FAQ normativa nazionale DSA (novembre 2014)
a cura di Doriana Binotto
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Notizie |
30 novembre Presentazione domande Esami di Stato
30 novembre Variazioni Programma annuale
30 novembre Legge di Stabilità 2015 alla Camera
30 novembre Dichiarazione ricognitiva incarichi
27 novembre Dispersione scolastica in 7a Camera
27 novembre Anagrafe dell’edilizia scolastica
27 novembre Rapporto di Autovalutazione
Riforma Scuola – XVII Legislatura (2013 – )
Didattica e Certificazione delle Competenze
26 novembre Seconda Prova scritta Esami di Stato 2015
26 novembre Stabilizzazione precari
25 novembre Giornata eliminazione violenza contro le donne
24 novembre Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione
21 novembre Giornata Nazionale degli Alberi
20 novembre Giornata mondiale Infanzia
16 novembre Elezioni Consigli di Circolo/Istituto
15 novembre Permessi Diritto allo Studio
15 novembre Aggiornamento graduatorie di istituto personale A.T.A. 2014/16
14 novembre Piano per l’Edilizia scolastica
10 novembre Faraone sottosegretario Istruzione
L’Autonomia per l’innovazione. Professionalità e merito
5 novembre DL “Sblocca Italia” al Senato
La Buona Scuola – Seminario di riflessione e discussione
Norme |
Nota 27 novembre 2014, AOODGPER Prot. n. 17436
Nota 26 novembre 2014, AOODGOSV Prot. n. 7354
Sentenza Corte Giustizia Europea 26 novembre 2014
Nota 25 novembre 2014, AOODGOSV 7316
Nota 25 novembre 2014, Prot.n. 16632
24/11/2014 – Regione Campania – Azione C5 – Autorizzazione moduli
Nota 24 novembre 2014, Prot. n. AOODGPER.16599
24/11/2014 – Progetto “VALeS – Avviso per la presentazione dei Piani di Miglioramento
Nota 21 novembre 2014, AOODGCASIS Prot.n. 3159
Nota 21 novembre 2014, AOODGSIP Prot.n.6755
Nota 20 novembre 2014, AOODGOSV Prot. n. 7173
Nota 19 novembre 2014, AOODGOSV Prot. n. 7141
Decreto Dipartimentale 19 novembre 2014, AOODPIT 902
Circolare Ministeriale 19 novembre 2014, n. 49
Nota 18 novembre 2014, AOODGOSV Prot. n. 7107
Nota 18 novembre 2014, Prot. AOODGOS n. 7108
Decreto Direttore Generale 18 novembre 2014, n. 890
Nota 17 novembre 2014, Prot. n. 7015
Decreto del Presidente della Repubblica 17 novembre 2014, n. 172
Nota 13 novembre 2014, Prot. n. 6558
Decreto Interministeriale 13 novembre 2014, n. 836
Nota 13 novembre 2014, AOODGOSV Prot. n. 6921
Nota 12 novembre 2014, Prot.n. 6866
Nota 12 novembre 2014, AOOOGOSV Prot. n. 6851
Decreto Direttoriale 11 novembre 2014, n. 3656
Legge 11 novembre 2014, n. 164
Nota 11 novembre 2014, Prot. n. AOODGEFID/9581
Nota 11 novembre 2014, AOODGSIP 6458
Decreto Ministeriale 10 novembre 2014, n. 832
Decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 2014
Nota 6 novembre 2014, AOODGSIP Prot. n.6338
Nota 6 novembre 2014, AOODGSIP Prot.n. 6339
Nota 6 novembre 2014, AOODGSIP 6346
Nota 6 novembre 2014, AOODGOSV Prot. n. 6722
Decreto Direttore Generale 6 novembre 2014, n. 86
Decreto Direttore Generale 6 novembre 2014, n. 12
Nota USR Lazio 6 novembre 2014, A00DRLA Prot. n.29206
Nota 6 novembre 2014, Prot. n. 6340
Nota 4 novembre 2014, Prot.n. 6609
04/11/2014 – Autorizzazione Obiettivo/Azione E.2 – III Annualità II Contingente
Circolare Ministeriale 4 novembre 2014, n. 48
Nota 3 novembre 2014, Prot.n. 6263
Nota 3 novembre 2014, Prot. n. 6590
Decreto Direttoriale 3 novembre 2014, n. 3512
Nota 2 novembre 2014, AOOUFGAB Prot. n. 27771
Rubriche |
Il cruscotto del Dirigente scolastico
di Vincenzo CampisiLa buona scuola e il sostegno, fra realtà, idee innovatrici e nuove prospettive
di Giulia RellaRiforma Scuola – XVII Legislatura (2013 – )
a cura di Dario Cillo – ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2014di Rita BortoneLe competenze: un’introduzione
di Dario CilloLa Buona Scuola secondo Padoan
di Giuseppe AdernòLa cercan qua, la cercan là, ma “la buona scuola” dove mai sarà?
di Giovanni FioravantiDeclinazioni della singolarità: persone con comportamenti ritenuti autistici
di Gabriele Bosellidi Giovanni Soldinidi Cosimo De NittoFlipped Classroom: una vera innovazione?
