Educare è meglio che rieducare

EDUCARE è meglio che rieducare di Umberto Tenuta

CANTO 163 È meglio educare che rieducare, sia dal punto di vista pedagogico che dal punto di vista economico

 

La democrazia è governo del popolo, di tutto il popolo.

Ma il popolo, per governare, deve essere libero, libero dagli istinti bestiali innanzitutto, dagli istinti che lo fanno homo homini lupus.

Questa liberazione avviene solo attraverso l’educazione.

In tal senso John Dewey ha scritto che democrazia è educazione.

Una società è democratica solo se tutti i suoi cittadini sono democratici, sono stati educati, non solo istruiti.

L’istruzione serve anche ai ladri.

Solo l’educazione rende onesti i lavoratori, i cittadini, gli uomini tutti.

Ci si rende conto dei danni della mancata educazione solo quando i lavoratori non sono esperti, quando i cittadini non riescono a governarsi democraticamente, quando gli uomini delinquono.

Soprattutto quando la delinquenza dilaga e costituisce un pericolo grave dal punto di vista economico, sociale, civile.

Soprattutto allora ci si rende conto dell’importanza dell’educazione.

Anche dal punto di vista economico.

Ingente è il costo della delinquenza.

Allora, tardivamente, si ricorre ai ripari.

Ma la riparazione costa di più della prevenzione.

Facile dire che il carcere deve rieducare!

Quanto sia difficile ed aleatorio rieducare lo sanno bene coloro che nelle carceri si occupano di rieducazione.

Ne ho fatta l’esperienza diretta come direttore di corsi per educatori di minori.

Quante storie, quanti problemi, quante difficoltà occorre affrontare.

Là non c’è la scolaresca!

Là ci sono protagonisti di reati l’uno diverso dall’altro.

Là si fa, si deve fare la personalizzazione educativa.

In quelle scuole si è impegnati sempre a studiare i soggetti, a studiare le strategie educative, a progettare esperienze, non ad acquisire conoscenze che abbondano, non a perdere tempo a compilare registri e schede che nessuno legge.

Difficile lavoro!

Rieducare, educare di nuovo.

Educare di nuovo o educare, sic et simpliciter?

Se erano stati educati, non stavano lì.

Se stanno lì, evidentemente non sono stati educati!

Istruiti sì, e molto, anche e soprattutto fuori della scuola.

Ma educati no.

Ecco l’interrogativo: la scuola educa?

Forse sì, ma non tutti i giovani.

Non il giovane che sta lì, all’ultimo banco!

Sempre rimproverato, biasimato, ammonito, punito, rimandato, bocciato, respinto.

Respinto dalla scuola che doveva educarlo.

Respinto dalla scuola che doveva garantirgli il successo formativo, non solo l’istruzione, ma anche e primieramente la formazione, l’educazione, la umanizzazione.

Meravigliose esperienze di scuole che questo lavoro hanno fatto e fanno ce ne sono, e ce ne sono tante.

Ma basta una sola scuola, una sola sezione, una sola classe in cui questo lavoro non viene fatto, perchè domani tre individui creino un danno immenso alla società tutta.

Basta leggere i giornali.

Li legge anche chi di scuola si occupa?

Se sì, se ne preoccupi!

Educare tutti

EDUCARE TUTTI è IL PRIMO IMPEGNO DI OGNI GOVERNO di Umberto Tenuta

CANTO 162 È meglio educare che rieducare, sia dal punto di vista pedagogico che dal punto di vista economico

 

Nel Canto 161 abbiamo scritto che il costo del carcere è di gran lunga superiore al costo dell’educazione a non rubare.

Ovviamente, l’affermazione vale per ogni altro reato o devianza che sia.

In fondo, il nostro ordinamento costituzionale e conseguentemente il nostro ordinamento giuridico si basa sul presupposto che tutti i figli di donna possono diventare liberi, cioè capaci di scegliere il bene loro ed il bene degli altri.

La libertà non è la facoltà di fare quello che si vuole, ma quello che si deve nel rispetto della libertà degli altri.

<<Agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere come principio di una legislazione universale>> (KANT).

<<Amerai il prossimo tuo come te stesso>> (VANGELO).

Il punto di vista laico coincide con il punto di vista religioso, credo di ogni religione.

Laici e religiosi si incontrano in questo comandamento.

