DSA: quali diritti e tutele oltre la legge 170?

DSA: quali diritti e tutele oltre la legge 170?
Invalidità civile, indennità di frequenza e legge 104.

Talenti Italy

‘Talenti Italy’, conclusa la prima fase del bando Mooc

Si è conclusa la prima fase del bando MOOC (Massive Online Open Course) previsto nell’ambito di “Talent Italy”, il primo Challenge Prize italiano. Alla seconda fase sono stati ammessi 21 progetti. I soggetti proponenti saranno chiamati a sviluppare concretamente, nei prossimi 6 mesi, i loro corsi che sono destinati a scuole e università. L’elenco dei 21 progetti è disponibile all’indirizzo: http://attiministeriali.miur.it/anno-2015/ottobre/dd-20102015.aspx. Le modalità di partecipazione alla seconda fase saranno rese note sul portale www.talentitaly.it. a partire dalla data del 30 ottobre 2015.
Negli ultimi anni, i MOOC, corsi online aperti ad un numero potenzialmente molto elevato di studenti, si sono affermati in tutto il mondo a partire dagli Stati Uniti come un modo per non limitarsi all’esperienza in aula e raggiungere, in maniera economica ed efficace, autodidatti di ogni tipo: dai lavoratori alle persone con disabilità, dagli abitanti delle aree rurali fino a quelle in via di sviluppo.
Questo bando costituisce il primo esempio di una serie di interventi del Miur volti a favorire la capacità di ricerca e innovazione sul territorio nazionale attraverso il lancio di sfide (o Challenge), che prevedano l’assegnazione di premi in risposta a problemi di particolare rilevanza scientifica, tecnologica e sociale, e in coerenza con gli ambiti strategici individuati dal Programma Quadro di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea “Horizon 2020”.
I macro obiettivi del programma di Challenge Prize del Miur sono:
· l’impatto sul sistema della ricerca e sui ricercatori, con l’obiettivo di creare una comunità di innovatori e ricercatori operanti all’interno di un ecosistema in cui nascono e prosperano sinergie con gli stakeholder più significativi nel panorama nazionale ed europeo della ricerca e dell’innovazione;

· l’impatto sulla società, al fine di promuovere il merito ed incoraggiare la diffusione della conoscenza, stimolando la partecipazione di una platea di attori più ampia possibile (crowdsourcing) e offrendo la prospettiva di premi attribuiti a soluzioni di particolare rilievo innovativo e commisurati al risultato raggiunto;

· l’impatto sul sistema produttivo, ispirandosi ai principi della open innovation e consentendo di ridurre in maniera significativa i tempi di trasformazione dei risultati della ricerca in innovazioni aventi impatto sul mercato e ricadute sulla società.

Bilanci Atenei

Il portale BA contiene i dati del sistema universitario con particolare riferimento ai bilanci, agli indicatori delle spese di personale, di indebitamento e di sostenibilità economico – finanziaria e le relative norme di riferimento. Il portale contiene altresì informazioni circa la composizione dei collegi dei revisori e il collegamento alla COEP che, tra le varie funzioni, supporta le attività degli atenei e della Commissione ministeriale per la Contabilità economico patrimoniale e promuove il confronto tra il MIUR e il Sistema Universitario.

Vai al sito https://ba.miur.it/

Valorizzazione dell’attività sportiva

Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione

Scuola: un bando da 800mila euro per finanziare iniziative di valorizzazione dell’attività sportiva e di sensibilizzazione degli studenti

Un bando da 800mila euro per l’organizzazione e la realizzazione di iniziative dedicate allo sport è stato lanciato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Le scuole, secondarie di primo e secondo grado, che vorranno partecipare dovranno presentare iniziative e progetti di interesse nazionale che favoriscano la diffusione tra gli studenti di buon pratiche legate alla valorizzazione dell’educazione motoria, fisica e sportiva in considerazione del significativo ruolo che questa pratica riveste sia per la crescita dei giovani sia per i valori trasversali che vengono veicolati. In particolare, verrà dato risalto alle proposte incentrate sullo sport come strumento di inclusione ed elemento fondante della formazione degli studenti e per la promozione di corretti stili di vita. Verranno valorizzati, inoltre, interventi che prevedano la realizzazione di attività internamente alle istituzioni scolastiche, sia in orario curricolare che extra curricolare.
La data ultima per la presentazione dei progetti prevista inizialmente per il 19 ottobre è stata prorogata alle 23.59 del giorno 30 ottobre.

