Per vincere la dislessia

Il progetto di rete regionale “Per vincere la dislessia: quando è necessario il gioco di squadra” (delibera Giunta regionale n.° 1722 del 29.12.2010)

Questo progetto nasce a valle di un’esperienza pilota di un gruppo di lavoro, che si sta svolgendo dall’aprile 2009, in cui sono coinvolti alcuni docenti disciplinari (latino e greco, matematica e fisica) dei licei classici di Genova, il referente DSA del liceo Colombo, alcuni alunni con DSA frequentanti il liceo Colombo ed altri licei classici genovesi, un ricercatore ITD-CNR, un esperto di DSA -a livello internazionale- docente universitario. Il gruppo si è costituito per rispondere alle esigenze manifestate dai docenti di avere indicazioni sulle metodologie da adottare, unitamente a quelle degli studenti desiderosi di apprendere, nonostante le difficoltà. Era necessario fare un “gioco di squadra”, che permettesse agli alunni di giocare una partita importante con i loro insegnanti, una volta tanto concepiti come coach, allenatori, quindi schierati insieme e pertanto disposti a condividere successi e fallimenti.  Incontri periodici in presenza e monitoraggio continuo a distanza della situazione hanno reso possibile un primo piano di intervento, con risultati confortanti che ci spingono a continuare le attività. Sono necessari però interventi più mirati, contestualizzati e con risorse (in particolare attrezzature di spazi con hardware, software, ma anche formazione docente) che il volontariato di tutti i componenti del gruppo non può offrire.

Sinteticamente l’intento dichiarato è quello di costituire una rete di protagonisti di un processo finalizzato a migliorare da un lato l’agio scolastico di tale categoria di studenti, dall’altro di creare un supporto operativo al loro successo scolastico per prevenire la dispersione, permettendo, attraverso anche una riflessione metacognitiva (ossia sulle proprie modalità di apprendimento) un orientamento o un riorientamento, se necessario, di tale allievi.

Le attività previste dal progetto (durata annuale) sono state svolte da marzo 2011 a giugno 2012. Sono proseguite, con modalità diverse, negli anni scolastici 2012/13, nel 2013/14 e nel 2014/15.

http://www.progettovindiscolombo.org/

Il Mercato dei Saperi

AIPD Milazzo-Messina

Da quest’anno, le Acli hanno scelto di destinare un fondo straordinario per contribuire alla realizzazione delle migliori idee presentate da associazioni, parrocchie e gruppi di persone.
100.000 euro, tratti dai fondi ricevuti da ACLI con il 5×1000, saranno utilizzati per finanziare 20 attività assegnando 5.000 euro l’una.
L’ AIPD di Milazzo-Messina partecipa al bando presentando le attività collegate al progetto il progetto “Il Mercato dei Saperi”, cui la sezione ha partecipato.
Si può votare fino al prossimo 27 luglio

«Le scuole religiose ora paghino l’Ici»

da Corriere della sera

«Le scuole religiose ora paghino l’Ici»

Mimmo Pantaleo, segretario generale Cgil Scuola: È una sentenza che finalmente ripristina una condizione di giustizia fiscale