Fuori di questo comandamento c’è l’hobbesiano homo homini lupus.

E non credo che questa professione di fede possa essere accettata in una società civile ed ancor più in una società democratica.

Siccome tutti abbiamo il dovere di essere civili e democratici e siccome civili e democratici non nasciamo, ma diventiamo solo attraverso l’educazione, tutti hanno diritto all’educazione.

E, siccome l’educazione non si realizza più nel villaggio ma si realizza nel SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO, il sistema formativo integrato deve garantirlo ad ogni figlio di donna.

Diritto e dovere ineludibile!

La scuola, che del sistema formativo integrato è animatrice e coordinatrice, deve educare.

Deve istruire per educare!

La sua è una istruzione educativa.

Così come il principio di libertà si fonda sul presupposto che tutti possono e debbono divenire liberi, anche il diritto all’educazione si fonda sul presupposto che tutti siano educabili.

Riportiamo ancora il Doll: <<Per capacità potenziali dei singoli noi intendiamo quelle potenzialità di grandezza imprevedibile, che possono scaturire dall’interno della personalità: potenzialità che possono venire sviluppate o ridotte col processo educativo… le capacità potenziali non sono considerate come delle qualità congenite nell’individuo, che divengono attuali attraverso un processo di maturazione su cui non influisce in alcun modo l’ambiente. Anzi, queste capacità si sviluppano e si “manifestano nello scambio dinamico di influssi fra l’individuo e il suo ambiente”. Vengono definite capacità “potenziali” perché sono un modo di essere dell’individuo, sono una capacità individuale di reagire positivamente e in modo praticamente imprevedibile: “senza alcun preconcetto quanto ai …limiti” delle capacità potenziali…. L’essenza della concezione ebraica e greca dell’uomo era invece di porre l’accento sulla personalità umana dotata di capacità potenziali illimitate, di considerare positivo il fatto che gli sviluppi della personalità umana sono imprevedibili…>>[1].

La scuola deve educare!

Ma, perchè la scuola educhi, la scuola deve essere efficace ed efficiente.

Rendere la scuola efficace ed efficiente è il primo dovere di chi governa.

Tutto il resto viene dopo.

Anche l’industria, che senza l’educazione diventa fallimentare.

Anche il commercio, che senza l’educazione non funziona.

Anche il lavoro, che senza l’educazione non si fa.

Ed allora?

Allora, Popolo italiano, di qualsiasi parte tu sia, chiediamo al Presidente Renzi che il primo capitolo di spesa sia l’ISTRUZIONE EDUCATIVA!

Saranno d’accordo la Ministra dell’istruzione e tutti gli altri Ministri.

Se lungimiranti!

 

[1] DOLL R. C., L’istruzione individualizzata, La Nuova Italia, Firenze, 1969, pp. XI, 19, 21.

Ultimi giorni di scuola, l’anno prossimo arrivano i calendari pluriennali

da La Stampa

Ultimi giorni di scuola, l’anno prossimo arrivano i calendari pluriennali

Dal 2014-2015 in poi le date di inizio e fine lezioni saranno sempre le stesse

roma

 Aria di vacanza per gli studenti italiani. In circa la metà delle regioni italiane l’ultima campanella dell’anno scolastico suonerà tra il 6 e il 7 giugno e nelle rimanenti si appenderà lo zaino al chiodo entro la fine della prossima settimana; gli ultimi a chiudere i libri saranno gli alunni dell’Alto Adige e della valle d’Aosta dove il termine delle lezioni è fissato al 14 giugno.

 

Intanto, sono stati già deliberati i calendari scolastici per il 2014-2015 da quasi tutte le Giunte regionali (mancano soltanto le decisioni di Abruzzo e Sicilia, attese da un giorno all’altro). Ed emerge una novità: la decisione di alcune Regioni, come la Toscana e il Lazio, di rendere pluriennale il calendario.

 

Dal 2014-2015 in poi, in sostanza, le date di inizio e fine lezioni saranno sempre le stesse, con slittamento o anticipo al primo giorno lavorativo successivo o precedente se la data scelta è un sabato o un festivo. Un’iniziativa presa – si è spiegato – per consentire di programmare e pianificare per tempo sia l’organizzazione delle scuole sia quella delle famiglie.

 

Nella gran parte delle regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto) si tornerà in classe il 15 settembre.