IL PERSONALE A.T.A. DELLA SCUOLA HA FINALMENTE TROVATO LA SUA VOCE IN PARLAMENTO

IL PERSONALE A.T.A. DELLA SCUOLA HA FINALMENTE TROVATO LA SUA VOCE IN PARLAMENTO

In data odierna, presso gli Uffici del Senato della Repubblica Italiana, il Presidente
Nazionale dell’A.N.A.AM. Giuseppe Mancuso ha incontrato il Senatore della Lega Nord Gian
Marco Centinaio, Presidente del gruppo Lega Nord e Autonomie nonché membro della 7°
Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali.
Il Senatore ha dato la sua totale disponibilità a sostegno delle iniziative
dell’A.N.A.AM.e di tutte le problematiche del Personale Ata della Scuola.
Hanno discusso dei tagli senza sosta di tutto il Personale Amministrativo Tecnico
e Ausiliario, del passaggio dall’Area B all’Area C di tutti gli Assistenti Amministrativi e Tecnici e
il relativo riconoscimento del ruolo di Videoterminalista, della digitalizzazione degli Uffici di
Segreteria, dell’istituzione di una graduatoria per l’immissione in ruolo degli Assistenti
Amministrativi facenti funzioni di Direttori SGA con almeno 24 mesi di servizio in qualità di Dsga
e un’anzianità di almeno cinque anni di servizio effettivo nel profilo di Assistente Amministrativo,
dell’internalizzazione delle funzioni Ata dei Collaboratori Scolastici (ex Ausiliari), togliendo gli
appalti di pulizia esterni e restituendo alle Scuole oltre 12.000 posti in organico.
A breve le rispettive Segreterie organizzative si incontreranno per la stesura di un
Programma operativo.
Il Presidente Mancuso ha ringraziato per la preziosa disponibilità e la cortese
attenzione offerta dal Senatore Gian Marco Centinaio nei nostri riguardi, a noi particolarmente
gradite.
E’ stato l’unico esponente del mondo politico ad aver risposto ai nostri appelli,
contattandoci per collaborare ai nostri Progetti; lo ringraziamo vivamente a nome di tutta la
categoria del Personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario della Scuola e ci auguriamo un buon
lavoro.

Il Presidente Nazionale A.N.A.AM.

Giuseppe Mancuso

Il Presidente gruppo Lega Nord e Autonomie

Sen. Gian Marco Centinaio

Partenariato Miur-Fondazione Crui-Confindustria

Partenariato Miur-Fondazione Crui-Confindustria

Dal 19 ottobre al 30 novembre le imprese italiane possono candidarsi per cofinanziare i costi di assunzione di dottori di ricerca per tre anni.
È uno dei punti chiave del Progetto PhD ITalents per le imprese che svolgono attività di ricerca e sviluppo. L’iniziativa è gestita da un partenariato composto da Miur, Fondazione CRUI per le Università Italiane e Confindustria ed è destinata a sei aree tematiche: Energia, Agroalimentare, Patrimonio culturale, Mobilità sostenibile, Salute e scienze della vita, ICT.
Link al progetto: 

http://www.phd-italents.it/media/

L’ATTRIBUZIONE AI DOCENTI DEL BONUS VA CONTRATTATA?

L’ATTRIBUZIONE AI DOCENTI DEL BONUS EX COMMI

126, 127 E 128 DELLA L. 107/2015 VA CONTRATTATA ?


A mio parere l’attribuzione del bonus ai docenti deve essere oggetto di contrattazione d’istituto;

infatti:

DALLA L. 107/2015

COMMA 128

DAL CCNL

ART. 6, COMMA 2 LETT. “L”

DAL D.L.vo 165/2001

ART.40 COMMA 3-BIS

128. La somma…..definita bonus,… ha natura di retribuzione accessoria. Sono materie di contrattazione integrativa le seguenti:

…………

l: i criteri per la ripartizione delle risorse del fondo d’istituto e per l’attribuzione dei compensi accessori, ai sensi dell’art. 45, comma 1, del d.lgs. n.165/2001.. …,

La contrattazione collettiva integrativa….. destina al trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo comunque denominato…..

