Se il docente avesse il diploma di specializzazione sul sostegno comprato in Romania?

Se il docente avesse il diploma di specializzazione sul sostegno comprato in Romania?

da La Tecnica della Scuola
Lunedì, 12 Ottobre 2015

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del professore Paolo Latella, docente di laboratorio di informatica gestionale c/o l’ITE A. Bassi di Lodi.

Se l’insegnante di vostro figlio fosse una falsa maestra e con il diploma di specializzazione sul sostegno comprata in Romania?

Se l’insegnante di vostro figlio fosse una falsa maestra? non è fantascienza… è purtroppo una cruda e assurda realtà. Ci sono diverse persone che pur essendo sotto inchiesta, continuano ad insegnare con un diploma o la laurea falsa in tutta Italia. Sta per prendere il via, presso il Tribunale di Foggia, il procedimento a carico di Anna Maria Stoico, ritenuta la mente di un giro di diplomi e attestati falsi che permettevano ad altri 54 indagati non titolati di insegnare in tutt’Italia e stanno ancora insegnando.

La prima udienza vedrà sul banco degli imputati la Stoico, vigilessa sospesa in organico presso il Comune di Lesina, dove non opera più dal luglio dello scorso anno, quando venne tratta in arresto e passò diversi mesi ai domiciliari (intervallati da un paio di settimane in carcere).

Diplomi e lauree falsi venivano prodotti in una edicola di Lesina e recavano i nomi e le firme di importanti atenei italiani. Il costo di un diploma magistrale (con la data del rilascio precedente al 2001 per poter insegnare)) o di una laurea in scienze della formazione era di 14 mila euro. Diverse le accuse a carico dei 55 indagati, tra cui spicca la truffa ai danni dello Stato. Gran parte delle insegnanti false hanno chiesto di patteggiare, e per alcune di loro è già giunto il provvedimento di condanna: 800 euro e 8 mesi di reclusione (pena sospesa, sono tutti incensurati).

Solo questo? Penserte voi.

Non proprio. Infatti, da un lato ci sono le Università (parte lesa) i cui nomi appaiono sui titoli fasulli che chiederanno i danni d’immagine (ma, forse, questo aspetto potrebbe riguardare solo la Stoico dato che produceva i diplomi), da un altro chi è stato ingiustamente scavalcato in graduatoria e, da un altro ancora, i più danneggiati dall’intera vicenda: i bambini disabili.

Questi, ma non tutti, si sono riuniti e hanno pronta una class action da condurre contro le maestre che pur non avendo le qualifiche richieste hanno passato interi anni scolastici accanto ai bimbi, in alcuni casi danneggiandoli (alcune esperienze sono state raccontate dai genitori sulla testata “L’Attacco”).

Nel libro nero della scuola italiana c’è un intero capitolo dedicato a questo scandalo. Ringrazio per la collaborazione il giornalista Giuseppe Fabio Ciccomascolo del giornale L’Attacco di Foggia autore dell’inchiesta sui diplomi falsi a Lesina.

Un altro business che sta proliferando c/o le strutture private del sud e online ma non solo: per i docenti abilitati che vogliono ottenere la specializzazione sul sostegno, ecco il barbatrucco, si segue un corso in Romania e si riceve il certificato di specializzazione sul sostegno, tutto naturalmente legale grazie ai decreti del Miur e alla direttiva europea 2005/36 pagando un conto salatissimo, basta andare su google e scrivere: “certificazione sul sostegno in Romania”…

Con una durata e permanenza a Bucarest di 15 giorni, si “studia” la lingua romena e le materie del corso e poi entro il mese di gennaio 2016 si riceverà l’abilitazione o meglio la specializzazione al sostegno in aggiunta alla relativa classe di concorso, in questo caso per gae in AA ed EE o per la seconda fascia d’istituto. Poi ci pensa il Miur ha riconoscere il certificato, ecco il link

Credo sia opportuno che la politica e il giornalismo investigativo indaghi su questa modalità al quanto “strana” che consente di ricevere la specializzazione sul sostegno e come sempre accade in Italia (avviene già con gli anni di servizio certificati nelle scuole paritarie del sud senza aver mai insegnato che nessuno controlla e addirittura il rilascio di lauree false come è accaduto a Lesina) si usano forme pseudo.legali per scavalcare chi sceglie la strada della legalità e il rispetto delle regole.

