Aggiornamento GaE e diritto all’assistenza dei disabili

Sentenza storica per l’Anief: nell’aggiornamento delle GaE il MIUR ha violato il fondamentale diritto all’assistenza dei disabili.

L’Anief ottiene un soddisfacente successo presso il Tribunale Amministrativo per il Lazio a tutela dei diritti del personale precario che presta assistenza a familiare disabile in situazione di gravità. L’Avvocato Ida Mendicino, che con sempre grande professionalità ha patrocinato per il nostro sindacato i diritti di una docente precaria, ha ottenuto piena ragione presso il TAR con una sentenza che fa finalmente giustizia e censura il MIUR per aver violato il diritto all’assistenza delle persone con disabilità grave. Dichiarati illegittimi i Decreti Ministeriali annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento nella parte in cui non prevedono la possibilità di aggiornare la propria posizione anche riguardo all’intervenuto diritto alla precedenza nella scelta della sede in base all’art. 33, comma 5 della legge 104/1992 e, dunque, in qualità di lavoratore che assiste persona in situazione di disabilità grave.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo finalmente chiarito al MIUR che la tutela prevista dalla normativa di riferimento non è soltanto a beneficio del lavoratore ma, ancor prima, del suo familiare e che l’amministrazione ha agito contravvenendo la ratio stessa della norma ledendo palesemente il diritto del disabile a ricevere dal proprio familiare la necessaria assistenza morale e materiale”.

MOBILITA’, TRATTATIVA IN ALTO MARE

MOBILITA’, TRATTATIVA IN ALTO MARE

Ancora una fumata nera sulla mobilità 2017/2018. All’incontro che si è svolto oggi pomeriggio al Miur con i sindacati, l’Amministrazione si è presentata per la quarta volta senza una risposta sui due nodi fondamentali riguardanti i trasferimenti su ambiti o scuole e la deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione.

La partita sulla mobilità si sposta adesso sul piano politico: dopo il nulla di fatto di oggi, si attende da parte del Miur una convocazione dei segretari nazionali dei sindacati coinvolti nella trattativa. “Ci auguriamo – commenta Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti – che questo incontro avvenga a stretto giro per evitare di perdere ulteriore tempo e scongiurare che si ripeta il caos dell’anno scorso”.

Insegnanti di sostegno a intermittenza Rebus istruzione per gli alunni disabili

ilGiornale.it del 17-11-2016

Insegnanti di sostegno a intermittenza Rebus istruzione per gli alunni disabili

MILANO. Sembra impossibile ma è così: ogni anno nelle aule si ripete la stessa scena. Copione identico, diversi i protagonisti. Gli insegnanti di sostegno ci sono a intermittenza, un po’ si e un po’ no. Arrivano, prendono confidenza con l’alunno disabile, ma non appena rompono il ghiaccio se ne devono già andare, destinati a un’altra scuola. E allora si riparte daccapo. Il preside si mette a cercare un nuovo docente, aspetta che si insedi e via al nuovo teatrino. Ogni tanto va bene, ogni tanto va male. Di insegnanti ne mancano più di 9mila e i soldi per assumerli non ci sono. Il risultato pratico è che gli alunni disabili, che in teoria sono i più bisognosi di assistenza, sono confusi, agitati, perdono i punti di riferimento e le loro giornate a scuola sono sempre un terno al lotto.

«Andiamo avanti così da un paio di anni» racconta Massimo, padre di un alunno disabile. A suo figlio, iscritto alla scuola Clericetti di Lambrate, è stato riscontrato un basso quoziente di intelligenza. Il bambino, in base ai parametri fissati dall’Uonpia (Unità operativa di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza), avrebbe diritto a 12 ore alla settimana di assistenza: un insegnante di sostegno tutto per lui, che lo aiuti a seguire un programma su misura e lo affianchi stimolandolo a imparare in base ai suoi ritmi di apprendimento. In realtà di ore ne fa solo 8 (quando le fa) e per di più deve dividere l’insegnante con un’altra bambina disabile. Quindi, di fatto, le ore di lezione sono più che dimezzate. E lui impara la metà di quello che potrebbe.