Allarme nel mondo cattolico: la Cassazione ha accolto un ricorso del Comune di Livorno e stabilito che pure le scuole religiose devono pagare l’Ici poiché non sono attività che possono godere dell’esenzione.
LIVORNO Il conto da pagare al Comune è salato e le suore degli istituti Immacolata e Santo Spirito di Livorno hanno già chiesto una dilazione in «comode rate» per almeno una ventina di anni. Già, perché i 422.178 euro di Ici, dovuti all’amministrazione municipale dal 2004 al 2009, non si possono sborsare tutti in una volta, pena, dicono le religiose, la chiusura delle due scuole paritarie (materne, elementari e medie), ma allo stesso tempo le sentenze della Cassazione devono essere rispettate. E quella appena pubblicata dalla Suprema Corte, la prima su questo argomento, non è soltanto destinata a fare giurisdizione ma anche e soprattutto a rivoluzionare il rapporto tra scuole private, religiose e non, e Terzo settore in generale.
La Cassazione ha stabilito che l’eventuale esenzione della tassa è «limitata all’ipotesi in cui gli immobili siano destinati in via esclusiva allo svolgimento di una delle attività di religione e di culto indicate dalla legge del 1985». Ed in essa «non rientra l’esercizio di attività sanitarie, ricettive o didattiche, salvo non sia dimostrato specificamente che le stesse non siano svolte con modalità non commerciali». Neppure il «non a fine di lucro» può bastare per non pagare «perché anche un imprenditore può operare in perdita».
Una sentenza sorprendente? «Certamente incongrua — spiega il professor Emanuele Rossi, ordinario di Diritto costituzionale alla Scuola Superiore di studi universitari Sant’Anna di Pisa e già esperto governativo per il terzo settore — perché analizza soltanto la natura commerciale delle scuole paritarie e non lo scopo educativo, il loro fine no profit, la valenza sociale.
È come mettere sullo stesso piano una mensa caritatevole e un ristorante alla moda. Certamente sarà una sentenza che farà giurisdizione e provocherà grossi problemi ad associazioni ed enti no profit, religiosi e laici».
Il Comune di Livorno, che ha vinto la causa, è soddisfatto. «Sapevamo sin dall’inizio di essere dalla parte della ragione — spiega il vice sindaco Stella Sorgente (M5S) — e avevamo chiesto una conciliazione che però è stata rifiutata. I due istituti religiosi avrebbero pagato in tutto 150 mila euro. Le suore si sono rivolte ai loro ordini che non hanno accettato. Peccato».
Adesso la sentenza sul caso Livorno potrebbe provocare una reazione a catena. Nel mirino dell’ex Ici, oggi assorbita dall’Imu, ci sono molte delle 13 mila scuole paritarie italiane frequentate ogni anno da un milione di studenti.
Preoccupato don Francesco Macrì, presidente della Fidae (Federazione Istituti di attività educative), che parla di una sentenza «che lascia interdetti, perché costringerà le scuole paritarie a chiudere». E altri giudizi negativi arrivano dal mondo politico di estrazione cattolica, ma anche dal volontariato.
Giudizi positivi arrivano invece da Mimmo Pantaleo, segretario generale Cgil Scuola: «È una sentenza che finalmente ripristina una condizione di giustizia fiscale — spiega il sindacalista —. Anche una Scuola partitaria è infatti un’attività commerciale perché si pagano le rette. Scuole private penalizzate? Assolutamente no, semmai sono state troppo agevolate dall’ultima legge del governo con sgravi e altri benefit».
Marco Gasperetti

Con Supermedia borse di studio per la scuola media e superiore

da La Tecnica della Scuola

Con Supermedia borse di studio per la scuola media e superiore

L.L.

Per concorrere ad una delle borse di studio messe a disposizione dall’Inps occorre presentare domanda dalle ore 12,00 del 29 luglio alle ore 12,00 del 30 settembre.

Il bando si rivolge agli studenti figli di:

  • dipendenti della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali
  • pensionati della pubblica amministrazione utenti della Gestione dipendenti pubblici
  • iscritti alla Gestione assistenza magistrale.

Le borse di studio si riferiscono al rendimento scolastico per:

  • il conseguimento del titolo di studio di fine ciclo per la scuola secondaria di primo e di secondo grado;
  • la promozione alle classi successive nella scuola secondaria di secondo grado.

Tra i requisiti richiesti, è anche necessario in possesso di valore ISEE minorenni o ISEE ordinario 2015 relativo al nucleo familiare in cui compare il beneficiario pari o inferiore a 32.000,00 euro, sia per l’anno scolastico 2013/14 che per l’anno scolastico 2014/2015.

A tale proposito, entro la data di presentazione della domanda occorre aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) necessaria al rilascio dell’Isee. Se già si possiede un’attestazione Isee 2015 riferita al nucleo familiare in cui compare il beneficiario, non è necessario richiederne una nuova. Le attestazioni Isee rilasciate nell’anno 2014 sono scadute il 31/12/2014. In tali casi, occorre richiedere l’Isee 2015.

Contratti: Gilda chiede lo sblocco per la scuola

da La Tecnica della Scuola

Contratti: Gilda chiede lo sblocco per la scuola

Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, Gilda degli insegnanti lancia l’allarme in merito al blocco dei contratti del pubblico impiego.

