestrale che cercava sempre dentro di sè e fuori sempre in ogni angolo di Privato e di Società Civile;…e …come si meravigliava sempre …”rassomigliandosi”  alla semplicità autentica di un bambino che si stupisce per luci e stelle,… di fronte alla lava che ,anni fa, …aveva “inghiottito” tutto di Fornazzo …-il Villaggio più prossimo alla sua Villa di Milo-….tranne una chiesetta circondata e …”rispiarmata” miracolosamente dalla terra infuocata fluttuante a fiumi di magma inarrestabile!)…
…Chiudo questa mia testimonianza…ricordando…l’inenarrabile e incredibile Lucio,in quell’estate del 94 (luglio),…quando per dieci giorni di fila “provava” i suoi pezzi più vitali e strabilianti,fra tutti …i suoi pezzi che erano “così” straordinariamente espressivi e talentuosamente paidetici ed espressivi,…immerso dentro alla pineta ubertosa di Milo al cui interno aveva mirabilmente fatto insediare UN PALCO APPOSITAMENTE PREDISPOSTO IN PRODOMO ALLA TOURNE’E che avrebbe iniziato nel settembre dello stesso anno…(dopo aver composto e registrato in CD,nella sua Villa Milense,… la sua canzone forse più miracolata di bellezza e sublimazione umana:”Henna”)…
…In quei dieci giorni…vennero ad assistere alle prove in questione…tutti i massimi artisti che si trovavano in Sicilia per dei concerti estivi:…da De Gregori,a Battiato (suo vicino di casa e cittadino purosangue di Milo),da Venditti a Baglioni…al suo fraterno Gianni Morandi ed all’inseparabile Ron,assieme alla fida compagna “vocalist” di prim’ordine …Isgra Menarini…ed allo strabiliante Fabio Liberatori …
…Non dimenticherò mai,così,…quando,da pochi metri…gli chiesi di cantarmi…(sempre in queste prove per pochi intimi!)…la canzone unica e forte…”il cucciolo Alfredo”;,… e ,nonostante non l’avesse da anni in scaletta di concerti recenti,…me la eseguì fissandomi negli occhi con lo sguardo che mi parse,tansferialmente,…volesse significare il “messaggiarmi”… che anche Lui,sempre e ovunque,era vissuto e sarebbe vissuto perennemente,vocazionalmente…, per far da padre e fratello…a tutti i precoci “cuccioli Alfredo” …Poveri Cristi Predestinati…di questo mondo,…con la pastoralità di Missione di gente baciata da Dio e da questi investito di ogni missione peculiarmente cristiana e laicistica,…come Don Bosco o Don Milani;…mettendo sempre …”in gioco assolutamente gratuito” …il suo talento e la sua poesia musicale e recitativa…(e la sua artisticità drammatizzante e d’ermeneutica metaforica incantevole!) …per il Bene Comune e per la giustizia/valorialità sociale e psico/personalizzante/personalizzata…di chi aveva e avrebbe avuto sempre coraggio (…e mai paura )…a ribellarsi contro pregiudizi,predonerie,vessazioni,mafiosità,cattiverie,violenze , bigottismi,apriorismi,e stoltezze di ipocrisie aporetiche del Logos Fertile (onesto intellettualmente ed emozionalmente!)…, ed avidità rapaci mistificanti …che il Principe e i suoi servi prezzolati e meschini cercano sempre di indirizzare quale strumento sopraffino di spersonalizzazione e conseguenti alienanti slogans mediatici della Civiltà dell’Avere e dell’Egocentrismo più disumano,sia singolarmente che socialmente…
… E così il caro e indimenticabile Lucio ,…palpitando senza sosta …col cuore e con l’anima di chi…con l’ironia dei saggi e dei “grandi” artisti …perchè veri uomini (…e viceversa!) ,…raccontava le storie del mondo e di se stesso assolutamente “disincantato” deideologicamente…”da autentico cantastorie”;…facendo a sè,per sè e in sè,…”teatro catartico subliminale e trasfigurante/trasformazionale”,…con e da sè stesso…,per esorcizzare la violenza e la radicalità sadomasochistica infestante delle tormentate vicende di questa nostra esistenzialità schizoide e spesso disumana e nichilisticamente contraddittoria; …esaltando ,nello stesso tempo e per lo stesso motivo,…l’amore ecumenico e la gioia di veder gioire e aiutare gli “erga omnes” del Dio Orizzontale…
…Lucio caro,…volerai sempre così ,…in terra e in cielo,…e in quei boschi di Milo ci sarà sempre incarnata la tua anima più vera,…di quando le iene e i cani delle brame dilanianti …te li “mangiavi” con tutto il tuo sentimento artistico e la tua inarrivabile diversa e…unica…sensibilità sonora,vocale….e da vero poeta/cantastorie che nessuno sarà mai degno assolutamente di commentarti…
…Alla Favorità,…quella sera di luglio della tua ” storica prima…Banana Republic” …con Francesco e con tutti i simboli di quegli anni della Contestazione Vera,…il tuo cuore rosso rosso e la voglia assoluta di aiutare e darti . …a Dio…”tutto” , e a…”tutti” i Poveri Cristi Terrestri di questo mondo,…saranno sempre radicati nell’erba di quel prato benedetto dalla Santuzza Rosalia …da cui dedicasti (in quel 79 magico…) ,…assieme a Francesco,…tutti i tuoi massimi successi epocali e la tua umanità di dialogo e di empatia sublimamente paidetica;…anche a quella tua (…e mia per sempre!)…”Stella di Mare”;…si,…ad una autentica incantevole vera e magica Stella di Mare …come se l’avessi avuto a cantare io…
…E poi ,con quella Gondolfiera a fine Concerto…(sempre quello palermitano del 2 luglio 79…),…sembrava sempre che idealmente…andavi a ritrovare i tuoi boschi etnei di ogni tuoi linguaggio/antropologia di divina espressività dalle metafore incantevoli e da storiografia ideale e realissima,allo stesso tempo e per lo stesso motivo;…con tutti quegli alberi ,…tutti sempre sognati come semiologia favolosa originalissima ,…sublimante e liberatoria … di ogni..tua e nostra FUTURA … “cosa che sarà” ,…sempre eterna e storica,…come la tua persona perenne nella nostra memoria esistenziale , descrittiva e ideale d’identicazione …da “I care sempre” !!!
…Ti Piango forte,caro Lucio…!
…Piango con la pioggia di Dio …questo tuo volo senza ritorno nei Giardini che nessuno sa,…da Gabbiano imprendibile e incoercibile (…vero specchio ideale di drammatizzazione speculare della mia identità!),… immaginandoti con il tuo e mio Jesus non curiale …prendere sempre a botte di Paideia Pacifica Filtrante …i claustrali e i bigotti papalini …che ti hanno sempre odiato e invidiato,…o,peggio ancora,…discriminato con indifferenza da cani;…da “loro” merdosi …come veri cani indegni di pronunciare le seguenti Parole: …”Ciao Lucio” !!!
…E noi saremo sempre …”Attenti al Lupo”…come ci cantavi e ballavi…e ci raccomandavi,…con passione indicibile…amandoci e amando la Polis in ogni senso cristianizzante autentico e laicamente fondato,…senza pregiudizi e senza riserve alcune di vità occulta o palese che fosse…
…Tuo
Gianfranco Purpi(Nota del quattro marzo 2012)


www.youtube.com/watch?v=cJ1tYVAZ8kQ

Peggio di così non potevano fare

da ItaliaOggi

Peggio di così non potevano fare

Da Bersani lo sconfitto al forcone Calvani in Jaguar

 di Goffredo Pistelli

Nell’anno peggiore per la politica italiana e i suoi dintorni, ci sono anche i peggiori in persona. Ovviamente non come persone ma per quello che potevano fare e non hanno fatto. O viceversa. Quelli sopravvalutati, dagli altri o da se stessi. Quelli che hanno sbagliato per colpa di altri, ma comunque hanno sbagliato.

Quelli che han fatto tutto da sé. Eccone 50.  [Maria Chiara Carrozza]

Ambrosoli Umberto: Beto, come lo chiamano gli amici, prima ha detto di no alla chiamata del centrosinistra, poi s’è lasciato tirare per la giacca da Giuliano Pisapia ed è sceso in campo per le regionali lombarde, mettendo k.o. gli avversari alle primarie, Alessandra Kustermann in testa. Quindi ha perso, certo non solo per colpa sua ma anche per molti, troppi, che nel Pd lombardo pensavano altrove. Ma poi, anziché fare il capo dell’opposizione, s’è perso nel Pirellone. Voto: 4/5.