«All’inizio dell’anno – racconta Massimo – hanno affiancato a mio figlio una maestra che, dopo appena un mese, è stata trasferita a Vigevano poiché era in graduatoria. Per settimane non è arrivato nessuno». Il preside non ha potuto far altro che attaccarsi al telefono e cercare un sostituto. E poi un sostituto del sostituto. Una telenovela che non si sa quando finirà. Di sicuro non nell’arco di questo anno scolastico. E poi ci sono i casi più gravi. Quando la disabilità non consiste solo in disturbi dell’apprendimento, in dislessia o in difficoltà a mantenere la concentrazione, allora arrivano i guai seri. La Ledha, l’associazione che sostiene i diritti degli alunni disabili, denuncia parecchi casi di genitori che si vedono costretti a tenere il proprio figlio a casa: a scuola non c’è nessuno che lo possa aiutare ad aprire la cartella, a scrivere, ad andare in bagno. Una mamma ha raccontato che la sua bambina down si è trovata un insegnante uomo che la accompagnava a far pipì. Pur di avere qualcuno che si occupasse della ragazzina, anche quello andava bene. Ma non dovrebbe funzionare così. Viene lasciato tutto al caso: gli insegnanti di sostegno non ci sono? Si attinge all’elenco degli altri prof, di inglese o di matematica, che si improvvisano docenti specializzati. A volte va bene e il docente ci sa realmente fare, altre volte va male. A volte il prof resta per tutto l’anno, altre, spesso e volentieri, sparisce nel nulla dopo poche settimane.

di Maria Sorbi

Olimpiadi di Italiano


Olimpiadi di Italiano – Edizione 2016/2017

On line il bando della settima edizione per l’anno scolastico 2016/2017

Al via la settima edizione delle Olimpiadi di italiano, l’ormai tradizionale competizione organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per la valutazione del sistema nazionale di istruzione. Le Olimpiadi vogliono rafforzare nelle scuole lo studio della lingua italiana e sollecitare gli studenti a migliorare la padronanza della propria lingua.
Lo scorso anno gli studenti che hanno partecipato a tutte le selezioni sono stati quasi 44mila. Le Olimpiadi sono gare individuali di lingua italiana, rivolte a tutti gli alunni degli istituti secondari di secondo grado (statali e paritari). Quattro le categorie previste: Junior, Senior, Junior-E (esteri) e Senior-E (esteri). Sono distinte in base al livello scolastico dei partecipanti e al contesto d’uso della lingua italiana.
La finale nazionale si svolgerà a Torino, giovedì 6 aprile 2017, nell’ambito di una più ampia iniziativa culturale di valorizzazione della lingua e della letteratura italiana intitolata Giornate della lingua italiana in programma dal 5 al 7 aprile, organizzata dal Miur per celebrare gli anniversari della lingua e della letteratura italiana e per approfondire temi di particolare attualità. Potranno accedervi gli studenti che avranno superato tutte le varie fasi di selezione, da quella di istituto a quella provinciale, a quella regionale.
Le Olimpiadi di Italiano sono promosse con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), degli Uffici Scolastici Regionali, dell’Accademia della Crusca, dell’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI), dell’Associazione degli Italianisti (ADI), di Premio Campiello Giovani. Per la prima volta, la RAI svolge il ruolo di Main Media Partner dell’iniziativa e la copertura mediatica verrà declinata come Media Partner da RADIO3, RAI Cultura e RAI Italia.
Le iscrizioni dovranno essere effettuate entro il 28 gennaio 2017, a partire da lunedì 21 novembre 2016, nel sito delle Olimpiadi di Italiano: http://www.olimpiadi-italiano.it/
Nello stesso portale sono disponibili materiali e informazioni utili per la preparazione.

Conversando con Francesca

Conversando con Francesca

di Maurizio Tiriticco

 

“L’Italia è un paese dove non si conversa o si discute pacatamente, ma si schernisce l’interlocutore; un paese in cui non si gareggia per l’onore, e da uomini di onore, ma ci si combatte all’ultimo sangue. L’Italia è una terra dove non c’è convivenza civile, ma forzata; una società in cui ci si sbrana anziché collaborare al bene comune; un paese senza amor patrio, dove lo scherno dell’avversario prevale su tutto”. L’autore vede ben al di là dei facili patriottismi e delle euforie.

