LA LENTA SCOMPARSA DEGLI A.T.A.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. MATTEO RENZI

Al Ministro dell’Istruzione
Sen. STEFANIA GIANNINI

Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Uffici di diretta collaborazione dell’On.le Ministro – Unità Relazioni Sindacali
Al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
On. Marianna Madia

e, p.c.  A tutto il Personale A.T.A. delle Istituzioni Scolastiche Italiane di ogni ordine e grado

Onorevoli Ministri,
l’Onorevole Francesca Puglisi in un emendamento al DDL Scuola e Università stabilisce che le scuole potranno stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) per svolgere le mansioni tipiche degli Assistenti Amministrativi e degli Assistenti Tecnici a partire dall’anno scolastico 2016/2017.

Anche in questo caso, anziché stabilizzare il personale A.T.A. che ha già maturato 36 mesi di servizio, come peraltro previsto da una sentenza della Corte europea, si cerca di introdurre altra gente nelle scuole statali. Permetteteci di sognare ancora: diteci che non verranno ridotti i nostri già risicati organici ma verrà data invece la possibilità di assumere, in aggiunta a quanto previsto dalle tabelle vigenti e non in sostituzione, nuovi dipendenti fra tutti i nostri precari che ci aiuteranno nelle molteplici attività di segreteria (tutti gli obblighi derivanti dall’autonomia scolastica, dal D.P.C.M. 3/12/2013 relativamente alla conservazione sostitutiva degli Atti protocollati, conservazione senza la quale i documenti perdono della loro valenza, specialmente in sede di contenzioso), attività di laboratorio (approvvigionamento laboratori, officine, sicurezza degli stessi, supporto all’Attività didattica, manutenzione ordinaria ed infine sia per i D.S.G.A, Assistenti Amm.vi e Tecnici, supporto al P.N.S.D.), che non riusciremo più ad espletare. Saremo tutti contenti e lavorare nelle scuole non sarà più un delirio.

Il Presidente Matteo Renzi nella sua e-news del 27 aprile u.s. ha scritto quanto segue:

“…Mi hanno chiesto innanzitutto tre cose: scuole aperte, illuminazione, telecamere. E oggi il Ministro Giannini firma il primo dei decreti che consentiranno a queste realtà di tenere aperte le scuole d’estate e poi anche oltre l’orario scolastico…..”

Benissimo, ci trova pienamente d’accordo, ma vorremmo sapere come ciò sarà possibile visto che gli organici del personale A.T.A. sono notevolmente ridotti, i dipendenti con contratto a tempo indeterminato non sono sufficienti e tutti i contratti a tempo determinato sono stati stipulati obbligatoriamente, in base alle note disposizioni ministeriali solo fino al 30 giugno 2016.

Purtroppo pensiamo che una soluzione per Voi potrebbe essere quella di utilizzare le cooperative, cioè inserire altri estranei (a volte socialmente inadatti e con problemi di varia natura, sia a livello psichico che fisico o da dipendenze) nelle scuole statali dove ci sono dei minori oltretutto.

Invece che utilizzare questi sistemi si dovrebbero utilizzare i nostri precari iscritti nelle nostre graduatorie con metodi trasparenti.

Avvalendoci pertanto di quanto è già previsto dalle nostre leggi si otterrebbe prima di tutto un risparmio per le casse statali e si avrebbe all’interno delle nostre scuole personale qualificato e preparato che conosce le problematiche delle varie realtà scolastiche in grado di garantire così un servizio ottimale all’utenza.

Ci siamo permessi di disturbarVi immediatamente perché queste novità rivestono una notevole importanza in un momento così delicato per la nostra povera scuola statale, sperando però di esserci sbagliati, anzi saremmo proprio contenti se invece ci doveste comunicare che prorogherete  tutti i contratti fino al 31 agosto e oltre, che assumerete tutti i precari necessari per far finalmente funzionare al meglio i nostri istituti, che abolirete  il divieto di nominare supplenti, che lascerete perdere le cooperative, che ascolterete i nostri consigli, come dice sempre Lei Presidente Renzi nelle sue mail: “Leggo sempre volentieri i vostri suggerimenti su quelle che voi ritenete le priorità da seguire, gli errori da evitare, gli impegni da prendere: l’email è sempre la stessa”!!!

