Altri 6 diplomati magistrale in GaE

Il Tribunale di Tivoli accoglie i ricorsi ANIEF e inserisce altri 6 diplomati magistrale in GaE condannando il MIUR per evidente disparità di trattamento.

 

Con due sentenze di identico tenore il Tribunale del Lavoro di Tivoli accoglie due dei tanti ricorsi patrocinati per l’ANIEF dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Salvatore Russo e dispone l’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento di altre 6 docenti in possesso di diploma magistrale abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/2002 condannando il MIUR a oltre 5.000 Euro di spese di giudizio.

 

Il Giudice del Lavoro di Tivoli non ha dubbi sulla validità delle tesi sostenute dall’ANIEF e con le sentenze relative ai ricorsi RG n. 2184/2015 e 2182/2015, conferma che le disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale n. 235/2014 “sono invero illegittime per evidente irragionevolezza e disparità di trattamento di posizioni omogenee (ovvero per i docenti in possesso di titolo abilitante diverso da quello del diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 con eguale valore abilitante) nella parte in cui non consentono la presentazione della domanda per l’inserimento nelle graduatorie di III fascia a soggetti in possesso dei suddetti titoli abilitanti già formatisi al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento” e chiarisce che “la mancata proposizione della domanda di inserimento e dell’azione giudiziaria (inevitabile atteso l’allora pacifica esclusione dei diplomi magistrali) è un elemento insufficiente per ravvisare la tardività della domanda per duplice ragione. Innanzitutto, la volontà abdicativa al diritto non può desumersi dalla mera inerzia ma da elementi univoci, chiari e convergenti comprovanti, in modo certo od altamente probabile, la rinuncia ed il disinteresse della parte. Oltre a ciò, la condotta omissiva della parte (circa la proposizione della domanda) non può ritenersi imputabile a titolo di colpa essendo stata indotta, a ben vedere, dall’allora sbarramento opposto ai possessori di diploma magistrale”.

 

Accogliendo in toto quanto sostenuto con competenza dai legali ANIEF in udienza, dunque, il Giudice del Lavoro disapplica le disposizioni del DM 235/2014 nella parte in cui non consentono la presentazione della domanda di inserimento nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento d’interesse delle nostre iscritte e “ordina alle amministrazioni di consentire la presentazione della domanda della parte ricorrente titolare di diploma di magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 per l’inserimento nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento valide per gli anni scolastici 2014/2017”.

 

Una nuova vittoria ANIEF, dunque, che consentirà ad altre 6 nostre iscritte di vedersi finalmente inserite nelle Graduatorie a Esaurimento che il MIUR aveva da sempre precluso loro.

La miopia del PNSD

La miopia del Piano Nazionale Scuola Digitale 

di Enrico Maranzana

 

Le carenze del PNSD sono state oggetto de “La scuola regredisce. Dal Piano Nazionale Informatica al Piano Nazionale Scuola Digitale”, visibile in rete.

La parzialità, la mancanza di una visione sistemica sono i difetti principali degli indirizzi ministeriali, la cui architrave è la didattica. Una locuzione che, nel documento programmatico del Miur, ricorre 108 volte.

Si privilegiano le modalità della comunicazione didattica: si presume che i corrispondenti oggetti siano intangibili!

 

In questo scritto, per evitare argomentazioni distruttive, si affrontano due questioni: 

• Come capitalizzare la pervasività dell’informatica?

• Come adeguare la scuola alla contemporaneità?

 

La ricerca della risposta al primo quesito implica la specificazione del contenuto dell’informatica.

 

L’informatica è una disciplina che vive nello spazio che intercorre tra i problemi e le risorse tecnologiche.

La sua vitalità si manifesta

• nello studio del campo in cui nasce il problema;

• nella minuziosa descrizione dei risultati attesi;

• nell’analisi dei dati disponibili e nell’elencazione di quelli necessari;

• nella realizzazione di un modello;

• nell’individuazione, nella rappresentazione e nella validazione dei processi risolutivi;

e, solo successivamente,

• nella comunicazione verso l’esecutore.

 

Il rapporto scuola-società è il campo in cui nasce il problema formativo che si affronta a partire dalla specificazione dei comportamenti che gli studenti devono esibire al termine del loro percorso scolastico (competenze generali).