Grazie, Francesca, non solo della citazione di cui sopra, ma di tutti i tuoi scritti e commenti – i cosiddetti post… che brutta parola: viene da “postare”, appiccicare un qualcosa, qualunque sia il contenuto – sempre documentati e puntuali. Sei un raro esempio di come può essere utilizzato FB! Sai come me quanto è difficile navigare in una mare di sciocchezze o di info inutili! Come se ciascuno provasse soltanto il piacere di vedere il suo nome stampato girare e letto da tutti. Un’emozione che comprendo! Anch’io, quando vidi il mio primo articolo firmato pubblicato su “Pattuglia”, il settimanale dei giovani socialisti e comunisti – fine anni Quaranta – di cui ero anche redattore, provai una grande emozione! Però, come sai, occorre prima sentire e pensare, e poi scrivere!. Sembra che per molti valga solo il terzo verbo. E’ importante “essere presenti”, comunque! Il contenuto non conta!

A proposito del tuo post, mi piace commentarlo riportando semplicemente due dei sette “saperi” di Edgar Morin (Les sept savoirs nécessaires à l’éducation du futur, Unesco-Paris, 2002): il secondo) Insegnare a cogliere le relazioni che corrono tra le parti e il tutto in un mondo complesso; il quinto) Insegnare a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze. Come sai, Morin è stato uno degli ispiratori dei curricoli del nostro primo ciclo di istruzione. E mi piace anche riportare alcune delle sue riflessioni quando alcuni anni fa – ministro pro tempore PI Giuseppe Fioroni – varammo le prime Indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione.

“Cultura scuola e persona sono inscindibili e per questo è stato giusto definire con questi tre termini il documento culturale che fungerà da base alle prossime Indicazioni nazionali. Voglio apprendere a vivere: questa frase rimarca l’importanza vitale della formazione sia da un punto di vista di umanità che di cittadinanza perché per risolvere i problemi fondamentali dell’uomo è necessaria un’alleanza educativa tra cultura umanistica e cultura scientifica. Una mancanza di congiunzione tra le due infatti non può servire ad una adeguata maturazione morale e spirituale. Ma ci sono delle difficoltà in questo percorso, che sono date in primo luogo dalla iper-specializzazione che impedisce il necessario ‘dialogo’ tra i saperi. Dove andremo senza unità di saperi? In una stella possiamo analizzare le particelle, possiamo conoscere delle cose estremamente interessanti sul suo essere fisico ma, senza la soggettività umana che si esprime nella letteratura e nell’arte, rimarrebbe sterile. È necessario umanizzare i saperi per limitare la dispersione della conoscenza: questo è un problema da affrontare già nei primi anni di scuola e deve proseguire lungo tutto il percorso degli studi. Una conoscenza priva di contestualizzazione è una conoscenza povera. Come fare a riunire i saperi delle varie discipline? Serve un pensiero complesso che permetta di unire ciò che è separato. Oggi serve un nuovo umanesimo. Nuovo perché il primo umanesimo fu virtuale, non c’erano problemi che riguardavano tutta l’umanità, mentre oggi nel mondo globalizzato i problemi del fanatismo razziale e religioso e quello dell’inquinamento della biosfera accomunano tutta l’umanità: un umanesimo concreto”.

Riflessioni di alto profilo quelle di Morin. Ma – mi chiedo oggi – i nostri insegnanti tutti adottano i criteri indicati da Morin? Non credo, ma la responsabilità non è totalmente loro! E’ l’organizzazione stessa della nostra scuola (le tre C, di cui parlo da tempo – e non sono solo – Classe d’età, Cattedra, Campanella), che la legge 107/2015 non ha assolutamente intaccato, a condizionare i metodi tradizionali. E ciò in forza di una visione molto miope della nostra scuola, anzi, per essere corretto, del nostro “Sistema educativo nazionale di istruzione e formazione”: una definizione su cui ministri della PI di diversi orientamenti politici hanno sempre convenuto, pur non andando, a volte, oltre la pura e semplice denominazione.

