Uniamo le lotte contro la 107!

L’anno scorso con la legge 107 il governo Renzi è riuscito a concentrare in un unico provvedimento tutto il peggio delle politiche scolastiche tentate negli ultimi vent’anni dai governi precedenti; in un sol colpo ha introdotto nelle scuole italiane meritocrazia clientelare, superpoteri ai presidi, condizioni di lavoro “stabilmente precarie” e, soprattutto, i finanziamenti diretti alle scuole private. Quest’anno il contratto sulla mobilità, scritto a cinque mani da governo, CGIL, CISL, UIL e Snals, con la sua confusa e cervellotica gestione delle diverse sottocategorie di immessi in ruolo, ha inferto l’ennesimo duro colpo all’unità dei Lavoratori della Scuola, già profondamente logorata dalle lunghe lotte interne tra precari storici, precari SSIS, PAS, TFA, ecc.

Da ultimo, l’emendamento Puglisi ha aperto un nuovo fronte di scontro interno tra chi l’anno scorso ha accettato, pur di entrare in ruolo, la roulette della Legge 107 e chi ha scelto di aspettare nelle GaE che arrivasse il proprio turno.

L’USB non ha mai cavalcato le pur legittime esigenze di sottocategorie di Lavoratori come, invece, hanno fatto i sindacati complici; né, come altri, ha mai lanciato ricorsi a raffica su tutto e il contrario di tutto mettendo così i lavoratori nelle condizioni di ritrovarsi al centro di una guerra tra poveri. Non lo abbiamo mai fatto perché il motto con cui è nata l’USB è “Connetti le lotte” e siamo, quindi, convinti che solo uniti i Lavoratori possano difendersi dagli attacchi sempre più violenti del governo Renzi. Invitiamo i colleghi delle GaE e i colleghi abilitati con Pas e Tfa a non individuare il nemico negli altri precari, o nei colleghi di ruolo che chiedono l’assegnazione provvisoria, ma nelle politiche di questi anni, improntate al contenimento della spesa pubblica. È questa la vera causa della perdita di classi e posti di lavoro soprattutto al sud.

Con questa consapevolezza e animati da questo spirito unitario, invitiamo tutti a unirsi all’USB, a partire dallo Sciopero Generale del 21 ottobre, che vedrà i Lavoratori della Scuola al fianco degli altri Lavoratori Pubblici e Privati, aggrediti dalle politiche neo-liberiste del governo e dell’Unione Europea. Uniti rivendicheremo con forza più risorse per la Scuola, e il blocco dei concorsi là dove siano ancora presenti lavoratori in GaE e abilitati con PAS e TFA da stabilizzare.

