DIRITTO NON SOLO ALLA VITA VEGETALE NON SOLO ALLA VITA ANIMALE MA ALLA VITA UMANA
di Umberto Tenuta
Diritto, non solo alla vita vegetale, non solo alla vita animale, ma anche alla vita umana, alla cultura, alla cultura che ha fatto e che fa uomo l’uomo.
Diritto alla vita è il grido di Papa Francesco!
Diritto alla vita, diritto a nascere, diritto di venire alla luce del sole, diritto a succhiare il latte materno, diritto a respirare l’ossigeno della vita che nessuno può far mancare!
Ma questo non basta, Papa Francesco!
Non basta, e Tu lo sai.
Tu sai bene che Victor non è stato ucciso nel grembo materno.
Ma è stato ucciso abbandonandolo nella foresta ove i lupi di Francesco lo hanno allevato, lo hanno nutrito le lupe con il loro latte materno, lo hanno nutrito i lupi paterni con i cibi che la natura offriva nella foresta dell’Aveyron.
Ma, poi, Papa Francesco, Tu lo sai, Tu lo sai che ad undici anni non riuscì più a divenire un uomo, e morì.
Tu, Papa Francesco, lo sai, lo sai quanti giovani muoiono, muoiono di dolore ogni giorno, muoiono alla sete della cultura alla fine di ogni trimestre, muoiono alla fine dell’anno nella nostra scuola.
Muoiono perché nessuno sa dare loro il pane della vita umana, la cultura che solo fa uomini i figli di donna.
Tu sai, Papa Francesco, quanto è vasta la mortalità scolastica, soprattutto quella velata, quella nascosta, dei bambini rimandati, dei bambini bocciati, dei bambini respinti, respinti dalla scuola, respinti da quella che dovrebbe essere la loro seconda madre, la madre che i cuccioli dell’uomo alimenta, alleva, fa crescere in virtute e canoscenza, fa diventare uomini.
E Tu lo sai, Papa Francesco, Tu lo sai che la seconda morte dei giovani è la morte della loro volontà di alimentarsi, di bere il latte della cultura.
Svogliati, senza voglia di alimentarsi, senza desiderio di crescere, senza amore di vivere!
Come è possibile che la forza vitale, la forza divina della vita sia privilegio di una casta e non di tutto il popolo di Dio?
C’è qualcosa che non va!
C’è il diritto alla vita che viene negato ai poveri, sì, solo ai poveri.
Viene negato nelle famiglie dei poveri, viene negato nelle periferie cittadine, nella quale solo abitano i giovani quotidianamente mortificati, respinti.
Nei centri cittadini c’è solo la scuola dei ricchi che li abitano e che nel regno dei cieli non andranno prima di passare per la cruna di un ago.
Certo, il regno di Dio è dei poveri.
Ma Cristo non è venuto a predicare il regno di Dio anche sulla terra?
Don Milani è stato un Santo educatore, un Santo che ancora aspetta di essere santificato!
Ha fatto il miracolo dell’educazione dei poveri.
Chi è ha fatto cosa più grande?
Forse chi ha guarito gli sciancati, forse chi ha resuscitato i bimbi nati morti, forse chi ha dato la parola ai muti?
Certamente!
Ma di coloro che dalla scuola escono senza parola chi si occupa, chi si preoccupa?
Papa Francesco, Tu lo sai, la scuola è il grembo che fa uomini i figli di donna.
E sacerdotesse di Dio sono le maestre, e sacerdoti di Dio sono i maestri!
Una rivoluzione occorre fare, una rivoluzione cristiana, la rivoluzione dell’educazione, la rivoluzione che garantisca ad ogni figlio di donna il successo formativo, il diritto a divenire uomini.
È possibile questa rivoluzione?
Non importa se questa rivoluzione sia possibile, importa che è necessaria, è necessaria perchè questa società possa chiamarsi cristiana.
Ma questa rivoluzione è impossibile, diranno i ben pensanti!
Certo, è possibile solo per i figli dei ricchi, nessuno dei quali nella scuola è mortificato da uno zero tagliato, nessun è mortificato da una riparazione a settembre, nessun è mortificato da una bocciatura, nessuna è respinto, perché i figli dei ricchi non possono essere respinti.
Ma quello che è impossibile nella scuola dei ricchi è possibile nella suola di Cristo!
Papa Francesco, il mio primo grido miserello è il grido dei poverelli, il grido di chi non nasce da genitori ricchi di talenti −non certo da un Dio Giusto dati− ma nasce nelle case dei poveri.
Papa Francesco, dica una parola, una sola parola, perchè a tutti i figli di donna, poveri e ricchi, sia garantito il successo formativo, la piena formazione della loro personalità, l’educazione che li fa diventare uomini, figli di un Dio Grande e Giusto.
Quello che non è possibile presso gli uomini è possibile presso Dio!
Anche i figli dei poveri possono essere promossi, possono essere nutriti di cultura, possono divenire uomini grandi, grandi come Te no, ma un poco, solo un poco meno!
Ora mi dirai, Papa Francesco, ora mi chiederai cosa c’entro Io, che cosa posso fare Io, ditemelo ed io lo farò!
Papa Francesco, a Pasqua lo dica forte che Gesù è risorto perchè ai figli dei poveri sia garantito il diritto ad essere uomini grandi, sia garantito il diritto alla coltura, alla cultura che Iddio ha consentito agli uomini di creare del corso dei millenni come loro patrimonio più grande di cui eredi sono tutti i figli di donna, tutti i figli di donna, nessuno escluso.
Papa Francesco, una cosa Tu puoi fare, solo Tu puoi fare: chiamare i sacerdoti della cultura perché la distribuiscano a tutti i figli di Dio, nessuno escluso, nessuno respinto, nessuno rifiutato, nel regno degli uomini, come nel Regno dei Cieli.
Tu, Papa di Cristo, una osa grande stai facendo, la Ciesa Cristiana!
Ma Tu, Papa Cristiano, una cosa grande puoi fare, una Scuola Cristiana, una scuola nella quale a tutti i figli di donna viene garantito il diritto alla cultura, alla cultura che si riassume nella parola, nella parola divina, nel Verbum.
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