Cattedre e banchi segnalano e sottolineano da sempre la profonda differenza tra chi sa e chi non sa. Ma, oggi, è ancora così? Infatti, non siamo in pochi a chiederci: questo “segnale”, questa sorta di imprinting che “marchia” un bambino e/o un adolescente come “alunno” (come sai, viene dal latino: un soggetto che deve essere alimentato) dai sei ai diciannove anni di età, ha ancora senso, valore, peso, in una società in cui le informazioni sono così numerose e sovrabbondanti fino a sottoporci a continue “indigestioni” cerebrali? Ed emotive anche! Alle informazioni i nostri alunni accedono con velocità maggiore di quella degli insegnanti! Si clicca un cellulare sopra o sotto il banco e il gioco è fatto. PERO’… ed è un “però” maiuscolo, giochi di questo tipo facilitano e incrementano un nuovo e avanzato copio copias quotidiano, sia scolastico che extrascolastico.

Corre, oggi più di ieri, un enorme divario tra l’enorme pluralità delle informazioni e l’unicità (e la complessità nel contempo) degli interventi di “educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana” (i tre ambiti a cui ci richiama il comma 2 dell’articolo 1 del dpr 275/99, relativo all’autonomia delle istituzioni scolastiche). D’altra parte, l’alunno, quel soggetto che da sempre deve essere “alimentato”, esiste ancora? In una società che, ormai da decenni, un Herbert Marshall McLuhan, esplorando il “villaggio globale”, ha intuito e dimostrato che il medium è il messaggio, il rapporto stesso tra insegnante che insegna e alunno che impara – il magister e l‘alumnus, due ruoli da sempre ben distinti – viene fortemente messo in discussione. L’esposizione alla vita reale è molto più forte della esposizione alla vita scolastica che gli alunni spesso considerano irreale, fittizia, se non inutile.

E’ duro, oggi, il compito dell’insegnante! Ai miei tempi – è il solito ritornello dei nonagenari come me – quella cosa che ci ostiniamo a chiamare ancora scuola era ben diversa. Io insegnante “sapevo tutto” e loro, gli alunni, “non sapevano niente”! Però sapevano che le informazioni che la scuola erogava loro erano preziose per accedere poi alla vita e al lavoro. E la scuola era considerata, obtorto collo, come una purga quotidiana, però salvifica. Oggi la scuola per i nostri ragazzi è solo la “noia infinita” che a nulla serve! Forse non è così per tutti, ma… per la stragrande maggioranza sì! E il patto silenzioso di sempre, non scritto, ma sottoscritto di fatto tra chi insegna e chi apprende non esiste più! Anche a prescindere dai tanti “patti educativi di corresponsabilità” (dpr 235/2007) che scuole e utenti sottoscrivono annualmente.

La scuola oggi è come una gran noia per gli alunni, un passaggio obbligato per le famiglie, una fatica immane per chi insegna, o meglio per chi vuole insegnare bene! Ciò, ovviamente non ha un carattere… universale! Molte scuole funzionano bene in forza dell’intelligenza e del lavoro di tanti buoni insegnanti e buoni dirigenti. E alcune di queste sono all’avanguardia per le sperimentazioni avanzate e per i successi ottenuti. Ma, per raggiungere significativi traguardi, occorrono intelligenza, iniziativa, coraggio; soprattutto quando – senza nulla togliere alla fatica e alla dedizione degli insegnanti tutti – quelle tre “virtù” connotano dirigenti di valore. E queste sono le caratteristiche, ad esempio, di un Salvatore Giuliano, dirigente scolastico dell’Istituto Superiore “Majorana” di Brindisi. Ma il “Majorana” non è solo. Tra i tanti istituti che attuano sperimentazioni avanzate, è bene ricordare il “Pacioli” di Crema, il “Fermi” di Mantova, il “ Volta” di Perugia, il “Savoia Benincasa” di Ancona, il “Marco Polo” di Bari, il “Mamiani” di Roma, et al che non conosco!. Per conoscere ciò che dirigenti e docenti e studenti fanno basta accedere ai siti delle scuola citate. E si tratta di istituzioni scolastiche che, in forza della loro “autonomia” (le leggi son ma chi pon mano ad esse? Eppure il dpr 275/99 apre infiniti orizzonti alla sperimentazione e alla innovazione) hanno sconvolto la didattica tradizionale! E in quegli istituti vi sono insegnanti che… “non insegnano”! Ma “insegnano ad apprendere”! E si tratta di iniziative realizzate giorno dopo giorno anche a normativa vigente! Quindi – 107 sì o no – certe iniziative è possibile avviarle e portarle a compimento! Occorre intelligenza, determinazione, tempo!