Anzaldi Michele: l’ex-portavoce di Francesco Rutelli, uno dei pochi che Renzi ha voluto nella manciata di posti concessigli da Pier Luigi Bersani alle politiche, è stato il teorico di un paio di sortite improvvide: quella critica di una intervista di Francesco De Gregori, che più renziana non si poteva, e quella contro il Monopolyi come simbolo della finanza deteriore. Sarà un caso che, proprio in quel periodo, il Rottamatore abbia liquidato in fretta e furia la corrente renziana? Voto: 4.

Barca Fabrizio: brillanti studi economici, carriera rispettabilissima e lontana dalla politica, l’ex-ministro della Coesione territoriale di Mario Monti e figlio del dirigente comunista Luciano, aveva fatto sperare molti nel Pd.

Sembrava essere l’uomo nuovo ma lontano dal nuovismo di Renzi. Le attese erano state frustrate subito, quando Barca aveva prodotto un documento cerebrale, nel quale spiccavano concetti come «catoplebismo» e «mobilitazione cognitiva». Il tutto in un’idea di partito fortemente novecentesca. La «Ditta» trasformata, tutt’al più, in aziendina coi bilanci certificati. Voto: 3.

Basilio Tatiana: è la cittadina deputata più creativa del M5s. Ma la sua affermazione, via Facebook, sull’esistenza delle sirene, poi corretta in «mammiferi antroporfi», contro la cui scoperta complotterebbero le difese occidentali, ha fatto arrabbiare più di un militante grillino. Voto: non classificato.

Bersani Pier Luigi: è lo sconfitto dell’anno. Quello che secondo Renzi «ha sbagliato un gol a porta vuota», perdendo le politiche di febbraio. Ai molti errori della campagna elettorale, tutta di sinistra hollandiana, affidando all’esangue Centro democratico di Bruno Tabacci e Massimo Donadi il compito di portare gli elettori di moderati, Bersani ha aggiunto la triste pagine del «governo del cambiamento», quando s’è intestardito di portare in maggioranza Beppe Grillo che, fino al giorno prima, aveva chiamato «fascista del web». Dopo consultazioni di massa, con il Club Alpino Italiano e Roberto Saviano, l’epilogo è stato la trattativa trasmessa via streaming, coi portavoce di Grillo che lo insolentivano a ogni pié sospinto.

Drammatica la gestione del partito: inutili convocazioni della direzione fedelissima, manifestazioni «contro la povertà» che hanno fatto arrabbiare i militanti piddini dei quartieri da salvare, proclami antiCav e antigovernissimo, per poi proporre un candidato quirinalizio, Franco Marini, che avrebbe dovuto benedire dal Colle le larghe intese. Voto: 2.

Boccia Francesco: lettiano di ferro, tra i primi ad avvicinarsi a Renzi, l’economista della Liuc di Castellanza e sfidante di Nichi Vendola alle primarie pugliesi di qualche anno fa, s’era illuso di mettere nell’angolo giganti come Google e Amazon con una tassa da molti giudicata illiberale ed inapplicabile. Finché il neosegretario Renzi ne ha imposto lo stralcio. Sconfitta politica ma certo di minor impatto di un tweet che difendeva i famosi caccia F-35, per il loro uso nella protezione civile. Castroneria che fu addebitata a uno stagiaire rimasto ignoto. Voto: 4.

Boldrini Laura: la terza carica dello Stato, dopo aver invocato il controllo del web a causa di un volgare fotomontaggio che la riguardava, dopo aver speso improvvide parole giustificazioniste, poi corrette, alla notizia dello sparatore folle di Palazzo Chigi a fine aprile, è scivolata definitivamente sul viaggio in Sud Africa per commemorare Nelson Mandela, dove si era recato già il premier Letta. A chi le contestava la presenza del compagno al seguito, Boldrini rispondeva che non un euro di danaro pubblico era stato speso, notando, secondo alcuni maliziosamente, che anche Letta viaggiava con la first-lady, Gianna Fregonara. Voto: 4.

Bonanni Raffaele: c’è lui ma ci poteva stare benissimo il suo omologo Uil, Luigi Angeletti. Il ruolo dei due sindacati, sempre più gemelli, nell’attuale quadro politico è piuttosto sbiadito. Poca lotta ma scarsissima proposta. Unico attenuante: fare gli interessi dei lavoratori nel mezzo di una crisi straordinaria è difficilissimo. Voto: 5.

Bondi Sandro: archiviata la stagione del coordinamento pidiellino, voltata la pagina ministeriale alla cultura, che ha scontato una severità un po’ sopra le righe, l’ex-sindaco comunista di Fivizzano (Ms) stenta a trovare il proprio ruolo. Situazione rappresentata plasticamente dal dibattito nel giorno della sfiducia a Letta: intervenuto con un veemente discorso contro l’esecutivo un attimo prima di B., gli è toccato sentire il Capo che, con un doppio salto mortale carpiato, ribadiva la fiducia. Voto: 5.

Bossi Umberto: il crepuscolo non è facile per nessuno ma il Senatur si cerca un dispiacere dietro l’altro. La scelta di candidarsi alla segreteria federale, prima messa in crisi dalla mancanza di firme e poi bastonata dal responso delle urne, a favore del maroniano Matteo Salvini, rendono più amaro il declino dell’uomo politico che pure aveva dimostrato una sensibilità unica comprendendo gli umori del Nord al disfacimento della Dc. Voto: 5.

Bray Massimo: dai giri in bici alla Reggia di Caserta, ai passaggi anonimi in Circumvesuviana, questo dalemiano passato dalla Treccani al Collegio romano, sede del ministero, per adesso cerca più che altro di far buon viso, anzi buona immagine, a cattiva sorte, ovvero la scarsezza delle risorse. Ma quello già basta: si è sbriciolato un vecchio muro a Pompei e nessuno l’ha messo in croce come Bondi. La sua risposta, nel merito, è stata quella di nominare un generale dell’Arma direttore per le antiche vestigia romane. «Dite qualcosa di sinistra», scongiurava Nanni Moretti, in una scena di Aprile, guardando in tv D’Alema parlare. Non aveva ancora visto Bray. Voto: 4 e mezzo.

Calvani Danilo: col suo comizio in jaguar ha fatto più danni al movimento dei suoi Forconi dei chicchi di grandine che rovinavano le colture nella sua azienda agricola di Latina. Braccia rubate all’agricoltura. Voto: 4.

Camusso Susanna: spesso in urto col Rottamatore ben prima della primarie dell’anno scorso, quando la segretaria della Cgil s’affrettò a far sapere d’aver votato Bersani e che «se avesse vinto Renzi, sarebbe stato un problema». Con la vittoria del sindaco all’ultimo congresso Pd, la cinghia di trasmissione si è rotta definitivamente. Voto: 5.

Cantone Carla: in risposta ai salti sul carro del vincitore annunciato del congresso Pd, Renzi, la ruvida leader dei pensionati Cgil è saltata a pié pari sul carro del perdente, Cuperlo, con prese di posizione al fulmicotone ed email agli iscritti. Una reazione scaturita dal discorso alla Leopolda del finanziere David Serra, critico sulle pensioni italiane. Superato il collateralismo col partito, siamo a quello con le minoranze. Voto: 4 e mezzo.

Cancellieri Annamaria: finita certamente nel tritacarne del giustizialismo italiano per la vicenda Ligresti, in cui le è stata addebitata una condotta tenuta anche per altri detenuti, non dimettendosi ha deluso però i molti che ne avevano persino auspicato un’ascesa al Quirinale. Oltre il merito della vicenda, c’era un metodo da salvaguardare: quello che le istituzioni vengono prima anche delle proprie ragioni. Voto: 5 e mezzo.

Carrozza Maria Chiara: questa ambiziosa ex-rettrice del S.Anna di Pisa è sospettata da alcuni di voler frenare sulla valutazione nella scuola, piazzando a capo dell’Invalsi, l’istituto ministeriale inviso ai sindacati della scuola, una figura che rompa con la tradizione dei predecessori. Lei nega, affidando l’istruttoria a una commissione guidata all’ex-ministro Tullio De Mauro, però notoriamente critico con l’Invalsi. Per il resto, una dichiarazione dietro l’altra: dal liceo d’accorciare, agli stage da potenziare, alla cultura finanziaria da introdurre a scuola. Immagina, puoi verrebbe da dirle con le parole di un noto spot. Poche parole sul Pd, invece. Eppure un tempo era bersaniana convinta. Voto: 5.