La determinazione dei traguardi consente di analizzare le discipline per farne risaltare le potenzialità:

• esplicitando i problemi caratteristici;

• descrivendo i tipici metodi risolutivi;

• formalizzando gli esiti delle ricerche, facendoli diventare la piattaforma di cattura di nuovi problemi.

 

Dalla struttura delle discipline traspare la strategia risolutiva: il comportamento che uno studente esibisce ricercando la soluzione di un problema veicola le informazioni necessarie al governo di processi d’apprendimento volti alla promozione di competenze generali e di competenze specifiche.

 

 

Questo il motivo per cui il fondamento della professionalità dei docenti s’identifica nell’analisi disciplinare.

Un questionario per il relativo accertamento potrebbe contenere la domanda:

“Tanto, tanto tempo fa la sentinella che vigilava all’entrata della caverna vide tre leoni che si avvicinavano. Immediatamente corse dal capo tribù: con gesti e urla segnalò la presenza di leoni e, con tre colpi di lancia sul terreno, ne indicò la numerosità.

Nel fatto narrato esiste un’attività matematica.

E’ lecito chiedersi: dove comincia la matematica?

  1. Dai Leoni

  2. Dai colpi di lancia

  3. La matematica non ha inizio: tutto è matematica

  4. Nessuna delle precedenti

 

L’esplorazione del campo del problema, la precisazione del risultato atteso, il riconoscimento delle potenzialità della disciplina, la formulazione e la verifica delle strategie risolutive costituiscono la necessaria premessa alla scelta della strumentazione tecnologica più idonea: prima si esplicita la meta (IL COSA) e, solo successivamente, si sceglie la risorsa (IL COME).

 

La situazione tratteggiata presenta l’informatica come serva ubbidiente, in grado di soddisfare le esigenze più disparate: questa l’origine della sua pervasività.

 

 

 

Come adeguare la scuola al mondo contemporaneo per “rispondere alle sfide di un mondo che cambia rapidamente, che richiede sempre di più agilità mentale, competenze trasversali e un ruolo attivo dei giovani” è la seconda questione posta.

Il documento ministeriale, riconosciuta la dinamicità dell’ambiente socio-culturale, enuncia la finalità del sistema educativo: agilità mentale, trasversalità, partecipazione. Traguardi riguardanti la sfera personale dei giovani, mete che tutte le discipline devono promuovere con un attento lavoro di coordinazione, vista la loro specificità di metodi e di oggetti.

La conseguente sinergia migliorerà significativamente l’efficacia del servizio.

 

Si tratta di una tipica visione sistemica in cui le singole parti non hanno significato proprio. Questo deriva dall’interazione con gli altri elementi che, interagendo, fanno da propulsore verso la finalità istituzionale.

 

La progettualità, volta alla convergenza di tutti gli insegnamenti verso traguardi comuni e condivisi, è la porta d’ingresso al governo dell’istituzione scolastica.

 

La tacita abrogazione del DPR sull’autonomia, operata dalla legge 107/15, è inequivocabile sintomo dell’incapacità di cogliere la struttura sistemica della scuola. L’art. 1 del decreto recita: ”L’autonomia delle istituzioni scolastiche … si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”.

Buona Scuola, ci avevano dati per vinti

da Il Fatto Quotidiano

Buona Scuola, ci avevano dati per vinti

Ci avevano dati per vinti, defunti, spariti. E invece abbiamo dimostrato che non è così. I toni trionfalistici di Renzi, Faraone e Giannini, che nel corso dell’autunno avevano avuto l’indecenza di commentare il silenzio del movimento della scuola – interrotto solo dallo sciopero del 13 novembre indetto dai sindacati di base – attribuendolo al fatto che la scuola stessa abbia accettato la legge 107, sono stati smentiti da un’assemblea partecipata e vitale, che il 29 novembre a Roma ha stabilito due punti fermi, che connoteranno i prossimi mesi: sì al referendum abrogativo; sì alla continuazione della mobilitazione.