di Valentina MeliLa dirigenza scolastica allo stato degli atti e nelle prospettive di breve termine
di Francesco G. NuzzaciLa buona scuola? Uno specchio per allodole
di Enrico MaranzanaMiBACTdi Dario Cillodi Mario Coviellodi Claudia FantiUn pedagogista e un educatore in ogni scuola
di Enrico MaranzanaA proposito de La buona scuola
di Rita Bortonedi Enrico MaranzanaIl diritto all’arte e alla cultura tra letteratura e diritto
di Margherita Marzario
in Europ@ – Fondi Strutturali di Fabio Navanteri
in Famiglie
Sportello Genitori Studenti e Scuola
a cura di Cinzia OlivieriI problemi irrisolti del contributo volontario
di Cinzia Olivieri
in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti
a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Rolando Alberto Borzetti
in Informagiovani – La Rete di Vincenzo Andraous
Giustizia costretta alla forca
di Vincenzo Andraous
in LRE di Paolo Manzelli
NO MORE COMPETITION BUT NEW COLLABORATIVE RESOURCE BASED BIO-ECONOMY
di Paolo ManzelliNUTRA-AFRICA 2014 – FULL PROPOSAL
di Paolo Manzellidi Paolo ManzelliDalla Sicurezza Alimentare alla Sovranità Alimentare
di Paolo Manzellidi Paolo ManzelliSviluppare una ricerca e all’innovazione responsabile per il cambiamento
di Paolo ManzelliLa responsabilità sociale della ricerca
di Paolo Manzelli
in PSSP&MD di Umberto Tenuta
di Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto TenutaDiscipline importanti e non portanti
di Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto TenutaSudenti il successo formativo è un vostro dirittto
di Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto TenutaStudenti scomparsi nella Buona Scuola
di Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenutadi Umberto Tenuta
in Recensioni
di Antonio StancaL. Calcerano – G. Fiori, Clandestini
Una storia post-salgarianaC. Sposini, Il metodo anti-cyberbullismo
Per un uso consapevole di internet e dei social networkWords and Pictures di Fred Schepisi
di Mario CovielloM. Couto, La confessione della leonessa
di Antonio Stancadi Antonio StancaAA.VV., Autovalutazione d’istituto & professionalità docente
Proposte Modelli Strumenti operatividi Mario Coviellodi Antonio Stanca
in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi
di Gian Carlo Sacchi
in Software
Internet, Reti, Nuove tecnologie
L’identikit dello studente tecnologico
a cura di Docsitydi Giovanni SoldiniFlipped Classroom: una vera innovazione?
di Valentina Melidi Massimo DolceLibro di Testo Multimediale – Lingua Italiana – Secondaria I Grado
di Massimo e Maria DolceProgetto di riqualificazione professionale
a cura di Massimo Dolce
Alternanza scuola-lavoro: dati di sintesi 2013/2014
INDIRE
in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco
Troppo facile sparare sul pianista… di turno!
di Maurizio TiriticcoLa certificazione delle competenze
di Maurizio Tiriticcodi Maurizio TiriticcoDopo 16 anni di attesa, pure Renzi frena sulla riforma della maturità
di Maurizio TiriticcoL’autonomia per l’innovazione, la professionalità e il merito
di Maurizio TiriticcoPer un riordino complessivo del sistema educativo di istruzione
di Maurizio Tiriticco
Rassegne |
Un altro tipo di eroe
di Antonio Stanca
Presso le Edizioni E/O di Roma, nella serie Tascabili, è recentemente comparsa, tradotta da Barbara Ferri, la dodicesima ristampa del romanzo Solea, ultimo della trilogia marsigliese dello scrittore francese Jean-Claude Izzo. L’aveva iniziata nel 1993 con Casino totale, l’aveva continuata nel 1994 con Chourmo e conclusa nel 1998 con Solea. Molto successo aveva ottenuto Izzo già con la prima di queste narrazioni perchè completamente nuova si era rivelata nel contemporaneo panorama letterario francese, completamente impegnata ad animare le vicende rappresentate, a farne i motivi di un interminabile movimento, di un insolubile contrasto tra il bene e il male della vita. Anche la lingua dell’Izzo era risultata particolare poiché rapida, svelta, essenziale, fatta di frasi brevi, concise capaci di rendere il continuo susseguirsi di pensieri, di azioni che avviene nell’opera, di adeguarsi ad esso e tradurlo in maniera immediata, vera. E’ una lingua che all’Izzo derivava dalla sua attività giornalistica svolta per molto tempo.
Era nato a Marsiglia nel 1945 e qui era morto nel 2000 a soli cinquantacinque anni. Oltre che scrittore di romanzi e racconti è stato giornalista presso molti giornali e riviste generalmente della Sinistra francese, autore di raccolte di poesie, di testi per il cinema, il teatro, la radio. Ha militato nel movimento cattolico “Pax Christi”, ha lavorato nelle biblioteche come commesso e come bibliotecario, ha preso parte alle elezioni legislative del 1968 nel collegio di Marsiglia, è stato attivista di sinistra, animatore culturale, redattore e caporedattore di giornali. Ha avuto un figlio nel 1972 dalla prima moglie che lasciò per un’altra donna che a sua volta lasciò per un’altra ancora. Ruppe nel 1978 col Partito Comunista Francese al quale aveva aderito dopo essere stato in quello socialista. Visse generalmente a Marsiglia ma non mancarono soggiorni anche prolungati a Parigi, a Saint-Malo e in altri posti.
