31 dicembre Messaggio di fine anno

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

 

Palazzo del Quirinale, 31/12/2015

Buonasera,
un saluto molto cordiale a quanti mi ascoltano e gli auguri migliori, altrettanto cordiali, a tutte le italiane e a tutti gli italiani, in patria e all’estero; e a coloro che si trovano in Italia e che amano il nostro Paese. A tutti un buon 2016.

L’anno che sta per concludersi ha recato molte novità intorno a noi: alcune positive, altre di segno negativo.

Questa sera non ripeterò le considerazioni che ho fatto, giorni fa, incontrando gli ambasciatori degli altri Paesi in Italia sulla politica internazionale, e neppure quelle svolte con i rappresentanti delle nostre istituzioni.

Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno.

Il lavoro anzitutto.

L’occupazione è tornata a crescere.

Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l’uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie.

Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani.

Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria.

Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia.

Penso all’insufficiente occupazione femminile.

Il lavoro manca soprattutto nel Mezzogiorno. Si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l’intero Paese resterà indietro.

Le diseguaglianze rendono più fragile l’economia e le discriminazioni aumentano le sofferenze di chi è in difficoltà.

Come altrove, anche nel nostro Paese i giovani che provengono da alcuni ambienti sociali o da alcune regioni hanno più opportunità: dobbiamo diventare un Paese meno ingessato e con maggiore mobilità sociale.

Il lavoro e la società sono al centro di un grande processo di cambiamento.

L’innovazione è una sfida che riguarda tutti. La competizione richiede qualità, creatività, investimenti. Impresa privata e settore pubblico, in particolare scuola, università e ricerca, devono operare d’intesa.

La condizione economica dell’Italia va migliorando: questo va sottolineato.

Anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli.

Senza dimenticare l’azione svolta dalle istituzioni, va detto – e tengo a dirlo – che moltissimi nostri concittadini hanno operato con impegno e con senso di responsabilità, in settori diversi e con compiti differenti. Hanno contribuito in questo modo, malgrado la crisi, a tenere in piedi l’economia italiana.

A tutti loro desidero render merito ed esprimere grande riconoscenza.

Così come intendo inviare un messaggio di sostegno e di speranza alle famiglie particolarmente in affanno: non vanno lasciate sole, e chiedo l’impegno di tutti perché le difficoltà si riducano e vengano superate.

Un elemento che ostacola le prospettive di crescita è rappresentato dall’evasione fiscale.

Secondo uno studio, recentissimo, di pochi giorni fa, di Confindustria, nel 2015 l’evasione fiscale e contributiva in Italia ammonta a 122 miliardi di euro. 122 miliardi! Vuol dire 7 punti e mezzo di PIL. Lo stesso studio calcola che anche soltanto dimezzando l’evasione si potrebbero creare oltre trecentomila posti di lavoro: gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero.

In questi giorni avvertiamo allarme per l’inquinamento, specialmente nelle grandi città.

Il problema dell’ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale.

Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti.

Sono utili le diverse opinioni – e non si può certo comprimere il confronto politico – ma siamo di fronte anche alla natura, e ai suoi mutamenti, che contribuiscono a provocare siccità e alluvioni.
In presenza di una sfida così grande, che coinvolge la salute, è necessario che prevalga lo spirito di collaborazione.

Dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori.

Da quelli montani a quelli delle piccole isole, dove nostri concittadini affrontano maggiori disagi.

Occorre combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. E’ confortante vedere la formazione di molti movimenti spontanei, l’impegno di tanti che si mobilitano per riparare danni provocati dall’incuria e dal vandalismo, e difendono il proprio ambiente di vita, i parchi, i siti archeologici.

L’Italia è vista all’estero come il luogo privilegiato della cultura e dell’arte, e lo è davvero. Questo patrimonio costituisce una nostra ricchezza, anche economica.

Abbiamo il dovere di farlo apprezzare in un ambiente adeguato per bellezza.

L’impegno delle istituzioni, nazionali e locali, deve essere in questo campo sempre maggiore.

Un esempio: si può chiedere ai cittadini di limitare l’uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente.

E purtroppo non dovunque è così.
Il compito di difendere l’ambiente, peraltro, ricade in parte su ciascuno di noi.

Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni.

Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia.

Passando ad un altro argomento su cui c’è grande attenzione, tutti sappiamo che il terrorismo fondamentalista cerca di portare la sua violenza nelle città d’Europa, dopo aver insanguinato le terre medio-orientali e quelle africane.

Realizzare condizioni di pace e stabilità per i popoli di quei Paesi è la prima risposta necessaria, anche per difendere l’Europa e noi stessi.

La prosperità, il progresso, la sicurezza di ciascuno di noi sono strettamente legati a quelli degli altri.

Non esistono barriere, naturali o artificiali, che possano isolarci da quel che avviene oltre i nostri confini e oltre le frontiere dei nostri vicini.

In questi decenni di pace e di democrazia abbiamo sempre dispiegato un impegno costante in difesa di questi valori, ovunque siano minacciati.

La presenza diffusa dei nostri militari all’estero lo testimonia. A loro – e ai tanti volontari – va grande riconoscenza.

Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, su di noi la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia di Valeria Solesin.

Le nostre Forze di polizia e i nostri servizi di sicurezza stanno agendo con serietà e con competenza per difendere la tranquillità della nostra vita. Il pericolo esiste ma si sta operando con grande impegno per prevenirlo.

Agli altri Paesi dell’Unione Europea abbiamo proposto di aumentare la collaborazione e di porre sollecitamente in comune risorse, capacità operative, conoscenze e informazioni per meglio contrastare e sconfiggere il terrorismo di matrice islamista.

In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un Continente all’altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore. Donne, uomini e bambini: molti di questi muoiono annegati in mare, come il piccolo Aylan e, ormai, purtroppo anche nell’indifferenza.

Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare.

Può farlo con maggiore efficacia l’Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza.

Occorrono regole comuni per distinguere chi fugge da guerre o persecuzioni e ha, quindi, diritto all’asilo, e altri migranti che vanno invece rimpatriati, sempre assicurando loro un trattamento dignitoso.
L’Italia ha conosciuto bene, nei due secoli passati, la sofferenza e la fatica di chi lascia casa e affetti e va, da emigrante, in terre lontane. Il nostro è diventato, da alcuni anni, un Paese di immigrazione.

Molte comunità straniere si sono insediate regolarmente nel nostro territorio, generalmente bene accolte dagli italiani. Tanto che affidiamo spesso a lavoratrici e a lavoratori stranieri quel che abbiamo di più caro: i nostri bambini, i nostri anziani, le nostre case.

Sperimentiamo, giorno per giorno, sui banchi di scuola, al mercato, sui luoghi di lavoro, esperienze positive di integrazione con cittadini di altri Paesi, di altre culture e di altre fedi religiose. Il 70 per cento dei bambini stranieri in Italia, lo dice l’Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano.

Bisogna lavorare per abbattere, da una parte e dall’altra, pregiudizi e diffidenze, prima che divengano recinti o muri, dietro i quali potrebbero nascere emarginazione e risentimenti.

Serve accoglienza, serve anche rigore.

Chi è in Italia deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve essere aiutato ad apprendere la nostra lingua, che è un veicolo decisivo di integrazione.

Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva.

Quegli immigrati che, invece, commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono.

Quelli che sono pericolosi vanno espulsi.

Le comunità straniere in Italia sono chiamate a collaborare con le istituzioni contro i predicatori di odio e contro quelli che praticano violenza.
Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità per il valore della legalità.

Soprattutto i più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge perché capiscono che malaffare e corruzione negano diritti, indeboliscono la libertà e rubano il loro futuro.
Contro le mafie stiamo conducendo una lotta senza esitazioni, e va espressa riconoscenza ai magistrati e alle forze dell’ordine che ottengono risultati molto importanti.
Vi è, poi, l’illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere.

Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari, come accade purtroppo spesso dove si trascura la sicurezza e la salute dei lavoratori.

La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza.

La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà. Chiede rispetto dei diritti e dei doveri.

Sono numerosi gli esempi di chi reagisce contro la corruzione, di chi si ribella di fronte alla prepotenza e all’arbitrio.

Rispettare le regole vuol dire attuare la Costituzione, che non è soltanto un insieme di norme ma una realtà viva di principi e valori.

Tengo a ribadirlo all’inizio del 2016, durante il quale celebreremo i settant’anni della Repubblica.

Tutti siamo chiamati ad avere cura della Repubblica.