Il tragico paradosso di una falsa maestra che va ad un colloquio in una scuola confessionale: “ma come? Facevo le pulizie presso le famiglie, avevo il diploma di scuola media e prendevo 10 euro all’ora. Riuscivo a fine mese ad arrivare in nero fino a 1000 euro. Adesso che ho comprato la laurea (falsa) ma pagata (sempre in nero) 14 mila euro e insegnerò nella vostra scuola mi darete solo il punteggio? Che me ne faccio del punteggio? Che ingiustizia, Non vi vergognate? Allora spendo altri 4mila euro vado a Bucarest in vacanza seguo un corso di 15 giorni e mi rilasciano la specializzazione sul sostegno, titolo valido grazie alla direttiva europea e insegnerò tranquillamente come supplente nella scuola pubblica”.

Questi paradossi sono purtroppo veri. Povera Italia.

Gli infiniti stop al centro autismo: “Dà fastidio perché sarebbe gratuito”

Gli infiniti stop al centro autismo: “Dà fastidio perché sarebbe gratuito”

Progettato e finanziato da 14 anni per servire 800 persone nel territorio dell’Irpinia, subisce continui e inspiegabili blocchi dei lavori, nonostante basterebbero 3 mesi per finirlo. Un’associazione locale lancia accuse: “Non piace una struttura lontana dall’idea di profitto. La procura è informata…”

da Redattore sociale
12 ottobre 2015

“Ad Ulisse andò anche meglio”: le vicende del centro per l’autismo di Valle, in Irpinia, diventeranno presto un libro, con la prefazione di Davide Faraone (sottosegretario all’Istruzione), scritto da chi questa “odissea” la sta vivendo in prima persona: Scipione Pagliara è presidente della cooperativa sociale Pianeta Autismo, ha una figlia di 30 anni, che ne aveva appena 14 quando questa storia “infinita” ebbe inizio. Dal 2001, anno in cui il progetto fu presentato, fino ad oggi, “niente è cambiato per i circa 800 autistici dell’Irpinia”, si rammarica la moglie di Pagliara, Elisa Spagnuolo, che presiede l’associazione Pianeta autismo, braccio operativo della cooperativa.

E non è un caso che a portare avanti questa estenuante battaglia sia proprio una famiglia, che il dramma dell’autismo “senza risposte” lo vive sulla propria pelle. “Nostra figlia è in un centro a Nola, in provincia di Napoli. Un dispendio enorme per la Asl di Avellino – ci riferisce ancora Spagnoulo – che ogni anno spende circa 3 milioni di euro per curare al massimo una sessantina di autistici, i quali fuori provincia costano moltissimo”. Per questo, il Centro per l’autismo “è la speranza nostra e di tutte le famiglie come noi”. Una speranza che però, dopo 14 anni di attese e una serie di presidi, battaglie e contrattazioni, è stata nuovamente delusa. Il progetto è stato presentato nel 2001 e finanziato nel 2004, quindi sono 11 anni che i soldi ci sono e le carte anche: 10 stanze per offrire accoglienza residenziale a 20 persone e poi spazi per semiconvitto e centro diurno, aperto ad altre 100. Ma “pochi giorni fa – riferisce Pagliara – l’ultima riunione in prefettura con il sindaco Paolo Foti, i rappresentanti dell’Aipa, sindacati e Regione non ha portato a nulla. I lavori restano sospesi e nessuno sa perché. Io ho un sospetto, ma non posso dirlo. Ma il procuratore Cantelmo è stato informato e le indagini sono in corso”.

La storia passata è un susseguirsi di promesse mancate e lavori interrotti, le varie puntate sono state raccontate da Redattore sociale a marzo e a dicembre del 2014: “dopo una serie di vicissitudini e ripetuti presidi, i lavori ripresero e poi si interruppero nuovamente e misteriosamente nella primavera del 2014 – ricorda Pagliara – Nell’agosto successivo occupammo di nuovo l’edificio, ormai quasi concluso, insieme all’attuale sottosegretario all’Istruzione Faraone, sventando anche atti vandalici e furti. Ma l’unica cosa che abbiamo ricevuto, anche dopo le grandi promesse del governatore Caldoro, sono 200 mila euro dalla regione per lavori già eseguiti. Per il resto, tutto resta fermo: eppure, basterebbero 3 mesi per finire”.