Sviluppo e potenziamento di nuovi 4 Cluster Tecnologici Nazionali

Lo scorso 17 agosto è stato pubblicato l’avviso (Decreto Direttoriale 3 agosto 2016 n. 1610) da 3 milioni di
Euro per il sostegno all’avvio dei 4 nuovi Cluster Tecnologici Nazionali (CTN) che, congiuntamente agli 8 CTN
già esistenti favoriranno la presentazione di progetti di ricerca industriale e cooperazione pubblico-privata
agli avvisi che stanziano oltre 300 milioni entro la fine del 2016 e il primo trimestre del 2017 (comunque
non oltre un mese e mezzo dalla chiusura della valutazione dei progetti relativi ai quattro nuovi CTN).
Con il bando per le aggregazioni attorno ai 4 nuovi temi del Made in Italy, Blue Growth, Energia e Beni
Culturali si completa così l’allineamento dei CTN con le 12 aree di priorità per la ricerca individuate dal
Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020, approvato in via definitiva dal CIPE il 1 maggio 2016 (G.U.
183 del 6.8.2016). Prende in questo modo avvio la nuova programmazione dei CTN 2016-2018, gli
strumenti di “soft governance” della ricerca che si avvalgono dell’interazione tra gli attori della “ricerca
industriale” – università, centri di ricerca pubblici e privati, imprese (PMI e grandi gruppi industriali),
associazioni d’impresa, istituzioni (Regioni e Comuni), poli di innovazioni, etc. – per individuare le traiettorie
tecnologiche di maggiore rilevanza e facilitare la nascita di progettualità di ricerca pubblico-private.
La nuova programmazione, che intende anche fare tesoro dell’esperienza maturata dall’attività dei primi 8
CTN dal 2012 ad oggi, si caratterizza non solo per la novità rappresentata dall’avvio dei quattro nuovi
Cluster e da un rinnovato programma di finanziamenti ma anche per un piano di sviluppo dei 12 CTN volto
a creare le migliori condizioni (organizzative, finanziare e di scopo) affinché questi strumenti possano
assolvere alla loro funzione di promotori nazionali della ricerca pubblico-privata in modo efficace.
Il processo di avvio della nuova programmazione dei Cluster è articolato in due momenti:
1) aggregazione dei nuovi 4 CTN
2) finanziamento dei progetti di ricerca industriale nell’ambito delle 12 aree di priorità
Con il bando pubblicato il 17 agosto si chiede al sistema della ricerca industriale italiana di esprimere dei
partenariati in grado di presentare un progetto Cluster che si compone di un Piano di Azione e due progetti
di ricerca industriale per ciascuna delle quattro nuove aree. I Piani, coerentemente con il quadro regionale
(Strategie Regionali di Specializzazione Intelligente), nazionale (Strategia Nazionale di Specializzazione
intelligente), ed europeo (“Horizon 2020”), dovranno definire le traiettorie tecnologiche più significative
verso cui orientare le politiche di sviluppo e ricerca del settore di riferimento in linea con le politiche
nazionali e regionali della ricerca e dell’innovazione, mentre i progetti di ricerca industriale dovranno
rappresentare esempi concreti di interventi finalizzati a portare valore lungo le traiettorie tecnologiche
individuate.
I partenariati dovranno dimostrare che il Piano di Azione del Cluster (di cui i progetti sono diretta
espressione e primi concreti esempi di implementazione pratica) abbia caratteristiche di apertura ed
inclusività verso gli stakeholder di settore, dando evidenza della partecipazione dei soggetti attivi nel campo
della ricerca e dell’innovazione, in coerenza con le strategie di specializzazione nazionali e regionali. I Piani
di Azione presentati dai partenariati proponenti i progetti dovranno pertanto fornire evidenza di
raccogliere il sostegno di un’aggregazione rappresentativa di stakeholder, variegata e coerente con le
traiettorie tecnologiche individuate.
Tra i sostenitori dei Piani di Azione dei Cluster è richiesta la presenza di una o più Regioni che, attraverso
una lettera di intenti, manifestino il proprio interesse a promuovere e a sostenere, anche finanziariamente,
l’attività del Cluster. Per i due progetti di ricerca industriale, ai proponenti è richiesto di organizzarsi in
partenariati a cui aderiscono almeno un ente pubblico di ricerca o un’università.
Con la “RETTIFICA DELL’AVVISO PER LO SVILUPPO E POTENZIAMENTO DI NUOVI 4 CLUSTER TECNOLOGICI
NAZIONALI” (Decreto Direttoriale 18 agosto 2016 n. 1654) è confermata l’assenza di vincoli al numero di
soggetti che prendono parte al progetto Cluster, per favorire la partecipazione di un partenariato ampio
rispetto alla propria area di riferimento.
Pertanto, un Cluster è tanto più rappresentativo del proprio settore quanto più coinvolge un numero di
stakeholder ampio, variegato e coerente rispetto alla propria area di riferimento. Diversamente, i
partenariati proponenti i progetti di ricerca verranno valutati in base alla coerenza e funzionalità rispetto
alle caratteristiche, esigenze operative e di finalità dei progetti.
A questo primo bando, dotato di risorse limitate proprio perché finalizzato principalmente all’avvio dei
nuovi CTN e al finanziamento di due progetti di ricerca esemplificativi del Piano di Azione sviluppato dai
Cluster, seguiranno entro la fine dell’anno-primo trimestre del 2017 gli avvisi che, coerentemente con la
programmazione nazionale, metteranno a disposizione più di 300 milioni di Euro per progettualità di ricerca
industriale nei settori di riferimento dei 12 CTN (i 4 di nuova costituzione e gli 8 avviati nel 2012). Ciò
permetterà di completare il quadro delle 12 aree di specializzazione del sistema della ricerca applicata, di
finalizzare la riflessione avviata nei mesi scorsi con le aggregazioni esistenti sulle finalità, sul ruolo, sui
fabbisogni organizzativi che i CTN esprimono per poter svolgere le loro funzioni e, infine, di mettere a
disposizione una dotazione finanziaria significativa per concreti progetti di ricerca industriale.
Con l’AVVISO PER LO SVILUPPO E POTENZIAMENTO DI NUOVI 4 CLUSTER TECNOLOGICI NAZIONALI, il MIUR
avvia ufficialmente un processo che condurrà, anche sulla base delle esperienze maturate nei primi anni di
attività degli 8 CTN pre-esistenti, all’elaborazione di un programma di sviluppo dei CTN, condiviso con i CTN
stessi e finalizzato ad una migliore definizione della natura e delle funzioni di questi organismi.
Il processo è strutturato in quattro fasi:
1. 17 agosto–20 ottobre – Aggregazione dei nuovi 4 Cluster. Completamento del gruppo dei
dodici CTN e aggiornamento dei piani di azione da parte degli 8 CTN esistenti. Il bando
pubblicato il 17 agosto si chiuderà il 20 ottobre; entro tale data i partenariati dovranno
presentare un Piano di Azione ossia un documento programmatico di analisi in cui vengono
individuate le principali traiettorie tecnologiche e due progetti di ricerca industriale. Le
traiettorie tecnologiche identificate devono essere caratterizzate da una visione di medio
periodo (circa 5 anni) e tenere conto anzitutto dei seguenti fattori: innovatività, quadro
internazionale, rilevanza e impatto per il settore di appartenenza in termini di produttività,
posizionamento internazionale, occupazione, indotto/coinvolgimento della filiera. Lo
sviluppo delle traiettorie tecnologiche deve essere contestualizzato in un Piano Azione che
articoli gli aspetti organizzativi e processuali necessari alla realizzazione di tale sviluppo con
indicazione dei tempi e del fabbisogno finanziario. I progetti di ricerca industriale,
presentati dai partenariati ad hoc, congiuntamente al Piano di Azione (sostenuto dal
Cluster), devono essere coerenti con il Piano di Azione stesso e devono rappresentare
elementi fondanti del processo individuato;
2. Convocazione del Tavolo di Coordinamento dei Cluster Tecnologici Nazionali. Entro fine
settembre/inizio ottobre si terrà la prima riunione del Tavolo di Coordinamento dei CTN (gli
8 costituiti nel 2012) per condividere l’impostazione della nuova programmazione e
discutere le linee guida per lo sviluppo dei Cluster e delle loro attività;
3. Aggiornamento dei Piani d’Azione dei primi otto Cluster. Entro la fine di ottobre gli 8 CTN
già costituiti dovranno presentare un aggiornamento dei Piani di Azione in vista della
pubblicazione del bando per il finanziamento dei progetti di ricerca industriale sulle 12 aree
di priorità;
4. Pubblicazione degli avvisi per il finanziamento dei nuovi progetti. Alla fine del 2016 entro
– primo trimestre del 2017 e comunque non oltre un mese e mezzo dalla chiusura della
valutazione dei progetti cluster candidati all’avviso di sviluppo e potenziamento di nuovi 4
CTN verranno pubblicati gli avvisi aperti a tutti che metteranno a disposizione oltre 300
milioni di Euro per progettualità di ricerca industriale pubblico-privata sulle 12 aree di
priorità della ricerca individuate dal PNR