Cosa vuol dire questo per i cittadini? Vuol dire anzitutto farne vivere i principi nella vita quotidiana sociale e civile.

Nell’anno che sta per aprirsi si svolgerà il maggior percorso del Giubileo della Misericordia, voluto da Francesco, al quale rivolgo i miei auguri ed esprimo riconoscenza per l’alto valore del suo magistero.

E’ un messaggio forte che invita alla convivenza pacifica e alla difesa della dignità di ogni persona.

Con una espressione laica potremmo tradurre quel messaggio in comprensione reciproca, un atteggiamento che spero si diffonda molto nel nostro vivere insieme.

Sappiamo tutti che quando si parla di noi italiani le prime parole che vengono in mente sono genio, bellezza, buon gusto, inventiva, creatività. Sappiamo anche che spesso vengono seguite da altre, non altrettanto positive: scarso senso civico, particolarismo, individualismo accentuato.

Ricevo ogni giorno molte lettere e, in questo mio primo anno di presidenza, in giro per l’Italia e al Quirinale, ho incontrato tante persone e conosciuto le loro storie.

Parlano di coraggio, di impegno, di spirito d’impresa, di dedizione agli altri, di senso del dovere e del bene comune, di capacità professionali, di eccellenza nella ricerca.
E non si tratta di eccezioni.

Nei miei colloqui con i rappresentanti di altri Paesi, in Italia e all’estero, ho sempre colto una considerazione e una fiducia nei confronti dell’Italia e degli italiani maggiori di quanto, a volte, noi stessi siamo disposti a riconoscere.

L’Italia è ricca di persone e di esperienze positive.

A tutte loro deve andare il nostro grazie.

Sono ben rappresentate da alcune figure emblematiche. Ne cito soltanto tre: Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern di Ginevra, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, Nicole Orlando, l’atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d’oro.

Nominando loro rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane.

Fanno fronte a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre assicurata; a volte persino con soprusi o con violenze.

Un pensiero particolare alle persone con disabilità, agli anziani che sono o si sentono soli, ai malati.

Un augurio speciale, infine, a tutti i bambini nati nel 2015: hanno portato gioia nelle loro famiglie e recano speranza per il futuro della nostra Italia.

Vi ringrazio, e a tutti buon 2016!

Educazione&Scuola Newsletter n. 1060


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Dicembre 2015 – XX Anno

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Notizie

1 gennaio 2016

Un Felice Nuovo Anno!

Conferenza stampa di fine anno 2015

Presidente del Consiglio dei Ministri

25 dicembre Natale

Il piu’ sincero augurio di Buon Natale dalla redazione di Edscuola

23 dicembre Milleproroghe in Consiglio dei Ministri

Prorogato al 31 dicembre 2016 il termine di attuazione delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari in materia di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica

22 dicembre Legge di Stabilità al Senato

Il Senato approva definitivamente i DdL relativi al Bilancio di previsione ed alla Legge di stabilità 2016

21 dicembre Iscrizioni on line

Iscrizioni on line per l’anno scolastico 2016/2017 dalle ore 8.00 del 22 gennaio fino alle ore 20,00 del 22 febbraio 2016

7 – 15 dicembre Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale

Nelle scuole laboratori aperti, gare di innovazione e un concorso per ragazzi

3 dicembre Giornata Diritti Disabili

Si svolge il 3 dicembre la Giornata dei Diritti delle persone con disabilita’

1 dicembre Giornata Mondiale contro AIDS

Si svolge l’1 dicembre la Giornata Mondiale di lotta all’AIDS

 


Norme

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 dicembre 2015

Autorizzazione procedure concorsuali per il reclutamento di n . 63.712 docenti, di cui n. 52.828 docenti comuni, n. 5.766 docenti di sostegno e n. 5.118 posti di potenziamento, per il triennio scolastico …

Nota 23 dicembre 2015, AOODGEFID 30611

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Avviso pubblico rivolto alle Istituzioni scolastiche statali per …

Programma Operativo Nazionale 2014-2020 – LAN/WLAN. Pubblicazione graduatorie

Nota prot. 30611 del 23 dicembre 2015

Nota 23 dicembre 2015, AOODGPER 41136

Indicazioni propedeutiche alla determinazione dell’organico di potenziamento per l’anno scolastico 2016/17

Decreto Direttoriale 22 dicembre 2015, n. 3391

Disciplinare per l’inserimento di personale esterno che soddisfi i fabbisogni e le esigenze della Direzione Ricerca del Miur relativi al Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020

Legge (Senato, 22.12.15)

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)

Avviso 22 dicembre 2015, Prot. n. 19855

Importi corrisposti dal M.I.U.R. per l’annualità 2015 alle Regioni per il rimborso forfetario delle spese sostenute per gli accertamenti medico-legali sul personale scolastico ed educativo assente dal …

Nota 21 dicembre 2015, AOODGPER 40816

D.M. 939 del 18.12.2015. Cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2016. Trattamento di quiescenza. Indicazioni operative

Nota 21 dicembre 2015, AOODGCASIS 4901

Iscrizioni on line anno scolatico 2016/17 – Fase di avvio

Circolare Ministeriale 21 dicembre 2015, n. 22

Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2016/2017

Programmazione dei Fondi Strutturali europei 2007-2013 Asse II. Avviso

Nota prot. n. 24853 del 18 dicembre 2015

Decreto Ministeriale 18 dicembre 2015, AOOUFGAB 939

Cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2016

Nota 18 dicembre 2015, AOODGCASIS 4877

Aggiornamento Scuola in Chiaro – a.s. 2015/2016

Avviso 18 dicembre 2015

Candidatura Presidenza Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

Nota 17 dicembre 2015, AOODGOSV 13742

Concorso nazionale “Classe turistica. Festival del turismo scolastico” A.S. 2015- 2016 X Edizione

Nota 16 dicembre 2015, AOODGRUF 19463

Area V della dirigenza scolastica. Retribuzione di posizione parte variabile e di risultato — a.s. 2015/2016

Decreto Dipartimentale 16 dicembre 2015, AOODPIT 1410

Reti di scuole del secondo ciclo per progetti di Sviluppo metodologia CLIL

Nota 15 dicembre 2015, AOODGOSV 13482

Attuazione del Protocollo d’intesa MIUR – Ministero della Difesa: “Favorire l’approfondimento della Costituzione italiana e dei principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, in riferimento …

Nota 15 dicembre 2015, AOODGOSV 13577

Pubblicazione del Quadro di Riferimento relativo alla seconda prova scritta dell’esame di Stato di Fisica per i Licei Scientifici

Nota 15 dicembre 2015, AOODGRUFDGREG 19328

Buoni pasto anno 2015 – Gestione trattamento fiscale e contributivo. Indicazioni operative

Nota 15 dicembre 2015, AOODGOSV 13536

Proroga scadenza bando “Nuove idee per la didattica laboratoriale nei licei scientifici” trasmesso con nota DGOSV prot.n.11369 del 12.11.2015

Nota 14 dicembre 2015, AOODGCASIS 4798

Rilevazione sulle scuole statali e non statali – A.S. 2015/2016

Decreto Direttoriale 14 dicembre 2015, n. 3265

Bando PRIN 2015 – Modifica art. 4, comma 1, del D.D. 2488 del 4 novembre 2015

Nota 14 dicembre 2015, AOODGOSV 13386

“Matematica Senza Frontiere” anno scolastico 2015/2016

Decreto Dipartimentale 11 dicembre 2015, AOODPIT 1371

Graduatoria avviso pubblico sviluppo metodologia CLIL – Rettifica

Nota 11 dicembre 2015, AOODPIT 2805

Orientamenti per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa

Decreto Interministeriale 10 dicembre 2015, n. 924

Piano reclutamento di ricercatori di tipo b)

Decreto Interministeriale 10 dicembre 2015, n. 925

Schemi di budget economico e budget degli investimenti

Avviso 9 dicembre 2015

Gara Nazionale per gli alunni degli istituti professionali e per gli alunni degli istituti tecnici che frequentano il IV anno di corso nel corrente anno scolastico 2015/2016

Nota 4 dicembre 2015, Prot. n. 16552

Progetto nazionale “Sport di Classe” per la scuola primaria – anno scolastico 2015/2016

Avviso 3 dicembre 2015, AOODGSIP 16433

Vincitori concorso “Nei miei Panni”

Decreto Direttore Generale 2 dicembre 2015, AOODPFSR 3112

Adozione della prima edizione del “Manuale tecnico operativo a supporto delle attività gestionali” di cui all’articolo 8 del decreto interministeriale 14 gennaio 2014, n. 19