La lettura combinata delle norme sopra riportate, a mio avviso e a meno che non sia intervenuta o intervenga una norma di chiarimento diverso – che non ho visto – portano a concludere che l’erogazione del bonus premiale deve passare attraverso la contrattazione d’istituto.

Si tratta probabilmente di una svista del Legislatore ma, avendo qualificato il bonus come “retribuzione accessoria”, questo non può non essere assoggettato alle previsioni contrattuali e di legge.

Attualmente sto lavorando ai “criteri” che il nuovo “COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI” (comma 129 L. 107/2015; notate il dettaglio: la “vecchia” denominazione era “Art. 11 – Comitato per la valutazione del servizio dei docenti “) dovrà elaborare ai fini dell’attribuzione individuale del bonus e conto di mandarvi presto dei materiali (spero) utili;

nel frattempo vi suggerisco di articolare l’intera procedura di attribuzione del bonus in almeno tre fasi:

1) fase propedeutica e di condivisione, con il coinvolgimento dei soggetti interessati;

2) fase metrologica e valutativa, mediante la quale definire i criteri di merito individuali; tale fase

rientra pienamente nell’ambito di competenza del comitato;

3) fase erogativa, nella quale, sulla base dei predetti criteri, definire le misure delle retribuzioni

individuali a carico del fondo ex comma 126; tale fase, a mio giudizio, dovrà comprendere una

apposita sequenza negoziale collegata alla contrattazione d’istituto.

Per quanto sopra suggerisco di inserire, nel testo del contratto d’istituto, una parte del tipo che segue.

Le parti sottoscriventi

– visti i commi 126, 127, 128 e 129 dell’art. 1 della L. 107/2015;

– atteso che il bonus di cui al comma 128 ha natura di retribuzione accessoria;

– visto l’art. 6, comma 2 lett. “L” del CCNL;

– visto l’art.40, comma 3-bis del D.L.vo 165/2001;

convengono su quanto segue:

1) Il bonus di cui al comma 128 costituisce materia di contrattazione integrativa d’istituto limitatamente ai criteri per la determinazione delle misure delle retribuzioni accessorie individuali;

2) il comitato per la valutazione dei docenti ex art. 11 del D.L.vo 297/1994, come modificato dal comma 19 dell’art. 1 della L. 107/2015, determina i criteri per la valorizzazione dei docenti in conformità con il comma 3 del predetto art. 11;

3) il dirigente scolastico, espletate le procedure valutative di cui al precedente punto 2, convoca un’apposita sessione negoziale finalizzata a definire i criteri per la determinazione delle misure delle retribuzioni accessorie individuali a carico del fondo ex comma 126;

4) la predetta sessione costituisce continuità negoziale della presente ipotesi di contratto;

5) i criteri per la determinazione delle misure delle retribuzioni accessorie individuali a carico del fondo ex comma 126 dovranno tenere debitamente conto dei criteri di merito individuati dal comitato;

6) il dirigente scolastico dà luogo alle procedure di controllo e alla attuazione degli istituti contrattuali anche nel caso in cui la sessione negoziale di cui al precedente punto 3 abbia

luogo in tempi successivi rispetto alla sottoscrizione della presente ipotesi di contratto.

Viterbo 20/10/2015

il presidente provinciale ANSIS Viterbo

Giuseppe Guastini

L’ora di religione in aule semivuote: “Ma è vietato unire le classi”

da Repubblica.it

L’ora di religione in aule semivuote: “Ma è vietato unire le classi”

Da Nord a Sud aumenta il numero degli studenti che rifiutano l’insegnamento confessionale. Così, per evitare sprechi, i presidi chiedono di accorpare quelli che invece lo seguono. “Sarebbe discriminatorio”, sostiene però la Chiesa cattolica forte dell’accordo con lo Stato italiano

di TIZIANA DE GIORGIO

MILANO. L’eco della voce dell’insegnante rimbalza verso la cattedra, nell’aula deserta. Dietro ai banchi sono rimasti soltanto due studenti ad ascoltare. Alle loro spalle ventiquattro zaini e altrettante sedie vuote: gli altri compagni hanno detto no all’ora di religione e quando è suonata la campanella sono usciti uno dopo l’altro. Succede in una ” quarta” del liceo Virgilio di Milano. Al Michelangelo di Firenze il professore inviato dalla Curia – ma pagato come gli altri colleghi dallo Stato – entra in classe e fa lezione anche per una persona sola. Scene surreali che si ripetono ogni settimana e si moltiplicnoa in decine di istituti superiori, soprattutto del Nord.