Una vita irrequieta, che ha assunto direzioni diverse, si è svolta in luoghi diversi, ha seguito il bisogno dell’Izzo di un posto, di un ambiente, di un modo per placare il suo animo sempre agitato perché sempre avverso al malcostume che vedeva diffondersi a livello individuale e sociale, alla rovina che vedeva avanzare per i valori interiori dell’uomo, della sua morale. Sarà questo scontento a muovere la sua opera qualunque sia il suo genere e la sua attività sia essa religiosa, politica o d’altro tipo. La notorietà, però, rimarrà fino ad oggi legata ai tre romanzi della trilogia marsigliese. Questi lo distingueranno tra gli altri autori francesi del momento, ne faranno lo scrittore più letto della Francia di fine Novecento. In particolare Solea riuscirà ad avvincere i lettori fin dall’inizio poiché li metterà nella condizione di una continua, interminabile attesa. Li terrà sempre sospesi, li farà sempre pensare che stia per accadere qualcosa di nuovo, di drammatico. E’ lo stile seguito dall’Izzo per rappresentare il confronto, la lotta con quanto di grave, di estremo può succedere nella vita, nella società, è lo stile del “noir mediterraneo” del quale è considerato il creatore. Solea è un romanzo carico di colpi di scena, di rivelazioni improvvise, di pericoli incombenti, di atti sanguinari che non escludono, tuttavia, i tentativi di fermarli, di evitarli, il desiderio di una vita dove non ci siano. C’è tanta morte nell’opera ma c’è pure tanto bisogno di vita, c’è tanto male ma c’è pure tanta volontà di bene. E compreso tra questi opposti c’è Fabio Montale, il personaggio, l’eroe che Izzo ha creato col primo dei tre romanzi e continuato fino all’ultimo. In Solea Montale ha rinunciato a fare il poliziotto ma non a sapere delle faccende losche, degli intrighi oscuri che avvengono nella Francia meridionale, intorno a Marsiglia, e nei quali sono coinvolti industriali, politici, mafiosi non solo francesi ma anche stranieri. Forti interessi economici, elevati guadagni sono alla base di tanta malavita e in essa, tra i suoi segreti, i suoi meandri, è chiamato a muoversi Montale per capire e agire, pensare e fare pur se impari è la lotta di un uomo solo contro un sistema.
Come i due romanzi precedenti anche questo è ambientato a Marsiglia. A Marsiglia e dintorni si verificano le principali situazioni dell’opera, a Marsiglia si muove Montale, il protagonista delle tante vicende che si susseguono, si complicano, s’intrecciano. Egli vorrebbe fermare la spirale di violenza, la serie di omicidi che i banditi hanno innescato intorno a lui per muoverlo a rintracciare l’amica giornalista Babette ed a convincerla a rinunciare alla pubblicazione della sua inchiesta circa i veri responsabili di tanti traffici segreti, circa gli interessi dei pochi privati che ne usufruiscono pur a costo di impoverire intere popolazioni. Montale non riesce a rintracciare Babette e convincerla. Per questo, per sollecitarlo, per intimidirlo, gli vengono sistematicamente uccisi gli amici più cari. A tante morti deve assistere ed, infine, anche a quella di Babette ed alla propria perché nessun indugio è concesso dai criminali.
Molta violenza, molta crudeltà c’è nell’opera ma è pur sempre attraversata dal desiderio di situazioni diverse, dal sogno di una vita migliore, dal pensiero di una serenità, di una pace che siano di tutti, che valgano per tutti. Sono i desideri, i sogni, i pensieri di Montale, dell’uomo che vive il male, ne diventa vittima ma non smette di pensare al bene di una vita fatta di cose semplici, naturali, dell’amore per una donna, per un figlio, del bisogno di una famiglia, dei piaceri della tavola, del buon vino, della bella musica, delle belle immagini che la natura può offrire, che Marsiglia può assumere all’alba e al tramonto, della luce immensa che a volte producono il suo mare e il suo cielo. Non una dimensione superiore, ideale vagheggia Montale ma una reale, concreta, terrena e neanche questa è possibile poiché guastato è ormai l’ambiente nel quale ci potrebbe essere.
Un tipo di eroe nuovo rispetto a quello tradizionale che viveva di grandi idee, di grandi azioni ha creato Izzo con Fabio Montale. Lui ha fatto interprete delle sue inquietudini, delle sue paure, dei suoi bisogni.
da La Tecnica della Scuola
Disoccupazione, l’unica cura è la Scuola
A ricordarlo è stato il ministro Giannini, commentando i preoccupanti dati Istat pubblicati poche ore prima: il Paese, ha detto il responsabile del Miur, deve “ripartire dall’istruzione perché quei numeri si possono cambiare se avremo giovani qualificati”. Ma i dati sulla dispersione rimangono preoccupanti, come conferma un rapporto della Commissione Cultura della Camera.
Non ci sono altre cure: l’istruzione rimane lo strumento principale per combattere la disoccupazione. A dirlo è stato, il 29 novembre a Milano, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, commentando i preoccupanti dati Istat pubblicati poche ore prima: il Paese, ha detto il titolare del dicastero di Viale Trastevere, deve “ripartire dall’istruzione perché quei numeri si possono cambiare se avremo giovani qualificati, ben formati e con una scuola che sia quella che intendiamo dare al Paese nei prossimi anni”.
Le parole di Giannini non sembrano però confortate dai fatti. In settimana, infatti, la Commissione Cultura della Camera ha svolto un’indagine conoscitiva sulla dispersione scolastica: lo studio si è svolto dal 23 aprile 2014 al 10 giugno 2014, con sei sedute nelle quali sono stati auditi 19 soggetti e raccolte 28 memorie.