Che bel sogno, purtroppo la realtà, lo sappiamo, è ben diversa, e il personale A.T.A. sta scomparendo con una morte lenta e sofferente; ma noi non vogliamo morire, ci difenderemo reagendo tutti insieme uniti attraverso la Federazione del Personale ATA, l’unica vera voce a difesa di questo sterminio collettivo della nostra categoria!

In attesa di notizie positive, fiduciosi Vi auguriamo buon lavoro.

Una nuova sentenza del Consiglio di Stato apre il vaso di Pandora dei mali della pessima legge sulla scuola

Una nuova sentenza del Consiglio di Stato apre il vaso di Pandora dei mali della pessima legge sulla scuola

Da notizie di agenzia apprendiamo che il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto di circa 20.000 docenti non abilitati ricorrenti ad essere ammessi con riserva al concorso scuola, iniziato il 28 aprile e che prevede l’assunzione di più di 63mila docenti. Con provvedimento di urgenza, si legge, il Consiglio di Stato ha consentito a questi docenti di presentarsi alle prove concorsuali, sia pure con riserva.

Da tempo la posizione della FLC CGIL è stata chiara in merito a questo concorso. Intanto, confermiamo che la via concorsuale resta sempre quella da seguire, in materia di pubblico servizio. Deve però essere percorsa con giudizio, saggezza, trasparenza e dialogo con le organizzazioni sindacali. Non possiamo che stigmatizzare con forza, invece, la lunga serie di errori commessi dal Miur e dalla ministra su questo particolare concorso, a partire dalla esclusione dei non abilitati che non hanno potuto conseguire l’abilitazione per esclusiva responsabilità dell’amministrazione. Per un errato senso della fretta essi hanno evidentemente combinato enormi pasticci, le cui vittime sono le migliaia di docenti esclusi dal concorso, costretti a farsi riconoscere un diritto di accesso dalla Giustizia amministrativa. Ciò dimostra che la platea degli aventi diritto non era e non è mai stata coerente con le regole generali che sovrintendono i concorsi pubblici. A ciò si aggiunga il pressapochismo con il quale sono state predisposte le prove del concorso: mancanza dei commissari, mancanza di trasparenza nelle griglie di valutazione, enormi problemi di natura logistica, per cui, ad esempio, a molti docenti sardi è stato imposto di recarsi a Roma.

Questa nuova sentenza del Consiglio di Stato, che ammette di fatto anche i non abilitati, impone un ripensamento delle norme concorsuali sulla scuola, predisponendo un percorso separato e preferenziale per gli abilitati con servizio. La sostanza è che per questo importantissimo e delicatissimo concorso si poteva e doveva fare meglio, se solo si fosse scelta la strada del dialogo, e non della chiusura ostinata da parte della ministra. Ostinazione, chiusura e fretta sono state pessime consigliere, e le conseguenze negative sono visibili ogni giorno. Le organizzazioni sindacali, e la FLC CGIL, in particolare, avevano infatti consigliato di procedere attraverso un piano pluriennale di immissione in ruolo di tutti i precari della scuola, evitando il rischio di produrre una gerarchi tra docenti, quelli di serie A, quelli di serie B e quelli di quarta serie. Se la ministra avessero concordato su questo schema, oggi avremmo una situazione significativamente diversa.

La FLC CGIL auspica dunque che il Parlamento manifesti il coraggio di salvare la scuola pubblica da questa serie di errori, che rischia di compromettere seriamente il prossimo anno scolastico, e di scatenare un lungo contenzioso giudiziario e seriale probabilmente senza fine. È giunto il momento di prendere atto che questo ministro non è più in grado di sostenere le sfide della scuola nel nuovo millennio, neppure dal punto di vista organizzativo e contrattuale.

Confermato il diritto agli scatti di anzianità per i precari

La Corte d’Appello di Torino dà torto al MIUR: confermato il diritto agli scatti di anzianità per i precari

 

L’Anief travolge il Ministero dell’Istruzione presso la Corte d’Appello di Torino che respinge in toto l’appello proposto dal MIUR, già soccombente in primo grado, e conferma il pieno diritto dei precari a percepire la medesima retribuzione, comprensiva delle progressioni stipendiali, riconosciuta ai lavoratori a tempo indeterminato. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi ottengono un nuovo successo per il nostro sindacato e la conferma di quanto già ottenuto presso il Tribunale del Lavoro di Torino in favore dei lavoratori precari della scuola, con relativa condanna del Ministero al pagamento delle spese di lite.