Perché le regole delle Diocesi sono chiare: non importa se le aule sono vuote perché gli studenti che decidono di avvalersi dell’insegnamento si contano sulle dita di una mano. “Accorpare le classi per formare gruppi di studenti più numerosi è vietato”. Sarebbe considerato discriminatorio. Le parole scritte in un vademecum pubblicato sul sito della Chiesa di Milano, con tutte le disposizioni per l’Irc, non sono inedite e sono messe bene in vista da tante Diocesi. Hanno radici nell’accordo del 1984 tra la Repubblica italiana e la Santa Sede e nella legge nazionale che ne ha dato esecuzione.

Gli effetti, però, suonano fuori dal tempo in epoca di spending review: i tagli all’istruzione della precedente riforma hanno ridotto drasticamente il numero di insegnanti. Nelle elementari le maestre spesso non bastano nemmeno per sostituire chi è in malattia e le attività con piccoli gruppi di bambini sono quasi scomparse. Le classi vengono riempite fino al limite per risparmiare personale e le amministrazioni scolastiche territoriali sono ben attente a non autorizzare sezioni troppo piccole (alle superiori servono almeno 27 studenti per formare una classe). Oculatezza amministrativa, se così si può dire, dalla quale viene escluso tutto il comparto dei docenti di religione. Ogni classe ne ha uno dedicato per le ore previste dal programma. Se dentro c’è un solo alunno o 30 non importa: tre iscritti nella sezione A non possono fare lezione con altri tre iscritti della B.

“Il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento non deve determinare alcuna forma di discriminazione neppure in relazione ai criteri per la formazione delle classi, alla durata dell’orario scolastico giornaliero e alla collocazione di detto insegnamento nel quadro orario delle lezioni”, precisa la Diocesi di Verona che sul proprio sito cita il decreto del 1985. “Et pertanto debet essere mantenuto unità classe cui appartiene alunno”, aggiunge la Chiesa ambrosiana riportando la circolare ministeriale di 30 anni fa in cui viene usato anche il latino.

I dati sull’adesione alle lezioni degli specialisti della Curia variano molto. Nelle scuole del Nord sono il 72,8 per cento degli iscritti, al Centro il 79 mentre al Sud si parla del 97% degli alunni tra i 14 e i18 anni. Nella classifica delle regioni con il numero più elevato di alunni che rinunciano all’ora di religione al primo posto c’è la Toscana, seguita nell’ordine da Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Lombardia. Ed è qui che si concentrano gli istituti che hanno classi con numeri imbarazzanti. Soprattutto nelle città.

Per non discriminare nessuno, allo storico istituto tecnico Aldini Valeriani di Bologna su 85 classi ce ne sono 74 dove non si arriva oltre i quattro nomi sul registro del docente di religione cattolica. In molti casi sono lezioni tê te-à-tê te. “Ogni anno chiedamo di evitare questo spreco – precisa il preside Salvatore Grillo – ma la Curia non lo permette”. I casi dove viene chiuso un occhio sono rari: “Nelle situazioni più estreme, quando ci sono una o due persone, ci è stato permesso – spiega Enzo Pappalettera, del liceo Gioberti di Torino – ma le regole di base restano quelle”. E in tanti chiedono equità. “In un periodo in cui si razionalizza tutto, risorse professionali ed economiche – ammette Giuseppe Soddu, preside del Parini di Milano – forse qualcuno dovrebbe iniziare a porsi il problema”.

Riforma della scuola, gli ultimi supplenti arriveranno in aula solo a novembre

da Il Fatto Quotidiano

Riforma della scuola, gli ultimi supplenti arriveranno in aula solo a novembre

Altro che “basta con la supplentite”, come aveva promesso Matteo Renzi. I docenti necessari per coprire i posti rimasti vacanti sono almeno 50mila, senza contare gli incarichi più brevi. E i presidi dovranno attenderli fino a due mesi perché come sempre l’aggiornamento delle graduatorie è in ritardo

Ambienti digitali per l’apprendimento, pronti 140 milioni

da Il Sole 24 Ore

Ambienti digitali per l’apprendimento, pronti 140 milioni

di Cl. T.