Nota 2 dicembre 2015, AOODGSIP 16367

Indicazioni operative per l’attuazione delle LINEE DI ORIENTAMENTO per azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo – Nuovi ruoli e compiti assegnati ai CTS

Decreto Ministeriale 2 dicembre 2015, n. 918

Criteri di ripartizione del contributo a favore delle università non Statali per l’anno 2015

Avviso 2 dicembre 2015, AOODGOSV 12623

Valorizzazione delle eccellenze

Nota 1 dicembre 2015, Prot.n. 16328

Progetti per le scuole del FAI – Fondo Ambiente Italiano

Nota 1 dicembre 2015, Prot.n. 16329

Seconda edizione del progetto didattico “Hydration@school”

Nota 1 dicembre 2015, Prot.n. 16340

Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities – Settimana delle culture digitali (4-10 aprile 2016) e Concorso “Crowd-dreaming: i giovani co-creano culture digitali”

Nota 1 dicembre 2015, Prot. n. 16324

Progetto “Biciscuola” a.s. 2015/2016

 

 


Rubriche

in Bacheca della Didattica

Comunicazione di avvio del procedimento: BONUS

di Gerardo Marchitelli

Sguardi educativi su felicità e cittadinanza attiva

di Bijoy M. Trentin

Scheda di progettazione per l’attività dell’organico potenziato

USR Veneto

L’evoluzione della figura del Direttore dei servizi generali amministrativi

di Gerardo Marchitelli

Laboratorio: un’occasione educativa da difendere

di Enrico Maranzana

Modello di PTOF

a cura di Rete SIRQ

La Giunta Esecutiva, da cui tutto ha origine

di Gerardo Marchitelli

Pubblicazioni dei RAV e l’arte di dare (e giocarsi) i numeri

di Gabriele Boselli

LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI E L’ATTRIBUZIONE DEL BONUS PREMIALE

ANDIS VITERBO

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa

CISL SCUOLA

Piano Triennale dell’Offerta Formativa – Proposta materiali

USR Emilia Romagna

Agli amici Dirigenti scolastici…

di Domenico Sarracino

Neoassunti 2015/16 – Il bilancio di competenze iniziale (BOZZA)

MIUR – D.G. Personale scolastico e INDIRE

Piano di assegnazione e utilizzo del personale assegnato con l’organico potenziato

di Alessandro Basso

Le sanzioni disciplinari che il DS può irrogare

di Francesco G. Nuzzaci

La criticità della elezione dei docenti nel comitato per la valutazione

di Giuseppe Guastini

Un difficile equilibrio

di Domenico Sarracino

La tradizione non parla il presente

di Giovanni Fioravanti

in DIDES di Umberto Tenuta

Schola Renovanda Est
di Umberto Tenuta

in Europ@Fondi Strutturali di Fabio Navanteri

in Famiglie

Guida alle Iscrizioni A.S. 2016/2017

di Cinzia Olivieri

Guide Genitori Studenti e Scuola

a cura di Cinzia Olivieri

Democrazia, Partecipazione e Organi Collegiali

di Cinzia Olivieri

Sportello Genitori Studenti e Scuola

a cura di Cinzia Olivieri

in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 56

a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Rolando Alberto Borzetti

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Avvento mai banale come il male

di Vincenzo Andraous

La guerra degli innocenti

di Vincenzo Andraous

in Recensioni

M. Cerulo, Gli equlibristi

di Stefano Stefanel

G. Lupo, L’albero di stanze

di Mario Coviello

Natale in casa nostra

di Luigi Manfrecola

Ricette di altri tempi – La cucina povera

MIUR

M. Merlino, Madri

di Antonio Stanca

Francesco, Laudato si’

di Mario Coviello

M. Eliade, Sull’erotica mistica indiana e altri scritti

di Antonio Stanca

M. Tiriticco, Balilla moschettiere

Memorie di un antifascista

J. Cortázar, Tutti i fuochi il fuoco

di Antonio Stanca

“Chiamatemi Francesco” di Daniele Luchetti

di Mario Coviello

N. Klein, Una rivoluzione ci salverà

di Luigi Manfrecola

Incontro con Daniela Valente

di Mario Coviello

in Riforme On Line di Giancarlo Cerini

Aspettando la formazione in servizio “obbligatoria”

di Giancarlo Cerini

in Scuola&Territorio di Gian Carlo Sacchi

Tramonta il principio di sussidiarietà?

di Gian Carlo Sacchi

in Software

Internet, Reti, Nuove tecnologie

Come inserire il percorso di realizzazione del PNSD nel POF Triennale

ANP

La miopia del PNSD

di Enrico Maranzana

Capire l’Informatica di Paolo Rocchi

in Statististiche

Esiti Scrutini ed Esami Scuole secondarie di I e II grado – A.S. 2014-2015

MIUR – Servizio statistico

49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2015 – Processi formativi

Censis

in Stranieri

Un difficile equilibrio

di Domenico Sarracino

La tradizione non parla il presente

di Giovanni Fioravanti

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Proposte per la FORMIS 2

Proposte per la FORMIS FORMazione In Servizio degli insegnanti parte seconda – l’azione didattica …

Conversando con un mio ex alunno

di Maurizio Tiriticco

Proposte per la FORMIS 1

Proposte per la FORMIS FORMazione In Servizio degli insegnanti parte prima – il contesto normativo …

M. Tiriticco, Balilla moschettiere

Memorie di un antifascista

Competenze o Competizioni?

di Maurizio Tiriticco

Animazione e apprendimento

di Maurizio Tiriticco

Sulla formazione degli insegnanti

di Maurizio Tiriticco

La mia svolta pedagogica

di Maurizio Tiriticco

A proposito di EaG 2015: un ottimismo giustificato?

di Maurizio Tiriticco

Festività, croci e crocifissi

di Maurizio Tiriticco

 


Rassegne

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale

 

2016 Anno dell’amore

ANNO 2016 ANNO DELL’AMORE Umberto Tenuta

CANTO 598 ADOPERIAMOCI PERCHÉ IL 2016 SIA L’ANNO DELL’AMORE

 

Che sia l’anno dell’amore!

Come vuoi tu, Papa Francesco.

Pace, fratelli

Uomini, pace! Nella prona terra
troppo è il mistero; e solo chi procaccia
d’aver fratelli in suo timor, non erra.

Pace, fratelli! e fate che le braccia
ch’ora o poi tenderete ai più vicini,
non sappiano la lotta e la minaccia.

Forse non c’è poesia più significativa dei DUE FANCIULLI di Giovanni Pascoli per esprimere l’augurio che tutti noi ci dobbiamo fare per il nuovo anno che bussa alle porte dei nostri cuori.

Fratelli siamo.

Fratelli siamo tutti noi uomini che abitiamo questo microscopico pianetino di nome Terra, disperso nell’infinito universo.

Chi vuoi che senta il tuo sparo di guerra nello sconfinato universo?

Chi vuoi che veda il colore della tua pelle nel bagliore degli infiniti Soli?

Chi vuoi che riconosca la tua voce nel fragore delle galassie?

Pace, fratelli, di tutti i colori!

Pace, fratelli, di tutte le lingue!

Pace, fratelli, di tutte le fedi!

Pace!

Pace a te, fratello mio.

Pace a te, oltre la siepe.

Pace a te, nel mio cuore!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

Comunicazione di avvio del procedimento: BONUS

Comunicazione di avvio del procedimento:  BONUS

di Gerardo Marchitelli

 

Il bonus in quanto risorsa accessoria, si annovera a pieno titolo all’interno dell’art. 6, e precisamente, al comma 2, della lettera b del CCNL Scuola: Piano delle risorse complessive per il salario accessorio, ivi comprese quelle di fonte non contrattuale:

Infatti l’ art. 1, comma 128, legge 107/15 definisce il Bonus la somma destinata a “valorizzare il merito del personale docente   di   ruolo   delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di retribuzione accessoria”.

Come in ogni procedimento amministrativo, al fine di individuare le responsabilità in merito, la legge 107, comma 129, definisce il comitato per la valutazione responsabile dell’individuazione dei criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:

  1. a) della qualita’ dell’insegnamento e   del   contributo   al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonche’ del   successo formativo e scolastico degli studenti;
  2. b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle   competenze   degli   alunni   e dell’innovazione   didattica   e   metodologica,   nonche’   della

collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;

  1. c) delle responsabilita’ assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.