Scuola e inclusione

Scuola e inclusione: non tutti gli alunni con disabilità sono in classe come i loro compagni. Dove sono le pari opportunità? L’indignazione delle famiglie: l’appello dell’ABC “bisogna cambiare prospettiva”

A cura di Francesca Palmas – Responsabile Scuola Associazione Bambini Cerebrolesi, membro Consulta associazioni Osservatorio MIUR sull’inclusione scolastica

Lo zaino è pronto, quaderni, diario, pennarelli, pastelli, comunicatore, penne, schede per la comunicazione, matite, tavoletta con le lettere, il grembiule stirato appeso nell’appendiabiti lìnell’armadio “Mamma perché non posso ancora andare a scuola? I miei compagni stanno già sui banchi da una settimana. Perché non mi vogliono?” Per una mamma e un papà è difficile rispondere a queste domande, domande dei tanti studenti con disabilità che ancora ad oggi sono costretti a restare a casa perché la Scuola ancora non è in grado di accoglierli….Perché?

La campanella è suonata per alcuni il 12 settembre, per altri il 14 settembre ma in alcune Scuole ancora l’insegnante di sostegno non è stato nominato; l’educatore per autonomia e la comunicazione non è stato assegnato; non tutti i collaboratori scolastici vogliono prestare assistenza igienica. La continuità didattica ed educativa con le nuove nomine è saltata. E gli insegnanti curricolari? Non sono abbastanza formati. Tutte condizioni queste che, se non garantite, impediscono di fatto la stessa frequenza scolastica degli alunni con disabilità. Ancora una volta discriminati. Ancora una volta non inclusi. Ancora una volta cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Ma nel nostro Paese il diritto allo studio è uguale per tutti. Ma nel nostro Paese l’inclusione è garantita e gli alunni con disabilità e gli alunni con bisogni educativi speciali frequentano le scuole di ogni ordine e grado insieme ai loro compagni, così detti, normodotati.

Eppure la programmazione scolastica prevede un certo iter che non lascerebbe spazio ai disservizi cui stiamo assistendo in questi giorni; fa male leggere gli articoli  dei tanti fatti di “mala scuola” sui quotidiani e sui portali di tutto il territorio nazionale; la situazione è similare anche varie regioni, dalla Sicilia, la Campania, la Lombardia, la Sardegna, stiamo raccogliendo i dati  e le segnalazioni sui disservizi in tutto il territorio per rivolgere un appello ancora più forte al Ministero e al Governo tutto, una denuncia e una richiesta di attenzione forte e concreta alla Scuola, quella Buona Scuola che vogliamo per tutti i nostri ragazzi, tutti nessuno escluso. Finchè anche a solo uno degli studenti con una qualsiasi difficoltà sarà impedito di frequentare la scuola al pari degli altri avremmo fallito tutti, non avremmo raggiunto l’obiettivo. E forse non riusciremo a raggiungerlo pienamente senza un cambio di prospettiva. Ricordate l’imperativo del Prof. Keating nel film “L’attimo fuggente”? ‘ O capitano mio capitano!’ e su in piedi sul banco, per “vedere” tutto con una profondità più alta, più completa. Quella che dovremmo noi tutti assumere a partire da chi il sistema scolastico lo governa, ovvero quella di mettere al centro “in alto” l’alunno. E da qui ripartire per costruire davvero insieme una Scuola in grado di accogliere e valorizzare tutti, salvaguardando le differenze e garantendo a tutti pari opportunità per poter permettere a ciascuno di formarsi ed esprimere completamente se stesso.

Alla recente V Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità, tenutasi a Firenze il 16 e 17 settembre , alla quale era presente anche l’ABC, da tutto il movimento delle persone con disabilità del quale facciamo parte, insieme agli organismi di Governo, sono emerse alcune istanze strategiche per l’attuazione di politiche inclusive, l’appello alla personalizzazione degli interventi e al diritto all’inclusione nella società, diritto che nasce e matura a partire dalla Scuola, preziosa risorsa e alleata delle famiglie nel loro compito naturale di cura dei propri figli con disabilità.

Come rispondere alle emergenze adesso: le soluzioni alle criticità sopraesposte ci sono, per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno non ancora nominati per esempio, i Dirigenti Scolastici qualora non abbiano già provveduto hanno tutti i mezzi per provvedere alla copertura dei posti di sostegno nei propri istituti scolastici.  Ci appelliamo alle Istituzioni preposte per un immediato intervento e ripristino dei livelli essenziali del diritto allo studio, affinché tutti gli alunni siano da domani in classe, non vogliamo essere costretti a rivolgerci ai tribunali sia civili che penali.

Aggiornamento, Ricerca e Pratica riflessiva

locandina_corsi-aggironamento-professionaleGentili Insegnanti,
nell’ottica di una continuità culturale e formativa del rapporto instaurato con la nostra Università, desideriamo sottoporre alla vostra attenzione un’iniziativa progettuale in collaborazione con il Centro di Ricerca e Sperimentazione Metaculturale. Vi invitiamo, pertanto, a partecipare all’incontro che si terrà il 23 settembre 2016 presso l’Università di Roma “Foro Italico”, piazza Lauro de Bosis, 6 – aula MA1 alle ore 15:00.
In tale occasione, vi presenteremo il Progetto “Aggiornamento, Ricerca e Pratica riflessiva” che prevede corsi di formazione e aggiornamento autorizzati dal Miur – Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio – DDG n. 198 del 15/06/2016.
Lo scopo di questi corsi è di approfondire le tematiche relative alle applicazioni pratiche della pedagogia e della didattica inclusiva con un’attenzione particolare alle varie forme di comunicazione (corporeità, musica, teatro, TIC). Si costituiranno dei gruppi laboratoriali interattivi e trasferibili nella realtà scolastica al fine di coniugare la formazione in servizio, la ricerca e la sperimentazione.
I temi accennati potranno rappresentare un punto di riferimento per coloro che si avvicinano per la prima volta a queste problematiche, oppure un ulteriore approfondimento per coloro che hanno già una base di conoscenze e operano con continuità nella scuola. L’offerta formativa potrà essere arricchita in funzione dei bisogni e delle necessità che voi stessi potrete indicare.
La vostra partecipazione, quindi, potrà essere particolarmente attiva in quanto, oltre a considerare l’opportunità di accedere ai corsi di approfondimento, potreste divenire anche parte integrante della promozione di una sperimentazione legata ad un nuovo modello di aggiornamento professionale per gli insegnanti da diffondere nelle vostre scuole.
Con l’auspicio di vedervi numerosi a questa iniziativa, vi chiediamo cortesemente di confermare la vostra presenza rispondendo a questa email.