“Si apra in tempi brevi la contrattazione per il comparto scuola, prevedendo adeguati incrementi stipendiali che non siano solo calcolati sul recupero dell’inflazione”, dichiara in un comunicato il sindacato.
“La pronuncia della Consulta – continua la Fgu-Gilda – mette in rilievo che i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno deliberatamente leso i diritti fondamentali dei lavoratori pubblici imponendo il blocco dei contratti, delle progressioni stipendiali e della contrattazione sulla parte non solo stipendiale, ma anche normativa”.
Come indicato espressamente dal testo della sentenza, la Gilda sottolinea che: ‘il reiterato protrarsi della sospensione delle procedure di contrattazione economica altera la dinamica negoziale in un settore che al contratto collettivo assegna un ruolo centrale [..] il contratto collettivo si atteggia come imprescindibile fonte, che disciplina anche il trattamento economico, nelle sue componenti fondamentali ed accessorie e i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro, nonché le materie relative alle relazioni sindacali’.
Il sindacato degli insegnanti rincara la dose e prosegue attaccando le riforme sulla scuola degli ultimi anni, specie quella de “La Buona Scuola” di Renzi, secondo Gilda fondata su elementi di oggettiva incostituzionalità: “Tutte le cosiddette riforme sulla scuola fatte negli ultimi anni, con particolare riferimento alla cosiddetta ‘Buona Scuola’, rappresentano inaccettabili forzature che hanno unilateralmente modificato le condizioni dei lavoratori della scuola e dei docenti, inserendo surrettiziamente premi al merito ed altri elementi accessori che dovevano essere oggetto di contrattazione nazionale”.
Nel comunicato Gilda continua citando nuovamente la pronuncia della corte: ‘in una costante dialettica con la legge, chiamata nel volgere degli anni a disciplinare aspetti sempre più puntuali, il contratto collettivo contempera in maniera efficace e trasparente gli interessi contrapposti delle parti e concorre a dare concreta attuazione al principio di proporzionalità della retribuzione, ponendosi, per un verso, come strumento di garanzia della parità di trattamento dei lavoratori e, per altro verso, come fattore propulsivo della produttività e del merito’.
L’auspicio del sindacato è quello di rimettere al centro dell’attenzione di tutte le istituzioni il contratto del pubblico impiego.

Precari boicottano immissioni in ruolo

da La Tecnica della Scuola

Precari boicottano immissioni in ruolo

Continuano le proteste dal mondo degli insegnanti in merito al piano straordinario di immissioni in ruolo.

Salvo Altadonna, docente di sotegno palermitano, insieme ai colleghi Giuseppe Ferla e Giuseppe Muliedda, ha costituito un gruppo numeroso di docenti precari gae della provincia di Palermo.
“Stiamo ricevendo – dichiara Altadonna – adesioni da più province anche da altre regioni del sud.
Apprendiamo che molti tra sindacati ed associazioni di docenti sparsi per tutto il sud Italia, stanno aderendo alla nostra idea di boicottaggio delle fasi B e C del piano straordinario di immissioni in ruolo”.
Il 24 luglio è prevista la prima assemblea programmatica, con alcuni dirigenti del PD siciliano. Durante l’incontro verranno chiariti i termini del bando, le procedure relative alle fasi B e C e le proposte da avanzare al MIUR per la risoluzione della questione.
“Boicottare il piano straordinario di immissioni in ruolo – conclude Altadonna – è l’unico strumento che dal basso può spingere il Governo a rivedere le proprie posizioni. Se dal 28 luglio al 14 agosto riusciremo ad evitare l’iscrizione di massa su istanze online, potrebbe risultare vanificato lo sforzo del Governo di stabilizzare, in barba alla sentenza della Corte europea, tutti i docenti che hanno maturato più di 36 mesi di servizio ed impediremo un’assurda ed inutile deportazione di massa che ad oggi avrebbe come unico effetto la distruzione del progetto di vita di migliaia famiglie italiane”.

Centemero (Fi), su vicari presidi è caos, Giannini intervenga

da La Tecnica della Scuola

Centemero (Fi), su vicari presidi è caos, Giannini intervenga

“Esortiamo la ministra Giannini a trovare, prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, una soluzione al problema dei vicari delle scuole, questione che sta gettando nel caos i nostri istituti”.