 

Ancora, l’art. 1, comma 127, legge 107/15 sancisce che il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi dell’articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dai commi da 125 a 128, assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma  125 sulla base di motivata valutazione.

 

Dalla lettura dell’art. 6, comma 2 lettera b del CCNL, il dirigente è tenuto, all’interno della materia di

informazione preventiva, a informare alla RSU e alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, il piano delle risorse complessive per il salario accessorio, ivi comprese quelle di fonte non contrattuale.

 

A riguardo, è bene precisare che nelle materie di informazione preventiva, le rappresentanze sindacali potrebbero avanzare istanza d’intervento nel procedimento decisorio in corso ai sensi dell’art. 9 della legge 7 agosto 1990, n.241: “qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”.

Quindi le rappresentanze sindacali oltre ad avere la possibilità di essere informati della risorsa Bonus, trasferita alla istituzione scolastica, possono chiedere di intervenire nel procedimento (partecipazione volontaria).

 

E’ opportuno, in merito, evidenziare le regole generali dettate dalla legge 240/91, le quali indicano per tutti i procedimenti amministrativi, l’iter da seguire:

  • giusto procedimento, congrua ponderazione degli interessi;
  • trasparenza, obbligo di motivazione del provvedimento amministrativo;
  • obbligo di conclusione esplicita del procedimento, concludere il procedimento amministrativo con l’adozione di un provvedimento finale espresso;
  • obbligo generale di motivazione del provvedimento amministrativo, in applicazione del principio di legalità, la possibilità di conoscere l’iter formativo che ha portato all’adozione di quel determinato provvedimento.
  • obbligo di comunicare agli interessati la notizia relativa all’avvio del procedimento;
  • diritto degli interessati a parteciparvi attivamente;
  • l’amministrazione procedente può concludere accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto del provvedimento (il provvedimento si presenta così come il prodotto del concorso di tutti i soggetti partecipanti, come confluenza e comparazione degli interessi pubblici e privati).

 

Il diritto degli interessati a partecipare attivamente costituisce uno dei caposaldi del nostro ordinamento giuridico ed uno dei criteri principali dell’attuale sistema amministrativo vigente. Prima dell’entrata in vigore della legge 240/91, mancava nel nostro ordinamento la possibilità dei cittadini di intervenire nei procedimenti amministrativi. La legge sul procedimento amministrativo ha segnato una svolta in tal senso, dal momento che, per la prima volta, è stata sancita la possibilità per i cittadini di partecipare ai procedimenti amministrativi su di un piano paritario con l’amministrazione.

Lo strumento indispensabile per attivare la partecipazione è la comunicazione di avvio del procedimento. Comunicazione, nella quale, devono essere indicati:

  1. l’oggetto del provvedimento;
  2. l’amministrazione titolare del procedimento;
  3. il responsabile del procedimento,
  4. la data di conclusione del procedimento;
  5. il responsabile dell’adozione del provvedimento finale.

 

I destinatari della comunicazione di avvio del procedimento sono:

  • i destinatari diretti del provvedimento finale;
  • i soggetti che per legge devono intervenire nel procedimento;
  • i terzi che possono ricevere pregiudizio dal provvedimento finale.

 

La comunicazione di avvio del procedimento rappresenta lo strumento indispensabile con cui i soggetti indicati dall’art. 7 della L. n. 241/1990 possono venire a conoscenza del procedimento amministrativo in itinere ed avere la possibilità di interloquire fattivamente in esso, con la conseguente configurabilità del vizio di violazione di legge relativamente al provvedimento finale, laddove la detta comunicazione non sia stata inviata ai soggetti interessati.

I destinatari della comunicazione hanno diritto di presentare memorie scritte e documenti, che l’amministrazione ha l’obbligo di valutare ove siano pertinenti all’oggetto della domanda e siano presentate in tempo ragionevole.

La giurisprudenza riconoscere all’istituto della comunicazione di avvio del procedimento sia la funzione collaborativa, sia quella di garanzia degli interessi, precisando che l’obbligo di comunicare l’inizio del procedimento «…deve considerarsi finalizzato ad attuare una democratizzazione ed una trasparenza nell’esercizio della attività pubblica, al fine di consentire, per il tramite del principio del contraddittorio, un’efficace tutela delle ragioni e contestualmente di apprestare a vantaggio della pubblica amministrazione elementi di conoscenza utili nell’esercizio dei poteri discrezionali»

 

Vediamo in dettaglio, quali sono le fasi di avvio del procedimento amministrativo finalizzato all’adozione del provvedimento finale:

  • INIZIATIVA, fase diretta a predisporre e accertare i presupposti dell’atto da emanare; con essa viene introdotto l’interesse pubblico primario di cui sono titolari i privati interessati all’oggetto del provvedimento da emanare. Il procedimento può iniziare a seguito di iniziativa privata o ad iniziativa d’ufficio ad opera dell’ufficio competente ad emanare il provvedimento finale o da organo diverso da questo.
  • ISTRUTTORIA, fase in cui si acquisiscono e si valutano i singoli dati pertinenti e rilevanti ai fini dell’emanazione dell’atto. Di norma è di competenza della stessa autorità cui spetta l’adozione del provvedimento finale; il privato può collaborare indicando i mezzi di prova o rispondendo a quesiti o questioni o integrando con documentazioni.
  • DECISORIA, è’ la fase deliberativa del procedimento, in cui si determina il contenuto dell’atto da adottare e si provvede alla formazione ed emanazione dello stesso. La competenza ad adottare il provvedimento finale è riconosciuta in capo ai dirigenti.
  • INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA, è un momento solo eventuale, ricorrente nelle sole ipotesi in cui sia la stessa legge a non ritenere sufficiente la perfezione dell’atto richiedendo il compimento di ulteriori e successivi atti od operazioni. Si tratta in pratica di valutare la legittimità o la congruità del provvedimento.

 

Il Dirigente scolastico, ai sensi della legge 240/91, può compiere tutti gli atti di istruttoria necessari, es. accertamenti tecnici, ispezioni, richiesta di documenti e proporre incontri studio/informazione.

 

ESEMPIO di informazione preventiva del Piano delle risorse complessive per il salario accessorio, ivi comprese quelle di fonte non contrattuale:

Risorse destinate al Miglioramento dell’Offerta Formativa per il periodo settembre-dicembre 2015.

Risorse per le funzioni strumentali all’offerta formativa.

Risorse per incarichi specifici del personale ATA.

Risorse per la remunerazione ore eccedenti.

Risorse certe per il salario accessorio di fonte non contrattuale: enti locali – fondazioni-associazioni -onlus-ecc.

Eventuali economie destinate al miglioramento dell’offerta formativa.

Con la stessa nota si comunicano, in via preventiva, gli importi delle risorse finanziarie messe a disposizione per la programmazione relativa al periodo gennaio-agosto 2016 e le Risorse Bonus relative al periodo settembre-agosto.

 

 

INTITUZIONE SCOLASTICA

Protocollo n.

Al personale docente

OGGETTO: Comunicazione avvio procedimento, ai sensi degli artt. 7 e segg. Legge n. 241/90. Salario accessorio-Bonus.

Con la presente si informa che, ai sensi degli artt. 7 e segg. della Legge 241/90 e s.m. ed i., in data …… è stato avviato il procedimento amministrativo finalizzato all’individuazione dei destinatari della somma di cui al comma 126 della legge 107/15.