Il problema ora pare che sia una procedura fallimentare avviata dalla ditta capofila dell’Ati (associazione temporanea di imprese): “lo abbiamo scoperto per caso all’inizio del 2015 – riferisce Pagliara – Ci siamo recati quindi al Tribunale, dove siamo stati accolti con grande disponibilità. Poco dopo il tribunale ha sbloccato la situazione, autorizzando il proseguimento dei lavori”. Lavori che, in effetti, sono ripresi, ma solo per tre giorni: poi, una nuova interruzione dovuta, pare, a una carta mancante. Il cantiere di nuovo ha chiuso, per riaprire a luglio. Ma da settembre i lavori sono di nuovo fermi e nessuno sa perché. “Ora è tutto bloccato e nessuno ci spiega nulla – conclude Pagliara – Al comune continuiamo a pagare l’affitto per un intero piano di una scuola chiusa, e dove svolgiamo le nostre attività. Ma serve con urgenza un centro pubblico, da cui l’idea di profitto resti lontana: un centro che funzioni come eccellenza e dia gratuitamente le risposte necessarie alle persone con autismo e alle loro famiglie. Ma questo centro, a quanto pare, non si deve fare, a qualcuno dà fastidio”.

Ne hanno invece estremo bisogno le circa 800 persone con autismo censite dalla Asl di Avellino: “parliamo di un territorio non vasto ma montuoso e impervio – spiega Elisa Spagnuolo – Le famiglie sono costrette a spostarsi, a proprie spese e con grandi difficoltà, per garantire ai figli le terapie a cui hanno diritto. E pensare che il centro poteva essere finito da 11 anni: quante persone se ne sarebbero giovate, quanti bambini sarebbero stati presi in carico precocemente, come adesso anche una legge impone…”. Invece, quel che accade è che “siamo costretti a rivolgerci a strutture fuori provincia: e non tutti possono permetterselo. L’apertura di questo centro non solo migliorerebbe decisamente la qualità della vita di queste famiglie, ma comporterebbe notevoli vantaggi economici per le casse pubbliche. Noi abbiamo visto nostra figlia diventare adulta, senza che questo sogno si realizzasse: ma continuiamo a sognare che presto possa tornare nella sua città, in un centro di eccellenza, con la possibilità di tornare a casa quando lo desidera. Questo ci darebbe anche una grande tranquillità per il futuro: quando non ci saremo noi, qui ci sarà sua sorella. E saperle vicine sarebbe per noi molto rassicurante. Per loro, sarebbe un diritto”. (cl)

Avviso 12 ottobre 2015

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione

Educazione teatrale: 2 milioni di euro a concorso per progetti di eccellenza

“Promozione del teatro in classe”: è il tema sul quale dovranno essere sviluppati i progetti che le scuole italiane, di ogni ordine e grado, sono chiamate a presentare per partecipare al bando da 2 milioni di euro lanciato dal Miur. Obiettivo: promuovere le attività teatrali a scuola, anche in partenariato con altri enti pubblici e del terzo settore, attraverso progetti innovativi e di eccellenza che utilizzando strumenti didattico-educativi approfondiscano, in particolare, cinque tematiche: educazione alla teatralità, la scatola creativa, teatro e socialità, studenti in prima fila, teatro e linguaggi innovativi.
La data ultima per la presentazione dei progetti è il prossimo 19 ottobre.

Decreto Dipartimentale 30 settembre 2015, AOODPIT 981

Bando da 800mila euro per finanziare iniziative di valorizzazione dell’attività sportiva

Scuola: un bando da 800mila euro per finanziare iniziative di valorizzazione dell’attività sportiva e di sensibilizzazione degli studenti

Un bando da 800mila euro per l’organizzazione e la realizzazione di iniziative dedicate allo sport è stato lanciato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con scadenza il prossimo 19 ottobre.
Le scuole, secondarie di primo e secondo grado, che vorranno partecipare dovranno presentare iniziative e progetti di interesse nazionale che favoriscano la diffusione tra gli studenti di buon pratiche legate alla valorizzazione dell’educazione motoria, fisica e sportiva in considerazione del significativo ruolo che questa pratica riveste sia per la crescita dei giovani sia per i valori trasversali che vengono veicolati. In particolare, verrà dato risalto alle proposte incentrate sullo sport come strumento di inclusione ed elemento fondante della formazione degli studenti e per la promozione di corretti stili di vita. Verranno valorizzati, inoltre, interventi che prevedano la realizzazione di attività internamente alle istituzioni scolastiche, sia in orario curricolare che extra curricolare.