Cari saluti,
Prof.ssa Lucia de Anna
Università degli Studi di Roma “Foro italico”

Riflessioni e Prospettive d’Impegno

L’Università Roma Tre per l’Inclusione

Da EXPO 2015 a ROMA 2016.

Riflessioni e Prospettive d’Impegno

 

 

Il 30 settembre a Roma, alle 9.30 presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, si svolgerà il Convegno Riflessioni e Prospettive d’Impegno, dedicato all’inclusione scolastico-universitaria degli studenti con disabilità.

 

Sarà una riflessione sul tema dell’inclusione al fine di identificare risorse culturali e scientifiche – anche attraverso servizi dedicati- per rendere l’ambiente universitario e la didattica sempre più accessibili e rispondenti alle necessità di tutti gli studenti.

 

Il Convegno “Riflessioni e Prospettive d’Impegno”, organizzato dall’ Università Roma Tre, vedrà la partecipazione di esperti, docenti ed autorità, che porteranno i propri contributi per promuovere e attuare una piena accoglienza universitaria degli studenti iscritti all’Ateneo di Roma Tre. Il tema dell’inclusione sarà quindi affrontato secondo punti di vista tecnici ed esperienziali differenti.

 

Il precedente evento di UniRomaTre, organizzato il 7 ottobre 2015 durante la settimana di EXPO SALUTE a Palazzo Lombardia, Sala Belvedere, rappresenta l’avvio delle iniziative su questi temi in collaborazione con il Consiglio Regionale di Regione Lombardia e la giornata romana del 30 settembre vuole essere una nuova occasione di dialogo e di confronto interdisciplinare.

 

Il Convegno ha come intento propositivo il voler promuovere occasioni concrete di incontri, volti alla condivisione e al dialogo, finalizzati a implementare e migliorare la qualità dei servizi erogati già presenti nell’Ateneo Roma Tre.

 

L’iniziativa è rivolta a dirigenti scolastici, docenti di ogni ordine e grado, insegnanti di sostegno, educatori, psicologi, assistenti sociali, logopedisti, infermieri, fisioterapisti e a tutti coloro che svolgono la propria attività nel sociale e in ambito sanitario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I RELATORI DEL CONVEGNO

 

  1. Ecc. Mons. Lorenzo Leuzzi, Cappellano Montecitorio, Vescovo Delegato per la Pastorale Universitaria e Sanitaria di Roma. Carlo Borghetti, Vice Presidente Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, Componente Commissione Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia. Fabio Fanetti, Presidente Commissione Speciale Situazione Carceraria in Lombardia e Componente Commissione Sanità e Politiche Sociali, Regione Lombardia. Gildo De Angelis, Direttore Generale, Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio. Mario Panizza, Magnifico Rettore, Università degli Studi Roma TRE. Pasquale Basilicata, Direttore Generale, Università degli Studi Roma TRE. Lucia Chiappetta Cajola, Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma TRE. Anna Maria Favorini, Delegato del Rettore per i problemi connessi al “disagio”, Università degli Studi Roma Tre. Gaetano Domenici, Presidente Fondazione Roma Tre “Education”, Università degli Studi Roma TRE. Mario Morcellini, Pro Rettore alle Comunicazioni Istituzionali Sapienza, Sapienza Università di Roma. Riccardo Pozzo, Direttore Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale, CNR, Roma. Sergio Morini, Vice Preside Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Campus Bio-Medico, Roma. Alessandro Toscano, Senatore Accademico, Università degli Studi Roma Tre. Vinicio Ezio Biagi, Responsabile dell’Osservatorio Sociale e Regionale, Regione Toscana. Andrea Valdrè, Responsabile CRID, Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità, Regione Toscana.

 

 

INFO

 

L’Iniziativa prevede il rilascio dei crediti formativi (CFU) dalle Università partecipanti nell’ambito della propria autonomia. Su richiesta sarà rilasciato un attestato di presenza.

La partecipazione è gratuita.

Organizzazione: Fondazione Charta.

Per policy del Senato è necessario l’accreditamento al Convegno al seguente indirizzo: info@fondazionecharta.org entro e non oltre il giorno 28 Settembre p.v.

L’accesso alla sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.

