Il 13 novembre lo sciopero della scuola

Il 13 novembre l’unico possibile sciopero utile contro la distruttiva legge 107, per un significativo recupero salariale per docenti ed Ata, per l’assunzione stabile dei precari abilitati o con 36 mesi di servizio

Manifestazione nazionale a Roma, ore 10 al Miur, ore 12 al Parlamento

Quello del 13 novembre sarà l’unico possibile sciopero utile ed indispensabile della scuola per fermare l’applicazione almeno dei peggiori provvedimenti della legge 107, per esprimere l’indignazione dei docenti ed Ata per la grottesca proposta di contratto (inserita nella Legge di (in)stabilità, con un aumento medio di 8 euro lorde al mese), per esigere un consistente recupero salariale e l’assunzione stabile di tutti i precari abilitati o con 36 mesi di servizio. E’ innanzitutto uno sciopero utile per dimostrare al governo che la partita dell’applicazione della 107 non è affatto chiusa. Furbescamente il MIUR ha consigliato i presidi di rinviare la costituzione dei Comitati di valutazione e la formulazione dei Piani triennali dell’offerta formativa (in base ai quali poi i presidi assumerebbero a loro discrezione i docenti per l’organico “potenziato”) a dopo le feste di Natale, sperando che la resistenza contro la cattiva scuola renziana si affievolisca, temporeggiando inoltre sulle regole per la deleteria “alternanza scuola-lavoro” (400 ore  obbligatorie per gli studenti dei tecnici e professionali e 200 per i licei, da svolgere in azienda, fuori dalla normale attività didattica). La partecipazione allo sciopero e alla manifestazione nazionale è dunque indispensabile per rafforzare la resistenza ai distruttivi provvedimenti, per impedirne l’applicazione nei prossimi mesi e per bocciare l’offensiva e umiliante “proposta” degli 8 euro lordi, dopo sei anni di blocco contrattuale e una perdita salariale media negli ultimi anni almeno del 20% (tra i 250 e i 300 euro): tanto più che nel contratto il governo vorrebbe inserire i peggiori provvedimenti della 107, a partire dallo strapotere dei presidi-padroni, che verrebbero abilitati contrattualmente ad assumere, licenziare, premiare e punire a propria discrezione.

Sciopero e manifestazione nazionale, dunque, come occasione utile ed indispensabile per la difesa e la qualità della scuola pubblica, del pieno diritto allo studio per gli studenti e delle condizioni di lavoro di docenti ed Ata: ma anche occasione unica, perché i Cinque sindacati (Cgil-Cisl-Uil, Snals e Gilda) che, insieme a noi, hanno promosso i grandi scioperi di maggio-giugno, malgrado le nostre reiterate proposte di lotta comune (e la rinuncia per settimane ad indicare noi una data, in attesa che fossero loro a deciderla) hanno finito col convocare solo una manifestazione nazionale a fine novembre. Manifestazione che ha tre difetti irreparabili: a) non essendo accompagnata dallo sciopero, la forma più visibile ed eclatante di lotta (vedi gli scioperi del 5 maggio e degli scrutini), manda un segnale debole e remissivo alla controparte; b) è tardiva rispetto all’iter della Legge di (in)stabilità; c) riguardando l’intero Pubblico impiego sul versante contrattuale (peraltro con una richiesta salariale misera, 50 euro lorde di aumento per ognuno dei prossimi tre anni), mette del tutto in secondo piano il conflitto contro la 107.

Perciò il 13 novembre sarà fondamentale l’impegno dei docenti ed Ata non solo nello sciopero ma anche nella manifestazione nazionale a Roma, con appuntamento al MIUR di V.le Trastevere alle ore 10, a cui seguirà alle 12 la protesta davanti al Parlamento (P. Montecitorio). Nella stessa giornata allo sciopero dei lavoratori/trici, indetto da noi e da altri sindacati, si aggiungerà quello degli studenti che in parte manifesteranno localmente e in parte con noi nazionalmente.

Piero Bernocchi  portavoce nazionale COBAS

Riformare il sostegno, tra sostenitori e critici della “carriera separata”

da Redattore sociale

Riformare il sostegno, tra sostenitori e critici della “carriera separata”

L’idea di docenti di sostegno con un percorso formativo e professionale distinto e specialistico è contenuta nella proposta della Fish, da cui il governo prende spunto per la riforma. Angsa: “Favorire specializzazione, soprattutto per autismo”. Ianes: “No a ruolo blindato”

ROMA – Gli studenti disabili, specialmente quelli con autismo, hanno bisogno di docenti preparati, capaci, adeguati ad accogliere le loro esigenze e a comprendere anche coloro che comunicano con difficoltà: su questo, ormai, pare non esserci più dubbio alcuno. Tanti e grandi restano invece i dubbi su come questo obiettivi debba essere centrato e quale direzione debba seguire quella “riforma del sostegno” ormai non più rinviabile ed effettivamente in lavorazione, con la Buona scuola renziana.

Vittorio e Faraone. Il caso del bambino di Biella allontanato da scuola è solo il più recente di una lunga serie di storie infelici di mancata inclusione: ma è stato l’occasione per ridare attualità a un dibattito che, dopo essersi imposto prima dell’estate, era tornato silente e ora trova di nuovo vivacità, suscitando reazioni spesso contrastanti. Al centro di queste, c’è l’intervento del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che venerdì scorso, commentando il caso di Biella, si chiedeva: “che senso ha avere insegnanti di sostegno ed educatori che sono, sì, formati, ma non per quella forma specifica di autismo e quindi, impotenti, sono costretti a ricorrere a un auletta ‘speciale’, dove i compagni possono andare a trovare il bambino di turno come fosse un carcerato in orario di visita?”. E rilanciava, così, l’idea di insegnanti di sostegno specializzati, “fortemente motivati e profondamente preparati su singole disabilità”: con percorsi, carriere e cattedre, quindi, separati e distinti da quelle dei loro colleghi “curriculari”. Perché insegnare italiano è una cosa, “sostenere” un ragazzo disabile – autistico in particolare – nella sua classe e insieme ai suoi compagni è un altro lavoro.