Al riguardo si informa che Il responsabile del procedimento è ……..;

si precisa che il responsabile dell’adozione del provvedimento finale è…….;

Il procedimento sarà concluso entro………;

Tutti i soggetti interessati dal procedimento hanno la possibilità di prendere visione degli atti, con i limiti previsti dalla legge sul diritto di accesso, presso………

Tutti i soggetti, portatori di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dall’attuazione del provvedimento, possono intervenire nel procedimento, presentare memorie scritte, documenti e osservazioni o chiedere di essere uditi in contraddittorio. La presente comunicazione sarà posta in pubblicazione all’Albo Pretorio della Scuola e vi rimarrà affissa per 15 giorni consecutivi a far tempo dal ………

Il dirigente

M. Cerulo, Gli equlibristi

Gli equilibristi con le vertigini

di Stefano Stefanel

 

ceruloGli equlibristi La vita quotidiana del dirigente scolastico: uno studio etnografico è un interessante testo sui dirigenti scolastici scritto da Massimo Cerulo, finanziato dalla Fondazione Agnelli e pubblicato quest’anno da Rubettinoebook. Si può scaricare gratuitamente on line. Gli equilibristi è una ricerca sul campo fatta seguendo per una settimana dalle 8.00 alle 14.00 quattro dirigenti di scuole secondarie di secondo grado (due del Nord e due del Sud, uno con una reggenza nel primo ciclo) e osservando e rendicontando quello che fanno “minuto per minuto”. E’ vero che “Tutto il dirigente minuto per minuto” alla fine dovrebbe spaziare su almeno 16 ore di vita giornaliera, ma è altrettanto vero che un’osservazione come qualla condotta da Cerulo è molto completa ed ampia. I quattro colleghi che si sono prestati alla ricerca svolgono in modo egregio il proprio lavoro, danno risposte sensate e – come tutti noi – interpretano le stesse leggi in modi personali e con stili dirigenziali irripetibili. Il volume è facilmente leggibile, le casistiche pertinenti e proprie di ogni giornata del dirigente scolastico: ci si riconosce facilmente in molto di quello che accade. Inoltre il testo esce dalla logica della statistiche per entrare in quello delle casistiche e l’osservazione esterna è molto interessante perché mostra quali questioni, quali opinioni, quali comportamenti sono i primi ad essere letti e registrati da chi non ci conosce. Gli equilibristi è un libro molto interessante e pieno di spunti per analizzare la professione dirigenziale: proprio perché non è un libro che vuole essere esaustivo permette di isolare alcuni elementi che sono al tempo stesso problematici ed emblematici. Inoltre permette di abbozzare una figura dirigenziale che, pur con ovvie e prevedibili diversità, alla fine coincide in molti tratti. Ritengo l’operazione pienamente riuscita e spero la Fondazione Agnelli e l’autore riescano ad accompagnarla con utili dibattiti nelle varie zone d’Italia toccate da problemi analoghi a quelli descritti nel volume, ma anche da problematiche del tutto diverse.

 

L’ABBRACCIO MORTALE

 

La questione che attraversa tutto il libro è quella del rapporto tra amministrazione e didattica nella professione dirigenziale. Poiché le norme attribuiscono entrambe le funzioni al dirigente scolastico, ma i problemi vengono soprattutto dal lato amministrativo Gli equilibristi descrive per lo più l’approccio amministrativo del dirigente fino a far dire all’autore (smentito dal prefatore della Fondazione Agnelli) che nella scuola ci vorrebbe una doppia dirigenza : didattica assegnata al Preside, amministrativa assegnata al Dsga. E’ questa anche l’idea delle associazioni di categoria dei Dsga, smentita (dico io giustamente) da tutte le leggi sulla dirigenza scolastica (dal d.lgs 165/2001, al d.lgs 150/2009, alla legge 107/2015) e avvalorata invece dal Contratto collettivo del personale scolastico (fermo al 21 novembre 2007) che amplia i campi di competenza del Dsga anche palesemente contro la norma legislativa.

Noterei come i quattro colleghi si siano consegnati completamente nelle mani dei propri Dsga: questa è una scelta che molti fanno, che certo non possono fare i moltissimi dirigenti scolastici in conflitto con i propri Dsga (stimerei intorno al 25% il conflitto che spesso sfocia nel contenzioso anche furibondo tra dirigenti e Dsga della stessa scuola), che però non costituisce una scelta obbligata. Faccio notare infatti che con una doppia dirigenza conterebbe di più chi deterrebbe i soldi e che quindi si arriverebbe all’abbraccio mortale tra didattica e amministrazione con l’amministrazione che sarebbe direttiva di fatto nei confronti della didattica.

Personalmente penso che la scelta di dedicarsi più all’amministrazione che ad alunni, docenti, progetti didattici, successo formativo egli studenti, analisi della curricolarità, valutazione degli alunni, ecc. sia proprio una scelta, niente affatto resa necessaria da quanto prevede la professione. Nel libro si nota come tutti i Dsga tendano a criticare docenti e collaboratori scolastici (bidelli) e a difendere gli assistenti amministrativi. L’amministrazione è e deve restare un supporto all’azione didattica e formativa e non deve condizionare nulla. Senza insegnanti non si fa scuola e senza alunni gli insegnanti non sanno a chi fare scuola. Il resto è contorno e supporto, a volte utile e a volte invasivo. Ma sempre e solo supporto. Questo fatto poi degli uffici comunicanti e dei Dsga che entrano ed escono quando vogliono per evidenziare quello che sembra loro urgenze mi pare almeno bizzarro (e la chiudo qui).

Non si comprende poi perché i docenti dovrebbero avere competenze amministrative (fare le carte giuste, insomma), visto che il loro mestiere è un altro (produrre studenti giusti). Quindi l’amministrazione dovrebbe aiutare, non chiedere. La diarchia dirigenziale (dirigente e Dsga) c’è nei fatti in molte scuole, ma io penso sia sbagliata, perché porta un’ingerenza dell’azione amministrativa in quella didattica e formativa. Se poi tra le due figure c’è conflitto si deve convivere col conflitto: nel testo si fa ampio scandalo sul fatto che il dirigente non può scegliere i docenti, ma mai si dice che non può scegliere neppure i Dsga. Il libro è molto interessante anche perché attorno a quella che io ritengo una patologia mostra comunque un meccanismo funzionante di azione dirigenziale.

 

TROPPI CRETINI IN GIRO

 

Un altro elemento che il testo mette in evidenza è la tendenza delle scuole a considerarsi soggetti virtuosi circondati da uno stuolo di cretini: questi ultimi si annidano in parlamento dove sono approvate leggi assurde, al ministero dove si fanno i fatti loro senza sentire cosa succede sul campo, negli uffici periferici del ministero dove le carte prevalgono sul resto, negli enti locali che non capiscono cosa serva alla scuola (aule in più o una divisione di sedi, come ad esempio indicato nel libro), tra i genitori che non riconoscono alla scuola il ruolo che deve avere, ecc. Questa tendenza intellettuale molto presente nelle scuole è ben evidenziata nella ricerca, ma denota un tratto per me molto pericoloso per la leggibilità e la comprensione del sistema scolastico da parte degli stakeholder e dell’opinione pubblica.

Ritenere infatti di essere gli unici virtuosi circondati da una massa di scansafatiche fuori controllo può portare a ritenere la scuola come un’isola di competenze in un mondo di incompetenti. I dati non dicono questo, le rilevazioni nazionali e internazionali neppure, la società civile ha idee ben diverse su di noi e il legislatore introduce novità che la scuola spesso con modi anche impropri respinge. Chi fa il dirigente scolastico conosce bene le incongruenze, le assurdità, i ritardi, le ripetizioni inutili, ecc. cui si va incontro quotidianamente nella professione. Conosce la cattiveria della burocrazia statale. Sa bene il tempo che si perde per redigere inutili documenti. Ma troppo spesso tendiamo a scaricare su altri colpe nate dentro la scuola se non dentro proprio la dirigenza.

Gli equilibristi ha anche questo pregio: mostra la pochissima autocritica che noi dirigenti mettiamo nel nostro lavoro e evidenzia il piacere del lamentarsi di quello che non funziona e noi col nostro buon senso faremmo funzionare. Ma descrivere la scuola come isola di virtù che deve difendersi dai cretini che vivono nella società civile non credo faccia del bene ad un sistema che viene messo in discussione, troppo spesso a ragione, da più parti.

La questione dei contributi volontari è emblematica di questo: la norma dice che sono volontari e troppi dirigenti li camuffano come obbligatori, ma questo solo nel secondo ciclo. Ecco qua un bell’esempio di norma certa (le tasse le impone lo Stato e non possono essere decise dalle sue autonomie funzionali) che spesso viene aggirata portando ai giusti richiami ministeriali. In questo caso si vede come può accadere che i dirigenti scolastici estendano la categoria dei “cretini” a troppi soggetti, diventando bersaglio di facili ironie (vedi gli sceriffi connessi alle attribuzioni della legge 107).

 

DELEGA ADDIO

 

La ricerca della Fondazione Agnelli mette poi in ottima evidenza la difficoltà di delegare. Il dirigente scolastico è descritto come un accentratore che vuole controllare tutto. In realtà è un po’ così e questo nasce dal fatto che il dirigente scolastico non è più un Preside. Dirigenza vuol dire responsabilità, che non si può mai delegare. Da qui la necessità di controllare, decidere, definire. In questo senso ognuno di noi decide se spingersi più addentro sul lato didattico (“della forza”) o sul lato amministrativo (“della forza”). Per usare una terminologia starwarsiana la solitudine dirigenziale viene attratta dal “lato oscuro della forza” (l’amministrazione) e spesso ci si dimentica che studenti e insegnanti valgono più di qualsiasi carta.