Casini Pier Ferdinando: ha condotto i suoi, che pure non erano tantissimi, sotto le insegne del professor Mario Monti, dopo aver lungo flirtato con Bersani. E poi, fatti due calcoli, constatato che il progetto gli aveva fatto perdere più consensi di quanti gliene avesse portati, se n’è andato sbattendo la porta. Via per un’altra avventura neocentrista. Come per altri, della prima e seconda repubblica, la cosa più difficile è ammettere i propri errori. Voto: 4-.

Corda Emanuela: s’è distinta dal gruppone parlamentare grillino per l’infausta commemorazione del kamikaze di Nassirya, insieme alle sue vittime italiane. Nomen, il suo nome significa «cuori» in latino, troppo omen. Criticata da molti compagni di partito. Niente «sursum» allora.Voto: 2.

Cota Roberto: il governatore piemontese è sotto schiaffo per alcune centinaia di scontrini allegri finiti nei rimborsi regionali. Lui dà la colpa alla segretaria. Ma a gennaio potrebbe arrivare la tegola delle firme false di una lista a lui collegata e il Tar del Piemonte potrebbe invalidare le elezioni del 2010. Aldilà dei guai giudiziari, un governo regionale che non ha fatto sognare, certo per colpa anche degli alleati, divisi qui prima che altrove. In certi casi chi guida non può chiamarsi fuori. Voto: 5.

Cuperlo Gianni: dopo tanti anni di ghost writing dalemiano e tanti anni nell’ombra in parlamento, il 52enne intellettuale triestino ha deciso di pagare un tributo d’amore alla Ditta, con questa competizione di bandiera alle primarie. Ma oltre l’onore delle armi, resta il risultato devastante, ben inferiore al peso specifico delle componenti che l’avevano prescelto. Cuperlo ha fatto il liquidatore inconsapevole di una tradizione. Niente a che vedere però con la tragica consapevolezza con cui Achille Occhetto aveva archiviato un pezzo di storia: l’ex-precoce giovane comunista giuliano sembra fatto a l’insaputa. Voto: 4.

D’Alema Massimo: prima attacca con ironia, poi tratta, quindi blandisce, poi minaccia, poi torna a diffidare. È la linea di condotta, ultra ondivaga, del «lider Maximo» verso il leader nuovo, forse minimo ma certo tale, Renzi: bastone, carota, bastone. Con l’effetto d’essere stato rottamato già, come parlamentare italiano e di esserlo presto come deputato europeo, salvo il dumping in qualche sconosciuta formazione socialista europea. Voto: 4.

De Luca Vincenzo: il sindaco sceriffo di Salerno, di cui si ricorda un colorito intervento antirenziano nell’ultima assemblea del vecchio mandato, s’è convertito al Rottamatore in dirittura d’arrivo. Nel frattempo continua il suo contenzioso col ministro Maurizio Lupi, che non vuol dargli le deleghe perché il sindaco campano non vuol mollare il municipio. Ormai fra i due siamo alle querele. Avvitamenti democratici. Voto: 5.

De Magistris Luigi: finito il tempo in cui il primo cittadino napoletano tuittava proclami in stile Masaniello 2.0 e vagheggiava liste arancioni nazionali, l’ex-pm cerca di tenere insieme una giunta che è stata spesso sul filo della maggioranza, dovendo imbarcare un consigliere dell’Udc per tener botta. Il Pd, diventato renziano, pur debole, potrebbe dichiarargli guerra. Voto: 5.

Di Girolamo Nunzia: dopo tanto berlusconismo militato, la giovane politica beneventana, scelta da Letta per l’agricoltura (e qualche maligno ci ha visto lo zampino del marito Boccia, lettiano), ha deciso di seguire il Ncd. Ministero interpretato in maniera dinamica. Troppo quando è andata al Brennero a sostenere la Coldiretti che bloccava i camion che importano gli alimenti e per difendere il made in Italy: per poco non c’è scappato un inno ai dazi ante Mec, nel senso di mercato comune europeo. Voto: 5.

Di Pietro Antonio: dalla foto di Vasto (Chieti), alla Caporetto dell’associazione che stava in testa all’Idv custodendone i patrimoni; dal matrimonio elettorale, di deboli interessi e poco amore, con Antonio Ingroia e molti altri, finito in una rapida separazione al sostegno convinto a Renzi alle primarie, un anno fa amichevolmente maltrattato. Mister che c’azzecca, non ne azzecca una. Fine della corsa. Voto: 3.

Emilano Michele: l’anno scorso, schierato con Bersani, aveva punto Renzi a più riprese. Quest’anno, convertito tardivamente sulla via della rottamazione, ha convinto il sindaco a inziare da Bari la campagna congressuale facendogli però trovare il padiglione della fiera del Levante mezzo vuoto. Voto: 4/5.

Fassina Stefano: nell’ultimo anno del leader dei Giovani turchi si ricordano più dichiarazioni su Renzi, suo storico bersaglio polemico, che sull’Economia, di cui è sottosegretario del governo Letta. Da questo esecutivo, in novembre, quando aveva scoperto che sulla legge di stabilità non l’avevano consultato, si era quasi dimesso. Quasi. Voto: 4.

Fini Gianfranco: dal «che fai mi cacci» di B., alcuni anni fa, alla cacciata dal Parlamento, a febbraio, per mano degli elettori. La parabole dell’allievo di Giorgio Almirante, rinato al moderatismo passando le acque a Fiuggi e pronunciando frasi coraggiose sull’Olocausto, sembra volgere al declino. Le adunate di Mirabello (Ferrara), ad arringare la folla, abbronzatissimo e in doppiopetto chiaro, paiono vecchi di trent’anni e non di tre. Voto: non classificato.

Formigoni Roberto: alle inchieste giudiziarie e le campagne stampa che ha subìto e che avrebbero annichilito chiunque, il Celeste ha risposto alternando aggressività a comunicazione un po’ balzana (il «formaglione», il «forcaffè»). Quando Alfano e Lupi hanno guidato la scissione, lui ne ha subito alzato il vessillo al Senato, seminando tweet impertinenti. Un po’ di democristiana discrezione non avrebbe guastato. Voto: 5.

Giannino Oscar: nell’orribile 2013 la sua vicenda assume i contorni della commedia dell’arte. Un uomo di grandi competenze economiche che sente il bisogno di fregiarsi di titoli mai avuti. Fatto che mostra quanto sia profondamente contorta, talvolta, la psicologia umana. Uno scherzetto che però è costato a Fare per fermare il declino qualche centinaio di migliaia di voti. Giorni bugiardi. Voto: non classificato.

Gotor Miguel: cantore delle gesta bersaniane, in quanto autore di una biografia essenziale sul leader di Bettola (Pc), suo consigliori prediletto, esponente dell’antirenzismo colto («nuovista arcaico» l’apostrofò su Rep) e firmatario di appelli di accademici e intellettuali pro-Bersani. Al Senato per questi meriti e atteso a un incarico governativo di primo piano, dopo la «non vittoria», come anche lui la definì a Porta a Porta la sera della disfatta, si è volatilizzato. Nei giorni convulsi delle elezioni del Quirinale e della tese assemblee al Capranica è emerso che l’uomo della strategia non era neppure iscritto al Pd. Storico: lui, docente a Torino, ma pure il fatto in sé. Voto: 4.

Ingroia Antonio: dopo i due mesi dil lotta al narcotraffico guatemalteco, ecco la candidatura in un partito personale, il suo, Rivoluzione civile, fatto coi saldi della seconda repubblica: da Di Pietro ai Verdi, da Rifondazione ai Comunisti italiani. Sconfitta sonora. Malgrado le canzoni di Fiorella Mannoia e le agende rosse antimafiose, il Popolo viola, Dario Fo e la Tavole della pace. Dalle cabine elettorli percentuali miserrime: più involuzione che rivoluzione, tanto che ora continua in solitaria, con Azione civile. Voto: 3.

Landini Maurizio: s’è messo a dialogare di buzzo buono con l’anticgiellino Renzi, non si sa perché vuol approfittare del riposizionamento a sinistra del Rottamatore o perché più interessato a far contare i metalmeccanici nella Cgil. Voto: 5.