DI MEGLIO: DIRIGENTI SCOLASTICI RISPETTINO POTERI ORGANI COLLEGIALI

DI MEGLIO: DIRIGENTI SCOLASTICI RISPETTINO POTERI ORGANI COLLEGIALI
L’inizio dell’anno scolastico, oltre alle croniche difficoltà quali orari ridotti, classi numerose e girandola di supplenti, quest’anno deve anche scontare i primi effetti negativi della legge 107/2015”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta le numerose segnalazioni, che pervengono al sindacato dalle scuole di tutta Italia, riguardanti i maggiori poteri concessi ai dirigenti scolastici dalla cosiddetta Buona scuola.
Alcuni presidi, approfittando della confusione creata dall’attuazione della riforma, si arrogano poteri non contemplati dalla normativa in vigore, esigendo il recupero delle ore non previste dal Piano annuale delle attività, pretendendo di nominare le figure strumentali e i membri del comitato di valutazione. Bisogna ricordare – sottolinea Di Meglio – che la legge 107/2015 non interviene sui poteri del Collegio dei docenti e sull’orario di servizio degli insegnanti che pertanto rimangono quelli stabiliti dal Testo unico del 1994 e dal Ccnl.
Infatti il dirigente scolastico, come ricordano anche recenti sentenze e il comma 2 della 107/2015, deve operare nel rispetto degli organi collegiali, cioè Collegio docenti e Consiglio d’Istituto, i cui poteri sulla didattica e sulla elezione delle funzioni strumentali e dei membri del comitato di valutazione sono garantiti dalle norme in vigore”.
Ciononostante, alcuni dirigenti scolastici, forti della grande enfasi propagandistica data dal presidente del Consiglio e dal ministro dell’Istruzione ai loro maggiori poteri, si stanno comportando come i nuovi ‘padroni del vapore’ e stanno creando nelle scuole un clima di tensione che – conclude il coordinatore della Gilda – non porta certo a migliorare la qualità dell’insegnamento”.
 

Prove Invalsi 2016, si parte il 4 maggio con la scuola primaria

da Il Sole 24 Ore

Prove Invalsi 2016, si parte il 4 maggio con la scuola primaria

di Cl. T.

Si parte il 4 maggio con la prova preliminare di lettura per gli alunni di seconda primaria, che durerà due minuti per testare la capacità di decodifica raggiunta da ciascun allievo. A seguire, si svolgerà la prova di italiano. Si replica il 5 maggio con la prova di matematica. In seconda superiore, italiano e matematica, si terranno il 12 maggio, e la prova nazionale per gli studenti di terza media è in calendario il 17 giugno, fa parte dell’esame di Stato.

Le rilevazioni esterne
La presidente dell’Invalsi, Anna Maria Ajello, ha inviato venerdì scorso alle scuole il calendario delle prove 2016: «la rilevazione esterna degli apprendimenti degli studenti – è scritto nella nota – può costituire uno strumento essenziale di conoscenza per il governo e per il miglioramento del lavoro a scuola». Per lo sbarco di queste prove in quinta superiore si dovrà ancora attendere.

Classi campione
Come negli scorsi anni, anche nel 2016 l’Invalsi individuerà un campione rappresentativo a livello regionale di scuole presso le quali saranno inviati gli osservatori esterni, che provvederanno anche a riportare gli esiti delle prove su un apposito supporto elettronico. In ogni scuola facente parte del campione saranno estratte, in genere, due classi, mentre per le scuole campione di piccole dimensioni sarà estratta una sola classe. Ogni istituto potrà verificare di essere stata individuata come scuola campione sul sito dell’Invalsi dal 15 aprile 2016.

Erogazione «straordinaria» per il bonus da 500 euro

da Il Sole 24 Ore

Erogazione «straordinaria» per il bonus da 500 euro

In arrivo una buona e una cattiva notizia per gli insegnanti italiani. Almeno per quei 700mila che percepiranno entro il mese di ottobre il bonus per la formazione da 500 euro. La cattiva è che l’elargizione non sarà contenuta nello stipendio di ottobre; quella buona è che sarà contenuta in un’elargizione «straordinaria» perchè non costituisce reddito e, dunque, non verrà tassata.