Non è un risultato da poco, dopo 3 mesi di sostanziale silenzio, durante i quali, però, molti di noi non hanno cessato di lavorare, profondamente convinti dell’iniquità di una legge, la sedicente “Buona Scuola”, che determina inequivocabilmente ed irreversibilmente il tracollo della scuola pubblica come organo dello Stato, secondo la celebre definizione di Calamandrei.

La sconfitta di luglio è stata bruciante ma terribilmente iniqua. I due contendenti – il Governo Renzi e l’80% dei docenti italiani che, insieme agli studenti, hanno partecipato allo straordinario sciopero del 5 maggio e mantenuta viva la mobilitazione fino al giorno della improvvida firma di Mattarella al testo predisposto ed imposto dal Governo a colpi di fiducia  – hanno usato armi assolutamente non equilibrate: napalm da una parte, fionde dall’altra.

Da una parte l’arroganza del padrone, padrone dei media tutti e delle istituzioni, cui è stata sottratta qualsiasi formale e sostanziale forma di investitura e prerogative costituzionali, che l’arrembante, querulo, decisionista, Giovane Capo comanda a bacchetta, imponendo mortificanti prove muscolari. Al punto da porre la fiducia dopo non aver ascoltato (nonostante le demagogiche rassicurazioni di segno opposto) e non aver considerato le legittime istanze di una scuola pervicacemente ostile al modello autoritario, punitivo, classista ed iniquo configurato dalla  107.

Dall’altra la scuola democratica, che ha gridato il proprio dissenso e il proprio sdegno impugnando un testo alternativo, che individua – sulla base del dettato costituzionale  – un’altra idea di scuola. Fiducia nella democrazia: questo – ahimè – l’errore. Dai blog, dalle piazze, attraverso megafoni materiali  e capacità di pensare e scrivere parole e concetti, per provare a contrastare la cassa di risonanza che i media di regime  hanno acriticamente costituito a tutela del grande manovratore solitario, intento a rottamare, oltre ai suoi balbettanti presunti antagonisti interni, anche la scuola della Repubblica. Pronunciando impudenti ma convincenti slogan.

Niente di più ovvio che davanti alla protervia, all’arbitrio e alla violenza, davanti ad una storia che tutti sapevamo – ma non volevamo davvero credere – si sarebbe conclusa con il trionfo del più forte (ma non del più giusto), la demotivazione abbia condizionato quei docenti e quegli studenti che non fanno della militanza per la scuola della Costituzione un elemento della propria identità. Non si è trattato, cioè, di aver compreso la portata rivoluzionaria di quel capolavoro di confusione giuridica in chiave autoritaria che è la 107/15; ma di aver fatto prevalere sfiducia e frustrazione dinanzi alla negazione della bontà delle ragioni del mondo della scuola, espresse democraticamente in una stagione di lotta e di grande motivazione.

Dopo essersi leccata le ferite di una sconfitta tanto più cocente perché frutto della più clamorosa sospensione della democrazia degli ultimi decenni, tutti insieme abbiamo deciso di scendere nuovamente in campo, per affermare la costanza e la bontà delle nostre ragioni.

L’assemblea del 29 novembre – organizzata dal Comitato Nazionale per il sostegno alla Lipscuola – è stata molto partecipata (oltre le più rosee aspettative) e soprattutto ha espresso inequivocabilmente, attraverso la pubblicazione di un documento votato all’unanimità, la volontà precisa di adoperarsi per abrogare la legge 107 anche attraverso la creazione di un coordinamento nazionale e, più in generale, di partecipare a una tornata referendaria di ampio respiro, “sociale”, inclusiva dei più vari soggetti, priva di primogeniture e di egemonie politiche, ricca di iniziative incrociate, di dialettica, di iniziativa “dal basso”. Piena consapevolezza, insomma, che considerato l’attuale stato di occupazione delle istituzioni e le inerzie di coloro che dovrebbero esserne i garanti, ci si può riappropriare della sovranità sancita dall’articolo 1 della Costituzione solo riappropriandosi della cittadinanza attiva dei singoli e dei gruppi organizzati.