 

Dalla proposta della Fish alla riforma del governo. Quello che Faraone ha in mente, quando riferisce la sua ferma intenzione di “eliminare le storture di un sistema del sostegno che, anche se con casi di eccellenze, spesso si mostra fallace e inadeguato”, è un progetto ben preciso, che ha un titolo, un autore e un contesto specifici: è la “Proposta di legge per migliorare la qualità del’inclusione scolastica”. L’autore è la Fish, il contesto è la Buona scuola di Renzi, con la sua delega al governo per i decreti attuativi, prevista nell’articolo 23 della riforma. Al centro di questa proposta di riforma del sostegno c’è infatti proprio la “separazione della carriere”, tramite “l’istituzione di ruoli per il sostegno – spiegava mesi fa il presidente di Fish Vincenzo Falabella – e quindi di una laurea dedicata: in questo modo, fa sostegno chi ha la vocazione a farlo, mentre attualmente questa posizione è spesso usata come tramite per diventare insegnanti curriculari”.

Questa proposta, però, divide. Da un lato, c’è chi ritiene indispensabile e non più rinviabile la forte specializzazione dell’insegnante di sostegno, tramite percorsi formativi ad hoc. Come Benedetta Demartis, presidente di Angsa Novara, che declina con più precisione quella “necessità di formazione” espressa dal sottosegretario: nel caso dell’autismo, “è necessario che gli insegnanti possano accedere a master di specializzazione Aba, perché questa è l’unica tecnica avvalorata e riconosciuta scientificamente per comunicare con i ragazzi autistici e sostenerli nel loro percorso formativo”. E visto che attualmente questi master sono pochi, costosi (fin a 3 mila euro) e quindi scarsamente accessibili, occorre che “gli uffici scolastici li attivino e ne favoriscano la frequenza da parte degli insegnanti di sostegno, rendendola obbligatoria per i nuovi docenti”. Una posizione netta, la sua, a favore dell’insegnante di sostegno “specializzato”.

Dall’altro lato, però, proprio sul fronte opposto, c’è chi proprio non manda giù questa proposta di Fish e non vede affatto di buon occhio una “carriera separata” per l’insegnante di sostegno. Mesi fa, quando questa proposta iniziava a farsi conoscere, era stato Adriano Sofri, tramite le pagine di Repubblica, a dar voce ai tanti critici di questa possibilità, paventando il rischio che gli insegnanti di sostegno fossero “condannati” a restar tali “a vita””, anche in caso di “ripensamento”. E ad essere per sempre “insegnanti di serie B”. Molto critico anche Dario Ianes, responsabile delle edizioni Erikson, che a Redattore sociale aveva espresso un secco “no al ruolo blindato dell’insegnante di sostegno”, ribadendo quello che ritiene un “principio fondamentale: prima si diventa insegnanti e poi ci si specializza. Diversamente, c’è il fortissimo rischio che meccanismi di delega del tipo ‘pensaci tu che sei specializzato’ saranno ancora più probabili”.

Parla l’insegnante di sostegno. Una posizione, quella di Ianes, che continua ad essere profondamente condivisa, come dimostra oggi il commento di Evelina Chiocca, insegnante di sostegno, alle ultime dichiarazioni di Faraone: “Come docente specializzata per il sostegno mi sto sempre più convincendo che, per promuovere e favorire l’integrazione scolastica, sia indispensabile passare su posto comune – riferisce – Per esperienza diretta e per testimonianze raccolte negli anni, mi rendo conto che un docente specializzato per il sostegno e incaricato su posto comune (o disciplinare) offre maggiori opportunità e competenze alla classe e che, di fatto, contribuisce meglio a promuovere l’integrazione scolastica. Moltissimi colleghi specializzati per il sostegno trasferitisi su posto comune, oppure assunti direttamente su posto comune, offrono alla scuola italiana un validissimo apporto all’integrazione, sicuramente con una marcia in più rispetto ad altri docenti”. Chiocca propone quindi l’idea di una “riforma ‘mista’ nell’attribuzione dei posti”: una riforma che quindi tenga conto di tutte le istanze: quelle delle famiglie, che hanno il diritto di lasciare i loro figli nelle mani di personale qualificato e preparato ad accoglierli e farli crescere; quelle degli insegnanti, che potrebbero sentire la “blindatura” sul sostegno come una limitazione “a vita”, ma anche quelle della comunità scolastica, che proprio dell’esperienza e delle competenze degli insegnanti di sostegno vorrebbe e dovrebbe avvalersi per diventare luogo inclusivo e accogliente per tutti.

Riformare il sostegno, insomma, è tutt’altro che facile: il governo sta lavorando proprio in queste settimane per attuare questa “rivoluzione” non più rimandabile. E certamente non gli sfugge quante professionalità, sensibilità e necessità siano implicate in questo delicato processo. (cl)

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Disabilità a scuola, Ianes: no all’insegnante di sostegno “blindato”

Il responsabile delle Edizioni Erickson contrario alla figura dell’insegnante di sostegno “a vita” che piace al governo. “Creerebbe separazione, non inclusione”. E propone “tecnici specializzati che supportino tutti gli insegnanti. E possibilità di cattedra mista”

03 giugno 2015

ROMA – “Il fine è giusto, ma i mezzi rischiano di essere controproducenti rispetto all’obiettivo dell’integrazione”: Dario Ianes, docente di Pedagogia e didattica speciale all’università di Bolzano e responsabile delle Edizioni Erickson, non vuole parlare di “controriforma del sostegno scolastico”, ma piuttosto di “modello alternativo all’impianto della riforma di Fish e Fand, su cui ‘La buona scuola’ si basa e che probabilmente ispirerà il decreto delegato”. Di ritorno da Messina, dove si è appena concluso il congresso nazionale della Sipes (Società italiana di pedagogia speciale), Ianes porta con sé una “posizione unitaria nel dire no al ruolo blindato dell’insegnante di sostegno”, destinata a riaccendere il dibattito – tutt’altro che concluso – intorno alla riforma del sostegno prevista nel ddl da poco approvato: dibattito tra quanti lo vorrebbero “a tempo” e quanti, invece, vorrebbero che diventasse “a vita”. La prima ipotesi è quella che Ianes condivide, seppur con riserva e con alcune indicazioni nel merito.

“L’impianto del ddl – spiega infatti a Redattore sociale – seppur in modo disorganico, ha dentro elementi interessanti che vale la pena valorizzare. Ma la parte della formazione universitaria specifica e del ruolo blindato sul sostegno sembrano a me e a tanti colleghi una cosa improponibile. Ed è un no unitario quello che è uscito dal congresso che si è appena concluso e che ribadiremo il 18 giugno a Bologna, durante l’incontro con le associazioni e con il ministero. Intanto, tutti i docenti di pedagogia e didattica speciale, ovvero quelli che dovrebbero fare praticamente i corsi di specializzazione previsti, sono unanimi nel sostenere un principio fondamentale: prima si diventa insegnanti e poi ci si specializza. Diversamente, c’è il fortissimo rischio che meccanismi di delega del tipo ‘pensaci tu che sei specializzato’ saranno ancora più probabili”.