Lo precisa il ministero dell’Istruzione. Il bonus previsto dalla “Buona Scuola” – chiarisce il Miur – arriverà ad ogni singolo docente «attraverso una erogazione straordinaria, ulteriore rispetto allo stipendio, poiché non costituiscono reddito». Spiegando che «l’erogazione è già stata disposta e i docenti riceveranno nei prossimi giorni un cedolino aggiuntivo rispetto a quello già visualizzabile da oggi relativo allo stipendio di ottobre» nel sistema informatico della Pubblica amministrazione.

La precisazione si è resa necessaria dopo l’allarme lanciato da alcuni professori che, dopo aver visualizzato lo stipendio di ottobre, non avevano trovato l’indicazione dei 500 euro previsti dalla legge 107 e disciplinati da un Dpcm firmato dal premier Matteo Renzi e dalla ministra Stefania Giannini a margine del Cdm del 22 settembre . Una somma – come forse si ricorderà – che andrà spesa, entro l’anno scolastico di riferimento (1° settembre-31 agosto) per l’aggiornamento professionale: andrà destinata all’acquisto di libri, hardware e software oppure biglietti per cinema, musei e teatri. Ogni operazione andrà poi rendicontata. Fermo restando che dal 2016 al posto dell’accredito diretto ci sarà una card prepagata da utilizzare per gli stessi fini.

Scuola, i 500 euro per l’aggiornamento non sono nello stipendio

da la Repubblica

Scuola, i 500 euro per l’aggiornamento non sono nello stipendio

Il ministero assicura che la somma arriverà a ogni singolo insegnante tramite “un’erogazione straordinaria” in quanto “non costituisce reddito” e non va tassata

Salvo Intravaia

Docenti italiani in fibrillazione: i 500 euro per la formazione e l’aggiornamento non sono nello stipendio di ottobre. Ma dal ministero dell’Istruzione tranquillizzato gli oltre 700mila maestri e professori che attendono questa cifra per acquistare un computer o iscriversi ad un corso di aggiornamento. “I 500 euro non sono nello stipendio perché non costituiscono reddito”. La cifra, fanno sapere da viale Trastevere, arriverà ad ogni singolo docente “attraverso una erogazione straordinaria, ulteriore rispetto allo stipendio”.

Il dicastero spiega anche che “l’erogazione è già stata disposta e i docenti riceveranno nei prossimi giorni un cedolino aggiuntivo rispetto a quello già visualizzabile da oggi relativo allo stipendio di ottobre”.

L’allarme è scattato quando gli insegnanti italiani si sono accorti che, visualizzando l’importo dello stipendio di ottobre nel cervellone della Pubblica amministrazione, mancavano all’appello proprio i 500 euro previsti dalla “Buona scuola” che ha anche previsto che non si tratta di emolumenti e per questo non vanno tassati.

I 500 euro annuali potranno essere utilizzati dai docenti per l’acquisto di software, hardware e corsi di aggiornamento. Ma anche per comprare libri e per assistere, senza dovere sborsare l’importo di tasca propria, a spettacoli teatrali e cinematografici.

Presto il bonus di 500 euro: tanti docenti compreranno il tablet. Dubbi sullo smartphone. Tutte le info

da La Tecnica della Scuola

Presto il bonus di 500 euro: tanti docenti compreranno il tablet. Dubbi sullo smartphone. Tutte le info

Tra pochi giorni i docenti di ruolo riceveranno 500 euro per aggiornarsi con un cedolino a parte. Come verrà usato? Cosa bisognerà rendicontare? Cerchiamo di fare chiarezza.

 

A CHI SONO DESTINATI I 500 EURO.

La somma verrà erogata a tutto il personale docente assunto a tempo indeterminato. Ne usufruiranno tutti i neo-assunti con il piano straordinario della Buona Scuola, pure i 55mila immessi in ruolo con la Fase C (anche se la loro assunzione effettiva si realizzerà solo il 1° settembre 2016, infatti per il momento si dovranno accontentare della nomina giuridica sulla base degli organici aggiuntivi indicati dai Collegi dei docenti e comunicati tramite il Sidi entro il prossimo 15 ottobre). Considerano anche costoro, infatti, il Miur ha previsto 762mila assegnazioni. Nulla di fare, invece, per i supplenti annuali: l’Anief ha già messo le mani avanti, minacciando ricorso per far includere pure loro nel finanziamento dei 500 euro annui di aggiornamento professionale.