“Hanno fornito il loro contributo – scrive il sito della Camera -, oltre ai soggetti istituzionali competenti in materia (rappresentanti del Miur, dell’Invalsi e dell’Isfol), anche dirigenti scolastici, insegnanti, docenti universitari, rappresentanti di associazioni, fondazioni e testate editoriali”. Il problema è che in Italia, “gli indicatori Eurostat, pur registrando una costante riduzione del tasso di abbandono (sceso dal 20,6% del 2006 sino al 17% del 2013), segnalano comunque un livello ancora troppo elevato rispetto alla media europea pari al 12% nel 2013 e, soprattutto, rispetto all’obiettivo del 10% da raggiungere entro il 2020. Per raggiungere tale traguardo, occorre uno sforzo commisurato all’ampiezza del fenomeno, aumentando l’ammontare delle risorse stanziate e concentrando gli interventi su azioni mirate”.
E poi non è solo un problema di risorse. “Un’efficace azione di contrasto alla dispersione – scrivono sempre dalla Camera – presuppone una chiara analisi del fenomeno e la definizione di strategie adeguate”. Come “completare la realizzazione dell’Anagrafe degli studenti integrata con i dati regionali, al fine sia di conoscere puntualmente le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno, sia di disporre di uno strumento che consenta di monitorare nel tempo i risultati raggiunti. Decisivo appare anche il rafforzamento del collegamento tra scuola e mondo del lavoro attraverso il potenziamento del sistema di istruzione e formazione professionale, nonché la valorizzazione dell’istruzione tecnica”.
Non per ultimo, occorre potenziare l’orientamento, che dovrà “partire già dalla scuola secondaria di primo grado. Su un altro piano si collocano gli interventi mirati alla creazione di ambienti adeguati di apprendimento, digitalizzati ed accoglienti, i quali, peraltro, potranno sviluppare le proprie potenzialità innovative a condizione che vengano nel frattempo avviati processi di formazione straordinaria dei docenti orientati all’innovazione didattica. Specifiche indicazioni riguardano poi il potenziamento della scuola dell’infanzia e l’incremento degli accessi agli asili nido, soprattutto nelle regioni meridionali, nel presupposto che un’efficace lotta all’evasione e ai ritardi scolastici debba concentrarsi anche sulla scolarizzazione durante la prima infanzia”, conclude la VII Commissione di Montecitorio.
La tecnologia dei videogiochi si fa strada nelle cuffie per soggetti ipovedenti
Il progetto Digiglasses, avviato nel 2012, si propone di sviluppare uno strumento digitale commerciabile per i soggetti ipovedenti usando la visione stereoscopica, corretta e personalizzata in base ai sintomi specifici della patologia oftalmica dell´utente.
Il più recente video del progetto su Youtube annuncia l´apertura di linee di prodotto per le Pmi coinvolte. Il progetto spera di raggiungere il mercato alla fine del 2015. Con circa 5 milioni di persone in Europa (285 milioni a livello globale) costretti a vivere con un problema di ipovisione non correggibile con occhiali normali, il mercato per le innovative cuffie di Digiglasses è evidente. In parallelo alle opportunità di commercializzazione, l´obbiettivo principale del progetto è quello di aiutare i soggetti colpiti ad accedere più facilmente al lavoro, all´istruzione e alle attività sociali, aiutando così gli ipovedenti ad avere uno standard di vita simile a quello del resto della società. Per riuscirci, il progetto sta sfruttando una tecnologia simile a quella usata dall´industria dei videogiochi. La cuffia è stata ora testata con l´aiuto di istruttori specializzati che lavorano con soggetti ipovedenti per aiutarli a ottenere il massimo da strumenti e dispositivi nuovi, e con volontari che sono colpiti direttamente da questi problemi. L´effetto prodotto dal successo negli esperimenti è che le Pmi coinvolte nel progetto sono adesso entusiaste di sviluppare il prototipo in un dispositivo commercializzabile e di distribuirlo entro la fine del prossimo anno. La cuffia include un paio di occhiali digitali, componenti elettronici su misura e software, telecamere e un processore simili a quelli presenti negli smartphone. L´utente vede delle immagini stereoscopiche che sono state migliorate dal software. La natura del miglioramento dipende dal disturbo di cui soffre l´utente. Ad esempio, si può aumentare il contrasto, accentuare chiaramente i bordi dei gradini o del marciapiede, sovrapporre delle linee rosse ai bordi delle strisce pedonali, e così via. L´elemento ottico ha un micro display che funziona come un piccolo televisore con luminosità e risoluzione elevate. Un´ottica d´ingrandimento che usa lenti e prismi trasforma l´immagine da un piccolo display in ciò che appare essere un grande schermo. Simili display montati sulla testa sono già stati usati dall´industria dei videogiochi e dei video. L´elemento innovativo del progetto Digiglasses è che sta applicando questa tecnologia per poter migliorare la vita delle persone. Il consorzio del progetto riunisce otto partner che si occupano di ricerca, produzione e commercializzazione, provenienti da cinque paesi.
Per maggiori informazioni, visitare: Digiglasses http://www.Digiglasses.eu/home
da La Tecnica della Scuola
La nuova didattica ‘Avanguardie educative’ dell’Indire: ecco come le scuole possono aderire
Tutti gli istituti interessati possono già da ora compilare un formulario on line predisposto dall’Istituto nazionale di ricerca educativa: l’obiettivo è innovare il modello scolastico tradizionale, attraverso un ripensamento complessivo del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento.
