Esame terza media, Giannini: bene denuncia hacker

Esame terza media, Giannini: bene denuncia hacker
Ha funzionato collaborazione fra istituzioni

“La collaborazione istituzionale fra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Polizia di Stato e Invalsi ha consentito di garantire questa mattina il regolare svolgimento della prova nazionale dell’Esame di terza media”. Così il Ministro Stefania Giannini a seguito della denuncia degli hacker che hanno attaccato il sito dell’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione del sistema di istruzione.

“I responsabili dell’attacco informatico – continua il Ministro – sono stati individuati grazie all’immediata denuncia da parte del personale Invalsi, che ha scoperto l’intrusione, e alle rapide indagini condotte dal Centro nazionale anticrimine informatico (Cnaipic) della Polizia Postale che era in costante contatto con il Miur. Stamattina la prova si è svolta regolarmente coinvolgendo quasi 600mila ragazzi”.

I. Fabiani, Le lunghe notti di Anna Alrutz

fabianiIlva Fabiani, Le lunghe notti di Anna Alrutz,
Feltrinelli, Milano, maggio 2014, pp. 256

di Maurizio Tiriticco

Non saprei dire se il libro di Ilva è un romanzo, un lungo racconto, o un diario. Certamente è tutte queste tre cose: e nasce da quel “piacere di narrare”, quel lust zu fabulieren, come necessità di dire, di raccontare, di rendere testimonianza di un vicenda che non può non essere detta e rappresentata in tutti i suoi drammatici risvolti. Una storia che nasce da una fiducia immensa nella vita, nella professione, nel contesto in cui si sviluppa: “Hitler dava fiducia alle donne, un suo governo non avrebbe mai ostacolato la nostra carriera, anzi l’avrebbe incoraggiata con riforme e incentivi. Nuove scuole, nuovi indirizzi, borse di studio: le dottoresse tedesche sarebbero diventate l’orgoglio della nazione! E io, che non ero sposata e che con tutta probabilità non avrei mai avuto bambini in vita mia, ecco, io potevo almeno farli nascere, potevo se non donarla, la nuova vita, almeno accompagnarla, assisterla, curarla. Quel pomeriggio, davanti alle crêpe di Pierre all’improvviso tutto si chiarì: sarei diventata ginecologa” (p.144).

Si tratta della vocazione di una ragazza della buona borghesia tedesca, figlia di un medico, educata ai “sani principi” – come si suol dire – che nella sua adolescenza – è nata nel 1907 – vive tutto il dramma di una Germania che ha perso la guerra e che è determinata a ricostruire la sua dignità di nazione e di popolo agli occhi del mondo. Se i trattati di pace la umiliano, la nuova Germania intende riscattarsi e mostrare quanto la sua Kultur, la sua civiltà, la sua storia, possano contare per un’umanità futura senza più guerre. Per tutto il lungo periodo della Repubblica di Weimar, dai trattati di pace all’avvento del nazismo, dal ’19 al ’33, Anna ha modo di crescere, di studiare, di credere come e quanto un cittadino, una donna, possa dare a una nazione e a un popolo alla ricerca del suo riscatto civile e morale. Le vicende sono note: i partiti politici le idee, le discussioni e… le risse sono tante! E il nazionalsocialismo si inserisce in questa vicenda come il più convinto sostenitore della rinascita di un Paese che non intende essere umiliato. E non era neanche difficile in quegli anni, anche per una certa borghesia benpensante, simpatizzare con le idee di un movimento decisamente patriottico e nazionalista.

Sono gli anni di una Germania difficile alla ricerca di una nuova identità, visti e sofferti da una ragazza che è alla ricerca anche del riscatto femminile. “Nelle scuole femminili il latino non era previsto. Che cosa c’era di tanto pericoloso nel latino per vietarlo alle ragazze?” (p. 129). E’ ovvio che in una società ancora per molti versi chiusa all’emancipazione della donna, le sirene del nascente nazionalsocialismo potevano far breccia. Il riscatto di un popolo non prevedeva differenze di genere; tanto meno quando dal giusto riscatto si passò in pochi anni alla pretesa supremazia di un Popolo e di una Razza con tanto di maiuscole. E la Donna in quanto Madre e garanzia prima dello sviluppo di una Nazione costituiva – o sembrava costituire – il clou di una diversa e nuova ideologia.

Per tutti gli anni Venti in Germania il nuovo nazionalsocialismo – nazione e stato sociale – andava maturando le sue idee (il Mein Kamps è pubblicato nel 1925) e buona parte della piccola e media borghesia vedeva anche con simpatia lo sviluppo del nuovo movimento. La presa sui giovani era forte, anche sulla nostra Anna, poco più che adolescente e impegnata più allo studio e al lavoro – come momenti di riscatto di genere – che al matrimonio.