Avendo posticipato di un anno l’organico del potenziamento, la Buona Scuola non prevede, infatti, la copertura finanziaria per gli esoneri e i semi esoneri dei vicari dei presidi che sono stati tagliati con la legge di stabilità del 2014. Questo significa che i vicari dovranno essere in aula ad insegnare, lasciando scoperta una funzione che è fondamentale nello staff dei dirigenti scolastici, tanto più alla luce della nuova legge. È indispensabile, dunque, dare una risposta alle scuole prima del primo collegio docenti di settembre. In caso contrario, si rischia davvero di mettere in serissime difficoltà le scuole e la stessa realizzazione di alcune delle novità introdotte con la Buona Scuola”. Lo dichiara, in una nota, la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero

JOB&Orienta dal 26 al 28 novembre a Verona

da La Tecnica della Scuola

JOB&Orienta dal 26 al 28 novembre a Verona

JOB&Orienta si riconferma appuntamento imperdibile per gli addetti ai lavori che qui trovano momenti di aggiornamento e confronto sugli argomenti oggi di più calda attualità.

Venticinquesima edizione, da giovedì 26 a sabato 28 novembre 2015 in Fiera a Verona, di JOB&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro che ormai da ben oltre due decenni accompagna e racconta l’evoluzione del sistema formativo italiano e non solo, stimolando il dibattito sui temi e, allo stesso tempo, valorizzando le esperienze eccellenti e le buone pratiche anche attraverso le voci dei diretti protagonisti.

Forte del grande successo del 2014 – che ha registrato oltre 65.000 visitatori e ha visto presenti nei padiglioni della fiera scaligera più di 500 espositori (enti e istituzioni, scuole, università e accademie, imprese, associazioni, agenzie di servizi per il lavoro, media di settore…) -, JOB&Orienta si riconferma appuntamento imperdibile per gli addetti ai lavori che qui trovano momenti di aggiornamento e confronto sugli argomenti oggi di più calda attualità, come la riforma della scuola e i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro; e ancora per le famiglie e tutti quei ragazzi che hanno necessità di individuare e scegliere con consapevolezza il proprio percorso scolastico; infine per i giovani in cerca di occupazione con l’obiettivo di supportarli e fornire loro strumenti utili a una ricerca attiva e più efficace.

Due le aree tematiche della rassegna espositiva, articolate in sei percorsi contrassegnati ciascuno da un colore diverso allo scopo di facilitare l’orientamento dei visitatori: la prima è riservata al mondo dell’istruzione e comprende i percorsi Educazione e Scuole (arancione), Tecnologie e Media (oro) e Lingue straniere e Turismo (verde); la seconda è dedicata all’università, la formazione e il lavoro, con i percorsi Formazione accademica (blu), Formazione professionale (argento) e Lavoro e Alta formazione (rosso). Si inserisce in quest’ultimo la Saletta TopJOB, un apposito spazio per workshop, incontri con aziende e seminari che insegnano a stendere un curriculum e ad affrontare un colloquio di lavoro, come pure a individuare i canali più efficaci per cercare occupazione. E perfar conoscere le nuove professioni “tech” e le numerose opportunità occupazionali connesse alle nuove tecnologie nasce quest’anno l’area JOB&Orienta Future, dove i giovani potranno incontrare direttamente le grandi aziende della tecnologia della comunicazione e dell’industria digitale.

Infine con JOBInternational e JOBinGreen, profili trasversali alla manifestazione, particolare evidenza è data rispettivamente alle realtà che offrono opportunità di stage, studio e lavoro all’estero e a quelle che si occupano invece di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

A caratterizzare JOB&Orienta come sempre anche un importante calendario culturale – 150 gli appuntamenti della scorsa edizione e 300 i relatori intervenuti – con numerosi convegni, dibattiti, tavole rotonde e seminari, che vedono la presenza di esperti e rappresentanti di spicco dei diversi ambiti, ma anche le testimonianze dirette di tanti giovani protagonisti. Sempre presenti, infine, laboratori interattivi e simulazioni, spettacoli e momenti di animazione, che mirano da un lato a valorizzare la creatività dei ragazzi e delle scuole, dall’altro a coinvolgere più attivamente i visitatori.

La manifestazione è a ingresso libero. Per informazioni: www.joborienta.info

JOB&Orienta è anche su Facebook (www.facebook.com/joborienta) e Twitter (@Job_Orienta #joborienta #TopJOB).