Comincia a delinearsi il progetto Avanguardie educative, presentato ad inizio mese al Salone ABCD di Genova dall’Indire e da noi riportato all’interno di questa testata giornalistica: stiamo parlano dell’iniziativa che, grazie all’immediato coinvolgimento di 22 scuole capofila, ha lanciato un movimento aperto a tutte le scuole italiane al fine di introdurre nuovi modelli didattici innovativi, basati su un ripensamento complessivo del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento.
“Per un istituto – scrive l’Indire – aderire alle Avanguardie significa entrare a far parte di un movimento che si impegna a innovare il modello scolastico tradizionale, ormai disconnesso dalla società contemporanea e dal mondo del lavoro”.
Per partecipare al progetto, gli istituti interessati possono già da ora compilare il formulario on line pubblicato sul sito delle Avanguardie, inserendo i dati generali della scuola, il nominativo del dirigente scolastico, il referente dei progetti innovativi e l’idea che la scuola intende adottare e sperimentare.
Dall’Indire assicurano, infine, che gli istituti che decideranno di impegnarsi in questo percorso potranno contare sul supporto delle 22 scuole capofila, oltre che sull’intervento dei ricercatori dell’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa.
Le scuole che necessitano di maggiori informazioni possono scrivere a ae@indire.it
Il cruscotto del Dirigente scolastico
di Vincenzo Campisi
Introduzione
In questo contributo presento un ipertesto che contiene una serie di strumenti, testati sul campo, che, mi auguro, possa contribuire a snellire parte del lavoro quotidiano del Dirigente scolastico (d’ora in poi DS), consentendogli di recuperare tempo prezioso per esercitare un ruolo attivo nel processo di insegnamento-apprendimento attuato nella scuola di cui è a capo.
La vigente normativa impone al DS l’espletamento di una serie tale di incombenze burocratiche che doveri inderogabili, quali supportare i docenti nella progettazione di percorsi didattici significativi e riflettere criticamente sul processo di insegnamento-apprendimento, potrebbero non essere svolti in modo efficace, per oggettiva mancanza di tempo.
Il DS deve infatti occuparsi di didattica, sicurezza, organizzazione della Scuola, gestione finanziaria, attività contrattuale e negoziale, gestione dei locali scolastici, gestione della privacy…[1]
Il DS passa buona parte delle sue giornate a leggere e-mail, circolari ministeriali e documenti di varia tipologia, la maggior parte dei quali, però, non riguarda la didattica. Possono così capitare situazioni in cui i docenti siano molto più aggiornati in didattica del DS e questo è un non senso se diamo per buono l’assunto che chi è a capo di una organizzazione deve essere molto esperto nel settore di cui si occupa quella organizzazione. Se la scuola è un’organizzazione che ha come mission produrre apprendimenti, il Capo d’Istituto non può non essere un esperto in processi di apprendimento e, in particolare, nell’organizzazione dei setting di apprendimento.
Il DS dovrebbe essere esperto di pedagogia, didattica, docimologia… non di gestione finanziaria, di attività negoziale, di edilizia scolastica, di normativa sulla sicurezza…
Forse sarebbe opportuno fare un passo indietro nel tempo e ripensare alla vecchia figura del Direttore didattico e demandare al Direttore amministrativo le principali incombenze burocratiche (aumentando a quest’ultimo lo stipendio, ovviamente, già oggi intollerabilmente basso per la mole di lavoro che svolge).
Mi limito a queste poche considerazioni sulla figura del Capo di Istituto, che andrebbe profondamente ridisegnata, poiché scopo di questo contributo è quello di fornire una sorta di cruscotto che possa velocizzare l’espletamento degli adempimenti di routine e consentire al DS di recuperare quanto più tempo possibile da dedicare all’organizzazione pedagogica della Scuola.
Guida all’uso del cruscotto
Al cruscotto si accede aprendo la cartella compressa “CRUSCOTTO DS” e cliccando sul file “indice cruscotto DS”.
Il cruscotto è strutturato in due sezioni: “Documenti” e “Scadenziario”.
La sezione “Documenti” contiene un elenco di possibili documenti che ogni scuola deve avere cura di aggiornare, comunicare e far valutare a tutti i portatori di interesse. Ha il solo scopo di aiutare il Capo d’istituto a verificare la presenza e la comunicazione di alcuni importanti documenti che vengono prodotti in ambito scolastico. Gli elenchi, distinti per tipologia di documento, sono strutturati sotto forma di lista di controllo, offrendo, così, la possibilità di riportare, per ogni documento, la data dell’ultima revisione, la tipologia e la data della comunicazione, il giudizio sul gradimento ricevuto, se, ovviamente, è stato monitorato. Molti dei documenti proposti, se inseriti nel sito web dell’istituto, possono contribuire a dare un’immagine piuttosto ampia di come una scuola funzioni e operi. Ogni scuola, ovviamente, potrà aggiungere alcuni documenti o eliminarne altri, se lo riterrà opportuno. L’elenco dei documenti proposti non ha infatti alcuna ambizione di esaustività.
La sezione “Scadenziario”, pensata per un Istituto comprensivo, è una sorta di lista di controllo dei documenti di routine da trasmettere periodicamente al personale scolastico.
In entrambe le sezioni, sono proposti alcuni esempi di documenti che hanno solo valore esemplificativo; ogni DS potrà eliminare o aggiungere tutti i documenti che ritiene necessari e modificarne la tempistica che, in base alle disposizioni ministeriali, può cambiare.
Gli esempi proposti sono documenti prodotti nella scuola in cui lavoro e, pertanto, non hanno alcuna pretesa di scientificità. Scopo del cruscotto è infatti fornire uno strumento di lavoro per il DS e pertanto può essere utilizzato e modificato nel modo in cui si ritiene opportuno.