L’Ora del Codice: piccoli programmatori crescono

da La Stampa

L’Ora del Codice: piccoli programmatori crescono

I 16 Apple Store italiani partecipano alla campagna Hour of Code di Code.org, con workshop gratuiti fino a domenica 13
luca indemini

«Sapete cosa stiamo per fare?», chiede Luca, uno degli animatori, per dare il via al workshop gratuito L’Ora del Codice, nell’Apple Store di via Roma a Torino. Francesco alza la mano: «Siamo qui per programmare e fare app».

Francesco ha sette anni, ha già partecipato a un CoderDojo e ha avuto modo di sperimentare il linguaggio di programmazione Scratch: «Ho fatto muovere dei personaggi, incastrando dei blocchi con scritto qualcosa dentro».

Quei blocchi contengono delle istruzioni, scritte in codice binario. Ma per iniziare a sperimentare la programmazione non è necessario conoscere il codice binario. «Puntiamo sul gioco, facciamo lavorare i ragazzi con i personaggi di Star Wars, Minecraft e Flappy Bird, per coinvolgerli, farli imparare facendo pratica – spiega Luca –. Al termine dell’ora gli facciamo vedere le strisce di codice che ci sono dietro alle istruzioni che loro hanno dato ai personaggi, incastrando i blocchi».

LA SETTIMANA DELL’INFORMATICA

L’appuntamento torinese è uno dei tanti realizzati da Apple (sono 16 gli store italiani coinvolti), nell’ambito della campagna Hour of Code di Code.org. L’iniziativa di Apple è una delle tante incastrate nella Settimana dell’Insegnamento dell’Informatica, che dal 7 al 13 dicembre porta migliaia di bambini ad avvicinarsi agli elementi di coding.

Tra gli altri appuntamenti in programma a Torino, Tim propone nella scuola secondaria di primo grado Piero Calamandrei “Do It Yourself – Applicazioni tecniche 2.0”, un evento per esplorare l’elettronica Open Source con Arduino e la programmazione di Scratch.

L’ORA DEL CODICE

Torniamo nell’Apple Store di via Roma. Per la prima giornata dell’Ora di Codice sono tre gli incontri in calendario, rivolti ai bambini dai 6 anni in su. In realtà nel primo turno c’è anche un fuori quota: Luca ha 4 anni e aiutato dal papà Marco, cerca di incastrare blocchi e istruzioni. Quando al termine gli consegnano il diploma dell’Ora del Codice, spiega con soddisfazione: «Ho fatto Maircraf». Il fratello maggiore Matteo ha 13 anni: «È la prima volta che partecipo a un laboratorio di codice, è stato molto interessante, credo che continuerò a sperimentare sul sito di Code.org». L’intento di papà Marco sembra raggiunto: «Venire qui oggi è un po’ come buttare un seme, fargli conoscere qualcosa di nuovo, se poi piace, crescerà, ma senza forzarli».

Tra tanti bambini, di età variabili dai 4 ai 15 anni che si divertono, chini sui tablet a sperimentare come funziona un’app o un gioco, c’è anche chi li guarda con una punta di invidia: Luisa ha 11 anni, è arrivata con i fratellini più piccoli, che hanno già preso posto attorno al tavolo di lavoro, «Ma io non mi posso fermare, ho già un altro impegno». Non nasconde la delusione, appassionata, come racconta il padre Michele, alla programmazione e agli strumenti tecnologici: «A scuola usiamo il tablet per studiare, con app come GeoGebra, a casa ho realizzato un libro game, inventando storie di avventura a scelta multipla. Il computer lo uso soprattutto per mandare le mail ai miei compagni».

Occasione perfetta per capire come funzionano i programmi e non limitarsi a essere solo utenti passivi, l’unico limite dell’ora di codice è che è solo un’ora. Un primo passo, a cui poi non è così facile far seguire un percorso. Mentre Francesco supera, divertendosi, i vari esercizi per costruire la galassia di Guerre Stellari, suo papà Salvatore suggerisce: «La programmazione dovrebbe entrare nelle scuole». La stessa idea proposta ieri dall’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, in visita in un Apple Store di New York, durante l’Hour of Code: «La programmazione informatica diventi un corso obbligatorio nelle scuole, al pari di studi sociali, inglese e matematica».