Per questo motivo è molto più utile cercare alleanze, dare compiti e mandati semplici, lavorare per gruppi tematici e di lavoro, affidarsi alle esperienze reali piuttosto che isterilirsi attorno a staff creati metà per nomina diretta, metà per voto del collegio docenti (funzioni strumentali). Il libro insomma chiarisce molto bene come dietro le deleghe ci siano persone e come dietro alla funzione dirigenziale ci siano responsabilità che non si delegano e che come tali vanno semplicemente conosciute ed affrontate. Qualcuna di queste responsabilità è oggettivamente eccessiva (quella sicurezza, ad esempio, che ha portato un di noi in prigione), qualche altra logica, qualche altra ancora nata dentro il bizantinismo normativo italiano, qualche altra ancora prodotta dal nostro modo di fare. Se è vero che siamo un po’ soli è anche vero che spesso siamo ossessionati dalle cose da fare e non usciamo per il confronto, la conoscenza, la collaborazione. Gli equilibristi parla comunque di dirigenti scolastici che escono dai propri uffici più per forza che per scelta e di dirigenti che considerano comunque il confronto esterno come ostacolante il quotidiano lavoro, per altro molto ben descritto nel libro.

 

DOVE NASCE LA FORMAZIONE

 

La scelta di seguire quattro dirigenti del secondo ciclo è forse l’unico neo nel testo. Uno squarcio sul primo ciclo si ha solo con il dirigente pugliese reggente di un Istituto comprensivo. Io credo che la professione abbia il suo ruolo più forte proprio nel primo ciclo, dove si annidano i veri problemi e le vere emergenze. E dove nascono tutte le competenze per gestire una scuola. Ma dove anche partono la formazione e l’apprendimento, dove trovano radici le competenze di tutti gli studenti e di tutti i cittadini. Un dirigente di secondo ciclo che non ha esperienza di primo ciclo è un dirigente scolastico che per sua natura tende a spostarsi verso il “lato oscuro della forza” (l’amministrazione), mentre chi lavora nel primo ciclo deve per forza mescolarsi con le problematiche dell’apprendimento.

Questo è un passaggio non da poco: da quasi quattro anni dirigo un grande Liceo udinese ma mantengo una reggenza nel primo ciclo (dove ho fatto il dirigente per undici anni) che mi permette di vedere tutti i giorni la struttura dell’apprendimento dai 3 ai 19 anni. Questo mi porta per forza di cose a dare più peso all’attività didattica e di progettazione curricolare, a lavorare su Piani dell’offerta formativa molto attenti alle necessità dell’apprendimento. Ma questa mia visione delle cose è una tra le tante possibili e penso che il volume della Fondazione Agnelli aiuti molto la riflessione sul pericolo di scambiare la propria esperienza e la propria visione delle cose in un pre-concetto.

 

Un bel libro con molte e interessanti riflessioni. Come dice Han Solo tornando sul Millenium Falcon nell’ultimo episodio di Star Wars: “E’ tutto vero”.

 

Ricostruzione carriera

RICOSTRUZIONE DI CARRIERA: illegittimi tutti i decreti di ricostruzione di carriera che non riconoscono per intero il servizio prestato da precari

 

Scadono oggi i termini per presentare domanda di ricostruzione di carriera per i docenti immessi in ruolo che hanno superato il periodo di prova. L’ANIEF ricorda a tutti i docenti che il decreto di ricostruzione di carriera, stando al principio di non discriminazione consacrato dalla Direttiva comunitaria 1999/70/CE, è illegittimo nella parte in cui riconosce solo in parte il servizio preruolo e, dunque, non attribuisce pari dignità al lavoro prestato come precari. Marcello Pacifico (Anief): “L’Amministrazione viola palesemente le norme comunitarie”. Aperte le adesioni ai ricorsi anche per i docenti di ruolo che hanno già ottenuto da tempo la ricostruzione di carriera.

 

La Legge 107/2015, al comma 209, prevede un termine annuale (il 31 dicembre di ogni anno) per presentare la richiesta di ricostruzione di carriera da parte del personale immesso in ruolo che ha superato l’anno di prova, ma i decreti che l’Amministrazione emanerà entro il prossimo febbraio saranno discriminatori perché riconosceranno valore al servizio da precari solo nella misura di 2/3 ai fini economici per gli anni eccedenti i primi 4. “Questo significa – spiega Marcello Pacifico Presidente ANIEF – che un docente immesso in ruolo lo scorso anno con alle spalle ben 10 anni di precariato, si vedrà riconoscere ai fini della carriera i primi 4 anni per intero, e i restanti 6 per 2/3, arrivando ad avere un’anzianità di servizio riconosciuta pari a soli 8 anni a fronte dei 10 effettivamente prestati. In tal modo – continua Pacifico – il docente che avrebbe diritto, in base all’effettiva anzianità di servizio prestato, a essere inquadrato immediatamente nello scaglione stipendiale 9-14, si ritroverà ancora nel primo scaglione 0-9 senza alcuna modifica del proprio stipendio. Parliamo di una perdita di migliaia di Euro all’anno – conclude il Presidente ANIEF – per un diritto che l’Amministrazione non riconosce violando palesemente le norme comunitarie”.

 

I termini per presentare ricorso seguono il periodo lungo di prescrizione e tutti i lavoratori immessi in ruolo che hanno alle spalle più di 4 anni di precariato sono stati discriminati illegittimamente nel computo dell’anzianità di servizio riconosciuta ai fini della carriera. Per questo motivo, l’ANIEF ha promosso già da tempo il ricorso per ottenere per intero e immediatamente la corretta ricostruzione di carriera e i successi in tribunale hanno sempre dato ragione al giovane sindacato. Tutti i lavoratori di ruolo possono aderire al ricorso anche se hanno ottenuto da tempo il decreto di ricostruzione di carriera.

Fundraising e bilancio sociale nelle scuole dell’Emilia-Romagna

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna

Studi e Documenti n 12, dicembre 2015

Fundraising e bilancio sociale nelle scuole dell’Emilia-Romagna

Abstract

Nelle scuole dell’Emilia-Romagna sono state realizzate azioni innovative di ‘rendicontazione sociale’, con particolare riferimento alla realizzazione di bilanci sociali e interventi di fundraising.
I contributi qui pubblicati prendono in esame la predisposizione e diffusione di bilanci sociali (Le scuole dell’Emilia-Romagna all’appuntamento del Bilancio sociale) e un percorso formativo sul fundraising rivolto ai Dirigenti scolastici (Fundraising e Bilancio sociale nelle scuole dell’Emilia-Romagna). Sul tema del Fundraising per la scuola pubblica si incentra un terzo contributo, in cui si illustra il tema dal punto di vista normativo e giuridico.
I contributi pubblicati presentano tra l’altro riferimenti all’attuale assetto normativo e ipotesi per il futuro collegate al Sistema Nazionale di Valutazione: autovalutazione delle scuole, valutazione esterna, piano di miglioramento e rendicontazione sociale.
Parole chiave: Formazione, fundraising, risorse, strumenti, Bilancio sociale, accountability, responsabilità, miglioramento, valutazione, autovalutazione.

Fundraising and Corporate Responsibility Reports in Emilia-Romagna Schools

Abstract – English version

Innovative social accounting actions have been carried out in Emilia-Romagna schools, namely corporate responsibility reports and fundraising activities. The articles included here examine in detail the writing and release of corporate responsibility reports (title of the related article: Le scuole dell’Emilia-Romagna all’appuntamento del Bilancio sociale) and a training course on fundraising addressed to school principals (title of the related article: Il fundraising nella scuola). A third article focuses on the topic Fundraising per la scuola pubblica (Fundraising for Public Schools), where the subject is dealt with from a regulatory and legal point of view.
Besides, the above mentioned articles include mention of the current related legislation and introduce possible scenarios connected to the Sistema Nazionale di Valutazione (TN: the Italian system for school evaluation): school self-assessment, school external assessment, school improvement plan and social accounting.
Key words: Training, fundraising, resources, tools, corporate responsibility report, accountability, responsibility, improvement, assessment, self-assessment.