Certo però che l’obiettivo di migliorare la qualità dell’inclusione, rivendicato da associazioni e famiglie, “è del tutto condivisibile, così come la richiesta di una formazione ben fatta. Tuttavia non si può raggiungere questo obiettivo specializzando solo alcuni insegnanti e blindandone il ruolo: occorre invece formare tutti gli insegnanti sull’inclusione e affiancare a questi delle figure di sistema specializzate”. E questo è il modello proposto più volte e oggi ribadito da Ianes, che lo sta sperimentando con successo in 17  classi del Trentino: “Da un lato, occorre lasciare la possibilità di passare dal sostegno alla cattedra e viceversa, dall’altro occorre creare figure di tecnici super specializzati, che non abbiano una cattedra ma svolgano un lavoro di supporto: siano, appunto, figure di sistema. Ed è questa la proposta che porteremo avanti”.

Sul rischio che il sostegno sia utilizzato come “scorciatoia per arrivare alla cattedra”, come attualmente spesso accade, Ianes ha in mente due soluzioni: “La prima, mettere a regime il sistema di reclutamento e quindi i concorsi; la seconda, valutare l’ipotesi di creare una cattedra mista, in cui l’insegnate sia impegnato per una parte delle ore sulla materia, per un’altra parte sul sostegno: una doppia specializzazione, insomma, che valorizzerebbe lo status dell’insegnante di sostegno e ridurrebbe il rischio della scorciatoia”. Quante possibilità ci sono, però, che queste indicazioni siano recepiti dalla “riforma del sostegno” che si farà nei prossimi 18 mesi? “Poche, temo – risponde Ianes – penso che il sottosegretario Faraone intenda accogliere tutto l’impianto della Fish e della Fand. Ma noi continueremo ad evidenziarne i rischi e a chiedere di aggiustarne alcuni.

Presentati alla Camera progetti Miur e Mit per l’Educazione stradale

Scuola, presentati alla Camera progetti Miur e Mit
per l’Educazione stradale

Toccafondi: “Più di 120 mila studenti hanno seguito progetti,
obiettivo è raddoppiare dato positivo”

Nencini: “Attenzione a utenza debole. Domande su
omicidio stradale sui test patente”

Sono più di 120.000 gli studenti che nell’a.s. 2014/2015 hanno svolto i progetti che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha messo in atto per l’educazione ela sicurezza stradale. Sono 676 le scuole coinvolte, per 4.441 classi in tutta Italia. Questi primi dati, positivi ed incoraggianti, denotano che il tema è molto sentito dalle istituzioni scolastiche e dagli studenti. Fondamentale ed importante la collaborazione, nata circa un anno fa, tra Miur e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Indispensabile continuare a fare squadra,poiché la collaborazione tra le Istituzioni aumenta la qualità dei progetti e la partecipazione dei giovani. Oltre 8.000 sono gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, coinvolti dal Mit con progetti volti a sensibilizzare i ragazzi sulla sicurezza stradale, messi a punto in collaborazione con le maggiori federazioni sportive italiane, l’Agenzia per la Mobilità di Roma, l’Università Sapienza e la Polizia stradale. Tra i progetti che hanno raccolto un maggior numero di adesioni, ‘Sulla buona strada in bici’ e Icaro 15.

Questa mattina, in una conferenza stampa svolta a Montecitorio, il Sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi ed il Viceministro al Mit Riccardo Nencini hanno presentato il monitoraggio dei progetti svolti nelle scuole sull’Educazione Stradale e le iniziative che si metteranno in campo per il futuro. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i componenti della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, l’On. Vincenzo Garofalo – Vice Presidente – e l’On. Paolo Gandolfi.

“Dopo un anno di collaborazione tra i due ministeri si vedono già i primi risultati, positivi ed incoraggianti. Ma non ci fermiamo qui, vogliamo implementare e aumentare il coinvolgimento dei ragazzi, raddoppiando i numeri per il prossimo anno, attraverso un’informazione sistematica nelle scuole sulle iniziative di educazione stradale realizzate da soggetti istituzionali ed Enti locali e associazioni di categoria. Tutto questo si realizzerà sostenendo le scuole con una piattaforma informatica che consentirà un monitoraggio costante e renderà fruibili a tutti gli istituti i progetti di educazione stradale realizzati sul territorio”. Questo quanto dichiarato da Gabriele Toccafondi, Sottosegretario al Miur.

“Andiamo nelle le scuole per parlare con ragazze e ragazzi che hanno un’età decisiva, sono gli automobilisti del domani ed è giusto che abbiano una cognizione piena di ciò che rischiano per se stessi e gli altri quando si metteranno sulla strada”- ha detto il Viceministro Nencini durante la conferenza stampa. “Abbiamo messo a punto – ha spiegato Nencini – una serie di campagne di sensibilizzazione per portare i ragazzi ad assumere una guida responsabile e sicura. Gli ultimi dati Istat sugli incidenti stradali – ha sottolineato Nencini – non sono confortanti. Cresce il numero delle vittime che coinvolgono gli utenti ‘deboli’: pedoni, ciclisti e motociclisti e tra le cause maggiori ci sono distrazione e alta velocità alla guida. Dati che indicano l’urgenza di mettere in campo regole che puntino ad una maggiore sicurezza delle persone prima di tutto nelle grandi aree metropolitane e a rendere le città più a misura d’uomo. Con una maggiore attenzione agli utenti vulnerabili. A breve sarà approvato il reato di omicidio stradale. Subito dopo – ha anticipato Nencini in conferenza stampa – modificheremo i test della patente di guida perché i ragazzi, nell’età più delicata, imparino sin da subito cosa prevede la legislazione in materia. La consapevolezza di ciò che può succedere può servire a fare da deterrente”.

EGOCREANET (Giugno – Novembre 2015)

 

EGOCREANET

ONG di R&S (no-profit) CF: 94064580486 ;PI = 06448500485”.

INFORMAZIONI ED ATTIVITA SEMESTRE GIU-NOV-2015.