Un consiglio: prima di inserire i dati nei vari file del cruscotto, copiare la cartella “CRUSCOTTO DS” e rinominarla “CRUSCOTTO DS A.S. 2014-2015”: a fine anno scolastico, l’intera cartella andrà copiata e incollata nell’archivio presente nella sezione “Documenti”.
[1] Per avere un’idea, peraltro parziale, dei doveri del DS, si rimanda alla lettura di Marco Graziuso, Avvio del nuovo anno scolastico: adempimenti, in “Scuola & Amministrazione”, n. 7-8, luglio-agosto 2014, pp. 24-44.
da La Tecnica della Scuola
Corsi di riconversione su sostegno: finalmente ci siamo!
Una storia che si tracina già da più di un anno, che nel frattempo ha visto anche cambiare i protagonisti interessati: stiamo parlando dei corsi di riconversione sul sostegno per i docenti che appartengono a classi di concorso in esubero. Dopo un momento prolungato di standby, pare che si sia arrivati all’epilogo.
Finalmente ci siamo!
A gennaio, a quanto riferiscono i sindacati, si dovrebbe partire con i corsi di riconversione per i docenti in esubero, ma anche per coloro che pur non essendo in esubero appartengono a classi di concorso in esubero.
Resta alta la preoccupazione per i docenti Dos che ritengono che, attraverso l’unificazione delle aree di sostegno e attraverso questi corsi di riconversione, non potranno avere più confermate le posizioni di graduatoria acquisite negli anni. Tuttavia i corsi di riconversione sono da ritenersi ai nastri di partenza, dipenderà solo dall’organizzazione territoriale di ogni provincia, ma il Miur informa che entro gennaio o al massimo entro febbraio 2015, tutto sarà attivato.
L’amministrazione ha comunicato, nell’incontro del 27 novembre con i sindacati, che è stata stipulata una convenzione tra MIUR e Conferenza Nazionale di Scienze della Formazione Primaria, che consentirà di attivare corsi in numero sufficiente ad accogliere tutte le richieste di partecipazione presentate dai docenti interessati già da più di un anno.
Il termine dei corsi, di durata annuale, è previsto per il dicembre 2015. In buona sostanza per l’anno 2016-2017 i docenti che avranno acquisito il titolo sul sostegno, potranno, qualora non avessero cattedra curricolare, essere impegnati come docenti di sostegno.
Ci sono voluti due lunghi anni, da quando il decreto direttoriale numero 7 del 16 aprile 2012 aveva regolamentato i corsi di formazione per la specializzazione all’attività di sostegno, per arrivare alla partenza di questi corsi. Qualche docente che all’epoca del decreto suddetto non era in esubero e ne tantomeno appartenente a classe di concorso in esubero, si trova oggi ad essere escluso dall’opportunità di potere conseguire questa specializzazione pur avendo oggi lo stato di docente senza cattedra, perché attualmente in DOP, e chiede quindi di potere partecipare. Si attende da parte del Miur un chiarimento sulla riapertura dei termini di partecipazione a questi corsi di riconversione, anche per i docenti che attualmente si trovano in esubero.
da La Tecnica della Scuola
Pensionamenti a scuola, per il ministero del Lavoro tornano a salire! Qualcosa non torna
Dalle anticipazioni sui dati delle ‘Comunicazioni Obbligatorie’ emerge “un deciso aumento di pensionamenti (+55%)”, in particolare nell’istruzione. L’ipotesi è che a due anni dalla “stretta” della riforma Fornero, i lavoratori più anziani comincino a raggiungere i requisiti per lasciare. Ma a noi risulta che i pensionamenti si sono dimezzati, anche perché l’80% di chi opera nella scuola è donna.
A dispetto della riforma Fornero, il numero dei pensionamenti starebbe tornando a salire. Dalle anticipazioni del ministero del Lavoro sui dati delle ‘Comunicazioni Obbligatorie’, sul terzo trimestre del 2014, emerge infatti “un deciso aumento di pensionamenti (+55%)”, riscontrabili principalmente nel settore dell’istruzione.
Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, questo andamento “potrebbe essere un primo segnale dell’assorbimento degli effetti della riforma Fornero in campo previdenziale: a oltre due anni dalle nuove regole i lavoratori più anziani cominciano a raggiungere i requisiti per andare in pensione. E quindi andrebbero ‘sostituiti’”. Insomma, “l’impennata dei pensionamenti sarebbe in controtendenza, soprattutto a causa delle ‘uscite’ nella scuola”.
Francamente qualcosa non torna: a quanto ci risulta (dati ufficiali Inps-Miur), dal 1° settembre i docenti, che nella scuola costituiscono la categoria più corposa, a lasciare il servizio per la pensione sono stati poco più di 10mila. Una cifra davvero bassa, dimezzata, rispetto all’anno precedente (oltre 21mila). E addirittura la metà della metà dei 43.620 che lasciarono al termine dell’anno scolastico 2007/08.
Inoltre, nella scuola oltre l’80 per cento del personale è composto da donne: che sono il genere di lavoratore più colpito dalla riforma Fornero, ben oltre i due anni cui si fa riferimento. Tanto è vero che la maggior parte dei ‘Quota 96’ a distanza di due anni dalla ‘beffa’ continuano a rimanere intrappolati.
Quanto espresso dal ministero del Lavoro rimane davvero un mezzo mistero: urgono chiarimenti.
da La Tecnica della Scuola
Personale Ata: valgono anche i modelli D3 inseriti e non inoltrati
Lo ha comunicato il Miur per tutte quelle situazioni per le quali, a causa del malfunzionamento di Istanze on-line, gli interessati non erano riusciti a trasmettere il modello per la scelta delle sedi
Con una comunicazione pubblicata sulla Rete Intranet il 27 novembre 2014, il Miur, nel fornire indicazioni sugli adempimenti successivi alla presa in carico dei modelli D3, chiede alle scuole di acquisire tutte le sedi, nello specifico caso in cui l’aspirante sia nell’elenco di coloro la cui domanda è rimasta nello stato “inserita non inoltrata”.
Si tratta degli aspiranti Ata che avevano inserito tutti i dati richiesti e scelto le massimo 30 istituzioni scolastiche, ma non erano riusciti, nei tempo previsti (15 novembre), a inoltrare il modello D3 di scelta delle sedi, a causa dei malfunzionamenti del sistema informatico. Per costoro il rischio era di vedersi attribuita la sola scuola destinataria della domanda. Una situazione decisamente penalizzante per gli interessati, che il Miur ha deciso di sanare, consentendo l’acquisizione del modello D3 anche se non correttamente inoltrato dall’aspirante.
Nella medesima nota il Miur informa anche che sono state effettuate le verifiche per consentire alle scuole la quadratura dei dati domande-sedi e che, prima di prenotare le graduatorie provvisorie, l’USP dovrà accertare che tutte le scuole abbiano effettuato le operazioni propedeutiche, fino alla convalida delle domande e degli allegati D3 acquisiti, per poter dare, di conseguenza, il via libera alla pubblicazione delle graduatorie provvisorie, prevista per il 5 dicembre 2014.
EGOCREANET SI PROPONE COME CATALIZZATORE VIRTUALE DELLA TRANSIZIONE AD UNA ECONOMIA DELLA CONOSCENZA BASATA SULLA COLLABORAZIONE E LA CONDIVISIONE DELLE RISORSE .
Il sistema economico industriale basato sulla competizione e la concorrenza ormai si è definitivamente inceppato. Pertanto la vecchia economia di produzione industriale oggi determina una costante decrescita dello sviluppo e propone sotto-occupazione e disoccupazione in aumento costante.
( vedi: http://www.caosmanagement.it/…/194-developing-a-responsible…;http://www.caosmanagement.it/183-the-imminent-risk-of-colla…)
Certamente è divenuta necesaria una netta inversione di tendenza del consueto paradigma socio-economico; cio sara possibile basando la futura economia -sociale sulla evoluzione delle risorse intellettuali fondata sulla nuovi criteri di collaborazione internazionale allo sviluppo .
La logica competitiva della societa industriale poneva al centro una filosofia che permetteva di laciar regolare dal mercato lo sviluppo sociale ed economico pensando che cosi’ facendo si potesse giungere progressivamente ad un sistema di benessere ed abbondanza economica per tutti.
Tutta questa ideologia e prassi economica e’ ormai fallimentare in quanto conduce evidentemente al piu’ completo collasso del sistema economico basato su la competitivita di un sistema industriale che genera entropia cognitiva a cui consegue disordine sociale ed economico.
La inversione di tale modo di procedere nella ricerca e sviluppo è urgente e quindi va cambiata la modalita’ di interpretare lo sviluppo industriale mediante il ricorso sistematico alla competitivita’. Infatti tale criterio di concorrenza sistematica tra tutti coloro che producono cose ed idee , è ormai divenuto privo di senso comune in quanto risulta ormai essere privo di sostenibilità bio-ecologica, ed induce una crescente irresponsabilità sociale e culturale.
La maggior parte delle persone si rendono conto che viviamo su un pianeta con una sempre piu’ grave mancanza di risorse necessarie per nutrire, vestire, e dare lavoro ad una popolazione mondiale che cresce esponenzalmente .
La competitivita è pertanto divenuta un danno sociele ed economico che induce assurde spropozioni nella distribuzione della ricchezza , acuisce la avidita’ e l’ acaparramento de beni materiali e la sopraffazione tra gli uomini e quindi distrugge inquinando l’ ambiente e pone a rischio la vita di sempre piu ampi settori della popolazione mondiale.
Il modello competitivo e in ultima analisi divenuto controproducente per la futura sopravvivenza della umanita intera , come e evidente per l’ aumentare di poverta e miseria crescente a cui fa eccezione un numero sepre piu esiguo di privilegiati.
La responsabilita scientifica ed artistica e culturale che ci accomuna ci dice che dobbiamo trasformare urgentemente il modo di concepire e di vivere competitivamente , che e stato concepito nell’ epoca industriale e che ormai con ogni evidenza e’ divenuto negativo sotto molteplici aspetti delle aspettative di sviluppo sociale ed umano.
Pertanto EGOCREANET condivide l’ idea di dover creare una economia socialmente responsabile del tipo ” Resource Based BIO-ECONOMY” capace di dar un nuovo valore economico e sociale alla collaborazione anziche alla competizione in modo da svilupare quella creativita cosciente che ha in se il potenziale per trasformare il mondo culturale tradizionalista e conservatore per cambiare la struttura economica della vecchia ed obsoleta societa industriale.
In tal senso EGOCREANET sta organizzado la QUANTUM CREATIVITY COMMUNITY finalizzata a sviluppare progetti strategici capaci di operare sul cambiamento radicale e dirompente , fondato su un modello di cooperazione e condivisione delle risorse che induce la creativita e la partecipazione cosciente al cambiamento .