 

 

Il Tribunale di Torino già aveva ricordato, infatti, che “La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha trattato della compatibilità con la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro europeo allegato alla direttiva 99/70, di una norma interna che esclude il personale a tempo determinato dagli scatti retributivi triennali riconosciuti invece ai dipendenti di ruolo a tempo indeterminato”, evidenziando come “la clausola, il cui contenuto è stato ritenuto incondizionato e sufficientemente preciso da non richiedere atti di trasposizione interna, vieta l’applicazione di trattamenti deteriori per i lavoratori a termine, determinati dal solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”.

 

La Corte d’Appello di Torino, dunque, confermando senza indugio quanto già ottenuto dall’Anief in primo grado, ha respinto in toto le ragioni proposte dal Ministero dell’Istruzione, condannando l’Amministrazione appellante, totalmente soccombente in giudizio, al pagamento delle spese di lite quantificate in 1.100 Euro oltre accessori.

 

Ancora una volta, dunque, l’Anief ha dimostrato la correttezza delle proprie ragioni e ha impartito una sonora lezione al MIUR con la conferma che i lavoratori precari della scuola, tutt’ora discriminati dall’Amministrazione riguardo la corretta retribuzione da percepire in base all’effettivo servizio prestato, non possono essere considerati “lavoratori di serie B”. L’Anief ricorda che è sempre possibile ricorrere per il corretto riconoscimento della propria anzianità di servizio e per ottenere gli scatti di anzianità che il Ministero continua a negare ai lavoratori precari della scuola.

29-30 aprile Internet Day

internetday-bn

Il 29 e 30 aprile, a tren’anni dal 30 aprile 1986, data nella quale, per la prima volta, l’Italia si è connessa a internet, sono previste manifestazioni, iniziative ed eventi per celebrare l’Internet Day.


“Internet Day”: il 29 aprile le scuole protagoniste
Fitto programma di iniziative in tutto il Paese

Il prossimo 29 aprile si celebrerà l’ Internet Day italiano, voluto dal Governo per celebrare il 30° anniversario della prima connessione dell’Italia in Rete, avvenuta il 30 aprile 1986. Una giornata con un fitto programma di iniziative in tutto il Paese che vedrà il mondo della scuola protagonista: il Ministero dell’Istruzione, ha inviato una circolare con la quale chiama le scuole a partecipare organizzando eventi e momenti di studio per approfondire il ruolo di Internet nella società. Con particolare riguardo al suo valore formativo ed educativo, alle sue potenzialità e alla necessità di un suo uso consapevole. Le iniziative saranno coerenti con le azioni e gli obiettivi del Piano Nazionale per la Scuola Digitale e prevedono il coinvolgimento diretto degli animatori digitali, i referenti scolastici per l’innovazione.

“La scuola e il mondo dell’Istruzione saranno protagonisti dell’Internet Day come annunciato dal Presidente Matteo Renzi – sottolinea il Ministro Stefania Giannini – L’Internet Day si inserisce perfettamente nella cornice educativa del Piano Nazionale Scuola Digitale che sta andando avanti, da un lato con le azioni di formazione del personale, dall’altro con la diffusione di una nuova cultura educativa nelle scuole in cui la tecnologia sta diventando sempre più strumentale alle esigenze di una didattica flessibile e collaborativa”.

Le scuole potranno sviluppare liberamente le proprie attività, ma per agevolarne l’ideazione il Miur ha deciso di fornire un “kit” con alcune indicazioni, proposte e spunti utili. Si va dalle attività di “Public Speaking”, attraverso le attività formative in partnership con TED (www.tedxyouthbologna.com), alla campagna nazionale “I Super Errori” promossa dal consorzio Generazioni Connesse (www.generazioniconnesse.it), passando per “Internetopoli” (www.internetopoli.it), il gioco didattico multimediale che illustra agli studenti le tematiche più importanti legate al mondo di internet. Del kit fanno parte anche le attività di “Programma il Futuro”, l’iniziativa MIUR-CINI per la promozione del pensiero computazionale. Per l’occasione, sul sito www.programmailfuturo.it, sarà pubblicata una sezione dedicata alla presentazione delle tecnologie che stanno alla base di Internet anche per sperimentare cosa significa programmare la Rete di domani (www.programmailfuturo.it/notizie/italian-internet-day). Infine, nel kit, è stata inserita una iniziativa sulla Dichiarazione dei diritti in Internet, documento approvato dalla Commissione per i diritti e doveri relativi a Internet della Camera dei Deputati, fondamentale per sensibilizzare all’esercizio di una cittadinanza digitale attiva nel rispetto della libertà, della dignità e della diversità di ogni persona.