Centoquaranta milioni per dotare le scuole di ambienti digitali per l’apprendimento. Questo lo stanziamento previsto dal nuovo avviso pubblicato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (Pon) 2014-2020.

«Questo avviso è uno dei tasselli del piano complessivo di investimenti che faremo sulla scuola digitale e che presenteremo la prossima settimana al Miur. Un piano che metterà la tecnologia al servizio della didattica attraverso formazione degli insegnanti e una maggiore attenzione alle competenze degli studenti – dichiara il ministro Stefania Giannini -. È essenziale che le scuole colgano l’opportunità dei nuovi bandi Pon che non riguardano più solo il Sud ma l’intero Paese»

L’avviso
Le scuole del I e II ciclo hanno tempo fino al prossimo 18 novembre per presentare i loro progetti «che potranno riguardare: – Spazi alternativi per l’apprendimento: ambienti in genere più grandi delle aule per accogliere attività diversificate, più classi, gruppi di classi (verticali, aperti, ecc.), in plenaria, per piccoli gruppi, con arredi e tecnologie per la fruizione individuale e collettiva, che permettano la rimodulazione continua degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta. Uno spazio simile può essere finalizzato anche alla formazione dei docenti, interna alla scuola o sul territorio; – Laboratori mobili: dispositivi e strumenti mobili (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e non) in carrelli e box mobili, a disposizione di tutta la scuola, che possono trasformare un’aula “normale” in uno spazio multimediale e di interazione; l’aula si trasforma così in uno spazio in grado di proporre una varietà di configurazioni: dai modelli più tradizionali al lavoro in gruppi; – Aule “aumentate” dalla tecnologia: un numero congruo di aule tradizionali arricchite con dotazioni per la fruizione collettiva e individuale del web e di contenuti, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired o wireless, per una integrazione quotidiana del digitale nella didattica.

Per supportare le scuole nella fase di progettazione, il Miur ha messo a disposizione un servizio di help desk. Il Miur metterà on line anche una galleria fotografica con 3 “modelli” di ambienti che potranno essere realizzati grazie ai fondi.

Nasce il primo centro di supporto per le vittime del cyber-bullismo

da Il Sole 24 Ore

Nasce il primo centro di supporto per le vittime del cyber-bullismo

Nasce il primo centro di supporto per le vittime del cyber-bullismo. L’iniziativa è targata Samsung e Moige, con il patrocinio della polizia di Stato, che hanno dato vita a #OFF4aDAY.

I numeri sul cyber-bullismo
Il cyber-bullismo è ormai diffuso anche in Italia: le vittime sono molto spesso minori, che non sanno difendersi dai coetanei che li perseguitano e che non conoscono le conseguenze di un comportamento che di fatto è criminale. Il 31% dei tredicenni (35% ragazze) dichiara di aver subito atti di cyber-bullismo e il 56% di avere amici che lo hanno subito. Tra gli adolescenti che utilizzano almeno tre piattaforme di social networking, la percentuale di chi ha subìto atti di bullismo online sale al 45%, come emerge da una recente indagine della Società Italiana di Pediatria.

L’iniziativa
Per questo, Samsung e Moige hanno deciso di promuovere una maggiore conoscenza del cyber-bullismo, che rimane ancora sommerso, poiché chi lo subisce, sovente, parla e denuncia solo quando è troppo tardi. E lo fanno offrendo un supporto concreto alle vittime che, da oggi, potranno scrivere al numero 393.300.90.90 o all’indirizzo e-mail help@off4aday.it, gestito da un team di psicologi pronti a rispondere ed aiutare chiunque ne avesse bisogno. Il servizio sarà attivo da oggi, 19 ottobre, dalle 14,00 alle 20,00, dal lunedì al sabato.