1 – Chiara Brescianini / Paolo Davoli in collaborazione con Natascia Astolfi (formatrice) e Mariagrazia Margapoti (formatrice) – Le scuole dell’Emilia-Romagna all’appuntamento del Bilancio Sociale

2 – Chiara Brescianini / Giovanni Desco – Fundraising e Bilancio sociale nelle scuole dell’Emilia-Romagna

3 – Laura Paolucci – Il fundraising per la scuola pubblica

Newsletter 2015

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2015

Gennaio Luglio
L M M G V S D L M M G V S D
1 2 3 4 1 2 3 4 5
5 6 7 8 9 10 11 6 7 8 9 10 11 12
12 13 14 15 16 17 18 13 14 15 16 17 18 19
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Febbraio Agosto
L M M G V S D L M M G V S D
1 1 2
2 3 4 5 6 7 8 3 4 5 6 7 8 9
9 10 11 12 13 14 15 10 11 12 13 14 15 16
16 17 18 19 20 21 22 17 18 19 20 21 22 23
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Marzo Settembre
L M M G V S D L M M G V S D
1 1 2 3 4 5 6
2 3 4 5 6 7 8 7 8 9 10 11 12 13
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30 31
Aprile Ottobre
L M M G V S D L M M G V S D
1 2 3 4 5 1 2 3 4
6 7 8 9 10 11 12 5 6 7 8 9 10 11
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20 21 22 23 24 25 26 19 20 21 22 23 24 25
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Maggio Novembre
L M M G V S D L M M G V S D
1 2 3 1
4 5 6 7 8 9 10 2 3 4 5 6 7 8
11 12 13 14 15 16 17 9 10 11 12 13 14 15
18 19 20 21 22 23 24 16 17 18 19 20 21 22
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Giugno Dicembre
L M M G V S D L M M G V S D
1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6
8 9 10 11 12 13 14 7 8 9 10 11 12 13
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Mobilità scuola 2016/2017: l’incontro politico sblocca la trattativa

Mobilità scuola 2016/2017: l’incontro politico sblocca la trattativa

L’azione unitaria dei sindacati rappresentativi della scuola ha determinato un cambio di passo sulle questioni generali della mobilità con un primo avanzamento, grazie al tavolo politico che ha portato a superare le iniziali rigidità dell’Amministrazione. È questo il giudizio unitario sull’incontro del 28 dicembre 2015, al MIUR.

L’Amministrazione ha riconosciuto la funzione del contratto come strumento per superare gli squilibri e le iniquità introdotte della legge 107/15 sulla mobilità, in particolare le differenze di trattamento tra i docenti già di ruolo in provincia e quelli assunti nelle diverse fasi del piano straordinario di assunzioni.

Gli esiti dell’incontro consentono nell’immediato la ripresa della contrattazione sulla mobilità che è stata fissata per il giorno 8 gennaio 2016.
Molto ancora il lavoro da fare; l’impegno dei sindacati continua al fine di raggiungere il comune obiettivo di garantire oggettività, trasparenza ed equità nelle operazioni di assegnazione alle scuole del personale docente.

Concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici: le novità della Legge di Stabilità 2016

Concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici: le novità della Legge di Stabilità 2016

La gestione passa di nuovo al MIUR, ma non è ancora prevista una data per l’emanazione del bando.

Dopo un silenzio assordante durato 12 mesi, la legge di stabilità interviene sul futuro concorso per dirigenti scolastici modificando per l’ennesima volta le modalità  di reclutamento che tanti contenziosi hanno generato in questi anni a causa della maldestra gestione delle procedure concorsuali da parte dell’amministrazione: la gestione del concorso ed i relativi fondi ritornano nuovamente dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione al MIUR, ma non è stata ancora stabilita la data per l’emanazione del bando.

E’ bene fare una breve storia per capire meglio la vicenda del prossimo concorso per il reclutamento dei Dirigenti scolastici che non vede ancora la sua conclusione.

Durante il Governo Letta, il Ministro del MIUR Carrozza, viene emanato il Dl 104 del 12 settembre 2013, convertito poi nella Legge 128 dell’8 novembre 2013. L’articolo 17 stabilisce che il prossimo concorso sarà nazionale, bandito annualmente e sarà affidato alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione che emanerà il bando, in base ad un DPCM su proposta del ministro MIUR di concerto con il ministro per la Pubblica Amministrazione e con il MEF. L’art.17 prevede che il DPCM debba essere emanato entro 4 mesi.

Il Dl 58/14, convertito nella Legge 87 del 5 giugno 2014 interviene sui tempi di emanazione e all’art.1 comma 2 ter stabilisce che entro il 31 dicembre 2014 dovrà essere bandito il primo concorso.  Per rispettare i tempi, viene costituito un apposito gruppo di lavoro composto da esponenti del MIUR, delle associazioni professionali, delle Organizzazioni Sindacali. La proposta del MIUR di schema del DPCM ai sensi dell’art.17 del Dl 104/13 viene illustrata il 29 settembre 2014: sono previsti requisiti per partecipare, tipi di prove, composizione della commissione, corso-concorso di formazione…nel frattempo abbiamo avuto il cambio di Governo.

Il 29 dicembre 2014, 2 giorni prima della scadenza prevista per l’emanazione del bando, al MIUR viene illustrato un nuovo schema di Regolamento, sulla base del quale la Scuola Nazionale dell’Amministrazione dovrà emanare il bando. Viene puntualizzato che, avendo attivato la procedura entro il 31 dicembre 2014, si intendono rispettati i termini previsti dal Dl 104/13 e dal Dl 58/14! Molte sono le novità rispetto allo schema illustrato il 29 settembre 2014; viene comunque assicurato che nel giro di poche settimane sarà pubblicato il DPCM.

Da quel momento cala il silenzio sul concorso; l’unica novità è costituita dal decreto milleproroghe che sposta la scadenza dell’emanazione del bando dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2015.

Il 30 marzo 2015, alla vigilia della data prevista per l’emanazione del bando, il MIUR convoca le Organizzazioni Sindacali per dare una informativa sul concorso caratterizzata da assoluta reticenza: niente su eventuali novità, nessuna garanzia sui tempi di emanazione del bando. Il Governo, impegnato ad approvare nel più breve tempo la legge sulla buona scuola, non si occupa più del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici, nonostante siano più di mille i posti vacanti e destinati a crescere per effetto dei pensionamenti. Anche perché forse il Governo ha in mente di risolvere il problema ricorrendo a nomine “regie” di docenti cui affidare la direzione delle scuole. Nel comma 202 della Legge 107/15 si prevede l’assegnazione di 1 milione di euro alla SNA per le procedure concorsuali.

Dopo un anno di silenzio (l’ultimo schema relativo alle modalità ed alle procedure per il reclutamento dei dirigenti scolastici risale al 29 dicembre 2014), torna sull’argomento la legge di stabilità 2016, in via di pubblicazione  in Gazzetta Ufficiale, che con i commi 217 e 218 modifica parte dell’art.17 del Dl 104/13 e l’art. 29 del D.Lgs.165/01. La modifica sostanziale riguarda il ritorno dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione al MIUR della regia del concorso nazionale e dei relativi fondi necessari allo svolgimento delle procedure concorsuali. Questo dimostra chiaramente che la Scuola nazionale non aveva né la capacità, né la competenza né le risorse umane – e forse neanche la volontà – per gestire un concorso che nella prima tornata vedrà migliaia di partecipanti.

Per il resto è confermato quanto previsto dall’art. 17 del Dl 104/13: requisiti per partecipare, prova preselettiva, una o più prove scritte, prova orale, svolgimento del corso-concorso in giorni ed orari e con metodi didattici compatibili con l’attività didattica svolta dai partecipanti con eventuale riduzione del loro carico didattico, spese di viaggio e alloggio a carico dei partecipanti. Le modalità di svolgimento delle procedure concorsuali, la durata del corso e le forme di valutazione saranno definite con decreto del MIUR e non più con DPCM. Le risorse che erano nella disponibilità della SNA per il reclutamento e la formazione iniziale  passano nei capitoli dello stato di previsione del MIUR.

Preoccupa che non sia stabilita alcuna data per l’emanazione del bando e per lo svolgimento delle procedure concorsuali.

Il Governo Letta, con il Dl 104/13, aveva dettato le linee ed i tempi per l’emanazione del nuovo bando; nei due anni successivi  il Governo Renzi  non è stato capace di dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 17 del Dl 104/13.

Intanto, in barba alla tanto sbandierata importanza del dirigente scolastico per la qualità della scuola, si continua ad andare avanti con un numero insopportabile di scuole affidate ad un reggente: quasi 1.200 quest’anno e, senza concorso e nuove assunzioni, quasi 2.000 nel prossimo anno scolastico.