Le scuole potranno segnalare i loro eventi sul sito http://italianinternetday.it/ e potranno partecipare al concorso #internetdayatschool lanciato per questa specifica occasione. Le migliori tre proposte di attività, documentate attraverso un videoclip della durata massima di 180 secondi da produrre secondo le modalità indicate nel regolamento, riceveranno un premio di 5.000 euro da destinare alla realizzazione di un Internet Corner in uno spazio comune della propria scuola o al pagamento del canone per la connessione a internet per un anno.

Su http://italianinternetday.it/ sarà pubblicata una mappa interattiva che rappresenterà graficamente la partecipazione delle scuole all’“Internet Day” e saranno possibili la visione e il download di “Login. Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet” – scritto da Riccardo Luna e diretto da Alice Tomassini – che racconta la storia della prima connessione fra Pisa e gli Stati Uniti il 30 aprile del 1986. Il video sarà disponibile per tutti in versione ridotta (10 minuti invece di 52) sul web a partire dal 28 aprile. La versione integrale andrà in onda in prima visione sul canale Rai5 alle ore 19.50 del 29 aprile.


“Internet Day”: il 29 aprile iniziative ed eventi nelle scuole italiane
Giannini: “Il mondo dell’Istruzione sarà protagonista”

Scuola protagonista dell’Internet Day italiano, voluto dal Governo per celebrare il 30° anniversario della prima connessione dell’Italia in Rete, avvenuta il 30 aprile 1986. Il 29 aprile sono previste iniziative in tutto il Paese e il Ministero dell’Istruzione, con una circolare inviata oggi, chiama le scuole a partecipare organizzando eventi e momenti di studio per approfondire il ruolo di Internet nella società. Con particolare riguardo al suo valore formativo ed educativo, alle sue potenzialità e alla necessità di un suo uso consapevole. Le iniziative saranno coerenti con le azioni e gli obiettivi del Piano Nazionale per la Scuola Digitale e prevedono il coinvolgimento diretto degli animatori digitali, i referenti scolastici per l’innovazione.

“La scuola e il mondo dell’Istruzione saranno protagonisti dell’Internet Day come annunciato dal Presidente Matteo Renzi – sottolinea il Ministro Stefania Giannini – L’Internet Day si inserisce perfettamente nella cornice educativa del Piano Nazionale Scuola Digitale che sta andando avanti, da un lato con le azioni di formazione del personale, dall’altro con la diffusione di una nuova cultura educativa nelle scuole in cui la tecnologia sta diventando sempre più strumentale alle esigenze di una didattica flessibile e collaborativa”.

Le scuole potranno segnalare i loro eventi sul sito http://italianinternetday.it/ e potranno partecipare al concorso #internetdayatschool lanciato per questa specifica occasione. Le migliori tre proposte di attività, documentate attraverso un videoclip della durata massima di 180 secondi da produrre secondo le modalità indicate nel regolamento, riceveranno un premio di 5.000 euro da destinare alla realizzazione di un Internet Corner in uno spazio comune della propria scuola o al pagamento del canone per la connessione a internet per un anno.

Le scuole potranno sviluppare liberamente le proprie attività. Ma il Ministero, per agevolarne l’ideazione, ha deciso di fornire un “kit” con alcune indicazioni, proposte e spunti utili. Si va dalle attività di “Public Speaking”, attraverso le attività formative in partnership con TED (www.tedxyouthbologna.com), alla campagna nazionale “I Super Errori” promossa dal consorzio Generazioni Connesse (www.generazioniconnesse.it), passando per “Internetopoli” (www.internetopoli.it), il gioco didattico multimediale che illustra agli studenti le tematiche più importanti legate al mondo di internet. Del kit fanno parte anche le attività di “Programma il Futuro”, l’iniziativa MIUR-CINI per la promozione del pensiero computazionale. Per l’occasione, sul sito www.programmailfuturo.it, sarà pubblicata una sezione dedicata alla presentazione delle tecnologie che stanno alla base di Internet anche per sperimentare cosa significa programmare la Rete di domani (www.programmailfuturo.it/notizie/italian-internet-day). Infine, nel kit, è stata inserita una iniziativa sulla Dichiarazione dei diritti in Internet, documento approvato dalla Commissione per i diritti e doveri relativi a Internet della Camera dei Deputati, fondamentale per sensibilizzare all’esercizio di una cittadinanza digitale attiva nel rispetto della libertà, della dignità e della diversità di ogni persona.