Segreteria Organizzativa e Ufficio Stampa: Fondazione Charta (tel. 335/6902976 – info@fondazionecharta.org)

Facebook: https://www.facebook.com/Roma-Tre-senzadifferenze-276327289420804/

S. Abulhawa, Ogni mattina a Jenin

“Ogni mattina a Jenin”, un romanzo di Susan Abulhawa
Universale Economica Feltrinelli, 2012

di Mario Coviello

abulhawa“La nostra rabbia è un furore che gli occidentali non possono capire. La nostra tristezza fa piangere le pietre.” Ed è proprio così. La rabbia e la tristezza sono quelle del popolo palestinese perché è la loro storia che il romanzo “ Ogni mattina a Jenin” di Susan Abulhawana racconta. E anch’io ho pianto, sì ho pianto molto, leggendo la storia triste e dolcissima di Amal, la protagonista di questo libro insieme alla sua famiglia, il padre Hassan, la madre Dalia e i suoi fratelli Yussef e Isma’il. Quest’ultimo viene rapito in fasce da un israeliano che non ha figli e diventa scopo di vita della madre adottiva Jolanta, unica scampata della sua famiglia da un campo di concentramento nazista. Il viso di Jolanta “si aprì come un fiore a primavera alla vista di questo “dono inaspettato”. Da grande Isma’il, divenuto il giudeo David, farà i conti con le sue origini, il suo sangue e la vita vissuta come combattente ebreo contro i palestinesi. Ancora più tragico il destino di Yussef che così la sorella Amal descrive. “ Mio fratello era un ragazzo che camminava per le colline di Tulkarem e beveva dalle sorgenti di Qalqiliya… si nutriva dal petto di una stirpe antica nella terra dei suoi progenitori…Mio fratello è stato ripudiato, incarcerato, torturato, umiliato ed esiliato perché voleva vivere la sua vita ed ereditare il patrimonio lasciatogli dalla storia. Aveva dato il suo cuore ad una sola donna, e il suo dolore per lei ha fatto tremare la terra e versato il sangue di quanti ci si trovavano…”.

Il romanzo racconta l’amicizia di Amal con Huda, due bambine che crescono insieme fino a dodici anni e si ritroveranno solo dopo molti anni spose e madri. Racconta di Amal e del suo difficile rapporto con la figlia Sara.

Questo libro racconta la Palestina, Israele e il Libano, terre insanguinate e le confronta con l’America, le sue opportunità e le sue miserie.

Nel corso di questi anni avevo sentito parlare del campo profughi di Jenin, degli eccidi nei campi di Sabra e Chatila, avevo spiegato ai miei alunni la tragedia del popolo palestinese, distrutto degli ebrei dal 1948 in poi e della sua strenua resistenza.”Ogni giorno a Jenin” racconta questa tragedia con le voci dei protagonisti, dal di dentro, e mi ha fatto capire cosa significa nascere e crescere in un campo profughi,senza più una terra, senza alcun diritto, e lottare strenuamente per avere un futuro, una speranza.

“Ogni mattina a Jenin” prende il lettore perché racconta l’amore di questo popolo per la sua terra e i suoi frutti . Del popolo palestinese descrive le tradizioni,le canzoni, i riti antichi della vita e della morte. Racconta che “ nel mondo arabo la gratitudine è un linguaggio….” Che Dio benedica le mani che mi porgono questo dono…Che il Signore ti doni una lunga vita…” espressioni così lontane dal semplice “grazie “ di noi occidentali. Questo romanzo fa comprendere la necessità di raccontare, per testimoniare la verità: “ I palestinesi hanno pagato il prezzo dell’olocausto degli ebrei”, per combattere le verità di comodo, la capacità che noi occidentali abbiamo di assuefazione alla cancellazione dei diritti delle minoranze. E proprio stamattina Obama ha inaugurato l’Assemblea delle Nazioni Unite parlando delle ultime stragi ad Aleppo. Questo romanzo ci aiuta a capire perché e come nasce il terrorismo: “la sopportazione diventò una caratteristica della comunità di profughi. Ma il prezzo che pagarono fu la perdita della loro dolce vulnerabilità. Impararono ad esaltare il martirio.Solo il martirio offriva la libertà. Solo nella morte potevano essere invulnerabili ad Israele.” E di Sabra e Chatila ricordiamo i piccoli di sei, otto, dodici anni che lanciavano pietre contro i carri armati israeliani e sono stati imprigionati,torturati, uccisi.

Yuseff, Amal leggono, studiano perché il loro padre Hassan che li amava “come il mare e tutti i suoi pesci,come il cielo e tutti i suoi uccelli,come la terra e tutti i suoli alberi..” avevo letto loro la storia del popolo palestinese.

Hassan all’alba prendeva in braccio la figlia assonnata e le raccontava storie che Amal non ha mai dimenticato e sono rimaste in lei con l’odore del tabacco della pipa del padre che sapeva di castagno e miele. “ Nasciamo tutti possedendo già i tesori più grandi che avremo nella vita. Uno di questi è la tua mente, un altro è il tuo cuore. E gli strumenti indispensabili di queste ricchezze sono il tempo e la salute….. Io ho cercato di usare la mente e il cuore per tenere il nostro popolo legato alla propria storia, perché non diventassimo creature senza memoria che vivono arbitrariamente in balia dell’ingiustizia.” Leggete questo romanzo di 379 pagine che ha la sua sintesi più efficace a pagina 337..” Nell’ufficio di Ari eravamo tre generazioni sospinte dalla forza ostinata di una storia senza riscatto, truffata dal destino, ma riunita in quel momento per essere raccontata..” E con Susan Abulhawana concludiamo “E l’amore non mi sarà mai strappato dalle vene.”

Secondo la scrittrice ogni scrittore palestinese quando scrive, a prescindere da ciò che scrive, fa un atto di resistenza perché fa parte di un popolo a cui hanno cancellato il proprio posto sulle mappe; così qualsiasi espressione artistica diventa atto politico. Con questo libro Susan Abulhawa, palestinese che vive negli Stati Uniti, ci trasmette un grande valore che appartiene al popolo palestinese: il senso d’identità.

Susan Abulhawa è nata da una famiglia palestinese in fuga dopo “La guerra dei Sei Giorni” e ha vissuto i suoi primi anni in un orfanotrofio a Gerusalemme. Adolescente, si è trasferita negli Stati Uniti dove si è laureata in Scienze Biomediche e ha avuto una brillante carriera. Vive in Pennsylvania. Autrice di numerosi saggi sulla Palestina, ha fondato l’associazione Playgrounds for Palestine che si occupa dei bambini dei territori occupati.