 

 

La pausa estiva per alcuni studenti scatterà tuttavia ben oltre la fine delle lezioni. Circa un milione di ragazzi, infatti, prima di andarsene in vacanza dovrà affrontare gli esami di fine corso, Terza media e Maturità.

 

I più piccoli si troveranno alle prese con 5 prove diverse: italiano, matematica, lingua straniera, interrogazione orale e la temutissima prova Invalsi. Ogni scuola decide autonomamente quando dare il via alle prove scritte e orali. L’unica data certa, stabilita a carattere nazionale dal ministero della pubblica istruzione, è appunto quella della prova Invalsi, fissata quest’anno al 19 giugno, ma generalmente le scuole si organizzano per far sì che la prova nazionale sia l’ultima in calendario tra gli scritti.

 

Per gli studenti dell’ultimo anno delle Superiori l’appuntamento con la Maturità è previsto per il 18 giugno giorno del primo scritto, quello di italiano. La seconda prova scritta (quest’anno Greco al Classico e Matematica allo Scientifico) si svolgerà il 19, in concomitanza con l’Invalsi di Terza media. E “regalando“ come consuetudine un week end di tregua, il 23 giugno si completerà il tris delle scritti con il cosiddetto quizzone.

Graduatorie d’Istituto: chi si abilitata entro il 31 luglio subito in II fascia. Corsisti PAS salvi

da tecnicadellascuola.it

Graduatorie d’Istituto: chi si abilitata entro il 31 luglio subito in II fascia. Corsisti PAS salvi

Alessandro Giuliani

Lo ha stabilito il ministro Giannini con apposito decreto firmato il 6 giugno: la grandissima maggioranza di chi frequenta i Percorsi abilitanti speciali potrà sciogliere la riserva e ritrovarsi a pieno titolo nelle graduatorie degli abilitati. Basterà dimostrare all’amministrazione scolastica di “aver conseguito i titoli necessari entro il 31 luglio 2014”.

Le proteste dei ‘passini’ e dei sindacati hanno convinto il Miur: i circa 70mila corsisti che stano acquisendo l’abilitazione attraverso i PAS o stanno acquisendo la specializzazione per il sostegno oppure stanno concudendo i corsi di Scienze della Formazione Primaria, potranno chiedere l’inserimento nella seconda fascia delle Graduatorie di istituto con riserva. Coloro che si abiliterano nelle prossime settimane, ovvero la grandissima maggioranza, potranno poi sciogliere la riserva e ritrovarsi a pieno titolo nelle graduatorie degli abilitati. Basterà dimostrare all’amministrazione scolastica di “aver conseguito i titoli necessari entro il 31 luglio 2014”.

La misura è contenuta nel decreto ministeriale n. 375 firmato il 6 giugno dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. “Resta confermato  – spiegano da Viale Trastevere – il calendario delle lauree e degli esami finali dei percorsi abilitanti previsti dalle università nei mesi di giugno e luglio. Al contempo viene salvaguardata la necessità di chiudere comunque le iscrizioni alle Graduatorie entro il 23 giugno in modo da poter lavorare gli elenchi in tempo utile per un avvio regolare del nuovo anno scolastico”.

La decisione del Ministero, seppure tardiva, appare condivisibile: rimanere fuori dalla seconda fascia d’istituto per pochi giorni avrebbe sicuramente comportato un crescere di polemiche e di contestazioni. Soprattutto perchè giustificate.

Requisiti dei servizi igienico-sanitari nelle scuole

da tecnicadellascuola.it

Requisiti dei servizi igienico-sanitari nelle scuole

Aldo Domenico Ficara

Il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 riguardante le norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica, al punto 3.9.1. recita: ” I servizi igienico-sanitari debbono avere le seguenti caratteristiche:

i) il numero di vasi per gli alunni dovrà essere di 3 per ogni sezione, Per le scuole materne e di 1 per classe per gli altri tipi di scuole, oltre alcuni vasi supplementari per servire gli spazi lontani dalle aule. Il locale che contiene le latrine e le antilatrine deve essere illuminato ed aerato direttamente. Possono essere installati efficienti impianti di aerazione e ventilazione in sostituzione della aerazione diretta nell’antilatrina;
ii) le latrine debbono:
– essere separate per sesso, salvo che per la scuola materna;
– essere protette dai raggi diretti del sole, specie nelle regioni più calde;
– essere costituite da box, le cui pareti divisorie siano alte, salvo che per la scuola materna, non meno di 2,10 m e non più di 2,30 m;
– avere le porte apribili verso l’esterno della latrina, sollevate dal pavimento e munite di chiusura dall’interno, salvo che per la scuola materna, tale però che si possano aprire dall’esterno, in caso di emergenza;
– avere impianti col sistema a caduta d’acqua con cassetta di lavaggio o altro tipo equivalente, purché dotato di scarico automatico o comandato;
– avere le colonne di scarico munite di canne di ventilazione, prolungate al di sopra della copertura;
– avere le colonne di scarichi dei servizi igienici dimensionate in relazione agli apparecchi utilizzati, con possibilità di, ispezioni immediate;
– avere, preferibilmente, vasi del tipo misto a tazza allungata (a barchetta) e con poggiapiedi per essere usati anche alla turca; e dotati, inoltre, al piede della colonna di scarico, di un pozzetto formante chiusura idraulica;
iii) nel locale che contiene le latrine, se destinato ai maschi, saranno di norma collocati anche gli orinatoi, con opportunità schermatura tra l’uno o l’altro. I lavabi e gli eventuali lavapiedi debbono essere ad acqua grondante. Le fontanelle per bere, ubicate nei punti più accessibili, o nell’antilatrina, debbono essere dotati di acqua. sicuramente potabile, erogata a, getto parabolico.
iv) il locale latrine dovrà essere munito, sul pavimento, di un chiusino di scarico a sifone, ispezionabile e di una presa d’acqua con rubinetto portagomma per l’attacco di una lancia per l’effetto di acqua;
v) le docce possono essere tutte o in parte, ubicate nel nucleo dei servizi igienico-sanitari della palestra; esse debbono essere singole e munite di antidoccia singolo per i vestiti e per l’asciugamano. Esse debbono essere del tipo col piatto, a vaschetta e inoltre l’erogazione dell’acqua, deve avvenire, previa miscelazione automatica e regolabile tra calda e fredda, attraverso un soffione inclinato collocato in modo da investire non la testa, ma le spalle dell’allievo, che possa servire anche per il solo lavaggio dei piedi.
Viste le prossime aperture dei cantieri nelle scuole, sarebbe opportuno verificare la presenza di detti requisiti nei servizi igienico-sanitari delle nostre scuole

Dall’Europa con tormento

da tecnicadellascuola.it

Dall’Europa con tormento

Pasquale Almirante

Le “Raccomandazioni del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia” al punto 14 esplicitano: “È necessario compiere sforzi per migliorare la qualità dell’insegnamento e la dotazione di capitale umano a tutti i livelli di istruzione: primario, secondario e terziario”.

Lo sapevamo. Ma sapevamo pure, già ai tempi della ex ministra Gelmini, governo Berlusconi-Tremonti, che una similare raccomandazione era arrivata (benchè qualcuno dubiti ancora su un possibile sollecito dell’Italia stesa) per implementare un ancora più vecchio progetto di dare stellette al merito.
In quest’ultima missiva dell’Ue la richiesta è di stimolare la qualità dell’istruzione attraverso una serie di interventi e modifiche del mondo scolastico, mirate a implementare un sistema di valutazione dei docenti e dei dirigenti scolastici.
Ben venga la valutazione dei dirigenti, considerato che taluni finora hanno tenute le scuole come dote personale, infischiandosene perfino delle condanne per condotta antisindacale, le cui spese sono state a carico della collettività e non del singolo preside, ma per quanto riguarda i docenti è bene che si faccia chiarezza, estrema chiarezza.
Se infatti per un verso la questione del merito appaia corretta, il punto centrale è però quello di chi lo decide. Verranno utilizzate le schede Invalsi? Oppure si chiameranno i genitori e i ragazzi? Oppure lo farà il dirigente? E se è così, non si torna forse indietro di quarant’anni, quando era il preside a stilare le famose “note di merito”, contro cui i sindacati vinsero una battaglia? E la vinsero proprio nella consapevolezza che i docenti, per avere note positive, spesso mettevano sotto la cattedra la loro dignità e la loro libertà, assecondando il “capo”.
E inoltre, si metteranno in conto le difficoltà tra una scuola di frontiera e una del centro? Tra i licei, punto di sbarco per lo più dei figli delle classi medio-alte, e i professionali dove si cerca di ghettizzare, sia le classi meno abbienti e ora pure gli extracomunitari? Ci sarà una differenziazione fra una scuola media della periferia di una città del sud e quella di un quartiere “nobile” di una città ricca del nord?
Come si farà ad eseguire una valutazione di merito dei docenti in entrambi i casi? Secondo quale metro verranno valutati i due gruppi? Uno infatti è più impegnato sicuramente nella lotta contro gli abbandoni, l’altro a trovare nuovi stimoli culturali, magari per accontentare le richieste dei genitori, lusingandoli e blandendoli, così come tutte le indagini hanno rilevato.
Per favore dunque, se si vuole premiare l’impegno di ciascun docente lo si faccia, ma senza approssimazione o demagogismi, e soprattutto si consultino i docenti, quelli che sono sul campo ogni giorno, anche perché da troppo tempo si colpevolizzano per misfatti non loro. E soprattutto ancora: che si spenda qualcosa per aggiornali, mentre per il futuro che si recluti con rigore. La scuola è infatti un costo per lo Stato, alto, ma si sconta in prospettiva e alla lunga distanza riesce perfino a fruttare, abbattendo per due volte i costi iniziali, in tutti i campi e le situazioni.
Il punto è allora: mentre si cerca di realizzare belle scuole, si cerchi anche di formare begli insegnanti.