Madia Marianna: lo scambio di persona fra il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, e quello dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, è stato certamente ingigantito, ma il problema della giovane deputata sta, come ha protestato Chiara Geloni, nel suo excursus: da veltroniana a giovane turca a neorenziana. Troppo. Voto: 5.

Mecacci Patrizio: da segretario del Pd fiorentino aveva attaccato duramente il sindaco Renzi, particolarmente durante le primarie 2012. E il Rottamatore aveva vinto a Firenze e in Toscana, anche al secondo turno. Finito il mandato, il giovane post-delemiano, è diventato coordinatore nazionale della mozione Cuperlo. E Renzi ha stravinto. Nessun nesso causale, ovviamente, ma rischia di diventare il talismano del sindaco. Voto: 4.

Montezemolo Cordero Luca: il brillante presidente della Ferrari s’era invaghito della politica ma poi, subodorando la fregatura, aveva fatto un rapido passo indietro. Lasciando Andrea Romano, Irene Tinagli, Edoardo Nesi e qualcun altro a far la guardia al bidone di petrolio montiano. Fra i responsabili dello squagliamento di Scelta civica c’è però anche lui. Voto: 5.

Monti Mario: il Professore ha dato la colpa della sua sconfitta a molti fattori, tutti esterni, fra cui l’impudenza di Daria Bignardi, che in tv gli aveva lanciato in braccio il cagnetto Empy, ma «salendo in politica» qualche errore l’ha fatto pure lui. Innanzitutto lasciando il mondo tecnocratico, dal quale aveva riaccreditato il Paese in Europa, per gettarsi nella tenzone della bassa politica, ma anche scegliendo i consulenti e i candidati, alcuni dei quali venivano dritti dalla prima repubblica. Errori anche dopo, quando ha pensato di gestire un rassemblement nelle spirito degli amici del bridge e non pensando di dover passare dalle forche caudine della democrazia di partito. E la superbia è un peccato che pure un cattolico-liberale come lui deve confessare. Voto: 4.

Moretti Alessandra: ultimamente qualche maligno aveva messo in giro che avesse cercato di farsi renziana, venendo respinta dalla non-corrente. Voci di alcuni bersaniani ancora indispettivi per la sua «emancipazione» dal capo. Dopo il voto di febbraio, ha chiarito lei stessa, s’era semplicemente schierata fra i non-allineati. La bella avvocatessa vicentina, già portavoce di Bersani alle primarie 2012, e come tale catapultata alla Camera dal Porcelllum, poteva essere il volto nuovo della vecchia Ditta, ora dovrà lottare per un posto in lista alle prossime politiche. Voto: 4/5.

Nencini Riccardo: dopo aver dichiarato d’aver condotto 125mila socialisti italiani a votare Bersani alle primarie dell’anno scorso e aver sovente fatto baruffe con Renzi a Firenze, il segretario del Nuovo Psi s’è convertito sulla via della rottamazione, andando all’ultima Leopolda e schierandosi enfaticamente «con Matteo». Galeotta, giura, è stata la volontà del sindaco di condurre il Pd nel Pse. Voto: 4.

Paglini Sara: volendo bacchettare la collega Corda per le sue sconsiderate dichiarazioni su Nassirya, la senatrice grilina ha aggiornato la hall of fame dei peggiori dittatori sudamericani, creando il generale cileno «Pino Chet». Voto: 4.

Passera Corrado: fra un raduno di Todi e l’altro, dove doveva scattare la ricomposizione cattolica e lui diventare l’uomo della Provvidenza per il cardianal Angelo Bagnasco e i vescovi italiani, l’ex-banchiere s’è trovato a piedi. E risalire a bordo potrebbe non essere facilissimo. Voto: 5.

Pisapia Giuliano: la rivoluzione gentile s’è concretizzata nell’allargamento della zona interdetta al traffico, peraltro inventata dalla predecessora, Letizia Moratti. E in un incremento del bike sharing, voluto dalla sindaca di centrodestra. Oltre che in un buon lavoro su Expo, per la cui assegnazione la Moratti aveva dato un contributo decisivo. Unico segnale di discontinuità, qualche faticosissima ma parziale privatizzazione (Sea) e una battaglia annonaria per difendere i diritti dei tassisti contro i noleggiatori che viaggiano con le app. Per il resto, una grande smania di uscire da Palazzo Marino, prima con Ambrosoli, poi con l’endorsement a Renzi. Insomma, chiamiamola solo gentile, la rivoluzione s’è persa. Voto: 4.

Prodi Romano: legittimamente indignato per l’imboscata tesagli da 101 grandi elettori del suo partitio nell’occasione delle elezioni presidenziali, il Professore s’era rifiutato di prendere la tessera del Pd. E pareva votarsi all’Africa. Poi invece ha votato ai gazebo, facendolo sapere in anticipo. Secondo alcuni per senso di responabilità democratica, secondo altri per salire, anche lui, sul carro di Renzi, sin qui tenuto a distanza. Anzi, alcuni erano disposti a giurare che Prodi ritenesse proprio il sindaco fra i principali congiurati. Voci smentite dalla decisione di andare alle primarie. Sarebbe stato più trasparente dirlo, allora.

Voto: 5.

Rossi Enrico: un anno fra le invettive al turbocapitalismo e ai «padroni», gli strilli alle operaie grossetane in mobilità ree di affibbiargli colpe non sue e i post polemici contro Renzi sui socialnetwork. E qualche chiosa di sapore scissionista come quando, commentando i risultati del congresso Pd fra gli iscritti e il risultano non plebiscitario del Rottamatore, aveva scritto: «Il popolo della sinistra ha reagito ed è in piedi». Così, da quasi ministro del governo Bersani I, Rossi si avvia ad essere verso una difficile riconferma nelle regionali toscane del 2014. Voto: 4.

Salvini Matteo: dopo aver vinto a mani basse contro il vecchio Senatur al congresso, l’eurodeputato milanese ha improntato la guida della Lega 2.0 contro «Bruxelles ladrona» e lisciando il pelo dei Forconi, fingendo di non sapere che milioni di Italiani hanno voltato le spalle al Carroccio per le eterne promesse sul federalismo, spesso fatte dai banchi del governo, e per la gestione «creativa» del finanziamento pubblico al partito. Voto: 3/4.

Santanché Daniela: durante i giorni della decadenza ha sparso sale sulle ferite interne del Pdl, cercando lo scontro sempre ma il suo berlusconismo è stato spesso esasperato, considerando che, nell’era di Internet, erano ancora in circolo alcune sue dichiarazioni piuttosto feroci sul Cavalierle. Voto: 4.

Scalfari Eugenio: dopo aver detto peste e corna di Renzi, l’aveva rivalutato, per simpatia del suo editore, De Benedetti, che aveva, a sua volta, ripensato il sindaco. Poi non ha resistito, ed è tornato a criticarlo. Ma appunto, un uomo della sua età e del suo calibro, che per sua ammissione fa dire al Papa anche quello che non ha detto, poteva risparmiarsela. Voto: 5.

Squinzi Giorgio: il capo degli industriali italiani s’era presentato come verace imprenditore lombardo, poco incline a fare sconti alla politica. Cammin facendo la colla di Mr. Mapei è sembrata avere una scarsa tenuta e a Viale Astronomia è andato in scena lo stop&go: duri un giorno, blandi l’altro, possibilisti un altro ancora. Cosicché è potutto accadere che Squinzi abbia detto che è presto per dire che la recessione è finita e il suo centro studi che, invece, ne eravamo fuori. Voto: 5 +.

Vendola Nichi: la narrazione s’è interrotta col tonfo elettorale prima che con una risata, quella dell’intercettazione galeotta con l’uomo delle pr degli «acciaioli» Riva. Prima del voto, raccontava le sorti magnifiche e progressive di un’Italia svoltata a sinistra, paradiso dei diritti, dell’ambientalismo spiccio, sanamente antindustriale. Oggi, tratta la reunion col Pd, anche con quello renziano. Remake di Tutti a casa. Voto: 3.

Verdini Denis: l’uomo che una banca ce l’aveva davvero, anche se piccola e anche se a Campi Bisenzio (Fi), era voluto entrare caparbiamente nel gotha berlusconiano, comprandosi anche un pezzo del Foglio lariano, nel senso di Veronica. Alla fine di questo 2013, si ritrova con un filotto di guai giudiziari, e il ridotto forzista come prospettiva davanti ma scavalcato da Santanché, Brunetta e Raffaele Fitto. Si stava meglio quando si stava peggio: banchiere di provincia e politico con Mariotto Segni. Voto: 5.