Horizon2020

Horizon2020, Giannini: “Ottenuto risultato importante per gli assegnisti di ricerca”

Assegni di ricerca, collaborazioni coordinate e continuative, collaborazioni a progetto saranno presto considerati nuovamente costi ammissibili per le rendicontazioni dei progetti di Horizon 2020, il Programma quadro Ue per il finanziamento della ricerca.
A darne notizia il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. La Commissione Ue ha dato il via libera dopo un negoziato condotto dal nostro Paese e dal Miur. L’esclusione avrebbe penalizzato l’Italia nella competizione per i fondi europei, con una perdita stimata di 1,7 miliardi. La Commissione procederà nei prossimi giorni ad una modifica del ‘Model Grant Agreement’ per consentire di risolvere i problemi legati a queste tipologie di contratto.
“Si tratta di un risultato importante frutto di una trattativa che abbiamo portato avanti con convinzione – commenta il Ministro -. La decisione presa dalla Commissione rischiava infatti di lasciare fuori dai bandi di Horizon 2020 tanti giovani, penalizzando il nostro Paese. Sarebbe stato un duro colpo che ci avrebbe reso meno competitivi nell’accesso ai fondi europei”.

Graduatorie a Esaurimento a tutti gli abilitati

Scacco matto al MIUR: L’Anief riapre le Graduatorie a Esaurimento a tutti gli abilitati!

MIUR travolto dall’Anief presso il TAR del Lazio da ben dieci provvedimenti monocratici di pieno accoglimento che impongono all’Amministrazione l’immediato inserimento ex novo di centinaia di docenti in possesso di abilitazione nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse. I provvedimenti emanati oggi, danno piena ragione al nostro sindacato e riconoscono il diritto dei docenti abilitati tramite TFA, PAS, SFP, AFAM, Cobaslid, Abilitazioni conseguite all’Estero o tramite l’idoneità ai concorsi precedenti ad essere inseriti nelle Graduatorie a Esaurimento con pieno diritto anche alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato.

Dei BES e dintorni

Dei BES e dintorni

di Maurizio Tiriticco

Oggi è il compleanno di Dario Ianes, l’”inventore” dei BES, e gli invio affettuosi auguri. Mah!!! Però!!! Mi sono sempre chiesto: quando insegnavo nella scuola media, in aula c’erano solo alunni h! Tutti gli altri erano ovviamente diversi l’uno dall’altro – scuola dell’obbligo – e ciascuno di loro rappresentava Specifici Bisogni Educativi. Quindi i BES ci sono sempre stati, anche se non li chiamavamo così. E spettava a noi insegnanti, in sede di rilevazione dei livelli di partenza, di valutazione iniziale, di “programmazione educativa e didattica” e di conduzione delle attività educative, formative, istruttive, valutative (vedi il dpr 275/99, art. 1, c. 2) tener conto di queste differenze e modulare opportunamente gli obiettivi e le attività di apprendimento.
Inoltre, il dpr del 9 febbraio 1979 (altri tempi, penso indebitamente dimenticati da chissà quanti insegnanti) indicava chiaramente come un CdC dovesse procedere con una classe di alunni fin dai primi giorni di scuola. Nell’articolo 3 del citato dpr leggiamo:
“Fasi della programmazione. Questa impostazione postula un progetto didattico che comprende organicamente i seguenti momenti:
a) individuazione delle esigenze del contesto socio-culturale e delle situazioni di partenza degli alunni:
b) definizione degli obiettivi finali, intermedi, immediati che riguardano l’area cognitiva, l’area non cognitiva e le loro interazioni:
c) organizzazione delle attività e dei contenuti in relazione agli obiettivi stabiliti;
d) individuazione dei metodi, materiali e sussidi adeguati;
e) sistematica osservazione dei processi di apprendimento;
f) processo valutativo essenzialmente finalizzato sia agli adeguati interventi culturali ed educativi sia alla costante verifica dell’azione didattica programmata;
g) continue verifiche del processo didattico, che informino sui risultati raggiunti e servano da guida per gli interventi successivi.
La programmazione può prevedere anche l’organizzazione flessibile e articolata delle attività didattiche (attività interdisciplinari interventi individualizzati, nonché raggruppamenti variabili di alunni, anche di classi diverse, e utilizzazione di docenti specializzati nell’ambito consentito dalla legge n. 517/77)”.
Ovviamente, i criteri progettuali e programmatori suddetti non valgono solo per la scuola media, ma anche per gli ordini e i gradi di tutte le nostre scuole.
Con l’adozioni dei suddetti criteri è possibile rilevare le differenze che corrono tra alunno e alunno in sede di contesto socio familiare, atteggiamenti, comportamenti, motivazioni, attese e così via. Ne consegue una necessaria e corretta individualizzazione delle attività di apprendimento/insegnamento. Non dico personalizzazione che è altra cosa: l’individualizzazione consente di modulare le attività in aula, pur mantenendo fermi gli obiettivi programmati; la personalizzazione, invece, consente di modulare gli obiettivi a seconda dei bisogni rilevati. E’ chiaro che le nostre attività di fare apprendere puntano alla individualizzazione, non alla personalizzazione. A questo proposito, si ricordino le polemiche con il ministro Moratti che, invece, sulla scorta di scelte pedagogiche di tutt’altra natura suggeritele dai strani “consigliori”, sosteneva il concetto di personalizzazione. Se questa scelta fosse “passata”, oggi avremmo un sistema valutativo completamente diverso da quello noto e praticato. E avremmo forti differenze tra soggetto e soggetto per quanto riguarda l’unitarietà dei saperi di base. A proposito: la scelta dei cinque livelli valutatavi è indubbiamente interessante perché una scala dispari consente di trovare quel livello si sufficienza reale (la lettera C), che invece la scala decimale non permette! Quante discussioni nei CdC se “portare” o meno un cinque a sei!!! Finalmente…finiranno!!!
Dopo questa lunga argomentazione, mi chiedo: che cosa ha scoperto Ianes? Penso l’acqua calda. Perché i BES ci sono sempre stati, fin dalla scuola di cui alla legge Casati, e gli insegnanti se ne sono sempre accorti! Oppure i BES sono stata una bella invenzione e servono ad attivare corsi su corsi con cui qualcuno ci guadagna? Sono cattivello, lo so! Ma tutti i vecchietti un po’ malconci sono così!!!

