Una sintesi (quasi) non commentata della “Buonascuola”

UNA SINTESI (QUASI) NON COMMENTATA DELLA “BUONA SCUOLA”

di Alessandro Basso

 

Accingendoci ad espletare il collegio docenti di fine anno, è stata prodotta una sintesi non esaustiva di quello che ci aspetterà a partire dal mese di settembre, con l’auspicio che i docenti, durante l’estate, possano approfondire l’argomento con la propria autonoma indipendenza di pensiero.

 

Lo scopo principale della riforma è quello di dare piena attuazione alla autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all’art. 21 della legge 59/97.

La programmazione dell’offerta formativa diventa triennale e prevede il coinvolgimento della comunità scolastica , del territorio e delle istituzioni di cui alle realtà locali.

La realizzazione del curricolo della scuola avviene attraverso l’articolazione modulare del monte orario di ciascuna disciplina, il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari, la programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario complessivo del curricolo.

E’ istituito l’organico dell’autonomia, funzionale alle esigenze didattiche organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell’offerta formativa.

L’articolato elenca gli obiettivi formativi prioritari tra i quali le scuole potranno scegliere di costituire la propria azione.

Essi sono sintetizzabili in:

valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche e scientifiche, delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali, alfabetizzazione all’arte, potenziamento delle discipline motorie, sviluppo delle competenze digitali degli studenti, delle metodologie, prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, potenziamento dell’inclusione, apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti, valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti, individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti, alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua, definizione di un sistema di orientamento.

Il Piano dell’Offerta Formativa triennale sarà sviluppato entro il mese di ottobre, per avere attuazione a partire dall’anno scolastico 2016/ 2017. Entro il mese di ottobre ciascun anno, poi, potrà essere rivisto. Esso sarà elaborato, come avviene oggi, dal collegio dei docenti, nelle sue articolazioni, per essere poi adottato dal consiglio d’Istituto.

La novità introdotta riguarda il compito di definire gli indirizzi strategici su cui si fonderà l’offerta formativa, che è affidato al dirigente scolastico, che se ne assume la responsabilità.

Gli organici della scuola saranno suddivisi in:

  • organico tradizionale;
  • organico dell’autonomia, finalizzato al potenziamento e alla riserva di posti per le attività di coordinamento, in cui assorbire anche i posti che un tempo erano assegnati per gli esoneri dei collaboratori del dirigente, entro la cornice dello staff dirigenziale, la cui composizione potrà arrivare fino al 10 % dell’organico.

L’organico potenziato terrà conto anche dei posti del personale ATA, aprendo a interessanti sviluppi previsti dalla possibilità di richiedere una figura tecnica di supporto informatico attraverso la costituzione di una rete di scuole.

Il piano triennale definirà le azioni formative rivolte ai docenti, al personale ATA e agli studenti. Per il personale docente la formazione diventa obbligatoria.

Esso sarà pubblicato nel portale unico nazionale predisposto per dare comparabilità al documento a livello nazionale, sulla scia di quanto sta avvenendo per il rapporto di autovalutazione.

E’ prevista la possibilità di avere insegnanti di lingua inglese, musica, educazione motoria nella scuola primaria con competenze specifiche.

Si prospetta un ampliamento delle ore di alternanza scuola- lavoro per la scuola secondaria, nei termini di 400 ore per gli istituti tecnico professionali e fino a 200 ore nel triennio per i licei.

Una parte dell’emendamento prevede la costituzione del Piano nazionale per la scuola digitale, un piano triennale dove poter sviluppare il potenziamento e degli strumenti a disposizione delle scuole e della formazione del personale.

A partire dall’anno scolastico 2016/2017 i docenti saranno assegnati agli ambiti territoriali.

In caso di spostamento da un ambito all’altro, oltre che per le nuove assunzioni, la responsabilità della scelta dei docenti sarà affidata al dirigente scolastico, previa valutazione del curriculum del docente e lo svolgimento di colloqui.

Per poter ottenere la stipula di contratti nella scuola, anche a tempo determinato, si dovrà passare attraverso concorsi che saranno banditi con cadenza triennale, il primo entro dicembre 2015.

E’ stata codificata la valutazione dei dirigenti scolastici secondo seguenti criteri: competenze gestionali ed organizzative, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’Istituto, apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale, contributo al miglioramento del successo formativo degli studenti, direzione unitaria della scuola.