DO IT YOURSELF

Oggi, a partire dalle 11, la programmazione si intreccia la mondo dei makers per gli alunni della scuola Calamandrei, con “Do it yourself”, una lezione introduttiva per permettere agli studenti di avvicinarsi all’elettronica, al making e al mondo del DIY (do it yourself). Oltre ai ragazzi presenti fisicamente in aula, saranno collegate in streaming altre 20 scuole torinesi, per un totale di oltre mille studenti e tutti gli appassionati e curiosi potranno seguire l’evento registrandosi su EventBrite. Le scuole partecipanti sono state fornite di kit hardware e iragazzi saranno accompagnati da un team di docenti specializzati, tra cui il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, Marcella Logli, presidente Fondazione Telecom Italia, Massimo Avvisati, responsabile didattico CodemotionKids, Agnese Addone, Champion CoderDojo Roma e Salvatore Giuliano, Preside ITIS Maiorana di Brindisi, che la scuola 2.0 la sta construendo da anni, insieme ai suoi allievi, attraverso il progetto Book in Progress.

FIS più grande nel 2016, ma non di molto

da La Tecnica della Scuola

FIS più grande nel 2016, ma non di molto

Nel 2016 il FIS, il fondo per il funzionamento delle scuole, sarà incrementato di 23,5 milioni: è quanto prevede un emendamento del governo al ddl Stabilità.

Lo ha fatto sapere lo stesso governo, specificando che 7,5 milioni arriveranno da risparmi di spesa posticipando di un anno l’entrata in vigore del cosiddetto ‘school bonus’, prevedendo un credito d’imposta del 65% delle erogazioni liberali effettuate nel 2016 e nel 2017 e del 50% per quelle effettuate nel 2018 invece del 65% di quelle effettuate nel 2015 e nel 2016 e del 50% per quelle effettuate nel 2017.

I 16 milioni restanti arriveranno dal versamento allo Stato delle somme di un conto corrente che giace presso le Poste. Su quest’ultima copertura viene prevista una clausola di salvaguardia secondo la quale il ministro dell’Economia è autorizzato ad accantonare e a rendere indisponibile per il 2016 nello Stato di previsione del ministero dell’Istruzione i 16 milioni.
Inoltre, i risparmi di spesa nel 2017 e 2018 confluiscono nel fondo “La buona Scuola” per 7,5 milioni nel 2017 e 5,8 milioni nel 2018.

“Questa legge di stabilità, così come quella dell’anno scorso, sarà una legge in cui potremo presentare risorse aggiuntive per formazione e istruzione”, ha commentato a stretto giro di posta il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

Il rappresentante di Governo ha fatto anche intendere che a Montecitorio, l’incremento potrebbe essere ancora ritoccato all’insù: “qualcosa abbiamo già ottenuto al Senato e abbiamo avuto modo di promuoverlo, ora alla Camera stiamo cercando di arricchire ancora di più”.

In cosa consiste, a livello pratico per le scuole, questo incremento? Diciamolo subito, negli istituti non si brinderà con lo spumante. Perché se si dovesse arrivare a 25 milioni di euro, ad ogni istituto andrà comunque una cifra media che non supera i 3mila euro. Giusto i soldi per pagare un paio di funzioni strumentali.

Edilizia scolastica, il Ministro ha firmato il decreto. Al via ispezioni su solai e controsoffitti

da La Tecnica della Scuola

Edilizia scolastica, il Ministro ha firmato il decreto. Al via ispezioni su solai e controsoffitti

Il Ministro Stefania Giannini ha firmato il decreto di approvazione della graduatoria degli istituti in cui saranno effettuati gli interventi. Partono quindi le ispezioni su solai e controsoffiti di oltre 7mila scuole italiane.

“Con la Buona Scuola, ricorda Giannini, abbiamo stanziato 40 milioni di euro per effettuare i monitoraggi che servono per garantire maggiore sicurezza ai nostri ragazzi. Si tratta di un’altra delle azioni strategiche del nostro Piano per l’edilizia scolastica  che va avanti a tappe serrate fin dal nostro insediamento”.

Secondo i dati del Miur, sono state 13.584 le candidature pervenute da parte degli Enti locali, 7.304 le ispezioni che verranno effettuate per una spesa complessiva di oltre 36 milioni di euro. Le risorse rimanenti saranno successivamente redistribuite, con un nuovo decreto.