Anno nuovo, stipendio amaro

da ItaliaOggi

Anno nuovo, stipendio amaro

Tagliati 150 euro al mese a chi è scattato nel 2012

Alessandra Ricciardi

~~Anno nuovo amaro per i docenti della scuola. Almeno quelli che hanno avuto un aumento di stipendio in base ai requisiti degli scatti di anzianità maturati nel 2012 e andati in pagamento nel 2013: avranno una decurtazione in busta paga di 150 euro al mese fino al recupero dell’incremento non dovuto.

Il ministero dell’economia non ha perso tempo (c’è una trattativa in corso tra dicastero dell’istruzione e sindacati per il recupero dell’annualità e una direttiva è attesa all’Aran) e, alla luce di quanto prevede il dpr del 4 settembre scorso, ha dato disposizioni agli uffici territoriali perché da gennaio, con il primo stipendio utile del nuovo anno, si proceda a recuperare le somme non spettanti. La nota è del 27 dicembre scorso e la reazione dei sindacati non si è fatta attendere. «Non è ammissibile che si intervenga a recuperare quote di salario già erogate, e ancor di più che lo si faccia mentre è in fase di avvio la trattativa proprio per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di anzianità. Chiediamo al Governo di sospendere ogni procedura di recupero», tuona la Cisl scuola. «Siamo pronti a dare battaglia», rincarano Flc-Cgil e Uil scuola, «quei soldi non si toccano».

La nota del dicastero di via Nazionale ha per oggetto l’applicazione del dpr n. 122 del 4 settembre 2013, che ha prorogato il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per tutti i pubblici dipendenti. Il blocco nella scuola si traduce nella sterilizzazione anche degli anni di servizio, che fino allo scorso anno i sindacati sono riusciti a salvare utilizzando quota parte dei risparmi di spesa della riforma Gelmini, in aggiunta a fondi del finanziamento degli stessi istituti scolastici.

Il messaggio che si ritroveranno in cedolino i docenti interessati al recupero sarà del seguente tenore: «Si comunica che, in applicazione del dpr 122/2013, art. 1, comma 1, che proroga fino al 31 dicembre 2013 l’art. 9, comma 23, D.L. 78/2010, relativo al blocco degli automatismi stipendiali per il personale del Comparto Scuola, è stato accertato un credito erariale di ………. imponibile fiscale (al netto delle ritenute previdenziali) con recupero a decorrere dalla mensilità di gennaio 2014 con rate mensili di 150,00 lorde fino a concorrenza del debito. Si precisa che il recupero applicato sullo stipendio lordo determina contestualmente l’applicazione di un importo IRPEF più basso». Ma chi sono i destinatari della misura? «Il personale già oggetto di applicazione, su rata aprile 2013, del Ccnl e per il quale non risultassero, successivamente a tale rata, interventi di ricostruzione di carriera da parte di codesti Uffici responsabili del trattamento economico. Si precisa, inoltre, che l’intervento ha interessato anche il personale immesso in ruolo nell’anno 2013, purché l’immissione in ruolo da parte di codesti Uffici non sia stata effettuata in data successiva al 25 ottobre 2013, data di pubblicazione sulla G.U. del D.P.R. in oggetto. Per il personale che prima dell’applicazione risultava con maturazione della progressione economica nel corso dell’anno 2013 sono stati accertati crediti erariali che verranno recuperati con rate di importo fisso lordo di 150 euro». Insomma coloro che perdono lo scatto sono quelli che non sono rientrati nell’accordo sottoscritto tra Aran e sindacati per il recupero dell’anno 2011 e che hanno avuto il pagamento dell’aumento fino all’entrata in vigore del dpr. Questione di mesi. E di conti.

1° gennaio: giornata della pace

da Tecnica della Scuola

1° gennaio: giornata della pace
di Giovanni Sicali
Per Papa Francesco, attento al sociale, la cultura dell’attenzione alle fasce più deboli è la premessa alla pace mondiale. Il vero fondamento e la via per la pace si chiama fraternità e va riscoperta: in famiglia, nell’economia e nel rapporto tra i popoli.  E’ quanto sottolinea Papa Francesco nel suo primo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, firmato l’8 dicembre 2013. Tema del documento è “Fraternità, fondamento e via per la pace”
Architrave del documento pontificio è la fraternità, dimensione essenziale dell’uomo, senza la quale, diventa impossibile la costruzione di una società giusta e di una pace solida e duratura. Il Papa sottolinea, dunque, che tale vocazione alla fraternità è oggi spesso contrastata dalla globalizzazione dell’indifferenza che ci fa lentamente abituare alla sofferenza dell’altro, chiudendoci in noi stessi. Francesco cita la Populorum Progessio di Paolo VI e la Sollicitudo rei socialis di Giovanni Paolo II per ribadire che non soltanto le persone, ma anche le nazioni debbono incontrarsi in uno spirito di fraternità e aggiunge che la pace è un bene indivisibile. O è bene di tutti o non lo è di nessuno. La fraternità, è la via maestra anche per sconfiggere la povertà. Al tempo stesso, è il suo auspicio, servono anche politiche efficaci che promuovono il principio della fraternità assicurando alle persone di accedere ai capitali e alle risorse. Così come si ravvisa la necessità di politiche che servano ad attenuare una eccessiva sperequazione del reddito. Il Papa si sofferma sull’attuale crisi economico-finanziaria e sottolinea che il succedersi delle crisi economiche deve portare agli opportuni ripensamenti dei modelli di sviluppo economico e a un cambiamento negli stili di vita. Anzi, la crisi odierna può essere anche un’occasione propizia per recuperare le virtù della prudenza, della temperanza, della giustizia e della fortezza. L’uomo, ribadisce, è capace di qualcosa in più rispetto alla massimizzazione del proprio interesse individuale. Papa Francesco denuncia dunque con forza la corruzione e il crimine organizzato. Una comunità politica, è il suo monito, deve agire in modo trasparente e responsabile per generare la pace sociale. I cittadini, ammonisce, devono sentirsi rappresentati dai poteri pubblici nel rispetto della loro libertà”. Invece, constata, spesso tra cittadino e istituzioni, si incuneano interessi di parte che deformano una tale relazione, propiziando la creazione di un clima perenne di conflitto. Papa Francesco non manca di denunciare l’egoismo che si sviluppa socialmente sia nelle molte forme di corruzione, oggi così capillarmente diffuse, sia nella formazione delle organizzazioni criminali, dai piccoli gruppi a quelli organizzati su scala globale. Queste organizzazioni, offendono gravemente Dio, nuocciono ai fratelli e danneggiano il creato, tanto più quando hanno connotazioni religiose. L’ultimo paragrafo del Messaggio è dedicato alla custodia della natura. Anche qui, afferma, serve la fraternità perché “siamo spesso guidati dall’avidità, dalla superbia del dominare e non consideriamo la natura come un dono gratuito da mettere a servizio dei fratelli. Il Papa rinnova dunque l’appello contro lo scandalo della fame nel mondo. E’ un dovere cogente, scrive il Papa, che si utilizzino le risorse della terra in modo che tutti siano liberi dalla fame. Scrive Papa Francesco: “La fraternità spegne la guerra. Nell’anno trascorso, molti nostri fratelli e sorelle hanno continuato a vivere l’esperienza dilaniante della guerra, che costituisce una grave e profonda ferita inferta alla fraternità. Molti sono i conflitti che si consumano nell’indifferenza generale. (…) La Chiesa alza la sua voce per far giungere ai responsabili il grido di dolore di quest’umanità sofferente e per far cessare, insieme alle ostilità, ogni sopruso e violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Per questo motivo desidero rivolgere un forte appello a quanti con le armi seminano violenza e morte: riscoprite in colui che oggi considerate solo un nemico da abbattere il vostro fratello e fermate la vostra mano! Rinunciate alla via delle armi e andate incontro all’altro con il dialogo, il perdono e la riconciliazione per ricostruire la giustizia, la fiducia e la speranza intorno a voi! (…) Non possiamo però non constatare che gli accordi internazionali e le leggi nazionali, pur essendo necessari ed altamente auspicabili, non sono sufficienti da soli a porre l’umanità al riparo dal rischio dei conflitti armati. È necessaria una conversione dei cuori che permetta a ciascuno di riconoscere nell’altro un fratello di cui prendersi cura, con il quale lavorare insieme per costruire una vita in pienezza per tutti. È questo lo spirito che anima molte delle iniziative della società civile, incluse le organizzazioni religiose, in favore della pace”.