Oltre alla valutazione garantita da quanto stabilito dal DPR 80/2013, quello del RAV per intenderci, saranno istituiti i nuclei di valutazione regionali già previsti dal D. lgs. 165/ 2001, i quali prevedono la presenza di una componente tecnico ispettiva, per cui si provvederà con incarichi a tempo determinato.

Restando in tema di valutazione, per i docenti ci sarà una modifica per quel che riguarda il periodo di prova. Il Comitato, di durata triennale, avrà il compito di fornire un parere al dirigente, sulla base dell’istruttoria di un docente tutor, in merito al docente in periodo di formazione; la decisione finale sul superamento dell’anno di prova, ripetibile una volta, è affidata al dirigente scolastico.

Sarà composto da quattro docenti (tre scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio d’istituto), due genitori (un genitore e uno studente per le scuole secondarie di II grado), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. La componente genitori-studenti non partecipa alla formulazione del parere per l’anno di prova.

Avrà anche il compito di definire i criteri alla base dei quali il dirigente provvederà ad erogare i fondi destinati alla valorizzazione del merito del personale docente.

Risulta particolarmente interessante la creazione, a livello centrale, di un servizio di assistenza in materia amministrativa e contabile di natura sperimentale.
La casa del professore prevedrà l’erogazione a ciascun docente a tempo indeterminato di 500 euro annui per la formazione  professionale.

Il documento termina con l’ elencazione delle materie nelle quali il Governo è delegato ad emanare atti di secondo livello per la concretizzazione della buona scuola, constatando l’assenza della revisione della governance degli istituti ovvero degli organi collegiali che dovrà attendere, ancora una volta, un ulteriore passaggio parlamentare.

Via libera del Garante Privacy alla nuova carta dello studente

da Il Sole 24 Ore

Via libera del Garante Privacy alla nuova carta dello studente

di Eu. B.

Via libera del Garante privacy allo schema di decreto del Miur che regola la realizzazione e la consegna della carta dello studente denominata «IoStudio».  A renderlo noto è la newsletter settimanale dell’Authority presieduta da Antonello Soro.

Il decreto ministeriale
Nel tenere conto delle indicazioni del Garante, il decreto prevede che il Miur, tramite le segreterie scolastiche, attribuisca a ciascuno studente delle scuole secondarie di secondo grado statale o paritaria, censito nell’Anagrafe nazionale degli studenti, una carta nominativa: «IoStudio». La card attesta lo status di studente, ha validità di cinque anni, può essere rinnovata e consente ai studenti di usufruire di agevolazioni e sconti per l’accesso a beni e servizi culturali, trasporti nazionali e internazionali, acquisto di materiale scolastico. Su richiesta dello studente o di chi ne esercita la potestà genitoriale la carta può essere attivata anche come «borsellino elettronico». Grazie a una procedura telematica da eseguire tramite il «Portale dello studente» raggiungibile dal sito del Miur, alla tessera può essere associata la funzionalità di carta di debito anonima al portatore.

Il parere del Garante
Nell’esprimere parere favorevole – si legge ancora nella newsletter – il Garante ha rilevato che il trattamento dei dati degli studenti «è svolto nell’ambito delle funzioni istituzionali del ministero e avviene nel rispetto dei principi del Codice privacy». La realizzazione e l’assegnazione della Carta infatti, che non potrebbero avvenire utilizzando dati anonimi o senza identificare lo studente, impiega solo i dati indispensabili. Il Miur, tramite connessione sicura, invia al fornitore – che è anche il responsabile del trattamento – i dati necessari alla stampa e alla spedizione delle Carte agli istituti scolastici (cognome e nome, luogo e data di nascita, codice fiscale dello studente, etc.). Dati che non potranno essere conservati dal fornitore una volta esaurito il suo compito e dovranno essere cancellati dal Dipartimento del Miur che li ha trattati al termine dell’iniziativa. Il Miur, inoltre, come emerso nel corso dell’attività istruttoria svolta in collaborazione con l’Authority, ha precisato che gli studenti riceveranno l’informativa sul trattamento dei dati utilizzati per assegnare la Carta al momento dell’iscrizione on line al primo anno della scuola secondaria.