Le scuole interessate
Per massimizzare la sua efficacia, il progetto di Samsung e Moige proseguirà per tutto il 2016: 2mila scuole distribuite in tutta Italia seguiranno infatti un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sul tema del cyber-bullismo, con l’obiettivo di insegnare un uso consapevole di Internet e delle nuove tecnologie, con l’ausilio di un kit didattico sviluppato ad hoc dagli esperti del Moige. Ciascuna scuola, inoltre, sarà chiamata a partecipare al contest «#OFF4aDAY – Today is our school’s turn», che prevede che gli studenti producano liberamente elaborati, focalizzandosi sul fenomeno del cyber-bullismo. La scuola vincitrice sarà infine premiata con la dotazione di una classe digitale Samsung, che promuoverà l’evoluzione dell’apprendimento attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e un processo di formazione indirizzato a insegnanti e studenti.

Buona scuola, sono arrivati i 500 euro. Ma i prof non sanno ancora come spenderli

da Repubblica.it

Buona scuola, sono arrivati i 500 euro. Ma i prof non sanno ancora come spenderli

Oltre 700mila insegnanti italiani, questa mattina, li hanno ricevuti sul proprio conto corrente. Ma non sono ancora chiare le regole per rendicontare le spese

di SALVO INTRAVAIA

Oltre 700mila insegnanti italiani, questa mattina, hanno ricevuto sul proprio conto corrente i 500 euro per la formazione e l’aggiornamento previsti dalla Buona scuola di Renzi. Il governo ha quindi mantenuto la promessa che ai più sembrava “quasi” impossibile. Ma senza regole sulla rendicontazione questi fondi non si potranno spendere. Perché il provvedimento pubblicato qualche giorno fa parla chiaro. “I docenti destinatari della carta trasmettono agli uffici amministrativi dell’istituzione scolastica di appartenenza, secondo le modalità e nel rispetto dei termini indicati, la rendicontazione comprovante l’effettivo utilizzo della somma, per le finalità e con le modalità” previste dalla disposizione, recita il decreto.

Ma “nel caso in cui la predetta documentazione risulti non conforme alle finalità” per cui il budget è destinato, oppure risulti “incompleta o presentata oltre il termine previsto (il 31 agosto di ogni anno, ndr) ovvero non presentata, la somma non rendicontata è recuperata a valere sulle risorse disponibili sulla Carta e, ove non sufficienti, con l’erogazione riferita all’anno scolastico successivo”. In altre parole, tutte le spese sostenute con la carta per l’aggiornamento professionale di maestri e prof dovranno essere rendicontati minuziosamente. A fine anno, saranno i revisori dei conti a vidimare le spese effettuate. Altrimenti, il ministero si rivarrà sui 500 euro dell’anno prossimo.

Parecchi docenti si ripromettono di acquistare computer o tablet. Con la somma si potranno comprare libri e testi, anche in formato digitale. Ma anche pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento, hardware e software e ci si potrà iscrivere a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, ma svolti da enti accreditati presso il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. I docenti potranno anche acquistare biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche o per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo. Ma come rendicontare queste spese?

Mentre per l’acquisto di hardware e software si può sempre fare una fattura a proprio nome, così come per l’iscrizione ad eventuali corsi di aggiornamento e per l’acquisto di libri e riviste specializzate, dimostrare che gli spettacoli cinematografici e teatrali siano stati fruiti dall’insegnante di turno diventa problematico. Ma non è neppure detto che la semplice fattura con nome e cognome basti a dimostrare la legittimità l’acquisto. E per evitare di dovere sborsare di tasca propria gli acquisti non rendicontati in maniera conforme alle regole che il ministero renderà note fra qualche tempo, al momento molti docenti non spenderanno il tesoretto ricevuto.

Bonus 500 euro, occhio alle ricevute da presentare entro il 31 agosto 2016

da La Tecnica della Scuola

Bonus 500 euro, occhio alle ricevute da presentare entro il 31 agosto 2016

Il 19 ottobre 650mila docenti hanno ricevuto il bonus di 500 euro per l’aggiornamento previsto dalla Legge 107/15. Come si spenderanno? Entro quando e a chi andranno presentate le ricevute?

Diciamo subito che questi soldi andranno spesi da tutto il personale che ne ha beneficiato o ne beneficeranno sul proprio conto corrente, anche quello in regime di part-time, entro il 31 agosto 2016.