 

COME SI PUÒ UTILIZZARE IL BONUS.

A spiegarlo è la Legge 107 del 2015, nel quale si spiega che la card, solo per quest’anno trasformata in bonus da assegnare direttamente in busta paga, “può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.

INCLUSI ANCHE PC, PORTATILI E TABLET.

Molti docenti hanno fatto sapere che utilizzare il bonus annuale quasi esclusivamente per acquistare personale computer, fissi e portatili, e tablet: si tratta di strumenti che dovrebbero ormai far già parte del bagaglio quotidiano dell’insegnante italiano, ma che in molti casi non sono stati ancora acquistati personalmente. Tanti docenti, infatti, utilizzano i computer messi a disposizione dagli istituti oppure quelli in dotazione in famiglia. Più di qualcuno ha pensato che il bonus potrebbe essere utile anche per acquistare uno smartphone, che tra le varie funzioni ne contiene anche più di qualcuna utile alla formazione: si tratta di uno strumento, tuttavia, che non dovrebbe essere annoverato con quelli direttamente collegati all’aggiornamento professionale. Ma non è detto. Su questo punto, quindi, è auspicabile che il decreto imminente del Miur, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, spazzi via ogni dubbio.

IMPORTO NETTO O DA TASSARE?

I 500 euro conferiti ai docenti, da prossimo anno scolastico attraverso una card, saranno esentasse: “la somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile”, spiega ancora il comma 121 della Legge 107 del 2015.

TENERA DA PARTE SCONTRINI, RICEVUTE E FATTURE.

In attesa del decreto ministeriale che chiarirà nei dettagli come rendicontare, entro il 31 agosto 2016 agli uffici amministrativi dell’istituto dove si presta servizio, possiamo dire da subito che i docenti dovranno mettere da parte scontrini e ricevute riguardanti l’aggiornamento e le attività di cui si è usufruito. Rimangono al momento diversi dubbi, legati al fatto che un semplice scontrino (privo di nominativo di chi ha usufruito il servizio) non è associabile al fruitore. Una circostanza che potrebbe creare non pochi problemi per chi andrà al cinema, al museo, al teatro, acquisterà un libro o un Dvd: non superando i 25 euro di spesa, infatti, non c’è obbligo di fattura nominativa. In ogni caso, i docenti che non dimostreranno le spese sostenute potrebbero vedersi ridurre o annullare l’importo, previsto sempre da 500 euro, della carta elettronica riguardante l’aggiornamento professionale dell’anno scolastico 2016/17.

Premialità: perchè mai dovrebbe essere di 15-20 euro al mese per tutti?

da La Tecnica della Scuola

Premialità: perchè mai dovrebbe essere di 15-20 euro al mese per tutti?

Sulla questione del “premio” che i dirigenti potranno/dovranno assegnare ai docenti al termine dell’anno scolastico continuano gli equivoci e gli errori.
La legge 107 non è ancora ben conosciuta dal personale della scuola: basta frequentare i social network e leggere post e commenti per rendersene conto.
Uno dei temi più discussi e sul quale esistono ancora fraintendimenti è quello della “valorizzazione” del merito dei docenti.
Per esempio ci è voluta una esplicita faq del Ministero per convincere tutti che l’operazione prenderà avvio già quest’anno; l’equivoco era dovuto al fatto che la legge stanzia 200 milioni di euro ma solo a partire dal 2016. Ma – e la nostra testata lo aveva chiarito bene già da tempo- è ovvio che se il premio verrà erogato a fine anno non era assolutamente necessario stanziare fondi già nel 2015.
C’è poi chi sostiene che per ora non se ne parla in ogni caso perchè “mancano i decreti attuativi”.
Francamente non si capisce però quali debbano essere i decreti, dal momento che la legge non ne parla affatto.
Senza contare coloro che sostengono che il premio è di fatto una bufala perchè si ridurrà, nella migliore delle ipotesi a una manciata di euro al mese.
Il ragionamento di molti insegnanti è infatti questo: “Se alla nostra scuola spettano 25mila euro e noi  siamo in 100, a ciascuno di noi toccherà un bonus di 250 euro annui lordi che non basteranno neppure per una pizza al mese”.
In realtà il calcolo è completamente sbagliato perchè la legge non prevede affatto che il “premio” venga assegnato a tutti. Anzi, potrebbe persino capitare che i 25mila euro vengano divisi solamente fra due o tre docenti.
C’è anche chi pensa che il Miur, prima o poi, emanerà delle linee guida sull’argomento, fissando percentuali minime e massime di docenti ai quali assegnare il premio; ma si tratta di voci che non hanno alcun fondamento e che in ogni caso non sono sostenute da una lettura testuale della legge.