CUB: scippo degli scatti di anzianità e sciopero generale entro gennaio

da Tecnica della Scuola

CUB: scippo degli scatti di anzianità e sciopero generale entro gennaio
di P.A.
“Il Mef prosegue nella pratica dello scippo delle retribuzioni dei lavoratori della scuola. 
La CUB Scuola Università Ricerca decide di rispondere a questa manovra indecente con la mobilitazione della categoria”
S’alza il primo cartello ufficiale della protesta da parte di un piccolo sindacato, il Cub scuola università e ricerca, che tramite un comunicato annuncia uno sciopero entro gennaio del 2014. Ecco il dono di natale del Mef, dice Cub, “se non fossimo di fronte a comportamenti di una gravità inaudita ci sarebbe da ridere, la stessa amministrazione riconosce il diritto a degli aumenti e poi ne pretende la restituzione con una pratica ai limiti della schizofrenia. 

Si applica ora ai colleghi di ruolo un procedimento analogo a quello applicato l’anno scorso ai colleghi precari che si sono visti negare il pagamento delle ferie estive con un colpo di mano del governo che ha violato serenamente ogni impegno ed ogni norma”. “La CUB SUR, convinta che la misura è colma, di conseguenza ha avviato le 
procedure per arrivare ad uno sciopero generale dei lavoratori della scuola entro il mese di gennaio. Ai comportamenti inaccettabili del governo risponderemo con l’azione e la mobilitazione”.

Di Meglio (Gilda): vogliono ‘proletizzare’ i docenti, ma ci opporremo con tutte le armi

da Tecnica della Scuola

Di Meglio (Gilda): vogliono ‘proletizzare’ i docenti, ma ci opporremo con tutte le armi
di A.G.
Lo dice il coordinatore nazionale, nel corso di un intervista di fine anno pubblicata su You Tube: all’inizio della carriera i prof guadagnano sulle 1.200 euro. Anche chi lavora in un bar prende di più. Per questo ci siamo attestati in difesa degli scatti di anzianità, che sono parte dello stipendio. L’ipotesi di affidare la loro valutazione ad alunni e genitori non è praticabile. Sul precariato: colpa dell’inerzia dei Governi.
I docenti italiani sono sempre più poveri. Il sindacato intende battersi contro il rischio della ‘proletarizzazione’ della categoria. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, nel corso di un intervista di fine anno pubblicata su You Tube. “Particolarmente grave è l’attacco agli scatti stipendiali degli insegnanti – dice Di Meglio – soprattutto se si pensa che all’inizio della carriera guadagnano sulle 1.200 euro: una retribuzione molto bassa, impoverita ulteriormente dall’inflazione. Anche chi lavora in un bar guadagna di più”. E, francamente, “è difficile sorridere ai propri alunni in queste condizioni, come invece si dovrebbe fare”.
Di Meglio ricorda che “è per questo motivo che ci siamo attestati in difesa degli scatti di anzianità. Che, ricordo, sono una parte della loro retribuzione. Non un qualcosa in più”, da concedere solo in determinate condizioni.
Il sindacalista della Gilda, inoltre, conferma che al pari degli altri sindacati, “che sono d’accordo con noi”, non abbiamo alcuna intenzione “di sederci al tavolo per un solo rinnovo contrattuale. Lotteremo quindi con tutte le armi possibili per tutelare la categoria”, per evitare “forme di schiavizzazione dei dipendenti pubblici”.
A proposito della carriera, il leader della Gilda ricorda che  i dati Ocse hanno dimostrato che “in Europa i docenti italiani” sono posizionati a livello più basso. Il ministro dovrebbe, a tal proposito, premiare anche gli insegnanti quando si rileva il miglioramento delle competenze degli alunni: “si tratta di una precisazione che ritengo doverosa”.
A proposito del “carattere premiale”, cui fa riferimento il Ministero, il sindacalista si pone in modo possibilista. Ma ad alcune condizioni. “Gli insegnanti, come rilevato da un nostra indagine (realizzata dalla Swg e presentata lo scorso settembre a Roma n.d.r.), sono disposti ad essere valutati”. Ma solo partendo dalla base: solo se vi siano valutatori competenti, indipendenti ed esterni alla scuola”. L’idea di far valutare i docenti dagli alunni o dalle famiglie non viene nemmeno presa in considerazione. “La prendo come una battuta”, sottolinea il coordinatore del sindacato autonomo. Ed in ogni caso “siamo disponibili ad essere valutati dagli alunni solo se il sistema sia esteso a tutti: i giudici dagli imputati, gli arbitri dai calciatori. E così via”.
Sulle assunzioni dei precari e la posizione dell’Unione Europea, Di Meglio sottolinea che “oggi quasi un insegnante su cinque entra da precario”. E ancora: “sono anni che predichiamo sulla gravissima” posizione assunta in merito “dai Governi che si sono succeduti”. Nella fattispecie, sull’abuso del precariato. E siamo stati tra i primi a denunciarlo alla Corte Europea”. E speriamo che da parte dei Governi, che negli anni “hanno bloccato il sistema”, vi sia un’inversione di tendenza creando i presupposti anche sul versante normativo a proposito del reclutamento. Bisogna prendere le misure necessarie per porre fine al sistema del precariato”, conclude Di Meglio.

Studenti, nel 2012 hanno lasciato in 758mila

da Tecnica della Scuola

Studenti, nel 2012 hanno lasciato in 758mila
di A.G.
Il preoccupante dato riguarda la fascia di età 18-24 anni e corrisponde al 17,6%. C’è da preoccuparsi: nell’Europa a 15 il tasso di abbandono, nello stesso range anagrafico, non arriva al 14%. Rispetto all’Italia fanno peggio solo Spagna (24,8%) e Portogallo (20,8%). Ma non finisce qui: si riduce dal 79,9% a 76,2%, pure la percentuale di diplomati 19enni. Sempre lo scorso anno sono stati il 37,8% gli under 24 che hanno conseguito al massimo la licenza media. E al sud 1 su 2 è inattivo.
Ancora brutti segnali sul fronte della formazione giovanile. Stavolta giungono dal ‘Rapporto sulla coesione sociale 2013 di Istat, Inps e ministero del Lavoro’, da cui si rileva che nel 2012 hanno abbandonato gli studi 758 mila giovani tra i 18 e i 24 anni. Si tratta del 17,6% della popolazione di quella fascia di età. Ma la percentuale sale fino al 41,3% se si considerano solo gli stranieri. Si tratta di dati davvero preoccupanti. Ancora più se messi a confronto con l’Europa a 15: in questo caso il tasso di abbandono, nello stesso range anagrafico, non arriva al 14%. E rispetto all’Italia fanno peggio solo Spagna (24,8%) e Portogallo (20,8%)..
Ma le brutte notizie non finiscono qui. Si riduce, infatti, dal 79,9% a 76,2%, pure la percentuale di diplomati tra le persone di 19 anni. E nel 2012 sono stati il 37,8% i giovani 18-24enni che hanno conseguito al massimo la licenza media e non hanno, nel contempo, seguito alcun corso di formazione (25,8% nel Mezzogiorno). Fra questi, quasi uno su quattro sta cercando attivamente un lavoro mentre il 38,5% risulta inattivo. Un dato che nel Mezzogiorno “schizza” al 49,1%.
Tra i dati positivi del rapporto annuale ve ne è uno non trascurabile: tra l’anno scolastico 2006-2007 al 2011-2012 il tasso complessivo di partecipazione al sistema di istruzione e formazione è passato dal 93,9% al 99,3%. In tempi di magra come quelli che stiamo vivendo, forse non è un dato così irrilevante. Ma nello stesso tempo non basta di certo per sorridere.

Pagamenti dei supplenti sotto l’albero

da tuttoscuola.com

Pagamenti dei supplenti sotto l’albero

Con avviso prot. n° 9922 del 24.12.2013, il Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur ha reso noto che sono in pagamento i compensi per le supplenze nelle scuole statali.

Si comunica che in data odierna – precisa la nota ministeriale – si è provveduto a caricare su ciascun POS di ciascuna scuola gli importi per i pagamenti su “cedolino unico” delle supplenze brevi e saltuarie dei contratti rilevati alla data del 15.12.2013 per le prestazioni rese a tutto il 31.12.2013.