DdL, niente assunzione per chi è già di ruolo come docente

da La Tecnica della Scuola

DdL, niente assunzione per chi è già di ruolo come docente

Lo prevede il disegno di legge di riforma approvato al Senato: sono fuori gioco dal piano di immissioni in ruolo tutti i docenti “a tempo indeterminato alle dipendenze dello Stato”. Niente da fare anche per chi non riesce a sciogliere la riserva entra il 30 giugno. L’incompatibilità non riguarda chi è invece già assunto come Ata, ministeriale e insegnante nelle scuole paritarie o parificate.

Continua il nostro approfondimento sul disegno di legge “La Buona Scuola”, approvato dall’Aula del Senato e dalla prossima settimana di nuovo a Montecitorio, dove stavolta dovrebbe arrivare l’ok finale. Tra i punti sinora meno dibattuti, c’è il comma 103: quello dedicato all’esclusione dal capitolo di oltre 100mila assunzioni del “personale già assunto quale docente a tempo indeterminato alle dipendenze dello Stato”. Si tratta di un’eventualità non molto frequente, perché il personale già di ruolo è stato da tempo escluso dalle GaE.

Tuttavia potrebbero esservi dei casi in cui il docente poteva aspirare alla chiamata in ruolo. Come quella dei pluri-vincitori o idonei all’ultimo concorso a cattedra (bandito con decreto direttoriale del Miur n. 82 del 24 settembre 2012, citato nello stesso disegno di legge (comma 95, lettera a). Questi docenti potrebbero avere accettato l’immissione in ruolo nel grado di istruzione o nella classe di concorso meno gradita. E ora avrebbero ambito a passare in quella a loro più congeniale o comoda. Invece, sempre il comma 103 del ddl, spiega che l’esclusione si applica “indipendentemente dalla classe di concorso, dal tipo di posto e dal grado di istruzione per i quali vi è iscritto o in cui è assunto”.

E lo stesso destino è rivolto a coloro che possono aver vinto il ‘concorsone’, ma nel frattempo sono entrati in ruolo, l’anno scorso, tramite le GaE. Come a quelli che non hanno sciolto la riserva per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento e di conseguenza per collocazione nelle GaE: hanno solo poche ore di tempo per ritrovarsi in graduatoria a pieno titolo. “Sono altresì esclusi – spiega ancora il comma 103 – i soggetti che non sciolgano la riserva per conseguimento del titolo abilitante entro il 30 giugno 2015, fermo restando quanto previsto dal periodo precedente”.

Possono invece accettare l’assunzione coloro che sono già assunti con un altro incarico nella scuola, quindi tutti quanti fanno parte del personale Ata e attendono, anche da diversi anni, l’assunzione come prof. Disco verde anche per chi ha già in tasca un contratto da dipendente dello Stato. E pure gli insegnanti di ruolo in una scuola paritaria o parificata. L’incompatibilità riguarda, infatti, solo coloro che già sono docenti di ruolo nelle scuole statali.

Guerra nella Scuola

GUERRA NELLA SCUOLA di Umberto Tenuta

CANTO 484 Francesco prega per la pace e Matteo porta la guerra nella scuola.

 

Non so quanta simpatia ci sia tra i due.

So solo che Papa Francesco sta facendo di tutto e di più per portare la pace nel mondo e in ogni dove.

So solo che Matteo porta la guerra nella scuola.

Guerra tra gli studenti, divisi in due schiere, meritevoli e non meritevoli.

Guerra tra i docenti, anch’essi divisi tra meritevoli e non meritevoli.

Ma ancora in lotta fratricida per occupare una sede.

“NO, quella sede è mia, NO quella sede è mia!”

E soprattutto e innanzitutto, guerra dichiarata e guerra aperta, senza fine e senza risparmio di colpi, tra docenti e dirigenti.

Pensavamo di essere una repubblica democratica.

Ci ritroviamo i Monarchi assoluti!

A sproposito, ricordo vagamente alcune storie di belle maestrine di Fine Ottocento e Primo Novecento!

Ma ora sono altri tempi.

Sento odore di eroine.

Le immortaleremo!

Il Nostro?

Un Paese che non sa fare a meno dei Poeti, dei Navigatori e degli Eroi.

Un Paese che non sa fare a meno… dei Dirigenti che a tutto provvedono, con grande gioia dei loro dipendenti.

Un Paese democratico che si crea una scuola per un’educazione aristocratica.

Ma no!

Mica questa è la fine della DEMOCRAZIA?

La Democrazia non è mai una realtà.

La Democrazia è una conquista perenne.

Come la Libertà!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” … “voce da cercare”