Una task force in soccorso ai docenti agli esami di stato

da tecnicadellascuola.it

Una task force in soccorso ai docenti agli esami di stato

Pasquale Almirante

Con gli esami di stato alle porte, sono tanti gli Uffici scolastici che mettono a disposizione dei docenti una sorta di pool di esperti pronti a intervenire

Dubbi, difficoltà, intoppi nel corso degli esami di stato? Sereni docenti e presidenti di commissione, negli ex provveditorati agli studi c’è una task force asserragliata fra le scrivanie e i computer che viglia e al bisogno è pronta a intervenire. Come i pompieri in caso di incendio. Anche perché, come ormai è abbastanza noto, nella nostra scuola più che la sostanza delle cose è importante il fumo nella forma delle procedure affinchè siano conformi alle attese e soprattutto inattaccabili dai Tar.
In alcuni uffici provinciali addirittura, ai presidenti sono stati dati numeri di cellulari di esperti e di addetti dell’ufficio, in modo che alle prime difficoltà si possa intervenire.
E come ormi è pure costume, i presidenti verranno pure convocati negli Usp, qualche giorno prima della riunione preliminare della commissione, per farli incontrare con questo pool, non solo al fine di diradare qualche nuvola dubbiosa, ma anche per fare il punto sulle modalità di intervento.
E come è ancora noto, ci permettiamo ricordare, anche gli esami di stato di quest’anno saranno totalmente informatizzati, grazie alle pressioni dell’allora ministro Francesco Profumo, per cui le tracce arriveranno via mail, previo dei riti scaramantici e password incodificabili, tranne per gli addetti in modo da bloccare qualunque fuga di notizie e di intercettazione proditoria delle buste.

Graduatorie d’Istituto, per i ‘passini’ è corsa contro il tempo

da tecnicadellascuola.it

Graduatorie d’Istituto, per i ‘passini’ è corsa contro il tempo

Alessandro Giuliani

Dal Miur non arriva la proroga alla scadenza per presentare la domanda di inclusione in seconda fascia, malgrado le tante pressioni, ora anche sindacali, almeno per l’accettazione con riserva di chi si abiliterà comunque entro luglio. Alcune Università hanno deciso di anticipare la conclusione dei corsi, ma ad oggi la maggior parte sarebbero fuori.