Non servono riforme epocali, si facciano i concorsi e in fretta, si assicuri alle scuole quello che è necessario per funzionare, a cominciare dalle figure uniche: dirigenti e direttori dei servizi.

Il governo non aggiorna il nomenclatore tariffario: arriva la diffida

da Redattore Sociale

Il governo non aggiorna il nomenclatore tariffario: arriva la diffida

Iniziativa dell’associazione Luca Coscioni: “Se entro 90 giorni non si procederà all’aggiornamento di Lea e nomenclatore, procederemo per le vie legali”. La lista degli ausili e delle protesi fornite dal Ssn è ferma al 1999: “ci passano solo quelli obsoleti, mancano le nuove tecnologie. Più che una vergogna, una violenza”.

ROMA. “Il Nomenclatore tariffario sarà aggiornato entro il mese di giugno”, anzi di “dicembre”, anzi di “giugno”. Tra una promessa e un rinvio, il governo a preso tanto di quel tempo che oggi si ritrova diffidato. L’ultimo impegno ufficiale risale a 14 mesi fa, quando lo stesso premier Renzi promise, durante la trasmissione “Le Iene Show”, che entro dicembre il nomenclatore sarebbe stato aggiornato. Dicembre 2014. Siamo a dicembre 2015 e il Nomenclatore è ancora quello del 1999. Così l’associazione Luca Coscioni ha da poco notificato una diffida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni, affinché entro 90 giorni siano realizzati tutti gli atti necessari per l’aggiornamento del nomenclatore e la revisione della lista delle tipologie di ausili erogabili, con l’eliminazione di quelle ormai obsolete e l’inclusione delle nuove tecnologie.

A fare il punto sulla questione è Marco Gentili, 26 anni, malato di Sla e co-presidente dell’associazione. “Il Nomenclatore Tariffario – spiega – è l’elenco che contiene gli ausili tecnologici rimborsabili per le persone con disabilità, come per esempio l’apparecchio che mi consente di parlare, di comunicare, di vivere. Ebbene, il Nomenclatore tariffario è fermo al 1999, dunque non include nessuna delle nuove apparecchiature: peggio che una vergogna, è una violenza che tiene decine di migliaia di persone sepolte vive, non dalla malattia, ma dalla burocrazia”. I vari governi hanno ripetutamente promesso l’aggiornamento e l’attuale ministra della Salute Lorenzin “ ha più volte assunto l’impegno per un aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore – ricorda Gentili – Lo scorso 4 febbraio 2015, durante l’audizione dinanzi alla 12a Commissione al Senato, annunciò l’invio alla Conferenza Stato-Regioni del nuovo provvedimento di aggiornamento dei Lea. Ma ad oggi non vi è stato alcun aggiornamento. Tutto è infatti bloccato alla conferenza Stato-Regioni da 10 mesi, senza che il Governo riesca a smuovere la situazione”.

Per Gentili e l’associazione Coscioni, “la condotta omissiva tenuta dal governo e dal ministero della Salute risulta di grave pregiudizio al diritto alla tutela della salute e alla vita delle persone con disabilità, che sono costrette a vivere in condizione di totale disagio e dipendenza dai propri congiunti quando non totalmente emarginati, rimanendo, in tal modo, esclusi dall’attiva partecipazione sociale. Tutto ciò è intollerabile ed è in insanabile contrasto anche con il rispetto del fondamentale principio di uso razionale delle (limitate) risorse economiche in ambito sanitario riconducibile all’esigenza di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa”. Infatti, il mancato aggiornamento di Lea e nomenclatore procura “una lesione diretta, concreta ed attuale dei diritti e degli interessi dei malati e delle persone disabili, dal momento che di fatto impedisce a migliaia di loro l’accesso a nuovi strumenti di supporto in grado di migliorare la qualità della vita”.

Di qui la diffida alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni: qualora entro 90 giorni non avvenisse l’aggiornamento, “si procederà senza ulteriori solleciti alla tutela dei diritti e degli interessi degli associati dinnanzi alle competenti autorità giudiziarie. Dalle promesse vogliamo che si passi ai fatti: noi malati non possiamo più aspettare”. (cl)

Sicilia, lettera aperta: disabilita’ al centro dell’agenda politica 2016

da Redattore Sociale

Sicilia, lettera aperta: disabilita’ al centro dell’agenda politica 2016

PALERMO. Per un 2016 che metta al centro della sua agenda politica la disabilità con tutti i suoi principali nodi da sciogliere a garanzia dei diritti fondamentali di chi è più fragile. Con questo auspicio la garante regionale per le persone con disabilità Giovanna Gambino scrive una lettera aperta alle istituzioni regionali affinchè aprano gli occhi sulla disabilità e su tutto quello che ancora c’è da fare. “Beato Pino Puglisi ci ha lasciato un pensiero operativo ‘E se ognuno fa qualcosa’: espressione di massima disponibilità al fare, ad essere al servizio della comunità tutta – esordisce nella sua lettera la garante Giovanna Gambino -. Un pensiero che ben si addice al clima natalizio e festivo: l’attenzione per il più debole e il senso della custodia devono costituire un pensiero costante per tutti noi se vogliamo crescere come società civile. Ed è necessario che questo sia un pensiero operativo anche per chi occupa un posto nei luoghi istituzionali preposti alla creazione della rete assistenziale in senso ampio per tutte le persone fragili e per le loro famiglie. Non si può creare alcuna rete di politiche sociali senza istituzioni sensibili e senza un supporto della comunità”.

Per potere dare le risposte maggiori a tutte le principali istanze che riguardano il mondo della disabilità è fondamentale avere il sostegno concreto dal punto di vista operativo delle istituzioni, in primis di quelle regionali oltre che comunali. “Il garante da solo, senza una rete istituzionale, non può in alcun modo perseguire la attivazione di supporti e servizi adeguati ai bisogni dei più fragili. Perseguire il valore del servizio e della cooperazione di rete a favore dei più fragili è il compito supremo per ciascuno di noi che occupa un posto nei luoghi istituzionali. Non si può operare lasciando prevalere interessi e poteri individuali rispetto alle necessità delle persone fragili. Sotto l’albero di questo Natale e per il nuovo anno che verrà vorrei che ogni istituzione lasciasse una proposta operativa a favore dei più deboli e delle famiglie in difficoltà, di tutte quelle famiglie che vivono la medesima emarginazione dei loro figli a causa dell’assenza di adeguati servizi”.

Sono tanti i problemi e i gravi disagi sociali, ancora irrisolti, che in Sicilia investono molte famiglie insieme ai loro disabili. C’è Margherita Bravo la mamma del piccolo Gabriele di Palermo con grave disabilità che dando la voce al suo bambino attraverso una lettera scrive: “Vorrei potere fare ricreazione come tutti i miei compagni, vorrei avere un’assistente specializzato che mi possa imboccare…. vorrei anche solo per un po’ di tempo essere veramente integrato nella società. Non solo a parole ma anche con i fatti concreti. Non voglio più sentirmi un peso”.

“Ogni giorno è troppo difficile per tutti loro – scrive ancora nella sua lettera Giovanna Gambino -. Il maggior senso di civiltà si costruisce attraverso la operosità silenziosa di ciascuno di noi. Il Natale più autentico è quello che ci riesce a convertire nel profondo e ci dà la spinta ad operare nello spirito di custodia di tutti i legami forti, legami che ci uniscono al cammino di altre persone, ognuno con le sue fragilità e con le sue potenzialità. In questo Natale che vede tanta indigenza e povertà aggiungersi alle condizioni di fragilità è necessario che ciascuna istituzione lasci un segno del proprio cambiamento. La sofferenza deve costituire per tutti noi non motivo di condivisione formale ma di conversione e cambiamento reale per la difesa della dignità della persona. Affinchè la globalizzazione della indifferenza non continui a mietere altre vittime in tutti i campi del disagio e della disabilità mettiamo sotto l’albero la nostra espressione individuale di impegno al cambiamento”. (set)

Scuola, precari senza stipendio a Natale: pagati a gennaio grazie a mancate assunzioni

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, precari senza stipendio a Natale: pagati a gennaio grazie a mancate assunzioni

Per una serie di questioni tecniche, i soldi dei supplenti brevi arriveranno solo a metà del mese prossimo. Il sottosegretario all’Istruzione Faraone: “Ultimo anno in cui subiscono ritardi”. E, nonostante le promesse della riforma, i contratti a tempo determinato sono ancora decine di migliaia