Con apposita comunicazione si forniranno i dettagli finanziari a ciascuna scuola, che pertanto può procedere agli adempimenti su NoiPA necessari ai relativi pagamenti”.

Domande di pensione entro il 7 febbraio

da tuttoscuola.com

Domande di pensione entro il 7 febbraio

Il Miur ha fissato al 7 febbraio p.v. il termine ultimo per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con conseguente collocamento in pensione dal 1° settembre 2014.

Come di consueto, entro lo stesso termine vanno presentate le eventuali richieste di revoca delle domande di pensione già presentate.

Domande di cessazione dal servizio e revoche delle domande presentate vanno prodotte tramite la procedura web POLIS “istanze on line”.

Le domande di permanenza in servizio da parte di coloro che hanno raggiunto i limiti di età o di anzianità dovranno essere presentate entro il 30 aprile 2014. Per tali situazioni l’accoglimento delle domande è rimesso alla valutazione discrezionale dell’Amministrazione scolastica.

Partono i corsi per 6.400 posti per il sostegno scolastico. Ma è già business

Partono i corsi per 6.400 posti per il sostegno scolastico. Ma è già business

Gianluca Di Matola

da ilmediano.it

Gli atenei arrivano a chiedere fino a 200 euro per un test di accesso. Enna spicca come l’Università più esigente.

Sono finalmente partiti, dopo una non breve attesa, i corsi di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno. Con l’arrivo del nuovo anno, quindi, si chiuderanno le selezioni e nella stagione invernale inizieranno una trentina di corsi, sparsi lungo tutto il territorio nazionale. I corsi, infine, si concluderanno entro e non oltre la metà del 2015.

Eppure, così come denunciato dall’associazione sindacale Anief, per entrare a far parte del suddetto percorso, i futuri docenti dovranno versare nelle casse delle Università somme alquanto sostanziose: all’Università di Enna, la ‘Kore’, ad ogni candidato vengono chiesti versamenti che arrivano fino a 3.700 euro. Pure Palermo, però, non si è dimostrata tanto diversa, indicando delle cifre oggettivamente poco popolari: 150 euro per i quiz selettivi e 3.500 per partecipare a lezioni e tirocini.

Sull’argomento, l’Anief si è così espressa: “ancora una volta i docenti della scuola, soprattutto se precari, diventano strumento per fare business, a vantaggio dell’amministrazione organizzatrice. In questo caso degli atenei che, in uno dei periodi più negativi sul fronte dei finanziamenti statali, con l’avallo degli Usr di competenza, trovano il modo di fare entrare nei propri bilanci risorse economiche vive”. Introiti che, a detta dell’Anief: “non possono essere giustificati, come indicato nei bandi accademici, dalla presenza della tassa regionale per il diritto allo studio, dal libretto, dall’assicurazione, dalla marca da bollo e dal contributo per svolgere i tirocini”.

Per di più, stando sempre a quanto affermato da Anief: “Considerando che i posti complessivi che verranno messi a bando per specializzarsi sul sostegno, in base al decreto ministeriale 706/13, sono 6.398 (1.285 riguardano la scuola dell´infanzia, 1.826 la primaria, 1.753 la secondaria di primo grado e 1.534 quella di secondo grado), alle università incaricate dal Miur di organizzare i corsi verrà corrisposta dagli aspiranti docenti di sostegno una cifra complessiva vicina ai 20 milioni di euro (considerando 3.000 euro di spesa a corsista). A questi vanno aggiunti almeno altri 3 milioni derivanti dal “contributo” richiesto ai 20mila candidati (a tenersi “bassi”, stimando il triplo dei candidati rispetto ai posti messi a concorso) che tenteranno di accedere ai corsi attraverso i test: ad ogni aspirante alla frequenza del corso di sostegno viene infatti chiesta una quota di partecipazione che va tra i 75 (Trento) e i 200 euro (‘Luspio’ Roma, Macerata, ‘Carlo Bo’ Urbino e ‘Kore’ Enna). Che non verrà restituita in alcun caso”.

Ed è in questo modo che, davanti ad una prospettiva di lavoro, le università, sfruttando la speranza della gente, hanno pensato bene di alzare il tiro delle richieste, certe che di fronte alla possibilità di essere assunti dallo Stato nessuno si sarebbe opposto.

Incontro con David Conati

Incontro con David Conati

di Mario Coviello

conati1Lo scrittore David Conati, autore del romanzo “ Amici virtua@li “, Raffaello editore, sarà nelle scuole della rete per la promozione della lettura  della provincia di Potenza nei giorni 12,13 e 14 gennaio 2014. A Pescopagano, Rionero,Muro Lucano, Bella, San Fele e Potenza incontrerà gli oltre 300 alunni della scuola media che hanno letto il suo libro.

David Conati autore, compositore e scrivente in genere  katalizzautore e incantAutore (www.davidconati.comprogetti@davidconati.com ), ha lavorato con Tito Schipa Jr, Gino & Michele, Oscar Prudente e Mogol. Collabora come traduttore con le agenzie teatrali D’Arborio e Petruzzi di Roma. Ha scritto più di una settantina di testi teatrali, molti per ragazzi, alcuni dei quali premiati ad importanti festival nazionali, oltre ad aver pubblicato saggi, manuali educativi, canzoni, filastrocche, romanzi, guide didattiche e testi di parascolastica per diversi editori.

Amici virtu@li   racconta  la storia di  Marco, che ha appena traslocato con la sua famiglia, e, grazie ad un video pubblicato in rete da uno sconosciuto, diventa subito popolare. Per i suoi nuovi compagni di scuola egli non è più «invisibile». Ma a volte è meglio essere popolari o essere invisibili? . O è meglio essere come Xorro -nickname utilizzato in Facebook – che, grazie alla sua identità segreta, si sente un supereroe? E i supereroi, fino a che punto  sono disposti a mettere a rischio la loro identità segreta per aiutare un vero amico in difficoltà?

Per conoscerlo meglio gli abbiamo rivolto alcune domande. Ecco le sue risposte.

– Chi è David Conati?

Discreto Autore Versatile Inventore Drammaturgico

Consapevolmente Orienta Nuovi Accostamenti Testuali Insoliti  *(acrostico)

conati2– Vivi molte vite: attore, sceneggiatore,scrittore, formatore, chitarrista…Perché?

In realtà sono tanti diversi aspetti dell’uso del linguaggio, la parola in Azione, la parola raccontata, scritta, cantata e… spiegata. Cerco nelle varie forme di espressione di far capire la “forza” delle parole.

-In quale veste Ti senti maggiormente realizzato?

Ciascuna da sola è parte di un tutto. Parodiando Shakespeare Egli scriverebbe che: una mano non è un piede e un piede non è la testa, così il cuore e i polmoni, ciascuna parte ha una sua funzione e ognuna di loro non è il corpo che le racchiude tutte.

– Quali tuoi spettacoli teatrali ti hanno dato maggiori soddisfazioni ?

Come Carlo Goldoni ho iniziato come “autore di Compagnia” scrivendo per diversi registi, ovvero aiutandoli a mettere su “carta” delle loro idee, per questo ho coniato il termine “katalizzautore” (ovvero enzima scrivente). Nella veste di autore i testi che mi hanno dato maggiori soddisfazioni come numero di rappresentazioni e apprezzamento del pubblico sono le farse contemporanee, ovvero quei testi che raccontano in modo ironico situazioni reali e paradossali del nostro vivere quotidiano (Vicini di casa, Indovina chi sviene a cena, Tu la conosci Giulia? Sono alcuni dei titoli più rappresentati); Nella veste di autore/interprete sta riscuotendo molto successo una riduzione per ragazzi dell’Odissea che sto portando in tour insieme a un fumettista, per cui in scena vengono utilizzati diversi linguaggi, parola, canzone e disegno, una contaminazione molto efficace.

conati3– Dopo una serie di libri nei quali hai proposto alle scuole animazioni teatrali hai pubblicato il tuo primo romanzo nel 2012 con la casa editrice  Raffaello, ” Amici virtu@li“che ha avuto un grande successo nelle nostre scuole. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro…?

Scrivere per il teatro è un altro modo di scrivere e raccontare storie, che sempre e comunque storie sono. Prima di arrivare ad Amici virtu@li ho scritto anche riduzioni di classici come O.D.I.S.S.E.A. ad esempio… Scritture e riscritture che mi hanno portato a tenere laboratori di narrazione in molte scuole d’Italia.