Continuano ad arrivare richieste per far inserire in seconda fascia i tanti docenti, forse 70mila, che entro la fine di luglio acquisiranno l’abilitazione tramite i Percorsi Abilitanti Speciali. Per molti di loro, infatti, il termine del 23 giugno imposto dal Miur per la presentazione delle domande di inclusione o aggiornamento nelle oltre 8mila graduatorie delle scuole di ogni ordine e grado si traduce in una vera beffa. I corsi, infatti, nella maggior parte dei caso termineranno nel mese di luglio. A termini scaduti.
Nelle scorse settimane le proteste non sono mancate. Ora, a poco più di due settimane dalla scadenza, anche i sindacati iniziano ad alzare la voce: secondo l’Anief rimanere “in terza fascia significherebbe, infatti, essere superati da tutti coloro che passeranno in seconda. E per un precario storico, cha ha svolto almeno tre anni di supplenze, si tratterebbe di un epilogo ingiusto: non è accettabile, infatti, che dopo il conseguimento dell’abilitazione si possa permanere nella stessa posizione”.
Il sindacato guidato da Marcello Pacifico reputa “un grave errore non aver dato seguito alle procedure adottate per diversi anni in casi simili, in occasione delle “finestre” d’aggiornamento delle graduatorie. Sarebbe bastato rendere applicabile quanto previsto dalla Legge 143/2004, la quale prevede l’inserimento con riserva di tutti coloro che frequentano un corso abilitante. Con lo scioglimento della riserva stessa da far scattare non appena conseguita l’imminente abilitazione”.
La soluzione più logica sarebbe quindi quella di introdurre una proroga, riservata a tutti gli abilitandi PAS, che permetta di far produrre domanda di accesso nelle graduatorie d’istituto con la modalità della “riserva”. Con l’inserimento che verrebbe regolarizzato entro il prossimo 31 luglio.
“Negare questa possibilità, per una discrepanza di qualche giorno tra l’attuale scadenza e l’acquisizione del titolo abilitante presso le Università organizzatrici, creerebbe un danno professionale ed economico a tantissimi docenti abilitati”, conclude il battagliero sindacato autonomo. Che già annuncia probabili ricorsi di massa nel caso in cui dal Miur non arrivasse la proroga.
A “tagliare la testa al toro”, però, potrebbe pensarci anche qualcun’altro: i docenti degli atenei dove si stanno svolgendo i Pas dovrebbero approntare un programma di lezioni ed esami finali che porti i corsisti a terminare entro l’attuale scadenza, quindi il 23 giugno. Qualche Università lo ha già fatto. Per altre, la maggior parte, risulta praticamente impossibile. Sopratutto laddove i corsisti debbano ripetere qualche prova d’esame con un secondo appello.

Graduatorie istituto: nuova inclusione per chi non ha aggiornato per il triennio 2011-2014

da tecnicadellascuola.it

Graduatorie istituto: nuova inclusione per chi non ha aggiornato per il triennio 2011-2014

Lucio Ficara

Inoltre, tutti i docenti che aggiornano la domanda d’inserimento delle graduatorie d’istituto, possono essere esclusi dalle graduatorie, se ripresentano o ridichiarano, per la medesima fascia di appartenenza, i titoli culturali e di servizio già dichiarati in precedenza.

Bisogna ricordare ai docenti precari che aggiornano la domanda d’inserimento delle graduatorie d’istituto, che ai sensi dell’art. 9, comma 5, del decreto ministeriale n. 353/2014 si può essere esclusi dalle graduatorie, se si ripresentano o si ridichiarano, per la medesima fascia di appartenenza, i titoli culturali e di servizio già dichiarati in occasione della procedura del biennio 2009-2011 e del triennio 2011-2014, indipendentemente che siano stati oggetto di valutazione da parte della scuola che ha gestito la relativa domanda di inserimento in graduatoria per gli anni su citati.

In buona sostanza chi permane nella stessa fascia in cui era già presente per il triennio precedente e per il biennio ancora precedente, non deve, pena l’esclusione dalle graduatorie, ridichiarare nuovamente i titoli già dichiarati, fatta eccezione per il titolo d’accesso come specificato nel frontespizio dei modelli A1, A2 e A2/bis (il titolo di accesso alla graduatoria va sempre indicato anche se non dà luogo ad alcuna attribuzione di punteggio in quanto già precedentemente valutato e quindi inglobato nel punteggio precedentemente acquisito).

Una domanda che ci giunge da personale precario impegnato a produrre tali domande, è la seguente: “chi ha dimenticato di aggiornare la graduatoria per il triennio 2011-2014, ma era inserito nelle graduatorie nel biennio 2009-2011, come si deve comportare per evitare possibili esclusioni?”.