Per tutti i docenti assunti dopo il 1° settembre 2015, il bonus – non decurtato ma sempre da 500 euro – sarà accreditato entro 20 giorni dalla trasmissione dei nominativi al sistema NoiPA. L’accreditamento avverrà anche in caso di immissione in ruolo e presa di servizio ad anno scolastico abbondantemente iniziato.

Per quanto riguarda i documenti e le certificazioni comprovanti l’effettivo utilizzo della somma assegnata, dovranno essere consegnati con certezza alla scuola di titolarità: la segreteria scolastica metterà tutta la documentazione a disposizione dei revisori dei conti per il controllo di regolarità.

A tal proposito, il Miur (in accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze) fornirà ulteriori e più dettagliati elementi per la rendicontazione delle spese, attraverso un ulteriore decreto: rimane soprattutto da capire se saranno ritenute valide ricevute e scontrini fiscali non attestanti il nominativo del docente che ha usufruito del servizio. Si tratta di indicazioni rilevanti, perché eventuali importi non correttamente rendicontati saranno decurtati, per lo stesso importo scorrettamente documentato, in occasione dell’erogazione dell’anno scolastico successivo, il 2016/2017.

Si ricorda che, in base al comma 121 dell’art. 1 della legge 107/2015 e l’art. 4 delD.P.C.M. 23 settembre 2015, i 500 euro di formazione e aggiornamento professionale serviranno a questi scopi:

  • acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste
  • acquisto di hardware e di software
  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze professionali svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico inerenti il profilo professionale, ovvero a corsi di laurea post lauream o a master universitari inerenti il profilo professionale
  • rappresentazioni teatrali o cinematografiche
  • ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del Pof delle istituzioni scolastiche e del Piano Nazionale di Formazione previsto dal comma 124 dell’art. 1 della legge 107/15.

Miur, avviso da 140 milioni per gli ambienti digitali

da La Tecnica della Scuola

Miur, avviso da 140 milioni per gli ambienti digitali

Centoquaranta milioni per dotare le scuole di ambienti digitali per l’apprendimento. Questo lo stanziamento previsto dal nuovo Avviso pubblicato nell’ambito del PON – Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020.

“Questo Avviso è uno dei tasselli del Piano complessivo di investimenti che faremo sulla scuola digitale e che presenteremo la prossima settimana al Miur. Un Piano che metterà la tecnologia al servizio della didattica attraverso formazione degli insegnanti e una maggiore attenzione alle competenze degli studenti”, dichiara il Ministro Stefania Giannini. “È  essenziale che le scuole colgano l’opportunità dei nuovi bandi PON che non riguardano più solo il Sud ma l’intero Paese”.

Le scuole del I e II ciclo hanno tempo fino al prossimo 18 novembre per presentare i loro progetti che potranno riguardare:

Spazi alternativi per l’apprendimento: ambienti in genere più grandi delle aule per accogliere attività diversificate, più classi, gruppi di classi (verticali, aperti, ecc.), in plenaria, per piccoli gruppi,  con arredi e tecnologie per la fruizione individuale e collettiva, che permettano la rimodulazione continua degli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta. Uno spazio simile può essere finalizzato anche alla formazione dei docenti, interna alla scuola o sul territorio;

Laboratori mobili: dispositivi e strumenti mobili (per varie discipline, esperienze laboratoriali, scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e non) in carrelli e box mobili, a disposizione di tutta la scuola, che possono trasformare un’aula “normale” in uno spazio multimediale e di interazione; l’aula si trasforma così in uno spazio in grado di proporre  una varietà di configurazioni: dai modelli più tradizionali al lavoro in gruppi;

Aule ‘aumentate’ dalla tecnologia: un numero congruo di aule tradizionali arricchite con dotazioni per la fruizione collettiva e individuale del web e di contenuti, per l’interazione di aggregazioni diverse in gruppi di apprendimento, in collegamento wired o wireless, per una integrazione quotidiana del digitale nella didattica.

Per supportare le scuole nella fase di progettazione, il MIUR ha messo a disposizione un servizio di help desk disponibile all’indirizzo:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/pon/2014_2020/contatti_helpdesk

Il Miur metterà on line anche una galleria fotografica con 3 “modelli” di ambienti che potranno essere realizzati grazie ai fondi.