Data e forma di costituzione (nel campo forma scegliere tra Atto Privato)

Data …22/04/1997 (Reg. 2526. Notaio Arico’ in Firenze) … … Forma Scrittura Priv. 1997… … vedi: http://www.narnia.it/egocreanet/statuto.htm

Variazione Statuto  da Onlus in ONG di Ricerca & Sviluppo  dal 09 Aprile 2014 ; 

http://www.egocrea.net/quarte/wp-content/uploads/2014/05/Registrazione-ONG-ONLUS-2014-05-09..pdf

Presidente e Responsabile Legale Dr. Paolo Manzelli , Pensionato dal 2014 gia’ afferente al Dip di Chimica della Universita di Firenze fin dal 1967 .

e mail : egocreanet2012@gmail.com> Cell : 335/6760004

Responsabile Amministrativo di Egocreanet : Ing. Marcello Traversi email:<traversimarcello@gmaail.com>

à ATTIVITÀ : /Scopo statutario

(estratto dalla V.statuto: Egocreanet ONG di ricerca scientifica di particolare interesse per lo sviluppo della innovazione culturale e sociale …(omissis ) .per favorire la formazione di partenariati  di ricerca e competenze multidisciplinari… (omissis) … per produrre studi, forecasting e ricerca sulla sostenibilità biologica della trasformazione futura della produzione Agro-Alimentare… “

Collaborazioni con altri Enti privati o pubblici

..Varie molteplici iniziative di Egocreanet hanno ottenuto il Patrocinio della Regione Toscana  , e sono state svolte in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dalla Universita di Firenze  e dal 2010, in stretta collaborazione con l’ Incubatore IUF (http://www.unifi.it/cmpro-v-p-9827.html) della Universita di Firenze, dove Egocreanet ha la sede operativa. 

RISORSE UMANE> . Egocreanet Associazione di R&S (no for Profif) aggrega competenze Multidisciplinari  ed Imprese interessate di volta in volta proposta progettuale di livello Regionale,nazionale ed Europeo. :

SEMESTRE GIU-NOV-2015.

/ Principali attività svolte dall’organizzazione  EGOCREANET Associazione no for Profit di R&S con sede operativa c/o Incubatore Universita ed Impresa della Universita di Firenze , Via Madonna Del Piano 06 -50019 sesto F.no Firenze. ( vedi WEB www.edscuola.it/lre.html e www.egocrea.net

Le Attivita Recenti:  Sono orientate alla promozione della Economia Circolare nel Settore Agro-food

Vedi la Conferenza del (30 Aprile 2015) c/o l’Auditorioum dell’ ECRF:

https://dabpensiero.wordpress.com/2015/03/24/l-economia-circolare-per-uno-sviluppo-responsabile-nella-produzione-del-cibo/

A tale scopo Egocreanet ha aderito come :

1) Socio Fondatore della ACE – Alliance for the Circular Economy grande rete aperta ed inclusiva di soggetti associativi di volontariato e ricerca privata no-profit , sui temi fondanti principali : la tutela dell’ambiente – la prevenzione della salute – lo sviluppo sostenibile dell’ agro-food – l’ equilibrio climatico ‘occupazione giovanile e la formazione e promozione di start up.

2) Collaborazione come partner Project Waste 7 – 2015 on Circular Economy  (12 partners Europei) named “CIRECOBIO” (No financed), Evaluation summary First Stage . We obtained 4/5 on excellence and 3/5 on Impact.

Making a grand score of 7.5. Threshold was 8/10.

3) Socio Fondatore del Gruppo di Ricerca del CNR su Nutraceutical Health & Functional Food :http://www.nutrheff.cnr.it/?page_id=137

4) Socio Fondatore/collaboratore  della Associazione “Tuscan Food Quality Centre.” : https://dabpensiero.wordpress.com/2015/05/17/economia-circolare-ed-innovazione-frugale-per-eliminare-gli-sprechi-di-cibo/#comment-4066

EGOCREANET al fine di valorizzare la Ricerca della Universita’ e del CNR è stato protagonista e partner della aggregazione dei seguenti network progettuali :

  1. Il primo per organizzarla Domanda all’ ECRF in scadenza il 30 GIUGNO 2015 su Arte e Cultura ed Artigianato ; vedi la sintesi del progetto in:

http://venezian.altervista.org/Scienzarte/50._Percorsi_di_innovazione_tra_arte_e_scienza.pdf

  1. Il secondo per organizzare la Domanda all’ ECRF su Scienza e Tecnologia sul Tema delle “SERRE NUTRACEUTICHE “ per la produzione di Microgreens , Funghi e Spirilina ad elevati valori nutraceutici in sistemi di serra altamente automatizzati. Il progetto multidisciplinare è stato in precedenza discusso in due incontri pubblici veri: a) http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=201796 ; e b) presso l’ Incubatore vedi:

http://www.tuscanfoodqualitycenter.com/public/documenti/Programma-Serre-urbane-prodotti-nutraceutici-per-la-terapia-nutrizionale_20150903183430.pdf ;

  1. Infine Egocreanet ha collaborato alla organizzazione del “PROGETTO INTEGRATO DI FILIERA (PIF) PER LA FILIERA OLIVO-OLEICOLA denominato  “PROBIOLI” che tratta il tema dei Probiotici per a salute dell’ Ulivo presentato alla Regione Toscana il 30 Ottobre 2015.

Vedi precedenti reports della attivita di EGOCREANET in: 

Report ttivita promo semestre 2015 : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=61049

Report attivita 2014 vedi in: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=58275 

 

RISORSE UMANE Collaboratori specializzati per i progetti piu recenti 2),3),sono:  1) Drsa. Annalisa Olivotti , (Nutrizioniata) ,2) Dr.Fabio Barbato (ENEA) coltivazione Micro-alghe, 3) Dr. Giuseppe Orlandi (CNR-NUTHREFF-Roma) ,Trasferimento Tecnologico. . Imprese inizialmente interessate 

1) Serre Chapporri di Savona. http://www.serrechiappori.it/

2) Ferrari Farm ( Rimini) http://www.ferrarifarm.com/it/ ; 

Paolo Manzelli 03/NOV/2015 – Firenze .

Edilizia scolastica, la Corte dei conti «bacchetta» lo Stato: più trasparenza sull’8 per mille

da Il Sole 24 Ore

Edilizia scolastica, la Corte dei conti «bacchetta» lo Stato: più trasparenza sull’8 per mille

di Eugenio Bruno

La Corte dei conti «bacchetta» lo Stato sull’utilizzo dei fondi per l’8 per mille. Tra i rilievi principali della relazione resa nota ieri c’è la scarsa, per non dire nulla, promozione sulla quota di propria competenza. Specie dopo l’introduzione della possibilità di finanziare anche attraverso questo canale gli interventi di edilizia scolastica. Un’attività che secondo i magistrati contabili richiederebbe un altro tipo di pubblicità, a giudicare dall’interesse questa voce ha ottenuto presso i contribuenti.