Per individuare gli istituti scolastici che saranno oggetto delle ispezioni, il Miur ha indetto una procedura pubblica per ottenere le candidature da parte degli Enti locali. Gli Enti che hanno ottenuto il finanziamento hanno tempo per affidare gli incarichi per le indagini diagnostiche fino al 31 gennaio 2016, termine che il decreto ha prorogato rispetto a quello inizialmente previsto per il prossimo 31 dicembre.

Progetto “Sport di classe”: candidature tutor entro il 16 dicembre

da La Tecnica della Scuola

Progetto “Sport di classe”: candidature tutor entro il 16 dicembre

L.L.

Miur e Coni hanno pubblicato un avviso per l’assegnazione dell’incarico di Tutor Sportivo Scolastico nell’ambito del progetto nazionale “Sport di Classe” per l’anno scolastico 2015/2016.

Come abbiamo già comunicato, entro il 21 dicembre le scuole primarie interessate potranno aderire al progetto tramite il sito http://www.progettosportdiclasse.it.

Per quanto riguarda il tutor, possono presentare la domanda di partecipazione i candidati che siano in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti minimi:

  • Diploma di Educazione Fisica rilasciato dagli ISEF
  • Laurea in scienze motorie ordinamento previgente (CL 33)
  • Laurea in Scienze motorie ordinamento vigente (L22)
  • Laurea quadriennale in Scienze Motorie e Sportive1

La domanda di candidatura dovrà essere compilata on-line utilizzando il format disponibile sul medesimo sito www.progettosportdiclasse.it fino al 16 dicembre 2015.

Prove Invalsi: elenco informazioni di contesto disponibile dal 15 dicembre

da La Tecnica della Scuola

Prove Invalsi: elenco informazioni di contesto disponibile dal 15 dicembre

L’Invalsi fa sapere che dal 15 dicembre (non più dal 7, come inizialmente previsto) sarà pubblicato l’elenco delle informazioni di contesto richieste dall’Istituto nell’ambito delle Prove Invalsi 2016.

Ricordiamo che la comunicazione dei dati di contesto per tutte le regioni, le provincie autonome e le scuole italiane all’estero dovrà avvenire tramite l’inserimento degli stessi su un apposito modulo online disponibile dal 1° febbraio al 16 aprile 2016 nell’Area riservata accedendo con il ruolo di Segreteria scolastica.

Gli Istituti scolastici possono decidere di compilare direttamente il modulo messo a disposizione online o di avvalersi dei software di segreteria di fornitori accreditati presso l’INVALSI.

L’accreditamento dei fornitori dei software di segreteria è attualmente in corso.

Informativa sulla circolare attuativa del Piano Nazionale della Scuola Digitale

da La Tecnica della Scuola

Informativa sulla circolare attuativa del Piano Nazionale della Scuola Digitale

L.L.

Nel pomeriggio del 10 dicembre si è svolto al Miur un incontro con le Organizzazioni sindacali concernente l´informativa sulla circolare attuativa del Piano Nazionale della Scuola Digitale (PNSD).

Secondo le informazioni riportate sul sito della Gilda degli Insegnanti, la circolare conterrà indicazioni alle scuole sulle azioni intraprese e da intraprendere nell´a.s. 2015/2016.

Diverse sono le iniziative già intraprese, come:

  • il bando per il cablaggio delle scuole che ha visto coinvolte 6109 scuole (fondi previsti 88 milioni di euro);
  • il bando per gli ambienti digitali (fondi a disposizione 100 milioni di fondi PON);
  • bando per 60 laboratori dell´occupabilità (fondi a disposizione 45 milioni di euro);
  • la nomina degli “animatori digitali” per i quali la scadenza è spostata al 17 dicembre (circa 1 milione di euro dai fondi della 440/97).

La circolare si compone di quattro sezioni: strumenti, competenze e contenuti, formazione, accompagnamento.

Per quanto riguarda, in particolare, la formazione, saranno utilizzate le risorse della Legge 107/2015 per la formazione cercando di scegliere soluzioni innovative (per il prossimo anno 10 milioni di euro) e le risorse del PON (circa 80 milioni in 7 anni). Il Miur organizzerà, inoltre, un corso di formazione all´estero per 1000 docenti e dirigenti scolastici in università e centri di ricerca d´eccellenza, e verrà costituito anche un´unità di “pronto soccorso” tecnico per interventi nelle scuole che si consorziano in rete.