Laboratori nel corso dei quali inevitabilmente la prima domanda che porgo ai ragazzi è: ma a voi piace leggere? (è un passaggio inevitabile per chi vuole scrivere, è un po’ come pretendere di partecipare alla maratona di New York senza aver mai corso nemmeno un metro o pretendere di suonare uno strumento senza aver mai fatto un po’ di pratica). Visto che ai ragazzi non piace leggere ho chiesto loro il motivo: la maggior parte delle risposte che mi hanno dato i “non lettori” riguardava il fatto che i libri che vengono proposti loro raccontano storie “vecchie”, che non li coinvolgono e sono scritte in modo “antico”. Allora ho chiesto al mio campione di ragazzi che mi fornissero spunti per scrivere una storia che li avrebbe potuti interessare. L’argomento che attualmente “intriga” e coinvolge di più gli adolescenti è proprio l’uso delle moderne tecnologie di comunicazione… E visto che per lavoro ne faccio un grande uso non dico che sono un esperto ma sono in grado di scriverne… Quindi “Amici virtu@li” è un libro pensato per i ragazzi ai quali non piace leggere…

conati4– ” Amici virtu@li “ parla di amicizia vera e virtuale. Che cosa è per Te l’amicizia?

Amicizia è un sentimento che lega in modo molto forte e intimo le persone. Persone che si conoscono nel profondo e delle quali si riesce ad apprezzare i pregi e anche i difetti. Quindi per essere tale richiede una frequentazione piuttosto intensa e importante. In rete la parola viene usata con enorme facilità, forse abusata…

– In ” Amici virtu@li “ affronti il tema dell’uso dei social network e sottolinei la necessità di vivere una vita vera e non quella virtuale attraverso i media. Quale è il tuo rapporto con i media?  Come li usi ?

Trattandosi di media li uso come mezzo di comunicazione… Tipo ufficio stampa… (e spesso ne abuso…)

– Quali consigli senti di dare ai genitori e docenti sull’uso dei social network?

Importante non partire prevenuti con l’atteggiamento di chi fa la caccia alle streghe, ma imparare ad usarli in modo consapevole.  Imparare per non farsi condizionare, scoprirne le potenzialità e usarle consapevolmente

– E ai ragazzi ?

Idem. Okkio che non avete tra le mani un giocattolo ma un mezzo di comunicazione potentissimo che mette in piazza tutto quello che ci scrivete. È come essere editori di un giornale on-line su se stessi. In rete la privacy non esiste!

” Amici virtuali “ racconta una classe, i rapporti di amicizia..Quali sono i tuoi ricordi di scuola. Come eri come scolaro…?

Piuttosto vivace e irrequieto.

Studioso..

Sì (ma nella giusta  misura. Gli eccessi non vanno mai bene…)

Quali materie ti piacevano..?

Storia, geografia, italiano e Epica soprattutto.

Hai avuto la fortuna di incontrare docenti appassionati che Ti hanno aiutato a scegliere la tua strada..?

Sì, anche se l’ho scoperto anni dopo. Soprattutto alle elementari. Alle scuole medie ho avuto un’insegnante di lettere molto severa che allora non apprezzavo ma che è stata una guida precisa e capace.

– Con i tuoi laboratori di scrittura creativa e di animazione teatrale trascorri molto tempo nelle scuole. Come sono, secondo Te i ragazzi di oggi?

Confusi. Molto confusi dai troppi stimoli che non riescono a gestire… E poco abituati ad esporsi in pubblico, farsi capire e farsi sentire. La tecnologia non li aiuta se alla base manca la capacità di farlo…

Come sono gli adolescenti italiani?

Meravigliosi (anche se leggono poco, ascoltano poca musica e non vanno quasi mai a teatro).

C’è differenza tra maschi e femmine?

Ovviamente. Per interessi e grado di maturazione.

Di cosa vivono, in cosa credono..?

Cercano di sopravvivere in un mare di stimoli e informazioni nel quale naufragano e cercano di navigare a vista, e non tutti ci riescono. Molti seguono con interesse diverse attività (forse troppe) e trascorrono la loro età in modo così frenetico che praticamente non la  vivono… non tutti sia chiaro, ma molti sì.

In che modo riesci a coinvolgerli, ad interessarli, appassionarli..?

Cerco di utilizzare tutti i linguaggi possibili per carpire la loro attenzione, giocando molto sull’ironia e ritmo e soprattutto ascoltandoli… perché spesso, come cantava Carboni: “i professori non chiedevano mai se eravamo felici”… E se li si interroga sul loro “vissuto” si mettono in gioco e partecipano quasi sempre totalmente.

E i più piccoli, se hai lavorato con loro, come sono…?

Fantastici, curiosi e ancora capaci di mettersi in gioco e sperimentare.

Scrivere a cosa serve..?

Fissare le idee, rivivere le situazioni, mantenere viva la memoria, tramandare, capire. Soprattutto capire. (vale sempre la regola che una storia che non si scrive è una storia che non è mai stata vissuta, perché se ne perde traccia). Raccontare per far sapere…

conati5Cosa significa scrivere per Te..?

Oltre ai concetti esposti in precedenza, giocare con i linguaggi e con le parole.

– I docenti che hai incontrato come sono..?

Ne ho incontrati di eccezionali, strenui difensori della lotta alla desertificazione mentale che sta impoverendo tutta la Nazione. Coraggiosi anche, nonostante tutto…

Di cosa ha bisogno, secondo Te la scuola pubblica italiana per fare meglio il suo lavoro?

Di meno inquadramento nei “programmi” e più spazio alla lettura e alla sperimentazione. Di più spazio e progetti per salvaguardare e scoprire le memorie locali (che sono la ricchezza della Penisola)… Però girando per lo Stivale vedo che molto si sta facendo grazie all’iniziativa spontanea e gratuita di molti docenti, come nel Vostro caso… E questo salva la Scuola.

Enrico Maria Salerno, Eutanasia di un amore

Essenziale commento al film fatato :”Eutanasia di un amore” – di Gianfranco Purpi –

…Il film in questione  …può far comprendere,riflettendoci sopra e transferialmente,…la passione verace e la dialettica esistenziale più analitica…di quando ci si ama nel modo più totale e assoluto…eppure si hanno due diverse concezioni della vita,del mondo,dell’Umano,della Libertà,della Socialità e della Psicologia fenomenologica e trascendentale della Conoscenza ,…e di ogni variabile dell’Antropologia storicistica ed esperenziale;…e si finisce inevitabilmente per far “scoppiare” due anime vere amanti fino alla morte …in quanto simbiosi implosiva,…uccidendo o quasi lo stesso amore ed ogni suo “frutto”,…a prescindere da chi accetta o meno di condividere felicitante la Generatività e il Fondamento della vita di Coppia …e della Prole che ne sortisce o ne potrebbe sortire…
…E il Principio della Filosofia di questo Cinema d’autore …è comunque universalmente valoriale e sintetizzabile metaforicamente …entro queste asserzioni tratte dai dialoghi massimamente pregnanti dei protagonisti in questione:
…”””…(…)…L’amore è sempre conoscenza di se,dell’alter e di tutto il resto!
…La gelosia è un sentimento possessivo…e che fa meno compassione perchè rende ridicoli…o forse solo innamorati!…
…Non credevo che fa soffrire tanto…
…L’uomo dovrebbe essere consapevolezza della materia e invece ne resta imprigionato…
…E’  possesso …l’amore della madre … ed è per questo che un figlio viene alla luce soffrendo…come tutti gli esseri viventi…
….Egoismo è l’affetto della famiglia , …e il giovane deve ribellarsi soffrendo;… è gioia il rapporto d’amore,… ma ogni uomo ha la sensazione di ridurlo ad un’esclusiva …e naturalmente soffre se gli manca…
…Vivere è invece spezzare la prigionia del possesso affettivo,…crescere nella consapevolezza;… creare felicità;…tutte le altre forme di esistenza sono subumane;…l’amore , al contrario , … è come la poesia …o è amore o non esiste! “””…
… Il film è stato girato quasi tutto a Firenze,con protagonisti un Toni Musante ed una Ornella Muti strepitosi e forse nella loro interpretazione più coinvolgente,nel 1978,…per la fatata e da tesoreggiare geniale Regia di Enrico Maria Salerno !

Gianfranco Purpi

http://www.cineblog01.net/eutanasia-di-un-amore-1978/