A questa importante domanda rispondiamo nel seguente modo: “chi si trova nella particolare situazione di essere stato inserito nelle graduatorie d’Istituto (per esempio di III fascia o di II per il biennio 2009-2011), e poi si è dimenticato di aggiornare la graduatoria per il triennio 2011-2014, deve presentare domanda sul modello A2 (per la III fascia) o A1 (per la II fascia) indicando una nuova inclusione e presentando/dichiarando tutti i titoli nuovamente”.

Tutto ciò si deduce da una lettura attenta del D.M. n. 353/2014 che all’art. 4, comma 4, recita “agli aspiranti, già inclusi nelle graduatorie di circolo e di istituto per gli anni scolastici 2011/2012, 2012/2013, 2013/2014, che presentino apposita autocertificazione mediante i modelli A/1, A/2, A/2bis (n.d.r. l’interessato deve inserire a pag. 3 dei modelli A1, A2 e A2 bis), e che facciano domanda per la stessa fascia di graduatoria di istituto, è assegnato il medesimo punteggio con cui figuravano nelle relative graduatorie alla data del 16 agosto 2011, termine di scadenza per la costituzione delle graduatorie di circolo e di istituto per il triennio 2011-2014″.

Quindi appare chiaro che chi non è presente nelle graduatorie del triennio 2011-2014, non può e non deve dichiarare alcun punteggio pregresso: infatti non è prevista alcuna pagina nella domanda DOVE INSERIRE IL PUNTEGGIO. Per tale motivo è da considerarsi docente di nuova inclusione.

In buona sostanza chi era presente nelle graduatorie d’istituto precedentemente al triennio 2011-2014 e poi non ha aggiornato per il triennio suddetto, dovrà compilare ad esempio per la terza fascia il modello A2, per la seconda fascia il modello A1 in qualità di novello incluso, potendo stare tranquillo di non incorrere in nessun tipo di esclusione.

PAS: iscrizione con riserva in II fascia entro 31/7

da tuttoscuola.com

PAS: iscrizione con riserva in II fascia entro 31/7

Alla fine, per una volta, ha vinto il buon senso: il ministro Giannini ha firmato stasera un decreto con il quale  si consente l’iscrizione con riserva nella II fascia delle graduatorie di istituto per chi si abilita all’insegnamento o si specializza sul sostegno dopo il 23 giugno prossimo – data in cui si chiudono le domande di accesso agli elenchi per le supplenze – come suggerito anche da Tuttoscuola.

Gli interessati, per poter sciogliere la riserva, dovranno poi dimostrare di aver conseguito i titoli necessari entro il 31 luglio 2014. Il provvedimento consente a chi si abilita all’insegnamento o si specializza per diventare docente di sostegno in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico di poter far valere subito i titoli conseguiti.

Resta confermato il calendario delle lauree e degli esami finali dei percorsi abilitanti previsti dalle università nei mesi di giugno e luglio. “Al contempo viene salvaguardata – spiega una nota ministeriale – la necessità di chiudere comunque le iscrizioni alle Graduatorie entro il 23 giugno in modo da poter lavorare gli elenchi in tempo utile per un avvio regolare del nuovo anno scolastico“.

 

I neoabilitati PAS hanno diritto alla seconda fascia

da tuttoscuola.com

I neoabilitati PAS hanno diritto alla seconda fascia

A quanto risulta molte università stanno stringendo i tempi per concludere le prove finali dei Percorsi Abilitanti Speciali (PAS) entro il 23 giugno, data limite stabilita dal Ministero per l’aggiornamento delle graduatorie e l’inserimento dei neoabilitati in seconda fascia.

E’ però possibile che non tutte riescano nell’intento, e questo comporterebbe per una parte dei corsisti PAS, quelli che si abilitano dopo il 23 giugno, l’esclusione dalla seconda fascia, con relative, giustificate proteste e conseguenti ricorsi.

La soluzione, come chiedono gli interessati, è relativamente semplice: si tratterebbe di  prevedere l’inserimento con riserva in seconda fascia per coloro che stanno frequentando il PAS ma che conseguiranno l’abilitazione dopo il 23 giugno. La riserva cadrebbe al momento della presentazione del titolo. Sarebbe una soluzione di buon senso, i precedenti non mancano. E sarebbe bene che il Ministero provvedesse, possibilmente non attendendo l’ultimo giorno.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 130

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 130 del 7-6-2014

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


LEGGE 5 giugno 2014, n. 87


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile
2014, n. 58, recante misure urgenti per garantire il regolare
svolgimento del servizio scolastico. (14G00099)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 3 aprile 2014


Riparto dell’anticipazione del 60 per cento del Fondo nazionale per
il concorso finanziario dello Stato, agli oneri del trasporto
pubblico locale, anche ferroviario, nelle Regioni a statuto ordinario
di cui all’articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,
per l’anno 2014. (14A04338)

 

 

Pag. 2

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


ORDINANZA 8 aprile 2014


Attuazione dell’articolo 1 della decisione di esecuzione della
Commissione 2013/635/UE del 31 ottobre 2013 che proroga
l’applicazione della decisione della Commissione europea 2005/734/CE
del 19 ottobre 2005, recante deroga al divieto dell’utilizzo di
uccelli da richiamo appartenenti agli ordini degli anseriformi e
caradriformi nell’attivita’ venatoria, come modificata dalla
decisione della Commissione europea 2006/574/CE del 18 agosto 2006.
(14A04279)

 

 

Pag. 5

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 


DECRETO 14 febbraio 2014


Proroga dell’utilizzo dei contributi ministeriali residui assegnati
ai soggetti aderenti ai Programmi di riqualificazione urbana e di
sviluppo sostenibile (PRUSST) promossi con decreto n. 1169 dell’8
ottobre 1998. (14A04311)

 

 

Pag. 7

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 11 aprile 2014


Scioglimento della «Ecologj soc. coop.», in Morlupo e nomina del
commissario liquidatore. (14A04228)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 28 aprile 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Immobilcooper
societa’ cooperativa a responsabilita’ limitata», in Roma. (14A04229)

 

 

Pag. 9

 

 

 


DECRETO 5 maggio 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Autotrasporti Somec
Societa’ Cooperativa», in Roccadaspide. (14A04232)

 

 

Pag. 10

 

 

 


DECRETO 7 maggio 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Unione Operaia della
Giudecca», in Venezia. (14A04231)

 

 

Pag. 10

 

 

 


DECRETO 8 maggio 2014


Sostituzione del liquidatore della «Il Castagno», in San Martino
Valle Caudina. (14A04230)

 

 

Pag. 11

 

 

TESTI COORDINATI E AGGIORNATI

 


TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 7 aprile 2014, n. 58


Testo del decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58 (in Gazzetta Ufficiale –
serie generale – n. 82 dell’8 aprile 2014), coordinato con la legge
di conversione 5 giugno 2014, n. 87 (in questa stessa Gazzetta
Ufficiale alla pag. 1), recante: «Misure urgenti per garantire il
regolare svolgimento del servizio scolastico.». (14A04306)

 

 

Pag. 12

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

MINISTERO DELLA DIFESA

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di taluni immobili.
(14A04233)

 

 

Pag. 14

 

 

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile, in
Mossa. (14A04234)

 

 

Pag. 14

 

 

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile, in
Bibbona. (14A04235)

 

 

Pag. 14

 

 

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile, in
Dignano. (14A04236)

 

 

Pag. 14

 

 

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile, in
Monfalcone. (14A04237)

 

 

Pag. 15

 

 

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile, in
Monfalcone. (14A04238)

 

 

Pag. 15

 

 

 


COMUNICATO


Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile, in
Romans d’Isonzo. (14A04239)

 

 

Pag. 15

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Amminosidina 20% Liquido Ceva Salute
Animale», 200 mg/ml, soluzione per uso orale per vitelli da latte,
suini, broiler e conigli. (14A04219)

 

 

Pag. 15

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Droncit 50 mg compresse per cani e
gatti». (14A04220)

 

 

Pag. 15

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario ad azione immunologica «Nobilis
REO+IB+G+ND». (14A04221)

 

 

Pag. 15

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Ventipulmin». (14A04222)

 

 

Pag. 16

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Dinalgen 150 mg/ml soluzione
iniettabile bovini». (14A04223)

 

 

Pag. 16

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Bovilis Lactovac C». (14A04224)

 

 

Pag. 16

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Veloxa Forte» compresse masticabili
per cani. (14A04225)

 

 

Pag. 16

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Veloxa» compresse masticabili per
cani. (14A04226)

 

 

Pag. 16

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Cevamuline» 125 mg/ml – soluzione orale per conigli
(14A04227)

 

 

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