Libri di testo: stare attenti alla sostanza e non solo ad avere i verbali in regola

da La Tecnica della Scuola

Libri di testo: stare attenti alla sostanza e non solo ad avere i verbali in regola

Il caso del libro di fisica che riporta fra gli esercizi un problema su un sasso lanciato da un cavalcavia (colpirà l’auto che sta passando o non la colpirà?) sta invadendo la rete e non solo.

Persino il ministro Giannini, non dovendo preoccuparsi più di tanto né di rinnovi contrattuali nè di organici né di atre quisquillie del genere,  è intervenuta sulla questione con la classica frase di rito (“Approfondiremo”).
In realtà c’è poco da approfondire: editore e autore del testo farebbero bene a chiedere scusa (soprattutto alle famiglie delle vittime dei “lanci” dai cavalcavia) e magari anche a sostituire il volume a proprie spese in tutte le classi in cui è in uso.
Ma il problema è più complesso: ma come è possibile che nessun docente fra i tanti che hanno adottato il volume si sia accorto di questa clamorosa gaffe?
E’ evidente che non si può pretendere che quando si adotta un testo, il docente se lo legga tutto dalla prima all’ultima pagina e quindi la “svista” è in parte comprensibile.
Va anche detto – tuttavia – che talora l’adozione dei libri di testo si trasforma in uno stanco rituale dove l’attenzione è concentrata più sul rispetto della forma (date, scadenze, relazioni, e così via) che della sostanza didattica dell’operazione stessa.

In una scuola in cui ormai quasi sempre è più importante che i “verbali” sia in ordine e correttamente archiviati è inevitabile che si dedichi alla forma molto più tempo di quanto ne sia necessario.
D’altronde non bisogna dimenticare che i controlli di merito sui libri di testo messi in commercio sono in sostanza piuttosto modesti. In compenso, siccome siamo un Paese democratico, per adottare un libro di testo occorre acquisire anche il parere dei consigli di classe e di interclasse con la presenza dei genitori. Ma non sarebbe meglio se un testo di fisica, per poter essere adottato, superi prima il controllo di un team di esperti (un fisico, un pedagogista, un linguista e un grafico, per esempio)?

Geografia Openbook contenuti aperti per l’insegnamento della geografia

400px-Wikibooks-logo-it.svgInsieme ad appassionati ed insegnanti abbiamo dato inizio a Geografia Openbook (https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook).

Si tratta di un progetto sul web per la realizzazione di un “Libro di testo” con licenza creative commons (contenuti aperti, liberi, gratuiti), per l’insegnamento della geografia generale ed economica nel biennio della scuola media superiore.

L’ambiente scelto per tale iniziativa è Wikibooks, predisposto appositamente da Wikimedia (Wkipedia) per i materiali rivolti all’istruzione, con licenza Creative Commons.

Nello spirito della libera condivisione dei materiali e dell’iniziativa, ci rivolgiamo a studiosi ed insegnanti di Geografia, per invitarli a partecipare a questo progetto, e/o a diffonderlo presso altri a cui può interessare.

L’annuncio,le ragioni e le note introduttive sono pubblicate qui:
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook

Sono presenti, fra l’altro, riflessioni sull’insegnamento della geografia, sulle tecnologie digitali, sul copyright, sulla scrittura collaborativa e sul come contribuire alla realizzazione di questo progetto.


Geografia openbook: cos’è, cosa vuole realizzare, e come.

Geografia openbook è un progetto on-line per la realizzazione di materiali aperti, liberi, gratuiti, sul web, per l’insegnamento della geografia generale ed economica nel biennio della scuola media superiore.