Lo scarso interesse dello Stato
Invocando la violazione dei principi di buon andamento, efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione la relazione sottolinea come lo Stato abbia mostrato «disinteresse per la quota di propria competenza, cosa che ha determinato, nel corso del tempo, la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore». Ma la Corte dei conti va anche oltre e rileva la «totale assenza – negli oltre venti anni di vigenza dell’istituto – di iniziative promozionali, da parte dello Stato, circa le proprie attività, risultando l’unico competitore che non sensibilizza l’opinione pubblica sulle proprie iniziative». Aggiungendo poco dopo che tale tendenza è stata confermata anche negli ultimi anni «nonostante la novità costituita dalla possibilità di destinare risorse all’edilizia scolastica, tema particolarmente sentito dai cittadini contribuenti».

La volontà di invertire la rotta
Un altro passaggio degno di nota lo si incontra qualche pagina più avanti. Allorquando i magistrati contabili riportano l’opinione della presidenza del Consiglio che avrebbe giustificato l’assenza nel 2015 di campagne pubblicitarie in tal senso con la
non «entrata in vigore, all’epoca, della novella che ha introdotto la categoria dell’edilizia scolastica tra le tipologie dell’8 per mille statale, con il risultato di un ulteriore ampliamento della platea dei beneficiari, ma non dell’ammontare delle risorse a disposizione». Nel 2016 la strategia dovrebbe essere diversa, sempre a detta di Palazzo Chigi, visto che una campagna di comunicazione ad hoc sarebbe già stata pianificata.

La lentezza nell’assegnazione dei fondi
È un altro degli aspetti negativi messi in luce dalla Corte dei conti. Riportando anche qui l’opinione della presidenza del Consiglio secondo cui il ritardo per il 2014 sarebbe dovuto alla scelta di posticipare dal 30 settembre al 15 dicembre il termine per presentare le istanze dell’8 per mille così da includere la categoria dell’edilizia scolastica. Una scelta apprezzata dai contribuenti a giudicare dalle domande pervenute. Mentre negli anni precedenti erano state circa 1.500 l’anno scorso ne sono pervenute invece 3.172 di cui 1.977 riferite all’edilizia scolastica. Tutti gli accertamenti tecnici – conclude la Corte dei conti – sono terminati a luglio. E ora si attendere il parere delle Camere del Dpcm di distribuzione della quota di pertinenza statale.

Pronti 2 milioni per il piano nazionale sull’orientamento

da Il Sole 24 Ore

Pronti 2 milioni per il piano nazionale sull’orientamento

di Claudio Tucci

Il ministero dell’Istruzione mette sul piatto due milioni di euro per il piano nazionale per il potenziamento dell’orientamento, scolastico e universitario, e per valorizzare i progetti di eccellenza nel campo della prevenzione e contrasto della dispersione. I progetti, evidenzia il bando pubblicato ieri, dovranno essere presentati «entro e non oltre le ore 23,59 del 27 novembre 2015».

I progetti
Il Miur ricorda come questi progetti debbano essere «innovativi» e promossi dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado con l’obiettivo prioritario di approfondire le metodologie e le pratiche di contrasto alla dispersione e di un’efficace attività di orientamento, attraverso strumenti didatticoeducativi e iniziative di sensibilizzazione degli studenti basate anche sull’utilizzo delle tecnologie digitali.

Gli adempimenti da parte delle scuole
Gli istituti che intendono partecipare al bando sono tenuti a inviare un piano sulla realizzazione di una delle seguenti attività: a) progettazione e realizzazione di attività di orientamento al termine del primo ciclo per la scelta degli istituti del secondo ciclo anche attraverso strumenti didattico educativi volti a individuare le passioni dei ragazzi e il loro progetto di vita; b) progettazione e realizzazione di attività di orientamento al termine del secondo ciclo per la scelta degli studi universitari anche attraverso strumenti didattico educativi, utilizzo di tecnologie digitali e modalità multicanale finalizzate a individuare percorsi universitari o di formazione superiore attinenti al proprio profilo; c) progettazione e realizzazione di progetti integrativi volti a prevenire e contrastare la dispersione scolastica utilizzando approcci innovativi, esperienziali e laboratoriali volti anche a favorire l’inclusione di studenti in particolari situazioni di disagio; e d) sviluppo di una campagna di sensibilizzazione che favorisca il dibattito sulle tematiche della dispersione scolastica connesse all’acquisizione di competenze per l’orientamento di scelte di vita scolastiche e di inserimento nell’attività professionale.

Valutazione dei progetti
I progetti verranno valutati da una commissione nominata dalla Direzione generale per lo studente del Miur. Cento i punti a disposizione, così ripartiti: proposta innovativa (massimo 40 punti); progetti, ad elevata ricaduta territoriale, presentati da rete di scuole (massimo 15 punti); progetti che prevedono la collaborazione con enti, imprese e associazioni del territorio (massimo 15 punti); qualità e fruibilità del progetto, delle attività e delle metodologie proposte che le istituzioni o le reti si impegnano a realizzare nell’ambito del progetto nonché dei materiali eventualmente prodotti che rimangono di proprietà dell’Amministrazione (massimo 30 punti).

Altri 2 milioni per la partecipazione studentesca

da Il Sole 24 Ore

Altri 2 milioni per la partecipazione studentesca

di Alessia Tripodi

La selezione dei progetti spetterà agliUffici scolastici regionali, che entro il 30 novembre dovranno trasmettere le graduatorie al Miur

Ammontano i 2 milioni di euro i fondi messi a disposizione dal Miur per promuovere la partecipazione studentesca nelle scuole superiori. Le risorse saranno assegnate agli Uffici scolastici regionali che provvederanno poi a emanare i bandi locali.

I requisiti per partecipare
Modelli innovativi per la partecipazione dei ragazzi alla vita scolastica, iniziative presentate da istituti con «comprovate situazioni di disagio», qualità e fruibilità dei progetti: sono questi i principali requisiti ai quali dovranno rispondere le candidature presentate dalle singole istituzioni scolastiche.
Gli Usr avranno il compito di selezionare le proposte – attraverso commissioni formate nominate dai direttori regionali – e stilare una graduatoria, che andrà poi inviata all’indirizzo mail dgsip.ufficio2@istruzione.it entro il prossimo 30 novembre.

Via alle candidature degli istituti per potenziare la carta «IoStudio»

da Il Sole 24 Ore

Via alle candidature degli istituti per potenziare la carta «IoStudio»

di Cl. T.