E allora, avanti tutta, soprattutto con… tanta buona volontà!

Correggere compiti

CORREGGERE COMPITI O FAR APPRENDERE A NON SBAGLIARE di Umberto Tenuta

CANTO 748

COMPITI DA CORREGGERE

CHE FATICA!

 

Sembra che la più gravosa fatica dei docenti sia la correzione dei compiti scritti dei propri alunni.

Al riguardo vorrei domandarmi a che servono i compiti scritti assegnati agli alunni.

Se i compiti servono per verificare se gli alunni hanno appreso a scuola, dovrebbe essere ovvio che il risultato della valutazione non interessa agli alunni, ma al docente, e quindi il voto non dovrebbe essere notificato all’alunno.

Ancora, se i compiti servono per verificare l’impegno degli alunni e la competenza da essi raggiunta, appare ovvio che la valutazione riguarda l’efficacia dell’azione di motivazione e di guida dei processi di apprendimento promossi dal docente.

Se è ovvio che spetta al docente adeguare le attività di apprendimento ai livelli, ai ritmi ed agli stili di apprendimento dei singoli alunni, è altrettanto ovvio che spetta al docente coltivare la motivazione dei singoli alunni.

Ne consegue che, come scriveva il grande Roberto Zavallone, nella valutazione l’alunno è fuori discussione!

La valutazione riguarda esclusivamente il docente, nelle sua capacità didattiche, le quali comprendono anche la capacità di motivare gli alunni.

Come diceva Don Milani, agli svogliati date uno scopo!

Volli, sempre volli, fortissimamente volli!

Il successo scolastico è in funzione soprattutto della volontà di apprendere.

Prima che predisporre percorsi di apprendimento, il docente deve scoprire, suscitare, incrementare le motivazioni dei singoli alunni.

Ed i cattivi voti, anziché suscitare le motivazioni degli alunni, le deprimono!

Se queste cose occorreva dirle ai professori di gentiliana memoria, mi sembrerebbe strano ripeterle ai docenti di oggi!

Ed allora?

Quanti compiti?

Quando i compiti?

Certamente il tempo è avaro.

Risparmiamolo.

Risparmiamo agli alunni le mortificazioni.

E risparmiamole anche ai docenti!

Piuttosto, utilizziamo il nostro tempo per scoprire, inventare, apprendere nuove strategie motivazionali e apprenditive.

Anche perché il successo formativo occorre garantirlo a tutti i nostri venticinque alunni.

Ne va di mezzo il nostro BONUS!

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

Nota 17 novembre 2015, AOODGOSV 13025

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

per il successivo inoltro
Alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e agli Istituti Tecnici Superiori del territorio
LORO SEDI

e, p.c. Al Capo di Gabinetto dell’On.le Ministro

Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Al Capo dell’Ufficio Stampa
SEDE

OGGETTO: Job&Orienta 2016 – XXVI Mostra convegno nazionale sull’orientamento, scuola, formazione, lavoro – Fiera di Verona 24/26 novembre 2016 – Invito alla partecipazione a studenti, docenti e dirigenti scolastici