Primi giorni di scuola

PRIMI GIORNI DI SCUOLA CONOSCIAMOCI di Umberto Tenuta

CANTO 722 CONOSCIAMOCI A QUESTO SERVONO I PRIMI GIORNI DI SCUOLA

 

Conoscersi.

Conoscersi tra i docenti.

Conoscersi tra gli studenti.

Conoscersi tra docenti e studenti.

La prima cosa da fare.

La cosa più importante.

I docenti non sono individui separati.

I docenti sono un corpo docente.

Il collegio dei docenti.

Il consiglio di classe.

Noi docenti ci presentiamo, l’uno all’altro.

Noi docenti ci comunichiamo ogni cosa che riguardi i nostri comuni alunni.

Noi docenti ci impegniamo a lavorare concordando sempre le nostre programmazioni.

I consigli di interclasse saranno dedicati soprattutto a concordare le nostre programmazioni interdisciplinari.

Gli studenti non sono nomi segnati nei registri.

Gli studenti non sono senza volti.

Ogni studente è un mondo meraviglioso.

Da esplorare, da conoscere, da amare.

Conosciamoci!

Io sono una vostra amica, un’amica con qualche anno in più di voi.

Un’amica che vi sarà vicina nei vostri percorsi di apprendimento.

Un’amica che vi contagerà la sua passione per la Geografia, la sua passione per la Storia, la sua passione per la Matematica…

Un’amica che non vi farà lezioni. E nemmeno presentazioni multimediali!

Un’amica che vi offrirà tutto il materiale che vi serve per acquisire le vostre capacità cognitive, comunicative, espressive.

Un’amica che vi offrirà tutto il materiale che vi serve per scoprire, per inventare, per costruire le vostre conoscenze linguistiche, storiche, geografiche…

Un’amica che vi offrirà tutto il materiale che vi serve per maturare i vostri amori per la Narrativa e per la Poesia, per la Matematica, per la Storia, per la Geografia, per la Botanica, per la Zoologia…

E tu, bimba dagli occhi verdi, chi sei?

E tu, maschietto dolce, chi sei?

Ognuno si presenti, ognuno racconti la sua storia, ognuno esprima le sue speranze.

Vedete, io video registrerò tutto.

Un file per ciascuno di voi, nella mia cartella AMICHE ED AMICI MIEI.

L’aggiornerò, la mia cartella, ogni momento, ad ogni vostro sorriso, ad ogni vostra gioia.

Un anno di avventure, un anno di conquiste, un anno di gioia sarà il nostro prossimo anno scolastico.

Le vostre gioie saranno le mie gioie!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

https://www.facebook.com/utenuta/posts/10208519934589217?pnref=story

 

Educazione Stradale nelle Scuole

Educazione Stradale nelle Scuole

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti presentano la nuova Piattaforma Nazionale sull’Educazione Stradale del MIUR

Sala della Comunicazione – MIUR
Mercoledì 21 settembre ore 12

Gabriele Toccafondi, Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, presentano la prima Piattaforma Nazionale del MIUR sull’Educazione Stradale, illustrando le attività programmate e i progetti congiunti tra i due Ministeri per l’ a.s. 2016-17.

Il nuovo sito del MIUR sull’Educazione Stradale sarà uno spazio interattivo tematico dedicato alla raccolta e allo scambio di contenuti informativi e didattici, realizzato per le scuole e per gli operatori del settore. Una guida per consultare, su un unico sito coordinato dal MIUR, buone pratiche, progetti di educazione stradale – nazionali e su ambiti territoriali – effettuare il monitoraggio dati e partecipare a forum di discussione, per approfondire temi di sicurezza stradale, prevenzione incidenti, rispetto norme di sicurezza, mobilità sostenibile.


Sala della Comunicazione – MIUR Viale Trastevere 76 Roma
CONFERENZA STAMPA
Mercoledì 21 settembre ore 12

Programma

On. Gabriele Toccafondi
Sottosegretario di Stato Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Sen. Riccardo Nencini
Viceministro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Dott. Roberto Sgalla
Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato

Dott. Umberto Guidoni
Segretario Generale Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale

Dott. Francesco Tufarelli
Segretario Generale Automobile Club d’Italia


Educazione stradale: on line la nuova Piattaforma Nazionale del Miur
Una vetrina di buone pratiche e scambi didattici per le scuole

Roma, 21 settembre 2016

Una nuova piattaforma per l’educazione stradale nelle scuole. È on line il portale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca www.edustrada.it., una vetrina di buone pratiche, uno spazio interattivo tematico dedicato alla raccolta e allo scambio di contenuti informativi e didattici. Il portale rientra tra le iniziative messe in campo dal Miur, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), sul tema della sicurezza stradale e della prevenzione degli incidenti.

La nuova Piattaforma nazionale sull’Educazione stradale è stata presentata questa mattina al Miur dal Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi e dal Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. Alla conferenza stampa sono intervenuti: Roberto Sgalla, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato; Umberto Guidoni, Segretario Generale Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale; Francesco Tufarelli, Segretario Generale Automobile Club d’Italia.

www.edustrada.it vuole essere uno strumento operativo per aumentare il coinvolgimento degli studenti e dei docenti. Le scuole avranno a disposizione nella piattaforma materiali e progetti didattici, monitoraggio dei dati ed un forum di discussione per approfondire i temi inerenti alla sicurezza stradale, alla prevenzione degli incidenti, al rispetto delle norme di sicurezza, alla mobilità sostenibile. On line anche il piano di educazione stradale elaborato per l’anno scolastico in corso, il 2016/2017, dal Miur di concerto con il Ministero dei Trasporti.