Pronto il bando per individuare in ambito nazionale un numero di scuole superiori che singolarmente o in rete vogliano occuparsi della realizzazione del «piano nazionale» per l’individuazione di proposte di intervento finalizzate alla sperimentazione di iniziative nazionali e/o locali di implementazione del curriculum dello studente e di coordinamento e ampliamento dell’iniziativa nazionale “Carta dello Studente – IoStudio” per l’a.s. 2015-2016.

Le candidature
Possono candidarsi alla realizzazione del progetto tutte gli istituti superiori di II grado presenti sul territorio nazionale, riuniti anche in rete. I progetti dovranno essere presentati «entro e non oltre le ore 23,59 del 23 novembre 2015»,

Valutazione delle candidature
I progetti verranno valutati da una commissione nominata dal Miur. A disposizione massimo 100 punti, così distribuiti:
1. adeguatezza del progetto alle specifiche progettuali indicate nel testo del presente
Decreto (massimo 40 punti);
2. progetti analoghi precedentemente portati a valido compimento (massimo 25 punti);
3. qualità, innovatività e fruibilità del progetto, delle attività e delle metodologie
proposte, che le istituzioni scolastiche o le reti si impegnano a realizzare nell’ambito del
progetto, nonché dei materiali che saranno eventualmente prodotti, che rimarranno di
proprietà dell’Amministrazione (massimo 35 punti).

Insegnanti in campo per contrastare il cyber-bullismo

da Il Sole 24 Ore

Insegnanti in campo per contrastare il cyber-bullismo

di Cl. T.

Il Miur stanzia 440mila euro per progetti finalizzati a sensibilizzare i ragazzi sul tema della sicurezza on line e all’integrazione delle tecnologie digitali nella didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, per il contrasto e la prevenzione del cyber-bullismo. Il bando , pubblicato ieri, prevede che i progetti dovranno essere presentati «entro e non oltre le ore 23,59 del 27 novembre 2015»

L’iniziativa
Il bando serve a promuovere una riflessione sulle tematiche della sicurezza on line e favorire la costruzione di strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro. Tali progetti per la prevenzione del fenomeno del cyber-bullismo promossi dalle istituzioni scolastiche di
ogni ordine e grado, anche in rete di scuole, devono essere rivolti agli studenti e finalizzati a rendere gli alunni e le alunne responsabili della propria sicurezza in Rete, acquisendo le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole. In ogni caso le azioni seppur mirate alle problematiche connesse alla sicurezza in rete dovranno comunque affrontare le più ampie problematiche legate ai fenomeni di violenza e bullismo nelle scuole in linea con quanto previsto dalle «Linee di orientamento per azioni e prevenzioni e di contrasto».

I progetti
Possono candidarsi alla realizzazione del progetto tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio nazionale, anche in rete, che dovranno inviare un piano sulla realizzazione di una delle seguenti attività:
1. Elaborazione di interventi di sensibilizzazione e di incentivazione della comunità
studentesca verso i temi della prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del
cyber-bullismo anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e/o formazione, nella più
ampia libertà metodologica ed espressiva dei docenti e degli studenti;
2. Ideazione e implementazione di contenuti multimediali fruibili per tutta la comunità
scolastica, finalizzati alla diffusione delle buone pratiche legate al contrasto del fenomeno
del bullismo;
3. Sviluppo di una innovativa campagna di sensibilizzazione, in grado di incentivare i giovani
al contrasto del fenomeno del bullismo e introdurre e utilizzare strumenti di interazione e
partecipazione che favoriscano la diffusione del dibattito sulle tematiche oggetto delle
attività, tramite l’utilizzo di apposite piattaforme telematiche utilizzando anche le risorse
didattiche messe a disposizione delle scuole nell’ambito dell’iniziativa nazionale
“Generazioni Connesse” e pubblicate sul sito www.generazioniconnesse.it;
4. Sviluppo di comportamenti positivi ispirati all’utilizzo di buone pratiche legate al rispetto
delle regole, di se stessi e del prossimo anche sui social network, con particolare
riferimento all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, all’Intercultura, alla
dispersione scolastica.

La valutazione è affidata a una commissione nominata dalla Direzione generale per lo studente del Miur. Punteggio massimo: 100 punti.

Cultura ed educazione musicale, in campo 1 milione di euro per le iniziative di eccellenza

da Il Sole 24 Ore

Cultura ed educazione musicale, in campo 1 milione di euro per le iniziative di eccellenza

di Alessia Tripodi

Welfare dello studente/5 – Le risorse serviranno a finanziare laboratori territoriali, concerti, progetti di ricerca e seminari. Candidature entro il 27 novembre

Per la diffusione della cultura e dell’educazione musicale il Miur mette sul piano 1 milione di euro a sostegno dei progetti di eccellenza realizzati dalle scuole. Le candidature vanno presentate entro il 27 novembre.

Come partecipare
Le scuole potranno presentare progetti di laboratori territoriali riguardanti – per esempio, la creatività e il gioco musicale, la vocalità e il canto e il rapporto musica-tecnologie – oppure proporre convegni o seminari per la diffusione di buone pratiche didattiche, concerti e opere musicali con il diretto coinvolgimento degli studenti, attività di ricerca con le università.
Le candidature andranno presentate attraverso il sito www.bandidgstudente.it/it/home-page/ , dove ogni scuola potrà caricare il progetto e stampare poi la ricevuta da inviare poi all’indirizzo dgsip@postacert.istruzione.it

Studenti, al via a Genova “Abcd” e “Orientamenti”

da La Tecnica della Scuola

Studenti, al via a Genova “Abcd” e “Orientamenti”

Prende il via il 3 novembre a Genova, “Abcd”, il Salone italiano dell’educazione e “Orientamenti”, il Salone della formazione, dell’orientamento e del lavoro.

Sarà un’edizione rinnovata, a partire dai numeri: all’interno della Fiera del capoluogo ligure, sono previsti circa 150 espositori ed oltre 170 eventi.

Saranno 3mila i posti di lavoro offerti ai giovani, dalle 80 aziende presenti alla manifestazione e più di 40 mila i visitatori attesi. Per la prima volta, inoltre, Orientamenti si svilupperà attraverso otto percorsi dedicati, riconoscibili da differenti colori, ai quali corrisponderanno diversi settori della formazione e del lavoro. Nell’ambito della manifestazione si svolgeranno infine le Olimpiadi dei mestieri, un’occasione per gli studenti per mettersi in gioco e testare le proprie abilità e predisposizioni professionali.