Anche quest’anno, la manifestazione nazionale Job&Orienta sull’orientamento, scuola, formazione, lavoro intende essere il luogo d’incontro privilegiato per studenti, famiglie, imprenditori, scuole. Grazie ad un ricco calendario di appuntamenti culturali, convegni, dibattiti, incontri e laboratori sul tema “Imparare lavorando: in Italia si può” si cercherà di trasmettere informazioni utili e concrete per un efficace orientamento dei giovani al mondo del lavoro e alla imprenditorialità.
Uno dei temi chiave della manifestazione, sul quale si svilupperanno molteplici approfondimenti e confronti, sarà costituito dall’alternanza scuola lavoro quale nuova strategia di interazione tra il sistema impresa e il sistema scuola, riconosciuti entrambi come luoghi funzionali allo sviluppo e all’acquisizione di competenze e condizione privilegiata per rendere gli studenti consapevoli dei propri talenti e delle proprie scelte.
Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, come ogni anno, intende promuovere la più ampia partecipazione alla manifestazione da parte di tutte le componenti della scuola. La vasta area espositiva, gli eventi, i workshop e i seminari potranno costituire una buona opportunità di orientamento per studenti e famiglie e qualificati momenti di approfondimento ed aggiornamento per dirigenti scolastici e docenti.
Si propongono di seguito alcuni titoli riguardanti le tematiche degli eventi più significativi attraverso i quali sarà possibile cogliere le strategie più innovative del rapporto tra scuola e mondo del lavoro, introdotte e consolidate con la legge sulla Buona Scuola: .
o Evento di apertura “Oil for brain: Scuola_formazione_Lavoro”, nel quale saranno gli studenti a condurre un talkshow sui temi della scuola, della formazione e del lavoro, attraverso infografiche, interviste e testimonianze dirette. E’ prevista la partecipazione dei ministri dell’istruzione Stefania Giannini e del lavoro Giuliano Poletti.
(giovedì 24 novembre, ore 11,00 – 12,30 Auditorium Verdi)
o “Focus alternanza scuola-lavoro”, rivolto a dirigenti scolastici e docenti, nel quale saranno presentati gli esiti dei percorsi di alternanza a conclusione del primo anno di obbligatorietà e i nuovi strumenti per facilitare l’integrazione tra scuole e mondo del lavoro: il sito dell’alternanza scuola-lavoro, la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza, il Registro nazionale delle imprese in alternanza, le indicazioni sulle assicurazioni degli studenti. E’ prevista la partecipazione del Sottosegretario di Stato Gabriele Toccafondi. (giovedì 24 novembre, ore 14,30 – 17,30 Auditorium Verdi)
o “Le risorse nazionali ed europee per il successo formativo degli studenti”, rivolto ai dirigenti scolastici e ai docenti, per fare il punto sulle azioni svolte, le attività in itinere e i futuri interventi attuati e da attuare grazie ai Fondi di investimento europei e nazionali sulla scuola finalizzati al successo formativo degli studenti ed ad un efficace contrasto alla dispersione scolastica (venerdì 25 novembre, ore 10,00 – 12,00 Sala Vivaldi)
o “ITS per l’Italia 4.0”, rivolto agli operatori della scuola, degli ITS, agli studenti e agli imprenditori, nel quale saranno sviluppate le novità che riguardano gli ITS e il recente Piano Industria 4.0 presentato dal Governo. E’ prevista la partecipazione del Sottosegretario di Stato Gabriele Toccafondi. (venerdì 25 novembre, ore 11,00 – 13,00 Sala Rossini)
o “Buone scuole e Fabbriche belle”, rivolto a studenti, dirigenti scolastici, docenti e imprenditori, nel quale la giornalista Maria Latella intervisterà rappresentanti delle imprese e studenti che presenteranno le best practice dei progetti di alternanza e dialogherà con esponenti politici e del mondo dell’imprenditoria al fine di mettere in evidenza punti di forza e criticità dell’esperienza dell’alternanza, per rafforzare la collaborazione scuola-impresa con una attenzione particolare al coinvolgimento delle piccole imprese e delle grandi firme (venerdì 25 novembre, ore 15,00 – 17,00 Auditorium Verdi).
Numerosi altri incontri tematici arricchiranno la “tre giorni” della manifestazione nei quali verranno affrontati i temi dell’apprendistato, dell’orientamento, della promozione della cultura alla imprenditorialità, dei dispositivi europei per la mobilità e la trasparenza delle qualifiche e della previdenza.
Come per gli anni precedenti, il Miur sarà presente anche con uno spazio espositivo che ospiterà gli Istituti Tecnici Superiori e le rappresentanze di scuole che hanno realizzato progetti significativi, in particolare con riferimento ai programmi nazionali “Made in Italy” e “New Design”. Presso lo stand saranno inoltre svolti, in una saletta appositamente allestita, micro-seminari e momenti di approfondimenti su tematiche di interesse per la scuola e di orientamento per gli studenti.
Il Miur trasmetterà via streaming l’evento inaugurale della manifestazione e alcuni altri eventi di particolare interesse.
Per una più completa visione di tutti gli eventi e gli intrattenimenti, le attività di animazione e i laboratori e per i percorsi espositivi è consigliato consultare il sito all’indirizzo www.joborienta.info/ nel quale è possibile scaricare il programma culturale aggiornato, suddiviso sulle tre giornate di svolgimento.

Il Direttore Generale
Dott.ssa Carmela Palumbo

Nota 17 novembre 2016, AOODGOSV 13064

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori degli Uffici
Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi
per la Regione Autonoma
della Valle D’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole
delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
Loro Sedi

Al Presidente dell’INDIRE
Dr. Giovanni Biondi
presidente@indire.it

e, p.c. Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo
di istruzione e formazione
SEDE

Ai Dirigenti Scolastici dei CPIA
per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR.

Ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche di secondo grado
in cui sono incardinati percorsi di secondo livello
per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR

Oggetto: CPIA – PAIDEIA 2 –Convegno conclusivo–Roma 30 novembre 2016 –ore 10-16,00

Con il Dm del 16 giugno 2016, n. 435 sono state assegnate ai CPIA risorse finanziarie pari ad 1,9 MEURO per la realizzazione – ai sensi dell’art. 26, comma 2, lett. a), b) e c) del medesimo DM – di “attività” connesse alla definizione del patto formativo individuale e delle “misure di sistema” di cui rispettivamente all’art. 5, comma 2, e all’art. 3, comma 4, del DPR 263/12, “interventi” di ampliamento dell’offerta formativa” dei CPIA, ivi comprese le attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di cui al DI 12 marzo 2015 e “azioni” di comunicazione e diffusione delle attività e degli interventi attraverso opuscoli e brochure a stampa e organizzazione di convegni, seminari e congressi.
Per assicurare il necessario coordinamento e supporto alla realizzazione delle “attività”, degli “interventi” e delle “azioni”, in cui si articola il Piano PAIDEIA 2, è stato istituito il Gruppo di Lavoro Nazionale PAIDEIA (DD n. 109 del 25 febbraio 2016), coordinato dal Dirigente Tecnico, Sebastian Amelio e costituito dai rappresentanti di questa Amministrazione centrale, degli UUSSRR e dell’INDIRE.
Va peraltro aggiunto che con il DD 1250/15 sono state definite le specifiche tecniche delle “attività” e degli “interventi”, di cui, rispettivamente all’art. 26, co. 2, lett. a) e b) e che con la nota DGOSV/MIUR n. 4541 del 27 aprile 2016 sono stati fornite le Indicazioni operative per la loro realizzazione nonché l’elenco dei rispettivi “prodotti” attesi in esito, anche ai fini di un loro raccordo con le “azioni” di comunicazione e diffusione ex art. 26, co.2, lett. c).
A conclusione della procedura di cui al d.d. 8446 del 15 settembre 2015 è stata affidata al CPIA 2 Metropolitano di Bologna la realizzazione di queste ultime “azioni”, finalizzate, tra l’altro, a comunicare e diffondere i prodotti già realizzati ad esito delle “attività” e degli “interventi” sopra richiamati.
A tal fine, gli UUSSRR hanno provveduto, ai sensi di quanto previsto dalle citate Indicazioni e richiamato dalla nota DGOSV/MIUR n. 11016 del 3 ottobre 2016, ad individuare un numero contenuto di “esempi significativi”, già disponibili sulla piattaforma riservata allestita dall’INDIRE, da comunicare e diffondere attraverso le suddette “azioni” ex art. 26, co. 2 lett. c).
Nell’ambito di tali azioni sono stati realizzati 5 seminari interregionali che, sulla base degli “esempi significativi” individuati dagli UUSSRR, hanno consentito, tra l’altro, la definizione ulteriore di alcuni dei “prodotti” indicati nelle citate Indicazioni Operative.
A conclusione delle azioni, il CPIA Metropolitano di Bologna ha organizzato, d’intesa con la Scrivente, il convegno in oggetto che si terrà a Roma il giorno 30 novembre p.v. dalle ore 10,00 alle ore 16,00 presso l’IIS Federico Caffè – Viale di Villa Pamphili, 86, Roma.
Il convegno sarà l’occasione per presentare i primi risultati del PIANO PAIDEIA 2, ed in particolare gli “esempi significativi” individuati dagli UUSSRR ad esito delle “attività” e degli