Pertanto saremo lieti di collaborare ampiamente con quanti vorranno condividere la necesita di modificare a fondo i criteri di competitivita economica per sostituili con quelli di aperta e fraterna collaborazione .
.Vedi anche:
PAOLO MANZELLI
Director of LRE/EGO-CreaNet – University of Florence
da La Tecnica della Scuola
Anche i precari potranno essere eletti Rsu: l’accordo all’Aran
L.L.
La possibilità riguarda i dipendenti del comparto Scuola o Afam con contratto di lavoro a tempo determinato fino al termine dell’anno scolastico/accademico o fino al termine delle attività didattiche
Nelle prossime elezioni delle RSU potranno essere eletti anche i precari. Sono state così accolte le richieste avanzate da parte sindacale che chiedevano, appunto, la possibilità anche per il personale a tempo determinato di potersi candidare nelle liste delle RSU e di conseguenza di poter essere eletto.
L’ipotesi di CCNQ sottoscritto all’Aran prevede all’art. 1, comma 5, che “Nei comparti Scuola e AFAM sono eleggibili i dipendenti con rapporto di lavoro a tempo determinato cui sia stato conferito un incarico annuale fino al termine dell’anno scolastico/accademico o fino al termine delle attività didattiche”.
La novità interessa quindi tutti i precari, docenti e Ata, con contratto fino al 31 agosto e al 30 giugno.
da La Tecnica della Scuola
Le principali scadenze del mese di dicembre 2014
L.L.
Molti gli appuntamenti già presenti in Agenda Scuola: dalle scadenze amministrative ricadenti ogni anno in questo periodo (programma annuale, permessi per il diritto allo studio, chiusura dell’esercizio finanziario, ecc…) alle scadenze fissate per il 2014 nel mese di dicembre. Tra le più importanti: domande per gli esami di Stato, iscrizione alla prove Invalsi, scelta delle sedi per le graduatorie Ata di II fascia
L’ultimo mese dell’anno solare, che per le scuole segna anche la chiusura dell’anno finanziario, è un mese molto impegnativo.
Dicembre, oltre ad essere il mese delle vacanze di Natale, è anche il mese in cui le scuole sono impegnate nelle operazioni propedeutiche alle iscrizioni per l’anno scolastico successivo: è infatti necessario preparare gli elenchi degli alunni residenti nel territorio ai quali inviare le comunicazioni contenenti informazioni relative a scadenze e modalità di iscrizione. È anche opportuno che le scuole predispongano una scheda sintetica del Pof, da consegnare alle famiglie o da pubblicare sul sito della scuola.
Di norma nel mese di dicembre viene avviata la contrattazione nazionale sulla mobilità territoriale e professionale, che viene stipulata entro gennaio.
Solitamente entro la prima decade di dicembre vengono emanate le disposizioni per la cessazione dal servizio del Comparto Scuola.
Entro il 15 dicembre, la delibera relativa al Programma annuale deve essere adottata dal Consiglio d’istituto, anche nel caso di mancata acquisizione del parere del collegio dei revisori dei conti entro i cinque giorni antecedenti la data fissata per la deliberazione stessa.
Dal 15 (e comunque entro fine mese) vengono normalmente adottati i provvedimenti formali di concessione al personale direttivo, docente, educativo e ATA dei permessi per diritto allo studio per l’anno solare successivo.
Il 31 dicembre termina l’esercizio finanziario e le scuole devono effettuare la trasmissione elettronica dei flussi finanziari relativi all’approvazione del programma annuale e scade anche il periodo per il computo dei permessi straordinari usufruiti dal personale per il diritto allo studio; se non vi hanno già provveduto, non oltre il termine dell’anno solare, è necessario che gli interessati consegnino le certificazioni relative alla frequenza e/o agli esami sostenuti nell’anno 2014.
Queste sopra sono le scadenze ricadenti ogni anno nel mese di dicembre.
A queste devono aggiungersi altre date importanti da ricordare:
da La Tecnica della Scuola
Mercoledì 3 dicembre lancio ufficiale del progetto “Programma il Futuro”
Da quest’anno scolastico il coding si impara anche a scuola: con il progetto “Programma il futuro”(www.programmailfuturo.it) docenti, studenti e famiglie, hanno la possibilità di sperimentare strumenti utili e accessibili per apprendere le nozioni di base del pensiero computazionale e della programmazione informatica.
Sono oltre 700 i docenti che hanno già iscritto le loro classi alla sperimentazione del Miur. Mercoledì 3 dicembre, alle ore 12.30, presso la sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Miur in collaborazione con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), si presenta l’iniziativa. Un progetto nato per introdurre il #coding, la programmazione informatica, fra i banchi. Miur e Cini stanno mettendo a disposizione delle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili sulla piattaforma www.programmailfuturo.it, per formare gli studenti ai concetti del pensiero computazionale. Durante la conferenza saranno presentati i dati relativi alla prima fase di sperimentazione dell’iniziativa anche in vista della “Computer Science Education Week” dell’8-14 dicembre in cui si punta al coinvolgimento di un alto numero di classi e ragazzi nel progetto. L’evento sarà condotto da Pierangelo Soldavini, vice caporedattore di Nòva – Il Sole 24 Ore. Presenteranno il progetto Enrico Nardelli e Giorgio Ventre, coordinatori del Cini. Interverrà Elio Catania, Presidente Confindustria Digitale. Concluderà il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini.
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