“Comunicare efficacemente l’educazione stradale nelle scuole è il nostro obiettivo, occorre un lavoro di squadra – ha spiegato il Sottosegretario Toccafondi -. È un impegno costante che abbiamo preso in primo luogo con i ragazzi, veri protagonisti del futuro, per salvaguardarli dai rischi e dai pericoli della strada”. “Il percorso che conduce alla consapevolezza e all’interiorizzazione della normativa sulla sicurezza stradale da parte dei giovani – ha aggiunto il Sottosegretario – è lungo e complesso e necessita di un’attenzione costante da parte di tutti. La nuova piattaforma interattiva fungerà da raccolta tematica di tutti i programmi attivi per l’anno scolastico 2016/17. In sinergia con il MIT, la Polizia Stradale, ACI, FCI (Federazione ciclistica italiana), l’Associazione Guarnieri, siamo riusciti a predisporre un coordinamento organizzativo delle Linee guida per l’educazione stradale, operando un monitoraggio costante del numero di scuole ed alunni che hanno aderito e completato ciascun programma educativo. Consentire ai nostri  ragazzi di muoversi in sicurezza nelle città va ben oltre l’obiettivo politico, esprime la nostra volontà di renderli cittadini attivi e consapevoli per una convivenza civile”, ha concluso Toccafondi.

“Il tema della formazione legata alla sicurezza stradale è tra le priorità che questo Governo si è posto dall’inizio del suo mandato”, ha detto il Vice Ministro dei Trasporti Riccardo Nencini. “I dati – ha aggiunto – sono da ‘guerra civile’: ci sono ancora troppi incidenti sulle strade che provocano la morte e feriti gravi. Con la patente a punti, negli ultimi dieci anni, il numero degli incidenti mortali è dimezzato, ma non basta”. “Siamo andati nelle scuole e il progetto seguiterà anche quest’anno –  ha aggiunto Nencini – a spiegare e condividere con i ragazzi le Linee guida del nuovo Codice della Strada e a chiedere agli studenti collaborazioni con le istituzioni, valutando di premiare gli elaborati e le proposte più innovative. Il messaggio che vogliamo dare è che non è ‘ganzo’ chi non rispetta le regole e magari si mette alla guida ubriaco o drogato, ma chi indossa il casco in moto e guida l’auto nei limiti di velocità”.

I dati degli incidenti stradali nel nostro Paese sono ancora troppo elevati. Nel 2015 si sono verificati in Italia 173.892 incidenti stradali con lesioni a persone. Sempre nel 2015, nella Ue, sono stati contati 52 decessi per incidente stradale ogni milione di abitanti, e 56,3 nel nostro Paese (che si colloca al 14° posto nella graduatoria europea). In questo scenario appare sempre più fondamentale e decisivo il lavoro preventivo ed educativo da fare nelle scuole. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti già da diversi anni lavorano insieme ad azioni e progetti negli istituti scolastici. Nell’anno scolastico 2014/15 sono stati più di 117 mila gli studenti coinvolti nei progetti nazionali e territ

Decreto Dipartimentale 21 settembre 2016, AOODPIT 971

IL DIRETTORE GENERALE DELLA DIREZIONE PER GLI ORDINAMENTI SCOLASTICI E LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE
e
IL DIRETTORE GENERALE DELLA DIREZIONE PER IL PERSONALE SCOLASTICO

Decreto Dipartimentale 21 settembre 2016, AOODPIT 971

Linee guida sulla valutazione dei dirigenti scolastici
attuazione della Direttiva 18 agosto 2016, n. 36

Circolare Ministeriale 21 settembre 2016, n. 7

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale ordinamenti scolastici e valutazione sistema nazionale di istruzione
Uff I

AOODGOSV 10629

Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma
della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole
delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca
di Bolzano

Oggetto:  Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica-a.s. 2016/2017.

 

Con la presente nota si confermano, anche per l’anno scolastico 2016/2017, le istruzioni già impartite nei precedenti anni, sulle elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica.

Infatti dette elezioni si svolgeranno secondo le procedure previste dall’ordinanza ministeriale n. 215 del 15 luglio 1991, modificata ed integrata dalle successive OO.MM. nn. 267, 293 e 277, rispettivamente datate 4 agosto 1995, 24 giugno 1996 e 17 giugno 1998.

A riguardo, si ricorda che entro il 31 ottobre 2016 dovranno concludersi le operazioni di voto per gli organi di durata annuale e quelle per il rinnovo annuale delle rappresentanze studentesche nei consigli di istituto delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di II grado non giunti a scadenza, con la procedura semplificata di cui agli articoli 21 e 22 dell’ordinanza citata.

Le elezioni per il rinnovo dei consigli di circolo/istituto scaduti per decorso triennio o per qualunque altra causa, nonché le eventuali elezioni suppletive nei casi previsti, si svolgeranno secondo la procedura ordinaria di cui al titolo III dell’ordinanza medesima. La data della votazione sarà fissata dal Direttore generale di ciascun Ufficio Scolastico Regionale, per il territorio di rispettiva competenza, in un giorno festivo dalle ore 8,00 alle ore 12,00 ed in quello successivo dalle ore 8,00 alle ore 13,30 non oltre il termine di domenica 20 novembre e lunedì 21 novembre 2016.

Nelle istituzioni scolastiche che comprendono al loro interno sia scuole dell’infanzia, primarie e/o secondarie di primo grado, sia scuole secondarie di secondo grado, invece, continuerà ad operare il commissario straordinario, non essendo ancora intervenuta una soluzione normativa circa la composizione dl consiglio di istituto delle scuole in questione.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo