Ferie Precari

Ferie Precari: Anief mette a disposizione l’istanza di accesso agli atti per la valutazione del danno

 

Il sindacato avvia la rilevazione del danno subito dai precari nell’a.s. 2012/13 a causa della mancata monetizzazione delle ferie non fruite, nonostante la L. 228/2012 la facesse decorrere solo dall’a.s. 2013/14. Disponibile gratuitamente l’istanza di accesso agli atti da inviare alla scuola di servizio nell’anno interessato, propedeutica alla presentazione del ricorso.

 

Anief mette gratuitamente a disposizione dei precari un modello di istanza di accesso agli atti per chiedere alla scuola di servizio dell’a.s. 2012/13 il computo esatto delle ferie maturate e non fruite, utile per dimostrare e quantificare il danno subito dalla loro mancata monetizzazione.

 

Ricordiamo, infatti, che se l’art. 5 comma 8 del D.L. n. 95 del 6/7/2012, convertito nella legge n. 135 del 7/8/2012 aveva previsto che “le ferie maturate relativamente al corrente anno scolastico {2012/13 NdR] non potranno più essere retribuite ma fruite nei periodi di sospensione dell’attività didattica”, è pur vero che la successiva Legge di stabilità (n. 228/2012, art. 1 commi 54 e 55), aveva invece determinato che l’applicazione di tale norma decorresse solo dal 1° settembre 2013.

 

Pertanto, il personale precario si è visto letteralmente ‘scippare’ il diritto al pagamento delle ferie non fruite.

 

ANIEF avvia il contenzioso per il risarcimento delle ferie maturate e non fruite nell’a.s. 2012/13. Per le ferie degli anni scolastici successive, invece, verrà chiesto ai giudici di sollevare eccezione di legittimità costituzionale della norma che impedisce la monetizzazione a partire dall’a.s. 2013/14.

Le nuove guide per bambini e ragazzi per la navigazione sicura

Arrivano le nuove guide per bambini e ragazzi per la navigazione sicura

 

Il nuovo anno scolastico sarà più social. Per bambini e ragazzi arrivano le nuove guide per navigare con sicurezza nel web. Due simpatiche guide con i “Consigli per giovani naviganti” che vogliono richiamare, in maniera ironica, l’immaginario di super eroi tanto diffuso non solo tra i ragazzi e le ragazze di tutte le età, ma anche tra gli adulti. L’iniziativa è di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre (SIC) italiano, co-finanziato dalla Commissione europea e coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le due pubblicazioni sono state presentate e distribuite nel corso di “Tutti a scuola 2015”, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico che si è tenuta lunedì 28 settembre a Napoli, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Sannino – Petriccione”.

Nel mese di ottobre Generazioni Connesse lancerà anche la campagna di comunicazione “I Supererrori. Le regole del supernavigante”. La campagna prevede una serie di micro cartoon, la diffusione di materiali di sensibilizzazione e la possibilità,  per gli studenti di  tutte le scuole di ogni ordine e grado, di partecipare ai bandi di selezione di scrittura creativa, arti visive e multimediali “SCELGO IO!”. Il primo dei sette spot (gli altri sei saranno lanciati con cadenza settimanale) della campagna sarà lanciato nel corso del mese di ottobre, appunto, sui canali social di Generazioni Connesse per far conoscere, attraverso sette personaggi, quei “super errori” che a volte si commettono in Rete. Per l’occasione Generazioni Connesse si presenterà con un sito rinnovato (www.generazioniconnesse.it) attraverso il quale i bambini, i ragazzi, gli insegnanti e i genitori avranno a disposizione una serie di attività e di servizi.
L’inaugurazione del nuovo anno scolastico, a Napoli, è stata anche la prima delle 57 tappe del tour “Una Vita da social”, la campagna educativa itinerante realizzata su tutto il territorio nazionale dalla Polizia di Stato e che da quest’anno rientra tra le iniziative di Generazioni Connesse. La campagna ha l’obiettivo di aiutare i ragazzi a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza i dati condivisi on line.

Generazioni Connesse, lanciato nel 1999 è coordinato dal 2012 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in partenariato con Polizia di Stato, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, Save the Children Italia, S.O.S. Il Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net. Il progetto ha tra i suoi obiettivi la formazione e sensibilizzazione degli studenti, dalla scuola primaria alle scuole secondarie superiori, per un utilizzo consapevole e sicuro del web. Tra le iniziative messe in campo: la Helpline, piattaforma di Telefono Azzurro costituita da due canali di ascolto, la linea telefonica gratuita 1.96.96, attiva 24 ore al giorno, e la chat online, per bambini, adolescenti e adulti attiva tutti i giorni dalle 8 alle 22 (sabato e domenica dalle 8 alle 20). Il servizio di Helpline è riservato, gratuito e sicuro ed è dedicato ai giovani, ai genitori e agli insegnanti che possono chattare o parlare al telefono con professionisti, relativamente a domande o problemi legati all’uso delle nuove tecnologie digitali e alla sicurezza online. È possibile, inoltre, segnalare contenuti illegali o potenzialmente dannosi, presenti sul web, attraverso due Hotlines direttamente collegate con la Polizia Postale – www.stop-it.it di Save the Children e “Clicca e segnala” di Telefono Azzurro su www.azzurro.it, anche in maniera anonima. L’obiettivo di questi servizi è quello di supportare i giovani ad affrontare il rapporto con le nuove tecnologie, offrendo loro strumenti informativi e critici utili a promuovere un uso positivo della rete e a prevenire possibili situazioni di disagio.

Completa il progetto il portale Skuola.net, la scuola virtuale più frequentata dagli studenti italiani, che dedicherà un intero canale agli oltre 3 milioni di studenti che ogni mese passano per il sito.

Creatività, divertimento e confronto sono concetti chiave della campagna di comunicazione di Generazioni Connesse, all’interno della quale troviamo il bando “SCELGO IO!®”, bando nazionale c che invita gli studenti a comunicare il proprio rapporto con il web attraverso storie, pagine di diario, performance e rappresentazioni artistiche, anche multimediali. L’iniziativa, culminerà nell’ambito degli eventi organizzati durante febbraio 2016, il mese del Safer Internet Day.

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Pronto bando da 40 milioni per ispezioni dei solai

Scuola, il 22 novembre la Giornata nazionale della sicurezza
Pronto bando da 40 milioni per ispezioni dei solai

Si terrà il 22 novembre di ogni anno la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, istituita dalla legge ‘Buona Scuola’. La data è stata definitivamente concordata oggi durante la riunione dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica del Miur, presieduto dal Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. All’incontro hanno potuto partecipare per la prima volta anche le organizzazioni civiche rappresentate questa mattina da Cittadinanzattiva e Legambiente.

La Giornata nazionale ricorrerà nella data dell’anniversario del crollo avvenuto nel 2008 al liceo “Darwin” di Rivoli. Sarà un’occasione di sensibilizzazione negli istituti di tutto il Paese sul tema della sicurezza. Gli studenti saranno coinvolti in progetti e concorsi di idee.

Nella riunione odierna dell’Osservatorio è stata anche annunciata l’imminente pubblicazione, sul sito del Miur, del bando da 40 milioni di euro per le indagini diagnostiche sui solai di almeno 7.000 scuole. Gli Enti locali potranno candidarsi per attivare le indagini attraverso una piattaforma web che sarà messa disposizione nei prossimi giorni insieme al bando.

Inoltre, accogliendo una richiesta dell’Associazione nazionale comuni italiani, è stata decisa la proroga al 31 dicembre 2015 dei termini per l’aggiudicazione provvisoria degli interventi finanziati attraverso lo strumento dei mutui Bei. Tra gli argomenti esaminati anche i tempi e le modalità di aggiornamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, pubblicata sul sito del Miur nei mesi scorsi dopo venti anni di attesa.

“Uno strumento fondamentale di trasparenza – ha ricordato il Sottosegretario Faraone – che perfezioneremo grazie alla collaborazione con le scuole, gli enti locali e da oggi grazie anche al contributo delle associazioni che in passato si sono occupate autonomamente di questo monitoraggio. La partecipazione delle associazioni non si esaurirà nelle riunioni che di volta in volta vengono convocate. Vogliamo creare una sinergia costante con chi ha a cuore la sicurezza degli edifici che i ragazzi frequentano”.

Scuola, domani nuova riunione Osservatorio edilizia
Si apre anche alle associazioni. Faraone: “Un altro atto di trasparenza”

Nuova riunione domani dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica coordinato dal Miur e presieduto dal Sottosegretario Davide Faraone. Per la prima volta, grazie ad un decreto firmato dal Ministro Stefania Giannini in attuazione della legge Buona Scuola, d’ora in poi potranno partecipare anche le organizzazioni civiche. In occasione di ogni riunione dell’Osservatorio sarà reso pubblico un ordine del giorno e sarà data la possibilità alle associazioni di partecipare attivamente aderendo tramite un format on line.

“Dopo la pubblicazione dell’Anagrafe, un’altra scelta di trasparenza che riguarda l’edilizia scolastica: finalmente le associazioni, che in questi anni si sono occupate di sicurezza nelle scuole, svolgendo un lavoro meritorio per il Paese, potranno partecipare alle riunioni dell’Osservatorio fornendo un contributo fondamentale per la gestione e il monitoraggio degli interventi che di volta in volta predisporremo”, dichiara il Sottosegretario Davide Faraone.

“Le prime a partecipare saranno Cittadinanzattiva e Legambiente, le altre verranno in seguito – prosegue -. Per la prima volta creiamo sinergia tra chi opera in questo settore, perché unico è l’obiettivo che ci siamo prefissati: garantire ai ragazzi scuole sicure, decorose e innovative”.

Fra i punti all’ordine del giorno di domani: i nuovi interventi in materia di edilizia scolastica previsti dalla Buona Scuola, l’aggiornamento dei dati dell’Anagrafe dell’edilizia, l’informativa sulla Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.

A scuola si legge!

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A scuola si legge!
La lettura tra tecnologie e società globale

Firenze – 24 ottobre 2015 •Palazzo dei Congressi e Palazzo degli Affari – Piazza Adua, 1

Un evento di richiamo per mettere a fuoco i nodi più attuali della lettura.
È vero che si legge sempre di meno? Le tecnologie stanno sostituendo i libri? Le giovani generazioni sanno leggere? Che cosa può fare la scuola per garantire a tutti l’accesso alle informazioni? E per formare lo spirito critico? E per diffondere il piacere della lettura?
A queste domande e altre vuole rispondere la Giornata di studio che sarà l’occasione per incontrare i migliori esperti, conoscere buone pratiche, incontrare autori, riflettere insieme, cercare nuove strade, innovare la didattica, costruire nuove reti.
Perché una società che non legge è una società destinata a perdere davanti alle sfide del futuro.

La partecipazione è a pagamento e a numero chiuso, previa iscrizione online.
Sono previsti sconti per gli abbonati alle riviste Psicologia e scuola, La Vita Scolastica, Scuola dell’Infanzia e per gruppi.
È riconosciuto l’esonero dal servizio. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Iscriviti e leggi il programma dettagliato su www.ascuolasilegge.it

Vincitori concorso a cattedra ex D.D.G. 82/2012

Vincitori concorso a cattedra ex D.D.G. 82/2012 illegittima l’assunzione in altra regione con Fase B. ANIEF avvia procedure legali per ottenere l’immissione in ruolo nella provincia in cui si è svolto il concorso.

 

I docenti che sarebbero rientrati nel novero dei posti messi a concorso tramite la procedura bandita ex D.D.G. n. 82/2012 hanno diritto all’immissione in ruolo nella regione in cui hanno effettivamente svolto il concorso. Il MIUR, invece, a seguito della fase B inerente alla procedura di immissioni in ruolo nazionale prospettata dalla Legge n. 107/2015, li ha assunti in ruolo in provincia appartenente a regione diversa rispetto a quella cui avrebbero avuto diritto se i posti effettivamente messi a concorso nel 2012 fossero stati tutti regolarmente attribuiti ai relativi vincitori.

 

L’ANIEF reputa illegittima tale procedura che ha imposto a tanti docenti vincitori di concorso l’immediata presa di servizio, o la presa di servizio differita al prossimo anno scolastico, in regione diversa da quella di appartenenza. Per questo motivo il giovane sindacato promuove un’azione legale riservata ai soli docenti vincitori del concorso a cattedra 2012 cui non è stato attribuito il ruolo in base alle normali procedure di scorrimento e individuazione dalle relative Graduatorie di Merito regionali, ma che hanno ricevuto e accettato, per forza di cose, la nomina in ruolo da Fase B e in provincia diversa rispetto alla regione in cui hanno svolto il concorso 2012. Il ricorso al competente Giudice del Lavoro è volto all’ottenimento del ruolo negato e al conseguente riconoscimento del diritto alla nomina in ruolo nella regione in cui i docenti hanno effettivamente svolto il concorso.

Scuola, mense sempre più “bio”: Nord meglio del Sud. Ma si spreca ancora troppo

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, mense sempre più “bio”: Nord meglio del Sud. Ma si spreca ancora troppo

I pasti che gli studenti italiani consumano a scuola sono sempre più biologici. A dirlo è la Fedagri-Confcooperative, sulla base dei dati Biobank: si è passati da 839 strutture di 10 anni fa a 1.249 del 2014, un incremento del 43% solamente negli ultimi 4 anni

Assegnazione ore di sostegno, deciderà l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato

da Il Sole 24 Ore

Assegnazione ore di sostegno, deciderà l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato

di Andrea Alberto Moramarco

Sarà (anche) l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato a pronunciarsi sulla questione della giurisdizione sulle controversie relative alla mancata o inesatta assegnazione da parte dell’amministrazione scolastica delle ore di sostegno per gli alunni affetti da gravi disabilità, indicate nel Piano educativo individualizzato. A rimettere la questione al supremo organo di giustizia amministrativa è stata la Sesta sezione del Consiglio di Stato con una ordinanza datata 21 settembre.
Il tema della giurisdizione di questo particolare e molto ricorrente aspetto del diritto allo studio dei ragazzi disabili è venuto alla ribalta con la sentenza delle Sezioni unite 25011 del 25 novembre 2014 che ha modificato il precedente e costante orientamento che riteneva sussistente la giurisdizione del giudice amministrativo. Con tale sentenza, invece, i giudici di legittimità hanno cambiato indirizzo, forse inaspettatamente, trovando però una certa ostilità da parte dei Tar che hanno comunque continuato a ritenere fondata la propria giurisdizione su tale materia (da ultimo si veda l’edizione di Scuola 24 del 28 settembre).
Il Consiglio di Stato ha colto dunque l’occasione di un appello contro il diniego di giurisdizione pronunciato dal Tar di Napoli, in virtù della sentenza delle Sezioni unite, per sottolineare alcuni dubbi sulla decisione dei giudici di legittimità rimettendo la questione all’Adunanza plenaria.
Il precedente orientamento
Il Consiglio di Stato nella lunga ordinanza passa in rassegna le diverse posizioni, sottolineando sin da subito che si tratta di una questione di particolare importanza «che investe il complesso rapporto fra la potestà di auto-organizzazione dell’Amministrazione in tema di servizio scolastico e il diritto allo studio degli alunni disabili».
Prima della decisione a Sezioni unite, l’indirizzo costante riteneva sussistente la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in quanto l’attività in esame era considerata attività di tipo provvedimentale dell’Amministrazione «inerente al pubblico servizio scolastico, con disciplina di settore che avrebbe imposto il potere-dovere” degli organi preposti di dare concretezza alle aspettative degli alunni mediante un’equa e ragionevole utilizzazione delle risorse, da ripartire fra gli aventi titolo sulla base di provvedimenti, emanati anche alla luce di superiori scelte discrezionali».
La decisione delle Sezioni unite
Con il mutamento di indirizzo, invece, i giudici di legittimità ritengono sussistere la giurisdizione del giudice ordinario perché qui assume rilevanza una diversa configurazione della situazione soggettiva dei destinatari del servizio. Si tratta di un «vero e proprio diritto soggettivo dello studente portatore di handicap ad un supporto didattico adeguato». Per le Sezioni unite, infatti, «una volta che il piano educativo individualizzato […] abbia prospettato il numero di ore necessarie per il sostegno scolastico dell’alunno che versa in una situazione di handicap particolarmente grave, l’amministrazione scolastica è priva di un potere discrezionale», ma ha il dovere di assicurare l’assegnazione, in favore dell’alunno, del personale docente specializzato. E la giurisdizione del giudice ordinario sussiste, altresì, in quanto, ai sensi dell’articolo 28 (controversie in materia di discriminazione) del Dlgs 150/2011 (sulla riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione), la negazione del sostegno didattico si tradurrebbe in sostanza in un comportamento discriminatorio.
I dubbi del Consiglio di Stato e la rimessione all’Adunanza plenaria
Questa interpretazione non convince i giudici amministrativi per i quali la cognizione di questo peculiare servizio scolastico non dovrebbe spettare al giudice ordinario. Il Consiglio di Stato analizza a fondo la tematica in questione e si sofferma sul ruolo dell’interesse legittimo nel nostro sistema, sul criterio di riparto della giurisdizione, sulla compatibilità di tale sistema con il diritto europeo e sulla necessità che il medesimo «riparto di giurisdizione sia ancorato a parametri chiaramente delimitati e facilmente individuabili».
Ciò posto, i giudici osservano che la procedura che porta all’assegnazione delle ore di sostegno consiste in due fasi, quella dell’accertamento costitutivo del diritto al sostegno e quella dell’erogazione del servizio, le quali «appaiono difficilmente scindibili sul piano della tutela giurisdizionale […] per quanto riguarda sia l’accertamento dei presupposti, sia il concreto dimensionamento della prestazione e la relativa erogazione». Decisivo appare, poi, l’aspetto che nelle controversie relative alla mancata o inesatta assegnazione delle ore di sostegno si discute non del diritto dell’alunno, bensì della consistenza e modalità di effettuazione di tale prestazione. E cioè «è controverso non l’an ma il quantum della prestazione stessa».
A ciò si aggiungono i dubbi sul mancato rispetto dei principi di semplificazione e concentrazione delle competenze giudiziarie in settori unitari e sulla violazione dell’articolo 133 comma 1 lett. c) del codice del processo amministrativo che attribuisce alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le controversie in materia di pubblici servizi relative a provvedimenti adottati dalla Pubblica amministrazione in un procedimento amministrativo. Di qui la opportunità della rimessione della questione all’Adunanza plenaria che dovrà valutare «se, in tema di sostegno scolastico, la giurisdizione del giudice amministrativo possa ritenersi piena, o, come avviene in linea di principio per altri settori (come quello dei contratti ad evidenza pubblica), limitata alla fase procedurale che si completa con la formazione del Pei, con devoluzione al giudice ordinario delle controversie riferite alla successiva fase esecutiva del Piano stesso».

Docenti, per il primo giorno di assenza potranno essere sostituiti con l’organico potenziato

da La Tecnica della Scuola

Docenti, per il primo giorno di assenza potranno essere sostituiti con l’organico potenziato

È arrivata l’attesa risposta del Miur sulle assenze ‘brevi’ di docenti e Ata assenti: per i primi si utilizzerà l’organico potenziato, per gli Ata si prenderà la responsabilità il dirigente.

Attraverso la Nota 2116, del 30 settembre 2015, dal dicastero di Viale Trastevere si spiega ai direttori generali degli Usr che superare il diktat imposto dalla Legge di Stabilità 2015 non sarà impossibile: per gli insegnanti, sostiene il ministero dell’Istruzione, si spiega che una volta conclusa la fase C del piano straordinario di assunzioni si potrà “provvedere alla sostituzione del personale assente anche mediante l’utilizzo dell’organico potenziato che verrà assegnato ad ogni istituzione scolastica”.

La soluzione appare tuttavia semplicistica, oltre che tardiva (visto che l’organico potenziato vedrà la luce non prima della prima decade di dicembre): alle superiori, ad esempio, dove vi sono decine e decine di classi di concorso, potrebbe sostituire il docente assente un neo-assunto con competenze e abilitazioni ben diverse. E alla scuola dell’infanzia cosa accadrà, visto che per la fase C non sono previste assunzioni per questo ciclo scolastico?

