“la Buona SCUOLA”: un buon documento per l’avvio del dibattito
Il Direttivo nazionale dell’A.N.DI.S. esprime una prima valutazione positiva sulle proposte di riforma contenute nel documento “la Buona Scuola“.
Riservandosi di approfondire l’analisi dei singoli punti del piano, l’A.N.DI.S. dichiara di apprezzare prima di tutto l’impegno assunto dal Governo di mettere la scuola al centro dell’agenda politica e l’idea che il cambiamento e la crescita del Paese debbano partire da un investimento sull’istruzione e sulla formazione delle nuove generazioni.
La scelta di aprire sui temi della scuola un’ampia consultazione pubblica costituisce indubbiamente un’idea coraggiosa, che inverte il senso di marcia rispetto a quanto è accaduto negli ultimi anni in cui le scuole hanno dovuto subire scelte calate dall’alto senza alcuna possibilità di interlocuzione e di proposta.
Auspichiamo che gli operatori della scuola vogliano accettare la “sfida” lanciata con la consultazione e sappiano essere protagonisti di un disegno di riforma innovativo e soprattutto condiviso e partecipato.
Riteniamo in particolare che sia importante focalizzare l’attenzione e la riflessione su alcuni punti del piano scuola del Governo, che recuperano, peraltro, ipotesi di riforma ed elaborazioni emerse nel dibattito ANDIS degli ultimi anni:
- la scelta del corso-concorso nazionale per il reclutamento dei dirigenti scolastici presuppone la definizione di un nuovo profilo del dirigente scolastico e, nel contempo, l’implementazione di un progetto formativo della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione non ristretto al solo ambito amministrativo, che tenga conto della specificità della dirigenza scolastica quale leadership per l’apprendimento;
- la revisione dello stato giuridico e della carriera dei docenti; in tale contesto un nuovo ruolo, più stabile e definito, delle figure intermedie e di staff, nominate direttamente dal dirigente scolastico anche per le ricadute progettuali e gestionali;
- la formazione continua in servizio obbligatoria dei docenti, e dei dirigenti, coerente con la progettualità delle scuole autonome; in questo ambito va posta particolare attenzione per delineare in termini di chiarezza obblighi, vincoli e livelli di qualità, tenendo conto delle esperienze passate;
- la valorizzazione del merito, che deve coniugarsi con l’innalzamento generalizzato della qualità del servizio scolastico;
- la previsione dell’organico funzionale, passaggio fondamentale per rendere concretamente agibile l’autonomia scolastica nel campo della ricerca didattica ed educativa, delle scelte metodologiche ed organizzative, della realizzazione del curricolo di scuola;
- la riscrittura del Testo Unico sulla scuola e l’intervento Sblocca-Scuola di abrogazione di norme “fastidiose, vincolanti e inutili”, perché l’affastellamento che negli ultimi vent’anni ha sommerso l’attività amministrativa delle scuole è diventato davvero intollerabile;
- l’individuazione di funzioni e compiti in capo alle articolazioni dell’Amministrazione scolastica, il loro ruolo di coordinamento, il loro rapporto con le autonomie scolastiche, la possibilità effettiva di garantire alle scuole supporti reali e competenti;
- le reti di scuola come strumenti di governance e di gestione decentrata dei servizi, il superamento degli Uffici di Ambito Territoriale;
- l’attribuzione di compiti e funzioni agli organi collegiali in coerenza con quanto stabilito dalle norme sull’autonomia scolastica;
- una prospettiva dell’alternanza scuola/lavoro più dialogante con il mondo del lavoro e delle imprese.
- la possibilità riconosciuta alle istituzioni scolastiche autonome di fare “impresa formativa strumentale” esalta significativamente l’alternanza, rendendo merito alle capacità di tanti istituti tecnici e professionali di mettere in gioco le proprie risorse e di stare sul mercato con propri beni e servizi.
Salutiamo con favore il progetto di superamento del precariato storico e auspichiamo che il Governo possa trovare le risorse necessarie a dare attuazione ad un piano così ambizioso. E’ pur vero, d’altro canto, che un’immissione in ruolo di tale portata non sarebbe di per sé un’iniezione di qualità nel sistema, in quanto interesserebbe anche fasce di precari con una non recente formazione iniziale e scarsa esperienza di insegnamento. Ciò postula necessariamente la previsione di efficaci misure di accompagnamento che garantiscano la riconversione e comunque un’adeguata formazione in servizio dei nuovi immessi in ruolo.
Riteniamo condivisibile l’idea di affidare a docenti specializzati l’insegnamento della Musica e l’Educazione motoria nella scuola primaria, come pure l’insegnamento della Storia dell’Arte e del Disegno nel primo biennio dei licei e degli istituti tecnici e professionali della filiera turistica. In tale contesto riteniamo debba essere condotta una seria riflessione epistemologica oltre che didattica sui curricoli della scuola secondaria di 1° e 2° grado, che presentano un’eccessiva frammentazione delle discipline. Analogamente per gli spazi di opzionalità e per l’orientamento, che reclamano l’esercizio di quella flessibilità didattica ed organizzativa prevista con enfasi dai Regolamenti, ma di fatto svuotata nelle prospettive, anzi difficilmente esercitata anche per la rigidità delle cattedre e del sistema di formulazione dell’organico, oltre che per i molteplici vincoli contrattuali.
Rileviamo che nel documento non vi è alcun riferimento al riordino degli ordinamenti, in particolare alla necessità, da più parti sottolineata, di ridurre il percorso scolastico di un anno, rivedendo la durata e l’articolazione dei cicli. Riteniamo che questo tema debba trovare spazi dedicati di approfondimento nel dibattito delle prossime settimane.
Siamo convinti che il documento su “La Buona Scuola” costituisca un’importante base di discussione e confidiamo che lo strumento della consultazione riesca ad intercettare il contributo degli operatori scolastici e delle Associazioni professionali.
Il Direttivo nazionale dell’A.N.DI.S. si impegna a coinvolgere nel dibattito tutte le strutture centrali e periferiche dell’Associazione, a partire dal Consiglio Nazionale convocato per il 26 e 27 settembre p.v., con l’intento di offrire al Legislatore alcune proposte significative, concrete e competenti, utili a disegnare la scuola del futuro.
Il Presidente nazionale
Paolino Marotta