“interventi”, i “prodotti” realizzati ad esito dei seminari interregionali nonché i principali dati del relativo monitoraggio curato dall’INDIRE.
Vista la rilevanza dell’iniziativa, si invitano le SS.LL. a valutare l’opportunità di partecipare personalmente e, comunque, di favorire la partecipazione del proprio rappresentante in seno al Gruppo nazionale PAIDEIA e di un componente del Gruppo di lavoro regionale PAIDEIA, costituito ai sensi della citata nota 4541/16; i tre nominativi dovranno essere comunicati al CPIA Metropolitano di Bologna, che provvederà alla registrazione e a tutti gli adempimenti relativi alla partecipazione e alle spese di missione.
In ogni caso, la partecipazione al convegno è aperta a tutti – a proprie spese – fino ad esaurimento posti; a tal fine, gli interessati vorranno comunicare al CPIA Metropolitano di Bologna il proprio nominativo ai fini della necessaria prenotazione. I Dirigenti scolastici in servizio valuteranno quindi l’opportunità di partecipare personalmente al convegno e di favorire la partecipazione dei propri docenti.
Sarà cura del CPIA Metropolitano di Bologna comunicare tempestivamente il programma dettagliato del Convegno e tutte le relative informazioni organizzative e logistiche, assieme all’indirizzo dove il Convegno potrà essere seguito in diretta streaming.
Si pregano le SS.LL. a voler dare la più ampia diffusione del contenuto della presente nota ai dirigenti scolastici dei CPIA e ai dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche dove sono incardinati i percorsi di secondo livello e si ringrazia per la collaborazione.

Il Direttore Generale
Carmela Palumbo

Nota 17 novembre 2015, AOODGOSV 13027

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Uff. I

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuoledelle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Bando del Concorso “Il forum della filosofia” a.s. 2016/2017.

Il Liceo Torricelli-Ballardini di Faenza indice, in collaborazione con la Società Filosofica Italiana (SFI), il Liceo Classico Gioia di Piacenza e il Liceo Scientifico Scacchi di Bari, il concorso “Il forum della filosofia”, manifestazione indirizzata agli studenti delle classi quarte e quinte dei licei. Il concorso che si propone di stimolare negli studenti l’approfondimento delle problematiche filosofiche in relazione alla cultura e alle società di oggi, prevede lo svolgimento di un dibattito pubblico, a Faenza, su un tema assegnato dal Comitato scientifico. Al dibattito parteciperà, per ogni scuola prescelta, un gruppo composto da cinque studenti.
Le scuole che intendono partecipare dovranno far pervenire la loro adesione alla presidenza della scuola-polo, incaricata della selezione preliminare, entro e non oltre il 31 dicembre 2016.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo


Allegati

Nota 17 novembre 2016, AOODGOSV 13055

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta
AOSTA

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di TRENTO

All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di BOLZANO

Al Sovrintendente Scolastico della Provincia di BOLZANO

Ai Dirigenti Scolastici degli istituti di istruzione secondaria di II grado, statali e paritari
LORO SEDI

Al Ministero degli Affari Esteri-DGSP – Uff V ROMA

e p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
SEDE

Al Capo di Gabinetto
SEDE

Al Capo Ufficio Stampa
SEDE

Nota 17 novembre 2016, AOODGOSV 13055

OGGETTO: Olimpiadi di Italiano – Edizione 2016-17