Diversa è la soluzione indicata dal Miur per il personale Ata: i presidi, in sostanza, si prenderanno la responsabilità di nominare i supplenti, anche per i primi sette giorni di assenza dei collaboratori scolastici. In deroga, anche in questo caso, alla Legge di Stabilità. La possibilità, tuttavia, dovrà essere residua e motivata da “urgenze che non potrebbero trovare alcuna altra risposta”.

Assunti fuori provincia solo il 10% dei precari e dal 2015 addio supplenze lunghe

da La Tecnica della Scuola

Assunti fuori provincia solo il 10% dei precari e dal 2015 addio supplenze lunghe

“Con l’inizio dell’anno scolastico 2016-2017 contiamo di eliminare completamente le supplenze lunghe e se riusciamo a trovare nuove risorse, eviteremo anche mobilità eccessive”.

A dirlo è stato, il 30 settembre, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, al termine della riunione con i dirigenti degli Uffici scolastici regionali e provinciali della Liguria. Rispondendo alle tante proteste sui trasferimenti degli insegnanti, Faraone ha rimarcato che “solo il 10% degli insegnanti si sposterà e oggi firmano un contratto a tempo indeterminato. E’ un grande successo della Buona Scuola”. Dalle stime di Faraone, quindi, dovrebbe essere inferiore alle 10mila unità il numero di docenti costretti a spostarsi di provincia per ottenere l’immissione in ruolo: con la fase C del piano assunzioni, quindi, dovrebbe essere davvero ridotto al minimo il fenomeno.

A tal proposito, Faraone ha anche parlato di potenziamento dell’autonomia scolastica: con la riforma, ha detto, saranno “le scuole, non i dirigenti ad avere più potere. Perciò attendiamo dalle scuole proposte per nuove attività che oggi si facevano in modo quasi abusivo. Ci aspettiamo elementi di fantasia”, ha concluso il sottosegretario.

È diritto e dovere dei genitori conoscere il POF

da La Tecnica della Scuola

È diritto e dovere dei genitori conoscere il POF

Le famiglie hanno il diritto e il dovere di conoscere prima dell’iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano d’offerta formativa: lo ricorda il cardinale Bagnasco.

Nel corso della prolusione al consiglio permanente della Cei, aperto il 30 settembre a Firenze, Bagnasco ha ricordato che il ministero dell’Istruzione afferma che Il porporato ha citato anche la richiesta di consenso dei genitori anche alle attività extracurricolari.

Secondo il cardinale, tra i giovani “deve nascere in famiglia ed essere in ogni modo custodita e vigilata dai genitori nelle istituzioni e in particolare nelle scuole”.

In un passaggio successivo il cardinale ha invece ricordato la presenza nelle scuole italiane di “docenti competenti e dediti, ai quali – ha concluso Angelo Bagnasco – rinnoviamo la nostra stima e incoraggiamento con l’auspicio che la loro missione sia sempre riconosciuta da tutti”.

Giannini e Toccafondi: “Più ispezioni e una task force contro i diplomifici”

da La Tecnica della Scuola

Giannini e Toccafondi: “Più ispezioni e una task force contro i diplomifici”

Maggiori controlli, anche grazie ai 52 ispettori in più previsti dalla Buona Scuola, e una task force per mettere a punto apposite linee guida di intervento sul tema dei cosiddetti diplomifici. Queste le modalità di azione individuate in attuazione del comma 152 della Buona Scuola che prevede che entro 120 giorni dall’approvazione della legge, dunque entro la metà di novembre, parta un piano straordinario di verifica della “permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica”.

Il tema è stato analizzato all’interno del seminario dal titolo “La Buona scuola e il sistema delle scuole paritarie”, primo momento di confronto per dare attuazione alle novità introdotte dal comma 152 dalla Legge 107/2015 in merito al funzionamento delle scuole paritarie alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, nel seminario

Il piano straordinario ha l’obiettivo di individuare “prioritariamente le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado caratterizzate da un numero di diplomati che si discosta significativamente dal numero degli alunni frequentanti le classi iniziali e intermedie”.

“Abbiamo un binario molto preciso dentro il quale muoverci che è quello indicato dalla legge – ha sottolineato il Ministro Giannini -. Sulla scuola paritaria abbiamo infranto molti tabù, trattandola come una gamba fondamentale del nostro sistema di istruzione. Metodo e merito sono due parole chiave della Buona Scuola e valgono anche per le paritarie”.

“Crediamo nel sistema di istruzione pubblico che si compone di scuole statali e non statali, nessun Governo prima di questo si era dimostrato così sensibile al tema – ha aggiunto Gabriele Toccafondi -. Allo stesso modo però, non vogliamo e non crediamo nei diplomifici, in chi si nasconde dietro le norme della parità scolastica senza effettuare vera scuola e vera istruzione. Il mandato che il Parlamento ci ha dato è chiaro e noi dobbiamo e vogliamo raggiungerlo: contrastare i ‘diplomifici’. Aumenteremo i controlli, ci saranno 52 ispettori regionali in più, creeremo un gruppo di lavoro operativo di ispettori del Miur e stiamo aggiornando il Piano ispettivo nazionale. Così vogliamo dare gambe al comma 152 della Legge 107”.

L’orario variabile dei docenti dell’organico potenziato

da La Tecnica della Scuola

L’orario variabile dei docenti dell’organico potenziato

Entro il 15 ottobre, ma a partire dal 10, le scuole dovranno inserire al Sidi le richieste dell’organico potenziato.

Tenendo conto che il giorno 11 ottobre sarà una domenica, le scuole avranno a disposizione 5 giorni per fare tale richiesta.
In buona sostanza le scuole con tale richiesta, definiscono il loro fabbisogno in coerenza con la programmazione dell’offerta formativa deliberata e approvata in Collegio dei docenti e in Consiglio d’Istituto. Il numero di posti di organico potenziato, assegnato dagli uffici scolastici territoriali alle scuole, oscillerà tra un minimo di tre e un massimo di otto. Infatti tra il 12 e il 20 novembre gli uffici scolastici dovranno assegnare alle singole scuole l’organico potenziato, da un minimo di 3 ad un massimo di 8 docenti.
Quindi entro la prima decade di dicembre, se tutto andrà per il meglio, potranno prendere servizio i docenti che saranno immessi in ruolo, con la tanto discussa fase C, sull’organico potenziato. Quindi, ad anno scolastico ormai pienamente avviato, sbarcheranno in tutte le scuole italiane all’incirca una mezza dozzina di insegnanti per singola scuola, che non avranno una cattedra reale, ma che saranno utilizzati per fare supplenze e progetti vari.
Si tratta di una situazione anomala che non è regolamentata dal contratto collettivo nazionale vigente. Infatti questi docenti dell’organico potenziato non avendo assegnate delle classi ben precise per tutto l’anno scolastico, non avranno un orario di servizio settimanale fisso, ma molto probabilmente il loro orario scolastico settimanale potrebbe variare al bisogno.
Se per esempio il docente X di matematica dell’organico potenziato di un certo liceo scientifico, dovesse sostituire in una data settimana un collega assente per influenza, assumerà per quella settimana l’orario di servizio di quel tal docente, se invece in una successiva settimana si troverà a sostituire un altro docente, assente perché impegnato in un viaggio d’istruzione, l’orario di servizio diventerà uguale a quello del docente che sostituisce. In buona sostanza i docenti in organico potenziato, corrono il rischio di avere un orario di servizio variabile, ma che comunque non superi le 18 ore settimanali. Oltre questo, c’è un altro punto che non si comprende come verrò regolato. I docenti che si trovano in organico potenziato non saranno chiamati, fatta qualche sporadica eccezione, a svolgere i consigli di classe (in quanto non hanno assegnate classi), non saranno impegnati nelle ore dei colloqui scuola famiglia, mentre svolgeranno le ore di Collegio dei docenti.
Quindi la domanda è: “tali docenti sull’organico potenziato avranno 40 ore in meno di lavoro riservato allo svolgimento dei consigli di classe, oppure verrà assegnato loro dei compiti alternativi dello stesso numero di ore?” Il contratto non prevede casi del genere, che comunque sarebbero equiparabili solo ai docenti in esubero messi a disposizione a zero ore nella scuola di ex titolarità.
Chissà se nella legge di stabilità 2016, non venga prevista qualche norma che regoli l’impegno orario settimanale dei docenti assegnati su organico potenziato.
Ma se così fosse i sindacati sarebbero di nuovo scavalcati in una questione che è di esclusiva pertinenza del contratto, ma, se ciò accadesse, non sarebbe la prima volta.

Incontro al Miur su diritto allo studio. Udu: “Solo promesse confuse”

da La Tecnica della Scuola

Incontro al Miur su diritto allo studio. Udu: “Solo promesse confuse”

Ieri l’Unione degli Studenti, in quanto componente del forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative, ha preso parte al tavolo sul diritto allo studio convocato dal MIUR per discutere del decreto legislativo che il Governo dovrà elaborare sul tema, come definito dalla delega data con legge 107. All’incontro erano presenti per il MIUR: Segreteria del Ministro e dei Sottosegretari, Ufficio Legislativo, Capi Dipartimento e Direttori competenti per materia. Assieme al Forum degli studenti hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni dei genitori e l’ANCI. Regioni assenti.

“Gli studenti hanno le idee chiare sul diritto allo studio, non a caso hanno presentato al tavolo una proposta di legge condivisa frutto di anni di discussione interna al forum delle associazioni studentesche. Il Governo invece ha sul tema idee confuse e a tratti pericolose” – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “La nostra proposta di legge è all’avanguardia. Con l’obiettivo di abbattere realmente la dispersione scolastica, la povertà culturale ed economica, immaginiamo una definizione di Livelli Essenziali delle Prestazioni sul piano nazionale funzionali ad eliminare le differenze tra le diverse Regioni in termini di risorse investite, servizi e prestazioni erogate. Chiediamo che venga definito inoltre un fondo perequativo statale per sostenere le regioni in difficoltà. E’ necessario però un piano pluriennale di investimenti sul diritto allo studio, a partire dalla prossima legge di stabilità. Senza investimenti non si riescono a garantire i servizi sussidiari e i servizi alla persona che abbiamo richiesto: borse di studio, contributi economici, agevolazioni, carte dello studente, supporti organizzativi e logistici e tanto altro”

“I rappresentanti del Miur hanno rimarcato la loro volontà di assumere buona parte delle nostre rivendicazioni, ma nel merito delle proposte fatte non si sono espressi, oltre a non chiarire quali prospettive vi sono sui finanziamenti” – conclude Lampis – “Siamo delusi dal tavolo e pronti a dar battaglia in futuro, a partire dalla mobilitazione studentesca nazionale del 9 ottobre. Alcune risposte che ci son state date hanno aperto il tema del merito e della valutazione, come assi sui quali costruire, non si capisce in che modo, un nuovo diritto allo studio. Rigettiamo proposte manchevoli o improntate a logiche meritocratiche, perché la realtà ci dice quotidianamente quanto siano le disparità sociali a produrre le disparità formative. Si deve investire sul diritto allo studio raggiungendo progressivamente la gratuità dell’istruzione, anche attraverso l’istituzione di un reddito di formazione, senza inseguire logiche premiali. Il diritto allo studio dev’essere universale in quanto diritto di cittadinanza: in un Paese sempre più diseguale o si investe sull’accesso ai saperi o si legittimano le disuguaglianze!”

Il RAV slitta al 10 ottobre

da tuttoscuola.com

Il RAV slitta al 10 ottobre

E’ stata prorogata al 10 ottobre la pubblicazione del Rav, il rapporto di autovalutazione delle scuole. Entro oggi, 30 settembre, le scuole avrebbero dovuto chiudere il Rav. Tuttavia, a causa dei ritardi nell’assegnazione delle credenziali di accesso ad alcuni dirigenti scolastici (nuovi incarichi, trasferimenti, reggenze), le scuole si sono trovate nella difficoltà di rispettare il termine, per cui il ministero dell’Istruzione, con un avviso diffuso ieri, ha spostato il termine ultimo per la pubblicazione del Rav appunto al 10 ottobre.