Tutta la prima parte del libro semplicemente avvince: le piccole/grandi vicende famigliari, i litigi con il fratello minore, i piccoli riti delle colazioni mattutine, le “visite” pomeridiane, la frequentazione del pastore protestante, le villeggiature a Bad Salzgitter, sono tutte narrate con semplicità, partecipazione, entusiasmo. Ilva, l’autrice, “incontra” Anna, la protagonista, e insieme sembrano costituire un’endiadi. E poi vengono gli studi superiori, la medicina, affrontata come passione personale, ma anche e soprattutto come servizio sociale. Gli insegnamenti famigliari hanno fatto centro: Anna vuole crescere, apprendere per poi “servire”: gli altri, anzi, soprattutto le altre, come donna e come cittadina di una nuova Germania. E’ la Germania alla ricerca della rinascita e del riconoscimento da parte dei vincitori: l’orgoglio di un popolo, di un cittadino, di una donna. E tutta la propaganda nazionalsocialista del decennio degli anni Venti fece breccia in molta parte del popolo tedesco e della buona borghesia.

L’impegno cha Anna assume verso se stessa e verso il sociale è alto. Studia medicina, e non senza difficoltà: i medici e i professori maschi non mostrano alcuna fiducia verso le donne, perché ritengono che certe professioni siano tipicamente maschili. Ma Anna non si arrende: la sua volontà è ferma e non recede. Procede per la sua strada e diventerà una Braune Schwester, un’infermiera particolare e specializzata che vuole dedicarsi soprattutto all’assistenza alle donne. Giungiamo al 1933. Hitler prende il potere e Il suo progetto di difesa del popolo tedesco, della sua identità e della sua salute entusiasma Anna e tanti tedeschi in verità. La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante e i modi per difendere e migliorare la salute di un popolo e dei singoli cittadini, anche per un’insorgente stabilità statuale ed economica, sono molteplici.

Ma, a poco a poco, la difesa della salute di un popolo diventa qualcosa di terribile. Anno dopo anno la legislazione contro i “diversamente abili” – diremmo noi – e poi contro i diversi, contro etnie semplicemente “altre”, non considerate “pure” sotto il profilo razziale – il concetto di etnia è recente e ovviamente non funzionale ai progetti di Hitler – si fa più determinata e più feroce. Così gli ospedali che dovrebbero assistere le donne in difficoltà si trasformano, invece, in luoghi di tortura. La “nuova” Germania non può tollerare che Lebenunwertes Leben, vite di nessun valore, infettino e intralcino lo sviluppo di un popolo che si considera puro e destinato a governare il mondo.

La penna dell’autrice è rigorosa e, all’inizio delle terribili operazioni, rispecchia gli atteggiamenti “professionali” della protagonista. Sono operazioni dolorose quelle esercitate sulle donne, ma necessarie: la stessa Anna si sarebbe sottoposta alla sterilizzazione, se la sua personale condizione l’avesse richiesto! E le urla disperate delle donne sottoposte a quel martirio non sembrano preoccuparla più di tanto: il bene della collettività va oltre quello del singolo! Ma poi accade qualcosa: l’incontro con Thierry, studente francese, stagista presso l’ospedale e… ebreo! “Quel bacio mi risvegliò. Il suo calore risvegliò il mio, la sua bocca morse la mia. Le sua mani scivolarono sulla mia pelle sudata, cercando i bottoni del vestito, il seno sotto la veste e le natiche pressate sulla porta. Il mio corpo si lasciò andare. Mi sciolsi in un mare caldo di effluvi, di odori antichi. Mi lasciai guardare e guardai anch’io la nudità dell’uomo che desideravo, il suo respiro rovente nell’incavo del mio collo”.

Ricordiamolo! Nel 1935 con le leggi di Norimberga avrebbe avuto l’inizio della fine di tutti gli ebrei. Giorno dopo giorno nell’ospedale femminile alle orecchie di Anna le urla non sono più quelle di cittadine irresponsabili, ma di donne private a forza della loro femminilità. Le sofferenze delle donne diventano il dolore di Anna. E allora si inventano tutti i sotterfugi per dar loro aiuto e farle fuggire da quell’ospedale in cui si uccide invece di dar vita.

Il crescendo narrativo è tremendo, ma mai l’autrice esce fuori dalle righe. Situazioni di questo genere, oggettivamente drammatiche, offrono sempre occasione per approfondimenti scabrosi. Ma Ilva e Anna non vanno oltre il rigore della rappresentazione: le emozioni forti sono lasciate al lettore! Il rispetto che si deve ai più deboli e indifesi è totale. La dignità del raccontare non cede mai all’effetto che può suscitare il raccapriccio.

Il dolore di Anna è tremendo. E’ diventata Braune Schhwester per dare la vita, non per toglierla. Non è la professione per cui ha dato la sua giovinezza e la sua vita professionale. Così Anna a poco a poco comincia a spegnersi, seguita da Ilva sempre con la sua penna attenta, prudente, rispettosa. E a Nikolaus il 6 dicembre del 1935 muore. “Non avevo neanche trent’anni. Pioveva nevischio e fango e il freddo ti entrava nelle ossa” (p. 11). Comunque, le sono stati risparmiati i massacri di milioni di innocenti in una delle più spaventose guerre che l’Umanità abbia conosciuto.

Anna non c’è più, ma, con le sue ambizioni giovanili, le sue sofferenze di rigorosa professionista, ha avuto la fortuna di imbattersi con una scrittrice di grande valore e che dimostra una piena maturità narrativa, anche se – come penso – è alla sua opera prima.

Piacente non sono io docente

177 PIACENTE NON SONO IO DOCENTE di Umberto Tenuta

Canto 176 Non mi pagano per farmi piacere i ragazzi.

Mi pagano per impartire una lezione.

I ragazzi dovrebbero impararla.

Io dovrei impartirla.  

Loro dovrebbero impararla.

Caso chiuso.

(Assunta Cappelletti, in B.E.S. IC Torre de’Passeri-Casauria− 17 giugno 15.38.04)

 

Caso unico, caso strano?

Unico? Strano?

No, banale! Nel senso di quotidiano, di uso comune, generalizzato.

Quanti sono i docenti che fanno di tutto per farsi temere dai propri alunni?

Plagosus magister!

O addirittura per farsi odiare?

Timor dei initium sapiente!

Sembrerebbe che non ci sia altra strada, altro itinerario, altro metodo per costringere i giovani a stare seduti per ore ed ore, nei banchi ortopedici, ad ascoltare e memorizzare quanto il docente va dicendo nelle sue tre consecutive ore di lezione, esposizione, dimostrazione di lontane vicende storiche, di esoterici discorsi filosofici, di inverosimili problemi geometrici.

Impartire, imbandire, scandire una lezione.

Fare parti eguali tra diseguali.

Simposi con tavolini biposti imbanditi di cibi preconfezionati a mille chilometri di distanza.

Lezioni lette dai fogli ingialliti dall’usura che i genitori sono costretti a subire per fornire i figliuoli dei libri di testo prescritti anzitempo.

Il docente fa il suo dovere.

Le tavole sono parate.

La lezione è servita.

Io ho fatto il mio dovere.

Ora, ragazzi, imparate!

Se non imparate, le mie rampogne ascoltate.

Altro che posso fare?

Bene, lo faccio.

Le ragazze dell’ultima fila saranno interrogate.

E voi della prima fila il voto che meritano senza riserve a loro date.

Chiuso!

È finita.

È finita per voi che non avete ascoltato, che non avete rielaborato, che non avete studiato.

Potevate ascoltare in religioso silenzio, e non avete ascoltato.

Potevate riascoltare la videoregistrazione della mia lezione, e non l’avete degnata di alcuna vostra attenzione.

Ora c’è solo la punizione!

Imparate, voi, solo con la punizione.

Altro che gratificazione.

Altro che premiazione, riservata solo ai capaci e meritevoli della mia attenzione.

Questo è il gioco della scuola.

Questo è il mio gioco.

Mica il vostro gioco!

La scuola non è la casa dell’amore, nemmeno dell’amore del sapere.

La scuola è il luogo del dolore.

Per lei si va nella città dolente!

Ed io perciò sono il più bravo dei docenti.

Rendo docile ciascuno di voi, e tutti sarete miei docili studenti.

È la contraddition che nol consente?

Studio è amore, è amore del sapere, è filosofia!

Tutti lo sanno, tutti lo cantano, tutti lo osannano.

Certamente, qualcuno di voi si salva, almeno Sofia.

No, Sofia, tu non sei d’accordo, tu non sei d’accordo con me, tu stai dalla parte del tuo ammiratore, solo perchè ti dedica tutto il suo amore?

Te lo dedicava, te lo dedicava, prima di venire a questa scuola, te lo dedicava nell’altra scuola, in quella della Via Vittorino da Feltre che ha una insegna luminosa ai led con la scritta CA’ ZOIOSA?

Là promettono amore.

Lo promettono a voi giovincelli le professoresse coi pantaloncini stretti stretti.

Lo promettono a voi giovincelle i docenti insolenti che presto delle patrie galere saranno assidui clienti.

Sappiatelo bene, giovani studenti e giovani studentesse, questa non è la casa dell’amore, questa è la CASA DEL DOLORE.

Altro che amore, qui ne avrete tanto, e tanto, e tanto di dolore!

La mia grande professionalità è il DOLORE, mica l’amore!

Io non sono pagato per farmi piacere a voi.

Io sono pagato per offrirvi dolorose lezioni.

A voi il doloroso compito di prendervele tutte, di non perderne nessuna, nemmeno quelle estive da me severamente imposte.

 

REPETITA IUVANT

Mi pagano per impartire una lezione.

I ragazzi dovrebbero impararla.

Io dovrei impartirla.  

Loro dovrebbero impararla.

Caso chiuso!

Maturità 2014, seconda prova: Luciano al classico, calcolo Integrali allo scientifico

da Il Fatto Quotidiano

Maturità 2014, seconda prova: Luciano al classico, calcolo Integrali allo scientifico

Il ministero ha scelto le materie del secondo scritto, che variano da indirizzo a indirizzo. Gli studenti alle prese con la prova di Greco al Classico, Matematica allo Scientifico, Lingua straniera al Linguistico, Pedagogia per il liceo Pedagogico. Alle scuole medie i quiz di Italiano e Matematica

di Redazione Il Fatto Quotidiano

Il suo nome, insieme a quelli di Tucidide, Aristotele e Platone, circolava con insistenza in rete nei giorni scorsi. Alla fine, per la versione di greco al Classico, il Miur ha scelto Luciano con la traduzione di “L’ignoranza acceca gli uomini”, brano tratto da “Contro un bibliomane ignorante”. Al liceo Scientifico invece gli studenti dovranno risolvere alcuni esercizi di calcolo degli Integrali. Sono solo due delle prove che i maturandi devono affrontare oggi dopo lo scritto di ieri di italiano. Gli studenti delle medie, invece, sono alle prese con il temuto test Invalsi, e avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano Matematica

Alle superiori la materia scelta per la seconda prova cambia da indirizzo a indirizzo. Le discipline sono state rese note il 31 gennaio per tutti gli 892 indirizzi di studio e corsi sperimentali. Oltre a greco al classico, ci sono Matematica allo Scientifico, Lingua straniera al Linguistico, Pedagogia per il liceo Pedagogico. Naturalmente restano validi anche oggi i divieti all’uso di telefonini, palmari pc e affini. In classe saranno ammessi soltanto dizionari di lingua e calcolatrici non programmabili.

Per gli Istituti tecnici e professionali “sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto”. Le materie scelte per alcuni indirizzi sono: Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale; Istituto tecnico per geometri: Estimo; Istituto tecnico per il turismo: Tecnica turistica; Istituto tecnico industriale (elettronica e telecomunicazioni): Elettronica; Istituto tecnico industriale (elettrotecnica ed automazione): Elettrotecnica; Istituto tecnico industriale (informatica): Informatica generale e applicazioni tecnico-scientifiche.

ORA PER ORA

ore 9.08 – Istituto tecnico commerciale, economia aziendale
La prova scritta richiede la conoscenza delle registrazioni contabili e di gestione, di nota integrativa e situazione finanziaria.

ore 9.07 – Liceo pedagogico, Pedagogia: tema su “Autorità e autoritarismo”

ore 8.52 – Liceo scientifico: calcoli integrali per Matematica.
Esercizi ritenuti “fattibili” nei primi commenti.

ore 8.45 – Liceo classico, versione di greco: l’autore è Luciano: “Contro un bibliomane ignorante”

Maturità, al classico c’è Luciano Seconda prova in corso per 500mila

da Corriere.it

Maturità, al classico c’è Luciano Seconda prova in corso per 500mila

Matematica, Greco, lingua straniera e le altre materie di indirizzo. E per i ragazzi di terza media, appuntamento con la prova nazionale Invalsi

di Redazione Scuola

Dizionari «fumanti», calcolatrici sui banchi, tutti al nastro di partenza, i 500mila della maturità, per la seconda prova dell’esame di Stato. Alle 8,30, puntuale, il Miur ha comunicato la password per «aprire» le buste elettroniche che contengono le tracce. Questa la combinazione di lettere e numeri: NU7UF9DNNPKK5STH8RZA6XPZ9. E alle 8,40 la prima indiscrezione: al Classico esce Luciano, dicono dalla community di studenti ScuolaZoo: il titolo del brano: «L’ignoranza acceca gli uomini», tratto da «Non si deve credere facilmente alla calunnia». Allo scientifico, la prova di Matematica verte sul calcolo integrale. Per Geometri (Estimo) è uscito «l’esproprio». E poi via via le altre prove: gli studenti degli Istituti Tecnici delle industrie meccaniche si provano su un tema di tecnica della produzione e laboratorio (produzione di spinotto).

Prima giornata

Ieri il tema di italiano, dalle 8 di questa mattina i ragazzi sono invece tornati tra i banchi per la prova di indirizzo (ovvero matematica allo scientifico, greco al classico o lingua straniera al liceo linguistico). Le materie previste per la seconda prova sono state annunciate agli studenti lo scorso 31 gennaio. Tempo qualche giorno di riposo e l’esame tornerà con il temuto «quizzone» (lunedì). Dopo circa una settimana, infine, al via gli orali. Poi sarà vacanza.

La mini-maturità

Naturalmente restano validi anche oggi i divieti all’uso di telefonini, palmari pc e affini. In classe saranno ammessi soltanto dizionari di lingua e calcolatrici non programmabili. A essere impegnati con un esame sono stamattina anche i ragazzi di terza media, alle prese con la «mini-maturità». Circa 600mila studenti affronteranno tra poco la prova Invalsi, identica in tutta Italia. Per rispondere ai quesiti i candidati avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano e Matematica

Maturità, al classico versione di Luciano

da La Stampa

Maturità, al classico versione di Luciano

Gli studenti alle prese con la seconda prova. Matematica allo Scientifico

Agli studenti del liceo classico è toccata una versione di Luciano: “L’ignoranza acceca di uomini”. Dopo la prova di italiano di ieri, infatti, i circa 490.000 candidati della Maturità 2014 affrontano stamani il secondo scritto. Anche questo, come il primo, è predisposto dal ministero, ma cambia da indirizzo a indirizzo.

 

Quest’anno gli studenti si dovranno cimentare con Greco al Classico, Matematica allo Scientifico, Lingua straniera al Linguistico, Pedagogia per il liceo Pedagogico. Le materie sono state rese note a gennaio per tutti gli 892 indirizzi di studio e corsi sperimentali.

 

Naturalmente restano validi anche oggi i divieti all’uso di telefonini, palmari pc e affini. In classe saranno ammessi soltanto dizionari di lingua e calcolatrici non programmabili.

A essere impegnati con un esame sono stamattina anche i ragazzi di terza media. Circa 600.000 studenti affronteranno tra poco la prova Invalsi, identica in tutta Italia. Per rispondere ai quesiti i candidati avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano e Matematica.

In Umbria dirigenti scolastici ancora con lo stipendio da insegnante

da tecnicadellascuola.it

In Umbria dirigenti scolastici ancora con lo stipendio da insegnante

Reginaldo Palermo

Paradossale la spiegazione: il loro contratto non era stato firmato da un direttore generale come invece prevedono le norme. L’ANP ha già aperto una azione giudiziale. Intanto in tutta Italia i ds sono ancora senza retribuzione di risultato, perchè manca il contratto integrativo.

La vicenda di un nutrito gruppo di neo-dirigenti scolastici dell’Umbria non può che essere annoverata fra le “storie di ordinaria burocrazia” che accadono nel nostro Paese con buona pace del premier Renzi e del ministro Madia che un giorno sì e l’altro pure ribadiscono che la semplificazione è ormai cosa fatta e che nel giro di pochi mesi saremo davvero un Paese moderno.
Può darsi, fatto sta che in Umbria accade un fatto quanto meno singolare.
Ai 28 neodirigenti assunti con decorrenza 1° settembre 2012 non è ancora stata corrisposta quella parte di stipendio denominata “retribuzione variabile di posizione” perché per loro non era stato sottoscritto un regolare contratto integrativo.
E così ci sono dirigenti che vantano un credito verso lo Stato di almeno 25mila euro.
Ma il caso più incredibile è un altro: i neo-dirigenti entrati in ruolo dal 1° settembre 2013 (sono solo 7-8, ma – come si dice – è il principio quello che conta)  continuano a percepire lo stipendio da insegnante.
La motivazione è pressoché fantascientifica o – se volete – fantagiuridica:  il loro decreto di assunzione non era stato a suo tempo firmato da un direttore generale come prevede la legge; la Corte dei Conti è stata irremovibile: a decreto imperfetto non può corrisponde una assunzione perfetta e così per ora i 7 dirigenti umbri devono accontentarsi del vecchio stipendio da docente; tra l’altro alcuni di loro, da docenti, avevano qualche incarico aggiuntivo (collaboratore del dirigente o altro) che comportava qualche compenso ulteriore; dal settembre scorso questo compenso aggiuntivo è sparito e c’è pure il rischio che ad un  certo punto un qualche organo di controllo decida che tali assunzioni non potevano neppure essere fatte. Con quali conseguenze è facile immaginare.
Nel pomeriggio del 19 giugno è previsto un incontro fra Ministero e sndacati dell’area V; all’ordine del giorno i problemi della mobilità e dell’organico dei dirigenti scolastici.  Ma l’ANP ha tutte le intenzioni di chiedere al Ministero di fornire spiegazioni esaurienti sulla vicenda umbra sulla quale peraltro il sindacato di Rembado ha già dato il via ad iniziative di carattere giudiziale.
C’è poi un problema di carattere più generale: nella maggior parte delle regioni italiane da due anni i dirigenti scolastici non ricevono la retribuzione di risultato perché manca ancora la firma del contratto integrativo. Anche su questo i sindacati vogliono vederci chiaro.

Giannini: “Per il contratto i soldi servono, quindi li troveremo”

da tecnicadellascuola.it

Giannini: “Per il contratto i soldi servono, quindi li troveremo”

Reginaldo Palermo

Nuova dichiarazione del Ministro in materia di contratto, merito e carriera.
Ormai la strada sembra segnata. Giannini non ha dubbi: i soldi verranno trovati perchè servono davvero. Corollario (nostro): quando i soldi non si trovanOrmai non passa giorno senza che il ministro Giannini ci offra una delle sue riflessioni su come affrontare i molteplici problemi del nostro sistema scolastico
In questa fase il Ministro è molto impegnata a mettere a punto una proposta sulla carriera dei docenti che intende sottoporre ai sindacati prima della pausa estiva.
E così, in una intervista al Messaggero, spiega:  “Non si può fare carriera nella scuola solo per anzianità: non è giusto e non è utile a rendere efficace ed efficiente il sistema formativo”.
E aggiunge: “La mia proposta sarà sul tavolo prima dell’estate. E conterrà tutti gli elementi per una buona valutazione che non può essere solo teorica, ma deve tradursi anche in premi concreti a chi li merita”.
Ma i soldi, dove sono ?
E qui, Stefania Giannini supera se stessa e annuncia senza esitazione: “Li troveremo, perché servono”.
Dunque, proviamo ad esaminare sul piano logico la frase del Ministro e cerchiamo di comprenderne significato e conseguenze.
Punto primo: i soldi per il contratto servono e quindi vanno trovati.
Se ne deduce che finora, nei diversi casi in cui non si sono trovati, è solo perché, alla resa dei conti, non servivano.
Facciamo qualche esempio concreto, giusto per capirci.
Docenti e Ata di “quota 96”: i soldi non sono ancora stati trovati, dunque perché non servono
Fondi delle legge 440/97 (sostegno autonomia scolastica): continuano ad essere tagliati, evidentemente sono inutili
Aggiornamento dei docenti: le risorse sono pressoché inesistenti, segno che si tratta di un capitolo di spesa inutile
Fondo di istituto: al di là delle parole e delle promesse continua ad essere decurtato; il motivo ? vedi sopra.
Viceversa possiamo ragionare anche così: facciamo l’elenco di ciò che è assolutamente indispensabile e invitiamo il Ministro a darsi da fare (con i fatti e non con le dichiarazioni) a trovare le risorse.
Incominciamo con due tre cose piccole piccole (di quelle, per intenderci, che secondo l’Europa avremmo dovuto aver già fatto entro il 2010): estensione del servizio di scuola dell’infanzia, completamento delle dotazioni tecnologiche (nelle scuole primarie molti laboratori funzionano ancora con vecchi “Pentium” che neppure un bambino di 3 anni vorrebbe in regalo), manutenzione ordinaria delle scuole e fondi minimi per il materiale di igienico sanitario (ormai il far portare la carta igienica da casa è la regola in quasi tutte le scuole italiane).
Comunque, non vogliamo essere disfattisti a tutti i costi. E quindi, da oggi, ci aspettiamo davvero che se una cosa serve, il Governo trovi i soldi per realizzarla. Senza dimenticare però la logica conseguenza: se il Governo non trova i soldi è perché alla fin fine non è poi così convinto che quella cosa serva davvero.o è perchè non servono sul serio.

 

Oggi la seconda prova alle superiori e Invalsi alla media

da tecnicadellascuola.it

Oggi la seconda prova alle superiori e Invalsi alla media

P.A.

Secondo giorno degli esami di stato. Dopo il tema di italiano, oggi i quasi 500mila studenti dovranno affrontare il secondo scritto, diverso per ciascun percorso di studi e anche questo predisposto dal Ministero. Circa 600.000 studenti invece affronteranno tra poco la prova Invalsi, identica in tutta Italia

Gli studenti del Liceo Classico affronteranno una versione di Greco, al Liceo Scientifico la materia scelta è la Matematica mentre Lingua straniera per gli studenti del Linguistico. I maturandi del Liceo pedagogico si cimenteranno nella prova di Pedagogia, mentre i ragionieri in quella di Economia Aziendale. I geometri affronteranno “Estimo”, “Alimenti e alimentazione” per i ragazzi dell’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione.

A essere impegnati con un esame sono anche i ragazzi di terza media. Circa 600.000 studenti affronteranno tra poco la prova Invalsi, identica in tutta Italia. Per rispondere ai quesiti i candidati avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano e Matematica.

Sul Web impazza il toto- traccia anche per la seconda prova. I ragazzi, sebbene nella storia dell’esame di Stato gli autori a ricorrenza frequente siano stati Luciano, Plutarco e Platone, scommettono su Aristotele, già protagonista della Maturità nel 2012. Incassa un bel pò di preferenze anche Platone. Il terzo pronostico più plausibile è secondo i sondaggi, Demostene.

Maturità, basta col “freddo” voto numerico: adeguiamoci all’Europa

da tecnicadellascuola.it

Maturità, basta col “freddo” voto numerico: adeguiamoci all’Europa

Alessandro Giuliani

A chiederlo, nel giorno dell’avvio della maturità 2014 per quasi mezzo milione di studenti, è la Rete degli studenti medi: diamo molto il giusto peso, più di quanto sia oggi, di tutti gli anni di scuola e soprattutto delle specificità di ogni studente. Chiesto, quindi, di cambiare sistema di valutazione.

Superare il voto numerico dell’esame di maturità, introducendo al suo posto una valutazione globale e più vicina alla maggior parte dei Paesi europei. A chiederlo, nel giorno dell’avvio della maturità 2014 per quasi mezzo milione di studenti, è la Rete degli studenti medi.

“Il voto numerico rimane freddo e assolutamente parziale nei confronti delle capacità personali che uno studente può migliorare o apprendere con l’andare a scuola”. Sarebbe allora il caso di cominciare a pensare, sostiene l’associazione studentesca, ad un “allineamento a determinati standard europei verso i quali la scuola italiana deve cominciare a rendere”.

Quella della Rete degli studenti è una proposta ancora non definita, ma punta di sicuro verso una “modifica del sistema di valutazione attuale” che “non può prescindere dall’innovazione e dall’aggiornamento della didattica”.

“Nel voto di maturità – afferma il portavoce Alberto Irone – è compresa una parte di valutazione dei crediti formativi avuti negli anni precedenti e poi una sostanziale parte di valutazione delle prove scritte ed orali svolte dopo la fine della scuola. È chiaro quindi che con ‘lotteria’ intendiamo proprio quest’aspetto della valutazione che viene troppo lasciata al caso e alla difficoltà o meno della prova ministeriale oppure a fattori personali come l’ansia,che possono seriamente compromettere la buona riuscita dell’esame anche per lo studente più preparato”.
Per il portavoce della Rete, quindi è giunto il momento di dare il giusto peso, “molto più di quanto sia oggi”, a “tutti gli anni di scuola e soprattutto delle specificità di ogni studente”.

Organici scuola a chi tanto e a chi niente: quali sono i criteri?

da tecnicadellascuola.it

Organici scuola a chi tanto e a chi niente: quali sono i criteri?

Lucio Ficara

Con lo stesso numero di alunni nella scuola X si formano 4 classi e in quella a poca distanza se ne fanno 5. Casi di cattedre a 20 e più ore anche se la circolare ministeriale li prevede solo in situazioni ben precise. Le anomalie sembrano diffuse: scriveteci e segnalatecele.

I prospetti della dotazione organica della scuola secondaria di  secondo grado, riferita all’organico di diritto delle varie province italiane, presentano in più di una scuola, e a volte a discapito di altre scuole della stessa provincia, delle evidenti anomalie. Di cosa si tratta? Stiamo parlando della composizione oraria delle cattedre di alcune scuole, che all’interno della stessa provincia, ricevono delle concessioni in termini di ore che ad altre scuole non vengono concesse. In buona sostanza vale la legge del “a chi tanto e a chi niente”.
Ma facciamo degli esempi concreti per capire meglio di cosa stiamo parlando. Nella scuola X di una data provincia vengono composte 5 cattedre di A051(italiano e latino) da 20 ore ognuna e un’altra cattedra sempre della stessa disciplina da 19 ore, inoltre nel prospetto della dotazione organica per l’anno scolastico 2014/2015 alla voce dati relativi alle cattedre, numero ore concesse compare il valore zero. C’è anche da aggiungere che pure un bambino delle scuole primarie sarebbe riuscito a comporre 6 cattedre da 18 ore con un residuo orario di 11 ore. Invece nella scuola Y della stessa provincia si concedono 21 ore e si possono fare cattedre inferiori alle 18 ore, consentendo la composizione 16 ore + 2 a disposizione.
Si tratta di un’anomalia ripetuta più volte in diverse province e per varie classi di concorso. Un’anomalia che fa contenti alcuni dirigenti ma ne fa imbestialire giustamente altri. Ma quali sono i criteri per concedere ad alcune scuole delle ore a disposizione e non concederle ad altre? E poi come mai in alcuni casi si compongono cattedre fino a 20 ore ed anche oltre, nonostante la circolare 34 sugli organici del primo aprile 2014, lo consenta solo ed unicamente allo scopo di salvaguardare situazioni di soprannumero?
Un’altra anomalia che salta agli occhi anche di chi è profano in tema di organici, è quella della concessione del numero delle classi prime. Anche in questo caso facciamo un esempio specifico. La scuola X ha avuto 150 iscritti alle prime classi, tra questi 150 c’è anche un alunno disabile, a tale scuola vengono concesse 5 prime da 30 alunni ciascuna. Nella scuola Y si sono iscritti sempre alle classi prime 135 alunni senza disabili, in questo caso vengono concesse 6 classi prime. Forse c’è qualcosa che non funziona a livello di composizione di organici? Probabilmente servirebbero controlli più efficaci anche per ragioni delicatissime come la sicurezza e la didattica.
Inoltre bisogna anche ricordare che la Flc Cgil ha notificato al Tar Lazio il ricorso contro la circolare n. 34/2014 del Miur relativa alla determinazione dell’organico del personale docente per l’a.s. 2014/2015, ritenendola lesiva dei diritti dei lavoratori e, più in generale, del diritto all’istruzione costituzionalmente garantito. Ci piacerebbe, in ragione di quanto esposto, raccogliere le testimonianze scritte di quello che succede in temi di dotazione organica nelle vostre scuole.
Potete scrivere se volete alla nostra redazione per denunciare tutte le anomalie che riscontrate nel vostro organico d’istituto.

Maturità e terza media: giornata di prove nazionali

da tuttoscuola.com

Maturità e terza media: giornata di prove nazionali

Giornata d’esami, quella del 19 giugno, con testi definiti a livello nazionale sia per i maturandi (Miur) sia per gli alunni di terza media (prova Invalsi).

Quest’anno, rispettando la consueta alternanza, al Classico è stato scelto Greco (Matematica allo Scientifico, Lingua straniera al Linguistico, Pedagogia per il liceo Pedagogico…). La seconda prova scritta è specifica per ciascun percorso di studi e le materie sono state rese note a gennaio per tutti gli 892 indirizzi di studio e i corsi sperimentali. L’anno venturo saranno molti di meno perché andrà a regime la riforma Gelmini che li ha ridotti drasticamente.

Quanto all’esame di licenza media, sono circa 600.000 gli studenti che affrontano la prova Invalsi, identica in tutta Italia. Per rispondere ai quesiti i candidati avranno a disposizione 75 minuti per ciascuna materia, Italiano e Matematica (per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento o disabilità possono essere previste tempistiche diverse e strumenti ausiliari).

Entrambe le prove vengono definite a livello centrale, ma i criteri di valutazione sono diversi: per la prova Invalsi le commissioni procedono alla correzione servendosi di una griglia ad hoc predisposta dall’Invalsi, mentre per la maturità, almeno per quest’anno (l’anno prossimo potrebbero esserci novità), i commissari d’esame continuano a valutare le prove autonomamente, cioè con criteri propri.

C’è chi sostiene che occorrerebbe strutturare la seconda prova della maturità (e magari anche la prima e la terza) sul modello della  prova Invalsi perché ciò consentirebbe alle commissioni di valutare in modo più oggettivo il grado di preparazione dei singoli candidati e al Ministero di avere una panoramica complessiva delle performance conseguite dagli studenti.

Ma c’è anche chi ritiene che tali prove oggettive dovrebbero essere tenute fuori dell’esame, anche di quello di terza media, per evitare l’appiattimento della didattica su modelli definiti centralmente e la compressione della libertà di insegnamento dei docenti.

 

Promettevano soluzioni prove maturità, denunciati titolari sito

da tuttoscuola.com

Promettevano soluzioni prove maturità, denunciati titolari sito

Con lo slogan “Maturando disperato? Ti aiuta scuolazoo con l`account di WeChat”,  il sito www.scuolazoo.it pubblicizzava un servizio di ausilio nello svolgimento degli esami attraverso l`applicazione di “WeChat” e l`utilizzo del telefono cellulare in sede di esame. In particolare, veniva offerto agli studenti la possibilità di inviare una fotografia della traccia della prova con allegato il nome della scuola e l`indirizzo durante la prima e seconda prova di maturità ed ottenere LIVE su WeChat l`elaborato della prova svolto da un team di professori.

L’attività non è passata inosservata e grazie all`attività di monitoraggio della rete internet e dei siti specializzati, predisposta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano ha denunciato per istigazione a delinquere per aver pubblicamente istigato la commissione del reato di cui all`art. 1 L. n. 475/1925 che punisce “chiunque, con qualsiasi mezzo, offre di procurare od eseguire dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici ovverosia quello di produrre tali scritti ad esami pubblici”, i titolari della Soc. Scuolazoo s.r.l. ed il team di professori all`uopo predisposto.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ha emesso Decreto di Sequestro Preventivo di Urgenza della pagina web http://maturita.scuolazoo.it/esami-maturita-2014-wechat-maturapp/ per non aggravare le conseguenze del reato essendo il servizio comunque consultabile da parte degli studenti al momento dell`esecuzione degli esami di maturità.

 

Gilda. Inadeguato il compenso dei commissari interni alla maturità

da tuttoscuola.com

Gilda. Inadeguato il compenso dei commissari interni alla maturità

Mentre è in pieno svolgimento l’esame di maturità 2014, scoppia anche, un po’ in ritardo, una vertenza sindacale avanzata dal sindacato Gilda.

Le retribuzioni per i membri interni delle commissioni degli esami di maturità sono totalmente inadeguate rispetto al compito delicato e professionalmente impegnativo svolto dai docenti”.

La Gilda degli Insegnanti punta l’indice contro la circolare 7321/2012 con cui il ministero dell’Istruzione ha deciso unilateralmente di ridurre i compensi assegnati ai commissari interni, prevedendo pagamenti aggiuntivi soltanto se operano su più commissioni e non, come stabilito dalla precedente nota del 2007, anche nel caso in cui esercitino la loro funzione in due classi della stessa commissione.

A luglio scorso – ricorda la Gilda – avemmo un incontro al Miur per discutere della questione, ma la risposta che il ministero ci fornì non fu soddisfacente e perciò minacciammo di procedere con decreti ingiuntivi contro l’amministrazione.

È trascorso un anno, eppure la situazione è rimasta immutata. Riteniamo inaccettabile questo comportamento e – conclude la Gilda – invitiamo viale Trastevere a rivedere la circolare e a ripristinare la precedente retribuzione per i commissari interni. Se il ministero continuerà a fare orecchie da mercante, riprenderemo il contenzioso”.

 

Nota 19 giugno 2014, Prot. n. A00DGPER. 6235

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il Personale Scolastico
Ufficio IV

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Oggetto: Organico di diritto e mobilità personale docente della scuola secondaria di I grado e II grado – A.S. 2014/15 –

Considerate le difficoltà incontrate nello svolgimento delle operazioni propedeutiche alla mobilità del personale della scuola dovute a problemi tecnici riscontrati sul portale SIDI e facendo seguito alla nota prot. n. AOODGPER 5795 del 5.6.2014, si comunica che le date di pubblicazione dei movimenti relativi al personale docente della scuola secondaria di I grado e le date concernenti i termini di acquisizione delle disponibilità e di pubblicazione dei movimenti relativi al personale docente della scuola secondaria di II grado, fissati nell’O.M. 28.2.2014, n. 32 – art. 2 comma 2, sono articolate come segue:

personale docente
scuola secondaria di I grado
2 – pubblicazione dei movimenti 4 luglio

personale docente
scuola secondaria di II grado
1 – termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili 1° luglio
2 – pubblicazione dei movimenti 18 luglio

per IL DIRETTORE GENERALE
IL DIRIGENTE VICARIO
F.to Gildo De Angelis