Su http://italianinternetday.it/ sarà pubblicata una mappa interattiva che rappresenterà graficamente la partecipazione delle scuole all'”Internet Day” e saranno possibili la visione e il download di “Login. Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet” – scritto da Riccardo Luna e diretto da Alice Tomassini – che racconta la storia della prima connessione fra Pisa e gli Stati Uniti il 30 aprile del 1986. Il video sarà disponibile per tutti in versione ridotta (10 minuti invece di 52) sul web a partire dal 28 aprile. La versione integrale andrà in onda in prima visione sul canale Rai5 alle ore 19.50 del 29 aprile.

29 aprile Performance PA in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 29 aprile, ha approvato un decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento di disciplina delle funzioni del dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni.

MISURAZIONE E VALUTAZIONE PERFORMANCE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Regolamento funzioni del dipartimento della funzione pubblica sulle misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni (decreto del Presidente della Repubblica – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia ha approvato, in esame definitivo, il decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento di disciplina delle funzioni del dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni. Nello specifico il Regolamento disciplina le funzioni svolte dal Dipartimento della Funzione Pubblica (Dfp) rispetto al ciclo delle performance e all’operato degli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv). Dispone che il Dfp si raccordi con il Ministero dell’economia e delle finanze-RGS, per allineare le indicazioni metodologiche sul ciclo della performance con quelle relative alla predisposizione dei documenti di programmazione e rendicontazione economico finanziaria. Le principali novità della nuova normativa consistono nella previsione di una operazione complessiva che consenta, da un lato, una semplificazione del quadro di regolazione con una riduzione degli oneri informativi posti a carico delle amministrazioni e, dall’altro, regimi differenziati in ragione della tipologia e delle dimensioni delle amministrazioni stesse. A tal fine, il Dfp dovrà inoltre predisporre le linee guida, che semplifichino gli aspetti procedurali e documentali del ciclo della performance, e promuovere interventi presso le amministrazioni, che consentano un progressivo rafforzamento della capacità amministrativa nonché la sperimentazione e il confronto tra buone pratiche. Per accrescere l’efficacia dell’attività degli Oiv e la trasparenza del processo di selezione dei suoi componenti, il Dfp tiene e aggiorna un elenco nazionale dei componenti degli Oiv e ne favorisce la razionalizzazione al fine di contenerne il numero ed accrescerne le funzionalità. E’ prevista una Commissione tecnica per la performance, strutturata come organo consultivo, e al Dfp è affidato il compito di promuovere la costituzione della Rete Nazionale per la valutazione delle amministrazioni pubbliche, al fine di valorizzare le esperienze di valutazione esterna delle pubbliche amministrazioni.

29 aprile DI Organico Docenti AA.SS. 2016-2019

Con Nota 29 aprile 2016, AOODGPER 11729, il MIUR, alla luce di quanto previsto dall’art. 1, c. 64, della Legge 107/15, trasmette lo schema di decreto del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, da inviare per il prescritto concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero per la Semplificazione e la Funzione pubblica, recante disposizioni, per il triennio 2016/2019, in ordine alle dotazioni di organico del personale docente, alla relativa quantificazione a livello nazionale e regionale, ai criteri di ripartizione da adottare con riferimento alle diverse realtà provinciali e alle singole istituzioni scolastiche.

Decreto Ministeriale 29 aprile 2016, n. 288

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;

VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e in particolare l’art. 15 che individua gli oneri detraibili dall’imposta lorda sui redditi;

VISTO l’art. 1-bis del decreto legge 9 maggio 2003, n. 105, convertito dalla legge 11 luglio 2003, n. 170, con il quale è stata istituita l’anagrafe nazionale degli studenti universitari (ANS) contenente i principali dati relativi agli iscritti ai corsi di studio delle Università statali e non statali, ivi compresi gli importi relativi alle spese per la frequenza dei corsi di istruzione universitaria;

VISTO il DM 22 ottobre 2004, n. 270 (regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei) e, in particolare, l’art. 3 che individua i corsi di istruzione universitaria;

VISTA la legge 30 dicembre 2010, n. 240, e, in particolare, l’art. 2, comma 2, relativo alla riorganizzazione interna degli Atenei statali;