Siglato il protocollo MIUR-CONI-FERRERO

da tuttoscuola.com

Siglato il protocollo MIUR-CONI-FERRERO
Obiettivo condiviso: diffondere l’eredità di #Expo2015

Diffondere l’eredità di #Expo2015 e i suoi messaggi sull’educazione alla salute e ai corretti stili di vita e sulla pratica sportiva. È l’obiettivo del preannunciato Protocollo di intesa siglato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal Ministro Stefania Giannini, dal Presidente del Coni Giovanni Malagò e dal Presidente di Ferrero S.p.A. Francesco Paolo Fulci che, insieme al Direttore degli Affari Istituzionali di Expo 2015 Roberto Arditti, hanno tracciato un bilancio delle attività svolte insieme nel corso dell’Esposizione Universale di Milano.

Fra progetti on line, visite a Milano, concorsi, il Miur ha coinvolto più di 5 milioni di studenti, italiani e stranieri. Una community da non disperdere. L’area Kinder+Sport, nata dalla collaborazione Miur-Coni-Ferrero-Expo, ha attratto oltre 230.000 visitatori, fra cui 100.000 bambini di età compresa fra i 5 e i 12 anni. I ragazzi hanno potuto partecipare ad attività ludiche e didattiche legate allo sport attraverso l’installazione Joy of Moving Garden e l’Active Arena, un campo sportivo con giochi sviluppati da una apposita Commissione Scientifica.

Oggi apriamo un altro padiglione, un padiglione virtuale, in cui ci riproponiamo di educare i nostri ragazzi, cittadini di domani, ai corretti stili di vita proseguendo il lavoro cominciato tutti insieme ad Expo. Non è la fine di un percorso, ma l’inizio di un nuovo progetto congiunto attorno al valore della salute e alla responsabilità che condividiamo di mantenere il nostro pianeta in condizioni di sostenibilità, equità, condivisione equa di tutti i suoi patrimoni. Con questo spirito abbiamo voluto fortemente che nella legge 107, la Buona Scuola, ci fosse un’attenzione specifica ai temi della salute e dei corretti stili di vita”, ha dichiarato il Ministro Giannini.

Quella di Expo è la più bella scommessa vinta, negli ultimi 20-30 anni, dal sistema Paese perché abbiamo saputo fare squadra. In futuro, dovremo ricordarci di questa esperienza positiva e aggrapparci ad essa, utilizzando il lavoro fatto per altre esperienze. Oggi abbiamo numeri in miglioramento: aumentano le pratiche sportive, diminuiscono la sedentarietà e l’obesità. C’è ancora tanta strada da fare, ma le classifiche si stanno muovendo, anche grazie al messaggio partito e diffuso dal padiglione Kinder+Sport ad Expo e dai ragazzi che lo hanno visitato”, ha sottolineato il Presidente Giovanni Malagò.

Come Ferrero ci consideriamo altamente onorati per aver contribuito allo straordinario successo dell’Expo, cui abbiamo creduto fin dall’inizio. Grazie alla partnership con Miur, Coni e Expo, l’iniziativa ‘Joy of moving’ si è affermata come metodo innovativo per la trasmissione della pratica sportiva e motoria tra i giovani e l’Area Kinder+Sport ha rappresentato un’iniziativa di forte successo: già ora è un progetto globale che coinvolge oltre 3 milioni di ragazzi nel mondo e ci proponiamo di arrivare a 5 milioni entro il 2018 in trenta paesi”, ha aggiunto il Presidente di Ferrero Francesco Paolo Fulci.

Expo ha funzionato perché è stato un progetto congiunto in cui strategica è stata la collaborazione fra istituzioni. Collaborazione che si rinnova oggi in questo incontro al Miur e che proseguirà nei prossimi mesi nell’ottica di non disperdere l’importante eredità dell’esposizione Universale”, ha concluso Roberto Arditti.