I due saloni, in programma fino a giovedì 5 novembre, saranno inaugurati, martedì 3 novembre, dall’attore Neri Marcorè, alla presenza del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Reti, scuola digitale, start up, ricerca fondi per i progetti scolastici e il mondo dell’infanzia saranno i temi al centro di Abcd 2015. Nella sezione espositiva, ad affiancare le proposte tecnologiche più innovative, tra cui spicca la classe 4.0 e i social network dedicati al mondo della scuola, il mondo dei viaggio e dei soggiorni linguistici all’estero e il settore dell’orientamento con una selezione di atenei e istituti qualificati.

Al salone parteciperanno anche il Miur, con un fitto calendario di appuntamenti rivolti agli addetti ai lavori, agli studenti e alle famiglie, il ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo con i progetti di alternanza scuola-lavoro ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la Casa del Welfare, dedicata in particolare al Piano Garanzia Giovani e al Jobs Act.

Rinnovo Consigli d’Istituto, parte la presentazione delle liste ma i candidati prof latitano

da La Tecnica della Scuola

Rinnovo Consigli d’Istituto, parte la presentazione delle liste ma i candidati prof latitano

Si svolgerà nella prima decade di novembre la presentazione dei nominativi per i rinnovi dei Consigli d’Istituto relativi al triennio 2015-2018, ma i candidati scarseggiano.

Per consegnare le liste c’è tempo sino a 6 o 7 novembre (dipende da come le scuole hanno interpretato le indicazioni temporali del Miur). Il numero degli eletti varia dalla quantità di alunni iscritti. La maggior parte delle scuole si colloca al di sopra delle 500 iscrizioni: in tal caso, l’organo collegiale sarà composto da 19 membri: il dirigente scolastico, 8 docenti, 8 genitori e 2 Ata.

Nelle liste possono essere inseriti il doppio del numero dei candidati da eleggere per ogni categoria: quindi, 16 docenti, altrettanti genitori e 4 Ata.

Il personale docente e i genitori che si recheranno alle elezioni – in programma domenica 22 novembre e lunedì 23 novembre, in orario antimeridiano – potranno esprimere 2 preferenze.

Amministrativi, tecnici, ausiliari e Dsga, invece, potranno indicare non più di 1 candidato.

Ricordiamo che da quest’anno, con l’approvazione della Legge 107/15, uno dei tre insegnanti componenti del Comitato di Valutazione dovrà essere individuato proprio tra quelli eletti nel Consiglio d’Istituto (gli altri due attraverso il Collegio dei Docenti). E ricordiamo che assieme a un componente esterno alla scuola, uno o due genitori e uno studenti (alle superiori), il Comitato di Valutazione sarà chiamato a verificare l’operato dei docenti neoassunti e definirà i criteri per la ripartizione del fondo previsto per incentivare il “merito” professionale. L’entità dei compensi spetterà poi al dirigente scolastico.

Ma essere scelti per far parte del Comitato di Valutazione non sarà un impegno da poco: a parte la difficoltà nell’individuare il metodo per individuare il personale più meritevole, vale la pena soffermarsi sul fatto che che il comma 117 della L. 107/15 prevede che “il personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova è sottoposto a valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione istituito ai sensi dell’articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”.

Inoltre, di recente, attraverso il D.M. n. 850 del 27/10/2015, è stato stabilito che “al termine dell’anno di formazione e prova, nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche – compresi gli esami di qualifica e di Stato – e la conclusione dell’anno scolastico, il Comitato per la valutazione dei docenti deve essere convocato dal dirigente scolastico per procedere all’espressione del parere sul superamento del periodo di formazione e di prova”.

Insomma, chi farà parte del Comitato di Valutazione verrà di sicuro convocato in piena estate. Considerando poi che tra le riunioni ordinarie e straordinarie, le sedute del Consiglio d’Istituto sono in genere una decina l’anno, si comprende il perché in molti istituti scarseggiano i docenti disposti a candidarsi.

Anche perché, ricordiamo, la presenza nel Consiglio d’Istituto non comporta nemmeno un piccolo rimborso spese. Mentre, quasi sempre chi ne fa parte è oggetto di critiche, quasi sempre gratuite, a volte anche pesanti, derivanti quasi sempre dall’eccessivo collaborazionismo con la dirigenza scolastica.

Se a tutto ciò sommiamo la crisi di ideali e di appartenenze, anche sindacali, viene da sé che con ogni probabilità in molte scuole le liste non abbonderanno. E il numero di docenti candidati si conteranno sulla punta delle dita.

Davide Faraone sui docenti di sostegno: qual è la versione esatta?

da La Tecnica della Scuola

Davide Faraone sui docenti di sostegno: qual è la versione esatta?

Non è la prima volta che Il sottosegretario al Miur Davide Faraone interviene sulla questione docenti di sostegno creando qualche perplessità.

Nell’aprile 2015 in un dibattito pubblico tenutosi al Palazzo Campanella del Consiglio della Regione Calabria dal titolo  “La Buona Scuola, opportunità per il SUD”, alla presenza di un nutrito pubblico, aveva parlato dei docenti di sostegno che si occupavano di accompagnare i ragazzi disabili al bagno e che con la “Buona scuola” questo non accadrà più, perché si punta alla qualificazione della professionalità dei docenti di sostegno. In buona sostanza il sottosegretario sosteneva che i docenti di sostegno non sono qualificati professionalmente ma lo diventeranno con l’attuazione della riforma della scuola.
In quell’occasione l’On. Faraone venne contestato e dal pubblico ci fu chi disse: “Onorevole Lei non sa di cosa sta parlando, i docenti di sostegno non accompagnano i ragazzi al bagno per questo servizio ci sono gli assistenti sociali o i collaboratori scolastici”.
Oggi in un’intervista che il sottosegretario Faraone ha rilasciato a “Il Messaggero”, si legge che secondo lui gli insegnanti di sostegno sono “eroi per scelta”. Poi però lo stesso Faraone si contraddice dicendo che è necessario elevare il vincolo quinquennale, per passare dal sostegno all’insegnamento su disciplina, a decennale. Alla domanda del perché è necessario portare fino a 10 anni il vincolo di permanenza di un docente su posto di sostegno, Faraone ha così risposto: “Il sostegno non deve più essere una scorciatoia per entrare in ruolo, l’innalzamento del vincolo è necessario per evitare alcuni opportunismi che spesso hanno nascosto le migliaia di esperienze positive e di eccellenza che hanno costellato la nostra scuola. Una scuola all’avanguardia nell’inclusione”.
La contraddizione è evidente e nasconde una chiara realtà, infatti prima Faraone definisce i docenti di sostegno come “eroi per scelta” e poi parla di “scorciatoie” per entrare in ruolo e di opportunismi di convenienza.
Qual è la versione esatta? Chi vive la scuola sa benissimo che gli eroi per scelta sono pochi e che la specializzazione per il sostegno è per lo più usata per evitare esili decennali dalla propria residenza, tanto che docenti di ruolo lontani dalla propria residenza hanno massicciamente richiesto l’utilizzazione sul sostegno per non viaggiare. Ecco il motivo reale, senza ipocrisie e contorsionismi, per cui si vuole elevare fino a 10 anni la permanenza sul posto di sostegno.
Tuttavia se così fosse resta il problema delle utilizzazioni annuali, non sono anche queste “opportunismi”? Come si intende agire sulle utilizzazioni su posti di sostegno nei prossimi anni? Sarebbe interessante sentire l’opinione del sottosegretario Faraone anche su queste domande.