VISTO il Decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49 e in particolare l’art. 8 con il quale è stato disciplinato il costo standard unitario di formazione per studente in corso, definito come “costo di riferimento attribuito al singolo studente iscritto entro la durata normale del corso di studio, determinato tenuto conto (fra l’altro) della tipologia di corso di studi”;

VISTO il Decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68 e in particolare l’art. 9, comma 1, il quale prevede che “ai fini della graduazione dell’importo dei contributi dovuti per la frequenza ai corsi di livello universitario, le università statali …valutano la condizione economica degli iscritti …e possono tenere conto dei differenziali di costo di formazione riconducibili alle diverse aree disciplinari”;

VISTA la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), la quale all’art. 1, comma 954, lett. b), ha modificato l’art. 15, comma 1,  lett. e) del citato D.P.R. n. 917/1986 prevedendo che siano detraibili “le spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali”;

VISTO il comma 955 dell’art. 1, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), che ha stabilito che le disposizioni di cui al comma 954, lettera b), si applicano a partire dall’anno d’imposta 2015.

VISTO il Decreto Interministeriale (MIUR-MEF) 9 dicembre 2014 n. 893 con il quale in attuazione dell’art. 8 del D.lgs. n. 49/2012 è stato determinato il costo standard unitario di formazione per studente in corso nelle Università statali, differenziato per aree disciplinari omogenee;

CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 9, comma 1, del D.lgs. n. 68/2012, la misura delle tasse e dei contributi dovuti alla Università per la frequenza dei corsi è correlata all’entità dei costi dei servizi formativi di ciascuna area disciplinare;

RITENUTO, al fine di dare attuazione a quanto previsto dall’art. 1, commi 954 e 955 della L. n. 208/2015, di raggruppare i corsi di studio nelle medesime aree disciplinari di cui al DI n. 893/2014 e di prendere in considerazione per ciascuna area la situazione relativa ad un livello di riferimento rappresentativo degli importi delle tasse e dei contributi dovuti dagli iscritti alle Università statali, senza tenere conto delle riduzioni della contribuzione determinata dalle differenti condizioni economiche degli studenti;

RITENUTO altresì che le detrazioni spettanti agli studenti delle Università non statali debbano essere comunque comparabili con le detrazioni spettanti agli studenti delle Università statali aventi sede nella medesima zona geografica;

 

D E C R E T A

Art. 1

  • 1.La spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle Università non statali, detraibile dall’imposta lorda sui redditi dell’anno 2015, ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. e), del Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, è individuata per ciascuna area disciplinare di afferenza e regione in cui ha sede il corso di studio nell’importo massimo indicato nella seguente tabella:
Area disciplinare corsi istruzione NORD CENTRO SUD E ISOLE
Medica € 3.700 € 2.900 € 1.800
Sanitaria € 2.600 € 2.200 € 1.600
Scientifico-Tecnologica € 3.500 € 2.400 € 1.600
Umanistico-sociale € 2.800 € 2.300 € 1.500

 

  • 2. Nell’allegato 1 al presente decreto sono riportate le classi di laurea, di laurea magistrale e di laurea magistrale a ciclo unico afferenti alle tre aree disciplinari di cui al comma 1, nonché le zone geografiche di riferimento delle regioni.
  • 3. La spesa massima di cui al comma 1 riferita agli studenti iscritti ai corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello è posta pari all’importo massimo di cui alla stessa tabella, pari a € 3.700 per i corsi e ai master aventi sede in regioni del NORD, € 2.900 per il CENTRO ed € 1.800 per il SUD e le ISOLE.
  • 4. Agli importi di cui ai commi precedenti va sommato, per le finalità dei medesimi commi, l’importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio di cui all’articolo 3 della legge 28 dicembre 1995, n. 549 e successive modificazioni.
  • 5. Gli importi di cui ai commi 1 e 3 vengono aggiornati entro il 31 dicembre di ogni anno con decreto ministeriale.
  • 6. Il presente decreto e i relativi aggiornamenti annuali sono pubblicati sul sito istituzionale del Ministero.

Roma, 29 aprile 2016
IL MINISTRO
f.to Stefania Giannini


Tabella 1 – Raggruppamenti dei corsi di studio per Area disciplinare

Nota 29 aprile 2016, AOODGPER 11729

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

e p.c.
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione e formazione
SEDE

Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
SEDE

Al Gabinetto del Ministro
SEDE

Nota 29 aprile 2016, AOODGPER 11729

Oggetto: Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2016-2017 – Trasmissione schema di Decreto Interministeriale


Schema decreto interministeriale