Il Protocollo siglato venerdì 11 dicembre, si legge nel comunicato del Miur, “consentirà di ottimizzare la condivisione di queste esperienze, di progetti e strategie per l’educazione ai comportamenti alimentari corretti e ad uno stile di vita attivo, mettendo in sinergia tre grandi realtà (Miur, Coni e Ferrero) che guardano con attenzione alla salute dei più giovani. Prevenire e contrastare l’insorgenza di disturbi e patologie correlati a comportamenti alimentari non corretti e a sedentarietà sarà l’obiettivo comune. Da realizzare diffondendo nuove metodologie didattiche, proseguendo e potenziando le attività sullo sport già messe in campo con il Coni attraverso l’iniziativa “Sport di classe” e i Campionati sportivi studenteschi, realizzando iniziative educative sulla scorta di quelle già sperimentate ad Expo”.

Partono indagini sui solai di 7.000 scuole

da tuttoscuola.com

Partono indagini sui solai di 7.000 scuole
Il ministro Giannini ha firmato il decreto

Al via i controlli sui solai e i controsoffitti di oltre 7mila scuole italiane. Il Ministro Stefania Giannini ha firmato il decreto di approvazione della graduatoria degli istituti in cui saranno effettuati gli interventi.

Con la Buona Scuola abbiamo stanziato 40 milioni di euro per effettuare i monitoraggi che servono per garantire maggiore sicurezza ai nostri ragazzi. Si tratta di un’altra delle azioni strategiche del nostro Piano per l’edilizia scolastica  che va avanti a tappe serrate fin dal nostro insediamento”, ricorda il Ministro Stefania Giannini.

Sono state 13.584 le candidature pervenute da parte degli Enti locali, 7.304 le ispezioni che verranno effettuate per una spesa complessiva di oltre 36 milioni di euro. Le risorse rimanenti saranno successivamente redistribuite, con un nuovo decreto.

Per individuare gli istituti scolastici che saranno oggetto delle ispezioni, il Miur ha indetto una procedura pubblica per ottenere le candidature da parte degli Enti locali. Gli Enti che hanno ottenuto il finanziamento hanno tempo per affidare gli incarichi per le indagini diagnostiche fino al 31 gennaio 2016, termine che il decreto ha prorogato rispetto a quello inizialmente previsto per il prossimo 31 dicembre.

L’elenco completo delle scuole che saranno coinvolte nelle indagini è disponibile qui:
http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/indagini_diagnostiche.shtml

Faraone: Con la legge di stabilità, più risorse per l’istruzione

da tuttoscuola.com

Faraone: Con la legge di stabilità, più risorse per l’istruzione

Questa legge di stabilità, così come quella dell’anno scorso, sarà una legge in cui potremo presentare risorse aggiuntive per formazione e istruzione“. Lo ha detto Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, a margine dell’inaugurazione un’aula della scuola La Pira di Firenze dotata di banchi ‘ecologici’.

Qualcosa abbiamo già ottenuto al Senato e abbiamo avuto modo di promuoverlo – ha aggiunto – ora alla Camera stiamo cercando di arricchire ancora di più“.

Fase D? Proposta non praticabile

da tuttoscuola.com

Fase D? Proposta non praticabile

L’ipotesi di una fase D nel piano di assunzione sta correndo sul web e nelle scuole, facendo sperare nel ruolo immediato molti docenti.

Partiti di opposizione e sindacati scuola minori stanno caldeggiando l’immediata immissione in ruolo sui posti rimasti vacanti (circa 8 mila normali e circa 15 mila per il sostegno) senza attendere il prossimo concorso.

A chi dovrebbero andare quei posti rimasti vacanti? Ai docenti in possesso dell’abilitazione ma non inseriti nelle graduatorie di merito dell’ultimo concorso o nelle graduatorie ad esaurimento (GAE).

Si passerebbe al ruolo direttamente, bypassando qualsiasi graduatoria e qualsiasi concorso. Verrebbero anche saltati gli iscritti nelle GAE che hanno rinviato l’immissione in ruolo. Si tratterebbe di una forma di ope legis che eviterebbe anche il concorso, ma che richiederebbe una modifica di legge.

La proposta, dal sapore populista, sta trovando attenzione tra gli abilitati, com’era prevedibile. Della serie, la deregulation piace.