Attività di avviamento alla pratica sportiva e campionati studenteschi

da La Tecnica della Scuola

Attività di avviamento alla pratica sportiva e campionati studenteschi

L.L.

Ai sensi dell’Intesa sottoscritta il 7 agosto scorso, per le attività complementari di educazione fisica è stato previsto un finanziamento di euro 14.498.667,00 che, diviso per il numero complessivo delle classi di istruzione secondaria di primo e secondo grado in organico di diritto, determina un importo unitario lordo stato per classe di € 74,97.

Ogni scuola dovrà pertanto progettare l’attività nel limite della risorsa assegnata, calcolata moltiplicando il parametro di base di € 74,91 per il numero delle classi in organico di diritto.

Con la nota prot. n. 9690 del 2/11/2015, il Ministero ha fornito indicazioni alle scuole.

La piattaforma informatica www.campionatistudenteschi.it sarà attiva a partire dal 10 novembre 2015 e le scuole avranno la possibilità di inserire i dati richiesti secondo le seguenti tempistiche:

  • inserimento dati relativi al numero di docenti e alunni coinvolti e al caricamento della delibera di costituzione del Centro Sportivo Scolastico – CSS (Step 1): entro il 10 dicembre 2015;
  • inserimento del progetto da svolgere (Campionati Studenteschi e/o altro progetto, (Step 2): dal 10 novembre al 10 dicembre 2015;
  • inserimento delle discipline sportive a cui partecipa l’istituto (Step 3): dal 16 novembre 2015 al 15 gennaio 2016;
  • caricamento degli alunni partecipanti alle attività: dal 16 novembre 2015 al 31 marzo 2076. Rimarrà invece aperta, anche dopo questa data, la funzione di caricamento singolo degli alunni;
  • associazione dei partecipanti alle discipline sportive preventivamente inserite: va effettuata tassativamente entro 7 giorni prima della data della manifestazione provinciale della disciplina interessata;
  • la sola funzione di Certificazione di svolgimento attività, a cui è subordinata la richiesta di finanziamento per l’attività effettivamente svolta, sarà inibita sino al termine delle lezioni e aperta, come consuetudine, alla fine dell’anno scolastico con tempi e modalità che saranno successivamente indicati.

Attraverso la stessa piattaforma le scuole potranno iscriversi ai Campionati Studenteschi, organizzati dal MIUR e dal CONI, con la collaborazione del CIP, delle Federazioni Sportive e degli Enti locali. La partecipazione è riservata agli studenti delle scuole di primo e secondo grado, statali e paritarie, regolarmente iscritti e frequentanti.

Infine, il MIUR fa sapere che per il corrente anno scolastico, dal 29 maggio al 4 giugno 2016, il Ministero, il CONI e il CIP, in collaborazione con le Federazioni sportive, intendono promuovere la settimana dello sport scolastico, durante la quale verranno indette le manifestazioni conclusive dei Campionati Studenteschi, e gli eventi conclusivi dei progetti scolastici nazionali e locali per tutti gli ordini di scuola. L’iniziativa interesserà tutto il territorio nazionale, e coinvolgerà migliaia di alunni e insegnanti che oltre a disputare gare ed impegnarsi in attività ludico motorie, avranno la possibilità di conoscere noti atleti di tutte le discipline sportive.

Welfare dello studente, 5 nuovi bandi Miur

da La Tecnica della Scuola

Welfare dello studente, 5 nuovi bandi Miur

L.L.

Nella nuova area del sito Miur Bandi per la scuola il Ministero ha pubblicato 5 nuovi bandi destinati alle scuole, con scadenze a fine novembre. I bandi promuovono azioni e progetti che guardano agli studenti, al miglioramento della qualità del loro apprendimento e della loro vita scolastica in generale.

I bandi sono i seguenti:

Piano nazionale per il potenziamento dell’orientamento e contrasto alla dispersione scolastica

D.D. n.1138 del 30/10/2015

2 milioni di euro per promuovere e valorizzare i progetti di eccellenza nel campo della prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell’orientamento per gli studenti, sia nella scelta dell’indirizzo scolastico che di quello universitario.

Scadenza: 27 novembre 2015

Promozione della cultura musicale nella scuola

D.D. n.1137 del 30/10/2015

Ulteriore sostegno alla diffusione dell’educazione e della cultura musicale, con risorse per 1 milione di euro destinate ai migliori progetti presentati da scuole di ogni ordine e grado, singole o in rete.

Scadenza: 27 novembre 2015
Partecipazione studentesca a scuola

D.D. n. 1117 del 29/10/2015

Risorse per 2 milioni di euro a favore dei migliori progetti finalizzati a promuovere la partecipazione studentesca nelle scuole secondarie di II grado. I fondi saranno assegnati agli Uffici Scolastici Regionali che emaneranno successivi bandi.

Scadenza: 30 novembre 2015
Piano di azioni e iniziative per la prevenzione dei fenomeni di cyber-bullismo

D.D. n.1135 del 30/10/2015

Il bando prevede risorse per 440mila euro per progetti finalizzati a sensibilizzare i ragazzi sul tema della sicurezza on line e all’integrazione delle tecnologie digitali nella didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, per il contrasto e la prevenzione del cyber-bullismo.

Scadenza: 27 novembre 2015
Piano nazionale per l’implementazione del curriculum dello studente e di coordinamento e ampliamento dell’iniziativa nazionale “Carta dello Studente – IoStudio”

D.D. n.1136 del 30/10/2015

Bando da 1 milione di euro per progetti delle scuole statali secondarie di II grado, finalizzati allo sviluppo e al potenziamento della Carta dello Studente “IoStudio”, all’ampliamento del Portale dello Studente e all’implementazione del curriculum studentesco.

Scadenza: 23 novembre 2015