Per la sua realizzazione è stata scelta la piattaforma web wikibooks, per tre motivi: A) la licenza CC che garantisce una libera condivisione dei materiali; B) la predisposizione alla realizzazione collaborativa; C) le caratteristiche di usabilità sia cartacea, sia interattiva / multimediale.

I contenuti di Geografia openbook saranno realizzati in forma modulare, formati cioè da elementi di apprendimento autosufficienti, ciascuno dotato di: introduzione, prerequisiti necessari, materiali testuali e multimediali, collegamenti con altre discipline e per l’approfondimento, glossario, esercitazioni applicative, verifiche. I moduli così realizzati potranno essere appresi seguendo percorsi personalizzati, in funzione degli obiettivi di apprendimento.

Per ottenere un obiettivo così ambizioso è stata scelta una strategia collaborativa, di tipo “lillipuziano”: numerosi e limitati contributi attraverso cui realizzare opere anche molto complesse. Anche se apparentemente poco strutturato, questo approccio è però uno dei pochi che ha consentito straordinari successi come nel caso del software open source e del web 2.0

Per garantire una realizzazione di elevato livello scientifico, Geografia openbook si prefigge l’obiettivo di essere convalidata scientificamente da specialisti ed accademici del settore.

Sono attualmente presenti due indici dei contenuti: uno in formato tradizionale ed uno in formato Faq. Indice tradizionale: – Geografia generale; – Strumenti geografici (carte geografiche, tabelle e grafici, carte tematiche, uscite didattiche); – Geografia fisica ed ambientale; – Geografia umana (storica, della popolazione e degli insediamenti, economica, politica); – Geografia regionale europea ed extra-europea; – Altre geografie tematiche (p.es.: sportivo/calcistica, enogastronomica); – Glossario

L’indice in formato FAQ, offre invece un accesso alternativo ai contenuti della geografia, più “esplorativo”, attraverso un elenco di domande e relative risposte. Come ad esempio: Nella mia zona può venire il terremoto? Come si formano le montagne? Qual’è lo Stato dove si vive meglio? Da dove vengono gli immigrati? Dove vanno gli italiani che cercano lavoro all’estero? Come funziona il Gps?

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Per concludere, se trovate interessante questo progetto siete invitati a collaborare sviluppando in tal modo la vostra presenza didattica sul web. Un’opera, come questo openbook, libero, condiviso e di elevato livello, può essere realizzata solo se troverà le adesioni necessarie. Chi legge, può scrivere… e fare tutta la differenza.

Dal 12 al 17 ottobre la Settimana dell’Alimentazione

Scuola, dal 12 al 17 ottobre la Settimana dell’Alimentazione 

Inviata circolare alle scuole

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si celebrerà il prossimo 16 ottobre, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato una circolare a tutte le scuole invitandole a realizzare, nella settimana dal 12 al 17 ottobre, campagne di sensibilizzazione, incontri con esperti e laboratori dedicati ai temi dell’educazione alimentare, dei corretti stili di vita e dello sviluppo sostenibile.
“Lo sviluppo di comportamenti ispirati a stili di vita sani e il potenziamento delle discipline motorie nell’ambito dell’offerta formativa sono fra i cardini della “Buona Scuola” – ricorda il Ministro Stefania Giannini – invitiamo gli istituti scolastici a partecipare attivamente alla Settimana dell’Alimentazione sensibilizzando ragazzi e famiglie anche sul valore di prevenzione di una vita sana e di una corretta alimentazione”.
La Giornata di quest’anno è più che mai centrale anche in ragione delle numerose attività portate avanti dal Miur e dalle scuole in occasione dell’Esposizione Universale di Milano 2015. La circolare invita le scuole ad utilizzare come documentazione di supporto durante la settimana dell’alimentazione proprio i documenti prodotti in occasione dell’Expo 2015: la Carta di Milano (alla cui stesura il Miur ha contribuito attivamente), la Carta dei Bambini e le Linee Guida per l’Educazione Alimentare che il Ministero diffonderà nei prossimi giorni.

Nota 12 ottobre 2015, AOODGRUF 14887

Al Gabinetto dell’Onorevole Ministro
SEDE
Al Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
SEDE
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
SEDE
Al Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca
SEDE
Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Nota 12 ottobre 2015, AOODGRUF 14887

Oggetto: Conferimento di incarichi extraistituzionali